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Come deve porsi un cattolico nei confronti del grande valore dell'amicizia e del mondo

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2012 22:24
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Sesso: Femminile
27/08/2009 16:47
 
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Amore: chi non usa innumerevoli volte questa parola e i suoi derivati nel corso della vita? ma: quanti sanno cosa significa?

Accade di trovarsi invischiati in una discussione in cui qualcuno per giustificare condotte di vita peccaminose se ne esca con il solito blablabla in cui si usa e abusa della parola "amore" e del verbo "amare", "amore" che giustificherebbe ogni infrazione alle norme della morale naturale, per cui rapporti prematrimoniali, sodomia, addirittura ammazzamenti di familiari in coma, tutto sarebbe espressione di un non meglio definito "amore", nuova "parola talismano" che significa tutto e il contrario di tutto, cioè nulla.

Sarebbe interessante interrompere uno di tali paladini dell'"amore" nel bel mezzo di una delle loro moraleggianti filippiche e chiedergli con aria pacata e innocente: "Ma cos'è l'amore, e che vuol dire "amare"? e osservare le loro reazioni...
Alcuni cadrebbero dalle nuvole, altri ti aggredirebbero dicendo che fai "l'intellettuale" (chiedere il significato dei termini usati è oggi un azzardo assai richioso: ad esempio un conduttore televisivo può perdere il suo posto per aver chiesto cos'è un aborto), altri ancora balbetterebbero poche scontate e tautologiche banalità... Gli incantati dalle "parole talismano" (parole il cui scopo non è trasmettere informazioni ma evocare stati emotivi) non possono rispondere, dal momento che un talismano non è suscettibile di spiegazione razionale: difficilmente un mago sarà in grado di dare una spiegazione accettabile delle formule usate...

A. Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana n. 254:

Citazione:
La carità è una virtù specificamente una, indivisibile. Infatti ancorchè abbracci soggetti tanto vari (Dio, noi e il prossimo) il motivo dell'amore, cioè la ragione formale, è unico: la divina bontà. Ne deriva che quando amiamo noi stessi o il prossimo per qualche motivo diverso dalla bontà di Dio non facciamo un atto di carità, ma di amore naturale, di filantropia, o forse di puro egoismo (per i vantaggi che ci può portare). Quanti atti che sembrano fatti in virtù di una carità eroica, sono ben lontani dall'esserlo! L'eroismo puramente umano non vale nell'ordine soprannaturale: è come una moneta falsa che non circola nelle banche del cielo. [...] l'unica maniera per non avvilirci nell'amore delle creature è quella di amarle in Dio, e per Dio. La carità sarà così la bacchetta magica che converte in oro tutto ciò che tocca, anche le cose inferiori a noi, che possono essere riferite e ordinate all'amore e alla gloria di Dio

Santa Caterina da Siena in due dei tanti illuminanti frammenti dal suo epistolario scrive:

Citazione:
L'anima resa consapevole del proprio nulla, e che ogni suo bene deriva dal Creatore [...] si trova come sommersa entro un oceano, le cui profonde acque la circondano da ogni parte. Non percepisce niente che non si trovi in quelle medesime acque. Può intravedere gli oggetti che lì si riflettono; ma li osserva solo in quanto immersi in quell'acqua sublime.

Citazione:
... Come dunque possiamo far divenire perfetto questo amore che è imperfetto? Il modo è questo: correggere e redimere purificando i moti del cuore, con una vera conoscenza di te stessa, con odio verso la tua imperfezione e dolore per questa; la tua imperfezione consiste nell'essere tanto rozza, così che l'amore che devi dare interamente a Dio, tu lo vai a dare alle creature, amandole senza misura, mentre Dio lo ami con misura. Ma l'amore verso Dio deve essere senza misura, mentre è l'amore verso le creature che deve essere misurato sull'amore di Dio, e non sulla misura delle nostre consolazioni, né spirituali né temporali. Quindi fa in modo di amare ogni persona e ogni cosa in Dio, e di correggere ogni tuo affetto disordinato
.



Ecco la chiave di comprensione del problema:
fa in modo di amare ogni persona e ogni cosa in Dio, e di correggere ogni tuo affetto disordinato... Ogni affetto verso persone o cose che prescinda da Dio è un disordine, e quindi un falso affetto, egoismo camuffato...

