A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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SACRO CUORE DI GESU' (Preghiere, Meditazioni, Riflessioni)

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2014 11:14
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Sesso: Femminile
25/06/2011 22:26
 
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"...e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposa in Te, mio Dio...." (sant'Agostino)http://www.giulyx.it/tubes/tubescuori/cuore5new.gif

- Poichè sei un Dio paziente, pensano che Tu non esisti;
- poichè Tu hai creato l'uomo libero, egli crede di poter fare a meno di Te;
- poichè hai preso un volto umano, IncarnandoTi nel seno di un Donna, e quindi sei vissuto come noi, sei morto, pensano che Tu sia un debole, rifiutando la Tua gloriosa Risurrezione;
- poichè "innalzi gli umili", dicono che Sei un perdente;
- poichè il Tuo Santo Spirito non è una specie di energia ma è Terza Persona della Trinità, credono di poterla controllare, farla propria, credono di avere più potere di Te;
- poichè Sei "segno di contraddizione" e non accetti compromessi con il peccato, dicono che non servi a niente;
- poichè non Ti sei ribellato durante l'arresto, l'ingiusto processo e l'assurda Crocifissione, dicono che non ti hanno offeso;
- poichè non sei un Dio "qualunque", osano dire di Te ogni cosa, anche offendendoTi; e poichè Ti credono un "Dio anonimo", Ti pongono sullo stesso piano delle altre divinità create dall'uomo rifiutando così la Tua Legge;
- poichè sei la Misericordia Incarnata, credono di non dover subire da Te alcun giudizio di condanna;
- poichè Tu sei anche la Divina Giustizia, superbamente non ricorrono alla Tua vera Misericordia;
- poichè Ti sei fatto Cibo per l'Anima e Te ne stai tutto solo nel Santissimo Sacramento dell'Altare, Ti scherniscono e Ti ricevono in templi, quelli dell'anima umana, corrotti, dominati dal materialismo, sudici del peccato "gettando le perle ai porci";
- poichè hai voluto la Chiesa quale Corpo visibile e Casa per il Tuo Popolo redento, credono che Tu sia un politicante da corrompere;
- poichè ci hai dato Pietro quale Tuo Vicario in terra, godono nel processarlo e crocifiggerlo come fecero con Te;
- poichè hai istituito il Sacerdozio, per risposta hanno perfezionato le persecuzioni;
- poichè Tu sei Padre che attendi sempre, pazientemente, il ritorno del "Figliol Prodigo", pretendono da Te ogni bene ma senza assumersi alcuna responsabilità, prendono i beni e se ne vanno sperperandoli, hanno i talenti che Tu hai loro donati, ma li usano contro di Te;
- poichè Tu sei Figlio e Ti sei fatto Cibo di vita eterna, di consolazione, di comunione, continuano a calpestarTi, profanarTi, schernirTi rigettandoTi e andando a cercare il cibo materiale che corrompe la vita e non  sazia mai;
- poichè Tu sei Spirito Santo, che dal Padre e dal Figlio incarni l'Amore vero e la Carità perfetta, impugnano la verità conosciuta per accomodarla alle mode del tempo, per storpiarla, per deviarla, per ostinarsi nel peccato e presumere di salvarsi senza alcun merito;
- poichè Tu sei Dio Vero, Unico ed anche Santissima Trinità, si sono rafforzati contro di Te, hanno eletto sè stessi "dio" sfruttando i Tuoi doni, la ragione stessa, l'intelligenza e la volontà, come una triade pronta a combatterTi;
- poichè Tu ci hai donato i Comandamenti e li hai confezionati con quello dell'Amore; essi si sono prodigati a costruire comandamenti profani, che calpestano i Tuoi, facendo dell 'Amore Divino la pessima copia dell'amor profano che in talune leggi umane stanno distruggendo quel che Tu hai creato.

E ancora ci chiediamo perchè siamo così inquieti?

