Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Terremoto in Abbruzzo: preghiera e solidarietà

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2009 18:38
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
06/04/2009 12:33
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

                    

TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE

ECC.MO MONSIGNOR GIUSEPPE MOLINARI
ARCIVESCOVO DE L’AQUILA

DRAMMATICA NOTIZIA VIOLENTO TERREMOTO CHE HA SCOSSO TERRITORIO CODESTA ARCIDIOCESI HA RIEMPITO DI COSTERNAZIONE ANIMO SOMMO PONTEFICE IL QUALE INCARICA VOSTRA ECCELLENZA TRASMETTERE ESPRESSIONE SUA VIVA PARTECIPAZIONE AT DOLORE CARE POPOLAZIONI COLPITE DA TRAGICO EVENTO (.) NELL’ASSICURARE FERVIDE PREGHIERE PER VITTIME IN PARTICOLARE PER BAMBINI SUA SANTITA’ INVOCA DAL SIGNORE CONFORTO PER LORO FAMILIARI ET MENTRE RIVOLGE AFFETTUOSA PAROLA DI INCORAGGIAMENTO AT SUPERSTITI ET QUANTI IN VARIO MODO SI PRODIGANO NELLE OPERAZIONI DI SOCCORSO INVIA A TUTTI SPECIALE BENEDIZIONE APOSTOLICA

CARDINALE TARCISIO BERTONE SEGRETARIO DI STATO DI SUA SANTITA’

Bollettino Ufficiale Santa Sede

***********************************

Ho parlato con una mia amica...

ieri sera alle 22,00 la cognata  che abita in uno dei paesi colpiti, avvertendo una forte scossa ha avuto il sesto senso di organizzare tutta la famiglia, compresi gli anziani genitori, ad uscire di casa e dormire in macchina...alla scossa forte delle 3,30 di stanotte, hanno visto la loro casa SGRETOLARSI completamente....purtroppo il figlio Dario di 24 anni, testardo come tutti i giovani, avendo preferito restare a dormire in casa, non ce l'ha fatta....l'hanno estratto morto stamani dalle macerie....
Vi chiedo Preghiere per questo giovane e per i familiari rimasti senza un figlio e senza una casa....


                                            [SM=g1740720]


Morta la Priora del Monastero delle Clarisse a Paganico, si sta scavando per estrarre dalle macerie un altra Monaca....la fonte è del bollettino della CEI...

Uniamoci in preghiera, al momento sembrano confermate 40 vittime
...

Ho apreso la notizia stamani, alle 7,30, mentre stavo per dire il Rosario con Radio Maria mandato in diretta dal Monastero delle Passioniste di Loreto, appena hanno detto che si sarebbe pregato per le vittime del "disastroso terremoto di questa notte in Abbruzzo tra i confini delle Marche e del Lazio" mi sono allarmata pensando agli amici che so essere li ....
Coraggio davvero....sto vedendo i disastri e sono davvero tanti....


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
06/04/2009 14:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Sisma Abruzzo/ Caritas istituisce fondo di solidarietà
di Apcom

Ente religioso annuncia interventi attraverso rete nazionale
Roma, 6 apr. (Apcom) -
La Caritas diocesana di Roma ha istituito un fondo di solidarietà e sta promuovendo una colletta per fronteggiare la prima fase di emergenza. Lo comunica l'ente religioso annunciando interventi in collaborazione con le chiese locali, in coordinamento con la rete delle Caritas. La Chiesa di Roma, scrive la Caritas, "esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione abruzzese colpita dal tragico sisma della notte scorsa ed ai soccorritori che in queste ore lavorano in modo encomiabile

 Agenzia SiR
L’intervento della Caritas romana sarà in collaborazione con le Chiese locali e coordinato con la rete delle Caritas. “Di fronte a tale tragedia – dice la Caritas di Roma - sono numerose le richieste che giungono ai nostri centralini di persone che si offrono come volontari o che vogliono donare cibo e vestiario”. A tale proposito la Caritas di Roma informa che, “almeno nella prima fase di emergenza quando è fondamentale il lavoro di personale preparato, la donazione economica è l’unico modo utile per esprimere solidarietà alle persone colpite”.


Per sostenere gli interventi in corso (causale “TERREMOTO ABRUZZO”) si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 o tramite UNICREDIT BANCA DI ROMA S.P.A. IBAN IT38 K03002 05206 000401120727 Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
• Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
• Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma - Iban: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
• CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio).


.

Con il passare delle ore le dimensioni del fenomeno confermano le proporzioni disastrose che fin dai primi momenti la Protezione civile aveva stimato. Di fronte a tale tragedia sono numerose le richieste che giungono ai nostri centralini di persone che si offrono come volontari o che vogliono donare cibo e vestiario". A tale proposito la Caritas di Roma sottolinea che, almeno nella prima fase di emergenza quando è fondamentale il lavoro di personale preparato, la donazione economica è l'unico modo utile per esprimere solidarietà alle persone colpite.
 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
06/04/2009 18:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Imbarazzato il disastro visto dall'alto...Chiese antiche squarciate e distrutte....

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/terremoto-alto/7.html

il crollo di parte dell'absidale della Basilica all'Aquila

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/terremoto-arte/1.html

composizione delle Salme....

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/onna-disastro/1.html

Due foto significative....

anche la GdF è stata colpita...all'Aquila risiede infatti la Scuola per i sottoufficiali che è stata danneggiata...
Ecco le squadre dell'arma al lavoro, sono stati i primi, essendo appunto li presente la scuola, ad essersi mossi per i soccorsi...un grazie a tutti i Vigili del Fuoco e a tutte le squadre di soccorso...

         

e...quest'altra molto significativa...

qui siamo all'ospedale dell'Aquila evacuato perchè danneggiato al 90%.... guardate AL CROCEFISSO...
qualche anima pia ha sentito la necessità di SALVARE questo Crocefisso probabilmente della Cappella interna o di qualche corridoio o saletta...

        


AIUTI CONCRETI, SOLIDARIETA' VERA.....

Riferimenti bancari della Caritas diocesana de L'Aquila:

Caritas Diocesana
Piazza Duomo 33 67100 L'Aquila
n.11637667
IBAN IT95Z0760103600000011637667
n. 70687
IT87U0604003601000000070687


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 259
Sesso: Maschile
07/04/2009 09:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Tragico terremoto in Abruzzo
Crolli e oltre cento morti


20.02 - 50mila dollari di aiuti dagli Usa.  Gli Stati Uniti hanno messo a disposizione del governo italiano 50 mila dollari di aiuti di emergenza dopo il terremoto di ieri notte in Abruzzo: lo ha annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood. L'annuncio del terremoto ha aperto oggi il briefing del dipartimento di Stato con Wood, che ha offerto le condoglianze degli Stati Uniti alle famiglie delle vittime. "La nostra ambasciata a Roma fornirà 50 mila dollari di aiuti di emergenza. Il governo italiano ha detto che al momento non servono altri aiuti sul fronte dei soccorsi", ha detto il
portavoce. Wood ha aggiunto che al momento non si hanno notizie di vittime americane nel sisma.

19.55 - Crollato castello medievale di Ocre.  Il castello medioevale di  Ocre è crollato a seguito del sisma di oggi. Le pietre del complesso del 1200 - che sovrasta il paesino - sono rotolate persino dentro il centro abitato, schiacciando auto e danneggiando cose.

19.45 - Al via Consiglio dei ministri per fondi d'emergenza. Ha preso il via a Palazzo Chigi alle
19.35 il Consiglio dei ministri straordinario, convocato per stanziare i fondi necessari ad affrontare l'emergenza terremoto in Abruzzo.

19.40 - Evacuato ospedale de L'Aquila. L'ospedale civile dell'Aquila è stato evacuato, rimangono in degenza 20 malati che al momento non possono essere trasferiti per ragioni sanitarie. Lo ha confermato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. La struttura ospedaliera ha registrato ingenti danni e comunque non è in grado di garantire l'assistenza necessaria.

19.30 - Napolitano: lo Stato al vostro fianco.  "Sono sicuro che le forze dello Stato e le istituzioni pubbliche centrali e locali sprigioneranno il massimo sforzo per fronteggiare l'emergenza e dare a voi tutti sicurezza per il futuro". È l'impegno che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assume rivolgendosi agli abruzzesi colpiti dal terremoto di stanotte. Il capo dello Stato parla in una dichiarazione televisiva.

19.19 - Fonti ospedaliere: i morti sono 150. Secondo fonti ospedaliere, i morti accertati sarebbero oltre 150 e 1500 i feriti. Lo si è appreso all'ospedale dell'Aquila.

19.02 - Nuovo bilancio: 108 morti accertati.  È di 108 morti accertati il nuovo bilancio del terremoto in Abruzzo, secondo quanto riferiscono all'Ansa fonti dei soccorritori.

18.40 - Nuova forte scossa.  Una nuova, forte scossa di terremoto, di magnitudo 4.1, è stata avvertita pochi minuti fa all'Aquila: la terra ha tremato per circa tre secondi, proprio mentre era in corso la conferenza stampa della Commissione Grandi Rischi, che aveva sottolineato come sia impossibile prevedere i terremoti.

18.35 - Sei giovani estratti vivi da Casa dello Studente.  Tra le tante cattive notizie che arrivano da L'Aquila una almeno incoraggia i soccorritori e la Protezione civile: sei ragazzi sono stati estratti vivi dalle macerie della Casa dello studente collassata nel terremoto che ha colpito il capoluogo abruzzese la scorsa notte alle ore 3 e 32.

18.15 - Pioggia ostacola i soccorsi. È arrivata anche la pioggia a complicare la macchina dei soccorsi a L'Aquila. Dalle 18, infatti, una leggera ma fastidiosa pioggia ha cominciato a scendere su tutta la città de L'Aquila rendendo più difficile le operazioni di soccorso delle squadre di vigili del fuoco e della Protezione civile concentrate prevalentemente sulle macerie di numerosi edifici distrutti dal terremoto.

16.30 - 92 le vittime, 70mila gli sfollati. Si continua a scavare senza sosta, anche con le mani per non rischiare di provocare ulteriori danni, a L'Aquila e nei comuni limitrofi colpiti dal sisma. Finora sono 92 le vittime accertate e 1500 le persone ferite nei crolli. Il numero degli sfollati nel frattempo dovrebbe aver superato quota 70 mila. Onna e Paganica centri ormai rasi al suolo. E proseguno le scosse di assestamento (questa mattina erano già oltre 200) che si verificano a intervalli di tre/cinque minuti. A l'Aquila, i soccorritori hanno recuperato dalle macerie della Casa dello Studente il cadavere di un giovane, mentre è stata fortunatamente estratta viva delle macerie di una palazzina a via XX Settembre, una ragazza di 24 anni, Francesca: si era riparata sotto un tavolo. In questo momento, come riferito dallo stesso presidente del Consiglio Berlusconi, sono impegnati nelle zone colpite circa quattromila soccorritori. I feriti già da alcune ore vengono trasportati in elicottero anche negli ospedali della Capitale e delle città vicine, perchè l'ospedale dell'Aquila è inagibile in molte parti. Alle 19 è prevista una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri.

15.50 - Solana: «Italia può contare su appoggio Ue».
"In questo momento l'Italia può contare sulla solidarietà dell'Unione europea". Ad affermarlo, è l'Alto Rappresentante per la politica estera e di Sicurezza comune dell'Ue, Javier Solana, in un messaggio inviato al premier Silvio Berlusconi per esprimere il suo rammarico dopo il terremoto in Abbruzzo. "Sono scioccato per la tragedia causata dal terremoto che si è verificato oggi nel tuo Paese", prosegue Solana, aggiungendo: "Voglio rivolgere al tuo governo e al popolo italiano il mio rammarico e le mie più profonde condoglianze".

15.40 - Presidente della Provincia Pezzo pane: «Allarme sciacalli».
"Ci sono degli sciacalli in giro: questa notte pochi minuti dopo la scossa erano già in circolazione". È la denuncia del presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, secondo cui gli episodi di sciacallaggio si sono verificati sia nel centro dell'Aquila, che nei paesini della provincia. "Abbiamo immediatamente avvertito la polizia - ha aggiunto - e loro sono già a lavoro".

