A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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PRIMO VENERDI' DEL MESE (pratica, preghiera, tradizione)

Ultimo Aggiornamento: 08/12/2013 00:03
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31/08/2009 10:25
 
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Amici....  è il PRIMO VENERDI' DEL MESE....
Per la Chiesa Cattolica questo giorno, ad ogni mese dell'anno, ci dona l'opportunità per fare Pace con Cristo, Pace vera con noi stessi, Pace con il Prossimo...
Vivendo in un tempo assai frenetico, questa pratica devozionale, risulta oggi ancor più fondamentale per ricaricare il nostro spirito e nutrire l'Anima....

  Haurietis Aquas Devozione Sacro Cuore di Gesù

Sacro Cuore di Gesù meditato da Giovanni Paolo II

LA GRANDE PROMESSA (il Sacro Cuore di Gesù ) e Padre Amorth l'ultimo Esorcista

Storia della Devozione al Sacro Cuore di Gesù e i testi dei Pontefici che l'appoggiarono

A questa pratica sono essenzialmente associate:
l'Adorazione Eucaristica per chiedere a Dio santi Sacerdoti:

Preghiamo per i SACERDOTI e per le Vocazioni

e la pratica meravigliosa del Sacro Cuore di Gesù:

SACRO CUORE DI GESU' (Preghiere, Meditazioni, Riflessioni)

Ci sono due modi infatti per vivere questa Pratica: sia con la richiesta di Gesù stesso a S. Margherita Maria Alacoque (vedi collegamento al Sacro Cuore) e che sono i primi Nove Venerdì di ogni mese, sia  per tutto l'anno, ogni primo Venerdì....


Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese.

 

Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.

 

Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.

Ma non sarebbe molto meglio deciderci per la Santa Comunione nei Primi Venerdì di tutti i mesi della nostra esistenza? 

 

Tutti sappiamo che, accanto a gruppi di anime ferventi che hanno compreso il tesoro nascosto nella Santa Comunione settimanale, e, meglio ancora, in quella quotidiana, vi è un numero sterminato di coloro che raramente durante l'anno o solo a Pasqua, si ricordano che vi è un Pane di vita, anche per le anime loro; senza tener conto di quanti neppure a Pasqua sentono il bisogno del nutrimento celeste.

 

La Santa Comunione mensile costituisce una buona frequenza alla partecipazione dei divini misteri. Il vantaggio e il gusto che da essa l'anima ritrae, forse indurranno dolcemente a diminuire la distanza tra un incontro e l'altro col Maestro divino, fino anche alla Comunione quotidiana, secondo il desiderio vivissimo del Signore e della Santa Chiesa.

 

Ma questo incontro mensile deve essere preceduto, accompagnato e seguito da tale sincerità di disposizioni che veramente l'anima ne esca ristorata.
Il segno più certo del frutto ricavato sarà la constatazione del miglioramento progressivo della nostra condotta, ossia della maggiore somiglianza del cuore nostro al Cuore di Gesù, attraverso l'osservanza fedele e amorosa dei dieci comandamenti.
"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna” (Gv. 6,54)

Il documento guida in materia è certamente l'enciclica di Pio XII, Haurietis aquas (Attingerete alle acque) del 15 maggio 1956, testo che andrebbe letto e meditato per intero. Questa devozione - contenuta in germe nella Sacra Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali - ha avuto un particolare incremento e la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a santa Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673.
Da allora, superate numerose difficoltà teologiche e liturgiche, si è diffusa rapidamente fra tutte le categorie del popolo cristiano, mentre la Chiesa la ha elevata alla dignità liturgica di «solennità».

Scrive così Pio XII nell'enciclica:

La Chiesa quindi, vera ministra del sangue della redenzione, è nata dal cuore trafitto del Redentore; e dal medesimo è parimenti sgorgata in sovrabbondante copia la grazia dei sacramenti, che trasfonde nei figli della chiesa la vita eterna, come ben ci ricorda la sacra liturgia: "Dal cuore trafitto nasce la chiesa a Cristo congiunta. ... Tu, che dal tuo cuore fai sgorgare la grazia" (Hymn, ad Vesp. Festi Ss.mi Cordis Iesu). Di questo simbolismo, non ignoto nemmeno agli antichi padri e scrittori ecclesiastici, il Dottore comune, facendosi loro fedele interprete, scrive: "Dal lato di Cristo sgorgarono l’acqua, simbolo di spirituale abluzione e il sangue, simbolo di redenzione. Perciò il sangue ben si addice al sacramento dell’Eucaristia; l’acqua, invece al sacramento del battesimo, che però mutua la sua virtù purificatrice dalla virtù del sangue di Cristo" (Summa theol., III, q. 66, a. 3 ad 3u’: ed. Leon., t. XII, 1906, p. 65). Quanto è stato qui scritto del lato di Cristo, trafitto e aperto dal soldato, deve similmente dirsi del suo cuore, raggiunto dal colpo di lancia, vibrato proprio allo scopo di accertare la morte di Gesù Cristo crocifisso. Pertanto, la ferita del cuore sacratissimo di Gesù, ormai spirato, doveva rimanere nei secoli la vivida immagine di quella spontanea carità, che aveva indotto Dio stesso a dare il suo Unigenito per la redenzione degli uomini, e con la quale Cristo amò noi tutti con amore sì veemente, da offrirsi come vittima di immolazione cruenta sul Calvario: "Cristo amò noi, e diede se stesso per noi, oblazione e sacrificio a Dio, profumo di soave odore" (Ef 5,2).