Se la mente, la fantasia, il vizio, la mondanità ci conducono sovente alla tentazione, sia di incoraggiamento che nulla può soggiogarci una volontà di decisione preparata a resistere con fortezza a questa dura battaglia. Sant'Agostino non solo ci è testimone affidabile, ma ci ha donato una vera ricchezza di consigli e suggerimenti sul come preparaci, resistere e combattere, aveva capito da dove provenisse quella inquietudine che fa degli uomini di ogni tempo delle macchine da guerra e di eserciti di insoddisfatti:
 "e il nostro cuore è inquieto, fino a quando non riposa in Te, mio Dio", infatti, così ci mettono in guardia anche i Padri della Chiesa:

 " Che brutta fine fa il giudizio della ragione, quando la smania di fare qualcosa lo incomincia a dominare! Una mente ossessionata, infatti, si plasma la coscienza a piacimento mentre realizza le proprie brame. Compiuto il fatto, questa stessa coscienza punge con amari rimorsi la mente, che, deviando verso il male, ha lasciato la strada della verità. Coloro che si preparano alle nozze eterne non desiderino abbracci mortali! Chi desidera l'abbraccio dello Sposo del cielo è meglio che sia provvisto delle lampade della purezza e l'olio della gioia (Mt 25).

- I rimedi contro i vizi sono di sicuro: schivare le familiarità sospette delle cattive compagnie, non confidare troppo in se stessi, fuggire le occasioni di tentazione, turare i propri sensi con profondi esercizi della volontà, limitare i pensieri cattivi facendosi aiutare da sante letture e da molto pregare, domare la carne tenendosi occupati con il lavoro, resistere alle passioni nascenti senza mai scoraggiarsi dei primi insuccessi e, ricadendo, avere subito l'umiltà di rialzarsi, confessarsi e ricominciare la battaglia, tenersi sempre occupati in attività virtuose, soprattutto la Preghiera e l'Adorazione Eucaristica. Infatti, l'antico nemico dà da fare con le sue male faccende a chi non ha nulla di meglio da fare, si prende beffe di chi è annoiato e lo soggioga a suo piacimento lasciandolo poi giacere in una profonda depressione e amaritudine.

- Anche se dobbiamo combattere contro molti vizi, sappiate, però, che il vizio dell'incontinenza lo dobbiamo fuggire in modo speciale. Non per nulla, così come il malato non raffredda la febbre bevendo acqua gelida, ma la rinfocola, così ricercare i rimedi per la concupiscenza quando si è già in mezzo alla tentazione, non sazia nè estingue la passione.

- Il cuore va custodito con ogni custodia (Prv 4), giacchè è chiaro che viene combattuto in molti modi. Nel resistere è anche necessario che siamo più guardinghi proprio lì dove sperimentiamo che gli attacchi del nemico sono più forti. Infatti il diavolo pone le trappole delle tentazioni più spesso lì dove ci percepisce più incauti; e si sforza maggiormente di vincerci lì dove sa che siamo più deboli..."

"....e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposa in Te, mio Dio..."
http://www.madonnadifatima.org/pages/santa.teresina/cuore.gif


In riferimento alla custodia del nostro cuore, un cherubino dalla spada fiammeggiante è posto davanti alla porta del paradiso (Gn 3). Sforziamoci quindi di calpestare la testa del serpente,  cioè di resistere ai primi cenni di tentazione per sconfiggere il nemico quando è debole; per distruggere la depravazione quando è ancora in seme; e per sbattere contro quella pietra che è Cristo i nostri bambini (Sal 136) affinchè siano salvi: e se il nostro nemico ci visita spesso con le tentazioni, la sua frequenza non ci venga a noia, per non essere come pietre scavate dalle gocce non con la violenza, ma con la costanza, come nel detto: "la goccia scava la pietra non con la forza, ma cadendo spesso". Ciò traspare dalla storia di quel padre del deserto che, come un atleta di Cristo resistette alla tentazione per quarant'anni, ma che poi cadde vinto nel tempo di una notte.
(da Vite dei padri)

Salmo 136 la salvezza dall'oppressione è Cristo stesso,
Lui  Colui che ci vendica nel modo appropriato e secondo i dettami di Dio e non nostri, Lui quella "pietra angolare" che i costruttori hanno rigettata ma che mai è venuta meno, Dio resta fedele alle Sue promesse e il Verbo Incarnato le porta a compimento.

