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L'eresia antiliturgica e la riforma protestante del XVI secolo considerata nei suoi rapporti con la liturgia

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2018 21:34
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13/12/2018 21:29
 
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Enchiridion. IL PICCOLO CATECHISMO per pastori e predicatori semplici (da Lutero, Il Piccolo Catechismo. Il grande Catechismo (1529), Claudiana, Torino, 1998, pp. 55-60
Martin Lutero a tutti i fedeli, pii pastori e predicatori. Grazia, misericordia e pace in Gesù Cristo, nostro Signore.
Problematica situazione spirituale del popolo
La deplorevole, misera situazione, da me recentemente constatata in qualità di visitatore, mi ha costretto e obbligato a redigere questo Catechismo o dottrina cristiana, in forma breve, sobria e semplice. Buon Dio, quanta miseria ho visto! l'uomo comune non sa nulla della dottrina cristiana, in particolare nei villaggi, e purtroppo molti pastori sono quasi inetti e incapaci di insegnare
; e tuttavia, tutti si devono chiamare cristiani, devono essere battezzati e ricevere i santi sacramenti, ma non conoscono il Padre nostro, il Credo, né i Dieci comandamenti. Vivono come il buon bestiame e le scrofe irragionevoli: ma, dove l'evangelo è giunto, hanno ben imparato ad abusare magistralmente di ogni libertà. O voi vescovi, come vorrete render conto a Cristo di aver lasciato errare il popolo in modo così scandaloso, senza badare, neppure per un momento, al vostro ministero? Che ogni sventura vi risparmi! Vietate una specie del sacramento e introducete le vostre leggi umane, ma non chiedete se [le persone a voi affidate] conoscono il Padre nostro, il Credo, i Dieci comandamenti, o una qualche parola di Dio. Guai a voi, in eterno.

Funzione dei Catechismi
Perciò, miei cari signori e fratelli, pastori o predicatori, prego voi tutti, per amor di Dio, di voler prendere a cuore il vostro ministero, di aver misericordia del popolo che vi è affidato, e di aiutarci a diffondere il Catechismo tra la gente, e in particolare tra i giovani; quanti non sanno far meglio, prendano questo opuscolo e queste formule e le leggano al popolo, parola per parola, e precisamente come segue.
Anzitutto, che il predicatore eviti di usare numerosi o diversi testi o formulazioni dei Dieci comandamenti, del Padre nostro, del Credo, dei sacramenti ecc., ma scelga una formulazione, ad essa si attenga e insegni, anno dopo anno, sempre la stessa
; infatti, i giovani e i semplici devono essere istruiti in base a un unico e preciso testo o formulazione; altrimenti, se oggi si insegna in un modo e tra un anno in un altro, quasi si volesse perfezionare la dottrina, essi saranno assai facilmente confusi, e tutta la fatica e il lavoro andranno perduti. Di ciò erano ben consapevoli i cari Padri, che hanno utilizzato un'unica formulazione del Padre nostro, del Credo, dei Dieci comandamenti. Perciò anche noi dobbiamo insegnare questi testi ai giovani e ai semplici senza mutarne una sillaba, né presentarli o ripeterli ogni anno in modo diverso. Scegli quindi la formulazione che vuoi, e attieniti ad essa in eterno. Se però predichi a persone istruite e competenti, puoi permetterti di mostrare la tua cultura ed esporre questi testi in modi diversi, svolgendoli nella misura in cui le tue capacità lo consentono. Ma con i giovani attieniti a una formulazione precisa, sempre uguale, e insegna anzitutto i Dieci comandamenti, il Credo, il Padre nostro, in base al testo e parola per parola, in modo che anch'essi possano ripeterli e impararli a memoria.
A chi poi non vuole imparare, si dica che rinnega Cristo e non è cristiano, e non deve neppure essere ammesso al sacramento, condurre i figli al battesimo, né godere di alcun frammento della libertà cristiana, ma semplicemente essere abbandonato al papa e ai suoi funzionari, nonché al diavolo stesso
. Inoltre, genitori e padroni devono negargli il mangiare e il bere e denunciarlo, affinché il principe cacci dal paese gente cosi rozza ecc.
Infatti, benché non si possa né si debba costringere alcuno alla fede, occorre tuttavia mantenere e inculcare nella moltitudine la consapevolezza di che cosa è giusto e di che cosa non lo è, là dove essa dimora, si nutre e intende vivere
. Infatti, chi vuole abitare in una città deve anche conoscere e rispettare il suo diritto, di cui intende fruire, sia che creda o che, nel cuore, sia un astuto e uno scellerato.
In secondo luogo, quando conoscono bene il testo, se ne insegni anche il significato, in modo che capiscano ciò che afferma
; allora prendi ancora una volta per te la formulazione di questo opuscolo, o un'altra breve versione, quella che vuoi, e attieniti ad essa, senza mutarne una sillaba, come si è detto a proposito del testo, prendendoti per questo il tempo che serve; infatti, non è necessario esporre tutte queste cose in una sola volta, ma una dopo l'altra. Quando hanno ben compreso il primo comandamento, passa al secondo, e così via. In caso contrario, essi vengono sovraccaricati, e non ricordano bene alcunché.