(..)

Dinanzi allo spettacolo di tanti mali, che oggi, più che nel passato, travagliano individui, famiglie, nazioni e il mondo intero, dove mai, venerabili fratelli, cercheremo il rimedio? Si potrà forse trovare una devozione più eccellente dei culto al cuore augustissimo di Gesù, più conforme all’indole propria della religione cattolica, più idonea a sovvenire le odierne necessità della chiesa e del genere umano?
Ma, quale atto di omaggio religioso più nobile, più dolce, più salutare del culto sullodato, dal momento che esso è tutto rivolto alla stessa carità di Dio? (cf. Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20(1928), p. 166) Finalmente, quale stimolo più potente della carità di Cristo - che la pietà verso il cuore sacratissimo di Gesù fomenta e accresce ogni giorno più - per spingere i fedeli alla perfetta osservanza della legge evangelica, senza la quale, come ammoniscono saggiamente le parole dello Spirito Santo: "Opera della giustizia sarà la pace" (Is 32,17), non è possibile instaurare la vera pace tra gli uomini?

Pertanto, seguendo l’esempio del nostro immediato predecessore, piace anche a noi di rivolgere a tutti i nostri dilettissimi figli in Cristo le parole ammonitrici con le quali Leone XIII, di i.m., al tramonto del secolo scorso, esortava tutti i fedeli cristiani e quanti sono sinceramente solleciti della propria salvezza, e di quella della civile società: "Ecco che oggi si offre agli sguardi un altro consolantissimo e divinissimo segno, vale a dire: il cuore sacratissimo di Gesù ... rilucente di splendidissimo candore in mezzo alle fiamme. In esso sono da collocarsi tutte le speranze: da esso è da implorare e attendere la salvezza dell’umanità" (Enc. Annum sacrum: Acta Leonis 19 (1900), p. 79; Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20 (1928), p. 167).

È altresì vivissimo nostro desiderio che quanti si gloriano del nome di cristiani e intrepidamente combattono per stabilire il regno di Cristo nel mondo, stimino l’omaggio di devozione al cuore di Gesù come vessillo di unità, di salvezza e di pace. Però, nessuno pensi che con tale ossequio venga arrecato alcun pregiudizio alle altre forme di pietà, con le quali il popolo cristiano, sotto l’alta direzione della chiesa, onora il Redentore divino. Al contrario, una fervida devozione verso il cuore di Gesù alimenterà e promuoverà il culto alla sacratissima croce, come pure l’amore verso l’augustissimo sacramento dell’altare.



Per rendere efficace questa Devozione, ricordiamoci di:

- prepararci per tempo a fare una santa Confessione e dolore per i propri peccati, ci si può confessare anche di giovedì.... l'importante è cogliere questa misericordiosa opportunità...

- partecipare all'Adorazione Eucaristica che si attua in moltissime chiese parrocchiali, chi non potesse andare per motivi di lavoro o perchè malato, può associarsi spiritualmente unendo le medesime intenzioni della Chiesa...

- NON scappare dopo l'Adorazione Eucaristica, ma fermarsi per la Santa Messa....

- associamo all'Adarazione le intenzioni del Sommo Pontefice che Domenica all'Angelus ha così chiesto:


La settimana scorsa abbiamo ricordato la memoria di Santa Monica e del suo figlio Agostino, per la conversione del quale ella pregò costantemente. Che questo suo atteggiamento ricordi ai genitori il loro particolare ruolo nell’educazione dei figli e nella loro formazione al rapporto con Dio. Benedico di cuore voi tutti, in modo particolare i genitori, gli insegnanti e gli alunni che si preparano all’inizio del nuovo anno scolastico.


Mettiamo nel Sacro Cuore di Gesù e di Maria per la quale è associato anche il Primo Sabato del mese:I 15 Sabati del Mese (importante devozione)

tutti gli STUDENTI, LE FAMIGLIE, I GENITORI....





[Modificato da Caterina63 08/12/2013 00:03]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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01/10/2009 11:26
 
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Presentazione del libro "La Grande Promessa" di don Arturo Milani edito da Salpan Editore ( www.salpan.org )

[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]


entrando nel sito Salpan, trovato il libro, fatene richiesta via email, a me è arrivato subito ed è fantastico...
il libricino, formato tascabile, vi aiuta a seguire, mese per mese, nella pratica dei 9 Venerdì del mese dedicati al Sacro Cuore di Gesù, VOLUTI E RICHIESTI DA LUI.... ad ogni Adorazione Eucaristica vi sono associati poi episodi e racconti di fatti veri ed autentici che edificano l'anima e la incoraggiano...

Un bellissimo dono per noi stessi e magari anche come dono per gli altri...



QUESTO PRIMO VENERDI' DEL MESE COINCIDE CON LA FESTA LITURGICA DEI NOSTRI SANTI ANGELI CUSTODI.... [SM=g1740733]


VI RICORDIAMO CHE IL 7 OTTOBRE, VENERDI', FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO E' GIORNO IN CUI SI DICE IN TUTTA LA CHIESA LA SUPPLICA ALLA MADONNA DEL ROSARIO DI POMPEI...


cliccate qui sotto...
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...




