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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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9 agosto 1903: l'Incoronazione di Pio X al Soglio Petrino (testo da GUSTARE)

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2011 00:43
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16/06/2009 18:02
 
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Amici.... quanto segue lo traggo liberamente dal libro: Pio X e il suo tempo, di Ferruccio de Carli. data 1951

se vorrete acquistarlo, vi farete (o potrete fare) un bel regalo....CLICCATE QUI


                                                         PREMESSA

Dalla pag. 29 alla pag.39 c'è la descrizione minuziosa dell'evento che desidero condividere con tutti voi per una maggior gloria di Cristo e della Sua Sposa, la Santa Chiesa nella quale, questo grande Pontefice, divenne Santo!

Il testo che leggerete deve tenere conto DEL LINGUAGGIO del suo tempo, e deve essere letto con GLI OCCHI DELLA FEDE perchè possa produrre in noi che leggiamo, non semplicemente un momento storico ed un evento "spettacolare" ma bensì perchè possa produrre in noi LA NOSTALGIA DEL CIELO, la nostalgia DEL VERAMENTE BELLO dentro il quale Dio abita!
Infatti, motivo principale per cui la Chiesa fin dai primi secoli ha cercato di CUSTODIRE I MISTERI DI DIO (cfr 1Cor.4,1), questi Misteri che Dio ha dato a Lei da TRAMANDARE, mediante I SEGNI, I SIMBOLI E LA VERA BELLEZZA DELLA LITURGIA, ci insegnano chiaramente in quale modo dobbiamo vedere e leggere ciò che oggi definiamo " i FASTI" del Pontefice quando, appunto, presiede a delle celebrazioni liturgiche importanti o anche apparentemente meno importanti, poichè nella Chiesa e nella sua Liturgia nulla è inutile quando è svolto BENE nel rispetto del "VERAMENTE BELLO" che non è solo esteriorità, ma parte proprio DALL'INTERIORITA' e si lascia VEDERE...

Tutto deve essere letto in chiave simbolica, di quella simbologia che NON significa falsità, ma al contrario, di quella simbologia BIBLICA che significa proprio PRESENZA DEL VERO.

                                                            AVVISO:

Mi limiterò a copiare il testo eventualmente aggiungendo qualche piccola nota che segnalerò di volta in volta. Le immagini le ho postate io.
Il testo che segue può essere copiato altrove,ma con due raccomandazioni:

- evitate, per onestà, di estrapolare singoli parti per denigrare il testo, falsificarlo e demonizzarlo;
- citate, per onestà, il collegamento di questa pagina....con la breve Premessa sopra postata per aiutare alla comprensione del testo e per una corretta lettura
.


Buona lettura e buona meditazione!



                                
                                San Pio X


Incoronazione di Pio X (pag.29-39)

La mattina del 9 agosto 1903 Roma riviveva una di quelle giornate d'insuperato fasto liturgico e mondano che l'hanno resa celebre ed unica nei secoli.

Da cinquantasette anni non si assisteva nella Basilica Vaticana all'incoronazione del Sommo Pontefice. L'ultima era stata quella di Pio IX, il 21 giugno del 1846. essendo stato Leone XIII incoronato nella Cappella Sistina il 3 marzo 1878.

Già prima che spuntasse il giorno, la gente sciamava da ogni strada e vicolo, ingrossandosi verso i borghi, dove confluivano anche vetture ed equipaggi, taluni ancora negli antichi costumi.
Era tutto un popolo che si riversava verso il luogo "'u siede il successor del maggior Piero"
(ove siede il successore di Pietro).
Spettacolo imponente ed impressionante in quella semioscurità del giorno che sta per nascere.
Quando il sole, squarciando la lieve nebbia, aveva inondato Roma della sua luce e del suo calore, la Basilica di S. Pietro era già letteralmente gremita.

Poco prima che il Papa facesse ingresso nella Basilica, il corpo della Guardia Nobile, che indossava la tenuta di gala scarlatta, si portava all'altare della Confessione, schierandosi ai due lati.
Il servizio d'onore alle tribune riservate ai sovrani, al Corpo Diplomatico, al gran Maestro dell'Ordine di Malta, all'aristocrazia e al patriziato, veniva disimpegnato dai camerieri segreti e d'onore di cappa e spada e dai soci del Circolo di S. Pietro.
Gl'immensi pilastri della Basilica erano ricoperti da magnifici damaschi rossi a liste d'oro.
Nella Cappella di san Gregorio era stato eretto un piccolo trono e nel centro dell'abside le bancate per i cardinali, per gli arcivescovi e vescovi non assistenti al soglio, per i prelati di fiocchetto, abati degli ordini monastici, protonotari apostolici, generali degli Ordini mendicanti e Patriarchi; ai lati del trono quelle degli arcivescovi e vescovi assistenti al soglio.
Il trono del Sommo Pontefice, ricoperto di lamina d'argento, si ergeva maestoso in fondo all'abside, davanti al gran dossale di damasco rosso a trine e fiocchi d'oro, ed era sormontato da un gran padiglione di velluto rosso con frange d'oro.
A destra e a sinistra del trono vi erano due recinti riservati: l'uno, al Corpo Diplomatico, al gran Maestro, ai commendatori e cavalieri del sovrano Ordine di Malta nelle varie uniformi; l'altro alle famiglie del patriziato e della nobiltà romana.
In un recinto sotto la cantoria presenziavano la cerimonia don Gio. Batta Parolin, niopte di Sua Santità, don Placido Forcellini, le rappresentanze del paese natale e altri.

