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Lo Spirito Santo nella Pentecoste e nella Scrittua

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2009 15:00
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Le meditazioni sono dalle LETTURE...

Prima: At 2, 1-11
Seconda: Rom 8, 8-17
Vangelo: Gv 14, 15-16.23-26


NESSO TRA LE LETTURE


In questa solennità di Pentecoste, soffermeremo la nostra attenzione sui compiti dello Spirito nell’intimo delle coscienze e nell’insieme della comunità credente. Lo Spirito esercita, innanzitutto, il compito di consolatore e avvocato protettore del cristiano, combinando questo compito con quello di maestro interiore (vangelo). Nella prima lettura, lo Spirito, sotto l’immagine del vento e del fuoco, compie il suo compito di potenza trasformante dell’uomo e promotrice del Vangelo in tutte le nazioni. Infine, egli è forza vivificante, allo stesso tempo che testimone ed artefice della nostra filiazione divina (seconda lettura).


MESSAGGIO DOTTRINALE


1. Lo Spirito ci consola e ci protegge
. Gesù Cristo è stato, durante gli anni di vita pubblica, il consolatore dei discepoli, il Maestro. Adesso sta per ritornare al Padre. Resteranno, i discepoli, abbandonati allo sconforto, non protetti dagli attacchi e l’ostilità del mondo? Gesù assicura loro che invierà un altro Paraclito, cioè, un altro consolatore e protettore. È lo Spirito Santo. Consolare vuol dire accompagnare, stare al fianco di qualcuno, soprattutto nei momenti di tribolazione, solitudine e sofferenza. Lo Spirito Santo fa con noi e in noi il cammino della vita, della nostra vita umana con tutta la sua realtà prosaica e con tutta la sua esaltazione sublime. Il cristiano, se è coerente, vive in una perenne Pentecoste, e per questo nell’esperienza ineffabile del conforto spirituale e della sicurezza protettrice ed efficace dello Spirito.


2. Lo Spirito, maestro di cristologia.

Qualcosa di molto chiaro nei testi del Nuovo Testamento è che soltanto lo Spirito sa parlare di Cristo, la cristologia è l’unica materia che egli sa insegnare agli uomini. È non soltanto un ripetitore di ciò che Cristo ha insegnato ai suoi, ma anche un attualizzatore degli insegnamenti di Cristo alle nuove circostanze e situazioni dei credenti, in ogni e di ogni tempo, giacchè Dio rispetta sempre l'uomo e il tempo in cui esi vive. Nel Nuovo Testamento appare sotto figure molto diverse, ma sotto di esse coincide sempre nell’essere un espositore di Cristo. E non soltanto della sua dottrina, ma della sua vita e dei suoi atteggiamenti. Per questo, egli è colui che fa risuonare in noi la voce di Cristo che dice: Abba, Padre. Un esempio è quando Pietro confesserà chi era il Messia "Il Figlio di Dio" e Gesù gli risponde: "Non la carne te lo ha rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli....."


3. Lo Spirito, potenza trasformante
.

Con il vento impetuoso che agita il Cenacolo viene simboleggiata l’origine della potenza dello Spirito, che è Dio stesso, e ci si rimanda alla prima creazione, quando Dio infuse il suo alito sul primo uomo di argilla. Con il fuoco si fa riferimento all’esperienza di Mosè sul Sinai e alla trasformazione che tale fuoco, senza consumarsi, operò in lui. Lo Spirito trasforma l’intimo dell’uomo e il suo operare quotidiano perché gode della potenza divina. In questo modo, opera una nuova creazione, una nuova generazione: quella dei Figli di Dio in Cristo Gesù.


4. Lo Spirito, potenza promotrice del Vangelo
.

Secondo Filone di Alessandria: Sul Sinai il fuoco si trasformò in lingua… e nell’interpretazione rabbinica dell’Alleanza sinaitica, la voce di Dio sul Sinai si era divisa in 70 voci, in 70 lingue, quanti erano i popoli conosciuti, affinché tutte le nazioni del mondo potessero ascoltare e comprendere la legge. Alla Pentecoste, lo Spirito realizza questo miracolo: il Vangelo di Gesù Cristo giunge a tutti i popoli, incarnandosi nelle loro lingue e culture. Grazie allo Spirito, la voce del Vangelo risuona nella volta della terra, senza eccezione alcuna.