[SM=g1740738]

[SM=g1740750]

[Modificato da Caterina63 01/10/2009 11:36]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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01/07/2011 17:27
 
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[SM=g1740733]

Festa del Sacro Cuore: primi 9 venerdì del mese

Cor Jesu sacratissime, misere nobis


Oggi ricorre la solennità del Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo (domani sarà la memoria del Cuore Immacoalto della Beata Vergine Maria).
Ed è anche il Primo Venerdì del mese.

La coincidenza "provvidenziale" è occasione di proporre ai lettori la piissima pratica dei "9 primi venerdì consecutivi del mese", in onore del Sacro Cuore, che costituiscono la c.d. "Grande Promessa" di Gesù a Santa Margherita Alacoque (che forse i lettori un po' più adulti, sicuramente ricorderanno).
Essa, con le altre 11, rappresenta ciò che un giorno, un caro amico, definì "uno degli strumenti straordinari che noi Cattolici abbiamo per l'ottenimento della Salvezza eterna dell'anima. Peccato che però non sempre ce li ricordiamo e li apprezziamo come dovremmo".



Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore splendente come il sole di fulgidissima luce(foto sopra), fece le seguenti promesse per i suoi devoti:
1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie
3. Li consolerò in tutte le loro pene
4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte
5. Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia
7. Le anime tiepide si infervoreranno
8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione
9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore
10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti
11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.
12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.
La dodicesima promessa è detta "grande", perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità.

Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall'autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.

CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.
4. Se per malattia, lavoro, viaggio si dovesse saltare un venerdì, bisogna ricominciare

Sulle meditazioni da leggere e fare proprie durante la pratica dei "9 primi venerdì", su alcune spiegazioni per vari dubbi, si veda qui.
Sulla certezza e sull'autenticità della Grande Promessa di N.S.G.C., si veda la bella spiegazione qui.

Ps.
Chi ha scritto il post, si è anche un po' emozionato, perchè leggendo le 12 promesse, ha ricordato, riaffiorate all'improvviso da lontani ricordi della memoria, alcune frasi e alcuni insegnamenti che aveva ricevuto, da bambino, dalle nonne e dalla mamma. E ha ricordato come nelle case dei nonni in sala o in cucina, ci fosse, ben esposta e decorosa (se pur sbiadita per il migrar degli anni) la rassicurante e benevola immagine del Sacro Cuore.
Ciò vuol dire che la devozione al Sacro Cuore, un tempo non così lontano, era diffusa e praticata. Ma che, ahinoi, sembra essersi affievolita nei tempi recenti.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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25/02/2012 21:53
 
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Salva la tua anima, inizia subito i primi 9 venerdi' del mese

Gesù rivela a Santa Margherita Maria Alacoque:

primi none 9 venerdi' del mese,devozione sacro cuore

A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese.Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.

