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La storia di Fatima e il Rosario per la conversione dei peccatori

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2017 09:27
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08/09/2016 19:13
 
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Perchè la Pace nel Mondo dipende da esso?




Il progetto della Madonna per ottenere la pace


Uno dei temi principali del Messaggio di Fatima è l’ottenimento della pace in tutto il mondo. A Fatima, la Madre di Dio ha consegnato al mondo le condizioni necessarie per avere la pace. Esse consistono nella pratica diffusa della devozione ai Primi Sabati di Riparazione al Cuore Immacolato di Maria, e nella Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato, compiuta dal Papa insieme a tutti i vescovi Cattolici.


La Madonna ha detto ai tre pastorelli di Fatima: “Se le Mie richieste verranno esaudite, la Russia sarà convertita e vi sarà la pace. Altrimenti, essa diffonderà i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni verranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, molte nazioni saranno annientate.”


Suor Lucia riguardo al Castigo


Suor Lucia, l’ultima veggente di Fatima, fu intervistata dal Professor William Thomas Walsh nel 1946, riguardo alla diffusione degli errori della Russia: “Questo significa che, secondo la sua opinione, qualsiasi nazione, senza eccezione, sarà conquistata dal comunismo?”


“Si,” Rispose Suor Lucia.1 (Vedi “Le Dichiarazioni di Suor Lucia al Professor Walsh (15 luglio 1946)”.)


“E questo vuol dire anche gli Stati Uniti di America?” Chiese il Professor Walsh.


Suor Lucia rispose: “Si.”2 (Vedi “La Testimonianza di Padre Manuel Rocha, l'interprete del Professor Walsh”.)


Nel 1957 ella disse a Padre Augustine Fuentes:


Molte volte la Santissima Vergine ha detto, ai miei cugini Francesco e Giacinta, così come a me, che molte nazioni scompariranno dalla faccia della terra. Ella ha detto che la Russia sarà lo strumento di castigo scelto da Dio per punire il mondo intero, se prima non otterremo la conversione di quella povera nazione…3 (Vedi “Le testimonianze pubblicate: Padre Fuentes (1957)”.)


E’ ovvio che o la Russia sarà consacrata in tempo utile, come Nostro Signore e la Beata Vergine Maria hanno richiesto, e vi sarà quindi la pace, oppure vedremo il compimento di tutti i terribili castighi preannunciatici dalla Madonna: guerre, carestie, persecuzione della Chiesa e del Santo Padre, l’annientamento di molte nazioni e la schiavitù di quelle nazioni che non saranno state annientate. Solo la conversione della Russia può far cessare i castighi che ci affliggono oggigiorno, e prevenire quelli che ci aspettano in futuro. Suor Lucia ci ha avvertiti che la Russia sarà usata da Dio per punire il mondo intero, “se prima non otterremo la conversione di quella povera nazione.” Abbiamo bisogno della conversione della Russia, ma il Signore ha deciso che questa conversione avverrà per mezzo di un’unica azione: la solenne Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. La fine dei castighi e la pace nel mondo, pertanto, dipendono da quest’atto.


Pace o Castigo


A Fatima, riferendosi a Se Stessa con l’appellativo di Madonna del Rosario, Nostra signora ci ha detto: “Solo Lei può salvarvi”. Nessun governo o istituzione ha avuto successo nel produrre un qualsiasi tipo di pace duratura per il nostro mondo così martoriato. Questo perché il Signore ha deciso che la pace arriverà per mezzo di un’unica fonte: le mani della Beata Vergine Maria. E sarà solo per mezzo della nostra obbedienza alle semplici ma profonde richieste che Ella ci fece a Fatima, che la Madonna porterà la vera pace sull’umanità.


Suor Lucia chiese a Nostro Signore perché Egli non volesse convertire la Russia senza bisogno della consacrazione compiuta dal Papa. Egli rispose che voleva far riconoscere tale miracolo all’intera Chiesa come il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria; dopo di che, come risultato del trionfo, la Sua Chiesa renderà omaggio, pubblicamente, al Cuore Immacolato, ponendolo a fianco di quello reso al Suo Sacro Cuore.


La pace promessa dalla Madonna è quella che Isaia profetizzò nelle Sacre Scritture: “Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le Sue vie e possiamo camminare per i Suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore… Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo,non si eserciteranno più nell'arte della guerra.” (Isaia 2:2-4; cf. Mic. 4:1-3). Questo fu profetizzato più di 2500 anni fa, e verrà portato a compimento quando il Cuore Immacolato trionferà e regnerà.


