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AMICI DI PAPA LUCIANI

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2012 00:01
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Ioannes Paulus PP. I

Albino Luciani

26.VIII.1978
-
28.IX.1978

               


Canale d’Agordo, 17 ottobre 1912 - Città del Vaticano, 28 settembre 1978

(Papa dal 03/09/1978 al 28/09/1978).

Albino Luciani nasce a Forno di Canale (ora Canale D'Agordo), diocesi di Belluno, il 17 ottobre 1912, da Giovanni Luciani e Bortola Tancon. Nel 1923 entra nel Seminario Minore di Feltre, poi, nel 1928, in quello di Belluno. Il 7 luglio 1935 riceve l'ordinazione sacerdotale. Svolge il suo ministero come cappellano della parrocchia del suo paese natale e poi in quella di Agordo. Nel 1937 è nominato Vicerettore del Seminario di Belluno. Il 27 Febbraio 1947 si laurea in teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 1954 viene nominato Vicario Generale della diocesi di Belluno e il 15 dicembre 1958 Vescovo di Vittorio Veneto. Il 15 dicembre 1969 è nominato Patriarca di Venezia. Morto Paolo VI, il 26 agosto 1978 viene eletto 263° successore di San Pietro, prendendo per la prima volta nella storia dei papi un doppio nome: Giovanni Paolo. È tornato alla Casa del Padre il 28 settembre 1978, dopo 33 giorni di pontificato.

Nell’agosto del ’78, alla morte di Paolo VI, il Cardinale Albino Luciani, Patriarca di Venezia, giunse a Roma in preparazione del conclave. Celebrò la Messa nella chiesa di San Marco (presso piazza Venezia), di cui portava il titolo cardinalizio. Nell'omelia parlò ai fedeli della Vergine, Madre della Chiesa, sorella nostra, invitando ripetutamente a pregare la Madre di Dio per l'elezione del Papa, per il futuro Papa. Ma il Patriarca non pensava minimamente a se stesso. Anzi, era talmente certo di tornarsene a casa che, il giorno stesso dell'entrata in conclave, andrà a sollecitare il meccanico perché aggiusti in fretta la sua vecchia auto, rottasi alle porte di Roma: “Mi raccomando, fate il più presto possibile. Dovrò ritornare a Venezia tra pochi giorni e non saprei come fare a recuperare la vettura se dovessi lasciarla qui…”.


La Provvidenza invece aveva disposto diversamente e il 26 agosto, dopo appena un giorno di conclave, dalla loggia di San Pietro si affacciava sorridente il Cardinale Felici a pronunciare la formula di rito: “Eminentissimum ac reverendissimum Dominum, Albinum...”, scandiva con tono solenne, “Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Luciani!”.
La folla radunata nella piazza esplodeva in un tripudio di gioia mentre le campane di San Pietro inondavano di suoni maestosi il cielo di Roma.


Anche a Canale d’Agordo, paese natale del nuovo Papa, era festa: “Hanno fatto Papa l’Albino”. Per i suoi compaesani, infatti, il successore di Pietro, già vescovo e poi patriarca, rimaneva sempre “l’Albino”, il loro “don Albino”. Un figlio fedele dell’aspra terra bellunese.
Nato il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale (poi diventato Canale d’Agordo) da Giovanni e Bortola Tancon, la fanciullezza di Albino si era svolta tra la bellezza delle valli e delle montagne del suo paese natale, nelle sofferenze della Prima Guerra Mondiale e la povertà di una famiglia contadina.


A 10 anni era nata la sua vocazione sacerdotale, per la predicazione di un frate cappuccino. Nel 1923 aveva fatto il suo ingresso in seminario, a Feltre prima, poi, nel 1928, a Belluno. Il 7 luglio 1935 ricevette l'ordinazione sacerdotale. Cappellano ad Agordo, dove insegnò religione presso l'Istituto Tecnico Minerario, nel 1937 fu nominato Vicerettore del Seminario di Belluno. Nel 1954 è Vicario Generale della diocesi di Belluno, quindi, nel 1958, venne consacrato vescovo di Vittorio Veneto da Papa Giovanni XXIII. Undici anni dopo Paolo VI lo creava Patriarca di Venezia.


Il 26 agosto ’78 Luciani è eletto 263° successore di Pietro, prendendo per la prima volta nella storia dei papi un doppio nome. “Mi chiamerò Giovanni Paolo”, esordì subito dopo l’elezione. “Intendiamoci: io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere”.