In terzo luogo, quando avrai insegnato questo Piccolo Catechismo, prendi il Grande Catechismo, e spiegalo diffusamente e con ampiezza. Esponi ogni singolo comandamento, ogni preghiera, ogni parte [del Catechismo] con le sue varie opere, utilità, giovamenti, pericoli e danni, così come puoi abbondantemente trovare in molti opuscoli. In particolare, inculca il comandamento e la parte [del Catechismo] che, tra la tua gente, è maggiormente trascurata. Ad esempio, il settimo comandamento, relativo al furto, lo insegnerai energicamente agli operai, ai commercianti, ma anche ai contadini e alla servitù poiché tra costoro abbonda ogni sorta d'infedeltà e di ladrocinio. Analogamente, devi parlare del quarto comandamento con i figli e con l'uomo comune, affinché rimangano tranquilli, fedeli, obbedienti, pacifici; cita sempre molti esempi biblici, per mostrare che tipo di gente Dio ha punito, o benedetto.

Responsabilità delle autorità e dei genitori
In particolare, ammonisci nello stesso senso l'autorità e i genitori, affinché [rispettivamente] governino bene e conducano i figli a scuola, mostrando che sono tenuti a comportarsi in tal modo e quale maledetto peccato commettono se non lo fanno
: così, infatti, essi colpiscono e rovinano tanto il regno di Dio che quello mondano, come i peggiori nemici di Dio e dell'uomo; e spiega bene quale terribile danno provocano, e come Dio li punirà terribilmente, se non aiutano a educare i ragazzi affinché diventino pastori, predicatori, scrivani ecc. È infatti necessario predicare su questo punto; genitori e autorità, oggi, peccano in ciò in modo indicibile; certo il diavolo, su questa base, progetta qualcosa di malvagio.

Partecipazione alla Cena del Signore
Infine, poiché ora la tirannia del papa è abbattuta, essi non vogliono più accostarsi al sacramento e lo disprezzano; anche qui è necessario esortare
, non però in modo tale da costringere alcuno al sacramento, né stabilendo alcuna legge, né tempo, né luogo. Occorre invece predicare in modo tale che essi stessi ne sentano l'urgenza anche senza la nostra legge, e che addirittura costringano noi pastori a celebrare il sacramento. Ciò si può fare dicendo: chi non cerca né desidera il sacramento almeno una o quattro volte l'anno induce a temere che egli disprezzi il sacramento e non sia un cristiano, così come non è un cristiano chi non crede all'evangelo o non lo ascolta. Cri­sto, infatti, non dice: «tralasciate questo», o «disprezzate questo», ma: «fate questo, ogni volta che bevete, ecc.». Egli vuole veramente che lo si faccia, e che non lo si tralasci né trascuri in alcun modo. «FATE questo», egli dice.
Ma se uno non tiene in alta considerazione il sacramento, è un segno che per lui non esiste peccato, né carne, né diavolo, né mondo, né morte, né pericolo, né inferno, cioè non crede a nulla [di tutto ciò], sebbene vi sia immerso fino alle orecchie, e appartenga doppiamente al diavolo. Dall'altra parte, egli non ha bisogno nemmeno di grazia, vita, paradiso, Regno dei cieli, Cristo, Dio, né alcunché di buono; se infatti credesse di essere a tal punto immerso nel male, e di aver tanto bisogno di bene, non tralascerebbe così il sacramento, nel quale tale miseria trova aiuto, e viene elargito ogni bene
. Né ci sarebbe bisogno di costringerlo ad accostarsi al sacramento mediante una legge, ma verrebbe egli stesso, e di corsa, sentendosi [interiormente] costretto, e spingendoti a offrirglielo.
Non sei quindi autorizzato a stabilire alcuna legge (come fa il papa) su questo punto: solo, esponi bene utilità e danno, necessità e benefici, pericoli e salvezza in questo sacramento: essi stessi verranno senz'altro, senza costrizione da parte tua; se però non vengono, lasciali andare e dì loro che appartengono al diavolo, dato che non apprezzano né avvertono la loro grande distretta, né l'aiuto pieno di grazia di Dio. Ma se tu non ti impegni in questo senso, oppure ne fai una legge, un veleno, allora è colpa tua, se disprezzano il sacramento. Perché non dovrebbero essere pigri, se tu dormi e taci?
 Perciò attento, pastore e predicatore. Il nostro ministero è ora diventato altra cosa rispetto a ciò che era sotto il papa, è diventato una faccenda seria e apportatrice di salvezza. Perciò, esso reca ora molta fatica e lavoro, pericolo e tentazione, nonché una scarsa mercede e poca gratitudine da parte del mondo; tuttavia, Cristo stesso vuole essere la nostra mercede, nella misura in cui lavoriamo con fedeltà. In ciò ci aiuti il Padre d'ogni grazia, a cui sia lode e ringraziamento in eterno, mediante Cristo, nostro Signore. Amen.