Possiamo giudicare noi stessi se le spade siano state forgiate in vomeri. Solo nell’anno 2000, gli Stati Uniti d’America hanno esportato 798 miliardi di dollari in armamenti ai paesi del Terzo Mondo. Sono soldi che avrebbero potuto essere spesi in medicine, impianti di desalinizzazione e per cibo e attrezzature agricole. Quando avremo la pace portata dalla Madonna tramite il Trionfo del Suo Cuore Immacolato, useremo le nostre risorse per aiutare le persone invece che per far loro del male.


Pace e Conversione


Come spiega Sant’Agostino, la pace è la tranquillità dell’ordine. Dato che il Signore è il Creatore degli uomini, ne segue che l’umanità avrà pace solo quando si conformerà all’ordine sociale concepito dal Creatore. Per ottenere una pace vera e duratura tra gli uomini, l’uomo deve condurre una vita pia e giusta, in accordo con la natura che Dio gli ha donato. La pace che la Madonna ha predetto non “consisterà meramente in atti di cortesia esterna o formale, ma [sarà] una pace che penetrerà le anime degli uomini e che unirà, sanerà e riaprirà i loro cuori all’affetto reciproco, che è fonte di amore fraterno. La pace di Cristo è l’unica pace che risponde a questa descrizione” (Papa Pio XI, Ubi Arcano Dei Consilio). “Egli è la nostra pace,” disse San Paolo (Ef. 2:14).


La pace che risulterà dalla Consacrazione della Russia non sarà solamente assenza di guerre. Sarà la pace che scaturisce dal regno di Gesù Cristo tra gli uomini, le famiglie e le società: “Cristo [sarà] tutto, ed in tutto” (Col. iii, 11). Il Regno Sociale di Cristo sarà riconosciuto e vissuto da tutti. Come spiegò Papa Pio XI: “Gesù Cristo regna sulle menti delle persone per mezzo dei Suoi insegnamenti, nei loro cuori per mezzo del Suo amore, nella vita di ciascuno tramite la vita vissuta sulla base della Sua legge e ad imitazione del Suo esempio. Gesù regna sulla famiglia quand’essa, modellata sui santi ideali del sacramento del matrimonio istituito da Cristo, mantiene inalterata la propria caratteristica specifica di santuario. In tale santuario d’amore, l’autorità dei genitori si conforma all’autorità di Nostro Signore Dio Padre… l’obbedienza dei bambini imita quella del Figliol Divino di Nazareth, e tutta la vita familiare viene ispirata dai santi ideali della Sacra Famiglia.


Infine, Gesù Cristo regna sulla società dove gli uomini riconoscono e venerano la sovranità di Cristo, quando essi accettano l’origine divina ed il controllo su tutte le forze sociali, un riconoscimento che è alla base del diritto di comandare per chi è al comando, e del dovere di obbedire per coloro che ne sono soggetti, un dovere che non può che nobilitare coloro che conformano le proprie vite ad esso.


Cristo regna laddove viene riconosciuta alla Sua Chiesa la posizione nella società che Egli Stesso ha assegnato ad essa, poiché Egli ha donato alla Chiesa lo stato e la costituzione di una società la quale, per via dei fini perfetti a cui viene chiamata, deve essere portata ad essere suprema di per se stessa; Egli ha anche reso la Chiesa depositaria ed interprete dei Suoi divini insegnamenti e, di conseguenza, maestra e guida di qualsiasi altra società, ovviamente non nel senso che essa debba astrarsi dalla loro autorità, ma così come la grazia divina perfeziona la natura umana, essa dovrebbe anzi dar loro l’aiuto necessario affinché gli uomini raggiungano il loro fine ultimo, l’eterna felicità; e per questo stesso motivo dovrebbe renderli ancora più degni e sicuri promotori della propria felicità, qui sulla terra.


E’ pertanto un fatto che non può essere messo in discussione cha la vera pace di Cristo possa esistere unicamente nel Regno di Cristo” (Ubi Arcano Dei Consilio).


Il Signore ha deciso che questa pace verrà ottenuta per mezzo della Consacrazione della Russia ed il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. La pace che la Consacrazione della Russia riuscirà a conseguire, pertanto, non sarà solamente di tipo politico, ma si estenderà alla pace che scaturisce da un’unità mondiale di intenti, sentimenti e volontà: una pace Cattolica. Per usare la frase di Pio XI, essa sarà “la pace di Cristo nel Regno di Cristo”.