I giornali cominciarono a chiamarlo “il papa del sorriso”. Si attendevano con trepidazione le sue udienze generali. Luciani potè farne solo quattro: una sull’umiltà (che gli stava molto a cuore, avendo scelto per sé il motto “Humilitas”), le altre tre sulle virtù teologali: fede, speranza e carità. Come un semplice catechista qualsiasi. E catechista nel profondo del cuore egli era sempre stato: da parroco, prima, poi da vescovo, da patriarca, infine da papa. Sbriciolare con semplicità le grandi verità della fede, spezzando agli umili il pane del Vangelo. Questo era sempre stato il suo obiettivo, il suo programma. Una precisa scelta pastorale.


Da giovane seminarista, infatti, Albino Luciani durante l’estate aveva provato a scrivere qualche articolo per il bollettino parrocchiale di Canale d’Agordo e il parroco, paziente, correggeva con calma spiegando: “Vedi, Albino, quando scrivi pensa che il tuo articolo deve essere capito anche da quella vecchietta che sta lassù, in cima al paese, e che non ha studiato e sa appena leggere”.


Si può dire che Luciani ebbe sempre quella vecchietta davanti agli occhi, anche quando giunse sul soglio di Pietro. Per questo la gente lo amava. E non l’ha mai dimenticato, pur se il suo pontificato è stato breve. Ma, come ebbe a dire il suo successore Karol Wojtyla, che prendendone il nome ne assunse implicitamente l’eredità, “trentatrè giorni bastano come tempo dell’amore”.


Oggi, a ventiquattro anni dalla morte, avvenuta nella notte del 28 settembre ’78, per infarto cardiaco, “don Albino” parla ancora. Nella chiesa che lo accolse al fonte battesimale e dove celebrò la sua prima Messa, a Canale d’Agordo, il pellegrinaggio dei devoti è continuo. Questo papa, dunque, non è stato quella “meteora” di cui qualche volta si dice. Il vescovo di Belluno, Vincenzo Savio, il 26 agosto 2002, nella ricorrenza della sua elezione al soglio pontificio, tra gli applausi scroscianti dei fedeli, ha comunicato l’inizio dell’istruttoria per la sua causa di canonizzazione.


Autore:
Maria Di Lorenzo






IL CATECHISTA........


[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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[SM=g1740738] Ricordando Papa Luciani a 33 anni dalla morte...dopo soli 33 giorni di Pontificato...il Papa del Sorriso....

it.gloria.tv/?media=100544


[SM=g1740717]


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[SM=g1740738]dall'amica Gloria di Amici di Papa Luciani

Visita pastorale a Venezia - Paolo VI, Benedetto XVI e la stola regalata a Luciani...



Venezia 1972 - Visita di Paolo VI




Paolo VI dona la sua stola al Patriarca Luciani




La stola sulla veste papale di Giovanni Paolo I




Benedetto XVI a Venezia indossa la stola dei suoi due predecessori!




[SM=g1740738]

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VENEZIA RICORDA IL CENTENARIO DEL PAPA DEL SORRISO

Città del Vaticano, 30 ottobre 2012 (VIS). Venezia, città della quale fu patriarca tra il 1969 ed il 1978, ricorda questo pomeriggio con un messa solenne il centenario della nascita di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, che fu pontefice per 33 giorni soltanto, dal 26 agosto al 28 settembre 1978.

La commemorazione della città lagunare prevede una Santa Messa alle 18 nella Basilica di San Marco presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia che concelebrerà con i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneta. Seguirà, alle 20:30, un concerto di musica sacra offerto dalla Procuratoria della Basilica di San Marco, dall'Istituto Polacco di Roma e dalla fondazione Cappella Cracoviensis di Cracovia. Durante i tre intervalli è prevista la lettura di altrettanti testi di Albino Luciani.

Il programma del concerto prevede le composizioni di due tra i massimi esponenti della scuola veneziana del XVII secolo: Giovanni Gabrieli, compositore, organista e maestro di cappella della Basilica di San Marco, del quale ricorrono i 400 anni dalla morte (1612) e Mikolaj Zielenski, compositore, organista e maestro di cappella legato alla Collegiata di Lowicz (sede del Primate polacco).

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Benedetto XVI in preghiera davanti alla tomba di Papa Luciani 2.11.2012




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[Modificato da Caterina63 03/11/2012 00:01]
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