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SUMMORUM PONTIFICUM Motu Proprio sulla Messa Antica

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2015 17:07
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30/10/2009 22:49
 
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LA MESSA detta DI S. PIO V



L'Ordo Missae detto di San Pio V è servito egregiamente per secoli e secoli, anche per i Santi che oggi si vanno canonizzando. Perché il cosiddetto Messale di San Pio V è ben più antico, è il rito romano tradizionale, la Messa cioè quale sostanzialmente è stata celebrata a Roma fin dai tempi apostolici, sia pure lentamente arricchita di riti e di orazioni.

Lo spiega molto bene anche il card. Ratzinger nella sua autobiografia:

"rimasi sbigottito per il divieto del messale antico, dal momento che una cosa simile non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia. Pio V e non diversamente da lui, anche molti dei suoi successor avevano rielaborato questo messale, in un processo continuativo di crescita storica e di purificazione, in cui, pero', la continuità non veniva mai distrutta. Un messale di Pio V che sia stato creato da lui non esiste. C'è stata la rielaborazione da lui ordinata, come fase di un lungo processo di crescita storica.

Dopo il concilio di Trento, per contrastare l'irruzione della riforma protestante che aveva avuto luogo soprattutto nella modalità di "riforme" liturgiche, tanto che i confini tra cosa era ancora cattolico e cosa non lo era più, spesso erano difficili da definire. In questa situazione di confusione, resa possibile dalla mancanza di una normativa unitaria e dall'imperante pluralismo liturgico eredito dal tardo medioevo, il Papa decise che il
Missale Romanum
, il testo liturgico della città di
Roma, in quanto sicuramente cattolico, doveva essere introdotto dovunque non ci si potesse richiamare a una liturgia che risalisse ad almeno duecento anni prima. Dove questo si verificava, si poteva mantenere la liturgia precedente, dato che il suo carattere cattolico poteva essere considerato sicuro"

(J. Ratzinger La mia vita pp. 111-112).

San Pio V, dunque, non fece altro che estendere a tutto l'Occidente la Messa romana tradizionale quale barriera contro il protestantesimo.
San Pio V abolì non il rito romano tradizionale, ma tutti gli altri riti che non datavano da 200 anni e li abolì perché inquinati di protestantesimo o almeno sospetti di infiltrazioni protestantiche, estendendo a tutto l'Occidente il Messale romano perché "sicuramente cattolico".

Secondo alcuni studiosi non è detto che Paolo VI abbia realmente abolito l'uso del Messale di Pio V . Questo sarebbe ancora da dimostrare, come è tutto da dimostrare che egli avesse la volontà di abolire il più venerando rito della Chiesa latina per semplici motivi pastorali cioè, senza altro motivo che quello di compiacere i protestanti.
Nella costituzione Missale Romanum di Paolo VI, infatti, non si legge la solenne formula abrogativa ed imperativa che si legge nella Quo Primum di San Pio V.
Che Paolo VI, promulgando il Novus Ordo, avesse abolito l'uso del Messale di San Pio V fu del resto così poco chiaro che da Vescovi di tutto il mondo giunsero alla Santa Sede interpellanze in merito, come attesta uno dei principali artefici del Novus Ordo Missae, mons. Annibale Bugnini ne La riforma liturgica (CL V-Edizioni Liturgiche, Roma 1983).

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ordunque cosa disse Paolo VI invece?

www.vatican.va/holy_father/paul_vi/speeches/1976/documents/hf_p-vi_spe_19760524_concistoro...

E ciò è tanto più grave, in particolare, quando si introduce la divisione, proprio là dove congvegavit nos in unum Christi amor, nella Liturgia e nel Sacrificio Eucaristico, rifiutando l’ossequio alle norme definite in campo liturgico. È nel nome della Tradizione che noi domandiamo a tutti i nostri figli, a tutte le comunità cattoliche, di celebrare, in dignità e fervore la Liturgia rinnovata. L’adozione del nuovo «Ordo Missae» non è lasciata certo all’arbitrio dei sacerdoti o dei fedeli: e l’Istruzione del 14 giugno 1971 ha previsto la celebrazione della Messa nell’antica forma, con l’autorizzazione dell’ordinario, solo per sacerdoti anziani o infermi, che offrono il Divin Sacrificio sine populo. Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II. Non diversamente il nostro santo Predecessore Pio V aveva reso obbligatorio il Messale riformato sotto la sua autorità, in seguito al Concilio Tridentino.

La stessa disponibilità noi esigiamo, con la stessa autorità suprema che ci viene da Cristo Gesù, a tutte le altre riforme liturgiche, disciplinari, pastorali, maturate in questi anni in applicazione ai decreti conciliari. Ogni iniziativa che miri a ostacolarli non può arrogarsi la prerogativa di rendere un servizio alla Chiesa: in effetti reca ad essa grave danno.


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ora attenzione alle parole di Ratzinger nel libro scritto da lui stesso riportate sopra, sta dicendo ESATTAMENTE IL CONTRARIO (infatti a liberato la Messa antica da questa assurda scelta di Paolo VI, incomprensibile):

"rimasi sbigottito per il divieto del messale antico, dal momento che una cosa simile non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia.
Pio V e non diversamente da lui, anche molti dei suoi successori avevano rielaborato questo messale, in un processo continuativo di crescita storica e di purificazione, in cui, pero', la continuità non veniva mai distrutta. Un messale di Pio V che sia stato creato da lui non esiste. C'è stata la rielaborazione da lui ordinata, come fase di un lungo processo di crescita storica.

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Ratzinger sta rispondendo AD UN ERRORE DI VALUTAZIONE FATTO DA PAOLO VI...  



 

[Modificato da Caterina63 01/06/2010 22:36]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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