15.30 - Franceschini telefona a Berlusconi.
"Ho informato il presidente Berlusconi della disponibilità del Partito Democratico, con le sue strutture, la sua organizzazione e i suoi militanti, di collaborare in tutti i modi con le autorità competenti, a cominciare dalla Protezione civile, nelle forme e nelle modalità che esse riterranno utili, per fronteggiare l'emergenza e alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite. E gli ho augurato buon lavoro. Di fronte a questo dramma ogni polemica va accantonata". È quanto si legge in una nota del segretario del Partito Democratico, Dario Franceschini. Della telefonata di Franceschini ha riferito anche il premier Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa da L'Aquila.

14.50 - Berlusconi: «Nessuno verrà lasciato solo».
"Una cosa fondamentale che voglio dire è che nessuno verrà lasciato da solo". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa, parlando della situazione in Abruzzo dopo il terremoto. Il premier ha anche assicurato che al più presto l'ospedale dell'Aquila, in condizioni precarie, sarà evacuato e che posti per gli sfollati verranno allestiti in ogni dove, a partire dagli alberghi della zona, che arriveranno ad ospitare fino a 4mila senzatetto e dalle tende da campo, che arriveranno a tenere ben 20mila posti. Berlusconi ha anche chiesto che la gente si allontani dalla case lesionate e ha assicurato che l'acqua è fruibile in tutta la zona, e che i cellulari sono funzionanti. Pessimismo sul numero delle vittime: anche secondo il presdiente del Consiglio sono destinate ad aumentare.    

14.16 - Berlusconi garantisce case per sfollati.  Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi garantisce che saranno messe subito a disposizione case per gli sfollati colpiti dal pesante terremoto di stanotte in Abruzzo. Parlando al Tg1 subito prima di partire per l'Aquila, dove a breve terrà una conferenza stampa, il presidente del Consiglio ha detto: "Lo Stato c'è e provvederà a dare gli aiuti, compresa la sistemazione immediata a chi ha perso la casa". Berlusconi ha anche auspicato che il numero delle vittime, stimato al momento in oltre 50 persone, non aumenti e ha detto che, pur non essendoci alcuna certezza, i tecnici hanno riferito che le scosse "si sono esaurite e non si ripeteranno".

14.02 - Recuperato corpo badessa Clarisse di Paganica. I Vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie il corpo di suor Gemma Antoniucci, 61 anni, nativa di Grecchio (Chieti), madre superiora del monastero di Santa Chiara di Paganica, popolosa frazione de L'Aquila. Alle 13,31 gli uomini della Protezione Civile hanno calato il cadavere da una finestra del primo piano, su cui è crollato il
tetto dell'edificio. Il monastero era abitato da una decina di clarisse oltre ad un numero imprecisato di novizie, che si sono salvate dal crollo. Solo due suore sono ricoverate in ospedale per le fratture riportate al torace. Il bilancio non è stato più pesante grazie all'intervento di alcuni vicini che, con l'ausilio di due scale, hanno aiutato ad uscire dalle finestre due suore intrappolate nelle stanze.

13.57 - Maroni: «Purtroppo numero vittime in crescita».

13.55 - Letta: Stato e governo al fianco della gente d'Abruzzo.
"Conosco la gente d'Abruzzo. In momenti come questi vale più che mai quella espressione antica e forse abusata, ma profondamente vera che vuole gli abruzzesi "forti e gentili". Lo ha detto il sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, abruzzese di nascita. "Forti di fronte al dolore e alla sofferenza, gentili nella solidarietà e nello slancio verso chi ha bisogno. Lo Stato, il Governo, sarà al loro fianco - assicura - con tutte le strutture di cui dispone. Ma, soprattutto, con il cuore e l'impegno di tutti gli uomini delle Istituzioni".

13.50 - I morti sono oltre 70. Sono ormai una settantina le vittime del terremoto di stamane che ha devastato in particolare la città de l'Aquila e le frazioni limitrofe. Centinaia i feriti. Il ministro dell'Interno, Maroni, all'uscita dalla scuola della Guardia di Finanza di Coppito (L'Aquila), ha detto di temere che il numero dei morti alla fine sarà tra le 100-150 persone. Ma l'importante - continua - è continuare a scavare, scavare, scavare".

13.07 - Crollati pezzi della cattedrale dell'Aquila.

13.05 - Le condoglianze di Obama.
Il presidente Barack Obama ha inviato le sue condoglianze alle famiglie italiane colpite dal terremoto.

13.00 - Operativi quattro punti di soccorso. Sono operativi nella zona colpita dal terremoto quattro posti medici locali. Si tratta di punti di primo soccorso dove è possibile recarsi per ricevere
prime prestazioni sanitarie. Si trovano a Paganica, Arischia, San Gregorio e a piazza d'armi. La Protezione civile oggi, alle 14.30, distribuirà 6mila pasti alla popolazione colpita dal terremoto nei quattro centri di raccolta a L'Aquila. Si tratta dello stadio Tommaso Fattori, del campo sportivo Acquasanta, del Parco del sole e di Piazza d'Armi

12.50 - In arrivo 1500 vigili del fuoco. Sono in arrivo all'Aquila 1500 vigili del fuoco, 100 poliziotti e 100 carabinieri da varie parti d'Italia per aiutare i soccorsi in provincia dell'Aquila.  Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine di un incontro con il capo della protezione civile, Guido Bertolaso. Il ministro, accompagnato dal capo della polizia, Antonio Manganelli e dal vicecapo vicario Nicola Izzo, si è recato all'Aquila per vedere quello che resta dell'edificio dove era la questura.
.
12.40 - Sono 50 i morti accertati. Sono saliti a 50 i morti fin qui accertati per il sisma di stanotte nell'aquilano. Non sono stati diffusi i dati sui feriti e sui dispersi, mentre migliaia sono gli sfollati.

11.48 - 26 i comuni colpiti duramente. Sono almeno 26 i comuni interessati in modo "serio" dal terremoto, e i danni riscontrati, i crolli di case vecchie ma abitate e addirittura di almeno quattro palazzi, letteralmente implosi all'Aquila, fanno temere che il numero delle vittime sia destinato a salire e che sia possibile determinarlo  solo tra molto tempo. In molti paesi come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant'Angelo, Fossa, Ocre, San Demetrio nè Vestini e i centri dell'Altopiano delle Rocche, sono distrutte moltissime abitazioni del centro storico, mentre
presentano danni costruzioni più recenti e anche in cemento armato. La situazione più drammatica è nel capoluogo e in alcune delle sue frazioni come Onna, quasi rasa completamente al suolo, e Paganica dove sono già state registrate numerose vittime. Nel centro storico dell'Aquila vi sono numerosi crolli, moltissimi edifici lesionati e alcuni palazzi non antichi crollati completamente.
 
11.46 - I morti saliti a 40. Sono saliti a 40 i morti fin qui accertati per il sisma di stanotte nell'aquilano. In particolare, di questi: sei sono i morti a Paganica e 5 a Poggio Picenze. Ma il tragico conto è destinato salire viste le drammatiche condizioni dei centri storici colpiti dal sisma.

11.44 - Bimba estratta viva dalle macerie, morta la madre. Dalle macerie di un'abitazione crollata in località San Gregorio (L'Aquila) è stata estratta viva una bambina di 2 anni mentre la mamma è morta nel tentativo di fare scudo con il proprio corpo alla piccola. Lo hanno riferito fonti dei vigili del fuoco.I vigili del fuoco hanno organizzato il trasferimento della bambina in elicottero verso il primo ospedale disponibile. Tecnici dei vigili del fuoco si stanno recando in questa ore all'Aquila per
effettuare una serie di verifiche di stabilità agli edifici
.

11.37 - Anche la badessa delel Clarisse tra le vittime.
Tra le vittime del terremoto in Abruzzo potrebbe esserci anche suor Gemma Antonucci, badessa delle suore Clarisse del convento di Santa Chiara di Paganica, e un'altra suora sarebbe ancora intrappolata sotto le macerie. Lo ha riferito al Servizio di Informazione Religiosa della Cei don Dionisio Umberto Rodriguez Cuartas, parroco dei 5000 abitanti di Paganica e direttore dellaCaritas dell'Aquila. "Ci sono almeno tre morti in parrocchia, ma temo aumenteranno perchè la parte vecchia è tutta fatiscente - racconta don Rodriguez -. Nella chiesa grande non sono riuscito ad entrare e non so cosa sia successo, ma le altre cinque chiese sono state tutte danneggiate. È crollato il tetto del convento delle suore clarisse. E un'altra suora non riescono a tirarla fuori dalle macerie".

11.28 - Cinque morti a Poggio Picenze. Sono cinque, tre bambini e due mamme, le vittime del terremoto a Poggio Picenze, uno dei comuni dell'aquilano colpiti dal sisma della notte scorsa. I danni più seri si sono verificati nel centro storico del paese con il crollo di edifici più vecchi in gran parte occupati dalla comunità slava, assai presente nella zona. Due dei bambini infatti, di età intorno ai dieci anni, sono di origine slava così come una delle madri. Una comunità che negli ultimi anni, raccontano in paese, aveva acquistato e ristrutturato gli edifici più antichi del centro di Poggio Picenze per poter avere delle abitazioni economiche.

11.23 - Unità di crisi al ministero del Welfare.
 È stata convocata presso la sede del Ministero del Welfare di Lungotevere Ripa l'Unità di crisi che sarà presieduta dal Ministro Maurizio Sacconi. È quanto informa un comunicato.

11.08 - All'ospedale dell'Aquila, 16 vittime - I cadaveri di sedici delle vittime del terremoto si trovano all'obitorio dell'ospedale Civile dell'Aquila dove sono state assistite e ricoverate alcune centinaia di persone rimaste ferite in seguito al sisma. I feriti più gravi, si apprende da fonti sanitarie, sono stati trasferiti con elicotteri in altre Regioni. Grosse difficoltà anche per i medici che stanno lavorando senza sosta dalla scorsa notte: le due sale operatorie principali sono fuori uso e si sta operando in una sala allestita al'interno del reparto di Ginecologia. Sono stati inoltre evacuati i reparti di Geriatria, Dermatologia e Medicina generale.

11.00 - Sono al momento 31 le vittime ufficiali del sisma che stamane ha devastato la città de L'Aquila e del suo hinterland. Numero che, purtroppo, sarebbe ancora destinato a crescere. Tutte le forze dell'ordine, esercito compreso, sono mobilitate a scavare fra le macerie delle numerose abitazioni completamente rase al suolo. Molti gli edifici pubblici danneggiati in città. All'ospedale de
L'Aquila, intanto, l'andirivieni di ambulanze di tutte le sigle prosegue incessante. Ha reso parzialmente inagibile, il nosocomio del capoluogo di regione che ospita all'esterno dei suoi piazzali moltissimi degenti soprattutto anziani e politraumatizzati. A ritmi ininterrotti il lavoro che sta portando avanti il pronto soccorso. La scena che appare a chi ha la possibilità di entrare al San Salvatore è quella di un ospedale da campo post bellum.

10.20 - Berlusconi tra qualche ora in Abruzzo. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà tra qualche ora in Abruzzo per fare un  sopralluogo nelle aree colpite dai terremoti. Il premier sta partendo da Milano per recarsi a Roma dove, in elicottero, raggiungerà l'Abruzzo.

9.40 - Vittime accertate 27. Il numero dei morti, secondo fonti ospedaliere, è salito a 27. È l'ultimo bilancio del terremoto che la scorsa notte ha colpito L'Aquila. E proprio la situazione all'ospedale dell'Aquila, fortemente danneggiato dalle scosse e senza acqua potabile, diventa sempre più drammatica di minuto in minuto. Ci sono intere zone dove si stanno effettuando i primi interventi che sono in reale pericolo di inagibilità, tanto che numerosi medici medicano i feriti all'aperto di fronte alla entrata principale del pronto soccorso. Continuano ad arrivate feriti sia con ambulanze che con auto private e di tanto in tanto sfilano barelle con i morti che vengono accompagnati al vicino obitorio. Nella città abruzzese la situazione più critica è quella che riguarda la zona compresa tra via XX Settembre e via Campo di Fossa. In quest' ultimo caso si registra il crollo di un condominio di cinque piani sotto il quale è molto probabile che siano intrappolate intere famiglie.


