A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

La storia della Madonna de La Salette: apparizione e profezie

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2018 18:14
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
12/01/2016 23:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

LETTERA DI MONS. ZOLA AL SIGNOR GIRARD

(Direttore de "La Terre Sainte" a Grenoble)

 

J.M.J.A.J.

6 gennaio 1872

Carissimo Signore,

scusatemi se ritardo sempre a rispondervi, ma le mie occupazioni, come le sofferenze con cui Dio si degna di onorarmi, non mi permettono sempre di fare secondo i miei desideri. Innanzitutto vi ringrazio degli opuscoli sui segreti de La Salette. Leggendoli, ho provato una gran gioia, perché sono stato edificato dalla vostra pietà e dal vostro zelo, troppo rari ai nostri tempi, per la gloria di Dio e della Sua S. Madre, come pure per la salvezza delle anime e il bene della società.

Questa, cammina a gran passi verso una completa dissoluzione, ca­dendo nell'abisso in cui la precipitano i principii di empietà che la go­vernano. Vi benedico, signore, che adoperate la vostra vita e i talenti che nostro Signore vi ha dato per combattere questi errori, per diffonde­re le buone idee e difendere la giustizia, la verità e la religione. Sì, Voi rendete un gran servizio alla società, e vi incoraggio a perseverare in questa santa missione di buon cattolico.

Per quanto riguarda la grande questione de La Salette, che avete a cuore e per la quale mi richiedete una testimonianza sulla pastorella della Santa Montagna, per opporla ai contraddittori delle misteriose importanti rivelazioni della nostra Divina Madre, e ai diffamatori della virtuosa Melania, vi dirò ciò che, davanti a Dio e secondo le luci che si degna concedermi, io penso in proposito.

Le opere del Signore si certificano da sole: la parola divina ha la sua forza propria, la verità vive della sua propria vita; ed è là che si trova la sua più solida testimonianza. Tutti i profeti sono i testimoni di questo fatto: "Per la fede i santi sconfissero i regni, praticarono la giustizia e raggiunsero le promesse di redenzione ", ed è per questo che "secti sunt, lapidati sunt, in occasione gladii mortui sunt" (Eb 11, 37). Colui dunque che cercasse con prove umane o personali di convincersi di una parola divina, si esporrebbe molto al rischio di sbagliare, poiché molto spesso il Signore, nella sua sapienza, si serve dei cattivi per annunziare agli uomini dei segreti sublimi. Balaam era un falso profe­ta, e Dio se ne servì per far sentire questa bella profezia sulla venuta del Messia: "Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israe­le" (Num. 24, 17). Caifa era un perverso; ma poiché in quell'anno era sommo sacerdote, Dio volle che profetasse la necessità della morte di Gesù Cristo per la salvezza degli uomini. "Essendo sommo sacerdote in quell'anno.. profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto..." e diceva al Sinedrio: "È meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera" (Gv. 11, 49-52).

Per poter pubblicare in tempo utile queste divine comunicazioni, Lei si servì di due piccoli ragazzi, di due ignoranti e semplici pastorelli. Ora, si vorrebbe fondare la verità di queste celesti manifestazioni sulle qualità morali dei due testimoni oppure sulla loro attuale condotta? Ma quale cecità! I calunniatori della buona e virtuosa Melania, prenden­do questa via per apprezzare le celesti verità, ultimamente da voi ripro­dotte, non hanno potuto evitare di cadere nell'errore ed allo stesso tem­po di mancare alla carità. Un uomo di buon senso si sarebbe contentato di mettere in pratica il buon consiglio contenuto in queste rivelazioni; ed un uomo intelligente che volesse assicurarsi della loro importanza e del loro carattere, lo farebbe secondo le regole stabilite per alti controlli, ma sottomettendo sempre il suo apprezzamento e tutta la questione al giudizio della Chiesa e specialmente all'autorità infallibile del suo Ca­po, il Romano Pontefice. Ma, Dio mio! Quale esame si vuol fare per verità che sono conformi alla Sacra Scrittura e ai documenti che offre la storia della Chiesa e che Essa stessa afferma e non cessa di ricordare? Per provare la necessità di convertirsi e di ritornare alla penitenza, certificando le grandi e importanti comunicazioni de La Salette fatte da Melania e per ridare tutto il valore a queste rivelazioni scosse un po' dalle calunnie vomitate, come Voi mi dite, contro questa povera figliola, non c'è bisogno di certificato sulla sua buona condotta. Questo certificato che non vi è permesso di rilasciare; come pure non lo è per me o per altri, sebbene noi conosciamo bene ciò che è la pia pa­storella, siamo certi che Dio lo rilascia, poiché Dio "giudica con giu­stizia... e rende a ognuno secondo le sue opere " (cfr.: Geremia, S. Paolo, S. Matteo).