Ma non sarebbe molto meglio deciderci per la Santa Comunione nei Primi Venerdì di tutti i mesi della nostra esistenza?Tutti sappiamo che, accanto a gruppi di anime ferventi che hanno compreso il tesoro nascosto nella Santa Comunione settimanale, e, meglio ancora, in quella quotidiana, vi è un numero sterminato di coloro che raramente durante l'anno o solo a Pasqua, si ricordano che vi è un Pane di vita, anche per le anime loro; senza tener conto di quanti neppure a Pasqua sentono il bisogno del nutrimento celeste.La Santa Comunione mensile costituisce una buona frequenza alla partecipazione dei divini misteri. Il vantaggio e il gusto che da essa l'anima ritrae, forse indurranno dolcemente a diminuire la distanza tra un incontro e l'altro col Maestro divino, fino anche alla Comunione quotidiana, secondo il desiderio vivissimo del Signore e della Santa Chiesa.Ma questo incontro mensile deve essere preceduto, accompagnato e seguito da tale sincerità di disposizioni che veramente l'anima ne esca ristorata.Il segno più certo del frutto ricavato sarà la constatazione del miglioramento progressivo della nostra condotta, ossia della maggiore somiglianza del cuore nostro al Cuore di Gesù, attraverso l'osservanza fedele e amorosa dei dieci comandamenti."Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna” (Gv. 6,54)
LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE
Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:
1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie
3. Li consolerò in tutte le loro pene
4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte
5. Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia
7. Le anime tiepide si infervoreranno
8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione
9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore
10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti
11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.
12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.
La dodicesima promessa è detta "grande", perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità. Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall'autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.
CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.
ALCUNI DUBBI SE, DOPO FATTI I NOVE PRIMI VENERDÌ CON LE DEBITE DISPOSIZIONI, UNO CADESSE IN PECCATO MORTALE, E POI MORISSE ALL'IMPROVVISO, COME POTREBBE SALVARSI?
Gesù ha promesso, senza eccezione alcuna, la grazia della penitenza finale a tutti coloro che avranno fatto bene la Santa Comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi; quindi si deve credere che, nell'eccesso della sua misericordia, Gesù dia a quel peccatore moribondo, la grazia di emettere un atto di contrizione perfetta, prima di morire.
CHI FACESSE LE NOVE COMUNIONI CON L'INTENZIONE DI PROSEGUIRE POI PIÙ TRANQUILLAMENTE A PECCARE, POTREBBE SPERARE IN QUESTA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESÙ?
No di certo, anzi commetterebbe tanti sacrilegi, perché accostandosi ai Santi Sacramenti, è necessario avere la ferma risoluzione di lasciare il peccato. Un conto è il timore di tornare ad offendere Dio, e altro la malizia e l'intenzione di seguitare a peccare.Messaggio del 27 novembre 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera-MEDJUGORJE)
Pregate il più spesso possibile questa preghiera di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù: “O Gesù, noi sappiamo che tu sei misericordioso e che hai offerto il tuo cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Noi sappiamo che tu ci supplichi costantemente affinché noi non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Per mezzo del tuo Cuore fa’ che tutti gli uomini si amino. Sparisca l’odio tra gli uomini. Mostraci il tuo amore. Noi tutti ti amiamo e desideriamo che tu ci protegga col tuo Cuore di buon pastore e che ci liberi da ogni peccato. Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai. Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore. Bussa continuamente. Fa’, o Buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno nel momento in cui ci ricordiamo della tua passione sofferta per noi. Amen”.
MEDITAZIONI PER I PRIMI VENERDÌI VENERDÌ - Il pentimento.
O Cuore di Gesù, fornace ardente di amore per tutti gli uomini da Te redenti con la Tua passione e morte di Croce, vengo a Te per chiederti umilmente perdono di tanti peccati con i quali ho offeso la Tua Maestà infinita ed ho meritato il castigo della Tua giustizia.Tu sei pieno di misericordia e per questo vengo a Te, fiducioso di ottenere, assieme al perdono, tutte le grazie che hai promesso a chi si sarebbe accostato ai santi sacramenti della Confessione e della Comunione nei primi venerdì di nove mesi consecutivi. Mi riconosco vile peccatore, indegno di ogni Tuo favore, e mi umilio davanti alla Tua infinita bontà, per la quale mi hai sempre cercato e hai pazientemente aspettato che venissi a Te per godere della Tua infinita misericordia.Eccomi ai Tuoi piedi, mio amabile Gesù, per darti tutta l'adorazione e tutto l'amore di cui sono capace, mentre Ti supplico: "Pietà, mio Dio, pietà di me secondo la Tua grande misericordia. Nella Tua bontà cancella i miei peccati. Lavami da tutte le mie colpe. Purificami e sarò mondato, lavami e sarò più bianco della neve. Se vuoi puoi guarire l'anima mia. Tu puoi tutto, mio Signore: salvami."
II VENERDÌ - La fede.
