A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La Theotokos nei Padri della Chiesa

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2013 14:50
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 4.551
Sesso: Maschile
17/09/2009 21:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

MARIA negli scritti patristici 
Rispondi
Consiglia  Messaggio 1 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo  (Messaggio originale)Inviato: 22/11/2002 20.44

Giustino martire: Dialogo con Trifone 100, PG 6, 712,

II Figlio di Dio si è fatto uomo per mezzo della Vergine, affinchè la disobbedienza provocata dal serpente fosse annullata attraverso la stessa via per la quale prese inizio. Come infatti Èva, che era vergine e incorrotta, dopo aver accolto la parola del serpente, partorì disobbedienza e morte, allo stesso modo Maria, la Vergine, avendo ricevuto dall'Angelo Gabriele il buon annuncio che lo Spirito Santo sarebbe disceso su di lei e che la potenza dell'Altissimo l'avrebbe adombrata, concepì fede e gioia, per cui il santo nato da lei sarebbe stato il Figlio di Dio. Perciò rispose: " Mi avvenga secondo la tua parola " (Le 1,38). Cosi per mezzo di lei è nato colui a proposito del quale, come abbiamo dimostrato, sono state dettate tante Scritture. Per mezzo di lui Dio abbatte anche il serpente, insieme a quegli angeli e a quegli uomini che sono divenuti simili a lui.



Prima  Precedente  2-13 di 13  Successiva  Ultima 
Rispondi
Consiglia  Messaggio 2 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.45

Ireneo: Contro le eresie 3,22

È proprio nel contesto della dottrina della ricapitolazione di tutte le cose in Cristo che Ireneo spiega il ruolo della Vergine santa nel piano divino della salvezza, ricorrendo al parallelismo Eva-Maria. Mentre Giustino, come si è visto, aveva toccato questo tema casualmente, Ireneo ne trae lo spunto per una più matura e profonda riflessione teologica:

Come Èva, la quale, pur avendo come marito Adamo, era ancora vergine..., disobbedendo divenne causa di morte per sé e per tutto il genere umano, allo stesso modo Maria, che, pur avendo lo sposo, era ancora vergine, obbedendo divenne causa di salvezza per sé e per l'intero genere umano... Così dunque il processo della disobbedienza di Èva trovò la soluzione grazie all'obbedienza di Maria. Ciò che Èva aveva legato a causa della sua incredulità, Maria lo ha sciolto mediante la sua fede.

Ireneo: Contro le eresie 5,19

Come Èva fu sedotta dalla parola dell'angelo (decaduto) al punto di fuggire davanti a dìo, avendo trasgredito la sua parola, così Maria ricevette il lieto annuncio per mezzo della parola dell'angelo, cosicché, obbedendo alla sua parola, portò Dio dentro di sé. E come quella si lasciò sedurre fino a disobbedire a Dio, così questa si lasciò persuadere in modo da obbedire a dìo. Per questo la Vergine Maria divenne avvocata della vergine Èva.

E come il genere umano fu legato alla morte a causa di una vergine, così ne fu liberato per mezzo di una Vergine, giacché la disobbedienza di una vergine fu controbilanciata dall'obbedienza della Vergine.

Se dunque il peccato del primo uomo fu riparato dalla retta condotta del Figlio primogenito (di Dio); se la scaltrezza del serpente fu vinta dalla semplicità della colomba (Maria), e se sono stati spezzati i legami che ci tenevano vincolati alla morte, sono stolti gli eretici: essi ignorano l'economia di Dio; ignorano la sua opera nei confronti dell'uomo .


Rispondi
Consiglia  Messaggio 3 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.46

Ireneo: Dimostrazione 33

Era conveniente e giusto che Adamo fosse ricapitolato in Cristo affinchè la morte fosse assorbita nell’immortalità e che Eva fosse ricapitolata in Maria, affinchè la Vergine, divenuta avvocata di un’altra vergine, potesse annullare e distruggere con la sua verginale obbedienza, la disobbedienza verginale.

IL NUOVO ADAMO E LA NUOVA ÈVA

...L'apostolo Paolo, nella lettera ai Galati, afferma chiaramente che " dìo mandò il proprio Figlio, nato da una donna " (Gai 4,4). E anche nella lettera ai Romani dice: "Riguardo al Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne; costituito Figlio di dìo nella potenza, secondo lo Spirito di santificazione Ìn seguito alla risurrezione dai morti, Gesù Cristo nostro Signore" (Rm 1,3-4).