Cristo non si è limitato a dire "ama il prossimo tuo come te stesso" ma ha premesso "ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente": la prima preoccupazione deve essere l'amare Dio, l'amare il prossimo verrà di conseguenza.
Se amo il Creatore non potrò che amare le creature da lui amate (amare qualcuno implica amare ciò che lui ama, condividere con lui l'oggetto del suo amore); l'amore per le creature in se stesse invece non solo è idolatria (in quanto solo Dio è da amare in se stesso, amare qualcuno in se stesso significa divinizzarlo) ma è anche un inganno destinato a durare poco: le creature in se stesse spesso non sono affatto amabili, e l'amore cieco in esse riposto assai presto potrebbe capovolgersi in odio (l'idolo delude...)

Il mondo chiama amore ciò che è solo sordido egoismo: a volte verrebbe da pensare che una delle più potenti armi di satana sia un vocabolario manomesso...
__________________

[SM=g1740722]

Dio è AMORE, cioè, è CARITA' e la Carità è l'Amore di Dio dono di Dio all'Uomo...ma a causa del peccato, questa Carità, è sopita nell'uomo e necessita di essere risvegliata, accesa....

Un bambino, muovendo i primi passi nel mondo, è di per se egoista, ma è giusto che a quella età lo sia, è un istinto naturale di sopravvivenza...tuttavia se crescendo NON matura IL DONO DI SE, da grande diventerà un uomo egoista non più per sopravvivenza, ma per ingordigia...
è ciò che chiamiamo EDUCAZIONE; EDUCARE ALLA VITA, EDUCARE ALL'AMORE....

Corinzi 1 - Capitolo 13
[1]]Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
[2]E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
[3]E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
[4]La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5]non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7]Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8]La carità non avrà mai fine [....]
[13]Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]

Possiamo aiutarci con un testo fondamentale sull'amore, l'enciclica Deus caritas est di Benedetto XVI. Molto in sintesi:

Il Papa identifica due volti dell’amore: eros (la passione amorosa, il desiderio), e agape (la donazione di sé). Sottolinea che non sono in contrasto tra di loro, ma piuttosto la seconda è l’evoluzione del primo:

Citazione:
Anche se l’eros è inizialmente bramoso, ascendente – fascinazione per la grande promessa di felicità – nell’avvicinarsi poi all’altro si porrà sempre meno domande su di sé, cercherà sempre di più la felicità dell’altro, si preoccuperà sempre di più di lui, si donerà e desidererà "esserci per" l’altro. Così il momento dell’agape si inserisce in esso; altrimenti l’eros decade e perde anche la sua stessa natura. (n.7)

e il testo prosegue:

Citazione:
D’altra parte, l’uomo non può neanche vivere esclusivamente nell’amore oblativo, discendente. Non può sempre soltanto donare, deve anche ricevere. Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono.

***

Il messaggio dei media è completamente opposto a quello dell’enciclica. Eros e agape sono prospettati in totale opposizione; si rappresenta da una parte la Chiesa come nemica dell’eros, capace di invitare la gente solo e sempre al sacrificio, e dall’altra parte l’amore come puro eros che non evolve mai (o, peggio, coincide con la concupiscenza).
Il risultato è che le povere creature, all’insorgere delle prime tempeste ormonali, credono di dover "scegliere". Ed è inutile dire quale delle due strade appare più allettante…

E così è per il senso e il concetto dell'amicizia che finisce per confodersi in un soggettivismo entro il quale la Verità stessa rischia di restare vittima...Non posso avere per amico chi rifiuta la Verità, ma posso fare in modo che il mio amore vero per lui porti Dio a sciogliere il cuore che lo rifiuta....

Ecco perchè Gesù dice: LA VERITA' VI RENDERA' LIBERI....liberi da che cosa?
da un amore che non è affatto libertà, ma castrazione...

L'Amicizia e l'Amore sono strettamente collegate fra loro, un sacerdote per esempio attraverso il voto del celibato e diventando padre spiritualmente dei figli che gli vengono affidati nella comunità, esercita il ruolo NON dell'amico, ma del Padre che AMA... [SM=g1740733] un sacerdote che ingasse i figli sulla legge di Dio PER RENDERSI PIU' AMICO AL PECCATORE, NON AMA DI AMORE VERO è schiavo della mentalità del mondo, è un frustrato....Gesù non scese mai a compromessi con i suoi che chiamava AMICI...e finì in quel processo perchè AMANDO DICEVA LA VERITA'....e rimase SOLO, MA LIBERO....

Sant'Agostino dice: AMA E FA CIO' CHE VUOI....quante volte sentiamo usare abusivamente questa espressione? Se prima non comprendiamo che cosa significa AMARE, difficilmente potremmo comprendere cosa intendesse sant'Agostino...

[SM=g1740733]


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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