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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Maggio Mese dedicato al Rosario di Maria (Meditazioni)

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2010 18:32
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02/05/2009 23:46
 
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IL MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE DOMENICA 19 OTTOBRE 2003


Maria e la Missione della Chiesa nell'Anno del Rosario







 "Maria e la Missione della Chiesa nell'Anno del Rosario":  è questo il tema del Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Missionaria Mondiale 2003, che sarà celebrata il 19 ottobre, penultima domenica del mese. 


Maria e la Missione della Chiesa nell'Anno del Rosario - "Nell'ottobre scorso, entrando nel venticinquesimo anno del mio ministero petrino, quasi ad ideale prolungamento dell'Anno Giubilare, ho indetto uno speciale Anno dedicato alla riscoperta della preghiera del Rosario, tanto cara alla tradizione cristiana; un anno da vivere sotto lo sguardo di Colei che, secondo l'arcano disegno divino, con il suo "sì" ha reso possibile la salvezza dell'umanità, e dal cielo continua a proteggere quanti a Lei fanno ricorso specialmente nei momenti difficili dell'esistenza;

"È mio desiderio che l'Anno del Rosario costituisca per i credenti di ogni continente un'occasione propizia per approfondire il senso della vocazione cristiana. Alla scuola della Vergine e seguendo il suo esempio, ogni comunità potrà meglio far emergere la propria dimensione "contemplativa" e "missionaria"";

"La Giornata Missionaria Mondiale, che cade proprio alla fine di questo particolare anno mariano, se ben preparata, potrà imprimere un più generoso impulso a quest'impegno della Comunità ecclesiale";

Chiesa più contemplativa:  il Volto di Cristo contemplato - "Guardiamo sempre a Maria, modello insuperabile! Nel suo animo tutte le parole del Vangelo trovano un'eco straordinaria. Maria è la "memoria" contemplativa della Chiesa, che vive nel desiderio di unirsi più profondamente al suo Sposo per incidere ancor più nella nostra società. Di fronte ai grandi problemi, dinanzi al dolore innocente, alle ingiustizie perpetrate con arrogante insolenza come reagire? Alla docile scuola di Maria, che è nostra Madre, i credenti apprendono a riconoscere nell'apparente "silenzio di Dio" la Parola che risuona nel silenzio per la nostra salvezza";
 

Chiesa più santa:  il Volto di Cristo imitato e amato - "Santità e missione sono aspetti inscindibili della vocazione di ogni battezzato. L'impegno a diventare più santi è strettamente collegato con quello a diffondere il messaggio della salvezza... Contemplando i misteri del Rosario, il credente è incoraggiato a seguire Cristo e a condividerne la vita sino a poter dire con san Paolo:  "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me"";


Chiesa più missionaria:  il Volto di Cristo annunciato - "Urge preparare evangelizzatori competenti e santi; è necessario che non si affievolisca il fervore negli apostoli, specialmente per la missione "ad gentes". Il Rosario, se pienamente riscoperto e valorizzato, offre un ordinario quanto fecondo aiuto spirituale e pedagogico per formare il Popolo di Dio a lavorare nel vasto campo dell'azione apostolica";


Una precisa consegna - "Tra le tante intenzioni, non vorrei dimenticare quella della pace. La guerra e l'ingiustizia hanno il loro inizio nel cuore "diviso"... Se il Rosario batterà il ritmo della nostra esistenza, potrà diventare strumento privilegiato per costruire la pace nei cuori degli uomini, nelle famiglie e tra i popoli. Con Maria tutto possiamo ottenere dal Figlio Gesù. Sorretti da Maria, non esiteremo a dedicarci con generosità alla diffusione dell'annuncio evangelico".

(©L'Osservatore Romano - 22 Febbraio 2003)


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Ed ora una riflessione dell'Amico Chisolm nell'Anno del Rosario del 2003[SM=g1740738]

Ciao a tutti.
Non sono un assiduo frequentatore dei grani del Rosario e me ne dolgo, anche se appena posso lo dico.
Ci sono dei momenti nei quali rimpiango una vita di orazione, una vita silenziosa, scandita dai ritmi di quell'abbecedario dei santi che si chiama preghiera, una vita che mi faccia oscillare con moto perpetuo dall'orto alla chiesina di campagna, dalle lodi a compieta... E invece, niente... Sono qui, in questa terra ad oscillare tra tante cose per vivere e a vivere tra innumerevoli cose. Eppure tra me e il Rosario esiste una silenziosa complicità, una sorta di patto tacito e naturalmente scritto nella mia semplice vita.

In genere, quando ricorre la mia festa, o conseguo un piccolo titolo accademico in teologia, mia sorella o i miei amici mi regalano un Rosario. Ne ho posseduti di preziosi e di poverissimi, di semplice fattura e di elaborato disegno.

