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J.Ratzinger, Benedetto XVI, spiega il Concilio Vaticano II

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2012 21:18
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giovedì 30 aprile 2009

Convegno su P. Tomas Tyn


PADRE TOMÁŠ TYN E LA SANTITÀ CATTOLICA

Domenica 3 maggio 2009, ore 16.30

Parrocchia Santa Maria della Pietà

via san Vitale, 112 - Bologna

Per informazioni: tel. 051.22.65.27




Il 4 agosto 1985, nella festa di san Domenico, padre Tomas scrisse all’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede per esprimergli la sua gioia per la pubblicazione del volume Rapporto sulla fede e per manifestargli alcune preoccupazioni concernenti la vita della Chiesa. [SM=g1740733]

In questa lunga lettera egli scrive che la letizia con cui, ancora ragazzo, aveva accolto il Concilio Vaticano II si era presto «cambiata in tristezza, nel vedere cattive interpretazioni e applicazioni di una dottrina in se stessa sana sfigurare crudelmente il volto della sposa immacolata di nostro Signore Gesù Cristo ed opprimere nella mestizia gli animi dei buoni e di coloro che sentono con la Chiesa».

Nel libro del cardinale Ratzinger, padre Tyn afferma di aver trovato ciò che fin dall’inizio aveva sempre pensato: «bisogna tornare al vero Concilio, ossia a quello che è conforme alla tradizione di tutti i secoli della Cristianità cattolica e si interpreta in quella luce!». Padre Tomas denuncia quindi il soggettivismo e il relativismo contemporaneo, che già l’enciclica Pascendi di san Pio X aveva svelato e denunciato.

Il nome di san Pio X, «patrono della tradizione»,[SM=g1740721]  per aver «fulminato l’“evoluzionismo modernista”», gli sarà altrettanto caro di quello di Pio IX, non ancora beato. Di fronte agli errori del nostro tempo, padre Tomas afferma di essere sempre più persuaso «che il Sillabo di Pio IX ha stabilito una dottrina non solo vera, ma anche massimamente attuale».

La lettera si sofferma quindi lungamente sul tema della liturgia.

Nel 1974, fra Tomas, non ancora sacerdote, insieme con alcuni Confratelli tedeschi, aveva rivolto una petizione al Capitolo generale, per chiedere il mantenimento della liturgia tradizionale dell’Ordine domenicano. Purtroppo il Capitolo non aveva accolto la richiesta e aveva obbligato l’Ordine a seguire il nuovo Messale di Paolo VI.
Ora padre Tomas ringraziava il cardinale Ratzinger per aver favorito l’indulto che permetteva la celebrazione del Divin Sacrificio secondo il Rito tridentino, scrivendo: «Quanto santa e sublime è quella letizia della quale si riempie il cuore tanto del sacerdote celebrante quanto del popolo assistente, allorché quel rito, venerabile per l’antichità, viene compiuto, quel rito, cioè, che tutto e soltanto a Dio si volge, a cui come a Padre clementissimo, il Figlio crocifisso nell’oblazione del suo divino sacrificio, rende somma gloria e lode (…) Non ho mai potuto capire, e neanche adesso riesco a capire, perché tanta bellezza debba esse stata espulsa dalla Chiesa».

«Infine – conclude – mi permetta, Eminenza, La prego, una considerazione che faccio con personale amarezza: nella mia patria occorre molto coraggio per professarsi cristiani, ma anche nel “libero” Occidente deve esser dotato di un non minor coraggio chi vuol mostrare apertamente la propria fedeltà verso la tradizione cattolica, a causa della disposizione ostile di alcuni ecclesiastici, i quali tuttavia tollerando se stessi con gran clamore, si dichiarano democratici e pluralisti».

Le parole di padre Tomas erano mosse solo, come egli scrive, dall’amore per la Chiesa, «la quale, lungi dal doversi conformare a questo mondo, ha piuttosto il compito di santificarlo e di consacrarlo a Dio, convertendolo a Lui».

Altrettanto forte e significativa va giudicata, nella sua brevità, la risposta del cardinale Ratzinger a padre Tomas:

«Leggendo (la sua lettera) sono stato preso da una grande gioia per la piena concordanza tra noi, sentendo in tal modo la forza unificatrice della verità, la quale ci è concessa nella fede cattolica. Mi è di grande consolazione sapere che Ella insegna teologia morale, la quale disciplina veramente fondamentale per la retta formazione della vita cristiana, molto da molti è deformata, i quali offrono ai fedeli pietre al posto di pani, sicché è assai necessaria una nuova e profonda riflessione sui veri fondamenti della vita cristiana»
[SM=g1740722] [SM=g1740721]

(Fonte:
Radici Cristiane)


[SM=g1740717] [SM=g1740720]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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