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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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L'Ave Maria e la Preghiera del Cuore

Ultimo Aggiornamento: 24/08/2012 11:24
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La Preghiera del Cuore dice:

SIGNORE GESU' CRISTO, FIGLIO DI DIO, ABBI PIETA' DI ME PECCATORE!


L'origine di questa espressione definita a ragione "giaculatoria" e preghiera del Cuore, trova origine nell'antica Tradizione monastica specialmente orientale, tratta dai racconti di "Un pellegrino russo", ci rammenta come la ripetizione di una supplica, di una preghiera, sia in grado di plasmare l'animo del richiedente per mezzo della Grazia.....



grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostræ.
Amen.

Invioláta, integra, et casta es Maria:
Quae es effécta fulgida caeli porta.
O Mater alma Christi carissima:
Suscipe pia laudum praeconia.
Te nunc flágitant devota corda et ora:
Nostra ut pura péctora sint et corpora.
Tua per precata dulcisona:
Nobis concédas véniam per saecula.
O benigna!
O Regina!
O Maria!
Quae sola inviolata permansisti.



Pater noster, qui es in caelis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.
Amen.

Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum.
Amen.





Dal «Dialogo della Divina Provvidenza» di santa Caterina da Siena, vergine

O Deità eterna, o eterna Trinità, che, per l'unione con la divina natura, hai fatto tanto valere il sangue dell'Unigenito Figlio! Tu. Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo; e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l'anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna, desiderando di vederti con la luce della tua luce.

Io ho gusto e veduto con la luce dell'intelletto nella tua luce il tuo abisso, o Trinità eterna, e la bellezza della tua creatura. Per questo, vedendo me in te, ho visto che sono tua immagine per quella intelligenza che mi vien donata della tua potenza, o Padre eterno, e della tua sapienza, che viene appropriata al tuo Unigenito Figlio. Lo Spirito Santo poi, che procede da te e dal tuo Figlio, mi ha dato la volontà con cui posso amarti.

Tu infatti, Trinità eterna, sei creatore ed io creatura; ed ho conosciuto perché tu me ne hai data l'intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del Figlio che tu sei innamorato della bellezza della tua creatura.
O abisso, o Trinità eterna, o Deità, o mare profondo! E che più potevi dare a me che te medesimo? Tu sei un fuoco che arde sempre e non si consuma. Sei tu che consumi col tuo calore ogni amor proprio dell'anima. Tu sei fuoco che toglie ogni freddezza, e illumini le menti con la tua luce, con quella luce con cui mi hai fatto conoscere la tua verità.

Specchiandomi in questa luce ti conosco come sommo bene, bene sopra ogni bene, bene felice, bene incomprensibile, bene inestimabile. Bellezza sopra ogni bellezza. Sapienza sopra ogni sapienza. Anzi, tu sei la stessa sapienza. Tu cibo degli angeli, che con fuoco d'amore ti sei dato agli uomini.

Tu vestimento che ricopre ogni mia nudità. Tu cibo che pasci gli affamati con la tua dolcezza. Tu sei dolce senza alcuna amarezza. O Trinità eterna!

(Cap. 167, Ringraziamento alla Trinità; libero adattamento; cfr. ed. I. Taurisano, Firenze, 1928, II pp. 586-588)

__________________
Vogliamo essere veramente segno di contraddizione?

“Altro non vi dico (…) Non vorrei più parole, ma trovarmi nel campo della battaglia, sostenendo le pene, e combattendo con voi insieme per la verità infino alla morte, per gloria e lode del nome di Dio, e reformazione della Santa Chiesa…”
(Santa Caterina da Siena, Lettera 305 al Papa Urbano VI ove lottò fino alla morte per difendere l’autorità del Pontefice)
[Modificato da Caterina63 04/02/2010 00:07]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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PENSIERI MARIANI CRISTOLOGICI E TRINITARI


< Dio ha creato la terra, il mondo dell’uomo pellegrino. Ha creato il Paradiso, il mondo dell’uomo glorificato. Ha creato un mondo per se stesso e lo ha chiamato Maria !>

( "Il Segreto di Maria" S.Luigi da Montfort – Ed. Monfortane, parte prima n.19 -


< Maria è la meravigliosa eco di Dio. Quando si grida "Maria!", lei risponde : "Dio!">.

( "Il Segreto di Maria" S.Luigi da Montfort – Ed. Monfortane 1987, parte prima n.21 )


Parlando di Maria S.Bernardo dice: < Se la segui non ti smarrisci, se la preghi non disperi, se pensi a lei non sbagli. Sostenuto da lei non cadi, protetto da lei non temi, guidato da lei non ti stanchi, con la sua benevolenza giungerai…>

( Omelia 2 sull’Annunciazione, PL 183,71 ).


< Maria rivela la delicatezza materna di Dio…per ognuno di noi >!


< Maria è l’ "esca" meravigliosa che Dio adopera per prendere gli uomini, soprattutto i più peccatori >!

( S. Gabriele dell’Addolorata )


< Quando la tempesta del male ti sconvolge, nel mare della vita, non ti scoraggiare….Guarda alla Stella del mattino e chiama "Maria" >!

( S.Bernardo )



< I Misteri del Rosario sono paragonabili a delle finestre…attraverso le quali potete scorgere ed immergere lo sguardo sul " mondo di Dio "…>

( Giovanni Paolo II° )



< Noi non andiamo mai dai poveri senza dire il Rosario. Lo recitiamo sempre, anche camminando >

( Madre Teresa di Calcutta )


< O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più…>!

( B. Bartolo Longo " Supplica alla Regina del S.Rosario di Pompei )


< La Vergine Maria offre una visione serena e una parola rassicurante; la vittoria della speranza sull’angoscia, della comunione nella solitudine, della pace sul turbamento, della gioia e della bellezza sul tedio e nausea…della vita sulla morte >.

(Papa Paolo VI – cfr., OR,5/1979 )


< Maria è colei che conosce più a fondo il mistero della Misericordia Divina. Ne conosce il prezzo… e sa quanto esso sia grande >!

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" Ed. Piemme pag.48- cfr., Dives in Misericordia, 9)



< Nel centro stesso delle lotte tra lo spirito della negazione di Dio e il servizio salvifico…il Figlio di Dio è diventato Figlio di Maria…>.

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" Ed.Piemme pag.62 )



< Venite in disparte…e riposatevi un poco…> (Gesù)


< Maria è il nuovo principio della dignità della Donna, di tutte le Donne e di ciascuna: è nuova dignità e nuova vocazione, con Maria ogni Donna può ripetere "Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente…">

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" ED.Piemme pag.82- cfr., da "Mulieris Dignitatem" , 5)



< Nel contemplare questa Madre, alla quale "una spada ha trafitto il cuore", il mio pensiero si volge a tutte le donne sofferenti nel mondo, sofferenti in senso fisico che morale. Alle sofferenze delle donne che da sole lottano per sopravvivere e alle donne che hanno subito violenza e che vengono sfruttate…Alla luce di queste atrocità occorre porsi, con Maria, sotto la Croce di Cristo…>

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" Ed.Piemme pag.84- cfr., da "Mulieris Dignitatem",19 )



< Possiamo affermare che se la Donna sa guardare a Maria, con filiale fiducia a lei si affida, troverà in lei il segreto per vivere dignitosamente la sua femminilità e realizzare concretamente la sua dignità >.

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" Ed.Piemme pag.97- cfr., da Redemptoris Mater", 46 )


< Carissimi Giovani ! Vi imploro ! Guardate Maria ! Amate Maria ! Imitate Maria ! Fatevi rapire dalla sua semplicità; imitate la sua totale apertura e fiducia verso Dio, del quale lei si professa "l’umile ancella". Abbiate il coraggio di conoscerla nella sua perseverante "sequela" alla vita del Figlio Gesù: dalla mangiatoia fino alla Croce per esultare, infine, alla notizia della Sua risurrezione >.

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino " Ed.Piemme pag.111- cfr., Recita dell’Angelus, Pompei, 21 ottobre 1979)


< Pervia coeli Porta… Porta aperta del cielo… Sei diventata la Porta mediante la quale è entrato nella storia dell’uomo…il Regno dei Cieli >.

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" Ed.Piemme pag.124 – cfr., Recita dell’Angelus, Roma, 8.12.1986 )



< Il fascino interiore di Maria ci porta alla verità ! Ella ci mostra una bellezza superiore, nella quale il nostro animo trova la vera pace, e ci fa riscoprire il mondo, al di là di ogni bruttura…così come esso è uscito dalle mani del suo Creatore, così come è stato salvato e redento dal Sangue del Figlio suo >.

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" Ed:Piemme pag.137 – cfr., al Comitato centrale per l’Anno Mariano, Roma,1.2.1988 )


< Madre della vita…Maria è vicina ad ogni donna che dà alla luce un figlio, è presso ogni fonte battesimale dove, dall’acqua e dallo Spirito, nascono le membra del Figlio suo >.


< Salute degli infermi…Maria è là dove la vita langue colpita dal dolore della solitudine e della malattia >.



< Madre di Misericordia e Rifugio dei peccatori…Maria chiama chi è caduto sotto il peso di una colpa a ritornare alle sorgenti della vita; proprio come fa una mamma che accoglie il figlio carcerato, disorientato, spaventato; lo abbraccia a sé e tutto gli perdona >!



< Esiste un legame strettissimo tra l’Eucarestia e la Vergine Maria: la Carne di Cristo nell’Eucarestia è, sacramentalmente, la Carne ricevuta dalla Vergine Maria >.

(Giovanni Paolo II "Maria Stella del mattino" Ed.Piemme pag. 171 – cfr., recita dell’Angelus, Siviglia, 13.6.1993)
[Modificato da Caterina63 04/02/2010 00:08]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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10/12/2008 09:17
 
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Per un uso efficace di questabreve lettura, suggeriamo di leggere senza fretta, in uno stato di abbandono e di silenzio interiore (ed esteriore), usare il testo come Preghiera e contemplazione....

MARIA SEDE DELLA SAPIENZA


PERCHE' MARIA E' SEDE E MADRE DELLA SAPIENZA?
- perchè Gesù è la Sapienza incarnata; Gesù che è Dio è la Sapienza fatta Persona e Maria, che ha concepito e partorito il Verbo del Padre, Gesù Sapienza incarnata, ne è a buon diritto la Madre: Madre della Sapienza e noi la invochiamo, supplichevoli, di poter riceve, incarnare in noi, QUESTA e non altra SAPIENZA DIVINA.....


Insegnaci a contare i nostri giorni
e giungeremo alla sapienza del cuore. Salmo 90

Parlare di Maria sede della Sapienza significa disporsi a contemplare il mistero dell'Incarnazione.

Ci è quindi richiesta un'attitudine spirituale di accoglienza del mistero, ma anche di pazienza e di attesa perché ciò che infinitamente grande possa riversare qualche goccia della sua eterna luce nel nostro cuore e nella nostra mente.

