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Non ho capito un passo del Vangelo (chiarimenti e approfondimenti sulla Scrittura)

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2018 19:20
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10/01/2011 23:14
 
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L'albero genealogico del Messia

Ascoltando durante la celebrazione della Santa Messa, il brano evangelico della genealogia di Gesù., ci saremo certamente chiesti cosa significhi quella lunga e monotona serie di nomi. Cerchiamo qui, di capirne insieme il messaggio.

«Libro della generazione di Gesù Cristo, figlio di David, figlio di Abramo».


Con questo primo versetto Matteo ci suggerisce l’ottica per interpretare la figura di Cristo, come figlio di David, cioè figlio di colui al quale Dio aveva promesso un discendente che sarebbe stato re; e figlio di Abramo, che vuol dire figlio di colui al quale Dio aveva promesso una discendenza e una benedizione per tutte le famiglie della terra.


Ma come si compie la promessa di Dio? Il "come" sta in quella serie di nomi che scandiscono la storia di Israele a cominciare da «Abramo generò Isacco».

La storia della salvezza infatti, incomincia con la promessa fatta ad Abramo, senza merito umano, è puro inizio, è un puro dono!

«Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar»: una straniera. è la prima donna che viene nominata nella genealogia , poi dopo di lei, persone di cui non sappiamo nulla. Fares, Esròm, Aram, Aminadàb, Naasòn, Salmòn, appartengono ai secoli oscuri della permanenza di Israele in Egitto. Sembra che questa terra , con le sue sabbie e le sue paludi, abbia coperto anche il ricordo della promessa di Dio. Tuttavia, la Parola di Dio rimane viva, e domina gli avvenimenti.

Dopo questa serie di generazioni oscure, «Salmon generò Booz da Racab». Racab è una prostituita; che ha riconosciuto nella fede il Dio di Israele e la validità delle sue promesse .

«Booz generò Obed da Rut»: altra donna stupenda. Rut, nonostante sia una Moabita, ha amato sinceramente il suo sposo, e si è presa cura della madre di lui, tanto che, rimasta vedova, sta con la suocera e l’accompagna nella terra di Israele.

Dopo di lei viene Iesse e poi David. Qui finalmente si potrebbe dire: la promessa ha trovato una realizzazione. Era stato detto ad Abramo:« in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra» (Gen 12,3)...« farò di te un popolo grande». (Gen 12,2). Ora il nome grande è arrivato, perché David è un re grande. Ma la promessa di Dio non si ferma a David:«David generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria». Nella vita di David non va tutto bene, troviamo un adulterio e addirittura un omicidio commesso per coprirlo. E tuttavia, nonostante questo, la storia della promessa continua.

Il  sogno di Abramo (miniatura) Il sogno di Abramo (miniatura)

Dopo Salomone viene Roboamo, un re sciocco che provoca la divisione del regno. Poi seguono altri re fino a «Giosia, che generò Jeconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia». Qui si potrebbe dire:«è fatta, avevamo un regno, abbiamo rovinato tutto». La deportazione provocaca la perdita di ogni autonomia politica., è l’annientamento per un popolo.

La genealogia continua: «Jeconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabéle, Zorobabéle generò Abiùd». Fino a Zorobabéle ci orientiamo: di lui sappiamo chi era, ma dopo di lui nuovanente il buio. Abiùd, Eliacim, Azor, Sadoc, Achim, Eliùd, Eleàzar, Mattan: chi sono costoro?. E’ semplicemente gente che è nata, ha lavorato, ha sofferto, ha amato, senza lasciare un segno Eppure sono nella genealogia! La promessa di Dio passa certamente attraverso i re, come David, ma passa anche attraverso gente che ha una storia apparentemente banale, tanto da non far notizia; è però una vita che, nonostante tutto, porta il segno della benedizione di Dio. Forse ci voleva, dopo il periodo dei re, un tempo di nascondimento, di silenzio, perché Israele tornasse ad essere fecondo, a generare.

Ed ecco la conclusione: «Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo».

Dio fedele, compie quello che ha detto, e lo compie in modo molto diverso da quanto si sarebbero aspettato gli uomini. Per quanto Davide possa avere sperato in una discendenza perenne, ed Abramo possa avere desiderato un popolo grande, quello che al termine della genealogia viene annunciato, supera ogni immaginazione e ogni pensiero: «Giuseppe figlio di David, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù : egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,20-21)

A questo punto si ha una svolta improvvisa. Quella genealogia poteva produrre una razza forte, grande, ma non l’Emmanuele, il Dio con noi. Per questo era necessario che Dio manifestasse in modo sorprendente, inatteso, il suo intervento e la sua grazia.

La concezione verginale di Maria dice proprio questo: il termine della promessa è pura grazia. E Maria è la creatura umana che ne accoglie il dono, concependo il Verbo in sé, prima di tutto con la sua fede e la sua docilità. Così la storia della promessa ha il suo compimento.

Ringraziamo la Madre del Verbo e imitiamola !


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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