Dio non manca mai, al momento opportuno, di far risplendere la verità, di difendere l'innocenza contro ogni diffamazione. Allora i ca­lunniatori saranno nella confusione, poiché sta scritto: "Salverà i figli dei poveri e abbatterà l'oppressore " (Sal 71, 4).

Ma per coloro che vogliono apprezzare con ogni sapienza e sicu­rezza questo documento che preoccupa il pubblico, noi abbiamo più di un certificato da presentare. Sono le circostanze attraverso le quali la SS. Vergine ha condotto Melania nel nostro paese; là è stata cono­sciuta da numerose autorità ecclesiastiche, famose per la grande santità e profonda scienza; fin dal suo arrivo, che risale presto a cinque anni, essa trovasi sotto la speciale tutela del venerabile e sapiente vescovo di questa diocesi, Mons. Petagna. Voi ne avete sentito parlare a Mar­siglia, dove questo santo vescovo è vissuto durante il suo esilio. Non aggiungerò dunque nulla a quanto vi è stato detto sulle sue virtù ed i suoi talenti.

Certamente questo grande vescovo non si prenderebbe una cura tanto paterna di questa cara figliola e non la proteggerebbe, se fosse ciò che si osa dire... Statene certo che questo Pastore conosce perfetta­mente la Pastorella de La Salette, sia in tutto il suo passato che in tutto il presente. Questo è sufficiente ad annullare le calunnie, poiché Monsi­gnore non diminuisce la sua devozione. Ecco qui, secondo me, un cer­tificato di fatto che vale molto di più di un certificato di parole. Ora, se i diffamatori e le persone, che si lasciano imbrogliare, non sono capaci di fare questa semplice riflessione e di comprendere tutto questo, non ci resta più che pregare per loro.

Così, Signore, non avete bisogno alcuno di domandare a nessun al­tro dei certificati di buona ed esemplare condotta di Melania, che nel suo ritiro prega senza sosta per i suoi nemici, i nemici di N.S. de La Salette, quelli della Chiesa e della povera Francia. Tuttavia questi de­trattori, le cui calunnie non possono nuocere né a Melania, che si crede felice di poter soffrire qualcosa per la verità, né alle divine parole rivelate su La Salette, che sì certificano da sole, e che le contraddizioni renderanno sempre più fulgenti, dovrebbero almeno rispettare le tri­stezze ed i veri dolori del nostro Sommo Pontefice, invece di aumen­tarle con i loro falsi rapporti.

Oh! Ho proprio paura che questi nemici della verità non finiscano per fare del male a se stessi, dato che la loro cattiveria raggiunge l'audacia di aggravare così ingiustamente le angosce dell'immortale ed incomparabile Pio IX. Preghiamo per la loro conversione, perché altri­menti saranno costretti a contraddirsi ed a confessare, loro malgrado, per la gloria di Dio e della verità, che Dio è là: "Qui c'è il dito di Dio".

Spero, signore che non avrete poi tanto a preoccuparvi dei vostri contraddittori e dei calunniatori di Melania: ed allora continuerete an­cora meglio ad utilizzare il vostro zelo, i vostri talenti, la vostra penna valente, a combattere, come lo fate nel vostro giornale e nei vostri libri, gli infami principi di irreligione e d'immoralità di questo secolo, ed a gridare ancor più forte alla società, che come cieca si precipita in un abisso di perversità, di tornare indietro e di convertirsi alla buona fede; altrimenti essa non potrà evitare nessuno dei mali che le sono stati predetti. Pastori e pecore, tutti abbiamo peccato, e dobbiamo dunque tutti santificarci.

Ecco, signore, le mie idee sul contenuto delle vostre lettere: ve lo di­co in confidenza, potrete comunicarle a chi meglio vi pare. Io sono estraneo alla Francia, per conseguenza anche alla vostra lingua, per cui ho cercato di esprimermi al meglio.

Tuttavia spero che queste parole saranno sufficienti per tranquilliz­zare gli spiriti buoni. Comunque non pubblicate questa lettera se le circostanze non lo rendano necessario. E su questo me ne riservo il giudizio. (Il 22 febbraio 1872 Mon. Zola ne autorizzava la pubblica­zione secondo una nota del sig. A. Nicolas).