La contemplazione ci esercita nella speranza.
Chiediamoci dapprima quale significato abbia la parola sede: ci giunge dal latino con il significato di 'sede, dimora', della stessa famiglia. Ma sede richiama anche altre parole con lei profondamente legate: sedimentare, depositare….

La sede,dunque, è il luogo della durata, è il luogo prescelto per riporvi qualcosa di prezioso. Ma è anche memoria e testimonianza di avvenimenti, di epoche lontane.

Nella sede si mettono radici: nella terra il seme resta, fa la sua sede per poter dare il fiore e il frutto, cioè la gratuita bellezza che ristora l'anima e il nutrimento per la vita nel tempo.

Maria Santissima, Vergine e Madre, è questa terra fruttifera nella quale è seminato il Verbo.
L'immagine è di santa Caterina da Siena Dottore della Chiesa. Così Ella prega ne giorno dell'Annunciazione:


Tu, Maria, sei quella pianta novella della quale abbiamo il fiore odorifero del Verbo unigenito Figliuolo di Dio, perché in te, terra fruttifera, fu seminato questo Verbo.


La Sapienza è il Verbo stesso di Dio. La Sapienza incarnandosi fa di noi, alberi di morte, alberi di vita. La Sapienza ci rivela la Verità, cioè il cuore di Dio, che cosa Dio ha voluto fare creandoci. Questo è il dono grande della Sapienza: l'uomo ritrova il perché del suo esistere, riprende consapevolezza della sua missione d'amore: siamo, infatti, creati per d'amore e siamo fatti d'amore. Maria è sede della Sapienza, perché Madre di Cristo Gesù tutto Dio e tutto Uomo. La Sapienza di cui Maria è sede non è la sapienza, pur nobile e grande che l'uomo può conoscere. Ma è la Fonte stessa di ogni umana sapienza: Ecco perché verità e sapienza sono una cosa sola

Scrive nella Fides et ratio al n° 23 Giovanni Paolo II°:
Nel Nuovo Testamento, soprattutto nelle Lettere di san Paolo, un dato emerge con grande chiarezza: la contrapposizione tra " la sapienza di questo mondo " e quella di Dio rivelata in Gesù Cristo. La profondità della sapienza rivelata spezza il cerchio dei nostri abituali schemi di riflessione, che non sono affatto in grado di esprimerla in maniera adeguata.Non la sapienza delle parole, ma la Parola della Sapienza è ciò che san Paolo pone come criterio di verità e, insieme, di salvezza.
La sapienza della Croce, dunque, supera ogni limite culturale che le si voglia imporre e obbliga ad aprirsi all'universalità della verità di cui è portatrice.


Ritorno allora volentieri all'Orazione di Santa Caterina che ci aiuta a leggere in Maria la Sapienza.

A scorgere in Maria come ognuno di noi perché battezzato e quindi innestato nell'Albero di vita, Cristo Gesù, può non solo contemplare, gustare la Sapienza, ma divenire sede della Sapienza.

Ecco come prega Caterina:

Tu, o Maria, sei fatta libro nel quale oggi è scritta la regola nostra.
In te oggi è scritta la sapienza del Padre eterno, in te si manifesta oggi la fortezza e libertà dell'uomo.
Dico che si mostra la dignità dell'uomo perché se io raguardo in te, Maria, vedo che la mano dello Spirito Santo ha scritta in te la Trinità, formando in te il Verbo incarnato, unigenito Figliuolo di Dio: ci scrisse la sapienza del Padre, cioè lo stesso Verbo; ci ha scritto la potenza, perché fu potente a fare questo grande mistero; e ci ha scritto la clemenza dello Spirito santo, perché solo per grazia e clemenza divina fu ordinato e compito tanto mistero.

O Maria, dolcissimo amore mio, in te è scritto il Verbo dal quale noi abbiamo la dottrina della vita; tu sei la tavola che ci porgi quella dottrina.
Io vedo questo Verbo, non appena egli è scritto in te, non essere senza la Croce del santo desiderio, ma appena egli fu concepito in te gli fu innestato ed annesso il desiderio di morire per la salute dell'uomo, per la quale egli si era incarnato; e perciò grande croce gli fu portare tanto tempo quel desiderio che egli avrebbe voluto subito si fosse adempito. (Orazione XI)

La Sapienza per trovare una sede nel cuore nostro si è fatta Cibo nel Pane e nel Vino presenza reale del Cristo, tutto Dio e tutto Uomo.
Ogni volta che riceviamo la Santa Eucaristia non dimentichiamo: la Sapienza viene a porre la sua dimora in noi, vuole fare di noi alberi di vita che danno i fiori della gloria di Dio a Dio e i frutti della carità al prossimo.

O Maria sede della Sapienza a Te affidiamo la terra dell'anima nostra: fanne un giardino nella Santa Chiesa per la salvezza eterna di tutti gli uomini. Amen.

*************
www.matrisdomini.org/monaste...de_sapienza.htm

Sr. M. Elena Ascoli O.P.



Questa Icona ha un autrice;
Per contattare Sr. Maria Benedetta dell’Unità, scrivere al seguente indrizzo:
Monastero Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento - Via S. Maddalena 2 - 20052 Monza
o inviare una e-mail all'indirizzo di posta elettronica: arpaecetra@gmail.com
[Modificato da Caterina63 04/02/2010 00:08]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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07/01/2009 08:44
 
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LA DEVOZIONE DELLE TRE "AVE MARIA"
[SM=g1740750] [SM=g7182]




Santa Matilde Hackeborn, monaca
benedettina (nata in Germania da nobile
famiglia nel 1241 e morta ivi nel 1299),
pensando alla sua morte, pregava la SS.
Vergine di assisterla nel momento
estremo.




Apparsale la Madonna, le assicurò la Sua
materna assistenza e, inoltre, le disse
(come solenne e "Grande Promessa" per
tutta l`umanità) che tutti coloro, che
reciteranno devotamente, ogni giorno (da
quando iniziano finchè vivranno), "Tre Ave
Maria", in ringraziamento alla Santissima
Trinità, che Le ha donato La Potenza, La
Sapienza e La Misericordia, e per onorare
gli stessi privilegi, mediante i quali Ella è
diventata, dopo Dio e per Suo tramite, la più potente, la più
sapiente, la più misericordiosa, otterranno
aiuto e protezione in vta e una Sua speciale
assistenza nell`ora della morte (vale a dire:
SI SALVERANNO).

La devozione delle "Tre Ave" è stata
approvata dai Papi, raccomandata da
Santa Geltrude (monaca anche lei e sorella
di Santa Matilde) e molto propagata da tanti
Santi, come Sant`Alfonso Maria De Ligori,
San Giovanni Bosco, San Leonardo Da
Porto Maurizio, e dal Beato Padre Pio da
Petrecina.

PREGHIERA DA RECITARE MATTINA E
SERA:

O Maria Santissima delle "Tre Ave", prega
per me.[SM=g7182]

PER LA POTENZA CHE TI HA
CONCESSO L`ETERNO PADRE:
AVE MARIA...

PER LA SAPIENZA CHE TI HA
CONCESSO IL DIVIN FIGLIO:
AVE MARIA...

PER LA MISERICORDIA CHE TI HA
CONCESSO LO SPIRITO SANTO:
AVE MARIA...

O Maria, Madre Mia, preservami in questa
giornata (in questa notte) dal peccato
mortale.

Indulgenza Parziale
Con Approvazione Ecclesiastica

I benefici di questa preghiera sono sempre
stati ottimi e innumerevoli.
Chi ama La Madonna non esiti ad aiutarLa
a salvare anime, diffondendo, quanto più
può, questa devozione efficacissima.

San Giacomo diceva:
- "Chi aiuta un`anima a savarsi, sarà salvo".
(Gc 5,20);
Sant`Agostino (Vescovo e Dottore della
Chiesa), diceva:
- "Chi aiuta un`anima a salvarsi, ha
    assicurata la propria salvezza".

[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740722]

[SM=g1740750] [SM=g7182]

Se consideriamo l'enunciazione delle Beatitudini da parte di Gesù, penso che non vi sia neppure una beatitudine che non si addica a Maria.

3"Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.


Maria semplice, arrendevole, umile, servizievole era povera di spirito.


4Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.


A Maria una spada trafisse l'anima, secondo la profezia di Simeone.



5Beati i miti,
perché erediteranno la terra.


Maria era mansueta: neppure quando il figlio dodicenne si smarrì, si mostrò adirata o arrogante.


6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.

Maria cercava  la giustizia del regno di Dio: perciò accolse nel suo grembo Colui che avrebbe portato la giustizia sulla terra.


7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.

Maria perdonò, insieme al Figlio coloro che lo avevano crocifisso.


8Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.

Maria era e voleva restare pura di corpo e di spirito. Disse infatti: come può avvenir questo se non conosco uomo? (il che dimostra che non aveva neanche l'intenzione di conoscere uomo).
Quindi era pura di cuore in sommo grado.


9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.


Chi ha operato maggiormente per la pace se non Maria che ha dato al mondo il principe della pace?


10Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.


Maria fu perseguitata da Erode e dai suoi partigiani per aver messo al mondo Colui che portava la giustizia, ancora oggi gente che si dice CRISTIANA, la perseguita in quella beatitudine che le  dovuta e voluta da Dio...[SM=g7831]


11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.


Chi, più di Maria, attraverso i secoli è stata blasonata, derisa, disprezzata, imprecata in tutti i modi? Per aver generato Gesù Cristo, per la sua verginità, e per la sua sola esistenza?


A lei dunque convengono tutte insieme le beatitudini  e il suo premio sarà stato certamente  la somma di tutte quelle promesse di Gesù.[SM=g1740721]


[SM=g1740750] [SM=g7182]

il Cuore Immacolato di Maria per noi cattolici è Immacolato perchè Dio l'ha reso puro, se così non fosse stato non avrebbe capito, Maria, la portata dell'Annuncio.
 
Diamo importanza a questo aspetto del Cuore Immacolato di Maria semplicemente perchè ha battuto all'unisono insieme con il Cuore di Dio (Gesù Cristo, Seconda Persona della Trinità, quindi sempre Dio si tratta);
Dico all'unisono perchè quando un embrione si forma nel seno della madre...il primo organo a formarsi è il cuore.....e il cuore, anche in termini spirituali, batte...

Ora il tam-tam del Cuore del Verbo Incarnato e il tam-tam del Cuore della Madre, battevano insieme poichè il Cuore di Gesù, per battere doveva essere per forza nutrito dalla Madre il cui Cuore, reso puro e Immacolato da quella
presenza Divina, a sua volta batteva....

Ecco che spiritualmente i due Cuori battono insieme, all'unisono....[SM=g1740717]


Diamo importanza a questo Cuore perchè di lui profetizzò il cantico di Simeone: "...E a te una spada trapasserà l'anima", certo, non dice prettamente CUORE,
ma ai piedi della Croce, quando una Madre vede la morte di un Figlio, ha il cuore a pezzi, in frantumi!
Quel Cuore ha sofferto per NOI, perchè da quel dolore Gesù ce l'affida in qualità di Madre e attraverso Giovanni CI affida in qualità di figli Salvati per mezzo della Sua Passione e Morte e Risurrezione.
[SM=g1740720]
Scriviamo "Cuore Immacolato di Maria" in lettere maiuscole, semplicemente per rispetto, perchè in quel Cuore Immacolato ha agito in modo diretto e nel
modo più perfetto che a noi, lo
Spirito Santo.