Il riepilogo. Un forte terremoto ha scosso stanotte l'Abruzzo, provocando la morte di oltre 50 persone, diversi feriti e dispersi, migliaia di sfollati e il crollo di alcuni edifici all'Aquila e provincia. Lo ha riferito il ministro dell'Interno Roberto Maroni parlando dal capoluogo abruzzese, aggiungendo che il bilancio delle vittime provocate dalla scossa di 5.8 gradi sulla scala Richter -- che ha colpito intorno alle 3:30 di stanotte con epicentro a un km dall'Aquila ed è stata sentita in diverse regioni -- è destinato a salire. Maroni ha aggiunto che secondo il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso "si tratta di un terremoto dalle grandi dimensioni, come forse non se ne ricordano negli ultimi decenni".
Il presidente della Camera Gianfranco Fini, parlando alla Camera, ha precisato che sono "numerosissimi gli edifici crollati e che alcuni paesi della zona sono stati distrutti pressoché totalmente".

All'Aquila sono crollati diversi palazzi, tra cui parte della Casa dello Studente -- dove i soccorritori stanno tentando di estrarre dalle macerie tre persone -- oltre al campanile di una chiesa nel centro cittadino. Molti crolli ed edifici lesionati si sono registrati in circa 26 paesini della provincia e gli sfollati risultano essere intorno ai 45-50.000, mentre si stanno individuando luoghi lontano dalle abitazioni dove accoglierli. Solo nella cittadina di Onna, 10 persone sono morte, secondo quanto riferito da un fotografo Reuters che ha visto una mamma e la sua bambina portate via nella stessa bara.

"Peggior tragedia di inizio millennio". "È la peggiore tragedia di questo inizio millennio", ha detto stamani Bertolaso, sottolineando che l'intensità del sisma -- considerato non prevedibile -- è paragonabile se non superiore al terremoto che ha colpito l'Umbria e le Marche nel 1997, che provocò danni molto ingenti e 11 morti. Bertolaso -- che ha invitato a non mettersi in viaggio nelle zone colpite e a non intasare le linee telefoniche per consentire ai soccorritori di operare al meglio -- è stato nominato commissario straordinario con un decreto per lo stato di emergenza firmato stamani dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
" (Il decreto) mette a disposizione tutto ciò che è necessario per rimediare a quello che è successo, lui (Bertolaso) può decidere le spese che sono opportune sostenere", ha detto il premier intervendo telefonicamente a Skytg24, sottolineando però che è ancora presto per fare stime.
Nelle prossime ore "si potrà valutare l'entità (dei danni), speriamo che sia finita con i numeri che conosciamo", ha aggiunto Berlusconi, che ha deciso di rinviare la missione in Russia prevista per oggi e di recarsi all'Aquila.
Una nota informa che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "profondamente colpito" dalle notizie che arrivano dalle zona del terremoto, è in stretto contatto con il capo della Protezione civile. Anche il Papa ha detto di stare pregando per le vittime.

Strade e linee ferroviarie chiuse. Enel ha riferito che la situazione elettrica nelle zone colpite dal sisma è sotto controllo e che le uniche utenze non alimentate sono quelle degli edifici gravemente danneggiati o crollati, mentre la rete gas nelle aree colpite del comune dell'Aquila è stata disalimentata su richiesta dei vigili del fuoco. L'autostrada A24 Roma-L'Aquila, nel tratto compreso tra Tornimparte e Assergi, è invece stata chiusa per verifiche in entrambe le direzioni, così come l'A25 Roma-Pescara, tra Pratola e Bussi- Popoli.
Autostrade per l'Italia ha aggiunto che per agevolare i soccorsi è stato istituito il divieto di transito per i mezzi pesanti e ha invitato a non mettersi in viaggio sull'A24 in direzione dell'Aquila e di lasciare le aree di servizio a disposizione della Protezione Civile per l'accumulo dei mezzi di soccorso.
Le Ferrovie dello Stato hanno invece reso noto che il sisma ha danneggiato l'edificio dove ha sede l'impianto di telecomando delle stazioni della linea Terni Sulmona e che sono chiuse per accertamenti le linee regionali Sulmona- Tivoli e Sulmona-Carpinone.


www.avvenire.it
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
07/04/2009 23:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Mons. Molinari Vescovo dell'Aquila: ha appena raccontato la sua esperienza a Porta Porta, ripeto a braccio:

"sono vivo per miracolo: quella sera NON MI SENTIVO BENE e invece di dormire nella solita stanza, sono andato a dormire al pian terreno vicino alla porta....quando ho avvertito la scossa ho capito subito la gravità ed ho fatto in tempo ad uscire che il piano di sopra è crollato.....se fossi andato a dormire nel mio letto, probabilmente non ce l'avrei fatta....sono riuscito a fuggire con le suore ch prestano il loro servizio alla Curia, ma non siamo riusciti a portare con noi nulla... Abbiamo atteso l'alba fr la gente in piazza Duomo, poi ho raggiunto casa di mia sorella per potermi lavare e riprendermi un pò....Stasera ho celebrato Messa con il parroco di Onno e dopo la Messa nella tendepli, abbiamo avvertito la nuova forte scossa, ma siamo rimasti tutti uniti...."[SM=g1740720]

Il Vescovo Molinari è stato contattato da Bertolaso per i funerali da celebrare Venerdì Santo mattina presso la piazza d'armi della Scuola sottoufficiali della GdF, una delle poche strutture statali-militari, rimasta agibile nonostante sia stata anch'essa colpita...

Da quello che ho compreso la Messa funebre del Venerdì Santo sarà UNA ECCEZIONE perchè è l'unico giorno dell'anno in cui non si celebra Messa...ma si distribuisce solo la Comunione dopo l'Adorazione della Croce....
Mons. Molinari spiegava che il momento è talmente drammatico che non si potrà fare diversamente...


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
08/04/2009 10:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

TERREMOTO IN ABRUZZO: SOSPESE CELEBRAZIONI TRANNE A PASQUA. VENERDÌ I FUNERALI

A L’Aquila saranno sospese tutte le celebrazioni della Settimana Santa, tranne quella della Domenica di Pasqua che verrà celebrata tra gli sfollati, probabilmente nel campo di Piazza D’Armi
.
E venerdì mattina, ma si è in attesa di una conferma dalla Protezione civile, saranno celebrati i funerali delle vittime (235 finora accertate), presieduti da mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila e dai sacerdoti diocesani, che in queste ore sono tutti mobilitati per portare conforto spirituale ai familiari.

E ai sacerdoti dell’Aquila verranno donati gli oli crismali che il Papa benedirà durante la celebrazione del giovedì santo nella Basilica di San Pietro.

Ne dà notizia al SIR il portavoce dell’arcidiocesi don Claudio Tracanna, che insieme all’arcivescovo e agli membri della curia hanno trascorso la prima notte dopo il terremoto all’addiaccio, dormendo nelle tende e nelle macchine alla periferia dell’Aquila. Anche perché le scosse di terremoto continuano e tutti sono rassegnati a dover passare altre notti in queste condizioni. “La popolazione sta affrontando questo momento di dolore con grande dignità – racconta – e i sacerdoti passano la maggior parte del tempo negli obitori con i familiari delle vittime. Quasi tutte le parrocchie hanno subito danni e sono inagibili, per cui penso che staremo in questa situazione per molti altri giorni ancora”.

In queste ore l’arcivescovo Molinari e altri sacerdoti sono andati due volte a benedire le salme delle vittime, hanno visitato un campo degli sfollati e il centro Caritas che la delegazione di Abruzzo e Molise ha allestito in una parrocchia per coordinare gli aiuti. “Stanno arrivando tantissimi convogli umanitari ma manca ancora il cibo – dice don Tracanna – perché la maggior parte è stato requisito nei supermercati dalla Protezione civile e il resto è stato acquistato dalla popolazione. Abbiamo avuto un incontro con il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che ci ha assicurato che farà tutto il possibile per aiutarci”.

“Qui a L’Aquila sembra un deserto – continua il sacerdote -, chi ha potuto si è fatto ospitare da parenti e amici. Moltissimi sono andati negli alberghi messi a disposizione sulla Riviera Adriatica. Noi rimarremo a dormire in tenda e in macchina, appoggiandoci ad una casa di parenti dell’arcivescovo per i servizi. Ci telefonano tanti viceparroci per aiutarci, tutta questa solidarietà ci fa piacere e ci sostiene.
Ma auspichiamo che tutti gli aiuti passino attraverso il coordinamento della Caritas”.
Don Tracanna riferisce anche di una voce che circola, senza conferme, tra gli sfollati nelle tendopoli: “Si dice che arriverà una scossa più forte di terremoto perché stanno evacuando il comune di Scoppito”. La tensione e la paura è ancora alta.

© Copyright Sir


RIPETIAMO: PER GLI AIUTI ALLA CARITAS DELL'AQUILA:

Caritas Diocesana
Piazza Duomo 33 67100 L'Aquila
- n.11637667
IBAN IT95Z0760103600000011637667
- n. 70687
IBAN IT87U0604003601000000070687

anche 5 o 10 euro..... se mandati a migliaia costituiranno un contributo forte e concreto per far fronte all'emergenza....[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717] 

UN UOVO DI PASQUA COSTA DAI 6 AI 12 EURO...[SM=g1740733] ..LA SORPRESA GLI ABBRUZZESI QUEST'ANNO L'HANNO GIà AVUTA: CHI HA AVUTO SALVA LA VITA HA PERSO ANCHE TUTTO...CHI SI è SALVATO HA AVUTO UN LUTTO IN FAMIGLIA...RINUNCIAMO ALL'UOVO E FACCIAMO NOI LA SORPRESA DI SOLIDARIETA'....

[SM=g1740722] 

 
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
08/04/2009 12:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Benedetto XVI ai terremotati dell’Abruzzo: verrò a trovarvi appena possibile. Alla vigilia del Triduo, il Papa invita i fedeli ad aprire i cuori al Mistero Pasquale

Non siete soli, il Papa è con voi: all’udienza generale di stamani in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha espresso, commosso, la sua vicinanza alle popolazioni abruzzesi sconvolte dal terremoto ed ha annunciato la sua visita all’Aquila appena possibile. Il Papa ha assicurato la sua preghiera ed ha incoraggiato quanti stanno portando aiuto e conforto ai terremotati. Nella catechesi il Pontefice ha spiegato l’importanza dei riti della Settimana Santa, fulcro dell’intero anno liturgico. Il servizio di Alessandro Gisotti:

L’Abruzzo sconvolto dal terremoto è nel cuore di Benedetto XVI che spera di poter presto visitare le popolazioni colpite. All’udienza il Papa rinnova la sua vicinanza spirituale alla “cara comunità dell’Aquila e degli altri paesi” sconvolti dal sisma che ha seminato morte e distruzione:

“Ancora una volta desidero dire a quelle care popolazioni che il Papa condivide la loro pena e le loro preoccupazioni. Carissimi, appena possibile spero di venire a trovarvi. Sappiate che il Papa prega per tutti, implorando la misericordia del Signore per i defunti, e per i familiari e i superstiti il conforto materno di Maria e il sostegno della speranza cristiana”. [SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]

“La sollecitudine con cui autorità, forze dell’ordine, volontari e altri operatori stanno soccorrendo questi nostri fratelli – ha detto ancora il Pontefice – dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare insieme prove così dolorose”. Prima delle parole sull’Abruzzo, il Papa ha offerto la sua riflessione sulla Settimana Santa che, ha detto, ci permette di immergerci negli eventi centrali della Redenzione, aprendo i nostri cuori “alla comprensione del dono inestimabile che è la salvezza ottenutaci dal sacrificio di Cristo”:

“Quanto meraviglioso, e insieme sorprendente, è questo mistero! Gesù, pur essendo Dio, non volle fare delle sue prerogative divine un possesso esclusivo; non volle usare il suo essere Dio, la sua dignità gloriosa e la sua potenza, come strumento di trionfo e segno di distanza da noi. Al contrario ‘svuotò se stesso’ assumendo la misera e debole condizione umana”.