5. Lo Spirito, testimone ed artefice vivificatore della nostra filiazione divina.


Nell’essere figli di Dio risiede l’essenza del cristianesimo, per questo lo Spirito testimonia nella nostra anima questa condizione fondamentale dell’esistenza cristiana. La testimonianza dello Spirito è occulta, ma sempre vivificante, perché nell’essere figli di Dio sta la nostra vita. Allo stesso tempo che testimone, lo Spirito è artefice della filiazione divina in noi, perché non può soffrire che, chiamati ad essere figli, viviamo come schiavi.

1. Cristiano, ossia, guidato dallo Spirito.


Il termine ‘cristiano’ è molto ricco, per questo nessuna definizione può comprenderlo completamente
.
Cristiano è colui che crede in Gesù Cristo. Cristiano è chi riproduce nella sua vita il modello che Cristo ci offre. Cristiano è ogni uomo battezzato. Cristiano è ognuno che ama Dio e il suo prossimo, ecc. Ed è anche colui che è guidato dallo Spirito Santo.....: Cristiano è perciò ogni uomo guidato dallo Spirito. Essendo lo Spirito di Cristo, egli sempre ci porterà a Cristo, ci farà vivere secondo Cristo, ci farà amare come Cristo ama, ci farà vivere a fondo il nostro battesimo, che è eminentemente incentrato nella persona e nella vita di Cristo. Se ti lasci guidare dallo Spirito, egli ti farà comprendere e vivere il Vangelo di Gesù Cristo: il vangelo della verità e della giustizia, il vangelo della sofferenza e della croce, il vangelo di Dio e dell’uomo, il vangelo della vita e della morte, il vangelo della Chiesa e del mondo, il vangelo di oggi e di sempre. Se ti lasci guidare dallo Spirito, egli ti spingerà ad essere coerente tra il tuo essere e il tuo operare, tra il tuo pensare e il tuo vivere, tra la tua vocazione cristiana e la tua presenza nel mondo del lavoro, degli affari, della politica, della docenza, delle finanze. Se ti lasci guidare dallo Spirito, egli ti porterà a guardare al di là di te stesso, a vedere tante necessità degli uomini che ti stanno aspettando, a vivere con i piedi ben piantati per terra, ma con il cuore posto in cielo.


2. Lo Spirito nella Chiesa e con la Chiesa
.
 

La prima Pentecoste si realizzò nella comunità dei discepoli di Cristo, nella Chiesa apostolica. Questo fatto fondante costituisce una caratteristica dell’azione dello Spirito. Egli opera nella Chiesa, cioè, all’interno di essa, per santificarla, rinnovarla, accrescerla, purificarla, vivificarla. A volte si avrebbe l’impressione che certi cristiani si sorprendano e si meraviglino vedendo l’azione dello Spirito fuori della Chiesa, e che abbiano perso ogni capacità di ammirazione per scoprire l’immensa e magnifica azione dello Spirito nella Chiesa. Si deve sapere fare le due cose. Inoltre, lo Spirito Santo opera con la Chiesa. Cioè, ogni azione della Chiesa fuori del suo ambito proprio, è accompagnata dalla presenza e dall’azione dello Spirito. Quando la Chiesa si fa missionaria, lo Spirito è missionario con lei. Quando la Chiesa instaura un dialogo interreligioso, lo Spirito sta con la Chiesa in tale dialogo, per farlo fruttificare. Quando la Chiesa si fa solidale con i più bisognosi, lo Spirito condivide con lei questa stessa solidarietà. Quando la Chiesa dà orientamenti, a partire dalla fede, nel campo politico e sociale, lo Spirito illumina ed appoggia tali orientamenti. Tutto per la semplice ragione che lo Spirito è l’anima della Chiesa.
 