Lo scriviamo a lettere maiuscole per ricordarci che in quel Cuore ha operato tutta la Santa Trinità e quel Cuore ha obbedito, amato e offerto il Figlio per noi quale Madre del Verbo Incarnato.

Ti abbraccio nel Signore Gesù nostro Salvatore, Gino

[SM=g1740717]

[SM=g1740750] [SM=g7182]

una canzone:Madre io vorrei!
Io vorrei tanto parlare con te di quel Figlio che amavi!
Io vorrei tanto ascoltare da te quello che pensavi:
quando hai udito che tu non saresti stata tua,
e questo Figlio che non aspettavi non era per te!
Rit- Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria! Ave Maria!
Io vorrei tanto sapere da te, se quand'era Bambino:
tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui.
E quante volte anche tu di nascosto piangevi, o Madre:
quando sentivi che presto lo avrebbero ucciso per noi!

[SM=g1740717] [SM=g1740750] [SM=g7182]

Rit- Ave Maria...ecc...
Io ti ringrazio per questo silenzio che resta fra noi.
Io benedico il coraggio di vivere solo per Lui.
Ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi:
per ogni Fgilio dell'uomo che muore, ti prego così:
Rit- Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria! AVE MARIA!

[SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744] [SM=g1740744]

Vuoi ascoltare una bella storia con TE quale protagonista?[SM=g1740717]

La scena si apre così:
una giovane fanciulla era inginocchiata poco lontano dalla Croce, sgomenta assisteva agli ultimi atti dell'estremo Sacrificio della Redenzione. [SM=g1740720]

Un giovane soldato si avvicinò, guardò la fanciulla piegata sulle ginocchia, per un attimo voleva dirgli qualcosa, ma l'ordine andava eseguito: fece un  passo in avanti, sollevò la lancia sopra la spalla e la lanciò con forza in avanti.

Il ferro a punta s'infilzò nel petto dell'uomo inchiodato alla croce, fino a raggiungergli il Cuore. Dal torace gracile dell'uomo uscirono poche  gocce, le ultime, di Sangue e qualche goccia d'acqua: non c'era più nulla da donare, tutto era stato compiuto! Restava ora il silenzio, il silenzio di Dio, la morte stessa di Dio che aveva mandato il Figlio per compiere un Riscatto.
La fanciulla, appoggiandosi sui talloni sempre in ginocchio, si coprì il volto con le mani.

"E' morto?" chiese il soldato ad un altro collega:
"Si, tutto è finito! Quest'uomo era veramente quello che diceva di essere: Figlio di Dio, Dio stesso!".
Allora il soldato si volta verso la fanciulla:
" E' morto!", le dice: "Lo so," rispose la fanciulla, l'Onnipotente non aveva altra scelta, ora tutto è compiuto!".
La fanciulla abbassò le mani, si asciugò gli occhi e scrutò il volto del soldato: "Se mi è permesso vorrei poter stare qui ancora un pò!" . Poi girò la testa e guardò di nuovo la croce:
"E' il mio Signore! Lo sapevi? Lui è il Figlio di Dio e venendo qui mi ha detto che - chi ha visto Lui, ha visto il Padre; perchè il Padre era in Lui e Lui nel Padre- e tutto questo per opera dello Spirito Santo; guarda soldato, hai inchiodato sulla Croce tutta la Trinità!"
"Fai pure." disse noncurante il soldato, staccando la lancia dal petto di Gesù. Fece un passo in dietro, raccolse un martello e un paio di chiodi e si allontanò.

La fanciulla allora si raccolse in Preghiera:
"Mio Signore e mio Dio, poco fa mi guardavi e mi parlavi. Sentivi le mie mani accarezzare i tuoi piedi, le mie lacrime bagnare le tue ferite. Ti hanno inchiodato e perforato, e ora tu non sei più che un corpo morto. Che senso ha tutto questo? Perché perdiamo la nostra vita? Sono nata perché tu lo hai voluto, e un giorno attraverso di me verrà al mondo un bambino. So da dove veniamo, ma perché? Dove andiamo? Gesù dimmi, sei dentro di me ora? E' qui dentro che ti sei cacciato ora? Dio mio, se è così, fatti ascoltare, irrompi dal mio cuore, il mio desiderio di Te mi porta a morire..."

La fanciulla si tirò su, si avvicinò alla Croce e baciò i piedi di Gesù. "Mio Signore e mio Dio, non puoi più sentire i miei baci? abbiamo passato così poco tempo assieme, avevi cosi tante cose da fare in giro per il mondo. Per quanti anni ti ho aspettato!! Ma il mio cuore è inquieto fin quando non riposa in Te ."

 Alzò gli occhi e guardò il volto spento di Gesù. "Come faccio a resistere ora che so che non sarai più fisicamente con me? Ogni sera scruto il cielo e cerco la mia stella preferita. Ogni sera spero che tu entri dalla porta della mia stanza per darmi la buona notte. Ma ora so che è dentro di me che devo attenderti, so che è nel mio Prossimo che devo cercarti, so che questo sarà da oggi in poi il mio compito di ogni giorno!"
 Si girò, fece qualche passo, si fermò e se ne stette lì. Si mise ad ascoltare attentamente e così sentì il leggero scricchiolio della Croce al vento, ma subito intuì che era la voce dello Spirito Santo che la incoraggiava, la consolava, le suggeriva che tutti, anche in Cielo erano in lutto, che anche gli Angeli erano in attesa di qualcosa, e che tutto ora era silenzio!

 Poi lo scricchiolio scomparve.

Si fece coraggio e prese il sentiero che scendeva dalla collina e andava singhiozzando: "Mio Signore e mio Dio, perdonami! Non ho mosso un dito per impedire la tua morte, Tu mi dici che era necessario, ora so che furono i miei peccati a ferirti a morte, gli strumenti di morte di quel soldato erano i miei peccati: potrò amarti mai abbastanza per questo peso che mi hai tolto dall'anima?"

Nel frattempo un gruppo di persone salivano per il sentiero della collina. La fanciulla si scostò dal sentiero e si mise a sedere su una roccia. Chinò il capo, e aspettò che il gruppetto le passasse di fianco. Qualcuno sosteneva con il braccio una Donna anziana coperta rigidamente di nero, era Maria, la Madre del Crocifisso.

La fanciulla chinò la testa, si sentiva colpevole e si sentiva a disagio, la Madre allora si fermò, la guardò e disse:
" Sei rimasta sola anche tu?"
"Si!", disse la fanciulla, questo silenzio mi strazia il cuore!" 
"Anche a me ha straziato l'anima e il Cuore, perciò posso capirti! Ma questo silenzio è il selnzio dello Spirito che parla, strano vero?", disse la Madre accennando un sorriso!

" E' vero! Non è un silenzio di tenebre, ma di attesa e di lavacro dell'anima", rispose la fanciulla ricambiando una sorta di sorriso!
" Asciugati le lagrime! Questo silenzio ti ha detto che qualcosa dovrà accadere? Vuoi attendere con me?", disse la Madre allungando la mano in segno di offerta di se stessa.

" Sì, stiamo insieme! Tu sei la Benedetta fra tutte le Donne vero? ", disse la fanciulla, stringendo la mano con la mano della Madre.
"Così ha voluto il nostro Signore!", rispose la Madre abbassando lo sguardo con umiltà profonda!

 Poi, la fanciulla s'incamminò con la Madre seguiti dal gruppetto che a poco poco cresceva, dietro si accodavano altri che lungo la via e  in quel "silenzio" avevano saputo accogliere la voce dello Spirito che ricordava loro che Gesù non ci aveva lasciati soli "Donna, disse alla Madre, ecco tuo Figlio, e al Discepolo, ecco la tua Madre!".

E tutti insieme, nell'attesa degli eventi futuri, tutti ancora aspettiamo, dopo "aver preso la Madre con noi", il finale della salvezza e intanto tentiamo di fare "tutto ciò che Gesù ci dirà di fare" attraverso l'aiuto di Colei che per Grazia divina fu resa Madre del Salvatore del Mondo!

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[Modificato da Caterina63 07/01/2009 08:55]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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[SM=g1740744] Mentre nella mia casa tutto e silenzio e gli altri riposano;io cerco il riposo dello Spirito:la Parola di Dio che rinfranca l'anima e dona ristoro:
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" La tua bontà e il tuo amore mi accompagneranno tutta la vita

e abiterò nella casa del Signore per lunghi anni." (versetto 6)


Gesù anche quando il tuo agnellino sarà una bella pecorella

accompagnami e guidami sempre con tuo amore.

Soprattutto fa che io possa sempre ascoltare la tua voce fino

a quando un giorno mi chiamerai per rimanere per sempre abbracciato

a te.

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PRIMO RACCONTO

RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO

Se tu non capisci la parola di Dio
i diavoli però capiscono quel che tu leggi e tremano



Pregate senza posa


Per grazia di Dio io sono un uomo e cristiano, per azioni gran peccatore, per vocazione un pellegrino senza terra della specie più misera, sempre in giro di paese in paese. Per ricchezza ho sulle spalle un sacco con un po’ di pane secco, nel mio camiciotto la santa Bibbia e basta. La ventiquattresima domenica dopo la Trinità sono entrato in chiesa per pregare mentre si recitava l’Ufficio; si leggeva l’Epistola dell’Apostolo ai Tessalonicesi, in quel passo dove è detto: «Pregate senza posa». Quella parola penetrò profondamente nel mio spirito, e mi chiesi come sarebbe stato possibile pregare senza posa dal momento che ognuno di noi deve occuparsi di tanti lavori per sostenere la propria vita. Ho cercato nella Bibbia e ho letto coi miei occhi proprio quel che avevo inteso:


Bisogna pregare senza posa, pregare con lo spirito in ogni occasione, pregare in ogni luogo alzando mani pure.