 Radio Vaticana


[SM=g1740734]

              






TERREMOTO IN ABRUZZO: MESSAGGIO DI CORDOGLIO DEL PATRIARCA KIRILL AL PAPA



Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha espresso in un messaggio al Papa le sue condoglianze per la perdita di tante vite umane nel terremoto che ha colpito la regione dell’Abruzzo assicurando le sue preghiere “per i morti, i feriti, quanti sono stati colpiti e si trovano senza casa”.
“Vi esprimo – si legge nel messaggio a papa Benedetto XVI diffuso dal Patriarcato – le mie più sentite condoglianze per la perdita di centinaia di vite umane nel terremoto dell’Abruzzo.
Condividendo il dolore delle famiglie che hanno perso i loro cari nel disastro naturale, ricordiamo la parole del Vangelo dice: ‘Dio non è il Dio della morte ma della Vita, per Lui siamo tutti vivi’”. Il Patriarca ha anche inviato un messaggio al premier Silvio Berlusconi per esprimere “a tutto il popolo italiano” il cordoglio per le vittime del terremoto e la “sincera solidarietà della Chiesa ortodossa russa a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”.

Sir
 

                                      
                                        

[Modificato da Caterina63 08/04/2009 16:04]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 259
Sesso: Maschile
10/04/2009 10:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il Papa: «Carissimi, presto sarò tra voi»

Sono «con voi», e «appena possibile spe­ro di venire a trovarvi». Parole sempli­ci e commosse quelle con le quali, ie­ri mattina, Benedetto XVI ha annunciato in prima persona la propria intenzione di re­carsi «appena possibile» in visita alla popo­lazione vittima del terremoto che ha colpi­to la provincia dell’Aquila. Una visita che av­verrà «presto» ma, come precisato dal por­tavoce vaticano padre Federico Lombardi subito dopo l’annuncio, «non imminente»; anche perché prima ci si dovrà accordare con la Protezione civile italiana, che presu­mibilmente, a quanto si apprende, darà il 'via libera' non appena la fase della prima emergenza sarà conclusa.

La notizia è arrivata ieri al termine dell’u­dienza generale, quando Papa Ratzinger, pri­ma dei saluti finali, ha voluto rinnovare la propria vicinanza spirituale alla «cara co­munità dell’Aquila e degli altri paesi» colpi­ti dal sisma. «Ancora una volta – ha quindi detto il Pontefice – desidero dire a quelle ca­re popolazioni che il Papa condivide la loro pena e le loro preoccupazioni. Carissimi, ap­pena possibile spero di venire a trovarvi. Sap­piate che il Papa prega per tutti, imploran­do la misericordia del Signore per i defunti, e per i familiari e i superstiti il conforto ma­terno di Maria e il sostegno della speranza cristiana». «La sollecitudine con cui auto­rità, forze dell’ordine, volontari e altri ope­ratori stanno soccorrendo questi nostri fra­telli – ha aggiunto ancora – dimostra quan­to sia importante la solidarietà per supera­re insieme prove così dolorose».

Più tardi, verso le 12.30, il Papa ha telefona­to all’arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, al quale ha espresso tut­to il suo dolore per l’accaduto e la vicinan­za nella preghiera per tutti i fedeli della dio­cesi colpiti dal sisma, confermando la sua presenza tra i terremotati appena sarà pos­sibile. Circa il quando, «saranno tempi bevi ma non imminenti», e «non è stata ancora fissata una data», ha precisato padre Lom­bardi, mentre in un comunicato Molinari ha ringraziato «il Santo Padre per la visita che farà alla nostra città e a tutti i terremotati. È un dono grande, perché ci da speranza e for­za per affrontare l’attuale situazione così drammatica e il futuro così difficile». Domani, a presiedere alle 11 i funerali di Sta­to per le vittime del terremoto, che si ter­ranno nella caserma della Guardia di finan­za dell’Aquila, sarà il cardinale segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone.

Ad annun­ciarlo è stato ancora padre Lombardi, il qua­le ha anche spiegato che le esequie si svol­geranno con anche la celebrazione eucari­stica, in quanto è stato infatti concesso un indulto speciale per derogare alla norma che stabilisce che il venerdì santo i cattolici non celebrino l’eucaristia. A concelebrare il rito ci saranno anche Molinari e il segretario ge­nerale della Conferenza episcopale italiana monsignor Mariano Crociata, il quale sarà nel capoluogo abruzzese anche domenica prossima per la messa di Pasqua, che verrà presieduta all’aperto da monsignor Molina­ri, con tutto il clero aquilano. Martedì 14 sarà invece il cardinale presidente della Cei, Angelo Bagnasco, a recarsi in visi­ta nei luoghi colpiti dal sisma, come an­nunciato da un comunicato della Confe­renza episcopale, le cui iniziative, dai tre mi­lioni di euro già stanziati a quanto verrà rac­colto nella speciale colletta indetta in tutte le parrocchie per la domenica dopo Pasqua, saranno tutte focalizzate alle esigenze esi­genze immediate delle persone per rispon­dere all’emergenza. Secondo fonti della stes­sa Cei è invece prematura pensare ora a u­no stanziamento di fondi per la ricostruzio­ne delle chiese e delle altre strutture eccle­siastiche distrutte o danneggiate dal sisma.


Salvatore Mazza

www.avvenire.it
OFFLINE
Post: 259
Sesso: Maschile
10/04/2009 10:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il giorno del dolore

9.40 - Card. Bertone visiterà tendopoli prima di messa. La visita all'ospedale da campo poi alla tendopoli di Collemaggio e un passaggio all'esterno del Duomo dell'Aquila, infine una preghiera davanti alla Casa dello Studente, uno dei luoghi diventati simbolo del terremoto che ha colpito l'Abruzzo. Sono le tappe che il segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, farà prima di raggiungere la Scuola Ispettori della Guardia di Finanza all'Aquila per presiedere i funerali solenni delle vittime del sisma.

9.20 - Nuova scossa di magnitudo 3. Nell'ambito dello sciame sismico in corso in provincia dell'Aquila, una nuova scossa è stata avvertita dalla popolazione. Le località prossime all'epicentro sono Campotosto, Capitignano, Montereale. Lo riferisce la Protezione civile. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle 8.41 con
magnitudo 3.0 .

9.12 - Già migliaia arrivati per i funerali. Mancano ancora due ore, ma sono già migliaia le persone accorse alla caserma della Guardia di Finanza di Coppito, a un passo dall'Aquila, per i funerali solenni delle vittime del terremoto che ha colpito l'Abruzzo. Mentre una lunga fila di macchine si incolonna verso l'enorme cortile dove ci celebreranno le esequie, nella caserma tutto è pronto: circa 200 bare allineate (le restanti 80 vittime identificate avranno funerali altrove), installato
l'altare, pronte le postazioni di soccorso medico, disposte le 1600 sedie nelle prime file su cui siederanno i parenti delle vittime, 8 per ciascuna salma.

Il punto alle 9.00. La paura prima delle lacrime e del dolore, con la terra che è tornata a tremare in attesa dei funerali di Stato di questa mattina. Se n'è andata così la notte all'Aquila, la quarta dal terremoto che l'ha distrutta causando 287 morti, uno dei quali ancora da identificare. È questo l'ultimo dato fornito dai soccorritori, che per qualche ora hanno smesso di scavare tra le macerie per trasformare il piazzale della Caserma della Guardia di Finanza, a Coppito, in una chiesa a cielo aperto.

Tra poche ore, alle 11, il segretario di Stato vaticano, monsignor Tarcisio Bertone, officerà i funerali solenni, di fronte ad almeno 150 bare e ad una folla di amici e parenti in lutto. Sotto le macerie delle loro case, nella notte tra domenica e lunedì, se ne sono andate intere famiglie: genitori e figli, neonati ed anziani, amici di sempre e vicini di casa, tutti accomunati dalla stessa drammatica fine.

La disposizione delle bare, davanti all'altare allestito sulla scalinata che conduce al Palazzetto dello Sport, è iniziata nella notte. Un lento e silenzioso rituale, mentre nelle tendopoli gli sfollati battevano i denti dal freddo - il termometro si è fermato a 3 gradi - e dalla paura di nuovi scossoni.

Alle 21:40 di ieri sera la terra ha tremato di nuovo, facendo impennare i sismografi con una potenza di 4.9 gradi della scala Richter. E un altro palazzo è crollato nel centro dell'Aquila, ridotto ormai allo spettro della città universitaria, allegra e vivace, che era fino a qualche giorno fa. Dove un tempo si sentivano fino a tardi le risate degli studenti, tra le vie che conducono alla storica piazza del Duomo, il silenzio era spezzato soltanto dal suono di qualche allarme. E le luci della notte non erano più quelle dei locali, ma dei lampeggianti dei mezzi di soccorso e di qualche lampione intermittente.

L'ultima scossa è stata avvertita poco prima delle 5:30 (magnitudo 3.7): davvero un brusco risveglio nel Venerdì Santo. Per consentire lo svolgimento dei funerali, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la crocefissione di Gesù, è arrivata la dispensa straordinaria del Papa.

La cerimonia - a cui parteciperanno il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Napolitano - sarà concelebrata dall'Arcivescovo metropolita dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari e da tutti i vescovi dell'Abruzzo e del Molise. Il Papa, che visiterà le zone terremotate subito dopo Pasqua, ha delegato a partecipare anche il suo segretario personale, monsignor Georg Gaenswein, e il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata.

Per l'occasione è stato proclamato anche il lutto nazionale: a piangere i caduti dell'Aquila sarà tutta l'Italia.
 

www.avvenire.it
OFFLINE
Post: 259
Sesso: Maschile
11/04/2009 13:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il messaggio di Benedetto XVI in occasione delle esequie delle vittime del sisma

Per tutti è l'ora
della solidarietà e dell'impegno


Il rito presieduto dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato

"Sono certo che con l'impegno di tutti si può far fronte alle necessità più impellenti". Lo scrive Benedetto XVI in un messaggio in occasione dei funerali delle vittime del sisma, presieduti all'Aquila dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, nella mattina di venerdì 10 aprile.


Il messaggio è stato letto all'inizio del rito liturgico dal segretario particolare del Papa, monsignor Georg Gänswein (nella foto accanto al card. Tarcisio Bertone in elicottero mentre sorvolano l'area colpita dal sisma).


Al Carissimo Arcivescovo Giuseppe Molinari
e a tutti voi,
carissimi fratelli e sorelle nel Signore,

In queste ore drammatiche in cui un'immane tragedia si è riversata su codesta terra, mi sento spiritualmente presente in mezzo a voi per condividere la vostra angoscia, implorare da Dio il riposo eterno per le vittime, la pronta ripresa per i feriti, per tutti il coraggio di continuare a sperare senza cedere allo sconforto. Ho chiesto al mio Segretario di Stato di venire a presiedere questa celebrazione liturgica straordinaria in cui la comunità cristiana si stringerà intorno ai propri defunti per dare loro l'estremo saluto. Affido a lui, e al mio segretario particolare, il compito di recarvi di persona l'espressione della mia accorata partecipazione al lutto di quanti piangono i loro cari travolti dalla sciagura.
In momenti come questi, fonte di luce e di speranza resta la fede, che proprio in questi giorni ci parla della sofferenza del Figlio di Dio fattosi uomo per noi:  la sua passione, la sua morte e la sua risurrezione siano per tutti sorgente di conforto ed aprano il cuore di ciascuno alla contemplazione di quella vita in cui "non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate" (Ap 21, 4).
Sono certo che con l'impegno di tutti si può far fronte alle necessità più impellenti. La violenza del sisma ha creato situazioni di singolare difficoltà. Ho seguito gli sviluppi del devastante fenomeno tellurico dalla prima scossa di terremoto, che si è avvertita anche in Vaticano, ed ho notato con favore il manifestarsi di una crescente onda di solidarietà, grazie alla quale si sono venuti organizzando i primi soccorsi, in vista di un'azione sempre più incisiva sia dello Stato che delle istituzioni ecclesiali, come anche dei privati.
La Santa Sede intende fare la sua parte, unitamente alle parrocchie, agli istituti religiosi e alle aggregazioni laicali. Questo è il momento dell'impegno, in sintonia con gli organismi dello Stato, che già stanno lodevolmente operando. Solo la solidarietà può consentire di superare prove così dolorose.
Affido alla Vergine Santa persone e famiglie coinvolte in questa tragedia e, attraverso la sua materna intercessione, chiedo al Signore di asciugare ogni lacrima e di lenire ogni ferita, mentre invio a ciascuno una speciale, confortatrice Benedizione Apostolica.
   Dal Vaticano, 9 aprile 2009

BENEDETTO PP. XVI


 

Monsignor Gänswein, dopo aver letto il messaggio del Papa, ha aggiunto:  "Oltre agli Oli santi, benedetti durante la Messa crismale di ieri mattina nella basilica di San Pietro, il Santo Padre ha donato il calice per questa Celebrazione in segno di omaggio alla comunità cristiana e di spirituale partecipazione al dolore dei familiari delle vittime del terremoto".