 Questo salmo presenta un Giudeo, che, subito dopo il ritorno dall'esilio di Babilonia, ricorda le sofferenze subite in schiavitù, e si vincola ad una fermissima speranza nella ricostruzione di Gerusalemme, pur in mezzo alle ostilità dei popoli vicini, tra i quali gli Edomiti: (L'elenco dei popoli forniti dal libro di Esdra (9,1) non è quello preciso del tempo, ma è un'inserzione postuma che si rifà a Dt 7,1).
L'orante presenta il pianto degli esiliati, le umiliazioni, la determinazione con la quale appesero le cetre ai salici, vincolandosi di non cantare mai davanti agli oppressori i Canti di Sion. Lo scherno, l'insulto, l'attentato alla fede, sono espressi in maniera estremamente efficace: “Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato...”.
Poi, di fronte alla tentazione di tanti di imparentarsi con popoli stranieri per via di matrimoni (Esd 9,1.12; Nm 9,2), l'orante afferma che, dopo aver provato tanto dolore in terra straniera, non potrebbe pensare di cantare i Canti di Sion fuori della Palestina, e dimenticando Gerusalemme: “Mi si attacchi la lingua al palato (...) se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia”.
L'orante ricorda quanto con vile crudeltà fece Edom, già conquistato da Nabucodonosor, nel pieno della distruzione di Gerusalemme:””, e invoca su di lui la giustizia divina. La “Figlia di Babilonia” è Bozra, la città principale di Edom (Cf. Is 34,6; 63,1; Ger 48,24; 49,13s; Am 1,12). Su questa città il salmista invoca una distruzione vendicativa: “Beato chi ti renderà quanto ci hai fatto...”.


http://www.verolanuova.com/parrocchia/gruppi/immagini/Sacro_Cuore.gif
-Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
-Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre,
perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
“Cantateci canti di Sion!”.
-Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
-Ricordati, Signore, dei figli di Edom,
che, nel giorno di Gerusalemme,
dicevano: “Spogliatela, spogliatela
fino alle sue fondamenta!”.
Figlia di Babilonia devastatrice,
beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
-Beato chi afferrerà i tuoi piccoli
e li sfracellerà contro la pietra.



Consacrazione dell'Ecuador al Sacratissimo Cuore di Gesù


Ecco a voi il testo della consacrazione dell'Ecuador al Sacro Cuore di Gesù: è del 1874, scritto dal P. Manuel Proñao S.J., e ripreso quasi integralmente da Giovanni Paolo II nel 1985.
La consacrazione fu voluta dal presidente cattolico Garçia Moreno, assassinato dai massoni. (d. A.M.)

Garçia Moreno

Questo è, Signore, il vostro popolo. Sempre, Gesù mio, vi riconoscerà come suo Dio. Non volgerà i suoi occhi ad altra stella che non sia quella di amore e di misericordia che brilla in mezzo al vostro petto, santuario della divinità, arca del vostro Cuore. Guardate, Dio nostro!: genti e nazioni potenti trapassano con molti acuti dardi il dolcissimo seno della vostra misericordia. I nostri nemici insultano la nostra Fede, e si prendono gioco delle nostre speranze, perché le abbiamo riposte in voi. E tuttavia, questo vostro popolo, il suo capo, i suoi legislatori, i suoi pontefici, consolano il vostro Vicario, asciugano le lacrime della Chiesa: e, confondendo la empietà e la apostasia del mondo, corrono a perdersi nell'oceano di amore e di carità che scopre loro il vostro soavissimo Cuore.

Sia dunque, Dio nostro!, sia il vostro Cuore il faro luminoso della nostra Fede, l'àncora sicura della nostra speranza, il simbolo delle nostre bandiere, lo scudo impenetrabile della nostra debolezza, l'aurora bella di una pace imperturbabile, il vincolo stretto di una concordia santa, la nube che feconda i nostri campi, il sole che illumina i nostri orizzonti: insomma, la vena ricchissima della prosperità e della abbondanza, delle quali abbiamo bisogno per elevare templi e altari da cui brilli, con eterni e pacifici splendori, la sua santa e magnifica gloria.

E, poiché ci consacriamo e ci affidiamo senza riserva al vostro Divino Cuore, moltiplicate senza fine gli anni della nostra pace religiosa; allontanate dai confini della patria la empietà e la corruzione, la calamità e la miseria. La vostra Fede detti le nostre leggi; la vostra giustizia governi i nostri tribunali; la vostra clemenza e la vostra fortezza sostengano e dirigano i nostri capi; la vostra sapienza, la vostra santità e il vostro zelo rendano perfetti i nostri sacerdoti; la vostra grazia converta tutti i figli dell'Ecuador, e la vostra gloria li coroni nella eternità, affinché tutti i popoli e tutte le nazioni della terra, contemplando, con santa invidia, la vera fortuna e sorte del nostro, si accostino a loro volta al vostro Cuore amante, e dormano il sonno tranquillo della pace, che offre al mondo questa Fonte pura e questo Simbolo perfetto dell'amore e della carità. Così sia.

La Virgen Dolorosa de Quito
patrona dell'Ecuador






[Modificato da Caterina63 01/07/2011 14:34]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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