Avevo un bel riflettere, non sapevo proprio cosa decidere. «Che fare?», pensavo. Dove trovare qualcuno che mi possa spiegare quelle parole? Andrò nelle chiese dove predicano uomini di gran fama, e forse là troverò quel che cerco. E mi misi in cammino. Ho ascoltato molte prediche magnifiche sulla preghiera. Erano però istruzioni sulla preghiera in generale; che cosa è la preghiera, perché è necessario pregare veramente, su questo, nemmeno una parola. Ho sentito una predica sulla preghiera in spirito e sulla preghiera perpetua; ma non mi si diceva come fare per giungere a questa preghiera. Così, frequentando le prediche non sono riuscito ad avere quel che desideravo. Allora ho smesso di andare alle prediche e ho deciso di cercare con l’aiuto di Dio un uomo sapiente ed esperto, che mi sapesse spiegare quel mistero dal quale il mio spirito era rimasto invincibilmente attratto. Quanto tempo ho camminato! Leggevo la Bibbia e chiedevo se non si potesse trovare in qualche luogo un maestro spirituale o una guida saggia e piena di esperienza. Una volta mi fu detto che in un villaggio viveva da molti anni un signore che si occupava di salvare l’anima sua: «Egli ha una sua cappella, non si muove mai e senza posa prega Dio e legge libri spirituali». A queste parole non camminai più, ma mi misi addirittura a correre verso il villaggio; vi giunsi e mi diressi subito alla casa di quel signore. – Che vuoi da me? –, mi chiese. – Ho sentito dire che siete un uomo pio e saggio; per questo vi chiedo in nome di Dio di spiegarmi che cosa vuol dire questa espressione dell’Apostolo: «Pregate senza posa», e come sia possibile pregare in questo modo. Ecco quel che voglio capire e pure non ci so arrivare da solo. Il signore rimase qualche istante in silenzio, mi guardò con attenzione e disse: – La preghiera perpetua è lo sforzo incessante dello spirito umano per giungere a Dio. Per riuscire in questo benefico esercizio, conviene chiedere spesso al Signore di insegnarci a pregare senza posa. Prega di più, e con più zelo; la preghiera ti farà capire da sé come può diventare perpetua; per questo ci vuole molto tempo. Dopo queste parole mi fece servir da mangiare, mi diede qualche moneta per il viaggio e mi congedo. Ma non aveva saputo spiegare nulla. Ripresi la mia via; pensavo, leggevo, riflettevo come meglio potevo a quel che mi aveva detto quel signore, e pure mi era impossibile comprendere; avevo tanta voglia di arrivarci che le mie notti passavano senza sonno. Dopo aver percorso duecento verste, arrivai a un capoluogo di provincia. Vi scorsi un monastero. Nella locanda mi dissero che in quel monastero viveva un superiore pio, caritatevole e ospitale. Andai da lui. Mi accolse con bontà, mi fece sedere e mi offrì da mangiare. – Padre santo, gli dissi, non ho bisogno di un pranzo; vorrei invece che voi mi deste un insegnamento spirituale: come fare per salvare l’anima?

– Ecco: vivi secondo i comandamenti, prega Dio e sarai salvo!

– Ho sentito dire che bisogna pregare senza posa, ma non so come fare a pregare senza posa e non posso nemmeno comprendere che cosa significhi la preghiera perpetua. Vi prego, Padre, spiegatemi questo. – Non so, fratello, come spiegartelo meglio. Ma aspetta. Ho un piccolo libro dove questo è esposto bene – e prese L’istruzione spirituale dell’uomo interiore di san Dimitri –: prendi, leggi questa pagina. Cominciai a leggere questo passo:


Le parole dell’Apostolo: Bisogna pregare senza posa si applicano alla preghiera fatta con l’intelligenza; l’intelligenza, infatti, può essere sempre immersa in dio e pregarlo senza posa.

– Vi prego, spiegatemi come l’intelligenza può rimanere sempre immersa in Dio senza distrarsi e pregarlo senza posa.

– È molto difficile, se Dio non avrà concesso questo dono, disse il superiore. Ma non aveva detto niente. Rimasi da lui tutta la notte, e il mattino, dopo averlo ringraziato per la sua cortese accoglienza, mi misi in cammino senza saper bene dove andare. Ero triste per la mia incapacità di capire, e per consolazione leggevo la santa Bibbia. Così per cinque giorni seguitai a camminare per la strada maestra; finalmente, una sera, incontrai un vecchietto che aveva l’aria di un religioso. Alla mia domanda, rispose che era monaco e che l’eremo in cui viveva con alcuni confratelli era a dieci verste dalla strada; mi invitò ad andare da loro. – Da noi, mi disse, si ricevono i pellegrini, li alloggiamo e diamo loro da mangiare nella nostra foresteria. Non avevo proprio alcuna voglia di andarci e gli dissi: – Il mio riposo non dipende da un alloggio, ma da un insegnamento spirituale; non cerco un pasto, ho abbastanza pane nel mio sacco. – Quale insegnamento vai cercando? Cosa desideri capire meglio?

Vieni da noi, caro fratello: abbiamo alcuni starets così esperti che possono darti un indirizzo spirituale e guidarti sulla via vera alla luce della parola di Dio e degli insegnamenti dei santi Padri. – Vedete, padre, è un anno ormai che, ascoltando leggere l’Ufficio, ho inteso questo comando dell’apostolo: Pregate senza posa. Non sapendo come interpretare questa espressione, mi sono messo a leggere la Bibbia. E anche in essa, in molti passi, ho trovato il comando di Do: bisogna pregare senza posa, sempre, in ogni occasione, in ogni luogo, non solo durante il lavoro quotidiano, non solo quando si è svegli, ma anche nel sonno: Io dormo ma il mio cuore è desto. Questo mi ha molto sorpreso e non ho potuto comprendere come si possa compiere tal cosa e quali sono i mezzi per arrivarvi; si è destato in me un desiderio vivo e un’ardente curiosità: queste parole non mi hanno più dato pace né di giorno né di notte. Così mi sono messo a frequentare le chiese, ho ascoltato le prediche sulla preghiera; ma ascolta ascolta, non ho mai sentito dire come si fa a pregare senza posa. Si parlava sempre della preparazione alla preghiera o dei suoi frutti, senza che fosse insegnato come pregare senza posa e quel che significa una simile preghiera. Ho letto spesso la Bibbia e vi ho trovato quel che avevo sentito; ma non sono ancora riuscito a comprendere quello che vorrei sapere.

Così dal quel tempo io continuo a essere incerto e inquieto. – Ringrazia Dio, fratello caro, perché ti ha rivelato un’attrazione così viva in te verso la preghiera interiore perpetua. Vedi in questo la chiamata di Dio e calmati, pensando che così l’accordo tra la tua volontà e la volontà divina è stato giustamente provato; egli ti ha dato di comprendere che né la saggezza di questo mondo, né un desiderio vano di conoscenza possono guidare alla luce celeste – la preghiera perpetua – ma la povertà di spirito e l’esperienza attiva nella semplicità del cuore. Ecco perché non fa meraviglia che tu non abbia inteso nulla di profondo sull’azione di pregare e che non abbia potuto imparare come giungere a questa attività perpetua. In verità si predica molto sulla preghiera e ci sono molti lavori recenti su questo argomento, ma tutti i giudizi dei loro autori sono basati sulla speculazione intellettuale, sui concetti della ragione naturale e non sull’esperienza nutrita dall’azione, parlano più di quel che è accessorio alla preghiera che non della sua essenza. Uno spiega magnificamente perché è necessario pregare; un altro parla della potenza e degli effetti benefici della preghiera; un terzo delle condizioni necessarie per pregare bene, ossia lo zelo, l’attenzione, il fervore del cuore, la purità di spirito, l’umanità, il pentimento, tutti sentimenti necessari per accingersi a pregare.

Ma a che cosa sia la preghiera e a come si impari a pregare – problemi che pure sono essenziali e fondamentali – è raro trovare risposta nei predicatori di oggi; perché questo è più difficile di tutte le loro spiegazioni e richiede non una cultura scolastica, ma una conoscenza mistica. E quel che è più triste, questa saggezza elementare e vana porta a misurare Dio con una misura umana. Molti commettono un grande errore quando pensano che i mezzi preparatori e le buone azioni generano la preghiera, mentre in realtà la fonte delle opere e di tutte le virtù è proprio la preghiera. Essi, erroneamente, scambiano i frutti o le conseguenze della preghiera con i mezzi per arrivarci, e così ne diminuiscono la forza. È un punto di vista completamente opposto alla Scrittura, perché l’Apostolo Paolo così parla della preghiera: Vi scongiuro prima di tutto di pregare. Così L’Apostolo pone la preghiera al di sopra di tutto: vi scongiuro prima di tutto di pregare. Al cristiano si chiede di compiere molte opere buone, ma l’opera della preghiera è al di sopra di tutte le altre, perché senza di lei non si può trovare la via che conduce al Signore, conoscere la Verità, crocifiggere la carne con le sue passioni e i suoi desideri, essere illuminato nel cuore dalla luce di Cristo e unirsi a lui nella salvezza. Dico frequente, perché la perfezione e la correzione della nostra preghiera non dipendono da noi, come ancora dice l’Apostolo Paolo:

* Non sappiamo quel che bisogna domandare.


Solo la frequenza è lasciata in nostro potere come mezzo per raggiungere la purezza di preghiera, che è la madre di ogni bene spirituale. Acquista la madre e avrai la discendenza, dice sant’Isacco il Siriaco, insegnando che bisogna acquistare prima la preghiera per poter mettere in pratica tutte le virtù. Ma conoscono male tali questioni e ne parlano poco quelli che non si sono familiarizzati con la pratica e gli insegnamenti misteriosi dei Padri.

Così conversando, eravamo arrivati senza accorgercene fino all’eremo. Per non separarmi da quel saggio vecchietto e soddisfare tutto il mio desiderio, mi affrettai a dirgli:

– Vi prego, venerando Padre, spiegatemi che cosa è la preghiera interiore perpetua e come la si può imparare; vedo che voi ne avete un’esperienza profonda e sicura.

Lo starets accolse la mia domanda con bontà e mi invitò a rimanere con lui:

– Vieni da me, ti darò un libro dei Padri che ti farà comprendere in modo chiaro che cosa sia la preghiera e te la farà imparare con l’aiuto di Dio.

Entrammo nella sua cella e lo starets mi rivolse queste parole:

– La preghiera di Gesù, interiore e costante, è l’invocazione continua e ininterrotta del nome di Gesù con le labbra, con il cuore e con l’intelligenza, nella certezza della sua presenza in ogni luogo, in ogni tempo, anche durante il sonno. Si esprime con queste parole: «Signore Gesù Cristo, abbiate pietà di me!»

Chi si abitua a questa invocazione ne riceve gran consolazione e prova il bisogno di dire sempre questa preghiera; dopo un po’ di tempo, non può più vivere senza ed essa scorre in lui da sola. Comprendi ora cos’è la preghiera perpetua?

– Lo comprendo benissimo, padre! In nome di Dio, insegnatemi ora come arrivarci! Esclamai pieno di gioia.

Come si impari la preghiera, lo vedremo in questo libro, che si chiama Filocalia, e contiene la scienza completa e particolareggiata della preghiera interiore perpetua esposta da venticinque Padri; è così utile e perfetto da essere considerato la guida essenziale della vita contemplativa e, come dice il beato Niceforo, «conduce alla salvezza senza pena e senza dolore».

– È allora più alto della Bibbia? Gli chiesi:

– Non è più alto né più santo della Bibbia, no. Ma contiene le spiegazioni luminose di tutto quel che rimane misterioso, nella Bibbia, a cagione della debolezza del nostro spirito, la cui vista non arriva fino a quelle altezze. Ecco un’immagine: il sole è un astro maestoso, splendente e superbo; ma non si può guardarlo a occhio nudo. Per contemplare questo re degli astri e sopportare il suo sguardo di fiamma, bisogna usare un vetro artificiale, infinitamente più piccolo e più opaco del sole. Bene: la Scrittura è quel sole splendente e la Filocalia quel pezzo di vetro. Ascolta, ora ti leggerò come esercitarsi alla preghiera interiore perpetua.