(©L'Osservatore Romano - 11 aprile 2009)
[Modificato da Caterina63 13/04/2009 21:12]
OFFLINE
Post: 259
Sesso: Maschile
11/04/2009 13:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

L'omelia del segretario di Stato alle esequie per le vittime del terremoto in Abruzzo

Dalle macerie rinascerà un popolo
tante volte provato nella storia


Pubblichiamo il testo dell'omelia pronunciata dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, nel corso delle esequie per  le vittime  del terremoto in Abruzzo celebrate a L'Aquila nella mattina di venerdì 10.

"Stavano sotto la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala...". Queste parole dell'evangelista Giovanni, testimone addolorato della crocifissione di Cristo, sembrano ritrarre lo stato d'animo che riviviamo questa mattina anche noi. Con immensa pietà ci siamo stretti idealmente attorno alle tante vittime non solo della città, della provincia, ma anche di tante altre parti, e anche di altre nazioni, vittime strappate immaturamente ai loro familiari da una morte crudele. E ci siamo stretti alle tante famiglie rimaste senza casa, prive delle cose più care. Ci ritroviamo qui per un atto di omaggio e di compianto, ma soprattutto per una celebrazione di preghiera. È il mistero della morte che ci riunisce, che ci fa inginocchiare davanti a Dio, ci fa adorare la sua volontà, ma che ci immerge nel suo amore eterno nella prospettiva dell'immortalità. Siamo qui per pregare l'Autore della vita, sorretti dalla certezza, come afferma la Parola di Dio, che le anime dei giusti sono nelle mani di Dio buono e misericordioso.                 
"Stavano sotto la croce"... Accanto a queste bare, come accanto alla croce di Gesù, stanno afflitti e sgomenti i parenti, gli amici, i conoscenti. A testimoniare la solidale presenza dell'intero popolo italiano ci sono le molte autorità civili e militari a cominciare dal signor Presidente della Repubblica, dai presidenti delle Camere, dalle altre autorità istituzionali, con il Capo del Governo. Ci sono, vorrei dire specialmente, i responsabili di questa regione, provincia e città, alcuni dei quali piangono i loro parenti e congiunti in queste bare; ci sono i volontari di tante associazioni venuti da ogni parte d'Italia, uomini e donne dell'esercito, della Protezione Civile, della Croce Rossa, i Vigili del fuoco. Come non ricordare uno di loro, Marco Cavagna, il pompiere-papà di Treviolo, venuto da Bergamo e qui colpito da infarto mentre cercava di salvare tante vite! C'è il Pastore di questa Chiesa e i suoi sacerdoti, che condividono assieme a voi l'esperienza di essere stati spogliati di tutto. Ci sono tanti Pastori delle Chiese vicine. In questa vostra città e nei paesi che hanno conosciuto momenti difficili nella loro storia, si raccoglie oggi idealmente l'Italia intera, che ha dimostrato, anche in questa difficile prova, quanto siano saldi i valori della solidarietà e della fraternità che caratterizzano la nostra Italia. Accanto a voi, cari fratelli e sorelle, c'è il Santo Padre Benedetto XVI che sin dai primi momenti non ha smesso di pregare per voi, e che oggi ha voluto farsi particolarmente vicino, oltre che con la presenza mia e del suo segretario particolare, anche con il messaggio che abbiamo ascoltato.
Ci inchiniamo dinanzi all'enigma indecifrabile della morte che però è anche un'occasione preziosa per capire quale sia il valore e il senso vero della vita. La morte ci fa toccare con mano che tutto in un attimo può cessare - cose, progetti. Tutto finisce; solo resta l'amore, come mi diceva un'anziana professoressa stamattina nell'ospedale da campo. Solo resta l'amore e tutto supera l'amore. Resta solo Dio che è amore. In quest'ora di dolore e di smarrimento, è la Parola di Dio a sostenerci e a confortarci, assicurandoci che nulla può cancellare la forza dell'amore. Nulla può contro l'amore. A tenerci uniti nel nostro cammino verso l'Eternità è la consolazione che ci viene dalla fede, il dolce sollievo che ci può procurare l'incontro con l'Uomo della Croce, quella vicinanza amorevole con tutti i crocifissi della storia che stanno attendendo l'inaugurazione della Gerusalemme Celeste dove tutte le cose ritrovano la loro bellezza originaria e dove le lacrime verranno asciugate e "non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno perché le cose di prima sono passate" (cfr. Apocalisse, 21). Penso a tutto questo e sento rinascere la speranza nel cuore perché s'avverte già nell'aria che sotto le macerie c'è la voglia di ripartire, di ricostruire, di tornare a progettare e a sognare. Scriveva il profeta Isaia (61,4):  un giorno "ricostruiranno le vecchie rovine, rialzeranno gli antichi ruderi, restaureranno le città desolate" - la città de L'Aquila, come la città di Avezzano, come gli altri paesi. E si tornerà con più forza, con più coraggio a ridare vita a questi luoghi; con la forza e la dignità d'animo che vi contraddistingue.
Quest'oggi, Venerdì Santo, tutta la Chiesa piange il suo Re Crocifisso. Dopo quell'urlo sulla croce - "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato" (Marco, 15, 34) - rimase il silenzio. Un silenzio lungo e faticoso, pieno di dubbi e d'angoscia. Il silenzio dell'uomo invaso dal dolore di fronte al silenzio di Dio. Dio può sembrare assente e il dolore può apparire una forza bruta e senza senso, le tenebre degli occhi pieni di lacrime possono oscurare anche i più timidi raggi di sole e di primavera. Eppure è proprio mentre si fa provocatrice la domanda:  "dov'è il tuo Dio?" (Salmi, 42, 4) che sentiamo emergere dal profondo la certezza dell'intervento amorevole di Dio che si fa cuore, mani, aiuto. Aiuto costante, aiuto presente. Il nostro è un Dio che ha passione per l'uomo; un Dio che soffre con noi e per noi; un Dio che sceglie il silenzio per accasarsi tra le braccia di chi, soffrendo, si sforza di tenere accesa la fiaccola della speranza.
Cari fratelli e sorelle, dopo il silenzio di questo Triduo che tanto c'interroga, dopodomani celebreremo la Pasqua. Sarà la vostra Pasqua, una Pasqua indimenticabile, ma una Pasqua che rinascerà ancora una volta dalle macerie di un popolo tante volte provato nella sua storia. E sarà come nascere una seconda volta, all'ascolto delle parole dell'Angelo pasquale:  "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto" (Matteo, 28, 5).
Riprendiamo dunque il cammino, fratelli e sorelle, insieme a Maria, portando insieme il dolore dell'incolmabile assenza dei defunti, con una presenza più assidua, fraterna e amichevole presso le loro famiglie, ancor più autenticamente diventate le nostre famiglie, nella grande famiglia dei figli di Dio. Grazie all'aiuto materno della Madonna cercheremo di trarre dalla morte una lezione di vita autenticamente cristiana. E sorretti dalla sua intercessione non temeremo le difficoltà che pure sono davanti a noi. Ci aiuti Lei, la Stella della Speranza, a conservare salda la fiducia in Dio e in noi stessi, certi che un giorno rivedremo anche questi nostri cari defunti che ci hanno preceduti nella corsa verso il Cielo. Per essi ripetiamo la preghiera che tante volte abbiamo recitato:  "L'eterno riposo dona loro, o Signore. E splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen".



(©L'Osservatore Romano - 11 aprile 2009)
OFFLINE
Post: 259
Sesso: Maschile
11/04/2009 13:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali mentre le scosse di terremoto continuano

Il giorno del dolore fra lacrime e paura


L'Aquila, 10. Tutta l'Italia piange le vittime del terremoto. Sin dalle prime ore della giornata - nonostante le scosse che sono continuate nella mattinata - migliaia di persone hanno raggiunto la caserma della Guardia di finanza di Coppito, a un passo dal capoluogo, per assistere ai funerali solenni presieduti dal segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che all'Aquila, prima  della  celebrazione, ha visitato l'ospedale da campo, Santa Maria di Collemaggio - la basilica che ospitava le spoglie di Celestino v - e la Chiesa delle anime sante, entrambe gravemente colpite dal sisma.
Nella piazza d'armi della caserma dove si sono celebrati i funerali le bare erano duecentocinque - per le altre vittime le esequie si celebreranno altrove - allineate fra l'altare e le 1.600 sedie dove erano seduti i parenti, otto per ciascuna salma. Vicino a loro, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Con loro numerosi rappresentanti dei partiti politici.
Oggi, giornata di lutto nazionale, è stato dunque il giorno del dolore. Ma anche di speranza, una speranza che tuttavia attende risposte. L'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari, ha rivolto nel corso del rito funebre, dopo l'omelia del cardinale Bertone - che pubblichiamo a pagina 7 - un'invocazione a Dio perché "da questa insopportabile e assurda storia di morte nasca una nuova e luminosa storia di vita e di speranza". Parole che la folla ha accolto con un applauso.
Dopo la benedizione delle salme, fatta dal cardinale Bertone e dall'arcivescovo Molinari, Muhammad Nour, presidente dell'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia, ha letto un messaggio ricordando le vittime di religione islamica:  "Nel nome dell'unico Dio", l'imam ha espresso "un grandissimo dolore per i fratelli e le sorelle, i giovani e i bambini rimasti vittime del terremoto. Tutta la nostra solidarietà - ha detto - a sostegno dei parenti e dei sopravvissuti, ci stringiamo a loro in un unico abbraccio, uniti come cittadini e religiosi con valori e ideali comuni". Infine, la benedizione affinché "il Signore altissimo porti l'Abruzzo a essere di nuovo fiorente e vivo, con tutti i profumi e i colori dei suoi abitanti".
Mentre stavano per iniziare i funerali, in via Roma, nel centro dell'Aquila sono stati estratti dalle macerie altri due corpi:  si tratta di una donna di 53 anni e di sua figlia di 18 anni. Il numero delle vittime del sisma sale così a 289.
Oltre al calice donato dal Papa insieme a una somma per le necessità più urgenti, il segretario di Stato ha offerto all'arcivescovo dell'Aquila la casula con cui ha celebrato. E al presule aquilano monsignor Gänswein ha regalato in segno di vicinanza il suo orologio. Ai bambini ospitati nelle tendopoli, infine, arriveranno un gran numero di uova di cioccolato come espressione dell'affetto di Benedetto XVI.



(©L'Osservatore Romano - 11 aprile 2009)
OFFLINE
Post: 259
Sesso: Maschile
12/04/2009 06:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

La preghiera di Benedetto XVI per le popolazioni abruzzesi al termine della Via Crucis al Colosseo

Appaia la stella della speranza
nella notte oscura dei terremotati


È stato per le popolazioni terremotate d'Abruzzo il pensiero con il quale Benedetto XVI ha concluso la tradizionale pia pratica della Via Crucis al Colosseo, nella notte del Venerdì santo. Il Papa ha seguito lo svolgimento dell'itinerario della passione restando in ginocchio sul Colle Palatino.

