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Ultimo Aggiornamento: 21/03/2015 22:55
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29/11/2010 19:43
 
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CHIARIMENTI ANCHE IN CASA FSSPX IN RIFERIMENTO ALL'ARTICOLO SOPRA


Per la FSSPX il Papa sul profilattico avrebbe dovuto spiegar meglio, ma non ha contraddetto la dottrina tradizionale.

Le frasi del Papa sul preservativo continuano a suscitare reazioni. Si tratta - il dato è oggettivo - di affermazioni inedite da parte di un pontefice (sia pure raccolte in un testo non magisteriale); la questione controversa è se la novità traduca anche un mutamento della dottrina tradizionale, o se sia semplicemente il trarne le conseguenze, alla luce anche di altri principi come quello del male minore. In soldoni: per il Papa il preservativo è diventato in alcuni casi permesso, o continua ad essere sempre moralmente illecito, per quanto 'giustificato' in alcuni casi dall'esigenza di evitar mali maggiori?

E' interessante ed istruttiva una disamina delle reazioni nel mondo. Buona parte dei media e degli ambienti laicisti o progressisti hanno senz'altro sposato la tesi di una riconosciuta liceità dello strumento profilattico (magari lamentando l'insufficienza o la tardività dell'apertura papale). E poiché gli estremi si toccano (come nell'ermeneutica della rottura applicata al Concilio), anche i sedevacantisti - dichiarati o in pectore - hanno entusiasticamente appoggiato quell'interpretazione che comprova, ai loro occhi, l'eresia di 'don' Ratzinger. Ma anche molti fedeli ortodossi, in piena buona fede, hanno accolto con preoccupazione, se non rigetto, le parole del Papa: chi temendo (e certo a ragione) le interpretazioni distorte, e chi ritenendole con rammarico (e con ben minor ragione) fondate.

Come abbiamo già avuto modo di censire nel nostro precedente post dedicato all'argomento, il mondo tradizionale in gran maggioranza ha reagito con misurato ma sostanziale favore a quelle frasi, non rinvenendo in esse nulla di contrario alla dottrina di sempre. Gli istituti tradizionalisti in comunione con Roma non si sono, a nostra conoscenza, espressi; per contro la FSSPX, sull'onda dell'emozione, aveva emanato un comunicato di critica, nel quale citava le frasi delle encicliche papali sul tema della contraccezione. Citazioni ictu oculi inconferenti, visto che il Papa si è ben guardato dal contraddire quei principi.

Evidentemente alla Fraternità devono essersi accorti di questo passo falso, malfondato esegeticamente prima ancora che teologicamente, e si sono quindi affidati alla penna di un loro teologo, l'abbé Matthias Gaudron, già rettore del seminario di Zaitzkofen e ora consultore della Commissione teologica per i colloqui con Roma. In un articolo oggi apparso sul sito ufficiale della Fraternità, intitolato Luci ed ombre nel libro-intervista di Benedetto XVI, egli affronta il tema contraddicendo, di fatto, il precedente comunicato e sviluppando un ben differente argomento: E' sleale, osserva, affermare che il Papa abbia dichiarato la liceità del profilattico. Le frasi di Benedetto XVI tuttavia avrebbero potuto essere più chiare e nette, per evitare la confusione che ne è seguita nello spirito di molti.

E su quest'ultimo punto, giudicando post hoc, non possiamo che esser d'accordo: a noi il Papa appare essere stato molto chiaro, ma a giudicare da certe reazioni è giocoforza ammettere che avrebbe dovuto esserlo di più.

Riportiamo la parte dell'articolo dell'abbé Gaudron inerente la questione in discorso, tradotta a nostra cura.
Enrico


Ha il Papa consentito l'uso del preservativo?

In realtà, il Papa ha semplicemente detto che si può vedere nell'uso di preservativi da parte di un prostituto, con l'intento di prevenire la trasmissione dell'HIV, un primo passo verso la sua propria moralizzazione e responsabilizzazione. Si potrebbe dire, nella stessa direzione, che la decisione presa da un rapinatore omicida di limitare in futuro le proprie attività al ladrocinio, per non attentare alla vita del prossimo, potrebbe essere considerata soggettivamente come un primo passo verso la sua moralizzazione. Concludere da ciò che il latrocinio diverrebbe pertanto moralmente giustificabile, è altrettanto sleale che le affermazioni di alcuni vescovi e teologi, secondo i quali Benedetto XVI avrebbe finalmente aperto la porta ai contraccettivi.

Tuttavia, si deve osservare che il riferimento del Papa a dei "casi particolari" fornisce una certa base per queste interpretazioni. Egli avrebbe dovuto, in effetti, sfruttare la domanda di Peter Seewald che gli domandava se la Chiesa non è "per principio contro l'uso di preservativi", per rimuovere ogni dubbio. Invece risponde semplicemente, che la Chiesa non considera il preservativo come "una soluzione vera e morale" [e... non basta questo?], anche se in "un caso o nell'altro", esso potrebbe "costituire un primo passo sulla strada di una sessualità vissuta diversamente, una sessualità più umana". (p.161 [dell'edizione francese]). Per parlare educatamente, è una frase debole.
Che la sessualità non possa essere vissuta in modo conforme alla volontà di Dio e degno della natura umana se non unicamente nel matrimonio, e che qui il preservativo o altri mezzi di contraccezione artificiali siano da respingere moralmente, questo naturalmente non è certo negato dal Papa, ma non è nemmeno espresso più chiaramente, come pur sarebbe ben necessario di questi tempi. Pertanto, e a causa della sua volontà di andare il più possibile incontro al mondo secolarizzato senza ferire nessuno, condivide con i media qualche responsabilità nella confusione e delusione che le informazioni di questi ultimi giorni hanno provocato tra i cattolici fedeli.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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