Eppure, se ne sono andati tutti, in una sorta di distribuzione che non sono stato io a decidere.
Sì, perché mi capita sempre più spesso di vedere persone a cui voglio bene, lasciare questa terra: ho salutato parenti e amici, sante persone e dolcissimi mascalzoni, devotissimi nonni e qualche zio anticlericale.

Beh, ogni volta (e perdonatemi se anche stavolta inserisco una cosa tristemente naturale come la morte...) ricevo la solita telefonata che mi chiede, prima del funerale: "...dì, tu che sei di chiesa, non avresti mica un Rosario in più da mettere tra le mani del poverino? Sai, non ci credeva, ma non si sa mai...".

Così come persone sante in vita, mi chiedevano la grazia di un Rosario semplice da tenere tra le mani durante il lungo sonno...

Potete capire, amici, come i miei Rosari se ne vadano (e non datemi del menagramo...). Perché dovete sempre considerare la meraviglia del loro ritorno, come un flusso di vasi comunicanti, nei quali il livello dell'acqua rimane uguale.
Infatti, per ogni Rosario che dono, un'altro ne torna per vie a dir poco piccole e meravigliose.
Quando morì una persona a me cara come una una madre, iniziò questo gioco di Rosari. Ricordo che misi tra le sue mani la coroncina che avevo da una vita, con un piccolo rimpianto e con una grande speranza.
Rimpianto, perché era il Rosario della mia fanciullezza, speranza perché...
Perché mentre tornavo a casa dal funerale ne trovai uno identico (non simile) nuovo e ancora nella sua scatolina, forse appena comprato.

Compresi il Dio delle piccole cose, la Madre delle tenere coincidenze, il mio ruolo piccolo e semplice di rappresentante di articoli sacri pret à porter, dispensatore (mio malgrado) di una minuscola corda tanto resistente da tirare in cielo un pianeta intero.

Credetemi, dopo l'ultimo Rosario che ha lasciato il mio cassetto, un altro ne è venuto (questa volta da S. Giovanni Rotondo, portato da un amico) e così è successo altre volte: per uno che donavo un'altro prendeva il suo posto.
Oramai non mi stupisco più del Dio delle piccole cose e della Madre delle tenere coincidenze, non mi stupisco né mi angoscia sapere che nel mio cassetto, un Rosario aspetta di tirar su un'altra anima, forse la mia, forse di un'altro.

So per certo che quel cassetto rimarrà sempre con un Rosario perché il dare e il ricevere si compensano, si equilibrano, in quella strana alchimia che si disegna nelle nostre vite coi tratti della serena e puntuale provvidenza.

Incredibile è come agli amici o ai parenti andati siano toccati i rispettivi Rosari: quelli preziosi per i "birichini", quelli di legnosa e granulare semplicità ai più che buoni.
Mi è sembrato di leggere in quest'alternanza, la delicatezza della Madre che abbellisce con il suo più prezioso monile  le anime bisognose, quasi a volerle rendere presentabili al Figlio giudice e, alle anime sante, concede la semplicità della coroncina più umile, tuttavia messa in risalto dalla loro vita devota.

Mi rendo conto, per certi aspetti, di sfiorare quei cartoni animati di Walt Disney, quelli in cui Bambi si disseta alla sorgente e le cinciallegre fischiano all'aurora. Ma non posso farci niente se ciò accade. Non posso farci niente se il Dio delle piccole cose e la Madre delle tenere coincidenze si servono di chi, ancora, si commuove dinanzi ad un film d'amore a ad un cartone animato con Dumbo.

Non posso farci niente se la mia anima canta se non lasciarla cantare: finché la delicata, signorile, misteriosa premura di Dio si accontenta di leggere una passabile melodia in una vita pur piena di stonature, io continuerò a cantare.
Tappatevi pure le orecchie ma, vi prego, lasciate libera la linea del cuore...

Felice notte,
Chisolm




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Segue ora una bellissima testimonianza dell'amico Luca dal Difendere del 2003 che fece dopo la testimonianza di Chisolm....[SM=g1740733]

Buona sera al Gruppo.

