È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Benedetto XVI agli Ortodossi: Primato Petrino, ricerca della comunione

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2009 19:24
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
27/06/2009 19:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Il Papa a una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli

Il ruolo del Vescovo di Roma
nella ricerca della piena comunione


In occasione delle celebrazioni per la solennità dei santi Pietro e Paolo, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza, nella mattina di sabato 27 giugno, una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. La delegazione era composta dal metropolita greco-ortodosso di Francia Emmanuel, direttore dell'Ufficio della Chiesa ortodossa presso l'Unione europea; dal vescovo di Sinope Athenagoras, assistente del metropolita del Belgio; dal diacono Ioakim Billis, della sede patriarcale al Fanar.


 


"Grazia a voi e pace da Dio, Padre Nostro, e dal Signore Gesù Cristo" (Ef 1, 2).

Venerabili Fratelli,
è con queste parole che san Paolo "apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio" si rivolgeva "ai santi" che vivevano a Efeso "credenti in Cristo Gesù" (Ef 1, 1). Oggi, con questo annuncio di pace e di salvezza, vi porgo il benvenuto nella festa patronale dei santi Pietro e Paolo, con la quale concluderemo l'Anno paolino. Lo scorso anno, il Patriarca ecumenico, Sua Santità Bartolomeo I, ha voluto onorarci della sua presenza per celebrare insieme l'inaugurazione di questo anno di preghiera, di riflessione e di scambio di gesti di comunione fra Roma e Costantinopoli.

A nostra volta, noi abbiamo avuto la gioia di inviare una delegazione alle celebrazioni analoghe organizzate dal Patriarcato ecumenico. Non poteva d'altronde essere diversamente in questo anno dedicato a san Paolo, che raccomandava con vigore di "conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace", insegnandoci che ci sono "un solo corpo e un solo spirito" (Ef 4, 3-4).
 
Siate i benvenuti, cari fratelli che siete stati inviati da Sua Santità il Patriarca ecumenico, al quale trasmetterete in cambio il mio saluto caloroso e fraterno nel Signore. Insieme rendiamo grazie al Signore per tutti i frutti e i benefici che ci ha  apportato la celebrazione del bimillenario della nascita di san Paolo. Celebreremo nella concordia la festa dei santi Pietro e Paolo, i protôthroni degli apostoli, come li invoca la tradizione liturgica ortodossa, ossia quelli che occupano il primo posto fra gli apostoli e sono chiamati "maestri dell'ecumene".

Con la vostra presenza, che è segno di fraternità ecclesiale, ci ricordate il nostro impegno comune nella ricerca della piena comunione. Lo sapete già, ma ho piacere anche oggi di confermare che la Chiesa cattolica intende contribuire in tutti i modi che le saranno possibili al ristabilimento della piena comunione, in risposta alla volontà di Cristo per i suoi discepoli e conservando nella memoria l'insegnamento di Paolo, il quale ci ricorda che siamo stati chiamati "a una sola speranza".

In questa prospettiva, possiamo allora guardare con fiducia al buon proseguimento dei lavori della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico fra gli ortodossi e i cattolici.

Quest'ultima si riunirà nel mese di ottobre prossimo per affrontare un tema cruciale per le relazioni fra Oriente e Occidente, ossia il "ruolo del Vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel corso del primo millennio".

Lo studio di questo aspetto si dimostra in effetti indispensabile per poter approfondire globalmente la questione nel quadro attuale della ricerca della piena comunione. Questa commissione, che ha già realizzato un importante lavoro, sarà generosamente ricevuta dalla Chiesa ortodossa di Cipro, alla quale esprimiamo fin d'ora tutta la nostra gratitudine, poiché l'accoglienza fraterna e il clima di preghiera che circonderanno i nostri colloqui non potranno che facilitare il nostro compito e la comprensione reciproca.

Desidero che i partecipanti al dialogo cattolico-ortodosso sappiano che le mie preghiere li accompagnano e che questo dialogo ha il totale sostegno della Chiesa cattolica. Di tutto cuore, auspico che le incomprensioni e le tensioni incontrate fra i delegati ortodossi durante le ultime sessioni plenarie di questa commissione siano superate nell'amore fraterno, di modo che questo dialogo sia più ampiamente rappresentativo dell'ortodossia.

Carissimi fratelli, vi ringrazio ancora per essere qui con noi in questo giorno e vi prego di trasmettere il mio saluto fraterno al Patriarca ecumenico,  Sua  Santità  Bartolomeo I, al Santo Sinodo e a tutto il clero, così come al popolo dei fedeli ortodossi. La gioia della festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, che celebriamo tradizionalmente lo stesso giorno, colmi i vostri cuori di fiducia e di speranza!