Cari fratelli e sorelle!
Al termine del drammatico racconto della Passione, l'evangelista san Marco annota:  "Il centurione, che si trovava di fronte a lui avendolo visto spirare in quel modo disse:  "Davvero quest'uomo era Figlio di Dio !" (Mc 15, 39). Non può non sorprenderci la professione di fede di questo soldato romano, che aveva assistito al succedersi delle varie fasi della crocifissione. Quando le tenebre della notte si apprestavano a scendere su quel Venerdì unico nella storia, quando ormai il sacrificio della Croce si era consumato e i presenti si affrettavano per poter celebrare regolarmente la Pasqua ebraica, le poche parole, carpite dalle labbra di un anonimo comandante della truppa romana, risuonarono nel silenzio dinanzi a quella morte molto singolare. Questo ufficiale della truppa romana, che aveva assistito all'esecuzione di uno dei tanti condannati alla pena capitale, seppe riconoscere in quell'Uomo crocifisso il Figlio di Dio, spirato nel più umiliante abbandono. La sua fine ignominiosa avrebbe dovuto segnare il trionfo definitivo dell'odio e della morte sull'amore e sulla vita. Ma così non fu! Sul Golgota si ergeva la Croce da cui pendeva un uomo ormai morto, ma quell'Uomo era il "Figlio di Dio", come ebbe a confessare il centurione - "vedendolo morire così", precisa l'evangelista.
La professione di fede di questo soldato ci viene riproposta ogni volta che riascoltiamo il racconto della Passione secondo san Marco. Questa sera anche noi, come lui, ci soffermiamo a fissare il volto esanime del Crocifisso, al termine di questa tradizionale Via Crucis, che ha riunito, grazie ai collegamenti radiotelevisivi, molta gente da ogni parte del mondo. Abbiamo rivissuto la vicenda tragica di un Uomo unico nella storia di tutti i tempi, che ha cambiato il mondo non uccidendo gli altri, ma lasciandosi uccidere appeso ad una croce. Quest'Uomo, apparentemente uno di noi, che mentre viene ucciso perdona i suoi carnefici, è il "Figlio di Dio", che - come ci ricorda l'apostolo Paolo - "non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo... umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce" (Fil 2, 6-8).
La dolorosa passione del Signore Gesù non può non muovere a pietà anche i cuori più duri, poiché costituisce l'apice della rivelazione dell'amore di Dio per ciascuno di noi. Osserva san Giovanni:  "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna" (Gv 3, 16). È per amore nostro che Cristo muore in croce! Lungo il corso dei millenni, schiere di uomini e donne si sono lasciati affascinare da questo mistero e hanno seguito Lui, facendo a loro volta, come Lui e grazie al suo aiuto, della propria vita un dono ai fratelli. Sono i santi ed i martiri, molti dei quali restano a noi sconosciuti. Anche in questo nostro tempo, quante persone, nel silenzio della loro quotidiana esistenza, uniscono i loro patimenti a quelli del Crocifisso e diventano apostoli di un vero rinnovamento spirituale e sociale! Cosa sarebbe l'uomo senza Cristo? Osserva sant'Agostino:  "Ti saresti trovato sempre in uno stato di miseria, se Lui non ti avesse usato misericordia. Non saresti ritornato a vivere, se Lui non avesse condiviso la tua morte. Saresti venuto meno, se Lui non fosse venuto in tuo aiuto. Ti saresti perduto, se Lui non fosse arrivato" (Discorso 185, 1). Perché allora non accoglierLo nella nostra vita?
Fermiamoci questa sera a contemplare il Suo volto sfigurato:  è il volto dell'Uomo dei dolori, che si è fatto carico di tutte le nostre angosce mortali. Il suo volto si riflette in quello di ogni persona umiliata ed offesa, ammalata e sofferente, sola, abbandonata e disprezzata. Versando il suo sangue, Egli ci ha riscattati dalla schiavitù della morte, ha spezzato la solitudine delle nostre lacrime, è entrato in ogni nostra pena ed in ogni nostro affanno.
Fratelli e sorelle! Mentre svetta la Croce sul Golgota, lo sguardo della nostra fede si proietta verso l'alba del Giorno nuovo ed assaporiamo già la gioia e il fulgore della Pasqua. "Se siamo morti con Cristo, - scrive san Paolo - crediamo che anche vivremo con Lui" (Rm 6, 8). Con questa certezza, continuiamo il nostro cammino. Domani, Sabato Santo, veglieremo in preghiera. Ma fin d'ora preghiamo insieme con Maria, la Vergine Addolorata, preghiamo con tutti gli addolorati, preghiamo soprattutto con tutti i sofferenti della zona terremotata dell'Aquila:  preghiamo perché anche a loro in questa notte oscura appaia la stella della speranza, la luce del Signore risorto.
Fin d'ora auguro a tutti:  Buona Pasqua  nella  luce  del  Signore  risorto!


(©L'Osservatore Romano - 12 aprile 2009)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
13/04/2009 21:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Sono certo che con l'impegno di tutti si può far fronte alle necessità più impellenti". Lo scrive Benedetto XVI in un messaggio in occasione dei funerali delle vittime del sisma, presieduti all'Aquila dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, nella mattina di venerdì 10 aprile.

        
Il messaggio è stato letto all'inizio del rito liturgico dal segretario particolare del Papa, monsignor Georg Gänswein (nella foto accanto al card. Tarcisio Bertone in elicottero mentre sorvolano l'area colpita dal sisma).


Italian Premier Silvio Berlusconi, reacts, during the funeral service for quake victims in L'Aquila, central Italy, Friday, April 10, 2009. Four days after the major earthquake that made L'Aquila and many nearby towns and villages uninhabitable. The official death toll has reached 287. Pope Benedict XVI urged survivors of Italy's devastating earthquake to keep up hope in a special message delivered Friday at a collective funeral for 205 of the nation's worst temblor in three decades.

Vatican State Secretary Italian Cardinal Tarcisio Bertone (L) and Pope Benedict XVI's personal secretary Georg Gaenswein arrive to attend the state funeral of the earthquake victims in L'Aquila April 10, 2009. Italy held a state funeral on Friday for victims of its worst earthquake in three decades, as the death toll climbed to 289 and survivors voiced anger that houses simply collapsed.


Cardinal Tarcisio Bertone sprinkles holy waters on coffins during the funeral service for quake victims in L'Aquila, central Italy, Friday, April 10, 2009. Four days after the major earthquake that made L'Aquila and many nearby towns and villages uninhabitable, the official death toll has reached 287, and most of the victims are here, in L'Aquila. Pope Benedict XVI urged survivors of Italy's devastating earthquake to keep up hope in a special message delivered Friday at a collective funeral for 205 of the nation's worst temblor in three decades.

In this photo provided by the Vatican newspaper l'Osservatore Romano, Cardinal Tarcisio Bertone, left, blesses coffins as he celebrates the funeral service for quake victims in L'Aquila, central Italy, Friday, April 10, 2009. Four days after the major earthquake that made L'Aquila and many nearby towns and villages uninhabitable, the official death toll has reached 287, and most of the victims are here, in L'Aquila. Pope Benedict XVI urged survivors of Italy's devastating earthquake to keep up hope in a special message delivered Friday at a collective funeral for 205 of the nation's worst temblor in three decades.
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
16/04/2009 09:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

martedì 14 aprile 2009

Crollano le chiese, non crolli la Fede

Fonte: Deus lo vult

Dedichiamo questa immagine ai terremotati dell'Abruzzo: le splendide chiese di quella città sono crollate o gravemente danneggiate. Così era anche durante la guerra mondiale in tanti luoghi. L'edificio è in rovina, ma in questa vecchia fotografia vediamo una Messa solenne celebrata con sobrietà e dignità, davvero come se fosse la prima, come se fosse l'ultima, come se fosse l'unica.

Anche tra quelle macerie, il Re dei Cieli si rende presente, per mezzo del Suo Sacerdote: un potere inestimabile degli ordinati, che nemmeno gli Angeli possiedono. Anche in tanta rovina e desolazione, è possibile salire all'altare di Dio, nostra allegrezza: introibo ad altare Dei / ad Deum qui laetificat iuventutem meam. Nel dolore e nella prova, è giusto cantare le lodi all'altissimo Confitebor tibi in cithara, Deus, Deus meus. Perfino quando non abbiamo più nulla, possiamo confidare in Dio: Spera in Deo, quoniam adhuc confitebor illi.

In una Messa, anche tra tante ambasce, il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Nostro Signore sono offerti al Padre per la nostra salvezza, per i nostri peccati, per le nostre necessità, in comunione con tutta la Chiesa militante, con i beati e con le anime sante del Purgatorio. Vogliano allora i nostri lettori Sacerdoti dedicare ai terremotati d'Abruzzo il dono straordinario dell'intenzione della Santa Messa.

[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
16/04/2009 18:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Prosegue la raccolta del nostro giornale
di fondi per i terremotati in Abruzzo



Continua la raccolta di fondi che il nostro gionale ha aperto come segno di vicinanza a quanti sono in gravissime difficoltà per il terremoto che ha colpito l'Abruzzo. Per partecipare ci si può rivolgere alla Segreteria di redazione (telefono 06 6983461, fax 06 69883675, segreteria@ossrom.va). I fondi raccolti saranno fatti pervenire alle popolazioni colpite attraverso la Protezione civile.



(©L'Osservatore Romano - 17 aprile 2009)


[SM=g1740733]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
16/04/2009 22:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Suor Gemma, Badessa del monastero S.Chiara in Paganica l’Aquila

Inserito il 14 aprile 2009 | Nella categoria L'Aquila, Senza categoria

DAL MONASTERO S. CHIARA
Clarisse
PAGANICA
                                        suor-gemma
Carissimi fratelli e sorelle,

il Signore vi dia pace!

Ormai sapete delle conseguenze disastrose del terribile terremoto del 6 aprile per Paganica, L’Aquila e numerosi territori dell’Abruzzo. Il nostro Monastero ha subito il crollo del tetto e di altre parti, compresa la Chiesa, rendendo il tutto completamente inagibile. In un istante siamo state spogliate di tutto, ma il dolore più grande è la perdita della nostra amata Madre Maria Gemma Antonucci, nostra colonna e sostegno.

Siamo vive per miracolo, salvate dalla carità e dal coraggio dei soccorritori che ci hanno estratte dalle macerie. Diverse di noi sono ferite e abbiamo la certezza che la Madre, come il buon pastore, ha dato la sua vita perché le sue pecore fossero salve.

Madre Gemma era una donna profondamente innamorata di Dio e vera Sorella Povera di S. Chiara. Negli ultimi tempi ci parlava spesso dell’eternità e della vita beata in Lui. Il Signore l’ha preparata a questo abbraccio definitivo.

Nata a Crecchio (CH) il 16 settembre 1947 da Iolanda e Guerino, ultima figlia dopo Renato e Camillo. Desiderava appartenere a Dio solo e nonostante l’opposizione netta della famiglia, entrò dalle Clarisse di Pollenza (MC) il 28 ottobre 1968 ed è stata Maestra delle novizie.
Donna laboriosa ed umile, dal sorriso schietto e caldo, amante della preghiera, aveva dentro di sé un forte spirito missionario che la spingeva ad andare incontro a chiunque ne avesse bisogno.

La raggiunge un’ulteriore chiamata di Dio quando accoglie l’appello di aiuto delle clarisse dell’Aquila ormai ridotte a sei sorelle e tutte molto anziane. E’ il 1994, anno centenario della nascita di S. Chiara.

Una nuova chiamata di Dio viene accolta quando in questa povertà, il nostro cappellano dell’epoca P. Gabriele Marini o.f.m., durante una Celebrazione Eucaristica, pensa alla possibilità che le sorelle possano lasciare il centro storico per trasferirsi a Paganica (frazione dell’Aquila) nel Convento dei frati, ormai chiuso, immerso nel verde e nel silenzio.

Fin dal 1447 la Beata Antonia, fondatrice del Monastero insieme a San Giovanni da Capestrano, aveva abbracciato la Prima regola di Santa Chiara, e nel corso dei secoli le sorelle ne hanno custodito il corpo incorrotto. Per tutto questo viene detto un sì fiducioso e sofferto dalle sorelle anziane.

Nel pieno abbandono nelle mani del Padre e in obbedienza alla Sua Parola che ci chiedeva un nuovo esodo facciamo il nostro ingresso a Paganica il 16 luglio 1997. In questo passaggio entra la prima giovane sr. Rosa Maria Chiara Tufaro, ora vicaria, e poi negli anni successivi, sr. Chiara Antonella, sr. Maria Giuseppina, sr. Chiara Ilaria, che si prepara alla Professione Solenne il 2 agosto, sr. Maria Laura, Professa Temporanea, sr. Chiara Francesca, novizia di primo anno, e Sandra, postulante. Anna si preparava ad entrare in Monastero il 3 maggio e desidera con forza abbracciare la povertà con noi. Infine gli altri due pilastri della fraternità sono sr. Maria Geltrude di 92 anni e sr. Maria Paola di 99 anni.

