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LE COMPATRONE (S.Brigida, S.Caterina, S.Edit) e Compatroni d'Europa

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2013 10:29
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25/08/2012 17:11
 
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Lo stupore per le tre nuove patrone d’Europa


Alcune riflessioni del prefetto della Congregazione dei vescovi sulle tre sante: Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Teresa Benedetta della Croce


del cardinale Lucas Moreira Neves da 30giorni 1999


La messa solenne per l’apertura del secondo Sinodo per l’Europa celebrata il 1° ottobre scorso nella Basilica di San Pietro

La messa solenne per l’apertura del secondo Sinodo per l’Europa celebrata il 1° ottobre scorso nella Basilica di San Pietro

All’omelia della messa inaugurale del secondo Sinodo per l’Europa, la mia mente di non europeo è stata colta dapprima da stupore per l’annuncio di tre nuove patrone celesti per il vecchio continente. Perché il gesto del Papa? E perché le tre sante: Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Edith Stein? Poi, la lettura del motu proprio, significativamente chiamato Spes aedificandi(la speranza di costruire un mondo più giusto e degno dell’uomo alla soglia del terzo millennio), e lo stesso svolgimento del Sinodo hanno trasformato lo stupore in comprensione.

La partecipazione al Sinodo mi ha convinto che quelle tre indimenticabili settimane, con l’infinita ricchezza dei temi discussi, hanno avuto finalmente un solo tema: è in corso una ricerca teorica e pratica dell’unità dell’Europa, sognata per quarant’anni dai più grandi europei (Jean Monnet, Robert Schuman, Giorgio La Pira, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi); questa unità si va costruendo lentamente sul piano economico, politico, diplomatico, giuridico; non appare ancora all’orizzonte il bagliore di una unità spirituale; eppure «per edificare la nuova Europa» non basta la ricerca della tolleranza e del rispetto universale, bisogna sconfiggere «l’indifferentismo etico e lo scetticismo sui valori irrinunciabili». Ci vuole una unità rinsaldata dalla legge morale, dall’apertura al Trascendente e dunque dalla collaborazione attiva dei cristiani. Una politica dell’unità senza una cultura e un’etica dell’unità porterebbe, domani o dopo, a un fallimento e a nuove fratture e divisioni.
Evocando – e invocando – le figure delle tre sante, Giovanni Paolo II invita chiaramente l’Europa a questa prospettiva spirituale.

Tre santi erano già stati proclamati patroni dell’Europa: Benedetto, che tramite i suoi monaci ha dato il primo impulso all’unificazione del continente, e i due fratelli, il monaco Cirillo e il vescovo Metodio, pionieri dell’evangelizzazione del mondo slavo e dell’Europa orientale. In un momento di vigorosa – talvolta violenta e sfrenata – affermazione dei valori femminili, il Papa ha avuto l’ispirazione di proporre tre sante patrone. Era difficile scegliere in un elenco di grandi sante europee da Clotilde a Giovanna d’Arco, da Elisabetta di Ungheria a Elisabetta di Scozia, da Teresa d’Avila a Teresa del Bambin Gesù. La scelta è caduta su tre sante che simboleggiano tre aspetti dell’unità dell’Europa.
In Brigida (1303-1373), sposata al devoto Ulf e madre di otto figli, fra i quali la dolce santa Caterina, Giovanni Paolo II addita all’Europa l’immagine della famiglia. Il Sinodo ha fortemente e chiaramente ribadito l’importanza della famiglia e insieme l’urgenza di riscattare la famiglia europea da tanti mali che la insidiano: divorzio, contraccezione, incomprensione fra gli sposi e fra genitori e figli, disoccupazione, consumismo, ecc. La sposa e madre Brigida è chiamata a vegliare specialmente sulla famiglia. Ma spiccano nella personalità di santa Brigida alcuni aspetti da non dimenticare: il fatto che, venendo da una famiglia aristocratica, non ne abbia fatto una barriera ma un cammino verso la pratica della carità; la sua vocazione a un’alta vita mistica piena di fenomeni straordinari, estasi e rivelazioni; la devozione al successore di Pietro che l’ha spinta a venire a Roma e, soprattutto, il carisma grazie al quale è diventata la fondatrice e promotrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore, consacrandosi a Dio nella seconda parte della sua vita.