Iddio Onnipotente, da Cui deriva tutta l’autorità, ha ordinato che vi sia un’autorità spirituale universale, la Chiesa, ed un’autorità temporale. Entrambe ricevono autorità dal Signore, e pertanto ad entrambe noi siamo obbligati a rendere omaggio: “Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite” (Rom. 13:1). Disprezzare l’autorità legittima è illegale e ribelle: “Chi si oppone all'autorità, si oppone perciò all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna” (Rom. 13:2)


La Chiesa Cattolica spiega che il sistema concepito da Nostro Signore per la Chiesa e lo Stato è quello in cui entrambi lavorano a stretto contatto. Papa Bonifacio VIII insegnò solennemente che le due spade impugnate da San Pietro (Luca 22:38) simboleggiavano le due spade della sua autorità papale, sia nel reame spirituale sia in quello temporale. “Il potere spirituale deve essere amministrato dalla Chiesa, quello materiale per conto della Chiesa; il primo è nelle mani dei sacerdoti, l’altro è nelle mani dei re e dei soldati, ma a volontà e guida dei sacerdoti” (Unam Sanctam, §2, DZ. 468-469).


Come ha spiegato Papa Leone XIII:


“Dio volle dunque ripartito tra due poteri il governo del genere umano, cioè il potere ecclesiastico e quello civile, l’uno preposto alle cose divine, l’altro alle umane. Entrambi sono sovrani nella propria sfera; entrambi hanno limiti definiti alla propria azione, fissati dalla natura e dal fine immediato di ciascuno... Ma poiché l’uno e l’altro potere si esercitano sugli stessi soggetti, e può accadere che una medesima cosa, per quanto in modi diversi, venga a cadere sotto la giurisdizione dell’uno e dell’altro, l’infinita Provvidenza divina, dalla quale sono stati entrambi stabiliti, deve pure aver composto in modo ordinato e armonioso le loro rispettive orbite, poiché "le autorità che esistono, sono stabilite da Dio" (Rm 13,1). Se non fosse così, nascerebbero spesso motivi di contrasti e di conflitti; e non di rado l’uomo dovrebbe restare turbato ed esitante, come di fronte a un bivio, incerto circa la via da scegliere, nel caso in cui gli giungessero ordini contrari da parte delle due potestà, al cui imperio non potrebbe sottrarsi senza venir meno al proprio dovere.


Ora, assolutamente ripugna il pensare questo della sapienza e della bontà di Dio, il quale anche nel campo dei fenomeni fisici, che sono di ordine tanto inferiore, pure conciliò tra loro le forze naturali e le loro leggi con un disegno razionale e quasi con una mirabile armonia di voci, tale per cui nessuna di esse disturbi le altre, e tutte insieme tendano concordemente e nel modo più consono al fine ultimo del mondo. Per questo è necessario che tra le due potestà esista una certa coordinazione, la quale viene giustamente paragonata a quella che collega l’anima e il corpo nell’uomo. Di quale natura e peso essa sia, poi, non si può altrimenti stabilire se non prendendo in considerazione, come s’è detto, la natura delle due potestà e ragionando sull’eccellenza e la nobiltà dei loro fini: come all’una spetti anzitutto ed essenzialmente la cura delle cose terrene, all’altra l’acquisizione dei beni celesti e sempiterni. Pertanto tutto ciò che nelle cose umane abbia in qualche modo a che fare col sacro, tutto ciò che riguardi la salvezza delle anime o il culto di Dio, che sia tale per sua natura o che tale appaia per il fine a cui si riferisce, tutto ciò cade sotto l’autorità e il giudizio della Chiesa: tutto il resto, che abbraccia la sfera civile e politica, è giusto che sia sottoposto all’autorità civile, poiché Gesù Cristo ha voluto che ciò che è di Cesare sia dato a Cesare e ciò che è di Dio a Dio. (Immortale Dei).


Quando la Consacrazione della Russia sarà stata compiuta, questa corretta relazione tra le autorità ecclesiastiche e quelle civili si realizzerà pienamente. Non vi saranno più scontri tra gli insegnamenti della Chiesa e le leggi o i governi di una nazione. Per esempio, quando avremo il trionfo del Cuore Immacolato, nessun governo avrà più l’aborto “legalizzato”, il divorzio, la contraccezione, ecc.; le leggi di Dio guideranno le leggi dello stato.


