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Dialoghi UFFICIALI fra la Chiesa e la FSSPX (informazione e aggiornamenti)

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 12:38
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27/06/2009 14:14
 
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sabato 27 giugno 2009

Intervista al superiore tedesco dei lefebvriani: Roma considera per noi una sorta di prelatura personale.


L’intervista è stata rilasciata a KNA - Katholische Nachrichten-Agentur, Agenzia di stampa cattolica, da Pater Franz Schmidberger, già Superiore generale della FSSPX e ora Superiore del Distretto tedesco della Fraternità. La traiamo da Rorate Caeli.


KNA: Herr Schmidberger, lei è un prete della Chiesa cattolica?
Naturalmente. Sono stato ordinato nel 1975 dall’arcivescovo Marcel Lefebvre a Econe.

KNA: Lo dice senza specificare?
Sì. Io vivo e lavoro nel cuore della Chiesa

KNA: Che cosa significa per lei il Concilio Vaticano II?
Non c’è dubbio che è stato un concilio ecumenico, ma tra i 21 concilii possiede un carattere unico come concilio pastorale. Entrambi i papi del concilio hanno dichiarato che non volevano definire nuovi dogmi. Perciò, il Concilio Vaticano II non ha lo stesso status degli altri concilii.

KNA: Che cosa pensa del suo contenuto?
Lo spirito del Concilio è stato descritto come un cattivo spirito, persino da Papa Benedetto XVI. Ci sono affermazioni ambigue nei documenti, e molte altre che non collimano con la dottrina tradizionale.

KNA: Come dovrebbe essere il dialogo teologico tra la fraternità e Roma circa il concilio?
Per quanto concerne la forma esteriore, potrebbe essere orale o scritto, ma principalmente dovrebbe essere scritto. Abbiamo scelto i nostri rappresentanti e Roma anche ha scelto i suoi. Le discussioni riguarderanno: che cosa è ambiguo nel Concilio? Che cosa contraddice la dottrina tradizionale della Chiesa?

KNA: Francamente, crede che vecchio e nuovo rito possano continuare a coesistere a lungo termine.
Beh, vedremo come le cose si sviluppano. Ci sono profonde differenze tra i due riti; per esempio, l'orientamento della celebrazione. Il vecchio rito è teocentrico. Quello nuovo è antropocentrico. Molti gesti, simboli, e rituali, sono stati cambiati nelle fondamenta. Oggi, il vecchio rito è come una solida roccia tra le onde scatenate, che deve restare invariato. Il nuovo rito richiede un radicale rifacimento in modo che la natura sacrificale sia di nuovo esplicitamente espressa.

KNA: Che cosa pensa la Fraternità del Decreto conciliare sull’Ecumenismo [Unitatis Redintegratio]?
Dice che le altre denominazioni [cristiane] sono mezzi di salvezza. Se quello è vero, allora non c’è più alcuno scopo ad impegnarsi in attività missionaria. Questo necessita d’esser chiarito.

KNA: Che ne pensa di Nostra Aetate, che concerne il rapporto con gli Ebrei?
Non solo gli Ebrei, riguarda anche Islam, Induismo e Buddismo. Queste religioni non cristiane sono coperte di lodi. Questo ha incoraggiato l’espansione dell’Islam, per esempio. Oggi ci sono 4,3 milioni di mussulmani in Germania. La Chiesa ha un mandato di adoperarsi per la loro conversione, ma io non conosco di un solo vescovo tedesco che abbia fatto progetti per farlo. Circa la relazione con gli Ebrei, le affermazioni del Concilio non possono essere criticate nella loro essenza. Ma, dopo il Concilio, si fa strada l’idea che gli Ebrei abbiano la loro propria strada per la salvezza. Questo è completamente opposto al comandamento missionario di Gesù Cristo.