Ho notato con piacere anche qui mi date modo di raccontarmi un pò. Anche se tante volte siamo invitati a dare una nostra testimonianza io credo più genuino il farlo quando c'è un'opportunità, cioè una condivisione reciproca e uno stimolo a parlarne.
Per esempio, avendo fatto l'accesso al Difenderelaverafede, sono stato spronato a raccontarmi, ora ho letto qui la bella testimonianza di Chisolm che mi ha veramente commosso.
Coincidenze? Chissà, si dice che le vie del Signore sono infinite, e ve lo posso garantire.
Così vi trasmetto la mia  testimonianza .
Buona serata al Gruppo.
Che altro aggiungere ad un Forum così delicato? Non lascerò soli quanto hanno fatto una loro testimonianza, la mia sarà breve.
Dopo anni (praticamente da sempre) di ateismo, anzi di veleni che sputavo addosso ai preti, ho conosciuto una donna stupenda (mia moglie). Si andava in discoteca, si scherzava, anche qualche canna leggera. Non scandalizzatevi, una o due, massimo tre all'anno non di più, ma quel giorno che proposi alla mia futura moglie di fumare con me, mi sorrise in un modo che non avevo mai notato,  non mi vietò di farlo, ma aggiunse: < Lascia perdere! > Voi mi direte è tutto qui? Si!, Tutto qui! Non mi disse altro, ma fu il modo in cui lo disse che mi colpì tanto da farmela buttare a metà!
Ci stavamo preparando per i preparativi alle nozze ed io volevo sposarmi al Municipio, ma lei fu irremovibile! Allora tentai di capire - perchè!- Perchè era irremovibile!?
L'amavo troppo per perderla, e l'unica opportunità che avevo era di approfondire le sue motivazioni e non le mie che in effetti erano confusionarie, a differenza del suo -NO- preciso e inequivocabile.
Le diedi un appuntamento un venerdì pomeriggio, ma mi disse che non poteva, ed alla mia insistenza scoprii il suo segreto e mi disse che andava ogni Venerdì del primo del Mese al Rosario, all'Adorazione Eucaristica e poi la Messa.
Scoppiai a ridere!

Lei restò ferma mentre due lacrime le rigavano il viso. Allora mi feci serio, non pensavo di averla ferita così, le chiesi di aiutarmi a capire. E per poter capire ritardammo il matrimonio.
Un giorno mi portò alle Tre Fontane (chi è di Roma le conosce, sono vicino all'Eur, o se volete Tre Fontane dove sorge l'antica chiesa che la tradizione vuole sia stata dedicata sul luogo della decapitazione di Paolo, l'Apostolo, la testa fece tre rimbalzi da dove scaturirono tre fontanelle, da qui il nome), accanto vi è il piccolo e modesto Santuario della Vergine della Rivelazione e cominciò a spiegarmi la storia.

Capii subito che contro Dio non avrei potuto fare nulla e che avrei perso ciò che amavo di più al mondo, così accettai la sfida e cominciai ad incontrami con un sacerdote che diventerà poi il mio confessore. Un cammino durato ben sette anni, si, ritardammo il matrimonio di sette anni ed oggi ne sono felice. Io ero burbero, e se mi fossi sposato in quelle condizioni, forse avrei finito col fare del male alla donna più importante della mia vita.

Ho imparato a dire il Rosario e la sera lo diciamo ancora insieme in famiglia, una volta ne parlammo in classe (come vi raccontai sono un professore in un liceo) e tutti naturalmente scoppiarono a ridere, ma quando videro il mio volto accenare un sorriso (non risata!) si fece silenzio, nessuno osò dire nulla e continuammo la lezione.
Alla nascita del nostro primo ed unico (purtroppo) figlio, ecco la tegola, il bambino presenta subito dei problemi. Questa volta era lei che stava per cedere, Dio mio quanto ho amato in quei giorni mia moglie, soltanto Lui può comprenderlo, Lui che ha amato Maria in modo così immenso da proteggerla dal Male!

Mia moglie era in depressione, ed io l'accudivo come si fa con un bambino, ma invece della pappa, le portavo il Rosario e questo perchè, ve lo confesso, non sapevo veramente che altro fare. Due tre volte la settimana andavamo alla Messa, ma quasi trascinandola.
Per farla breve io penso che quel ritardare il matrimonio sia stato un segno del Signore che si è servito di Maria affinchè non ci perdessimo in quanto Loro sapevano bene che cosa stava per accaderci e se io non mi fossi convertito prima del matrimonio, non credo proprio che avrei potuto sostenere una tale situazione. Tutto è grazia!

Dopo un pò di mesi mia moglie  cominciò a ristabilirsi e la situazione tornò alla normalità, il bambino cresceva alla fin fine sano e robusto, ma non avrebbe mai potuto sorridere a causa di una malformazione.
E ancora oggi che lottiamo fra medici ed ospedali, il Rosario è sempre con noi, magari una sola Decina al giorno quando siamo esausti, proprio per ricaricarci e per stare semplicemente insieme, ma qualcosa la diciamo sempre ed è quella Corona a tenerci davvero legati indissolubilmente nella grazia sacramentale.
Scusatemi, avevo detto che sarei stato breve, offritemi a Gesù!
Ave Maria, Luca


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[Modificato da Caterina63 03/05/2009 00:10]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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