So di poter contare sulla vostra discrezione.

Vi prego infine di raccomandarmi al Signore ed ai Sacri Cuori e di gradire...

S. L. ZOLA

Abbate dei Canonici Regolari del Laterano

 

LETTERA DI MONS. ZOLA A S. E. MONS. BAILLES

(Già Vescovo di Lugon)

 

J.M.J.A.J.

29 gennaio 1872

Monsignore,

colui che ha l'onore di scrivervi è il confessore straor­dinario della buona Melania, Pastorella de La Salette.

Alcune lettere del Sig. Girard, di cui S. Ecc. ben conosce la pietà e lo zelo, ci hanno fatto sapere che si è osato far arrivare la menzogna e le calunnie sulla condotta di questa povera figliola fino al nostro S. Padre il Papa che, ahimè, ha già ben altri dolori troppo amari e reali.

Il degno Vescovo di questa diocesi, Mons. Petagna, che la tiene sotto sua tutela, è stato desolato di apprendere questa triste notizia, vi scriverà non appena si sarà ristabilito, per pregarvi di fare tutto quanto la vostra saggezza riterrà utile per distruggere le calunnie che si dif­fondono sul conto di questa cara figliola.

Sua Eccellenza vi prega anche di parlarne al Sommo Pontefice, per­ché il suo cuore paterno non ne abbia a soffrire ulteriormente.

Ma temendo di essere troppo in ritardo mi ha incaricato di scrivervi prima e di certificarvi da parte sua che, da quasi ormai cinque anni, Melania trovasi in questa città, essa non ne è mai uscita; che essa è alloggiata, nutrita e mantenuta, per quanto le è necessario, dallo stesso Mons. Petagna, che ha sempre per lei delle cure davvero paterne; che Melania non ha mai chiesto o fatto chiedere da nessuno denaro, o se qualche volta essa ha ricevuto dell'acqua della S. Montagna e degli oggetti di pietà aveva inviato il denaro necessario in anticipo ai Missio­nari de La Salette; che la sua condotta, infine, è sempre stata vera­mente religiosa ed edificante e che essa è sottomessa in tutto e per tutto al suo vescovo ed a quanti hanno autorità su di lei.

Ecco, Monsignore, la verità, in tutta sincerità. Essa è davanti al Si­gnore tal quale l'ho appena certificato dalla parte di Mons. Petagna e mia.

Si vede che questa guerra è suscitata dal demonio, meno contro questa povera cara figliola, che è stata sempre perseguitata, che con­tro le celesti rivelazioni de La Salette, e con lo scopo di distruggerle, o quanto meno sminuirle, per impedire il bene delle anime e la con­versione del mondo, se fosse possibile.

Sebbene tutti questi sforzi non riescono a conchiudere un bel niente, poiché contro Dio e la sua divina parola, non v'è mezzo che possa resi­stere, tuttavia penso che sia nostro dovere di togliere il velo della men­zogna che si cerca di gettare sulla verità, e di difenderla contro le calunnie; pur lasciando il risultato nelle mani di Dio che finirà col di­sporre ogni cosa per la sua maggior gloria ed il bene delle anime. Voglia gradire, Monsignore...

 

 

LETTERA DI MONS. PETAGNA A S. E. MONS. BAIILES


(Già Vescovo di Lugon)

 

J.M.J.

 

5 marzo 1872

 

Monsignore,

avendo saputo le calunnie che sono state diffuse sulla condotta della Pastorella de La Salette e che queste calunnie sono state riferite a S. Santità Pio IX, ne sono stato grandemente afflitto.

Poiché la malattia mi ha impedito di potervene scrivere, ho incarica­to il Rev.mo P. Zola, Abate dei Canonici Regolari del Laterano, suo confessore, di sostituirmi e di pregarvi di fare tutto il possibile perché la verità trionfi sulla menzogna.

Oggi non posso che affermare quanto vi ha scritto il R. Abate Zola, cioè che la pia Pastorella è quanto mai edificante nella sua condotta; che da circa cinque anni l'ho sotto la mia tutela, che essa non ha mai lasciato questo luogo, e che essa non ha mai accumulato soldi, come si vuole sostenere, poiché sono proprio io che provvedo ad ogni suo biso­gno, e che essa non è disubbidiente ai suoi superiori.

Vi prego, dunque, Monsignore, di far conoscere la verità al S. Padre, non appena lo riterrete opportuno, per sollevarlo della pena che gli cau­sano tali calunnie.

Voglia gradire, Monsignore...


 continua.....





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:35. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com