da Calvino, in J. Bonnet, Lettres françaises de Calvin, I, p. 272
La chiesa non si conserverà mai senza catechismo, poich'esso è come la semenza per far sì che il buon grano non perisca, ma si moltiplichi d'età in età. E perciò se desiderate costruire un edificio di lunga durata e che non rovini in breve tempo, fate sì che i fanciulli siano istruiti con un buon catechismo
, che mostri brevemente ed in modo loro comprensibile ov'è il vero cristianesimo.

da Introduzione di V. Vinay a G. Calvino, Il Catechismo di Ginevra del 1537, Claudiana, Torino, 1983, p. 6
Si poté così compiere quel che esigevano gli «articoli» della chiesa di Ginevra, «che i fanciulli sin dalla loro tenera età vengano in tal modo istruiti, che possano rendere ragione della fede, onde non si lasci decadere la dottrina evangelica, ma essa venga diligentemente ritenuta e trasmessa dall'uno all'altro, di padre in figlio» (Calvini Opera selecta, Monaco, 1926, I, 369)[...] affinché [...] possa giovare per conservare pura la dottrina nella chiesa e «servire da freno a certa gente che non vuole che strane dottrine» (J. Bonnet, Lettres françaises de Calvin, II, p. 230).



da Lutero, Il Piccolo Catechismo. Il grande Catechismo (1529), Claudiana, Torino, 1998, pp.117-121
[Prefazione al Grande catechismo o Catechismo tedesco]

Scopi del Catechismo
Questa predicazione è creata e destinata a servire all'istruzione dei fanciulli e delle persone semplici; perciò, sin dall'antichità, si chiama, in greco, «catechismo»; cioè insegnamento per i fanciulli. Qualunque cristiano deve assolutamente conoscerla; chi non la conoscesse, non potrebbe essere contato tra i cristiani, né ammesso ad alcun sacramento, esattamente come un artigiano che non conosce l'impiego e l'utilizzo del suo attrezzo viene escluso [dalla corporazione] e ritenuto incapace. Perciò, si devono far imparare ai giovani le parti del Catechismo (o predicazione ai fanciulli) bene e a fondo, facendo in modo che vi si esercitino diligentemente e le pratichino. A tal fine, inoltre, ogni padre di famiglia è tenuto, almeno una volta alla settimana, a interrogare ed ascoltare i figli e la servitù, in successione, su quanto ne sanno o stanno appena imparando, e a richiamarli con severità, qualora non lo conoscano. Infatti mi ricordo ancora bene l'epoca (anzi, succede tuttora ogni giorno) in cui si trovavano persone ignoranti, anziane, attempate, che di tutto ciò non sapevano nulla, o che tuttora non ne sanno nulla, e che tuttavia si accostano ugualmente al battesimo e al sacramento [della Cena] e usufruiscono di tutto quanto è dato ai cristiani. Eppure, quanti si accostano al sacramento dovrebbero ovviamente avere una conoscenza e una comprensione di tutta la dottrina cristiana migliore di quella dei fanciulli e degli scolari di prima elementare

Contenuti essenziali
In ogni caso, per quanto riguarda le persone comuni, ci accontentiamo delle tre parti che, sin dall'antichità, sono state mantenute nella cristianità, ma insegnate e praticate in modo poco corretto; vi insisteremo finché ognuno, giovane o vecchio, che voglia chiamarsi ed essere cristiano, non le impari a fondo, in modo che gli diventino familiari. Queste tre parti sono:

Prima parte
I Dieci comandamenti di Dio.