Eccomi, mio Gesù, nel venerdì del secondo mese, giorno che mi ricorda il martirio al quale Ti sei sottoposto per riaprirmi le porte del Paradiso e sottrarmi dalla schiavitù del demonioDovrebbe bastare questo pensiero per capire quanto è grande il Tuo amore per me. Invece sono così tardo di mente e così duro di cuore che ho sempre stentato a capirti e a risponderti. Tu mi sei vicino e io Ti sento lontano, perché credo in Te, ma con una fede così debole e così annebbiata da tanta ignoranza e da tanto attaccamento a me stesso, che non riesco a sentire la Tua amorevole presenza.Allora Ti supplico, o mio Gesù: aumenta la mia fede, annienta in me quanto non piace a Te e mi impedisce di vedere i Tuoi lineamenti di Padre, di Redentore, di Amico.Dammi una fede viva che mi faccia attento alla Tua parola e me la faccia amare come il buon seme che Tu getti nel terreno della mia anima. Nulla possa turbare la fede che ho in Te: né il dubbio, né la tentazione, né il peccato, né lo scandalo.Rendi pura e cristallina la mia fede, senza il peso dei miei interessi personali, senza i condizionamenti dei problemi della vita. Fà che io creda solo perché sei Tu che parli. E Tu solo hai parole di vita eterna.
III VENERDÌ - La fiducia.
Mio Gesù, vengo a Te per colmare il mio cuore bisognoso di amore, perché spesso si sente solo. Troppe volte ho avuto fiducia negli uomini e spesso la mia fiducia è stata tradita. Oggi do a Te la mia fiducia, la do a Te nella misura più assoluta, perché so che Tu mi porterai sulle Tue braccia, verso le mete migliori. Tu sei il solo che merita la fiducia dell'uomo: fiducia piena, totale, perché non sei mai venuto meno alla Tua parola. Tu sei il Dio fedele, il Creatore che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Il mondo dà la vertigine; Tu dai l'amore, la serenità e la pace. Tu dai la certezza di essere salvati e nel Tuo nome ogni venerdi tante anime risuscitano alla vita della grazia.Nel Tuo nome anch'io oggi risuscito nella certezza di essere salvato, perché Tu lo hai promesso. Con la Tua Grande Promessa hai manifestato la Tua potenza, ma con la Tua misericordia hai dimostrato l'amore. E chiedi a me una risposta d'amore.Eccomi, o Signore, lo Ti rispondo donando a Te ogni mia fiducia, e poiché di Te mi fido, a Te mi affido, nella certezza che ogni preghiera, ogni rinuncia, ogni sacrificio, a Te offerto con amore, otterrà da Te il cento per uno.
IV VENERDÌ - L'umiltà.
Mio Gesù, io Ti credo presente nel SS. Sacramento, fonte inestinguibile di ogni bene. Per il Tuo Corpo che mi doni nella Santa Comunione, fa che io contempli il Tuo volto nella Patria Celeste. Nell'onda pura del Tuo Sangue immergimi, o Signore, perché io impari che nel nascondimento, nell'umile sacrificio di sé, nasce la pace e la gioia dei cuori.Il mondo è orgoglio, esibizione e violenza. Tu invece insegni l'umiltà che è servizio, mitezza, comprensione, bontà.Ti sei fatto mio cibo e mia bevanda con il Sacramento del Tuo Corpo e del Tuo Sangue. E sei il mio Dio! Mi hai così dimostrato che, per salvarmi dovevi farti umile, nasconderti, lasciarti annientare. L'Eucaristia è il Sacramento del Tuo annientamento: chiunque Ti può adorare o calpestare. E sei Dio! L'insipienza umana è capace di ogni profanazione. E Tu chiami con amore, aspetti per amore. Umile e nascosto nel Tabernacolo Ti sei fatto il Dio dell'attesa. Dal profondo del mio nulla Ti chiedo perdono per quando non ho ascoltato la Tua Voce. Mio Signore, in questo quarto venerdì Ti chiedo il dono dell'umiltà. E' l'umiltà che salva i rapporti umani, che salva l'unità delle famiglie, ma soprattutto è l'umiltà che rende veri e costruttivi i miei rapporti con Te. Poiché Tu ami gli umili e disprezzi i superbi, fa che io sia umile per poter essere amato da Te. Fa ch'io sappia imitare l'umile Tua Ancella, la Vergine Maria, che hai amato per la sua verginità, ma che hai scelto per la suaumiltà. E' questo il dono che Ti voglio portare oggi: il mio proposito di essere umile.
V VENERDÌ - La riparazione.
Vengo a Te, mio Gesù, con tanti peccati e tanti difetti. Tutto mi hai perdonato nel sacramento della Confessione, ma io mi sento ancora debitore di tanto amore di riparazione: amore che cancelli ogni traccia del mio peccato, prima dentro di me, e poi nella Chiesa, mia madre spirituale, che ho danneggiato col mio peccato diminuendo in essa l'amore al Tuo Regno. Per questa riparazione Ti offro il Tuo stesso Corpo immolato e il Tuo sangue versato per la salvezza di molti. Anche se molto indegnamente Ti offro, in unione con il Tuo divino sacrificio, la rinuncia ad ogni soddisfazione illecita, Ti offro ogni sacrificio richiesto dalla fedeltà ai doveri che ho verso la mia famiglia, i sacrifici richiesti dal mio lavoro di ogni giorno; Ti offro tutte le mie sofferenze fisiche e morali, affinché le coscienze intorpidite, le famiglie malate e sconvolte, i cuori troppo tiepidi ritrovino la via della fede, la luminosità della speranza, l'ardore fecondo della carità. E Tu, mio Gesù Eucaristico, vieni a me con il Tuo Santo Spirito, Consolatore Perfetto. Illumina la mia mente, infiamma il mio cuore, affinché possa amarti con tutte le mie forze al di sopra di ogni cosa e riparare così i peccati miei e quelli di tutto il mondo. Concedimi di saperti fare amare anche da tutti i miei cari, fin che un giorno ci riunirai tutti nel Tuo Regno eterno per godere della Tua misericordia nella felicità che non ha fine.
VI VENERDÌ - La donazione.