La pace della Madonna, come indicato precedentemente da Isaia, includono anche la conversione del mondo al Cattolicesimo. Questo è il chiaro significato della prima parte del passaggio, che afferma che le nazioni si raduneranno nella casa del Signore. E’ stato definito infallibilmente, per ben tre volte, che non vi è salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica. Ne consegue, pertanto, che Dio vuole che tutti gli uomini siano Cattolici.


La formula di queste tre solenni, infallibili (e pertanto impossibili a cambiarsi)4definizioni, che devono essere credute da tutti i Cattolici5 (qualsiasi sia il loro rango, inclusi Cardinali e Pontefici) a tema di essere automaticamente scomunicati (e quindi espulsi dalla Chiesa Cattolica), è la seguente:


C’è una sola unica Chiesa Universale dei fedeli, al di fuori della quale nessuno può essere salvato (Papa Innocenzo III, quarto Concilio Lateranense, 1215; D.S. 802; DZ. –Hünermann 802.)


Noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma. (Papa Bonifacio VIII, la Bolla Unam Sanctam, 1302; D.S. 875; Dz.-Hünermann 875.)


La Santissima Chiesa Cattolica Romana crede fermamente, professa e predica che nessuno di coloro che esistono fuori dalla Chiesa Cattolica, non solo i pagani, ma anche gli ebrei e gli eretici e gli scismatici, possa partecipare alla vita eterna; ma che essi vadano nelle fiamme eterne che vennero preparate per il diavolo e i suoi angeli, a meno che prima della morte essi si uniscano ad Essa; e che così importante è l'unità di questo corpo ecclesiastico che solamente coloro che sono rimasti all'interno di questa unità possono ricevere una ricompensa eterna per i loro digiuni, le loro elemosine, le altre loro opere di devozione Cristiana e i loro doveri di soldati Cristiani. Nessuno, per quanto grandi le sue elemosine, nessuno, persino se versa il suo sangue in nome di Cristo, può essere salvato a meno che egli non rimanga nel seno e nell'unità della Chiesa Cattolica (Papa Eugenio IV, Bolla Cantate Domino, 1442; D.S. 1351; Dz.-Hünermann 1351.)


Pertanto è la Chiesa Cattolica ad essere “colonna e sostegno della verità” (1 Tim. 3:15). Possiamo solo compiere il volere del Signore, diventando Cattolici. Se ci rifiutiamo di farlo, non faremo più il volere del Nostro Creatore, e non potremo avere la tranquillità dell’ordine.


Ne consegue che Nostro Signore ha ordinato agli uomini, alla luce della venuta di Cristo, di entrare a far parte della Chiesa Cattolica. La pace e la tranquillità dell’ordine che avverrà quando avremo obbedito alla Madonna di Fatima, rispecchierà tutto questo.


Articoli collegate:





Note:

  1. William Thomas Walsh, La Madonna di Fatima, 4°  ristampa, (1947) p. 226.
  2. Kaczmarek, Louis, Le Meraviglie da Ella compiute, Trinity Communications, Manassas, Virginia: 1986, p. 160.
  3. Frère Michel de la Sainte Trinité, Tutta la Verità su Fatima, Volume III: Il Terzo Segreto, (Immaculate Heart Publications, Buffalo, New York, U.S.A., 1990) p.505.
  4. "Noi, con l’approvazione del sacro concilio, insegniamo e definiamo ciò che è un dogma rivelato divinamente: che il Pontefice Romano, quand’egli si pronunzia ex cathedra, ovvero quando agisce nel suo ufficio di pastore e maestro di tutti i Cristiani, egli definisce, in virtù della sua suprema autorità apostolica, da lui posseduta per mezzo della divina assistenza a lui promessagli nella persona di San Pietro, la dottrina riguardante la fede o la morale che deve essere professata dalla Chiesa universale e l’infallibilità con la quale il divino Redentore ha voluto che la Sua chiesa fosse riconosciuta nel definire la dottrina riguardante la fede o la morale; e che tali definizioni dei Pontefici Romani sono pertanto immutabili per via della loro stessa natura, e non per via di un accordo della Chiesa.” (D.S. 1839)
  5. "Ma se qualcuno presume di contraddire questa Nostra definizione (Dio gli proibisce di farlo) sia anatema su di lui.” (D.S. 1840)

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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