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Il Papa alla PCB: La Scrittura si comprende DENTRO LA CHIESA (importante)

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2016 09:52
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23/08/2009 11:20
 
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Oggi tutti possono spezzare e mangiare questo pane


di Cesare Bissoli
Salesiano, membro della Fbc
coordinatore dell'Apostolato biblico in Italia


Nel recente sinodo sulla "Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa", a proposito di "Bibbia e diffusione", nella proposizione 43, dopo aver affermato "quanto sia necessario che tutti i fedeli possano accedere con facilità alla lettura dei sacri testi" i padri sinodali raccomandano "di sostenere l'impegno della Federazione Biblica Cattolica per un accesso largo alla sacra Scrittura (Dei Verbum, 22) e perché sia ulteriormente incrementato il numero delle traduzioni della sacra Scrittura e la loro capillare diffusione. Ciò sia fatto anche in collaborazione con le diverse Società Bibliche".

Alla luce di quanto è stato detto in assemblea sinodale, tre elementi, fra gli altri, si possono rilevare:  il riconoscimento di un servizio ormai collaudato alla Parola di Dio nella fedeltà al concilio Vaticano II, l'attenzione ai bisogni di fede del popolo di Dio e che suonano come sfide, il rinnovato impegno da prendere perché secondo le parole del grande testimone Paolo, "la parola del Signore corra e sia glorificata "(2 Tessalonicesi, 1, 3). 

La Federazione Biblica Cattolica (Fbc) festeggia i suoi 40 anni.Paolo VI

Non si tratta qui di rivisitare la storia - per questo si veda il ricco sito in quattro lingue in www.c-b-f.org - ma di richiamare alcuni fattori sostanziali che hanno retto fin qui il lavoro della Fbc.
Anzitutto l'eccellenza delle origini. La Fbc è stata voluta direttamente da Paolo VI all'indomani del concilio(16 aprile 1969) in attuazione della costituzione sulla Divina Rivelazione Dei Verbum. Questa connessione con la Parola di Dio secondo la lettera e lo spirito del concilio rappresenta la sorgente permanente dell'impegno della Federazione perché la Parola arrivi a tutto il popolo di Dio iniziando alla Bibbia secondo la fides ecclesiae

Affermando negli statuti che le conferenze episcopali del mondo sono membri ordinari della Fbc - e oggi ciò vale per quasi tutte - e inserendo questa nel Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani Paolo VI ha inteso dichiarare ancora più esplicitamente che l'incontro con la Scrittura non è comparabile con una devozione popolare fra le tante, poiché si tratta di una componente intrinseca alla vita della Chiesa, è un'esperienza squisitamente teologico-ecclesiale

Prova ne sia la fioritura veramente cattolica della Fbc, presente in 134 paesi, con una straordinaria testimonianza di pluralismo nella unità della fede grazie a un uso vivace e vitale con la Scrittura nella fede della Chiesa. Segni indicatori sono le sette assemblee plenarie nei diversi continenti, l'ultima in Tanzania, l'organizzazione bene articolata e armonica, la rivista trimestrale Dei Verbum in edizione francese, inglese, spagnola, tedesca, sempre ricca di dati altrimenti non raggiungibili. Una parola a sé merita il convegno mondiale per i 40 anni di Dei Verbum, tenuto a Roma nel settembre del 2005, con una speciale udienza del Papa.

È stato un quarantennio di lavoro intenso nella triplice direzione della traduzione, diffusione e iniziazione alla Bibbia, con la varietà di pratiche di preghiera, di studio, di carità e la pubblicazione di tanti sussidi.

Nell'inchiesta internazionale - unica  nel  suo  genere  -  organizzata dalla Fbc sulla conoscenza della Bibbia da parte dei cristiani in occasione del  sinodo  -  è  apparso  tra  gli  altri un duplice tratto:  l'ignoranza quanto mai estesa sulla vera identità della Scrittura, la forte influenza di un contesto  pluriculturale  e  in  tante parti sempre più secolarizzato. Il Sinodo ne ha fatto oggetto di riflessione specifica, segnalando le sfide nuove che interpellano e servono la Parola di Dio per i fratelli. Se ne possono indicare alcune.