Lo starets aprì la Filocalia, scelse un passo di Simeone il Nuovo Teologo e cominciò. «Rimani assiso nel silenzio e nella solitudine, piega il capo, chiudi gli occhi; respira più dolcemente, guarda con l’immaginazione nell’intimo del tuo cuore, raccogli la tua intelligenza, ossia il tuo pensiero, dalla testa al cuore. Scandisci respirando: «Signore Gesù Cristo, abbiate pietà di me», a voce bassa, o anche soltanto con la mente. Sforzati di cacciar via ogni pensiero, sii paziente e ripeti questo esercizio».

Poi lo starets mi spiegò tutto questo con degli esempi, e leggemmo ancora nella Filocalia le parole di san Gregorio il Sinaita e dei beati Callisto e Ignazio. Tutto quel che leggemmo lo starets me lo spiegava con parole sue. Io stavo attento ed estatico, sforzandomi di fissare tutte quelle parole nella memoria con la maggior precisione. Passammo così tutta la notte e andammo a mattutino senza aver dormito mai. Lo starets, congedandomi, mi benedisse e mi esortò a tornare con franchezza e semplicità di cuore, perché è vano accingersi senza guida all’opera dello spirito.

In chiesa sentii in me uno zelo che mi incitava a studiare con attenzione la preghiera perpetua, e chiesi a Dio di volermi aiutare. Poi mi venne il timore che sarebbe stato molto difficile andare dallo starets per confessarmi e chiedergli consiglio; in foresteria non potevano ospitarmi più di tre giorni e nei dintorni non c’era alcun modo di essere alloggiato… Per fortuna, seppi che a quattro verste da lì c’era un villaggio; allora vi andai per cercare un posto e, con mia gioia, Dio mi aiutò. Potei sistemarmi come guardiano presso un contadino, a patto di passare l’estate da solo in una capanna in fondo all’orto. Grazie a Dio, avevo trovato un angolo tranquillo. Fu così che mi misi a vivere e a studiare, secondo i mezzi suggeriti, la preghiera interiore, andando spesso a vedere lo starets.

Per una settimana mi esercitai nella solitudine del mio orticello allo studio della preghiera interiore, seguendo esattamente i consigli dello starets. Da principio, tutto pareva andare bene. Ma poi sentii una gran pesantezza, pigrizia, noia, un sonno invincibile e i pensieri si abbatterono su di me come nuvole. Andai dallo starets pieno di rammarico e gli esposi il mio stato. Mi accolse con bontà e mi disse:

– Fratello caro, è la lotta che conduce contro di te il mondo oscuro, perché non c’è nulla che esso tema tanto quanto la preghiera del cuore. Ma il nemico non agisce che secondo la volontà e il permesso di Dio, nella misura che a noi è necessaria. È certamente opportuno che la tua umiltà venga ancora messa alla prova; è troppo presto per arrivare con uno zelo eccessivo alle soglie del cuore, perché correrai il rischio di cadere nell’avarizia spirituale. Ti leggerò ora quel che dice in proposito la Filocalia.

Lo starets cercò tra gli insegnamenti del monaco Niceforo e lesse:

«Se malgrado tutti gli sforzi, fratello, non puoi entrare nella regione del cuore, come io ti ho consigliato, fa’ quel che ti dico e, con l’aiuto di Dio, troverai quello che cerchi.

Tu sai che la ragione di ogni uomo sta nel petto… A questa ragione leva via dunque ogni pensiero (lo puoi se lo vuoi) e ripeti il «Signore Gesù Cristo, abbiate pietà di me». Cerca di sostituire con questa invocazione interiore ogni altro pensiero, e alla fine questo ti aprirà certamente la soglia del cuore: l’esperienza lo garantisce».

Accolsi con gioia le parole dello starets e tornai alla mia capanna. Mi misi a fare per filo e per segno quel che egli mi aveva insegnato. Per due giorni ci fu qualche difficoltà, poi questo divenne così facile che quando non dicevo la preghiera, sentivo il bisogno di riprenderla ed essa scorreva facile e leggera senza più l’applicazione costretta dell’inizio.

Narrai questo fatto allo starets, che mi ordinò di recitare seimila preghiere al giorno e mi disse:

* Sta’ tranquillo e sforzati soltanto di attenerti fedelmente al numero di preghiere che ti è prescritto: Dio avrà misericordia di te. Per tutta una settimana rimasi nella mia capanna solitaria a recitare ogni giorno le mie seimila preghiere senza preoccuparmi di niente e senza dover lottare contro le distrazioni; cercavo solo di osservare fedelmente il comando dello starets. Che avvenne? Mi abituai così bene alla preghiera che, se mi fermavo anche solo un istante, sentivo un vuoto come se avessi perduto qualcosa; non appena ricominciavo la preghiera, mi sentivo di nuovo leggero e felice. Se incontravo qualcuno, non avevo più voglia di parlare, desideravo soltanto stare in solitudine e recitare la preghiera, tanto mi ero abituato nel giro di una settimana.




Lo starets che non mi vedeva ormai da dieci giorni venne da me egli stesso, a sentire mie notizie; gli spiegai quel che mi accadeva. Mi ascoltò, poi disse:

– Eccoti abituato alla preghiera. Vedi, bisogna ora conservare quest’abitudine e rafforzarla; non perdere tempo e, con l’aiuto di Dio, impegnati a recitare dodicimila preghiere al giorno; rimani in solitudine, alzati un poco prima, coricati un poco più tardi e vieni a trovarmi due volte ogni mese.

Mi attenni agli ordini dello starets e, il primo giorno riuscii a malapena a recitare le mie dodicimila preghiere, terminando a sera molto avanzata. Il giorno dopo la cosa mi riuscì più facile e più gradevole; sentii dapprima una certa fatica, una specie di indurimento della lingua e una rigidezza nelle mascelle, ma senza alcuna sensazione sgradevole; quindi avvertii un leggero dolorino al palato, poi al pollice della mano sinistra che sgranava il rosario, mentre il braccio si riscaldava fino al gomito, il che provocava una sensazione deliziosa. E questo non faceva che incitarmi a recitare ancor meglio la mia preghiera. Così per cinque giorni i eseguii fedelmente le dodicimila preghiere e insieme con l’abitudine acquistai anche la gioia della preghiera.

In mattino per tempo fui, si può dire, svegliato dalla preghiera. Cominciai a dire le mie orazioni del mattino, ma la lingua mi si inceppava e non avevo altro desiderio che quello di recitare la preghiera di Gesù. Non appena cominciai, divenni tutto gioioso, le mie labbra si muovevano da sole e senza sforzo. Passai tutta la giornata in letizia. Ero come tagliato fuori da tutto e mi sentivo in un altro mondo; terminai senza difficoltà le mie dodicimila orazioni prima della fine della giornata. Avrei addirittura voluto continuare, ma non osavo superare la cifra che mi era stata imposta dallo starets. I giorni che seguirono continuai a invocare il nome di Gesù Cristo con facilità e senza mai stancarmi.

Andai a visitare lo starets e gli raccontai ogni cosa nei più minimi particolari. Alla fine egli mi disse:

– Dio ti ha dato il desiderio di pregare e la possibilità di farlo senza fatica. È un effetto naturale, prodotto dall’esercizio e dall’applicazione costante, come una ruota che si fa girare intorno a un perno; dopo una spinta essa continua a girare su se stessa, ma per far sì che il movimento duri bisogna ungere il meccanismo e dare nuove spinte. Tu vedi ora di quali facoltà meravigliose il Dio amico degli uomini ha dotato la nostra natura sensibile, e hai conosciuto le sensazioni straordinarie che possono nascere anche nell’anima peccatrice, nella natura impura che non è illuminata ancora dalla grazia. Ma quale grado di perfezione, di gioia e di rapimento non raggiunge l’uomo, quando il Signore vuole rivelargli la preghiera spirituale spontanea e purificare l’anima sua dalle passioni! È il dono che ricevono coloro che cercano il Signore nella semplicità di un cuore che trabocca d’amore!

Ormai ti permetto di recitare tante preghiere quante tu vorrai; cerca di consacrare alla preghiera tutto il tuo tempo, e invoca il nome di Gesù senza più contare, rimettendoti umilmente alla volontà di Dio e sperando nel suo aiuto; egli non ti abbandonerà e guiderà il tuo cammino.


[SM=g1740717] [SM=g1740720]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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[SM=g1740733] AVE MARIA.... spesse volte la ripetiamo così meccanicamente da rischiare di perdere il suo percorso storico! Vi offriamo un breve video con il quale meditare la sua breve storia per poterci davvero unire nella Comunione dei Santi, cominciando dall'Arcangelo Gabriele, a santa Elisabetta, e di tutte quelle persone che nella Chiesa hanno reso possibile quanto lo Spirito Santo andava suggerendo....
Ave Maria! assaporiamone ogni parola....

www.gloria.tv/?media=166332

Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org

le Ave Maria in sottofondo sono la prima quella gregoriana, la seconda è del Gen Verde che l'ha musicata sulle stesse note....




[SM=g1740717]


[SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

Fraternamente CaterinaLD

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Nonostante la secolarizzazione, cresce la devozione mariana


Intervista a monsignor Nicola Bux


 

di Antonio Gaspari

ROMA, martedì, 19 luglio 2011 (ZENIT.org).- Nonostante la secolarizzazione c’è un fenomeno che stupisce sociologi e studiosi della religione. Si tratta della devozione mariana, che sembra resistere a tutto.

Centinaia di milioni di fedeli pregano ogni giorno il rosario e alimentano i gruppi di preghiera ed i pellegrinaggi mariani.

I santuari mariani sono sempre più frequentati, e moltissime vocazioni provengono dai gruppi di devozione mariana.

Il fervore mariano cresce particolarmente nei momenti di crisi.

Per cercare di capire e di discernere un fenomeno così vivo nella Chiesa cattolica, ZENIT ha intervistato monsignor Nicola Bux,teologo e liturgistaconsultore dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice,

Alcuni, anche all’interno della Chiesa, sono critici verso l'eccessivo devozionalismo mariano. Lei cosa ne pensa?

Bux: È il segno che la Madonna è presente e opera per condurre l’uomo a Gesù suo figlio. Lasciarsi condurre vuol dire affidarsi totalmente a Dio, in latino “devovere”, da cui viene il termine devozione. Senza la devozione l’uomo non si salva come insegna san Francesco di Sales. Non mi sembra che oggi si ecceda nella devozione, semmai avviene il contrario, questa è assente; non pochi sacerdoti e fedeli vivono la Liturgia senza devozione, perciò non si consegue la salvezza dell’uomo. Manca infatti la glorificazione di Dio quale premessa indispensabile, e questa si esprime proprio con la devozione.

