| | | OFFLINE | Post: 39.988 | Sesso: Femminile | |
|
24/09/2009 11:37 | |
Il portavoce vaticano chiede più protezione da parte delle autorità
CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 22 ottobre 2008 (ZENIT.org).-
Il direttore della Sala Stampa del Vaticano, padre Federico Lombardi S.I.,
ha dichiarato questo mercoledì che la Santa Sede è estremamente
preoccupata per la violenza contro i cristiani della città irachena di Mosul.
Dopo gli attacchi, ha spiegato, c'è un problema di fondamentalismo islamico
che può diventare ancora più aggressivo nell'attuale situazione del Paese.
Padre Lombardi, in alcune dichiarazioni all'agenzia Reuters raccolte dalla
"Radio Vaticana", si è chiesto se le autorità irachene siano in condizioni
di difendere i cristiani, o se invece non ci sia una volontà sufficiente di difenderli.
La situazione dei cristiani di Mosul è sempre più drammatica. Secondo
dati dell'organizzazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), circa 2.300 famiglie
cristiane sarebbero fuggite dalla città negli ultimi giorni per sfuggire all'ondata
di violenza anticristiana che è già costata la vita a 15 persone.
Dati resi noti dalla "Radio Vaticana" affermano che potrebbero rimanere a Mosul
circa 500 cristiani rispetto ai 25.000 che formavano la comunità cristiana prima
della Guerra del Golfo.
In un comunicato del Ministero iracheno per i Diritti Umani, si informa che
"2.275 famiglie cristiane di Mosul hanno abbandonato la città per lasciarsi
alle spalle la violenza contro la loro comunità", anche se "l'esodo è cessato".
Nonostante le misure di protezione del Governo, pochi cristiani hanno avuto
il coraggio di tornare. Negli ultimi giorni, il Vescovo ausiliare di Babilonia dei
Caldei, monsignor Shlemon Warduni,
ha rivolto un appello durante una riunione con il Primo Ministro iracheno Jalal
Talabani perché le autorità "facciano qualcosa" affinché le famiglie cristiane
possano tornare a vivere in città con sicurezza.
In alcune dichiarazioni raccolte da "L'Osservatore Romano", monsignor Warduni
ha criticato il ritardo con cui il mondo e il Governo hanno reagito alla tragedia.
Proprio questo mercoledì era prevista una giornata di digiuno e preghiera nella
chiesa di Santa Maria del Sacro Cuore di Baghdad per le persone assassinate
a Mosul e per le loro famiglie, così come per la pace nel Paese. Doveva essere
presente anche il Nunzio Apostolico in Iraq, monsignor Francis Assisi Chullikatt.
Stabat Mater.
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |
|
|