Mio Signore Gesù, Ti sei donato a me nella Santa Eucaristia per dimostrarmi quanto è grande e potente l'Amore Divino.lo mi voglio donare a Te con fiducia illimitata e senza riserve, perché Tu veda la sincerità del mio amore. Ma proprio perché il mio amore, pur essendo sincero, è tanto debole e distratto dalle cose del mondo, desidero offrirti la mia donazione totale e incondizionata. Confido che Tu, con la Tua grazia, la renda sempre più vera.lo credo fermamente in Te, quindi Ti cerco amandoti, e Ti dono tutto il mio essere e tutte le cose mie insieme con i miei affetti più cari, fino a costituire con Te una cosa sola, perché la Tua vita pulsi nell'anima mia. Sono certo che se questo avverrà, Tu sarai la consolazione che nessun altro può darmi; sarai la mia forza, il mi conforto in ogni giorno della mia vita. Tu Ti sei donato a me e io mi dono totalmente a Te, perché riesca a capire quanto è grande il Tuo amore. Tu in questo giorno mi dai la Tua luce a piene mani, e mi fai comprendere che per realizzare questa donazione, devo essere umile e forte nella fede. Per questo ho bisogno del Tuo aiuto, della Tua assistenza, della Tua forza. È quanto Ti chiedo con tanto amore, perché desidero realizzare la più intima vicinanza a Te Eucaristico, non solo oggi, ma in tutti i giorni della mia vita. E Tu, mio Signore, fa in modo che, per questa donazione a Te, io resista a ogni seduzione delle persone, delle cose, del denaro, dell'orgoglio, e sia sempre Tuo testimone, cercando sempre il Tuo amore e la Tua gloria.
VII VENERDÌ - L'abbandono.
Troppe volte mi sono confuso agitandomi. Allora ho perso di vista Te, mio Vero bene, e ho dimenticato i propositi che Ti ho donato nei primi venerdì precedenti.Ora Ti chiedo, o mio Gesù, di essere Tu a prenderti cura di me e delle cose mie. Mi voglio abbandonare completamente in Te, certo che Tu risolverai tutte le mie situazioni spirituali e materiali.Voglio chiudere pacificamente gli occhi dell'anima mia, stornare il pensiero da ogni affanno e da ogni tribolazione e rimettermi a Te, perché Tu solo operi, dicendoti: pensaci Tu! Voglio chiudere gli occhi e lasciarmi portare dalla corrente della Tua grazia sul mare infinito del Tuo amore. Voglio abbandonarmi a Te per lasciarmi lavorare da Te, che sei l'Onnipotente, con tutta la fiducia del mio cuore. Solo voglio dirti: pensaci Tu! Non voglio più preoccuparmi di me, perché sia Tu, che sei Sapienza infinita, a preoccuparti di me, dei miei cari, del mio futuro. Solo Ti chiedo: mio Signore, pensaci Tu. Voglio abbandonarmi in Te e riposare in Te, credendo ciecamente alla Tua bontà infinita, nella certezza che Tu mi addestrerai a compiere il Tuo volere e mi porterai sulle Tue braccia verso ciò che per me è il vero bene.Nelle mie necessità spirituali e materiali, tralasciando affanni ed angoscie, sempre Ti dirò come ora Ti dico: Signore mio, pensaci Tu.
VIII VENERDÌ - La preghiera.
Devo veramente imparare a pregare. Ho capito che invece di fare la Tua volontà, ho sempre chiesto a Te di fare la mia. Tu sei venuto per gli ammalati, ma io, invece di chiedere a Te la Tua cura, Ti ho sempre suggerito la mia. Ho dimenticato di pregare come Tu ci hai insegnato nel Padre nostro e ho dimenticato che mi sei Padre pieno d'amore. Sia santificato il Tuo nome in questa mia necessità. Venga il Tuo regno, anche attraverso questa situazione, in me e nel mondo. Sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra, disponendo di questa mia necessità come meglio Ti piace, per la mia vita temporale ed eterna.lo credo che Tu sei la bontà infinita, quindi sono certo che Tu intervieni con tutta la Tua onnipotenza e risolvi le situazioni più chiuse. Se anche il malanno incalza, non mi agiterò, ma chiuderò gli occhi e con tanta fiducia Ti dirò: sia fatta la Tua volontà. E sarò certo che interverrai e compirai, come medico divino, ogni guarigione, anche il miracolo se occorre. Perché non c'è medicina più potente di un Tuo intervento di amore. Non confiderò più negli uomini, perché so che è questo che intralcia l'operare del Tuo amore. La mia preghiera fiduciosa sarà sempre rivolta a Te, perché in Te credo, in Te spero, Te amo sopra ogni cosa.
IX VENERDÌ - Il proponimento.
Son giunto al termine dei Nove Primi Venerdì da Te richiesti per colmarmi delle grazie previste dalla Tua Grande Promessa. Durante questi nove mesi Tu mi hai aiutato a crescere nella fede e nella vita di grazia. Il Tuo amore mi ha attirato a Te e mi ha fatto comprendere quanto hai patito per salvarmi e quanto è grande il Tuo desiderio di portarmi a salvezza. Tutto l'amore di un Dio si è riversato su di me, ha illuminato la mia anima, ha rafforzato la mia volontà e mi ha fatto capire che a nulla serve all'uomo guadagnare anche tutto il mondo se poi perde la sua anima, perché perduta l'anima è perduto tutto, salvata l'anima è salvato tutto. Ti ringrazio mio Gesù, di tanti doni e Ti offro, quale testimonianza della mia gratitudine, il proposito di accostarmi più spesso ai sacramenti della Confessione e della santa Comunione con l'adorazione, il rispetto, la devozione e il fervore di cui posso essere capace. E Tu continua ad assistermi, o mio Gesù, con il Tuo amore sempre vigile e sempre misericordioso, perché io impari ad amarti per Te stesso, ancora più che per i Tuoi benefici. Voglio poterti dire sempre con sincerità: Amore mio ti voglio tanto bene. E Tu che hai detto: "Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare" (Ezechiele 18, 15), conduci anche me, perché mi nutri del Tuo amore e riposi sempre sul Tuo cuore.In particolare voglio offrirti in ringraziamento di tutti i tuoi benefici, il proposito di non lasciare mai la Messa alla domenica e negli altri giorni festivi, e di insegnare anche ai miei familiari l'osservanza di questo terzo Comandamento che Tu ci hai dato perché veniamo ad attingere al Tuo amore la gioia e la serenità che nessun altro può darci.