La Vergine Maria ha un posto centrale nella teologia e nella storia della Chiesa cattolica. Può spiegarci il perché?

Bux: Grazie a Lei, al suo assenso, il Verbo eterno si è fatto carne, cioè è potuto entrare nella storia umana. Ogni uomo, in certo senso, è chiamato ad offrire la propria carne a Dio per entrare nel cuore degli uomini, come Maria Vergine. Ma bisogna essere vergini, cioè non contaminati, non succubi della mentalità mondana. Solo così si può collaborare alla redenzione del mondo, sull’esempio della Madonna.

Il fenomeno della apparizioni solleva critiche, soprattutto dal mondo della scienza. La Chiesa è molto prudente e cauta. Qual è il suo parere in proposito?

Bux: San Basilio ricorda che tutto ciò che ha un carattere sacro, deriva dallo Spirito Santo. Questo porta a riflettere sulle manifestazioni del sacro, per cercare di comprendere se siano effetto dei doni dello Spirito Santo. Tra questi va annoverato il dono della visione mistica. La teologia mistica ha studiato molto bene uno dei fenomeni più noti: la "visione". La visione, secondo Sant'Agostino, può essere di tre tipi: corporale, spirituale o immaginaria, intellettuale. Una delle più note visioni è quella dell'Apostolo Paolo sulla via di Damasco, quando vide una luce abbagliante: era una visione corporale, ossia attraverso i suoi occhi fisici. Nello stesso tempo gli venne manifestata in modo immaginario la sembianza di Anania, da cui avrebbe dovuto recarsi: quindi la visione oltre che corporale fu anche immaginaria. Infine, l'Apostolo nel medesimo istante intese con la sua mente il disegno della volontà di Dio su di lui: ecco la visione intellettiva. Nell'attuale dibattito pro e contro le apparizioni di Medjugorje, sarebbe utile confrontarsi con tali tipologie della mistica, al fine di acclarare se e quale tipo di visione i "veggenti" abbiano avuto. Si può aggiungere che solo in caso di visione corporale si sarebbe di fronte ad una apparizione oggettiva.

A Medjugorje si verificano fenomeni straordinari, soprattutto per quanto riguarda il numero delle confessioni, la passione per la preghiera, le conversioni numerose e sorprendenti. Perché accade tutto ciò?

Bux: Da molti, anche nella Chiesa, si sono perse di vista la natura ed il significato dei sacramenti, soprattutto l’eucaristia e la penitenza. Essi sono i mezzi ordinari con cui il Signore opera per salvare l’uomo e ricondurlo a sé.

Ovunque i sacramenti vengono amministrati e celebrati, come ricorda in una celebre omelia San Cirillo di Alessandria, tenuta ad Efeso durante il Concilio che definì la Vergine Maria quale Madre di Dio, proprio grazie alla sua intercessione le genti sono condotte alla conversione.

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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Introduzione alla "Preghiera infocata". La passione dei sacerdoti di Dio

Pubblico l'articolo che Cristina Siccardi ha dedicato a Louis-Marie Grignion de Montfort ed alla sua «Preghiera infocata» (testo della preghiera), perché credo che in questo nostro tempo c'è molto bisogno di attingere alle "gemme" dei Santi. 


Medicina sempre efficace all'anima, quando tutt'intorno sembra religiosamente ed eticamente crollare, sono le gemme lasciate dai santi della Chiesa, che a volte si dimostrano essere risorsa preziosissima per dare alimento e nutrimento alla propria Fede. Negli eletti di Dio è possibile trovare ossigeno e ristoro così come l'amante della montagna e un rinvigorimento oltre-passare i mille metri per respirare l'aria pura delle vette. Questo accade quando si ha la fortuna di scoprire o riscoprire, per esempio, la «Preghiera infocata» di Louis-Marie Grignion de Montfort (1673-1716), una vera e propria saetta di invocazione e di mirabile amore per la Trinità e Maria Santissima. È una scheggia che allontana ogni tiepidezza. Si tratta di una preghiera che il fondatore della Compagnia di Maria e delle Figlie della Sapienza scrisse per cercare santi sacerdoti idonei alla Compagnia di Maria.

Il cantore della Madonna fu protagonista di molteplici missioni per la Francia e memorabili rimangono quelle svolte in Vandea, sia nella parte settentrionale, dove si trovavano molti monasteri, chiese confraternite e un maggior numero di sacerdoti e vocazioni in generale, sia in quella meridionale, meno devota perché in alcune zone si era diffuso il Protestantesimo.

Le sue predicazioni preparavano alla confessione individuale, sacramento al quale ci si doveva accostare frequentemente durante la missione, e alla Comunione, le omelie erano poi seguite da cantici scritti da lui stesso che i fedeli imparavano; si svolgevano processioni, si restauravano chiese e cappelle e, nella Messa conclusiva, don Louis-Marie faceva rinnovare le promesse battesimali, come gli aveva consigliato papa Clemente XI (1649-1721), proponendo un «contratto di alleanza con Dio», che era una forma di consacrazione a Cristo per mezzo di Maria: tale contratto si firmava davanti all'altare; raccomandava poi la recita del Rosario e infine piantava una croce oppure faceva costruire un piccolo Calvario in un luogo ben visibile , come ricordo della missione stessa. E proprio in Vandea, regione francese che sarà teatro del primo genocidio della storia moderna, fu protagonista di gesti clamorosi, come quando, per esempio, a Roussay interruppe la predica per entrare in una taverna vicina, dove, dopo aver rovesciato tutti i tavoli, costrinse i clienti a seguirlo in chiesa. 

Spesso si scontrava pubblicamente con i borghesi e nobile protestanti, cosa che la maggior parte dei missionari solitamente evitava, e in alcuni casi queste discussioni portarono alla conversione degli interlocutori: Bénigne Pagès, una nobildonna protestante  che insieme con altre persone aveva interrotto una predica del missionario bretone con lo scopo di deriderlo ed intimidirlo, scoppiò in lacrime di fronte alla santità di Montfort e dopo qualche tempo entrò nelle Clarisse.

Rendendosi conto che la sua vita non sarebbe durata ancora a lungo, pensò di dedicarsi al progetto che gli stava più a cuore, come scrisse in una lettera del dicembre 1770:
«[Desidero] continuamente con preghiere una piccola e povera compagnia di preti che [...] sotto lo stendardo e la protezione della Santissima Vergine Maria, vadano in maniera povera e semplice, a fare catechismo ai poveri della compagnia e ad incitare i peccatori alla devozione a Maria». Proprio per tale ragione fece ritorno al seminario di Saint-Sulpice a Parigi, nella speranza di trovare giovani sacerdoti che volessero unirsi a lui per la creazione di quella che chiamerà «Compagnia di Maria». Al seminario distribuì il Regolamento della Compagnia scritto nel 1713, a cui poi darà il nome di «Regola dei sacerdoti Missionari della Compagnia di Maria». Tale Regolamento prevedeva di fare voto di povertà e obbedienza ma anche la recita della cosiddetta «Preghiera infocata», orazione dove vengono descritti con una precisione impressionante i sacerdoti che andava cercando: sacerdoti speciali, ciascuno un autentico Alter Christus, idonei al Regno di Dio; e nel suo intento non possiamo non ricondurre il pensiero ad un altro fiero ministro di Dio che pensò, nel XX secolo, di riunire sacerdoti di tal fatta e di formarli secondo una scuola d'eccellenza, il vescovo Marcel Lefebvre (1905-1991).

La prima invocazione della Preghiera infocata è al Padre. A Dio l’autore chiede di suscitare uomini degni della Sua mano destra, quella di potenza e di benedizione. Si fa poi interprete di una supplica che va oltre se stesso e il proprio ambiente geografico, richiamando le preghiere e le invocazioni della misericordia di Dio di chi l’ha preceduto nel tempo addietro, nei secoli passati, manifestando chiaramente la compattezza della Chiesa che va oltre lo spazio e il tempo, nella perfetta comunione di santi. La Passione, il sangue versato, la morte di Cristo gridarono la misericordia del Padre e per mezzo di questo sangue, divino ed umano, l’umanità è stata redenta. Per mezzo poi della congregazione formata dai suoi ministri, figli di Maria Santissima, è possibile perpetrare la giustizia dell’Altissimo.

Come accade per ogni parola e azione ancorata alla Tradizione della Chiesa il tempo si polverizza e rimane il senso di eterna capacità di comprendere problemi e risoluzioni, ecco perché le espressioni montfortiane le sentiamo così vicine, seppur scritte nel XVIII secolo: «Hanno violato la tua legge è stato abbandonato il tuo vangelo, torrenti di iniquità dilagano sulla terra e travolgono perfino i tuoi servi. Tutta la terra si trova in uno stato deplorevole, l’empietà siede in trono, il tuo santuario è profanato e l’abominio è giunto nel luogo santo. Signore, Dio giusto, lascerai nel tuo zelo, che tutto vada in rovina? Tutto diverrà alla fine come Sodoma e Gomorra? Continuerai sempre a tacere e sempre pazienterai? […]. Non hai rivelato, già da tempo, a qualcuno dei tuoi amici un futuro rinnovamento della Chiesa?».

La preghiera al Figlio è esplicita richiesta di offrire alla Madonna una Compagnia di sacerdoti «per rinnovare ogni cosa. Così per mezzo di Maria concluderai gli anni della grazia, che hai inaugurato per mezzo di lei. Da’ figli e servi a tua Madre, altrimenti fammi morire!».

Montfort è drastico e non conosce rispetto umano, avanza richieste forti e audaci affinché nella Chiesa entri una milizia di Fede autentica e di provata virtù, degna di Cristo Re e di Maria Regina. Chiede uomini liberi, ripetendolo, con ritmo serrato e incalzante nella lingua sacra: Liberos! Liberi dai lacci del mondo, dai piaceri come dalle angustie, dalle soddisfazioni fuggitive alle preoccupazioni terrene. Liberi dalle briglie dello spazio e del tempo, dal possesso dei beni, liberi dai genitori, dai legami di sangue, «dagli amici secondo il mondo», per rimanere, quindi e implicitamente, legati solo agli amici d’anima, quelli che fra di loro si riconoscono perché si riconoscono in Dio e ne possiedono la luce, quella luce che viene dall’anima, che sazia, che dà ragione autentica alla vita. E gli amici d’anima la conoscono bene quella luce di appartenenza a Dio, riuscendo a vedere al di là delle ferite del peccato originale; per questo si riconoscono, incontrandosi indissolubilmente nell’Eterno, e la serenità si staglia nei loro occhi e nei loro volti, e quando ci si riconosce si sorride, perché si è nel Mistero del Creatore… gli amici d’anima, riflettendosi a vicenda, si individuano così bene da non aver bisogno di parole, riuscendo gioiosamente a riempire la vita di silenzio interiore ed esteriore.