Mistero di Fede e di Amore:


Cioè, un mistero in cui non soltanto dobbiamo credere, ma che dobbiamo anche amare.
Credo, crediamo in un unico Dio che ci dà la vita come Padre, che come Figlio ci chiama a vivere a fondo l’esperienza filiale di cui Egli ci rende partecipi, e che, in quanto Spirito, si definisce come scambio di amore tra il Padre e il Figlio, e ci insegna che nell’amore si trova l’essenza di Dio e di ogni creatura. Mi fido di questo Dio Vita, Comunione, Verità, Amore. Credo ed ho fiducia che nella appropriazione di questi grandi valori "divini" trovo la mia piena realizzazione umana e cristiana. Come cristiano, esprimo la mia fede amando la grandezza e la bellezza del Dio uno e trino. Con il mio amore a ciascuna delle Persone Divine, pretendo di sottolineare che il Dio trinitario non è un’astrazione, non è un mondo mentale bello e ben costruito, non è un gioco di concetti con i quali intrattenere la riflessione dei teologi, ma un Dio tripersonale, che amo come figlio, a cui obbedisco come creatura, che adoro perché è il mio Dio e Signore: e lo adoro alla maniera dei primi Pastori alla Grotta di Betlemme, che ignari della dottrina Trinitaria, non si ponevano domande, ma andarono ad adorare DIO! Considero qualcosa di sommamente positivo e necessario che, fin dalla prima catechesi, si introducano i bambini in una relazione personale e adorante con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito.

Per questa catechesi trinitaria può aiutarci una spiegazione elementare della Santa Messa, che comincia e termina nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. In essa, Gesù Cristo, Figlio di Dio, parla a noi uomini (ai bambini, e agli adulti) a partire dal Vangelo, il segno della Croce è l'insegnamento dello stesso Cristo sulla Trinità, ogni Sacramento viene sigillato "Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo", ripetendo le stesse identiche parole di Gesù!
In essa, tutte le orazioni e le suppliche nostre si rivolgono a Dio Padre, fonte di ogni dono e grazia. In essa è presente ed attivo lo Spirito Santo, in modo molto speciale nel momento della consacrazione, per far sì che il pane e il vino si trasformino nel corpo e nel sangue di Cristo, e per trasformare la nostra povera esistenza mediante il corpo di Cristo, che nella messa riceviamo "La carne non giova a nulla se non cè lo Spirito che tutto vivifica" (cfr Gv.6).

Se Dio è un mistero di amore, non sarà l’amore la migliore maniera di entrare per la porta del mistero?



                               




                 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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SPIRITO SANTO VIENI


Perche' il regno di Dio sia offerto a chi ha il cuore di povero. Perche' trovi la consolazione di Dio chi e' nella tristezza. Perche' la terra promessa sia data a chi non e' violento. Perche' sia ascoltato chi desidera cio' che Dio vuole. Perche' riceva misericordia da Dio chi ha compassione degli altri. Perche' possa vedere Dio chi e' puro di cuore. Perche sia accolto come figlio di Dio chi diffonde la pace. Perche' abbia un posto nel Regno chi e' perseguitato per la volonta' di Dio. Perche' ottenga ricompensa da Dio chi e' osteggiato in quanto suo discepolo. Perche' ognuno faccia esperienza della beatitudine che soltanto DIo puo' dare. ACCRESCI IN NOI LA FEDE.


Santo Spirito, piscina di lavacro spirituale- Santo Spirito, breccia del passaggio di Dio - Santo Spirito,muraglia contro il maligno-  Santo Spirito, tesoro che non si logora - Santo Spirito, motore della storia -  Santo Spirito, colomba di pace -  Santo Spirito, lucerna dell'occhio-  Santo Spirito, fallimento dei progetti malvagi,  Santo Spirito, suggeritore di sante ispirazioni,- rit Santo Spirito, spegnimento della fiamma dei vizi - Santo Spirito, testimone dell'eterno nel tempo - rit Santo Spirito, certezza di esaudimento di Dio -ACCRESCI IN NOI LA FEDE


 SPIRITO E CUORE O Spirito d'infinita dolcezza vieni nel mio cuore! Vieni , o bene infinito! Vieni , o amore immenso! Vieni , o vero e solo DIo con il Padre e con il Figlio! Vieni, o carita' immensa, ad alloggiare in questo cuore pentito! Vieni, o amore mio! Vieni, o mia dolcezza! O mia luce, o mia vita! O mio conforto, o mio tesoro! O mia ricchezza, o mio vero bene! O mia sola speranza,o mio DIO! O mio tutto! Vieni, che languisco d'amore! Vieni che non posso piu' soffrire di non amarti! Vieni a bruciarmi sino alle midolla delle ossa!