                                            Pio III
      (Incoronazione di Pio III  Pontefice nel 1503 - quadro del Pinturicchio, 1508. Siena)

Sull'altare papale adorno di ricchissimi paliotti gemelli si ammiravano la croce e i sei candelabri massicci d'argento dorato, cesellati da Benvenuto Cellini.

(paliotto: rivestimento della facciata - in basso - dell'Altare che è intercambiabile, nella foto sotto notare il paliotto applicato, come allora, all'Altare - lo si nota da dietro il tronetto sul quale risiede il Pontefice- si noti anche la Croce sull'altare e i candelabri come nella descrizione sopra -nota mia.)
                paliotto

In altri recinti prendevano posto gli invitati e le varie rappresentanze. Sotto il pilone di sant'Elena ( si intravede proprio sullo sfondo della foto sopra - nota mia) sorgeva la cantoria per i cappellani cantori della Sistina.

Molto prima che avesse inizio la cerimonia, S.Pietro era un ondeggiante oceano umano, ove tutti gli idiomi si intersecavano e si confondevano in un brusio indescrivibile.

Alle 8,30 nel Palazzo Vaticano si forma il corteo.
Precedono un cerimoniere pontificio, i procuratori del Collegio dei Sacri Palazzi Apostolici e due guardie svizzere; quindi il predicatore apostolico e il confessore della Famiglia Pontificia, i procuratori generali degli Ordini religiosi, i bussolanti in cappa magna, e il sottoguardiarobiere recante su un cuscino il Triregno, accompagnato dal custode dei triregni e gioielliere pontificio; i cappellani recanti le mitre preziose, il maestro dei cursori pontifici, i chierici segreti e i camerieri d'onore in cappa rossa, gli avvocati concistorali col decano, i cappellani cantori e i cantori della Cappella Pontificia; gli abbreviatori del parco maggiore, i chierici di Camera, gli uditori della Sacra Romana Rota in rocchetto, il Maestro del Sacro Palazzo Apostolico seguito da due cappellani recanti le mitrie da usarsi dal Pontefice durante la cerimonia; il decano della Segnatura papale col turibolo, il suddiacono apostolico, Uditore di Rota, in tonacella, sorreggente la croce papale e incedente tra sette votanti di segnatura con i candelieri e i maestri ostiari di Virga Rubea, custodi della croce papale durante la funzione; un Prelato Uditore di Rota nella qualifica di suddiacono col suddiacono e il diacono greco; i penitenzieri di S.Pietro; gli abati mitrati e vescovi non assistenti al soglio e poi quelli assistenti, i patriarchi, indi il Sacro Collegio dei cardinali in cappa rossa e lungo strascico che ad ognuno sorreggeva il rispettivo segretario.


                                              Triregno di Paolo VI
                                              (Triregno-Tiara di Paolo VI)

                    mitre pontificie
   (Mitre usate dagli ultimi Pontefici, si notino le due Tiare - Sacrestia Pontificia - nota mia.)


Il gruppo del Senato della Chiesa è di una maestà imponente!
Vengono ancora: il principe assistente al soglio, il foriere maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici, il cavalerizzo maggiore e due maestri delle cerimonie.
Viene quindi il Papa, che è circondato dal distaccamento della Guardia nobile di servizio e dagli altri dignitari, dai mazzieri con le mazze d'argentee, dagli Svizzeri con gli spadoni serpentini, dai camerieri segreti partecipanti, dall'elemosiniere, dal sagrista, dal sostituto della Segreteria di Stato mons. Giacomo della Chiesa, dal Comandante e dagli ufficiali della Guardia nobile, dai comandanti della Guardia palatina d'onore e della Guardia Svizzera, dal latore della Rosa d'oro, dall'archiatra pontificio, dal maestro di casa e cameriere segreto di numero e da altri personaggi della Corte.
Seguono immediatamente Sua Santità altri dignitari ecclesiastici e Laici, due uditori e il decano della Sacra Rota, incaricato di reggere la mitra al Sommo Pontefice, e due camerieri segreti partecipanti per la falda; l'Uditore generale della Reverenda Camera Apostolica, il maggiordomo e il Maestro di Camera coi protonotari apostolici, i camerieri segreti soprannumerari.
Chiudono l'imponente corteo i Generali degli Ordini religiosi egli Svizzeri.

Giunta la Croce nel portico della Basilica fa quivi sosta lasciando campo allo sfilare del corteo, che si è precedentemente fermato presso la statua di Costantino.

Disceso dalla Sedia e attorniato dai cardinali e dalle personalità, il Pontefice è ricevuto all'ingresso del portico dal Capitolo e dal Clero della Basilica con a capo l'arciprete cardinale Rampolla del Tindaro. In quel mentre i cantori della Cappella Giulia intonano il Tu es Petrus.
Il cardinale arciprete si appresta al trono e, fatte le genuflessioni di rito, ossequia il Pontefice e legge in latino un devoto indirizzo d'augurio e di felicitazione per il faustissimo avvenimento; lo saluta in nome del Capitolo e del Clero, pregandolo di voler ammettere l'uno, l'altro e il Seminario al bacio del piede.

(continua....)



[Modificato da Caterina63 20/03/2011 21:36]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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