KNA: E avete anche problemi con la descrizione degli Ebrei da parte di Papa Giovanni Paolo II come fratelli maggiori dei cristiani.
Certamente Abramo, Isacco, Giacobbe e i profeti lo sono. Ma gli Ebrei di oggi no, perché non riconoscono Gesù Cristo come l’unico e solo redentore. Come potrebbero essere i fratelli maggiori
[per vero lo stesso mons. Fellay ha usato tale espressione in riferimento agli Ebrei di oggi: “Gli Ebrei sono i “nostri fratelli maggiori”, nel senso che abbiamo un qualcosa in comune, cioè l’antica Alleanza. Certo, ci separa l’aver riconosciuto il Cristo quando lui è venuto”: clicca qui]

KNA: E’ corretta l’impressione che voi, con le vostre posizioni, volete imporre un prezzo per l’unione con la Chiesa cattolica?
Noi vogliamo che la verità trionfi. Non ha niente a che vedere con le opinioni soggettive, riguarda interamente la verità.

KNA: Come voi la definite!
No, noi leggiamo tutte le precedenti affermazioni dei Concilii e dei Papi. Papa Pio IX ha parlato contro la libertà religiosa, ad esempio. La domanda è: queste false religioni hanno diritti di natura? Il Concilio Vaticano II risponde diversamente da Pio IX. Quella è una rottura.

KNA: Il diritto canonico richiede ai preti di sottomettersi al vescovo locale. Perché questo è difficile per voi?
Non è per niente difficile. Ma noi siamo la nostra Fraternità, che fu perfino lodata da Roma nel 1971. In seguito, abbiamo sviluppato la nostra propria vita. Poi le tensioni di sono sviluppate perché rifiutammo di partecipare alle distruttive riforme protestantizzanti. Abbiamo domande sulla fede della Chiesa e i vescovi rispondono solo domandando obbedienza. Ma la Fede è superiore all’obbedienza.

KNA: In seguito allo scandalo Williamson, Papa Benedetto XVI ha accusato la FSSPX di arroganza e vi ha ingiunto di astenervi dalle provocazioni. Ma è successo il contrario. Come può aiutare a rimettere insieme i cocci?
Naturalmente, ogni uomo ha le sue debolezze e cose infelici sono state dette. Ma noi vogliamo vivere insieme in pace. Ho scritto una lettera privata personale al presidente della Conferenza episcopale, l’Arcivescovo Zollitsch, ma i vescovi non intendono iniziare un dialogo. Rifiutano ogni colloquio con noi. Perché chiedono che noi obbediamo al diritto canonico alla lettera mentre allo stesso tempo affermano che noi siamo fuori della Chiesa?

KNA: Nel 2005 c’è stata una conversazione a Castel Gandolfo in cui, oltre al Papa, al cardinale di Curia Dario Castrillon Hoyos, e al vescovo tradizionalista Bernard Fellay, c’era anche lei. Che cosa è stato deciso quella volta?
Abbiamo discusso l’intera situazione con la Fraternità e convenuto sul cammino che ora stiamo seguendo Il Motu Proprio del 2007 e la revoca delle scomuniche erano i primi passi. Ora viene il dialogo teologico. Dopo, dobbiamo trovare una struttura canonica per la Fraternità con i suoi 500 preti. Siamo soddisfatti della soluzione che Roma sta considerando.

KNA: Quale è?
In direzione di una prelatura personale

KNA: Simile all’Opus Dei?
In qualche modo.

KNA: Altre ordinazioni sono previste per il prossimo fine settimana, benché Roma abbia detto che sono illecite. Perché insistete con queste ordinazioni?
La legge suprema della Chiesa è la salvezza delle anime. I fedeli hanno un diritto alla celebrazione della forma tradizionale della Messa. Il punto è ordinare preti che desiderano rendere disponibile il Vangelo. Le ordinazioni non intendono essere un affronto ad alcuno. Sono fatte in realtà per aiutare il Papa e i vescovi. Ma è come trattare con pazienti che non vedono quello che la medicina fa per la loro salute.

KNA: E così pretende avere il ruolo di medico
Sì, è vero. La Tradizione è la sola guida per portare la Chiesa fuori della presente crisi. Nel 1950, 13 milioni di cattolici andavano alla Messa domenicale. Oggi è appena meno di 2 milioni. Questa è un crollo dell’85%. In dieci anni, tutte le chiese saranno vuote. E’ questo che vogliono i vescovi? Che cosa succederà ai nostri figli? Si tratta della preservazione del cristianesimo in Occidente.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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