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Il Patriarca della Chiesa in Russia

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2009 19:08
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24/01/2009 19:08
 
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Domenica e lunedì si riunisce il concilio episcopale
La Chiesa ortodossa russa si appresta a scegliere il nuovo Patriarca

    I padri sinodali della Chiesa ortodossa russa si sono riuniti ieri nel monastero di San Daniele per definire nei dettagli l'organizzazione dei concili che decreteranno l'elezione del nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie.

 È stato fra l'altro deciso di aumentare, da quattro a cinque, il numero dei delegati dei monasteri femminili stauropegiachi ovvero dipendenti non dal vescovo locale ma direttamente dal Patriarca e dal Sinodo. Si è trattato dell'ultimo atto prima della convocazione del concilio episcopale che - domenica e lunedì - sceglierà i tre candidati al seggio patriarcale.
Da martedì a giovedì toccherà infine al concilio locale eleggere il successore di Alessio II. L'intronizzazione del nuovo Patriarca si svolgerà domenica 1° febbraio nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

    Il vincitore prenderà la testa di una Chiesa che si è considerevolmente rinforzata sotto Alessio II. Dalla caduta dell'Unione Sovietica il numero dei monasteri si è moltiplicato in maniera esponenziale passando dai diciannove del 1990 agli ottocentoquattro del 2008.

(nota mia:  Scioccato la fedeltà alla Tradizione indubbiamente PAGA.....)

Nell'ultimo anno sono cresciute anche le parrocchie (da 27.942 a 29.268) e le scuole di catechismo (da 10.141 a 11.051). E secondo un recente sondaggio, quasi tre russi su quattro si dicono oggi ortodossi (erano uno su quattro nel 1990).

    Fra i centoquarantacinque gerarchi ortodossi eleggibili figura l'attuale locum tenens del Patriarcato, Cirillo, metropolita di Smolensk e Kaliningrad, che sotto Alessio II era responsabile delle relazioni esterne. Cirillo, 62 anni, è considerato dagli osservatori uno dei candidati alla successione. Uomo aperto al dialogo, ha tentato di far rientrare nella vita ecclesiale alcuni principi di dottrina sociale "comunitaria" e riformista, riprendendo il dibattito del concilio del 1917.

Sui rapporti con la Chiesa cattolica, il locum tenens ha affermato che le posizioni in campo sociale sono "più vicine" e che le differenze nella dottrina e nella pratica "non ci impediscono di essere aperti e amichevoli con le persone che hanno punti di vista diversi e con le quali viviamo nella stessa società".

Secondo gli esperti, altri candidati alla successione di Alessio II potrebbero essere il metropolita di Kaluga e Borovsk, Clemente, amministratore del Patriarcato, il metropolita di Minsk e Slutsk, Filarete, e il rappresentante della Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca, il metropolita di Kiev, Vladimiro. Decisivo sarà il ruolo della componente monastica, legata alle direttive dei padri spirituali (startsy), assai influenti nella tradizione ortodossa.


    Per gli osservatori, il nuovo Patriarca, come tradizione, cercherà una consonanza con il Cremlino sulle questioni politiche e morali. "Le relazioni fra Chiesa e Stato sono strette - commenta Boris Falikov, del Centro studi delle religioni all'Università delle scienze umane di Mosca - e il potere politico ha bisogno, soprattutto in un periodo di crisi economica, del ruolo pacificatore e tranquillizzante della Chiesa nella società".

    Il concilio episcopale che si apre domani nella cattedrale di Cristo Salvatore raggruppa circa duecento fra metropoliti, vescovi e arcivescovi rappresentanti l'insieme dei Paesi dell'ex Unione Sovietica ma anche gli altri Stati dove è radicata la fede ortodossa. L'assemblea fisserà le regole della consultazione - in particolare sceglierà se il voto avrà luogo a scrutinio segreto - e deciderà l'ordine del giorno del concilio locale che comincerà i suoi lavori a partire da martedì.

 Quest'ultimo, entro giovedì, a porte chiuse, sempre nella cattedrale moscovita, dovrà nominare il nuovo Patriarca.
Se lo scrutinio si svolgerà come per l'elezione di Alessio II, nel 1990, il voto - come suggerito anche dal locum tenens Cirillo - sarà segreto e verrà eletto il candidato che avrà ottenuto la maggioranza assoluta. Va aggiunto che il concilio locale ha il potere di designare altri candidati oltre ai tre già scelti.

 Massimo organo di rappresentanza della Chiesa ortodossa russa, il concilio locale è composto da 711 persone ovvero i membri del concilio episcopale ai quali si aggiungono rappresentanti dei ranghi inferiori del clero e fedeli eletti dalle loro parrocchie (tra essi funzionari e uomini d'affari).

    Saranno rappresentate le 157 diocesi che attualmente compongono il Patriarcato di Mosca e di tutte le Russie. Ogni delegazione sarà composta da un chierico, da un monaco e da un laico; ad essi si aggiungeranno i membri dei seminari e dei monasteri maschili e femminili. Questo concilio, così come predisposto, è il sesto nella storia della Chiesa ortodossa russa poiché regole e procedure sono state continuamente cambiate a partire dal 988, anno dell'installazione ufficiale dell'ortodossia nella Russia kieviana con il Battesimo del principe Vladimiro.
Gli altri cinque concili hanno avuto luogo nel secolo scorso:  nel 1917-18 per eleggere il Patriarca Tikhon, nel 1945 per porre alla guida della Chiesa Alessio I, nel 1971 per la nomina del Patriarca Pimen, nel 1988 per celebrare i mille anni dell'ortodossia russa e nel 1990 per l'elezione  di  Alessio II.

(giovanni zavatta)



(©L'Osservatore Romano - 25 gennaio 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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