 Uomini liberi dalla propria volontà per essere uniti a quella di Dio. Uomini liberi, secondo il Sacro Cuore di Gesù, per abbattere i nemici come fece Davide «con in mano il bastone della Croce e la fionda del rosario».
Croce e rosario: le due armi di fronte alle quali il demonio indietreggia con paura. Uomini così liberi da essere sospinti dallo Spirito Santo e sempre pronti sull’attenti, pronti a tutto accettare per amore di Cristo, come fecero gli Apostoli e i martiri, veri figli di Maria, per la quale sono chiamati a nutrire una devozione saggia e santa, «affettuosa e non insensibile», così da poter aiutare la Beata Vergine a schiacciare la testa di Satana dovunque essi siano chiamati a svolgere il loro apostolato. 

E non ci sono alternative per san Louis-Marie o la presenza di santi sacerdoti oppure la morte, «Mio Dio, non è meglio per me morire piuttosto che vederti ogni giorno così crudelmente e impunemente offeso e trovarmi sempre più nel pericolo di venire travolto dai torrenti di iniquità che ingrossano? Preferirei mille volte la morte!».

Allo Spirito Santo l’autore supplica di formare figli degni di Dio con Maria Santissima, fedele Sposa, generando così il Regno d’amore e di giustizia, il terzo e ultimo, dopo quello che si è concluso con il diluvio d’acqua e quello di Cristo in terra, terminato con «un diluvio di sangue». Prima l’acqua, poi il sangue, per giungere a quello ricolmo di fuoco del puro amore, portato da Cristo nel mondo, così caldo e ardente da convertire gli increduli, i pagani, i musulmani e gli ebrei. Montfort non era ecumenico, era cattolico. E, dunque, rivolgendosi allo Spirito Santo: «Invia sulla terra questo Spirito tutto fuoco e crea sacerdoti tutto fuoco! Dal loro ministero sia rinnovato il volto della terra e riformata la tua Chiesa».

Chiamati uno ad uno da Dio, questi sacerdoti creano una congregazione distintiva, non presuntuosi e orgogliosi, ma miti come agnelli, seppur vigili e prudenti da non farsi sopraffare dai lupi. Una compagnia di colombe ed aquile reali che volano più in alto di tanti corvi; api industriose che lottano contro calabroni aggressivi e maligni; cervi scattanti e spediti, che superano in un lampo le stanche tartarughe che rappresentano i pavidi uomini di Chiesa. Una legione di coraggiosi leoni tali da far impallidire e far fuggire vigliacche lepri: «Signore, raccoglici di mezzo ai popoli, radunaci, rendici uniti, perché sia pienamente glorificato il tuo nome santo e potente». Monfort cita il Salmo 68 del profeta Davide dove, in un linguaggio allegorico ed arcano, illustra la maestà divina e l’eredità alla quale sono destinati coloro che, con grande forza, «annunziano la lieta notizia», ovvero la Buona Novella. Missionari, dunque, pieni di zelo e di sapienza.

Umanamente comprensivi, per amore del prossimo, colmi e portatori di Fede, di Speranza e di Carità, perciò avranno «la bontà dell’uomo», ma portano il contrassegno dell’audacia del leone per lottare contro i demoni, l’energia e la robustezza del bue per riuscire a sopportare fatiche, sacrifici e privazioni, e avranno la scioltezza e la destrezza dell’aquila per poter contemplare l’Onnipotente. «Tali saranno i missionari che tu vuoi mandare nella tua Chiesa. Essi avranno un occhio d’uomo per il prossimo, un occhio di leone per i tuoi nemici, un occhio di bue per sé stessi e un occhio d’aquila per te».

La potenza della «Preghiera infocata»

Montfort è “pretenzioso” e dà vita, nella sua Preghiera infocata, ad un vortice di suppliche. È un crescendo di intensità, quasi, musicalmente parlando, come ascoltare una fuga di Johann Sebastian Bach. Chiede il dono della parola capace di incendiare i cuori, un’oratoria così incisiva, carica di Fede e di ragione da riuscire a piegare gli avversari, rendendo così evidente la Verità da farli tacere. Ma tale è opera divina, non può essere umana, infatti «Soltanto tu, re dei cieli e re dei re, separerai dalla massa questi missionari come altrettanti re». Re più candidi della neve, disposti a morire con Cristo sul Calvario e «Beati, molto beati, i sacerdoti da te prescelti e destinati a dimorare con te su questa montagna fertile e santa. Qui essi diventeranno re per l’eternità con il distacco dalla terra e l’elevazione in Dio». Saranno più bianchi dei manti nevosi perché uniti all’Immacolata Maria e potranno così, un giorno, essere trasfigurati con Cristo come accadde sul Monte Tabor.

 L’autore invoca ancora lo Spirito Santo affinché non si dimentichi della compagnia sacerdotale, affermando che solo lo Spirito trinitario può edificare tale comunità con la Grazia, perché «Se l’uomo per primo vi porrà mano, non se ne farà nulla; se vi metterà qualcosa di suo, rovinerà e sconvolgerà tutto», non è forse accaduto così con il Concilio Vaticano II, quando l’uomo ha scelto di occupare il centro della scena?

San Louis-Marie convoca a rapporto generali e capitani disposti ad essere arruolati al cospetto del Dio degli eserciti: vorrebbe che il Signore adunasse, dai quattro angoli della terra, tutti i buoni sacerdoti, per diventare guardie del corpo di Cristo con il fine di proteggere la Chiesa, di difendere la gloria dell’Altissimo, di salvare anime e di salvaguardare l’unico ovile con uno e un solo pastore.

 Cristina Siccardi


[Fonte: Tradizione Cattolica, n.3/2011]
________________________________________

[1] Nel 1793, durante la Rivoluzione francese, si scatenò, nella terra della Vandea, il primo genocidio di Stato della storia occidentale. Il regime rivoluzionario di Parigi venne imposto con la forza nelle province di Francia ed ebbe in Vandea, la più cattolica di esse, la reazione più coraggiosa e gloriosa. I Blanchs (i vandeani) si contrapposero ai Blues (i giacobini): uniti a Dio e al Re, i contadini della Vandea, con i loro sacerdoti e i loro generali, si distinsero per la strenua difesa contro la dea ragione ed il principio deista dell’essere supremo; perciò, a causa del loro fermissimo Credo e della loro fedeltà monarchica, vennero massacrati. Per odio ideologico perirono, in quell’ecatombe, più di 30 mila abitanti, compresi gli infanti. I principali capi militari dell’Esercito cattolico e reale furono: Jacques Cathelineau (1759-1793), François-Athanase Charette de La Contrie (1763-1796), Charles Melchior Artus de Bonchamps (1760-1793), Maurice-Louis-Joseph Gigot d’Elbée (1752-1794), Louis Marie de Lescure (1766-1793), Henri du Vergier de La Rochejaquelein (1772-1794), Jean Nicolas Stofflet (1753-1796), Jacques Nicolas Fleuriot de La Fleuriais (1738-1824), Charles Sapinaud (1760-1829), Louis (1777-1815) e Auguste (1783-1868) du Vergier de La Rochejaquelein (entrambi fratelli di Henri de La Rochejaquelein), Charles d’Autichamps (1770-1859). Alcuni di questi valorosi e cattolici generali sono ricordati nella bellissima canzone di Jean Pax Méfret, Guerre de Vendée. Per approfondire: www.santiebeati.it/dettaglio/95458 (in santiebeati.it sono anche presentate i capi militari vandeani – è sufficiente digitare i loro nomi – periti in nome della Fede). [2] T. Rey-Mermet, Luigi Maria Grignion de Montfort. Il poeta mistico di Maria (1673-1716), Città Nuova, Roma 1988, p. 158.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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[SM=g1740717] In Egitto si segnala la preghiera più antica che si conosca su Maria e a Maria, fin dalla fine del III secolo, il:
Sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei Genetrix; nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.
e che dice " Sotto la tua protezione ci rifugiamo, santa Madre di Dio, non dimenticare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta..."
Ve la offriamo in formato Karaoke per poterla imparare più facilmente... con la sua melodia tradizionale e in latino.
it.gloria.tv/?media=241338

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[SM=g1740750]



[SM=g1740733] Predica sul significato della Preghiera Ave Maria

Che cosa è l'Ave Maria all'interno stesso del suo Rosario? Risposte scontate? Mica tanto! Ciò che spesso diamo per scontato in realtà ci è difficile da comunicare agli altri, soprattutto perchè è una grazia che viviamo.... Meditiamo allora su questa Predica e cerchiamo di farla nostra, arricchendo il desiderio di pregare il Rosario ogni giorno, e con immenso affetto verso Maria e Gesù.
www.gloria.tv/?media=251341


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Vi ricordiamo di padre Konrad, la precedente predica sul Santissimo Nome di Gesù:
www.gloria.tv/?media=245882

e la sua opera di Parroco a Venezia:
sansimonpiccolo.blogspot.com/




[SM=g1740717]

[SM=g1740750] [SM=g1740752]

[SM=g1740738] Dopo avervi offerto una bellissima meditazione sull'Ave Maria e il Rosario: www.gloria.tv/?media=251341
vi offriamo ora, dalle parole del beato Giovanni Paolo II, una bellissima catechesi sul termine "piena di grazia".
www.gloria.tv/?media=252532



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[SM=g1740750] [SM=g1740752]

Predica di Padre Konrad sul significato della parola AVE
Cari Amici, dopo aver meditato sul senso dell'Ave Maria: www.gloria.tv/?media=251341 e dopo aver meditato con il beato Giovanni Paolo II il significato del termine "piena di grazia": www.gloria.tv/?media=252532 vogliamo ora chiudere questo breve ciclo con la profonda spiegazione del termine "Ave" che tutta la Chiesa utilizza da sempre per rivolgersi alla Piena di Grazia e per salutarLa come si conviene. Che queste brevi Catechesi ci aiutino a dire meglio l'Ave Maria, a pensare ciò che diciamo, e a vivere il Rosario ogni giorno.
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Vi ricordiamo di padre Konrad, la precedente predica anche sul Santissimo Nome di Gesù:
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[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]


[Modificato da Caterina63 08/02/2012 10:09]
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CÆLI, 09.04.2012

Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre Benedetto XVI ha raggiunto la residenza pontificia di Castel Gandolfo per un breve periodo di riposo.
Alle ore 12 di oggi, Lunedì dell’Angelo, il Papa guida la recita del Regina Cæli con i fedeli e i pellegrini convenuti nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo e in collegamento audio-video con Piazza San Pietro. Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana del Regina Cæli, che per tutto il tempo pasquale sostituisce l’Angelus:

PRIMA DEL REGINA CÆLI

Cari fratelli e sorelle!

Buona giornata a voi tutti! Il lunedì dopo Pasqua è in molti Paesi una giornata di vacanza, in cui fare una passeggiata in mezzo alla natura, oppure andare a visitare parenti un po’ lontani per ritrovarsi insieme in famiglia. Ma vorrei che fosse sempre presente nella mente e nel cuore dei cristiani il motivo di questa vacanza, cioè la Risurrezione di Gesù, il mistero decisivo della nostra fede.