AMEN


diceva s.Caterina da Siena: "Io non sono nulla"......facciamo lo spazio dentro di noi, qualsiasi cosa accada, affinchè lo Spirito possa lavovarci come vuole.....anche quando vorremo cambiare le cose, anche quando vorremo cambiarle a fin di bene......non sono i nostri progetti che devono prendere vita, ma quelli di Dio attraverso di noi....ecco allora che lo Spirito Santo ci forgia, ci plasma.....

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E dopo la trepida attesa.....un rombo, un qualcosa
di impensabile che entra come una bomba nella tua vita,
la vita stessa di Dio che entra in te, e tu
non hai più paura. Stupendo. Inimmaginabile!
Questa è la vita del cristiano: Dio, come una bomba,
quando entra in noi, ci trasforma, e da pulcini diventiamo aquile,
capaci di volare più in alto delle preoccupazioni,
capaci di andare oltre il dolore, capaci di portare l'Amore
di Dio nei posti e alle persone più lontane,
capaci di ostentare quella sicurezza di chi sa
che nulla e nessuno lo potrà abbattere, perché
Dio é con noi. Inaspettato arriva l'intervento di Dio:
magari l'abbiamo pregato e invocato per chissà quanto
tempo, e finalmente la prova che Dio ci ama immensamente,
che i suoi tempi non sono i nostri tempi,
ma mai un momento ha tolto lo sguardo da noi.
Allora potremo guardare alla nostra vita passata
e vedere in quali situazioni ci eravamo cacciati,
e come Dio sia stato sempre presente, così presente,
che portava per noi i nostri pesi.
Questa è la Pentecoste: un cuore nuovo, uno spirito nuovo,
non più paura, occhi per vedere il bene, cuore per
amare l'altro, lingua per proclamare che Dio
è il Signore e per annunciarlo a tutti, costi quel che costi.
E' troppo grande la gioia che pervade il nostro cuore oggi
da potercela tenere per noi. E allora, come gli Apostoli,
usciamo nelle strade e gridiamolo a tutti:
"CRISTO E' RISORTO,
LA MORTE E' STATA VINTA PER SEMPRE!"


Ezechiele 37,12-14
"Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio."


Gioele 3,1 "Dopo questo,io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni,i vostri giovani avranno visioni."


Romani 8,15-17  "E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria."

 


Atti 2,1-4 "Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi."


Santa Teresina:
"Se mi accade di pensare o dire una cosa che piaccia alle mie sorelle, trovo del tutto naturale che se ne impadroniscano come di una loro proprietà. Questo pensiero appartiene allo Spirito Santo e non a me, poiché san Paolo dice che non possiamo, senza quello spirito di amore, chiamare "Padre" il Padre nostro che è nei Cieli. E' perciò ben libero di servirsi di me per dare un buon pensiero a un'anima; se stimassi che quel pensiero fosse mio, sarei come "l'asino che portava le reliquie", il quale credeva che gli omaggi resi ai santi fossero rivolti a lui."


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UDIENZA GENERALE 

Mercoledì, 31 Maggio 2000 

 

La gloria della Trinità nella Pentecoste  

1.La Pentecoste cristiana, celebrazione dell’effusione dello Spirito Santo, presenta diversi profili negli scritti neotestamentari. Inizieremo con quello che ora abbiamo sentito delineare nel brano degli Atti degli Apostoli. Esso è il più immediato nella mente di tutti, nella storia dell’arte e nella stessa liturgia.  

Luca, nella sua seconda opera, colloca il dono dello Spirito all’interno di una teofania, ossia di una solenne rivelazione divina, che nei suoi simboli rimanda all’esperienza di Israele al Sinai (cfr Es 19).

 Il fragore, il vento impetuoso, il fuoco che evoca la folgore, esaltano la trascendenza divina. In realtà, è il Padre a donare lo Spirito attraverso l’intervento di Cristo glorificato. Lo dice Pietro nel suo discorso: “Gesù… innalzato alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire” (At 2,33). A Pentecoste - come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica - lo Spirito Santo “è manifestato, donato e comunicato come Persona divina… In questo giorno è pienamente rivelata la Trinità Santa” (CCC 731-732).  


