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OLOCAUSTO CATTOLICO (la persecuzione ai Cattolici nel mondo)

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2015 11:11
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16/02/2015 14:46
 
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   Il santo Padre Francesco: copti uccisi perché cristiani, sangue che grida




Una donna cristiana copta in preghiera - AP





16/02/2015 



 


Uccisi solo perché cristiani: è quanto ha affermato il Papa durante un incontro in Vaticano con i rappresentanti della Chiesa Riformata di Scozia, riferendosi agli oltre 20 copti egiziani uccisi dai jihadisti del cosiddetto Stato Islamico. Ce ne parla Sergio Centofanti

Papa Francesco, rispondendo al discorso del moderatore della Chiesa di Scozia, parla a braccio in spagnolo per esprimere il suo profondo dolore per l’esecuzione dei cristiani copti:

“Dicevano solamente: ‘Gesù aiutami’. Sono stati assassinati per il solo fatto di essere cristiani. Lei, fratello, nel suo discorso ha fatto riferimento a quello che succede nella terra di Gesù. Il sangue dei nostri fratelli cristiani è una testimonianza che grida. Siano cattolici, ortodossi, copti, luterani non importa: sono cristiani! E il sangue è lo stesso. Il sangue testimonia Cristo. Ricordando questi fratelli che sono morti per il solo fatto di testimoniare Cristo, chiedo di incoraggiarci l’uno con l’altro ad andare avanti con questo ecumenismo, che ci sta incoraggiando, l’ecumenismo del sangue. I martiri sono di tutti i cristiani”. 

Nel suo discorso scritto, Papa Francesco afferma la necessità di condividere il “comune impegno al servizio del Vangelo e della causa dell’unità dei cristiani”. Il Papa ricorda come “allo sviluppo della ricca tradizione storica e culturale della Scozia hanno contribuito illustri e sante figure cristiane appartenenti a diverse confessioni”:

“L’attuale stato delle relazioni ecumeniche in Scozia testimonia quanto ciò che, come cristiani, abbiamo in comune sia più grande di ciò che può dividerci. Su questa base, il Signore ci chiama a ricercare modi ancora più efficaci per superare vecchi pregiudizi e per trovare nuove forme di intesa e di collaborazione”.

Il Papa si rallegra nel constatare che “i rapporti tra la Chiesa di Scozia e la Chiesa cattolica si sono sviluppati, al punto che le sfide poste dalla società contemporanea vengono affrontate attraverso una riflessione comune e, in molti casi – nota - siamo in grado di parlare con una sola voce su questioni che toccano da vicino la vita di tutti i fedeli”:

“Nel nostro mondo globalizzato e spesso disorientato una comune testimonianza cristiana è un requisito necessario per l’incisività dei nostri sforzi di evangelizzazione. Siamo pellegrini e peregriniamo insieme. Dobbiamo imparare ad «affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell’unico Dio» (Evangelii gaudium, 244)”.

“La fede e la testimonianza cristiana – ha proseguito Papa Francesco - si trovano di fronte a sfide tali, che soltanto unendo i nostri sforzi potremo rendere un efficace servizio alla famiglia umana e permettere alla luce di Cristo di raggiungere ogni angolo buio del nostro cuore e del nostro mondo. Possa il cammino di riconciliazione e di pace tra le nostre comunità – è il suo augurio - avvicinarci sempre di più gli uni agli altri, così che, mossi dallo Spirito Santo, possiamo portare a tutti la vita e portarla in abbondanza (cfr Gv 10,10)”:

“Preghiamo gli uni per gli altri e continuiamo a camminare insieme nella via della saggezza, della benevolenza, della fortezza e della pace”.


DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO 
A
L REVERENDO JOHN P. CHALMERS,
MODERATORE DELLA CHIESA DI SCOZIA (RIFORMATA)

 

Lunedì, 16 febbraio 2015

[Multimedia]


 

 

Caro fratello Moderatore, 
cari fratelli e sorelle in Cristo,

 

sono lieto di avere l’opportunità di incontrarvi, quali  rappresentanti della Chiesa di Scozia, e di condividere con voi il nostro comune impegno al servizio del Vangelo e della causa dell’unità dei cristiani.

 

Allo sviluppo della ricca tradizione storica e culturale della Scozia hanno contribuito illustri e sante figure cristiane appartenenti a diverse confessioni. L’attuale stato delle relazioni ecumeniche in Scozia testimonia quanto ciò che, come cristiani, abbiamo in comune sia più grande di ciò che può dividerci. Su questa base, il Signore ci chiama a ricercare modi ancora più efficaci per superare vecchi pregiudizi e per trovare nuove forme di intesa e di collaborazione.

 

Mi rallegra constatare che i rapporti tra la Chiesa di Scozia e la Chiesa cattolica si sono sviluppati, al punto che le sfide poste dalla società contemporanea vengono affrontate attraverso una riflessione comune e, in molti casi, siamo in grado di parlare con una sola voce su questioni che toccano da vicino la vita di tutti i fedeli. Nel nostro mondo globalizzato e spesso disorientato, una comune testimonianza cristiana è un requisito necessario per l’incisività dei nostri sforzi di evangelizzazione.

 

Siamo pellegrini e peregriniamo insieme. Dobbiamo imparare ad «affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell’unico Dio» (Evangelii gaudium, 244).

 

La fede e la testimonianza cristiana si trovano di fronte a sfide tali, che soltanto unendo i nostri sforzi potremo rendere un efficace servizio alla famiglia umana e permettere alla luce di Cristo di raggiungere ogni angolo buio del nostro cuore e del nostro mondo. Possa il cammino di riconciliazione e di pace tra le nostre comunità avvicinarci sempre di più gli uni agli altri, così che, mossi dallo Spirito Santo, possiamo portare a tutti la vita e portarla in abbondanza (cfr Gv 10,10).

 

Me permito recurrir a mi lengua materna para expresar un hondo y triste sentimiento. Hoy pude leer la ejecución de esos 20, 21, 22 cristianos coptos. Solamente decían: “Jesús, ayúdame”. Fueron asesinados por el sólo hecho de ser cristianos. Usted, hermano, en su alocución se refirió a lo que pasa en la tierra de Jesús. La sangre de nuestros hermanos cristianos es un testimonio que grita. Sean católicos, ortodoxos, coptos, luteranos, no interesa: son cristianos. Y la sangre es la misma, la sangre confiesa a Cristo. Recordando a estos hermanos que han sido muertos por el sólo hecho de confesar a Cristo, pido que nos animemos mutuamente a seguir adelante con este ecumenismo que nos está alentando, el ecumenismo de la sangre. Los mártires son de todos los cristianos.

 

[Mi permetto di ricorrere alla mia lingua madre per esprimere un profondo e triste sentimento. Oggi ho potuto leggere dell’esecuzione di quei ventuno o ventidue cristiani copti. Dicevano solamente: “Gesù aiutami!”. Sono stati assassinati per il solo fatto di essere cristiani. Lei, fratello, nel suo discorso ha fatto riferimento a quello che succede nella terra di Gesù. Il sangue dei nostri fratelli cristiani è una testimonianza che grida. Siano cattolici, ortodossi, copti, luterani non importa: sono cristiani! E il sangue è lo stesso. Il sangue confessa Cristo. Ricordando questi fratelli che sono morti per il solo fatto di confessare Cristo, chiedo di incoraggiarci l’un l’altro ad andare avanti con questo ecumenismo, che ci sta dando forza, l’ecumenismo del sangue. I martiri sono di tutti i cristiani.]

 

Preghiamo gli uni per gli altri e continuiamo a camminare insieme nella via della saggezza, della benevolenza, della fortezza e della pace. Grazie.








[Modificato da Caterina63 16/02/2015 14:50]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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