Se così non fosse, la sua discesa in Maria sarebbe inutile. A quale scopo infatti sarebbe disceso dentro di lei, se da lei non avesse dovuto prendere nulla? E inoltre, se non avesse preso nulla da Maria, non si sarebbe accostato ai cibi terreni; ne, dopo aver digiunato quaranta giorni come Mosè ed Elia, avrebbe patito la fame (cf. Mt 4,2) se il suo corpo non avesse sentito il bisogno del nutrimento; ne Giovanni, suo discepolo, avrebbe scritto di lui asserendo: " Gesù, stanco del viaggio, se ne stava seduto" (Gv 4,6). Neppure Davide avrebbe predetto di lui: "Hanno fatto un'aggiunta al dolore delle mie piaghe" (Sai 68,27). Ne Gesù avrebbe pianto su Lazzaro (cf. Gv 11,35) o sudato gocce di sangue (cf. Le 22,44) o detto: " L'anima mia è triste " (Mt 26,38); ne dal suo fianco colpito sarebbero sgorgati sangue e acqua (cf. Gv 19,34). Orbene questi fatti sono tutti dei segni che egli prese carne dalla terra, ricapitolando in se stesso questa carne al fine di salvare la propria creatura.

Per questo Luca descrive una genealogia che va dalla nascita del Signore nostro fino ad Adamo, comprendendo settantadue generazioni (cf. Le 3,23-38). Così il Signore congiunse la fine all'inizio e fa vedere come egli abbia ricapitolato in se stesso tutte le genti disseminate a partire dai tempi di Adamo e tutte le lingue e le generazioni umane unitamente al medesimo Adamo. Perciò lo stesso Adamo è stato definito da Paolo " figura di colui che doveva venire " (Rm 5,14). Il Verbo infatti, che è l'artefice di tutte le cose, aveva prefigurato in lui la futura economia secondo la quale il Figlio di Dio si sarebbe rivestito della natura umana. Dapprima Dio aveva creato l'uomo animale, evidentemente perché potesse essere salvato dall'uomo spirituale (cf. ICor 15,46). Siccome il Salvatore era preesistente, doveva venire all'esistenza anche la creatura che sarebbe dovuta essere salvata, affinchè il Salvatore non fosse inutile.

In conformità con questo disegno, accadde che la Vergine Maria fu trovata obbediente allorché disse: " Ecco la tua serva; mi avvenga secondo quanto hai detto" (Le 1,38). Ma Èva disobbedì; e lo fece quando era ancora vergine. Come Èva, che pure aveva quale marito Adamo, era ancora vergine allora — infatti " erano ambedue nudi " nel paradiso " e non ne provavano vergogna" (Gn 2,25), dal momento che erano stati creati poco tempo prima e non avevano idea alcuna a proposito della generazione dei figli: infatti occorreva che prima diventassero adulti e che solo allora incominciassero a moltiplicarsi — come Èva dunque, avendo disobbedito, divenne causa di morte per sé e per tutto il genere umano, così Maria, che pur avendo lo sposo a lei destinato era ancora vergine, obbedendo divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano.


Rispondi
Consiglia  Messaggio 4 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.47

Ireneo: Contro le eresie 3,22

Per tale motivo la legge chiama la donna fidanzata a un uomo, moglie di colui che l'ha presa come fidanzata, anche se costei è ancora vergine; con questa espressione infatti vuole indicare retrospettivamente il riferimento di Maria ad Èva. In effetti se qualcosa è stata legata, non può essere sciolta se non disfacendo in senso inverso i nodi del legame, cosicché i primi nodi vengono sciolti mediante il disfacimento dei successivi e, inversamente, sono questi ultimi che liberano i primi. In una parola: il primo nodo è sciolto dal secondo e il secondo causa lo scioglimento del primo.

È questa la ragione per cui il Signore ha dichiarato che i primi sarebbero stati in realtà gli ultimi e gli ultimi i primi (cf. Mt 19,30). Anche il profeta afferma la stessa cosa quando dice: " Al posto dei padri, ti sono stati generati dei figli" (Sai 44,17). Il Signore, infatti, essendo divenuto " il Primogenito dei morti " (cf. Col 1,18) e avendo accolto nel suo seno gli antichi padri, li ha rigenerati alla vita di Dio, divenendo egli stesso il primo dei viventi (cf. Col 1,18), come Adamo era diventato il primo dei morti. Perciò Luca, volendo individuare gli inizi della genealogia del Signore, la riconduce indietro ad Adamo, indicando che non sono stati i padri a rigenerare il Figlio, ma è stato questi a rigenerare loro nel vangelo della vita. Così dunque avvenne che il nodo della disobbedienza di Èva fu sciolto dall’obbedienza di Maria; e ciò che la vergine Èva aveva legato con la sua incredulità, Maria lo ha sciolto con la sua fede.