Ogni giorno di questi anni a Paganica abbiamo sperimentato i segni dell’Amore di Dio. La struttura era vecchia e aveva bisogno di grossi interventi di restauro. Non siamo riuscite ad avere finanziamenti e abbiamo fatto quanto era possibile lavorando con le nostre mani (facevamo le icone scritte e con le stampe) e sperimentando nel quotidiano la Provvidenza che mai ci abbandona, come ci diceva sempre Madre Gemma.

Donna di comunione e di relazione, pur essendo giovani ci ha rese responsabili e, larga di vedute, sapeva cogliere sempre il nuovo come lo Spirito suggeriva alla nostra fraternità, per essere segno e testimonianza  in terra d’Abruzzo, favorendo incontri e veglie di preghiera.

Il terremoto, in un istante, ha spazzato via ogni cosa: gli affetti, la casa, la Chiesa, i progetti immediati per il futuro, ma non ci ha strappato la speranza e quella stessa fiducia in Dio Padre,  del quale ci sentiamo figlie amate. Desideriamo ritornare a Paganica e di lì ripartire per essere una piccola luce che illumina la notte e un seme di speranza; ricostruire proprio quel luogo per il quale la Madre ha dato la sua vita fino in fondo affinché il chicco di frumento, caduto in terra, porti molto frutto e il “vaso di alabastro spezzato” continui a spargere il suo profumo.

Grazie a Madre Gemma, grazie a tutti coloro che si prodigano nello stringersi intorno a noi con la preghiera, l’affetto e la carità!

Preghiamo affinché questa Pasqua, vissuta nella carne insieme con Cristo crocifisso, porti quella vita più forte di ogni morte e che la gente dell’Abruzzo possa risorgere con Cristo dalle macerie.

Le vostre sorelle povere di Paganica


Per chi volesse contribuire alla ricostruzione del Monastero inviamo i numeri di riferimento:

Codice IBAN: IT67J0604003616000000061551
BANCA CARISPAQ filiale di PAGANICA (AQ)
Intestato al Monastero S. Chiara
Via S. Bartolomeo, 6
67016 Paganica

Conto Corrente Postale: 17740671

[SM=g1740717]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
18/04/2009 18:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il 28 aprile Benedetto XVI
tra i terremotati dell'Abruzzo

L'incontro con le popolazioni colpite per portare conforto e speranza; il sorvolo in elicottero per vedere dall'alto i danni provocati dal sisma: martedì prossimo, 28 aprile, Benedetto XVI si recherà in Abruzzo secondo il proposito già manifestato all'udienza generale dello scorso 8 aprile, poche ore dopo il terribile terremoto che ha sconvolto la regione. Nell'occasione il Papa intende rinnovare la propria vicinanza spirituale alla comunità dell'Aquila e degli altri paesi duramente provati dalle violente scosse che hanno provocato finora 296 vittime, tanti feriti e ingenti danni materiali.

Stamane il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha confermato la notizia indicando la data e ulteriori dettagli sul programma. La visita durerà tre ore: dalle 9.30 del mattino, quando il Pontefice raggiungerà la tendopoli di Onna, fino alle 12.30. Tappa obbligata L'Aquila, dove Benedetto XVI sosterà presso la Casa dello Studente e la Basilica di Collemaggio. Infine, presso la Caserma della Guardia di Finanza l'incontro con rappresentanze della popolazione e delle persone impegnate nelle operazioni di soccorso. Durante gli spostamenti in elicottero il Papa sorvolerà alcune delle località più colpite.



(©L'Osservatore Romano - 19 aprile 2009)



[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
05/06/2009 17:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il 10 giugno si chiude la raccolta di fondi per i terremotati d'Abruzzo
 
Fino a mercoledì prossimo 10 giugno sarà ancora possibile partecipare alla raccolta di fondi che il nostro giornale ha promosso lo scorso 10 aprile in favore delle vittime del terremoto in Abruzzo. Per offrire il proprio contributo i lettori potranno rivolgersi alla Segreteria di redazione (telefono 06 69883461, fax 06 69883675,
segreteria@ossrom.va).

I proventi della sottoscrizione, alla quale ha aderito anche l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi, saranno devoluti alla Protezione civile che provvederà a destinarli all'assistenza delle popolazioni colpite.

(©L'Osservatore Romano - 1-2 giugno 2009)


[SM=g1740733]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
16/06/2009 19:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Consegnati i fondi raccolti dal nostro giornale per i terremotati in Abruzzo



Conclusa l'iniziativa del nostro giornale a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo, la somma raccolta (in totale 12.000 euro) è stata consegnata ieri pomeriggio alla Protezione civile nella sede dell'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. A rappresentare l'istituzione - alla quale "L'Osservatore Romano" ha voluto destinare l'ammontare della raccolta come segno di fiducia nei confronti delle istituzioni della Repubblica italiana - era il direttore generale dell'Ufficio volontariato, relazioni istituzionali e internazionali, Agostino Miozzo. Questi ha ricevuto la piccola somma dal direttore generale della Tipografia Vaticana Editrice L'Osservatore Romano, don Pietro Migliasso, e dal nostro direttore, Giovanni Maria Vian, alla presenza dell'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, della consorte, signora Sabina, e del ministro consigliere Francesco Di Nitto. Oltre allo stesso ambasciatore d'Italia, che per primo ha aderito all'iniziativa, hanno contribuito alla raccolta lettori e personale del nostro giornale.



(©L'Osservatore Romano - 17 giugno 2009)




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
11/09/2009 18:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Delle circa diecimila opere custodite nelle chiese dell'aquilano
solo tremilacinquecento sono state finora messe in salvo dopo il terremoto

Macerie sull'arte




di Pietro Petraroia

Tre giovani hanno recentemente pubblicato i rispettivi diari, uno dei quali anche fotografico, della loro esperienza del sisma abruzzese del 6 aprile scorso (Emiliano Dante, Massimiliano Laurenzi, Valentina Nanni, Terremoto zeronove. Diari da un sisma, L'Aquila, Textus, 2009, pagine 136, euro 14,50). Tutti e tre i diari cominciano con il resoconto privato di un sisma annunciato da tante scosse nelle settimane, nei giorni, nelle ore precedenti il disastro delle 3.32; si parla dei timori sopiti, degli spaventi esorcizzati, della voglia di non pensarci, dei progetti per il proprio futuro; ma poi arriva il boato profondo che sveglia dal sonno, i rumori dei crolli di oggetti quotidiani e muri; e poi l'angoscia improvvisa nella notte e nel freddo, l'esigenza di fuggire, le iniziative intraprese con un coraggio inatteso - e forse ancora ignaro dei fatti - da chi si è ritrovato vivo dopo l'esplosione della terra e delle case, un inferno di buio, macerie, polvere e puzzo di gas, della cui gravità si stenta a cogliere la dimensione fino all'alba.

Il dolore dei sopravvissuti sembra senza confini e senza fine; la perdita - da un momento all'altro - delle persone e delle cose che sembravano inseparabili sconvolge le menti e i corpi. I telegiornali ci hanno dato ampio resoconto, testimonianze personali, visioni d'insieme; ma ora questo piccolo libro restituisce, fuori dall'effimero della cronaca, il vissuto privato di una memoria ancora recente e dolorosa, che pure tenta di raccontarsi.
Ma accanto alle case, al privato, sono caduti i simboli della comunità: tutte le sedi istituzionali; e anche tante chiese sono gravemente lesionate. Talvolta i muri perimetrali nascondono tuttora amplissimi crolli all'interno, metri e metri di macerie che hanno sommerso ciò che generazioni avevano creato e via via riconosciuto come identità della propria storia di fede comunitaria ma anche strettamente personale. Statue, altari, suppellettili più o meno preziose che si sapeva - specialmente tra i più anziani - essere stati testimoni antichi o recenti di personali preghiere e suppliche, segrete o pubbliche, parte comunque irrinunciabile del proprio essere più profondo, di pensieri a lungo custoditi.

Il recupero delle opere d'arte delle chiese, avviato immediatamente grazie alla coraggiosa cooperazione soprattutto di vigili del fuoco, volontari, soprintendenze e parroci, è tuttora in corso. Gravi le difficoltà e i rischi determinati dalle condizioni di pericolo di crollo degli storici edifici e dalle intemperie; su circa 10.000 oggetti di interesse artistico e storico custoditi nelle chiese dell'aquilano (questo è l'ordine di grandezza deducibile dalla catalogazione) circa 3.500 sono stati posti in salvo con avventurose procedure di prelievo e ricovero temporaneo, in molti casi destinate a restare per sempre ricordo privato ed emozionante di chi ne è stato intrepido protagonista.

Le opere di maggior pregio (a partire da quelle prelevate dalle chiese più viste in televisione: il duomo di San Massimo, Santa Maria di Collemaggio e Santa Maria del Suffragio) sono state trasportate in un primo tempo a Celano presso il Museo archeologico nell'area di Paludi, ove erano disponibili ampi locali vuoti in un complesso protetto e provvisto dei presidi necessari, nonché di un laboratorio adattabile a interventi di restauro anche di opere d'arte. Qui, dal Castello dell'Aquila, sono state trasferite le opere d'arte del Museo nazionale d'Abruzzo non appena è stato possibile accedervi nonostante i gravissimi danni e i connessi pericoli: un museo che era a sua volta nato dal recupero di opere d'arte dopo il terribile terremoto della Marsica, quasi un secolo fa. La curia dell'Aquila e la Conferenza episcopale italiana hanno deciso di realizzare nella città un proprio deposito e di trasferirvi le opere provenienti dalle chiese, rimuovendole anche dal deposito statale di Celano.

Nel frattempo, peraltro, le opere più pregiate fra quelle recuperate sono state trasferite a Coppito, presso L'Aquila, nella caserma della Guardia di Finanza che ospitava il g8, offrendole, in una mostra velocissimamente allestita, alla meditazione degli illustri ospiti in vista del possibile avvio di un percorso espositivo anche internazionale, destinato a tenere viva la consapevolezza della gravità dei danni del sisma. E, ancora prima, una serie di preziose e fragili sculture lignee policrome raffiguranti la Vergine sono state convocate a comporre la mostra itinerante "Terra Madre d'Abruzzo" che le ha circuitate presso diversi musei abruzzesi e, in qualche misura, le ha riproposte alla devozione popolare, anche in coincidenza con qualche estiva ricorrenza liturgica di antica tradizione.
Del resto le amministrazioni locali civili e la curia si sono subito opposte al ricovero delle opere in luoghi esterni ai confini della provincia dell'Aquila, ritenendo che un allontanamento degli oggetti di culto, sia pure provvisorio e dovuto alla tragica urgenza prodotta dal terremoto, avrebbe potuto trasformarsi in una migrazione definitiva, in un allontanamento senza ritorno dalle popolazioni e dai contesti d'origine.

La complessità della situazione è aggravata dal fatto che, se per l'Archivio di Stato dell'Aquila si è riusciti a trovare una sistemazione a Bazzano - dopo un temporaneo trasloco delle carte a Sulmona - non altrettanto è accaduto per gli uffici delle soprintendenze; gli stessi funzionari responsabili dei recuperi e della messa in sicurezza del patrimonio artistico hanno in molti casi perduto la propria casa e condividono con i concittadini il disagio delle tendopoli o dei trasferimenti temporanei di alloggio, rimanendo privi del supporto di una sede funzionante di servizio e costretti a lunghi viaggi quotidiani per avere un tetto.

La fine dell'estate già fa temere i disagi gravi dell'inverno, che in Abruzzo è precoce, lungo e particolarmente freddo; se si spera di trovare un ricovero dignitoso per molte persone e se è scongiurato il pericolo di chiudere l'università dell'Aquila - la regione Lombardia, grazie a un'intesa con la regione Abruzzo e altri enti, sta costruendo con propri mezzi la nuova Casa dello studente in tempo per l'inizio dei corsi - assai più difficoltosa sarà la gestione dei monumenti gravemente lesionati o ampiamente crollati, le cui macerie coprono probabilmente opere d'arte alle quali non è tuttora possibile accedere. Si può immaginare che le precipitazioni e il gelo produrranno ulteriori danni ad abitazioni antiche ormai abbandonate e a monumenti, particolarmente alle chiese, precedute nelle priorità dei lavori di soccorso dal bisogno assoluto di dare subito un tetto ai sopravvissuti.