Scarica stampa e diffondi questa devozione nelle parrocchie e tra i tuoi amici.

fonte: http://www.festadelladivinamisericordia.com/page/g-i-primi-venerdi-del-mese.asp


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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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09/07/2013 16:09
 
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Luglio, il mese dedicato al Preziosissimo Sangue. Origini della devozione

 
Il mese di luglio è tradizionalmente dedicato al Preziosissimo Sangue, una devozione che risale ai primi secoli del Cristianesimo e che il Beato Pio IX, sotto la spinta di san Gaspare del Bufalo (1786-1837), estese nel 1849 a tutto il mondo cattolico. Non tutti conoscono però le origini di questa devozione nei tempi moderni.
 
Fra la riva sinistra del Tevere e le pendici del Campidoglio si estendeva all’inizio dell’Ottocento un vasto quartiere, dove sorgevano molte antiche chiese, attorno a una piazza conosciuta come piazza Montanara. Di questo angolo di Roma, scomparso dopo la creazione della Via del Mare (oggi via Luigi Petroselli), rimane la Chiesa di San Nicola in Carcere, così detta perché si pensa che i suoi sotterranei costituissero una continuazione del carcere Tullianum capitolino.
 
In questa antica Basilica, dedicata a san Nicola di Mira, si conservò sempre con particolare devozione una reliquia del Preziosissimo Sangue. Stando alla tradizione un membro dell’aristocratica famiglia romana dei Savelli, trovandosi presente alla morte del Salvatore, ebbe la veste spruzzata da alcune stille del suo Preziosissimo Sangue. Convertitosi al Cristianesimo, staccò dall’abito la parte ancora rossa di Sangue e tornato Roma la conservò nella sua nobile dimora, chiusa in un reliquiario di ebano e cristallo, dove restò gelosamente custodita per 1700 anni, fino a quando il principe Giulio Savelli (1626-1712), ultimo della sua casa, l’offrì in dono alla Chiesa di San Nicola in Carcere, adiacente al suo palazzo (oggi Teatro di Marcello).
 
La Cappella della nostra Santa Messa
La reliquia fu chiusa in una cassetta d’argento e deposta in venerazione all’altare del Santissimo Crocifisso, lo stesso che aveva un giorno parlato a santa Brigida. In occasione del primo centenario del dono, l’8 dicembre 1808, il canonico Francesco Albertini (1770-1819), rettore della Chiesa, fondò, con un gruppo di devoti della reliquia una Pia Associazione in onore del Preziosissimo Sangue e ne assegnò la predicazione al neo sacerdote Gaspare del Bufalo (Roma 1786-Roma 1837), da lui diretto spiritualmente. Intanto, nella notte dal 5 al 6 luglio 1809, Pio VII fu fatto prigioniero e deportato. Gaspare del Bufalo e Francesco Albertini rifiutarono il giuramento di fedeltà a Napoleone e vennero condannati all’esilio e poi al carcere.
 
Dopo la caduta di Napoleone, l’Albertini venne nominato vescovo di Terracina, Sezze e Priverno, mentre Gaspare del Bufalo ricevette dal papa Pio VII l’ordine di dedicarsi alle missioni popolari, per debellare lo spirito di empietà e di irreligione del tempo. Il canonico Albertini, è considerato il “Padre Segreto” di tutto il movimento devozionale ottocentesco verso il Sangue di Cristo, colui che plasmò san Gaspare del Bufalo e lo indirizzò alla fondazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, a cui si ispirò santa Maria De Mattias (1805-1866), fondando le Adoratrici del Sangue di Cristo.
 
Quando, nel 1849, Pio IX fu costretto a lasciare Roma occupata dai rivoluzionari per rifugiarsi a Gaeta, ebbe un incontro con il venerabile don Giovanni Merlini, successore di san Gaspare del Bufalo e stimatissimo dal Pontefice per la sua santità e saggezza. Al Papa, che gli chiedeva quando sarebbero passati quei terribili momenti per la Chiesa, il santo missionario, rispose che se Pio IX avesse introdotto la Festa del Preziosissimo Sangue, sarebbe tornato a Roma liberata. Dopo averci riflettuto, il 30 giugno il Papa comunicò al Merlini che accettava il suo consiglio. La domenica del 1 luglio di quell’anno i rivoluzionari furono costretti a lasciare Roma e il Papa, con decreto del 10 agosto 1849, estese la festa del Preziosissimo Sangue a tuta la Chiesa, da celebrarsi con rito doppio di seconda classe nella prima domenica di luglio. Pio X la fissò definitivamente al 1 luglio e Pio XI, a ricordo del XIX centenario della redenzione, nell’aprile del 1934, la elevò a rito doppio di prima classe.
 
Paolo VI, in seguito alla riforma liturgica postconciciliare abbinò la Festa del Preziosissimo Sangue a quella del Corpus Domini, ma la sua decisione provocò un vivo malcontento tra i devoti dell’una e dell’altra devozione. Ricevendo i Missionari del Preziosissimo sangue, il Papa comunicò loro che potevano ugualmente celebrare la Festa nel 1 luglio, con liturgia di solennità.
 
La Pia associazione del Preziosissimo Sangue fondata da mons. Albertini, eretta ad Arciconfraternita dal papa Pio VII nel 1815, si trasferì poi presso la chiesa di san Giuseppe a Capo le Case, dove, dietro l’Altare,  ancora si conserva il reliquiario di San Nicola in Carcere.
 
Il Sangue di Cristo, a cui si deve la nostra redenzione, dà alla vita di ogni cristiano un carattere sacrificale, come partecipazione all’immolazione che Cristo fece di Sé sul Calvario. Esso è intimamente legato al Santo sacrificio della Messa che è il rinnovamento incruento del Sacrificio della Croce. Non è forse privo di significato il fatto che la basilica di San Nicola in Carcere e la chiesa di san Giuseppe a Capo le Case, così intimamente legate alla reliquia del Sangue di Cristo, hanno oggi il privilegio di essere tra le poche chiese di Roma, dove si celebra con regolarità la Santa Messa secondo il Rito romano antico.(1)  (Veronica Rasponi)
_________________________
1. A San Nicola in Carcere, Via del Teatro di Marcello 46, la Santa Messa usus antiquior è celebrata ogni Sabato alle 18,30 e ogni Domenica alle 17,30. A S. Giuseppe a Capo le Case è celebrata ogni Domenica mattina alle 11.