Rispondi
Consiglia  Messaggio 5 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.48

Tertulliano, De carne Chrìsti 17. 1-5, PL 2, 827-828

Èva credette al serpente; Maria credette a Gabriele. La prima credendo peccò; la seconda credendo cancellò il peccato. Ma, si dirà, alla parola del diavolo Èva non concepì nel proprio seno. Invece concepì: da allora infatti la parola del diavolo divenne in lei un seme che le fece concepire cose abiette e la fece partorire nel dolore. Alla fine diede alla luce il diavolo fratricida (Caino). Maria al contrario diede alla luce colui che un giorno salverà Israele, suo fratello carnale e suo carnefice. Dio dunque mandò nel seno (di Maria) il Verbo divino, affinchè questi, da buon fratello, cancellasse perfino il ricordo del fratello cattivo.

Nota: Questa testimonianza di Tertulliano appare estremamente preziosa perché conferma che la dottrina del parallelismo Eva-Maria era conosciuta anche in occidente già nei primi secoli e che pertanto la figura di Maria incominciava a diventare oggetto di riflessione teologica in tutta la Chiesa.


Rispondi
Consiglia  Messaggio 6 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.51

Tertulliano: MARIA TERRA VERGINE

Innanzi tutto occorrerà difendere il motivo che esigeva che il Figlio di Dìo nascesse da una Vergine. In modo nuovo infatti doveva nascere l'iniziatore di una nuova nascita, a proposito della quale il Signore aveva dato un segno preannunciato da Isaia. Quale segno? " Ecco, la vergine concepirà e partorirà un Figlio " (Is 7,14). La Vergine dunque concepì e partorì l'Emmanuele, che significa Dio-con-noi.

Ed è questa la nuova nascita: che l'uomo nasce da Dio da quando Dio è nato nell'uomo, dopo aver assunto la carne dell'antico seme, ma senza servirsi di questo seme, in modo da riformarla mediante un nuovo seme, cioè quello spirituale, e purificarla dopo aver eliminato tutte le antiche macchie. Ma, come avvenne per tutti gli eventi, questa totale novità è stata raffigurata nell'antico sapiente disegno imperniato su una vergine. Quando fu creato l'uomo per opera di Dio, la terra era ancora vergine, non essendo stata violata dal lavoro dell'uomo ne sottoposta alla semina. Sappiamo che da essa Dio creò l'uomo quale anima vivente.

Se dunque il primo Adamo fu creato in questo modo, a più forte ragione il nuovo e ultimo Adamo, come disse l'Apostolo, doveva essere estratto da una terra vergine, cioè da una carne non ancora violata dalla generazione, per opera di Dio, affinchè diventasse spirito che da vita. E tuttavia, affinchè non appaia mutile l'introduzione del nome di Adamo, per quale ragione l'Apostolo ha chiamato "Adamo" il Cristo (cf. ICor 15,45) se la sua umanità non ha avuto un'origine terrena? Ma anche qui viene in aiuto alla nostra apologià una motivazione di natura sa-pienziale: mediante un'operazione uguale, Dio ha ricuperato la sua immagine e la sua somiglianzà che erano state catturate dal demonio.

Come infatti la parola del diavolo, creatrice di morte, era penetrata in Èva, che era ancora vergine, analogamente doveva entrare in una Vergine il Verbo di dìo, edificatore della vita, affinchè colui che era andato in perdizione fosse ricondotto alla salvezza per mezzo del medesimo sesso. Èva aveva creduto al serpente; Maria credette a Gabriele: il peccato che Èva aveva commesso prestando fede (al serpente) fu cancellato da Maria che pure credette (a Dio).


