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Curiosità .... Cattoliche e dalla Città del Vaticano...

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2010 19:14
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13/09/2010 15:19
 
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Quando Paolo VI abolì i corpi 'armati' pontifici


Due articoli dall'Osservatore romano di ieri. Commemorano un gesto del solito Paolo VI che, sempre "con grande rammarico" per quanto sta per fare, abolisce, sopprime, scioglie e modifica: ora la liturgia, ora una tradizione secolare, ora una devozione o pratica di pietà cara a molti. Un quindicennio di continue implosioni. Questa volta, si ricorda la scure abbatutasi sui corpi armati pontifici, sciolti perché "non corrispondono più alle necessità per le quali erano stati istituiti". Bella scoperta, evidentemente sfuggita ai predecessori di Montini dal 187o in poi... Con la stessa logica, perché non eliminare l'Ordine di Malta, visto che le crociate son finite da un pezzo, o i domenicani, dato che di catari in giro non ce ne son più?


Addio alle armi


Pochi giorni prima del centenario della presa di Roma (20 settembre 1870), che segnò la fine del potere temporale, Paolo VI annunciava la decisione di sciogliere i Corpi armati pontifici, eccettuata l'"antichissima" Guardia svizzera. Il provvedimento era comunicato con una lettera al cardinale segretario di Stato, Jean Villot, datata 14 settembre 1970 e resa nota il giorno successivo. [..]

Signor Cardinale,
Nella sua qualità di Nostro primo collaboratore, Ella non ignora la Nostra volontà di far sì che tutto ciò che circonda il Successore di Pietro manifesti con chiarezza il carattere religioso della sua missione, sempre più sinceramente ispirata ad una linea di schietta semplicità evangelica. È stato questo uno degli orientamenti che abbiamo raccolto dal Concilio Vaticano ii e che ci sforziamo di portare a compimento. È stato, fin dall'inizio, l'oggetto di varie disposizioni che si sono già concretate nella riforma della Casa e della Famiglia Pontificia.

In questo contesto, che si è maturato per un processo storico e psicologico, Noi comprendiamo bene come, fra l'altro, i Nostri pur tanto benemeriti Corpi militari tuttora esistenti al servizio della Santa Sede non corrispondano più alle necessità per le quali essi erano stati istituiti.
Le diciamo, pertanto, Signor Cardinale, che si è venuta maturando in Noi, dopo attenta riflessione, e pur con grande rammarico, la decisione di sciogliere i Corpi militari Pontifici, ad eccezione dell'antichissima Guardia Svizzera, la quale continuerà ad assicurare, insieme ad uno speciale Ufficio, da costituirsi presso il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il servizio d'ordine e di vigilanza.

Nell'annunciare la Nostra determinazione, e i motivi che l'hanno suggerita, Noi desideriamo fin d'ora esprimere la Nostra gratitudine - che ci farà restare loro perennemente obbligati - a quanti hanno finora fatto motivo della loro vita servire il Papa e la Sede Apostolica e sono stati attorno a Noi, come ai Nostri Predecessori in tante indimenticabili occasioni.
Siamo certi che i sentimenti che li hanno spinti a scegliere di far parte dei Corpi Pontifici, continueranno ad animarli anche in avvenire, in una forma che, pur spoglia di ogni esteriorità - come vuole la mentalità del nostro tempo - risponde agli ideali che li hanno sorretti nel loro servizio: l'amore a Cristo e alla Chiesa, la fedeltà alla Santa Sede, la pratica generosa e coraggiosa della Fede. Anzi non dubitiamo che essi saranno sempre esemplari animatori delle comunità ecclesiali, testimoni di Cristo e della Chiesa nel mondo.

***

Il tramonto delle milizie in Vaticano

La "pallida fine di un buon esercito". Il laconico commento dello storico militare Attilio Vigevano (1874-1927) allo scioglimento dell'esercito pontificio, deciso da Pio IX dopo l'ingresso a Roma delle truppe italiane, risuonò esattamente cento anni dopo allorché, il 14 settembre 1970, Paolo VI con lettera al cardinale segretario di Stato Jean Villot, comunicava la sua decisione di sciogliere ciò che rimaneva dei Corpi Armati Pontifici a eccezione della Guardia Svizzera. E proprio Papa Montini fu il primo a esprimere un grande rammarico per il tramonto delle milizie pontificie, anche se deciso dopo attenta riflessione e nel quadro di una semplificazione delle strutture interne dello Stato.

