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La Chiesa e internet: l'invito del Papa ad usare questo strumento

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2013 11:55
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03/05/2011 17:27
 
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Così il Vaticano incontra i blogger e lancia il nuovo portale d’informazione

150 blogger sono entrati in Vaticano per il primo meeting loro dedicato. Scopo? Incontrarsi. O meglio, la volontà è del Vaticano (che ha convocato il meeting) di conoscere un mondo influente e ascoltato.

Durante la pausa caffè un’autorevole personalità d’oltre il Tevere ammette: “Come potevamo non organizzare un meeting coi blogger? Sulle nomine dei vescovi pesano di più le opinioni di alcuni blogger che quelle nostre”.

Dice padre Federico Lombardi, portavoce vaticano: “Ho scoperto che monitorare i blogger è importantissimo. Devo dire che sono molto aiutato da un blogger esperto che ogni mattina in poche pagine mi fa il resoconto di ciò che scrivete. A me questo servizio fatto da un blogger ha cambiato la vita”.

Non è un mistero: molte gaffe comunicative non imputabili esclusivamente alla responsabilità della sala stampa della Santa Sede si sarebbero potute evitare con un monitoraggio attento dei blogger. Che Richard Williamson fosse un vescovo negazionista, ad esempio, i blogger l’avevano scritto da prima che Papa Ratzinger revocasse lui la scomunica in quanto vescovo lefebvriano e che la Santa Sede si accorgesse del pasticciaccio.

In questo senso forse la migliore sintesi del perché alla chiesa non possono non interessare i blogger la dà Elizabeth Scalia, che tutte le settimane firma su First Things: “La verità è che la chiesa ha bisogno di noi, noi possiamo aiutarla”.

I 150 sono blogger vestiti in modo diverso. Chi da prete, chi da suora e chi da laico. E anche se l’incontro “non è un incontro per blogger cattolici”, la maggior parte dei presenti – non tutti – posta ogni giorno cose più o meno di chiesa. “Un focus attorno a cui sintetizzare il meeting non c’è”, dice padre Antonio Spadaro, critico letterario per la Civiltà Cattolica e curatore del sito Cyberteologia. “E’ un bailamme e non potrebbe essere diversamente. Internet e la comunità dei blogger nasce dal basso. E’ difficilmente contenibile”.

Difficile dire se il Papa sia interessato a questo mondo. Padre Lombardi assicura di sì. Per questo “ha accettato che aprissimo un canale YouTube e che andassimo su Facebook”. Di certo c’è che fu Giovanni Paolo II il primo Pontefice a collegarsi a Internet. Giovanni Paolo II, avendo capito le potenzialità del Web, domandò nel 1997: “Perché la Santa Sede non è ancora lì? Chi deve decidere questo?”. Spettava a lui, gli risposero. “E allora si faccia!”, disse. Il 24 marzo del 1997 la Santa Sede entrò così ufficialmente in Internet con il sito www.vatican.va.

Dal 1997 al 2011. Tra poco sarà online il nuovo portale del Vaticano. Raccoglierà le notizie di tutti gli organi di informazione della Santa Sede. Si conosce anche il nome. Si chiamerà news.va. Sarà una “piattaforma sociale”. Avrà collegamenti a Facebook e Internet. A conti fatti è la svolta più importante che il Vaticano abbia mai ideato in materia di rete.

Pubblicato sul Foglio martedì 3 maggio 2011



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Ulteriori interessanti riferimenti:

Incontro in Vaticano dei bloggers cattolici.





Si è tenuto ieri, 2 maggio 2011, in Vaticano l'incontro dei bloggers cattolici organizzato dai Pontifici Consigli delle Comunicazioni Sociali e della Cultura.Come ricorderete noi non siamo rientrati nei 150 ammessi al Convegno (qui la lista degli ammessi), e così abbiamo fatto un giro in rete per stilare una "rassegna" di qualche resoconto e qualche commento a caldo dei più fortunati. Vi proponiamo così, alcuni link a siti ufficiali e ad articoli di nostri "colleghi bloggeristi", come anticipazione dei resoconti del Convegno.


Dal sito del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali (www.pccs.va/):


- intervista al Card. Ravasi (presidente del Dicastero per la Cultura) e a Mons. Richard. Rouse responsabile del dipartimento comunicazione e linguaggi del Dicastero per la cultura) Link 1


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- Il Saluto ai bloggers intervenuti e il discorso introduttivo al Convegno di S. Ecc. Mons Celli, Presidente del P.C.C.S. (Link 2)
*

- alcune foto dell'incontro (Link 3)


dal blog "Palazzo Apostolico" di Rodari:


- Resoconto e illustrazione del nuovo Portale del Vaticano (Link 4) di cui non possiamo però non riportare anche qui, due notizie che Rodari scrive:
"Durante la pausa caffè un’autorevole personalità d’oltre il Tevere ammette: “Come potevamo non organizzare un meeting coi blogger? Sulle nomine dei vescovi pesano di più le opinioni di alcuni blogger che quelle nostre”.
Dice padre Federico Lombardi, portavoce vaticano: “Ho scoperto che monitorare i blogger è importantissimo. Devo dire che sono molto aiutato da un blogger esperto che ogni mattina in poche pagine mi fa il resoconto di ciò che scrivete. A me questo servizio fatto da un blogger ha cambiato la vita”.