Rispondi
Consiglia  Messaggio 7 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.52

Tertulliano, De virginibus velandis 6, 1, PL 2, 945-946)

IN CHE SENSO MARIA E' DETTA:  DONNA

Vediamo ora se anche l'Apostolo conserva al vocabolo il medesimo senso della Genesi, la quale lo applica al sesso (cf. Gn 2,23), allorché chiama donna la Vergine Maria (cf. Gai 4,4), come la Genesi aveva chiamato donna Èva. Scrivendo ai Galati dice: " Dio mandò suo Figlio, fatto da donna ", la quale consta che è vergine, anche se Ebione è di parere diverso.

Pure l'angelo Gabriele, mandato alla Vergine, quando la dichiara beata, la colloca tra le donne e non tra le vergini: " Benedetta tu fra le donne " (Le 1,42). Sapeva benissimo l'angelo che anche una vergine può essere chiamata donna.

A queste due testimonianze qualcuno credette di aver dato una spiegazione ingegnosa dicendo che, siccome Maria era sposata, per questo fu salutata donna sia dall'angelo che dall'Apostolo. Infatti colei che è sposata in certo qual modo è nupta (cioè non più vergine). Tuttavia tra l'essere "in certo qual modo" nupta ed esserlo realmente vi è una differenza che si applica solo in questo caso. Negli altri casi invece sposata e nupta coincidono.

Essi invece (Paolo e Gabriele) dissero che Maria è donna, non come se fosse già nupta, ma semplicemente perché è di sesso femminile, anche se ancora vergine; e questo è il significato originario con cui fu usata la parola donna (cf. Gn 2,23).


Rispondi
Consiglia  Messaggio 8 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.53

Clemente Alessandrino: Pedagogo 1,6

II Signore Gesù, frutto della Vergine, non ha proclamato beato il seno delle donne; ne le ha scelte per dare il nutrimento. Ma quando il Padre, pieno di bontà e di amore per gli uomini, ha fatto piovere sulla terra il suo Verbo, questo Verbo stesso divenne il nutrimento spirituale degli uomini virtuosi. Che misterioso prodigio!

Vi è un solo Padre di tutti, un solo Verbo di tutti e lo Spirito Santo è uno e identico dappertutto. Vi è anche una sola vergine madre, che amo chiamare Chiesa. Soltanto questa madre non ebbe il latte, perché sola non divenne donna. Essa è vergine e madre contemporaneamente; Ìntegra in quanto vergine e piena di amore come madre.

Attrae a sé i suoi figli e li allatta con un latte sacro, cioè il Verbo fatto bambino. Non ebbe latte perché il latte era questo bambino, bello e appropriato, cioè il corpo di Cristo.


Rispondi
Consiglia  Messaggio 9 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.55

 SUB TUUM PRAESIDIUM " (Dal papiro della Rylands Library)

Sotto la tua misericordia cerchiamo rifugio, o madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo in difficoltà, ma liberaci dal pericolo, o tu che sei la sola pura e la sola benedetta.


Rispondi
Consiglia  Messaggio 10 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.56

(Ongene, Omelie su Luca 8, 1-4, PG 13, 1820-1821)

"L'ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE"

Due facoltà, l'anima e lo spirito, esprimono una duplice lode. L'anima celebra il Signore mentre lo spirito loda Dio; non perché la lode al Signore sia diversa dalla lode a Dio, dal momento che colui il quale è Dio è anche il Signore e colui che è il Signore è anche Dio.

Ci domandiamo in qual modo l'anima possa magnificare il Signore. Se il Signore infatti non può essere soggetto ne alla crescita ne alla diminuzione, essendo colui che è, per quale motivo dice ora Maria: "L'anima mia magnifica il Signore"?

Se considero che il Signore e Salvatore è " l'immagine del Dio invisibile " (Col 1,15) e se constato che la mia anima è fatta " a immagine del Creatore" (Gn 1,27) per essere l'immagine dell'immagine (in effetti la mia anima non è propriamente l'immagine di Dio, ma è stata formata a somiglianzà dell'immagine primitiva), in tal caso potrò comprendere la cosa ponendola in questi termini: alla stregua di coloro che dipingono immagini e che, dopo aver scelto, ad esempio, il volto di un rè, rivolgono la loro abilità artistica a copiare un unico modello, così ognuno di noi, trasformando la propria anima a immagine di Cristo, riproduce un'immagine di lui più o meno grande, talvolta trascurata e sporca, tal altra nitida e luminosa e rispondente all'originale.