Le centinaia di interventi di messa in sicurezza finora attuati in gran parte dal corpo nazionale dei vigili del fuoco in stretto raccordo con il vicecommissario per il patrimonio culturale della Protezione civile nazionale, Luciano Marchetti, verranno sottoposti a dura prova e probabilmente molti cumuli di macerie rimarranno comunque quest'inverno allo scoperto; molti altari e opere d'arte sacra resteranno sotto le intemperie.

I depositi ufficiali sono quasi pieni e nei villaggi dell'aquilano decine di ricoveri di fortuna sono stati allestiti presso quelle chiese che ancora dispongono di locali utilizzabili per una prima protezione delle opere d'arte delle vicine sedi di culto più gravemente colpite, con il fine di trattenere le opere il più vicino possibile ai luoghi di provenienza. A parte la difficoltà del trasferimento in depositi adeguatamente attrezzati - che sul piano della tutela fisica resta comunque la prioritaria opzione concepibile - l'esigenza delle popolazioni di non vedersi ulteriormente allontanare i segni della fede e della memoria non può essere ignorata e va tuttavia gestita in modo da superare il possibile contrapporsi delle esigenze di tutela culturale e delle accertate esigenze di culto.

Per raggiungere equilibrate, seppur difficili, soluzioni lo Stato e la Conferenza episcopale italiana dispongono di tutti gli strumenti tecnici, professionali e amministrativi per ben operare con il massimo di tempestività ora possibile, a partire dalla completa condivisione del catalogo automatizzato dei beni culturali: strumento, questo, di primaria utilità, con altre tecnologie, per non abbandonare alla precarietà della memoria degli individui la gestione complessa di così numerose opere delocalizzate dai contesti di origine ed esposte, da ora in poi, ai rischi tipici della gestione dei depositi postsismici.

Per fortuna gli interventi di messa in sicurezza e restauro sono alacremente in corso: ma le risorse finanziarie finora stanziate dallo Stato italiano per la salvaguardia del patrimonio culturale e i servizi specialistici connessi sono di almeno centocinquanta volte inferiori rispetto a quelle in prima battuta stimate necessarie dal vicecommissario. Per questo la solidale generosità che tanti enti italiani e stranieri hanno espresso per i terremotati d'Abruzzo non potrà mancare di essere destinata anche alla preservazione nel tempo lungo della memoria storica e in particolare dell'arte, che, nell'area sismica, si concretizza in misura quasi totalizzante nel patrimonio artistico religioso.

Ma non è soltanto questione di fondi finanziari. Occorre trasformare la tragedia di questo sisma in un'occasione che generi ampia condivisione di competenze scientifiche e tecniche, facilitando il rilancio in Abruzzo di attività di ricerca e sviluppo che garantiscano l'accrescersi di competenze locali in fecondo dialogo con apporti che possono essere resi disponibili da Stati esteri e da altri territori italiani. In altre parole, dopo la fase di prima emergenza è ora indispensabile che la cooperazione interistituzionale e dei soggetti più competenti della società civile e della Chiesa cattolica perfezioni, in dialogo con le autorità preposte alla gestione postsismica, la definizione di obiettivi concreti e metodologie di intervento appropriate, il più possibile coerenti con un piano di gestione di lunga durata che veda protagoniste le realtà del luogo. Sarebbe impensabile - e davvero inaccettabile - che proprio l'Italia non sapesse coordinare il proprio ricchissimo patrimonio di competenze per la cura dei beni culturali presenti nelle università, nelle diocesi, negli istituti di ricerca, nei musei e, in primis, negli istituti del ministero per i Beni e le attività culturali, ma anche nelle imprese e nel mondo del volontariato.
Se un tale coordinamento non avesse luogo nel modo più efficace, il terremoto d'Abruzzo continuerebbe a produrre nel tempo i suoi danni in modo inesorabile e assai più gravemente che nei precedenti tragici di Campania, Umbria, Marche, Molise, in quanto la densità di presenze storiche nell'area del "cratere" sismico aquilano è fra le più alte registrate rispetto ai terremoti dell'ultimo secolo e le tipologie di materiali e manufatti artistici esposti ormai all'aperto sono tra le più fragili e vulnerabili alle intemperie: stucchi, legno, tela, dipinti murali.

Basti considerare - mentre oggi si progetta la ricostruzione - quali gravissime conseguenze ha prodotto la presenza in antichi monumenti di pesanti travature in cemento armato, dovute proprio a precedenti restauri, che alle 3.32 del 6 aprile scorso hanno cominciato a vibrare e picchiare come enormi martelli, causando i danni forse più gravi a Collemaggio, nella cattedrale di San Massimo e a Santa Giusta, per citare soltanto alcuni casi. Basti pensare al danno che una mancanza di coordinamento nella gestione appropriata e nel costante aggiornamento degli strumenti di catalogazione rispetto alla delocalizzazione vorticosa delle opere d'arte (magari per essere presentate in mostre o sottoposte a restauri) potrà produrre a scapito della memoria storica: nel giro di un decennio si potrebbe perdere cognizione persino dell'esatta provenienza di alcune opere d'arte salvate, ma trasporta- te nel frattempo chissà dove.
D'altra parte lo stato di rovina di chiese terremotate ma quasi mai mostrate in televisione, come Santa Maria di Paganica, impone di chiedersi con quali competenze imprenditoriali e professionali, con quali metodologie (e non soltanto con quante risorse finanziarie) i monumenti ampiamente crollati potranno venire gestiti o restaurati nei prossimi mesi, nei prossimi anni: la dimensione e la diffusione del danno è una sfida anche alla ricerca delle soluzioni tecniche realmente praticabili in tempi ragionevoli per evitare la ruderizzazione definitiva dei monumenti più colpiti; in tale contesto il rischio di avvalersi di metodiche inappropriate o di abbandonare al loro destino i casi più difficili va assolutamente scongiurato.
Se l'orgoglio tenace e la fibra forte degli abruzzesi, di cui abbiamo ampia prova in questa circostanza, si accorderanno con una critica ma aperta condivisione di risorse conoscitive e tecniche, sia proprie che provenienti da altrove, si può sperare nella salvezza della città non soltanto in senso fisico, ma anche identitario e dunque culturale, a partire dall'università e dalle imprese; se invece dovesse prevalere una sorta di "lottizzazione" degli interventi, gestiti da chi (dall'Italia o dall'estero) garantisse i finanziamenti, l'occasione risulterebbe perduta anche rispetto all'esigenza del Paese nel suo insieme di imparare da questo tragico frangente per costruire un più efficace piano nazionale di prevenzione e soccorso del patrimonio culturale in vista, purtroppo, dei futuri terremoti particolarmente nell'area dell'appennino centro-meridionale.

Il recente riapparire di due affreschi finora ignoti - uno sotto gli intonaci crollati nella controfacciata della chiesa di San Pietro Apostolo a Onna e uno dietro la pala dell'altare maggiore della chiesa dell'Addolorata all'Aquila - offre un auspicio e forse un viatico alla speranza, che occorrerà alimentare con una cooperativa organizzazione della seconda fase dell'emergenza.



(©L'Osservatore Romano - 12 settembre 2009)


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
11/09/2009 18:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Nella chiesa di San Pietro Apostolo a Onna
ritrovato un affresco medievale raffigurante la passione di Cristo

Dietro l'intonaco
il simbolo del dolore


 

Da tempo sotto l'intonaco della controfacciata della chiesa di San Pietro Apostolo a Onna erano apparse piccole tracce di un dipinto murale; ma non si era ravvisata l'urgenza di riportarlo alla luce.

OnnaLe scosse sismiche hanno portato la facciata della chiesa quasi al crollo (forse la cantoria lignea ne ha elasticamente smorzato la violenza) e hanno separato gli strati superficiali e più recenti di intonaco da un livello più interno e antico:  quello sul quale, da squarci relativamente ampi, è apparsa un'immagine del Cristo morente in croce, dal cui costato - secondo un'iconografia diffusa nel tardo medioevo - sgorga sangue, devotamente raccolto nel calice da un angelo in volo, a sottolineare il legame redentivo della Passione con ogni liturgia eucaristica. Il volto straziato della Vergine ai piedi della croce, che è il primo brano di affresco ritrovato, appare più in basso; agli scopritori - alcuni volontari di Legambiente e una storica dell'arte della Soprintendenza, Veronica De Vecchis, che ha dato la sua opera anche in occasione degli ultimi terremoti di Umbria e Molise - esso è apparso un commovente simbolo del dolore che ha colpito tante famiglie d'Abruzzo.

Quando si avranno tempo e risorse per proseguire i lavori di consolidamento e restauro della parete (finora nella chiesa si è scavato indefessamente a mano nelle macerie per settimane, con l'aiuto di volontari tedeschi) si potrà studiare meglio l'opera e situarla storicamente. Intanto, si è colpiti dalla maestria tecnica della stesura pittorica, rimasta intatta in molte delle zone finora riapparse:  l'affresco ha già resistito al terremoto del 1461 e poi alla rilavorazione delle superfici della controfacciata; ma sorprende anche la possibilità di apprezzare ancora la cura quasi calligrafica nella raffigurazione del volto di Cristo, mentre più corsiva appare la stesura degli angeli. Ai primi studiosi che hanno direttamente esaminato il dipinto la maniera dell'autore ricorda per qualche aspetto l'espressionismo vivace della scuola di Giovanni da Sulmona e suggerisce comunque una datazione prerinascimentale ai primi decenni del secolo XV. D'altra parte nella stessa controfacciata e sulla parete di sinistra della chiesa dovrebbero potersi mettere in luce prossimamente altri affreschi, dei quali già ora si intravede la presenza.

Non si può escludere che i lavori di restauro conseguenti al sisma riaprano, con ulteriori importanti scoperte, il capitolo degli studi dell'arte all'Aquila prima della conquista da parte di Carlo V. Si tratta di un periodo ampio e importante fra il XIII secolo e gli anni venti del Cinquecento, nel quale l'intensità di relazioni culturali e commerciali con l'Italia centrale (compresa Firenze, per la lavorazione e il commercio dei panni in lana), l'area adriatica e il Mezzogiorno, proprie di questo singolare crocevia delle culture artistiche italiane alla vigilia del Rinascimento, produssero all'Aquila e dintorni intrecci di vivaci presenze artistiche, anche di grande rilevanza, che attendono ancora di venire adeguatamente studiate e fatte conoscere nella loro effettiva complessità e ricchezza.
(pietro petraroia)








L'ultima scoperta:  una Trinità del Quattrocento


 

Dopo il caso della chiesa di San Pietro Apostolo a Onna, il 9 settembre scorso un altro splendido affresco è stato scoperto sull'altare maggiore della chiesa dell'Addolorata nel cuore del centro storico dell'Aquila. Ne ha dato notizia la Protezione Civile italiana.

All'interno dell'edificio, gravemente danneggiato dal terremoto, è stata scoperta la parte superiore di un prezioso e inedito affresco databile intorno alla fine del XV secolo.affresco

Durante la rimozione della pala dell'altare maggiore ci si è trovati di fronte alla raffigurazione di una Trinità:  la composizione scoperta fino a ora presenta due angeli con panneggi molto ampi che volano sopra la testa del Padre. L'opera si trova sul muro su cui poggia l'altare maggiore e si ipotizza che continui dietro la base in muratura su cui si appoggia la mensa eucaristica; la chiesa in origine era intitolata proprio alla Trinità.

Secondo il nuovo soprintendente ai Beni Storico Artistici per l'Abruzzo, Lucia Arbace, si tratta di una scoperta importante "che a una prima analisi si può riferire al periodo immediatamente successivo alla peste che flagellò L'Aquila nel 1478, la stessa datazione posta alla base del San Sebastiano di Silvestro dall'Aquila conservato, fino al sisma dell'aprile scorso, al Museo nazionale d'Abruzzo". Nel luogo dove si trova la chiesa dell'Addolorata - continua il soprintendente - sorgeva in questo periodo il più grande ospedale dell'Aquila. Un dramma come quello del terremoto - continua Arbace - apre così uno spaccato su un altro dramma di circa cinque secoli precedente e su una società che reagisce inserendosi a pieno, grazie a una committenza ricca e illuminata, nell'importante filone del rinascimento italiano".









(©L'Osservatore Romano - 12 settembre 2009)
[Modificato da Caterina63 11/09/2009 18:38]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:22. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com