- altre foto del Convegno (Link 5)

- Commento di G. Marcotullio (LaPorzione.it) (Link 6)

Infine due altri articoli: uno tratto da un blog (Spiritualseeds) che ha partecipato al convegno (Link 7), un altro da un blog in lingua inglese (Link 8)

 

«…e i suoi “portali” non prevarranno contro di essa…»

Le tracce della cyberstoria, i problemi e le risorse del presente, sprazzi di futuro dal BLOG Meeting vaticano del 2 maggio

Il Meeting non riuniva bloggers esclusivamente cattolici, ma di certo gran parte di essi lo era, e soprattutto è stato organizzato dalle forze congiunte del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e dal Pontificio Consiglio della Cultura, nonché svolto in territorio vaticano (per visionare immagini del Meeting clicca qui, mentre per visionare i nomi dei bloggers partecipanti qui). I postumi non ancora trascorsi della beatificazione di Giovanni Paolo II, poi, hanno circondato di un’aura marcatamente “petrina” la riunione. Difatti le allusioni alla rete, all’oceano dei contatti possibili (con relativa “liquidità”), al farsi “pescatori di uomini” hanno molto a che fare con l’attività del Principe degli apostoli. Questa mattina Paolo Rodari aveva ricordato sul suo blog l’apologo con cui si vuole che abbia avuto origine l’avventura della Santa Sede online. Sulla stessa lunghezza d’onda s’è mosso P. Federico Lombardi accennando – discretamente, va detto – alla straordinaria apertura del successore di Giovanni Paolo II nei confronti delle possibilità aperte dai nuovi mezzi di comunicazione (gli sms con frasi di Benedetto XVI inviati, durante la GMG di Sidney, ai cellulari di tutti i partecipanti, il canale YouTube, l’intervista televisiva mandata in onda lo scorso Venerdì Santo). Una storia ancora breve, ma ricca di densità d’animo e di audacia: la giornata di oggi s’è proposto il tacito ordine del giorno di abbozzare un “punto della situazione” in questo senso, ma – precisa Richard Rouse, uno degli organizzatori –: «Non è una questione di semplice pubblicità. Ci esponiamo a un rischio, a una serie di rischî. Non siamo qui per dare istruzioni di netiquette cattolica; non cerchiamo neanche di sapere come essere efficaci, anche se per tutte queste cose abbiamo certo delle idee e c’interessa ascoltare le vostre».

Rocco Palmo, moderatore della prima parte del Meeting – www.whispersintheloggia.blogspot.com/

Sala stracolma: centocinquanta persone di ogni età e genere, di ogni continente e stato di vita, armati fino ai denti di i-Pad e simili o solo di una “matita da pensatoio”. Diversi giornalisti italiani si sono raggruppati nelle prime file. Sugli schermi di qualche macbook brillano immagini religiose, ma gli atteggiamenti mistici più contemplati sono quelli di qualche zelante blogger che non ce la fa a lasciare agli organizzatori la responsabilità di una trasmissione in streaming, e sfrutta il wireless del palazzo per inviare tramite i-Pad le immagini del momento e sollecitare su Twitter i Re-twitt del popolo della Rete. «Ci sono in questo momento – ha dichiarato P. Antonio Spadaro (vedi il suo blog) – due convegni contemporanei: uno lo sto moderando io, l’altro lo sta facendo ciascuno di voi mediante twitts». Era divertito, il gesuita redattore de La Civiltà Cattolica (clicca link) e ideatore di Bombacarta (clicca link), e col suo consueto gusto per il paradosso ha illustrato il compiacimento che si potrebbe provare nell’ammettere che lì eravamo un po’ tutti confusi: «Se siamo qui è perché siamo confusi e scriviamo in modo confuso. Qual è il focus di questo incontro? Non c’è: siamo qui per mettere in moto delusioni, desiderî, aspettative».