(©L'Osservatore Romano - 28 giugno 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
27/06/2009 19:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

La festa dei santi Pietro e Paolo nella tradizione bizantina

Ali della conoscenza di Dio
e braccia della croce


di Manuel Nin


La festa degli apostoli Pietro e Paolo è celebrata il 29 giugno in tutte le Chiese cristiane d'oriente e occidente, e in alcune tradizioni orientali è preceduta da un digiuno di durata variabile che inizia il lunedì dopo la domenica di Tutti i santi, successiva a Pentecoste. Collegata alla festa, è il giorno seguente la celebrazione dei Dodici apostoli, testimoni di Cristo e predicatori del Vangelo
.

L'iconografia rappresenta l'abbraccio fraterno tra Pietro e Paolo, o i due apostoli che sorreggono la Chiesa. I tratti sono quelli tradizionali:  Pietro con capelli ricci, fronte bassa e barba corta e tonda; Paolo calvo, con la fronte alta, la barba lunga e liscia. Questa fedeltà permette di riconoscerli nelle icone della Pentecoste, della Dormizione della Madre di Dio e della comunione degli apostoli, dove Cristo su un lato dà il suo corpo a Pietro e a cinque apostoli, e sull'altro porge il calice con il suo sangue a Paolo e ad altri cinque apostoli. Queste icone, dalla chiara simbologia, vogliono sottolineare il ruolo centrale dei due apostoli nella vita della Chiesa.


L'ufficiatura vespertina celebra i due apostoli come "primi tra i divini araldi", "bocche della spada dello Spirito", strumenti dell'opera di salvezza che Cristo porta a termine:  "Essi sono le ali della conoscenza di Dio che hanno percorso a volo i confini della terra e si sono innalzate sino al cielo; sono le mani del vangelo della grazia, i piedi della verità dell'annuncio, i fiumi della sapienza, le braccia della croce".

Per entrambi il martirio è la meta per raggiungere Cristo:  "L'uno, inchiodato sulla croce, ha fatto il suo viaggio verso il cielo, dove gli sono state affidate da Cristo le chiavi del regno; l'altro, decapitato dalla spada, se ne è andato al Salvatore". Pietro è invocato anche come "sincero amico di Cristo Dio nostro", e Paolo come "araldo della fede e maestro della terra". L'innografia li collega a Roma, dove resero la loro testimonianza, "stupendi ornamenti" della città:  "O Pietro, pietra della fede, Paolo, vanto di tutta la terra, venite insieme da Roma per confermarci".

Nel mattutino Pietro è celebrato come "primo", "capo della Chiesa e grande vescovo", ma anche teologo in quanto ha confessato Gesù come Cristo:  "Sulla pietra della tua teologia, il sovrano Gesù ha fissato salda la Chiesa". Il pescatore viene paragonato al mercante in cerca di perle preziose:  "Lasciato, o Pietro, ciò che non è, hai raggiunto ciò che è, come il mercante:  e hai realmente pescato la perla preziosissima, il Cristo". E la Pasqua è per lui manifestazione del risorto e perdono:  "A te che eri stato chiamato per primo e che intensamente lo amavi, a te come insigne capo degli apostoli, Cristo si manifesta per primo, dopo la risurrezione dal sepolcro. Per cancellare il triplice rinnegamento il sovrano rinsalda l'amore con la triplice domanda dalla sua voce divina".

Paolo invece è presentato come predicatore e maestro, chiamato a portare alle genti il nome di Cristo:  "Tu hai posto come fondamento per le anime dei fedeli una pietra preziosa, angolare, il Salvatore e Signore". Il suo essere portato fino al terzo cielo significa il dono della professione di fede trinitaria:  "Levato in alto nell'estasi, hai raggiunto il terzo cielo, o felicissimo, e, udite ineffabili parole, acclami:  Gloria al Padre altissimo e al Figlio sua irradiazione, con lui assiso in trono, e allo Spirito che scruta le profondità di Dio".

E verso la Chiesa svolge il ruolo di chi la porta a Cristo:  "Tu hai fidanzato la Chiesa per presentarla come sposa al Cristo sposo:  sei stato infatti il suo paraninfo, o Paolo teoforo; per questo, com'è suo dovere, essa onora la tua memoria".

Insieme, Pietro e Paolo sono "i primi corifei", cioè coloro che occupano il primo posto e "i primi nella dignità" (prototroni). Per "intercedere presso il sovrano dell'universo perché doni alla terra la pace, e alle anime nostre la grande misericordia".


(©L'Osservatore Romano - 28 giugno 2009)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:21. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com