2.Tutta la Trinità è in effetti coinvolta nell’irruzione dello Spirito Santo, effuso sulla prima comunità e sulla Chiesa di tutti i tempi quale sigillo della Nuova Alleanza annunziata dai profeti (cfr Ger 31,31-34; Ez 36,24-27), a sostegno della testimonianza e come sorgente di unità nella pluralità. In forza dello Spirito Santo gli Apostoli annunciano il Risorto, e tutti i credenti, nella diversità delle loro lingue, quindi delle loro culture e vicende storiche, professano l’unica fede nel Signore, “annunziando le grandi opere di Dio” (At 2,11).  

È significativo notare che un commento giudaico all’Esodo, rievocando il cap. 10 della Genesi in cui si tratteggia una mappa delle settanta nazioni che si pensava costituissero l’umanità nella sua pienezza, le riconduce al Sinai per ascoltare la Parola di Dio: “Al Sinai la voce del Signore si divise in settanta lingue, perché tutte le nazioni potessero comprendere” (Esodo Rabba’ 5,9). Così pure, nella Pentecoste lucana la Parola di Dio, mediante gli Apostoli, viene rivolta all’umanità per annunziare a tutte le genti, pur nelle loro diversità, “le grandi opere di Dio” (At 2,11). 


3.C’è, però, nel Nuovo Testamento un altro racconto che potremmo chiamare la Pentecoste giovannea.

Nel quarto vangelo, infatti, l’effusione dello Spirito Santo è collocata nella sera stessa di Pasqua ed è connessa intimamente alla risurrezione. Si legge in Giovanni: “La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: ‘Pace a voi!’. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: ‘Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi’. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: ‘Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi’” (Gv 20,19-23).  

Anche in questo racconto giovanneo risplende la gloria della Trinità: del Cristo Risorto che si mostra nel suo corpo glorioso, del Padre che è alla sorgente della missione apostolica e dello Spirito effuso come dono di pace.

 Si adempie, così, la promessa fatta da Cristo, all’interno di quelle stesse mura, nei discorsi d’addio ai discepoli: “Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). La presenza dello Spirito nella Chiesa è destinata alla remissione dei peccati, al ricordo e alla realizzazione del Vangelo nella vita, all’attuazione sempre più profonda dell’unità nell’amore

L’atto simbolico dell’alitare vuole evocare l’atto del Creatore che, dopo aver plasmato il corpo dell’uomo con polvere del suolo, “alitò nelle sue narici” per dargli “un soffio di vita” (Gen 2,7). Cristo risorto comunica un altro soffio di vita, “lo Spirito Santo”. La redenzione è una nuova creazione, opera divina a cui la Chiesa è chiamata a collaborare attraverso il ministero della riconciliazione.  


4. L’apostolo Paolo non ci offre un racconto diretto dell’effusione dello Spirito, ma parla dei suoi frutti con un’intensità tale che si potrebbe parlare di una Pentecoste paolina, anch’essa presentata all’insegna della Trinità. Secondo due passi paralleli delle lettere ai Galati e ai Romani, infatti, lo Spirito è il dono del Padre, che ci rende figli adottivi, facendoci partecipi della stessa vita della famiglia divina. Afferma, dunque, Paolo: “Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: ‘Abbà, Padre!’. Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo” (Rm 8,15-17; cfr Gal 4,6-7).  

Con lo Spirito Santo nel cuore noi possiamo rivolgere a Dio l’appellativo familiare abba’, che Gesù stesso usava nei confronti del suo Padre celeste (cfr Mc 14,36). Come lui, dobbiamo camminare secondo lo Spirito nella libertà interiore profonda: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22). 


Concludiamo questa nostra contemplazione della Trinità nella Pentecoste con un’invocazione della liturgia d’Oriente: “Venite, popoli, adoriamo la Divinità in tre persone: il Padre nel Figlio con lo Spirito Santo. Perché il Padre da tutta l’eternità genera un Figlio coeterno e regnante con Lui, e lo Spirito Santo è nel Padre, glorificato col Figlio, potenza unica, unica sostanza, unica divinità… Trinità Santa, gloria a te!”

                                                   [SM=g1740720]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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