Tanti i temi, li si potrebbe raccontare per ore: nella prima parte dell’incontro, ad esempio, c’era stato un simpatico incrocio di lame sulla valutazione da dare all’apporto del narcisismo tra le motivazioni di un blogger: «Ci sono tre ragioni per bloggare – elenca François Jeanne-Beylot (vedi il suo blog) –: c’è chi lo fa per profitto; altri per far passare le proprie idee; il rischio di gratificarsi c’è, sì, quindi l’ego, ma un concorso di (almeno) una delle tre va ammesso e accettato». Una blogger dalla platea attacca la posizione; risponde in seguito Spadaro: «C’è del narcisismo, sì, ed è naturale, perché al blogger è richiesto di esporsi e lasciarsi giudicare, o perfino ignorare». Stoica la stoccata di P. Lombardi, che difende la possibilità di cimentarsi anche in attività telematiche per puro spirito di servizio (sì, ha ragione, ma un portavoce è cosa ben diversa da un blogger). Tra i personaggî più difficilmente ignorabili del nutrito gruppo di relatori c’è senz’altro P. Roderick Vonhögen (vedi il suo blog), di cui Costanza Miriano ha scritto nel proprio blog: «C’era un prete olandese, Roderick Vonhogen, che ha cominciato a bloggare sul tema di Star Wars, ottenendo 10mila contatti al giorno, è riuscito a fare delle prediche distribuendo consigli su Farmville, ha fatto un blog su Tolkien e ieri ha seguito la beatificazione in diretta su twitter, rispondendo a domande come “ma per essere beatificati bisogna essere morti?”; “ma il Papa era polacco o tedesco?”».

Frivolezze? Forse, ma non superficiali: quello che queste citazioni telematiche esprimono è la sensibilità del Web 2.0, che eleva in modo esponenziale la percezione della facoltà di intervento in ogni singolo lettore (che immediatamente è già, se non uno scrittore, perlomeno un interlocutore). Questo è il mondo dei bloggers, così come appariva oggi: disparato, senz’altro, ma unanime nell’essere ricco di idee, di grinta, di proposte (talvolta conflittuali nei principî o nelle conseguenze) – lo specchio telematico di una Chiesa capace di accogliere la divergenza, di ascoltarla con delicatezza materna: «È una chiesa con la “c” minuscola – diceva ancora Jeanne-Beylot –, ma che può ben accostarsi alla Chiesa con la “c” maiuscola. […] Abbiamo il grande vantaggio, rispetto alla gerarchia, di poter rappresentare la Chiesa senza impegnarla. La Chiesa non potrebbe aiutare, tramite i blogger, a utilizzare meglio internet per cercare la verità, la buona informazione?».

Così, passando da considerazioni abbordabili ad altre più profonde (per finire con le vere e proprie novità), P. Lombardi aveva ricordato che «nell’Inter mirifica e nella Communio et progressio si parla abbastanza ampiamente del fatto che nella Chiesa dev’esserci un’opinione pubblica, e che il Magistero deve svilupparsi in dialogo con questa opinione pubblica. Non vuol dire che esso perda la sua funzione di guida, ma che esso è chiamato a esercitarsi come ministero dialogico. Questo tema non è stato adeguatamente valorizzato, negli ultimi decennî».

La sala del Meeting

C’è speranza, dunque, di avere davvero un lavoro serio, grande e impegnativo da compiere. E gli strumenti? Non si ha spesso la sensazione che – quando anche si riconoscono gli sforzi dei singoli – le energie messe in campo sono poco coordinate? Mentre P. Lucio Ruiz illustrava la portata di certi limiti tecnici dell’attuale portale della Santa Sede (www.vatican.va), e della sconvenienza teologica di aprirlo indiscriminatamente al Web 2.0, Thaddeus Jones ha esposto la varietà e la potenza di certi mezzi telematici già usufruibili (Vatican Player, CTV, CTV YouTube, agenzia Fides, PCCS), e le novità in arrivo. Già online la banca dati www.intermirifica.net, continuamente aggiornata; ultimi ritocchî invece per quello che si annuncia come un rivoluzionario portale destinato a raccogliere continuamente i maggiori link dalle più importanti agenzie e testate del mondo, in tutte le lingue in cui gli uomini scrivono – una piattaforma sociale dedita ad aprire una vasta gamma di contenuti facilmente condivisibili (l’indirizzo, dal dominio per ora inattivo, sarà www.news.va). Essa racchiude social network come Facebook, Twitter, YouTube e anche Flickr! Che sarebbe, ad esempio, se anche un portale di geniale intuizione (ma d’interfaccia ormai superata) come www.siticattolici.it si evolvesse verso questi standard?

Tanta carne sul braciere del Web, dunque, e l’incoraggiamento per tutti a pensare e a scrivere la propria, nel rispetto della libertà altrui e nella responsabilità delle proprie dichiarazioni. È partita tardi, in questo, la Chiesa? «Sì – aveva ammesso già in apertura monsignor Celli – ma ora siamo qui e intendiamo rimboccarci le maniche».

Risuona nell’aria – meglio, nel wireless – una parafrasi della promessa di Gesù a Pietro riguardo alla Chiesa: «…e i “portali” degli inferi non prevarranno contro di essa».

 

Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Files audio dell'incontro con i blogger

Clicca qui per ascoltare gli interventi.

 

[Modificato da Caterina63 04/05/2011 16:08]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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