Infatti, come scrive san Paolo ai Corinzi, «se Cristo non è risorto, vuota è allora la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede» (1 Cor 15,14). Perciò in questi giorni è importante rileggere le narrazioni della risurrezione di Cristo che troviamo nei quattro Vangeli, e leggerle con il nostro cuore. Si tratta di racconti che, in modi diversi, presentano gli incontri dei discepoli con Gesù risorto, e ci permettono così di meditare su questo evento stupendo che ha trasformato la storia e dà senso all’esistenza di ogni uomo, di ognuno di noi.

L’avvenimento della risurrezione in quanto tale non viene descritto dagli Evangelisti: esso rimane misterioso, non nel senso di meno reale, ma di nascosto, al di là della portata della nostra conoscenza: come una luce così abbagliante che non si può osservare con gli occhi, altrimenti li accecherebbe.

Le narrazioni incominciano invece da quando, all’alba del giorno dopo il sabato, le donne si recarono al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto. San Matteo parla anche di un terremoto e di un angelo sfolgorante che rotolò la grande pietra tombale e vi si sedette sopra (cfr Mt 28,2). Ricevuto dall’angelo l’annuncio della risurrezione, le donne, piene di timore e di gioia, corsero a dare la notizia ai discepoli, e proprio in quel momento incontrarono Gesù, si prostrarono ai suoi piedi e lo adorarono; ed Egli disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno (Mt 28,10).

In tutti i Vangeli, le donne hanno un grande spazio nei racconti delle apparizioni di Gesù risorto, come del resto è anche in quelli della passione e della morte di Gesù. A quei tempi, in Israele, la testimonianza delle donne non poteva avere valore ufficiale, giuridico, ma le donne hanno vissuto un’esperienza di legame speciale con il Signore, che è fondamentale per la vita concreta della comunità cristiana, e questo sempre, in ogni epoca, non solo all’inizio del cammino della Chiesa.

Modello sublime ed esemplare di questo rapporto con Gesù, in modo particolare nel suo Mistero pasquale, è naturalmente Maria, la Madre del Signore. Proprio attraverso l’esperienza trasformante della Pasqua del suo Figlio, la Vergine Maria diventa anche Madre della Chiesa, cioè di ognuno dei credenti e dell’intera comunità. A Lei ci rivolgiamo ora invocandola quale Regina Caeli, con la preghiera che la tradizione ci fa recitare al posto dell’Angelus durante tutto il tempo pasquale. Maria ci ottenga di sperimentare la presenza viva del Signore risorto, sorgente di speranza e di pace.

DOPO IL REGINA CÆLI
(..)

E saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, i gruppi parrocchiali e le famiglie. In particolare saluto la Scuola Materna "Santa Teresa" di Sinalunga. A tutti auguro una serena giornata, nella luce e nella pace del Signore risorto. Buona festa. Grazie! Buona settimana!

 

 

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24/08/2012 11:24
 
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Presentazione Video Meditazione dei Misteri del Rosario attraverso il Magistero di  Benedetto XVI

                       Movimento Domenicano del Rosario


Misteri Gaudiosi

Video primo Mistero Gaudioso: L'Annunciazione dell'Angelo a Maria Vergine

http://it.gloria.tv/?media=96066

 Quando "recitiamo" questo primo Mistero Gaudioso, non stiamo solo ripetendo delle formule vuote o tradizionali, ma ci stiamo impegnando per il nostro personale "ECCOMI"... Un Rosario privato dell'impegno che esso ci fa assumere, non porta frutti!

Video Secondo Mistero Gaudioso: la Visita di Maria a santa Elisabetta

http://it.gloria.tv/?media=96601

 La "Visitazione" che meditiamo in questo Mistero, non appartiene ad un ricordo del passato, piuttosto ci rammenta che ogni giorno Maria santissima, soprattutto quando prendiamo la sua Corona, viene a visitarci portandoci Gesù, il Frutto benedetto del suo seno!

Video Terzo Mistero Gaudioso: la nascita di Gesù

http://it.gloria.tv/?media=97408

 Che cosa è il Natale per noi? Dedichiamo davvero il nostro tempo a questo Dio che per noi si è fatto Bambino? Le belle immagini che raffigurano le scene del Natale, non devono rimanere semplicemente "appese" ai muri, piuttosto devono prendere vita dentro il nostro cuore con la stessa premura che ebbe la Madre nel prendersi cura di quel Bambino!

Video Quarto Mistero Gaudioso: la Presentazione di Gesù al Tempio

http://it.gloria.tv/?media=98225

 Gesù viene Presentato al Tempio, offerto a Dio come prescriveva la Legge, ed ecco che al tempo stesso ci viene svelata la sua identità infatti, Simeone ed Anna, persone "giuste" e dedite al Tempio, illuminate dallo Spirito Santo e docili al suo ascolto, riconoscono in quel Bambino il Messia.

Video Quinto Mistero Gaudioso: il Ritrovamento

http://it.gloria.tv/?media=98869

 Maria e Giuseppe si sentono responsabili del cammino di Gesù... e sono proprio loro, in qualità di genitori, ad educare il Figlio alla fede. Gesù rivelando la sua missione, fa comprendere anche la sua sottomissione ai genitori, in un medesimo cammino verso la realizzazione del progetto del Padre: Maria, infatti, "serbava tutte queste cose nel suo cuore"...

MISTERI DELLA LUCE

Video Primo Mistero della Luce: il Battesimo di Gesù

http://it.gloria.tv/?media=100579

Quando meditiamo il Battesimo di Gesù nel Giordano, spesso ne ignoriamo il mistero che vi si cela perchè non ci soffermiamo nella sua contemplazione. Ancora una volta "meditare il Mistero" ci rammenta di come il Rosario sia davvero uno strumento indispensabile per una completa Lectio Divina...

Video Secondo Mistero della Luce: le Nozze di Cana

http://it.gloria.tv/?media=101320

"La Famiglia è minacciata! La Famiglia è in pericolo!" Quante volte abbiamo sentito questo grido d'allarme dalla voce di Giovanni Paolo II ed oggi da Benedetto XVI? E ancora: "Chi prega il Rosario in Famiglia, si salva!" Lo ha detto la Madonna, lo ripetono i Pontefici, ma noi.... a chi diamo ascolto?

Video Terzo Mistero della Luce: il Regno dei Cieli

http://it.gloria.tv/?media=102102

Molte volte siamo scoraggiati perchè forse pensiamo, erroneamente, di non essere capaci per l'annuncio, ma Gesù non vuole dei "super eroi", piuttosto chiede, della semplicità, l'eroismo della nostra volontà e della nostra filiale adesione a Lui!

Video Quarto Mistero della Luce: La Trasfigurazione

http://it.gloria.tv/?media=103336

Quello della Trasfigurazione non è un Mistero facile da spiegare se... alla base non poniamo la volontà di lasciarci irradiare da quella Luce con la quale ci è data la Verità sul compimento delle Scritture e sull'identità vera di Gesù Cristo.

Video Quinto Mistero della Luce: l'Istituzione dell'Eucarestia

http://it.gloria.tv/?media=104780

Troppo spesso diamo così per scontata l'Eucarestia da averla resa, purtroppo, più un simbolo anzichè un incontro con Dio Vivo e Vero, realmente presente. Se il santo Padre Benedetto XVI è ritornato a dare la Comunione in ginocchio ed alla bocca, e ritorna sovente a raccomandare di "stare con Gesù Eucarestia", un motivo deve esserci, ascoltiamolo!

MISTERI DOLOROSI

Video primo Mistero Doloroso: Gesù nel Getsemani

http://it.gloria.tv/?media=107205

L'Ora del Getsemani è un momento difficile per tutti, è un' Ora che ogni Uomo deve passare, fa parte della vita stessa. Gesù è venuto anche ad insegnarci come passare questa Ora, come comportarci. Ascoltiamolo attraverso le parole del Papa.

Video secondo Mistero Doloroso: Gesù è flagellato alla colonna

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In tutti i Misteri Dolorosi c'è una domanda che più ci interpella direttamente, Gesù ci chiede: "Tu, mi lasceresti regnare dentro di te?" La gratuità delle sofferenze del Cristo non possono lasciarci indifferenti, lasciamoci aiutare da queste meditazioni.

Video terzo Mistero Doloroso: Gesù è coronato di spine

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Il gesto di Pilato nel lavarsi le mani pur riconoscendo Gesù innocente, ci interroga direttamente su quel conformismo con il quale spesso trattiamo la fede che abbiamo ricevuto. In queste meditazioni il santo Padre ci aiuta per trovare la strada giusta...

Video quarto Mistero Doloroso: Gesù porta la Croce

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Nel "portare la Croce" Gesù cerca continuamente Anime disposte a seguirlo concretamente, e non solamente con le belle parole... Lasciamoci aiutare da Maria per intraprendere questo nostro Calvario, alla sequela del Figlio Divino!

Video quinto Mistero Doloroso: Gesù muore sulla Croce

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Che cosa proviamo davanti al Crocefisso? La nostra Fede è sentimentalismo, oppure siamo davvero disposti a lasciarci crocifiggere e a comportarci come il Buon Ladrone, riconoscendo in Cristo il vero Figlio di Dio, nostro Salvatore?

MISTERI GLORIOSI

 

Video primo Mistero Glorioso: Gesù Risorge dai morti

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La Pasqua "non è una magia" ci rammenta il santo Padre! E non è neppure "soltanto la Domenica", durante la settimana e quando riscontriamo battaglie da combattere, ci ricordiamo di questa Vittoria del Cristo? Non c'è Resurrezione senza la Crocifissione!

Video secondo Mistero Glorioso: Gesù Ascende al Cielo

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Con l'Ascensione Gesù conclude la sua permanenza fisica sulla terra, ma nella sua promessa di non lasciarci soli si è fatto Cibo e si è fatto ADORAZIONE attraverso la Santa Eucarestia... Visitiamo più spesso il S.S. Sacramento!

Video terzo Mistero Glorioso: la discesa dello Spirito Santo

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Spesso trattiamo lo Spirito Santo come una sorta di "fonte energetica" al servizio di Dio e degli Uomini... e ci dimentichiamo così che Egli è la Terza Persona della Santa Trinità e che "con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato", come ci ricorda il Credo!

Video quarto Mistero Glorioso: Maria Assunta in Cielo

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Se vogliamo davvero progredire nella fede, non basta più "credere", non è sufficiente "dire il Rosario" occorre meditarlo, contemplarlo nel Mistero che recitiamo. La gente del nostro tempo vuole sapere i tanti "perchè" che circondano quei punti che chiamiamo "Misteri". Maria non è solo l'esempio, ma la guida, la Maestra che ci insegna cosa rispondere....

Video quinto Mistero Glorioso: Maria Regina

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Se avremo meditato veramente tutti i Misteri del Rosario che contemplano la vita di Gesù e di Maria, allora non sarà difficile comprendere come la Chiesa stessa sia giunta a riconoscere la regalità di Maria Vergine, quale coronamento della vittoria stessa del Figlio di Dio, Gesù Cristo, che dona alla Madre questa Corona quale testimonianza della propria vittoria.






Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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