È auspicabile che tutti i membri della Chiesa possano avere la Bibbia in mano come fonte di fede e di spiritualità. Lo chiede la proposizione 9 del sinodo a seguito di Dei Verbum, 22. Non si pensa a una impossibile realizzazione materiale, quanto piuttosto a un contatto quanto più diffuso con la Bibbia per un cambio di mentalità:  è dalla Parola di Dio incontrata nelle tante forme offerte dalla Chiesa, l'Eucaristia anzitutto, che ogni fedele ha assoluto bisogno, tanto più in questo multiculturalismo frammentato e lacerante e in una impostazione globalizzante di pensiero e stile di vita.

Si delinea l'esigenza di inculturazione sempre più compiuta, il che significa una maggior attenzione sul versante teologico al mistero dell'incarnazione che ogni comunicazione della Parola realizza e per questo una rinnovata competenza di dialogo con le diverse culture e religioni. Non basterebbe tradurre e vendere Bibbie se non si rafforzasse l'atteggiamento della fede, sempre più intenso, nell'accogliere la Bibbia. Tutto ciò comporta da parte degli animatori un atteggiamento di amore certamente al Libro, ma anche alle persone che lo ricevono.

È urgente perciò anche un ripensamento del servizio della Fbc nella sua globalità, precisando meglio la propria identità riguardo agli obiettivi, ai servizi, alla stessa organizzazione interna. In tempi di così grande accelerazione, per cui Paolo invita a pregare perché "la Parola di Dio corra" (2 Tessalonicesi, 3, 1), non può essere che i servitori stiano seduti. Del resto è la validità del lavoro fin qui compiuto che vuole e garantisce la bontà del cambio.

In questa dinamica di rinnovamento si inserisce la richiesta sinodale di una più efficiente "collaborazione con le diverse Società Bibliche".

Nel citato grande incontro internazionale del 2005, Benedetto XVI affermava:  "Un ringraziamento speciale va alla Federazione Biblica Cattolica per la sua attività, per la pastorale biblica che promuove, per l'adesione fedele alle indicazioni del magistero e per lo spirito aperto alla collaborazione ecumenica in campo biblico". È utile a questo punto ricordare alcune tra le maggiori sfide che attendono la federazione.
Dato l'esiguo numero di traduzioni bibliche specialmente in Africa, si fa prioritario l'impegno a investire ancora di più in tale settore, collaborando più intensamente con le Società bibliche con le quali al tempo del Sinodo si è concluso un preciso accordo in tale senso, potenziando con la traduzione e la diffusione, l'educazione alla Scrittura come libro della fede.

In questa direzione la Fbc accoglie l'invito esplicito di Benedetto XVI nella citata udienza in cui raccomanda "quale punto fermo della pastorale biblica, la Lectio divina, (che) va perciò ulteriormente incoraggiata, mediante l'utilizzo anche di metodi nuovi, attentamente ponderati, al passo con i tempi". Proprio in questo ambito la Fbc ha in sé esperienze notevoli che sarà bene mettere a conoscenza di tutta la Chiesa.

In terzo luogo, la recente enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate, continuando le due precedenti sottolinea fortemente il rapporto tra ascolto della Parola e attuazione di essa in una prassi di speranza e di carità , secondo la tradizione evangelica. È una ulteriore spinta perché la Fbc continui ancora di più nella strada di promuovere "riconciliazione, giustizia e pace", sollecitata in ciò dalle giovani chiese, verificando così l'autenticità del suo servizio della Parola che vuol essere pane totale per i poveri.

Di fronte a tali obiettivi, è urgente avviare una revisione approfondita della struttura della Federazione, dove l'autonomia delle singole regioni si salda con una visione ecclesiale comune di problemi e soluzioni. Ciò richiede una profonda riflessione dei diversi ambiti della Federazione. Nell'incontro da preparare sarà importante fare della nostra migliore memoria, come è proprio della visione biblica, la nostra migliore profezia. Penso sia il modo più adeguato di onorare i quarant'anni di questa Federazione Biblica Cattolica mondiale che non pochi frutti ha portato nella Chiesa.



(©L'Osservatore Romano - 23 agosto 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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