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PRIMO VENERDI' DEL MESE (pratica, preghiera, tradizione)

Ultimo Aggiornamento: 08/12/2013 00:03
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Sesso: Femminile
31/08/2009 10:25
 
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Amici....  è il PRIMO VENERDI' DEL MESE....
Per la Chiesa Cattolica questo giorno, ad ogni mese dell'anno, ci dona l'opportunità per fare Pace con Cristo, Pace vera con noi stessi, Pace con il Prossimo...
Vivendo in un tempo assai frenetico, questa pratica devozionale, risulta oggi ancor più fondamentale per ricaricare il nostro spirito e nutrire l'Anima....

  Haurietis Aquas Devozione Sacro Cuore di Gesù

Sacro Cuore di Gesù meditato da Giovanni Paolo II

LA GRANDE PROMESSA (il Sacro Cuore di Gesù ) e Padre Amorth l'ultimo Esorcista

Storia della Devozione al Sacro Cuore di Gesù e i testi dei Pontefici che l'appoggiarono

A questa pratica sono essenzialmente associate:
l'Adorazione Eucaristica per chiedere a Dio santi Sacerdoti:

Preghiamo per i SACERDOTI e per le Vocazioni

e la pratica meravigliosa del Sacro Cuore di Gesù:

SACRO CUORE DI GESU' (Preghiere, Meditazioni, Riflessioni)

Ci sono due modi infatti per vivere questa Pratica: sia con la richiesta di Gesù stesso a S. Margherita Maria Alacoque (vedi collegamento al Sacro Cuore) e che sono i primi Nove Venerdì di ogni mese, sia  per tutto l'anno, ogni primo Venerdì....


Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese.

 

Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.

 

Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.

Ma non sarebbe molto meglio deciderci per la Santa Comunione nei Primi Venerdì di tutti i mesi della nostra esistenza? 

 

Tutti sappiamo che, accanto a gruppi di anime ferventi che hanno compreso il tesoro nascosto nella Santa Comunione settimanale, e, meglio ancora, in quella quotidiana, vi è un numero sterminato di coloro che raramente durante l'anno o solo a Pasqua, si ricordano che vi è un Pane di vita, anche per le anime loro; senza tener conto di quanti neppure a Pasqua sentono il bisogno del nutrimento celeste.

 

La Santa Comunione mensile costituisce una buona frequenza alla partecipazione dei divini misteri. Il vantaggio e il gusto che da essa l'anima ritrae, forse indurranno dolcemente a diminuire la distanza tra un incontro e l'altro col Maestro divino, fino anche alla Comunione quotidiana, secondo il desiderio vivissimo del Signore e della Santa Chiesa.

 

Ma questo incontro mensile deve essere preceduto, accompagnato e seguito da tale sincerità di disposizioni che veramente l'anima ne esca ristorata.
Il segno più certo del frutto ricavato sarà la constatazione del miglioramento progressivo della nostra condotta, ossia della maggiore somiglianza del cuore nostro al Cuore di Gesù, attraverso l'osservanza fedele e amorosa dei dieci comandamenti.
"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna” (Gv. 6,54)

Il documento guida in materia è certamente l'enciclica di Pio XII, Haurietis aquas (Attingerete alle acque) del 15 maggio 1956, testo che andrebbe letto e meditato per intero. Questa devozione - contenuta in germe nella Sacra Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali - ha avuto un particolare incremento e la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a santa Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673.
Da allora, superate numerose difficoltà teologiche e liturgiche, si è diffusa rapidamente fra tutte le categorie del popolo cristiano, mentre la Chiesa la ha elevata alla dignità liturgica di «solennità».

Scrive così Pio XII nell'enciclica:

La Chiesa quindi, vera ministra del sangue della redenzione, è nata dal cuore trafitto del Redentore; e dal medesimo è parimenti sgorgata in sovrabbondante copia la grazia dei sacramenti, che trasfonde nei figli della chiesa la vita eterna, come ben ci ricorda la sacra liturgia: "Dal cuore trafitto nasce la chiesa a Cristo congiunta. ... Tu, che dal tuo cuore fai sgorgare la grazia" (Hymn, ad Vesp. Festi Ss.mi Cordis Iesu). Di questo simbolismo, non ignoto nemmeno agli antichi padri e scrittori ecclesiastici, il Dottore comune, facendosi loro fedele interprete, scrive: "Dal lato di Cristo sgorgarono l’acqua, simbolo di spirituale abluzione e il sangue, simbolo di redenzione. Perciò il sangue ben si addice al sacramento dell’Eucaristia; l’acqua, invece al sacramento del battesimo, che però mutua la sua virtù purificatrice dalla virtù del sangue di Cristo" (Summa theol., III, q. 66, a. 3 ad 3u’: ed. Leon., t. XII, 1906, p. 65). Quanto è stato qui scritto del lato di Cristo, trafitto e aperto dal soldato, deve similmente dirsi del suo cuore, raggiunto dal colpo di lancia, vibrato proprio allo scopo di accertare la morte di Gesù Cristo crocifisso. Pertanto, la ferita del cuore sacratissimo di Gesù, ormai spirato, doveva rimanere nei secoli la vivida immagine di quella spontanea carità, che aveva indotto Dio stesso a dare il suo Unigenito per la redenzione degli uomini, e con la quale Cristo amò noi tutti con amore sì veemente, da offrirsi come vittima di immolazione cruenta sul Calvario: "Cristo amò noi, e diede se stesso per noi, oblazione e sacrificio a Dio, profumo di soave odore" (Ef 5,2).

