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Giornali e riviste Cattoliche, si occupino di propagare il Magistero della Chiesa e non altro

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2015 09:29
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Sesso: Femminile
20/07/2011 09:22
 
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La notizia non ci fa certo gioire.... quando qualche membro della Chiesa soffre, fosse anche per uno solo, tutta la Chiesa soffre, ci rammenta l'Apostolo.... tuttavia la notizia RENDE GIUSTIZIA a tutti quei cattolici che si sentono OFFESI da quelle riviste che, nascondendosi dietro l'aggettivo "CATTOLICO" ingannano la gente e seminano notizie o fanno informazione, dissociandosi dal Magistero della Chiesa e dalla sua Dottrina Sociale....

Ben vengano dunque queste notizie, ben vengano queste iniziative atte a PROTEGGERE IL "PICCOLO GREGGE"......... e diventino MONITO per tutte le riviste, per tutta la stampa che voglia definirsi CATTOLICA ....

Quando la stampa non è più “cattolica”


La Santa Sede rende noto che l’UICP (Unione Cattolica Internazionale della Stampa) non può più utilizzare quell’aggettivo. Il motivo? La grave mancanza di trasparenza e di chiarezza che da anni l’associazione sperimenta

giacomo galeazzi
città del vaticano
 

 

 

Il comunicato ufficiale è del 17 luglio. Diffuso dalla Santa Sede rende noto che l’Unione Cattolica Internazionale della Stampa (UCIP) non può più utilizzare l’aggettivo “cattolica” a causa della grave crisi di gestione che sperimenta da anni.

 

 

Il Pontificio Consiglio per i Laici e il Pontificio Consiglio della Comunicazioni Sociali, in un comunicato congiunto, hanno lamentato la decisione degli attuali gestori dell’organizzazione, che senza il dovuto permesso hanno adottato un nuovo nome che mantiene l’aggettivo “cattolico”: Organizzazione Cattolica Internazionale dei Media (ICOM).

La nota, firmata dai Presidenti degli organismi vaticani, il cardinale Stanisław Ryłko e l’arcivescovo Claudio Maria Celli, riconosce che l’UCIP, “dopo decadi di valido servizio all’evangelizzazione attraverso la stampa, negli ultimi anni ha vissuto una progressiva crisi di gestione”. “Il Pontificio Consiglio per i Laici e il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, in base ai rispettivi ambiti di competenza, hanno seguito da vicino questo processo, che ha avuto come conseguenza l’invalidamento delle Assemblee Generali svoltesi nel 2007 in Canada, nel 2008 a Roma e nel 2010 in Burkina Faso”.

“In varie occasioni, la Santa Sede ha espresso alle autorità dell’UCIP la sua perplessità di fronte all’inaccettabile mancanza di trasparenza e chiarezza nella gestione di questa Associazione, sotto il controllo del suo Segretario Generale. Lo scorso 23 marzo, questi fatti hanno provocato la revoca da parte del Pontificio Consiglio per i Laici del riconoscimento canonico dell’UCIP come Associazione cattolica, attraverso una lettera formale indirizzata a tutti i membri nella persona del suo Presidente”.

 

 

I rappresentanti della Santa Sede hanno anche informato che “come unica reazione, la Segreteria Generale di quella che fino ad ora è stata chiamata UCIP, lo scorso 28 aprile ha informato tutti i membri della trasformazione dell’UCIP in ICOM (Organizzazione Cattolica Internazionale dei Media), annunciando la sua prima assemblea per il mese di novembre 2011”. “Tale atto è stato fortemente disapprovato dal Pontificio Consiglio per i Laici e dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, i quali disconoscono quest’organizzazione che continua a fregiarsi del titolo di cattolica.

Inoltre, la cosiddetta ICOM si è appropriata indebitamente del patrimonio intellettuale, economico e storico dell’UCIP, oltre che del logo e del sito web”. “Entrambi i Pontifici Consigli ribadiscono la loro gratitudine a tutti i membri dell’UCIP, esclusi a causa della recente gestione, per il buon servizio realizzato negli anni passati e li incoraggiano a diffondere il Vangelo nel mondo della comunicazione scritta. Allo stesso tempo, assicurano che stanno studiando possibili nuovi modi di vincolo associativo da proporre ai giornalisti che desiderano rimanere in comunione con la Chiesa Cattolica”, conclude il comunicato vaticano.

 

A causa della crisi vissuta dall'UCIP negli ultimi anni, alcune organizzazioni nazionali di giornalisti cattolici si erano distanziate dall'istituzione. Le origini dell’UCIP risalgono al 1927, quando alcuni giornalisti francesi, tedeschi, austriaci e svizzeri crearono l’Ufficio Internazionale dei Giornalisti Cattolici per promuovere un giornalismo basato su solidi valori. Nel 1930 ebbe luogo a Bruxelles (Belgio) il primo Congresso Mondiale della stampa cattolica, e nel 1936 nacque a Roma l'Unione Internazionale della Stampa Cattolica. Dopo gli anni difficili della II Guerra Mondiale, l'Associazione riprese le proprie attività in occasione del congresso mondiale celebrato nella capitale italiana nel 1950. Dal 1966, anno in cui venne adottato il nome UCIP, si aprì a tutti i professionisti cattolici che lavorano nell'ambito dell'informazione secolare e religiosa.

 


[Modificato da Caterina63 20/07/2011 09:36]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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