Primo: Non avere altri dèi accanto a me.
Secondo: Non nominare il nome di Dio invano.
Terzo: Santifica il giorno di festa.
Quarto: Onora il padre e la madre.
Quinto: Non uccidere.
Sesto: Non commettere adulterio.
Settimo: Non rubare.
Ottavo: Non testimoniare il falso contro il tuo prossimo.
Nono: Non desiderare la casa del tuo prossimo.
Decimo: Non desiderare sua moglie, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né alcun’altra cosa sua.

Seconda parte
Gli articoli principali della nostra fede. Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo Figlio unigenito, nostro Signore, concepito dallo Spirito santo, nato dalla vergine Maria, che patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agl'inferi; il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo, sedendo alla destra di Dio Padre onnipotente, e di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, una santa chiesa cristiana, la comunità dei santi, il perdono dei peccati, la risurrezione della carne e una vita eterna. Amen.

Terza parte
La preghiera (o Padre nostro) che Cristo ha insegnato. Padre nostro, che sei in cielo, sia santificato il tuo nome; venga il tuo Regno; la tua volontà si compia, come in cielo, così anche in terra; dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimettici i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori; e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Queste sono le parti essenziali che, prima di tutto, occorre imparare a recitare parola per parola; e si devono abituare i bambini a ripeterle quotidianamente, quando si alzano al mattino, quando vanno a tavola e quando, a sera, vanno a dormire; non si deve dar loro da mangiare e da bere, finché non le abbiano recitate. Ogni padre di famiglia è altresì tenuto a comportarsi allo stesso modo con la servitù, domestici e cameriere: egli non deve tenerli presso di sé, se non le sanno o non vogliono impararle. Non può essere infatti tollerato in alcun modo che una persona sia così ignorante e rozza da non imparare queste cose, poiché in queste tre parti è riassunto, in modo breve, comprensibile e assolutamente semplice, tutto ciò che abbiamo nella Scrittura. Infatti i cari padri o apostoli (chiunque sia stato) hanno ricapitolato in un compendio ciò che costituisce la dottrina, la vita, la sapienza e l'erudizione dei cristiani, ciò di cui essi parlano, che praticano e con cui hanno a che fare.

I sacramenti
Quando queste tre parti sono state comprese, è altresì necessario che si sappia dire qualcosa dei nostri sacramenti (che Cristo stesso ha istituito): del battesimo e del santo corpo e sangue di Cristo. [per quanto riguarda il battesimo], si tratta del testo che Matteo e Marco riportano alla fine dei loro Vangeli [Mt 28,19; Mc 16,16], narrando come Cristo si congedò dai suoi discepoli e li inviò [in missione]:

Il battesimo
Andate in tutto il mondo, istruite i pagani e battezzateli in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Chi crede ed è battezzato, sarà salvato, ma chi non crede, verrà dannato.
Circa il battesimo, è sufficiente che una persona semplice sappia questo, in base alla Scrittura. Analogamente per quanto riguarda l'altro sacramento, [è sufficiente conoscerlo] mediante le brevi e semplici parole del testo di S. Paolo [I Cor 11,23-26].

Il sacramento
Il nostro SIGNORE Gesù Cristo, nella notte in cui fu tradito, prese il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo prese anche il calice, dopo la cena, rese grazie, lo diede loro e disse: «Prendete e bevetene tutti. Questo calice è il nuovo testamento nel mio sangue, che è versato per voi per il perdono dei peccati. Fate questo, ogni volta che ne bevete, in mia memoria».
Si avrebbero quindi in tutto cinque parti per l'intera dottrina cristiana. Si deve costantemente inculcarle, ed esigere che vengano imparate a memoria; non contare sul fatto che i giovani le imparino e le ricordino solo mediante la predicazione. Quando queste parti sono ben conosciute, vi si possono aggiungere anche alcuni Salmi o inni, che sono stati composti su questi temi, come supplemento e conferma. Così si può introdurre la gioventù alla Scrittura e, quotidianamente, farla progredire.
Tuttavia, non può essere sufficiente che si capiscano e si sappiano recitare a memoria le parole [del Catechismo]; al contrario, si insista perché i giovani si rechino alla predicazione, specialmente nel periodo in cui essa è consacrata alla spiegazione del Catechismo, in modo che essi odano spiegare e imparino a capire ciò che ogni parte [del Catechismo] contiene
; essi devono sapere ripetere ciò che hanno udito, e rispondere correttamente quando li si interroga, affinché non si predichi inutilmente e senza profitto. Se mettiamo tanta cura nel predicare sovente sul Catechismo, non in modo complicato e dotto ma brevemente e con estrema semplicità, è per inculcarlo nei giovani, in modo che penetri bene [nell'animo] e rimanga nella memoria. Per questo, vogliamo ora esaminare una dopo l'altra le parti indicate e dirne, nel modo più chiaro, quanto necessario.



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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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