(..)

Dinanzi allo spettacolo di tanti mali, che oggi, più che nel passato, travagliano individui, famiglie, nazioni e il mondo intero, dove mai, venerabili fratelli, cercheremo il rimedio? Si potrà forse trovare una devozione più eccellente dei culto al cuore augustissimo di Gesù, più conforme all’indole propria della religione cattolica, più idonea a sovvenire le odierne necessità della chiesa e del genere umano?
Ma, quale atto di omaggio religioso più nobile, più dolce, più salutare del culto sullodato, dal momento che esso è tutto rivolto alla stessa carità di Dio? (cf. Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20(1928), p. 166) Finalmente, quale stimolo più potente della carità di Cristo - che la pietà verso il cuore sacratissimo di Gesù fomenta e accresce ogni giorno più - per spingere i fedeli alla perfetta osservanza della legge evangelica, senza la quale, come ammoniscono saggiamente le parole dello Spirito Santo: "Opera della giustizia sarà la pace" (Is 32,17), non è possibile instaurare la vera pace tra gli uomini?

Pertanto, seguendo l’esempio del nostro immediato predecessore, piace anche a noi di rivolgere a tutti i nostri dilettissimi figli in Cristo le parole ammonitrici con le quali Leone XIII, di i.m., al tramonto del secolo scorso, esortava tutti i fedeli cristiani e quanti sono sinceramente solleciti della propria salvezza, e di quella della civile società: "Ecco che oggi si offre agli sguardi un altro consolantissimo e divinissimo segno, vale a dire: il cuore sacratissimo di Gesù ... rilucente di splendidissimo candore in mezzo alle fiamme. In esso sono da collocarsi tutte le speranze: da esso è da implorare e attendere la salvezza dell’umanità" (Enc. Annum sacrum: Acta Leonis 19 (1900), p. 79; Enc. Miserentissimus Redemptor: AAS 20 (1928), p. 167).

È altresì vivissimo nostro desiderio che quanti si gloriano del nome di cristiani e intrepidamente combattono per stabilire il regno di Cristo nel mondo, stimino l’omaggio di devozione al cuore di Gesù come vessillo di unità, di salvezza e di pace. Però, nessuno pensi che con tale ossequio venga arrecato alcun pregiudizio alle altre forme di pietà, con le quali il popolo cristiano, sotto l’alta direzione della chiesa, onora il Redentore divino. Al contrario, una fervida devozione verso il cuore di Gesù alimenterà e promuoverà il culto alla sacratissima croce, come pure l’amore verso l’augustissimo sacramento dell’altare.



Per rendere efficace questa Devozione, ricordiamoci di:

- prepararci per tempo a fare una santa Confessione e dolore per i propri peccati, ci si può confessare anche di giovedì.... l'importante è cogliere questa misericordiosa opportunità...

- partecipare all'Adorazione Eucaristica che si attua in moltissime chiese parrocchiali, chi non potesse andare per motivi di lavoro o perchè malato, può associarsi spiritualmente unendo le medesime intenzioni della Chiesa...

- NON scappare dopo l'Adorazione Eucaristica, ma fermarsi per la Santa Messa....

- associamo all'Adarazione le intenzioni del Sommo Pontefice che Domenica all'Angelus ha così chiesto:


La settimana scorsa abbiamo ricordato la memoria di Santa Monica e del suo figlio Agostino, per la conversione del quale ella pregò costantemente. Che questo suo atteggiamento ricordi ai genitori il loro particolare ruolo nell’educazione dei figli e nella loro formazione al rapporto con Dio. Benedico di cuore voi tutti, in modo particolare i genitori, gli insegnanti e gli alunni che si preparano all’inizio del nuovo anno scolastico.


Mettiamo nel Sacro Cuore di Gesù e di Maria per la quale è associato anche il Primo Sabato del mese:I 15 Sabati del Mese (importante devozione)

tutti gli STUDENTI, LE FAMIGLIE, I GENITORI....





[Modificato da Caterina63 08/12/2013 00:03]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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