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Fraternamente CaterinaLD

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Il Cuore Eucaristico di Gesù e il dono perfetto di Sè stesso, prima parte - un testo di Padre Garrigou Lagrange, op

 

Propongo ai lettori del blog un testo teologico di facile comprensione, ma di grande spessore.
Si tratta di un articolo redatto da Padre Garrigou-Lagrange, domenicano, autore di molti testi teologici di una certa notorietà, sebbene parecchi di essi, attualmente, non siano più disponibili per mancanza di ristampa o di traduzioni dal francese.
 
Lo scritto che segue fu pubblicato il 1 dicembre 1931 nella rivista "La vita spirituale". 
Ho optato per un inserimento "dilazionato" e frazionato in più post, al fine di favorire la meditazione su singoli punti.
In questa prima parte, l'autore insiste molto su un concetto caro anche alla filosofia:"bonum diffusivum sui est"- il bene è diffusivo per natura.
A partire da questo elemento, Padre Garrigou, con un excursus del pensiero di San Tommaso (il "dottore angelico" domenicano) vuole sottolineare l'importanza della donazione totale di Sè che Dio ha fatto all'uomo attraverso il Figlio e soprattutto attraverso il Cuore di Gesù.
 
Ho curato personalmente la traduzione dal francese; il testo originale potete trovarloqui.
 
Vi consiglio di dare uno sguardo anche ad un nuovo sito italiano dedicato alla figura di Padre Lagrange, per conoscere un po' meglio questo grande teologo attualmente sottovalutato e dimenticato, ma da "riscoprire".
 
Buona lettura!
 
 
 
 
IL CUORE EUCARISTICO DI GESU' E IL DONO PERFETTO DI SE' STESSO

(parte prima)
 
Testo di Padre Garrigou-Lagrange, op
 
 
Il Sacro Cuore di Gesù è il simbolo del Suo amore, e la più grande manifestazione dell'amore è il dono perfetto di Sè stesso.
 
La bontà è essenzialmente comunicativa, il bene è per sua natura diffusivo.
 
Santo Tommaso dice anche: "Non soltanto il bene è diffuso per natura, ma più esso è perfetto, più si comununica con abbondanza e intimamente, e ancora di più ciò che procede da lui, resta strettamente unito".
E' così che il sole spande attorno a sè stesso la luce e un calore salutare, che la pianta e l'animale adulti donano la vita a un'altra pianta e a un altro animale, che il grande artista concepisce e produce i suoi capolavori, che il saggio comunica le sue intuizioni, le sue scoperte, che egli dona ai suoi discepoli il proprio spirito; è ancora così che l'uomo virtuoso porta alla virtù e che l'apostolo, che possiede la santa passione del bene, dona alle anime il meglio di sè stesso per condurle a Dio.
La bontà è essenzialmente comunicativa, e più è perfetta, più si dona intimamente e abbondantemente.
 
Colui che è il Bene Sovrano, pienezza dell'essere, si comunica nel modo più pieno e intimo attraverso la generazione eterna del Verbo ed il soffio dello Spirito Santo, come la Rivelazione ci insegna.
Il Padre, generando il Figlio, comunica a Lui non soltanto una partecipazione della sua natura, della sua intelligenza e del suo amore, ma tutta la sua natura indivisibile, senza moltiplicarla in alcun modo, Gli dona d'essere "Dio da Dio, Luce da Luce, vero Dio da Dio vero", e il Padre e il Figlio comunicano allo Spirito d'amore, che procede da Essi, questa stessa natura divina indivisibile e le sue perfezioni infinite.
Il bene è diffusivo per natura, e più è perfetto, più si dona pienamente e intimamente.
 
In virtù di questo stesso principio, era conveniente, dice San Tommaso, che Dio non si accontentasse di crearci, di donarci l'esistenza, la vita, l'intelligenza, la Grazia santificante, partecipazione della sua natura, ma che ci donasse Sè stesso in persona attraverso l'Incarnazione del Verbo.
 
Anche in seguito alla caduta del primo uomo, Dio avrebbe potuto volersi rivelare a noi in altro modo, ad esempio inviandoci un profeta che ci avrebbe fatto conoscere le condizioni del perdono.
Ma Egli ha fatto infinitamente di più, Egli ha voluto donarci Suo Figlio in persona, come Redentore.
Gesù, sacerdote per l'eternità e salvatore dell'umanità, ha voluto, anche Lui, donarci perfettamente Sè stesso, in tutto il corso della sua vita terrena, soprattutto nell'Ultima Cena, sul Calvario, e non cessa di donarSi tutti i giorni nella Santa Messa e nella Santa Comunione.
Niente può mostrarci in modo migliore di questo dono così perfetto di Sè, la ricchezza del Cuore sacerdotale ed eucaristico di Nostro Signore Gesù Cristo. 
 
E niente può motivare meglio l'azione di grazie speciale dovuto a Nostro Signore per l'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio.





Fraternamente CaterinaLD

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(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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