Le prime avvisaglie della decisione si ebbero per la verità già sul finire degli anni Cinquanta quando Giovanni XXIII agli albori del suo pontificato, invitò la Guardia Nobile a rinfoderare le sciabole durante le sacre funzioni papali e la Guardia Palatina d'Onore a lasciare il fucile in caserma durante i servizi prestati nelle basiliche romane. Lo stesso Paolo VI, agli inizi del suo pontificato, aveva fatto accantonare l'uniforme napoleonica della Gendarmeria che, sebbene fosse stata definita da Guglielmo ii la più bella d'Europa, appariva troppo imponente, forse per via del vistoso colbacco. Poi la decisione del settembre 1970, dalla quale si salvò solo il Corpo armato più antico e caratteristico, sia per l'uniforme conosciuta in tutto il mondo, sia per la nazionalità dei suoi militi: la Guardia Svizzera che nel 2006 ha celebrato il suo quinto centenario.

Più complesse le vicende riguardanti il Corpo che nel territorio vaticano esercita le funzioni di polizia: il Corpo della Gendarmeria. Già Papa Eugenio IV (1431-1447) aveva reclutato militi permanenti addetti ai servizi di polizia agli ordini di un Soldanus o ministro di polizia. Tuttavia la Gendarmeria vera e propria era stata fondata nel 1816 da Pio VII con il nome di "Carabinieri Pontifici". Il 17 settembre 1849 Pio IX sostituì tale denominazione con "Veliti Pontifici", poco dopo modificata in "Gendarmeria Pontificia".

Contemporaneamente allo scioglimento del 1970, Papa Montini stabilì l'istituzione di analogo organismo civile. Il 21 gennaio 1971 subentrò così alla Gendarmeria un ente non militare che, con riferimento ai particolari speciali compiti da svolgere, fu denominato Ufficio Centrale di Vigilanza, modificato poi in Corpo di Vigilanza dello Stato della Città del Vaticano. Il 1° febbraio 2003 Giovanni Paolo ii approvava l'ultima denominazione proposta dalla Pontificia Commissione del Governatorato: Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano.

Tra i Corpi Armati pontifici disciolti figura la Guardia Palatina. Era stata istituita da Pio IX il 14 dicembre 1850. Nasceva dalla fusione di due corpi civili: la "Milizia Urbana" e "Civita Scelta" già esistenti da secoli. Il Papa successivamente aveva decorato il Corpo con il titolo "d'onore" in considerazione dello zelo e della fedeltà dimostrati nonché a riconoscimento del servizio, completamente gratuito, prestato alla Chiesa e al Papa stesso. Pio IX nella stessa circostanza concesse il "Concerto Musicale", rimasto a tutt'oggi il Corpo bandistico ufficiale dello Stato. Al momento dello scioglimento, per volere di Paolo vi, fu creata l'Associazione dei Santi Pietro e Paolo inizialmente costituita dai militari della Guardia Palatina e arricchitasi poi con l'adesione di cattolici romani che nel desiderio di rendere particolare testimonianza di vita cristiana e di fedeltà alla Sede di Pietro, dedicano il tempo libero allo sviluppo di diverse iniziative caritative e culturali.
Per quanto riguarda la Guardia Nobile di Sua Santità, essa è stato il primo Corpo a essere stato sciolto nel 1970 e anche l'unico a non essere stato sostituito. Era stata fondata da Pio VII l'11 maggio 1801 con la denominazione di "Guardia Nobile del Corpo di Sua Santità".

Infine una notazione. Il ritorno all'antico nome del Corpo della Gendarmeria non volle significare, come sottolinea il comandante Domenico Giani, una marcia indietro rispetto alla decisione di Papa Montini, ma solo un modo per meglio rappresentare l'effettivo impegno del Corpo - civile anche se militarmente organizzato - nell'espletare un comune servizio di polizia all'interno dello Stato della Città del Vaticano.
(bruno luti)



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 ATTENZIONE....visto il successo riscosso da questo thread, apriamo un altro per agevolarvi nella lettura e nella scelta degli argomenti....questo thread si conclude qui, per continuare qui:

Curiosità .... Cattoliche e dalla Città del Vaticano... (2)



[Modificato da Caterina63 06/10/2010 19:14]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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