Perciò, quando avrò reso più grande l'immagine dell'immagine, vale a dire la mia anima, e l'avrò magnificata con le opere, con il pensiero, con la parola, allora l'immagine di dìo diventa più grande e lo stesso Signore, di cui l'anima è l'immagine, viene magnificato nella nostra stessa anima. E come il Signore cresce nella nostra immagine, così, se siamo peccatori, egli diminuisce e decresce.

Parlando in modo più preciso, il Signore ne diminuisce ne decresce. Siamo noi che, invece di indossare l'immagine del Salvatore, ci rivestiamo di altre immagini. Al posto dell'immagine del Verbo, della sapienza, della giustizia e di tutte le altre virtù, assumiamo le sembianze del demonio, al punto di poter essere chiamati "serpenti, generazione di vipere" (Mt 23,33). Indossiamo anche la maschera del Icone, del drago e delle volpi, allorché diventiamo crudeli, velenosi, astuti; e perfino quella del ca-prone, quando siamo troppo inclinati verso Ì piaceri dei sensi.

Ricordo di aver detto un giorno, spiegando il passo del Deuteronomio in cui sta scritto: " Non fate alcuna immagine di uomo o di donna, nessuna immagine di animale" (Dt 4,16-17), che, essendo " la legge spirituale " (Rm 7,14), alcuni si formano a immagine d'uomo, altri di donna, altri rassomigliano agli uccelli, ai rettili e ai serpenti; altri infine rassomigliano a Dio. Chi ha letto quella spiegazione comprenderà in qual modo si debbano intendere queste parole.

Orbene, dapprima l'anima di Maria magnifica il Signore e, dopo, il suo spirito esulta in Dio. Ciò significa che, se prima non siamo cresciuti, non possiamo esultare.


Rispondi
Consiglia  Messaggio 11 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.57

Origene, Commento a Giovanni 1, 4, PG 11, 1408 L'APOSTOLO GIOVANNI RICEVE MARIA COME MADRE

Occorre quindi avere l'ardire di affermare da una parte che i vangeli sono le primizie dell'intera Scrittura e dall'altra parte che primizia dei vangeli è quello di Giovanni, il cui senso profondo non può essere colto se non da colui che ha poggiato il capo sul petto di Gesù e che da lui ha ricevuto Maria come sua propria madre.

Colui che sarà un altro Giovanni deve diventare tale da essere indicato da Gesù, per così dire, come un altro Giovanni, vale a dire come un altro Gesù. Se infatti non esiste alcun figlio di Maria all'infuori di Gesù, secondo il parere di coloro che pensano rottamente di lei, e ciò nonostante Gesù disse a sua madre: "Ecco il tuo figlio" (Gv 19,26), e non già: Ecco anche questo è tuo figlio; ciò significa: Questi è Gesù che hai partorito.

Chiunque infatti è perfetto, non è più lui a vivere, ma in lui vive Cristo (cf. Gal 2,20); perciò quando si parla di lui a Maria, si dice: Ecco il tuo figlio, cioè Gesù Cristo.


Rispondi
Consiglia  Messaggio 12 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.58

Origene, Contro Celso 1, 39, PG 11, 733) MARIA, DONNA DI UMILI CONDIZIONI

Non mi sembra opportuno battermi contro accuse proferite senza serietà e per ischerzo (da Celso): " Era forse bella la madre di Gesù ed è forse per la sua bellezza che Dio si unì a lei, egli che per natura non può innamorarsi di un corpo incorruttibile? Non è poi sconveniente che Dio si sia innamorato di una che non era ne ricca ne di stirpe regale, giacché nessuno la conosceva, neppure i suoi vicini? ". Asserisce ancora, scherzando, che " quando venne in odio al falegname e fu da lui scacciata, non potè salvarla neppure la potenza divina ne le sue proteste di fedeltà. No — conclude — tutto questo non ha nulla a che vedere con il regno di dìo ". In che cosa differisce questo dalle villanie che alcuni proferiscono per strada, senza il minimo decoro?


Rispondi
Consiglia  Messaggio 13 di 13 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 25/12/2002 20.42

S.Agostino:

Da "Natura e Grazia" 36,42

Eccettuata la santa Vergine della quale, per l’onore del Signore, non voglio assolutamente che si faccia questione quando si parla di peccato, poiché come possiamo sapere quale maggior abbondanza di grazia le sia stata conferita per vincere da ogni parte il peccato, mentre meritò di concepire e partorire Colui che è ben certo di non avere alcun peccato?

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:06. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com