In Caterina (1347-1380), ventitreesima figlia di un umile lavandaio, è posta in rilievo la fervida e instancabile azione contro conflitti e divisioni, contro tutti i fermenti di guerra, e risalta l’impegno per la pace nella Chiesa e nella società. Sono conosciute le sue lettere infuocate a papi e cardinali, a re e uomini politici, a frati e sacerdoti dell’Europa per fare di loro artefici di pace e di unità. Ma è ugualmente apprezzabile la sua profonda spiritualità alla scuola di san Domenico, la sua intimità con Cristo suggellata dalla consegna dell’anello nuziale, la sua guida carismatica di centinaia di “caterinati”, discepoli e discepole, che orienta in un generoso servizio alla Chiesa e alla società. Né va lasciata in oblio la sua condizione di donna povera, di umili natali, per molto tempo analfabeta e pertanto naturalmente esclusa, se non ci fosse stata in lei una speciale grazia di Dio.

Il cardinale Lucas Moreira Neves

Il cardinale Lucas Moreira Neves

In Teresa Benedetta della Croce (1891-1942), l’aspetto maggiormente messo il rilievo è quello intellettuale. Edith Stein è soprattutto la filosofa, prima fenomenologa, poi innamorata dell’essere e dell’oggettività della ricerca metafisica, poi ancora tomista. Il suo è, dunque, il patrocinio di una maestra tutta dedita al pensiero e alla meditazione scientifica. Patrocinio quanto mai necessario a un’Europa della ratio, affinché non si chiuda alla luce della fides, a un’Europa che pensa, affinché non ceda alle tentazioni di un illuminismo tramontato ma ostinato. Ma è impossibile non tener presente che è anche un’ebrea, la cui conversione al cristianesimo, anziché rinnegare la sua condizione di figlia del popolo giudeo, le ha fatto scoprire le radici più profonde della sua razza. Del resto la sua vita tormentata e la sua immolazione solidale con il suo popolo nei campi di Auschwitz-Birkenau la trasforma in simbolo vivente del superamento dei limiti etnici, delle lotte razziali, della divisione per motivi religiosi. Con la sua opzione per il Carmelo, santa Teresa Benedetta, mistica alla pari di Brigida e Caterina, aiuterà l’Europa del progresso, delle fabbriche e del frastuono di una civiltà superattiva a riscoprire il primato della contemplazione, del silenzio, della preghiera.

Nella mirabile e svariata “geografia della santità”, le tre sante patrone ci invitano a spaziare su tutta l’Europa, per i loro natali. Con Brigida andiamo in Svezia e in Scandinavia. È in questa regione dell’Europa che vive gran parte della sua vita, profondamente impegnata in quella civiltà e cultura. E quando, nella seconda tappa dell’esistenza, si reca a Roma e si lascia affascinare dalla città e da quel che essa significa, in quanto centro della Chiesa perché sede di Pietro, non per questo perde le sue radici svedesi più profonde. Scrive in lingua svedese e la sua mistica è tutta improntata a un’anima e a un animus svedesi. Da quando, due secoli dopo la sua morte, la sua patria e la Scandinavia si sono separate dalla Chiesa cattolica, la personalità di Brigida, ammirata da cattolici, da riformati e da non credenti, è diventata un efficace segno di unità e di ecumenismo spirituale. È molto suggestivo che accanto agli altri patroni dell’Europa ci sia anche questa santa di un Paese nordico.

Caterina è italianissima, come Benedetto. È toscana e della sua regione nativa ha la vivacità, la sensibilità, l’amore per la bellezza, la forza di espressione. Anche lei finirà i suoi giorni nell’Urbe, dove è sepolta nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, al centro di Roma. Invocandola come patrona, è tutta l’Europa meridionale che abbiamo dinanzi agli occhi, questa parte dell’Europa che la giovane senese ha illuminato con le sue parole e con i suoi sforzi.

Teresa Benedetta viene da Wroclaw (Breslavia), allora città tedesca, oggi polacca. È dunque rappresentante dell’Europa centrale e centro-orientale, da dove provengono anche i fratelli Cirillo e Metodio. Ma è vissuta anche in altri Paesi germanici e offre la sua vita in Germania. Parla e scrive in tedesco. È carica di cultura germanica oltre che di ispirazione ebrea.
Nelle tre nuove patrone, l’Europa del nuovo millennio scopre cammini di vita per il suo avvenire. Esse intercedono presso Dio per il destino del continente e gli ottengono il “supplemento di anima” di cui l’Europa ha urgente bisogno, per cominciare questa nuova tappa della sua storia più ricca di umanità.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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