La fede cristiana ammette la dottrina sulla reincarnazione (detta anche METEMPSICOSI) tenendo conto di alcune affermazioni contenute nella Scrittura e delle ragionevoli domande che di solito si pongono ? .
I testi biblici cui generalmente si fa riferimento sono:
Avendo Gesù chiesto ai suoi discepoli cosa pensava la gente di lui, essi risposero: "chi Elia, chi Geremia, chi qualcuno dei profeti; (Mt.16,13)
sembra pertanto che la mentalità corrente dei contemporanei di Gesù fosse incline ad accettare come possibile la reincarnazione, e Gesù non rettifica questa mentalità.
Davanti al cieco nato i discepoli rivolgono a Gesù la seguente domanda (Gv.9,1 ss): "chi ha peccato, lui o i suoi genitori?" Gesù risponde che né lui ha peccato né i suoi genitori, ma che "era così per la gloria di Dio".
Sembra di capire che se Dio è giusto, e la responsabilità di quella cecità non è da imputarsi né ai genitori né al cieco, l’unica spiegazione dovrebbe essere che il cieco non ha peccato nella vita presente ma in quella passata per la quale paga la pena; infatti, Dio non potrebbe essere glorificato per una condanna imputata ad un innocente.
3) Dopo la trasfigurazione Pietro chiede a Gesù come mai le Scritture dicono che Elia deve precedere la venuta del Messia. Gesù dice: " Elia è già venuto e hanno fatto di lui quello che hanno voluto" riferendosi a Giovanni Battista. (Mt.17,10-13)
Sembra quindi di capire che Gesù dica che Giovanni sia da considerarsi Elia reincarnato.
4) S.Paolo in Romani 9,18-21 scrive che pur essendo inspiegabile che Dio preferisse Giacobbe ad Esaù non vi è in Lui alcuna ingiustizia.
Sembra di capire che tale preferenza sia da ricercare in una colpa commessa da Esaù in una vita precedente.
5) Nel Vecchio Testam. (Sap.8,19-20) troviamo: "Ero un fanciullo di nobile indole, avevo avuto in sorte un’anima buona o piuttosto, essendo buono, ero entrato in un corpo senza macchia."
Sembra di avere la conferma della preesistenza dell’anima (non della reincarnazione).