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Nomine ufficiali dei Vescovi e Cardinali, dal Bollettino della Santa Sede

Ultimo Aggiornamento: 05/08/2013 12:28
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28/05/2010 20:53
 
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Un'altra buona nomina: Mons. Gianni Ambrosio alla Commissione per l'educazione cattolica, la scuola e l'università.

Segnaliamo due nomine: una ottima (obiettivamente), la prima, e una meno buona (a nostro giudizio), la seconda.
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Ecco la prima
- S. E. R. Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio (foto a destra) è il nuovo presidente della Commissione per l'educazione cattolica, la scuola e l'università, succede a mons. Diego Coletti.
Chi migliore di lui per tale incarico? L'ottimo Mons. Ambrosio, infatti è stato l'amato Assistente Generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ruolo che ricoprì lodevolmente e con attento amore paterno, per due mandati (quinquiennali) consecutivi.
Dal nostro punto di vista, e con riferimento ai temi e ai valori a noi cari, tale nomina è salutata con sollievo e speranza.
Egli, all'epoca del suo incarico all'Ateneo cattolico (che ha voluto affetuosamente ricordare nel suo stemma episcopale -foto sotto- con il cuore squarciato di Cristo), accolse paternalmente le numerose richieste degli studenti e dei docenti che desideravano applicare il Motu Proprio anche all'Università. .
Mons. Ambrosio, con prudente determinazione e sapiente diplomazia, superò le imbarazzanti "interpretazioni giuridiche" oppostegli dalla Curia Milanese circa la celebrazione secondo il Motu Proprio nel territori della diocesi Ambrosiana, e con il nihil obstat (o meglio, con l'avvallo) di Roma e delle competenti Congregazioni e Commissioni, diede disposizioni affinchè si celebrasse mensilmente la S. Messa tridentina nella Cappella del Sacro Cuore, che di fatto, è di rito romano e non ambrosiano, e pertanto "al di fuori" dalla giurisdizione dell'Arcivescovo.
Anzi, fece di più: celebrò egli stesso la prima S. Messa tridentina cantata, nella cappella universitaria del S. Cuore, inaugurando così il ciclo (ora sono addirittura due) delle ss. messe tradizionali mensili nell'Ateneo, in ossequio ai desiderata Papa ( ...e con buona pace, aggiungiamo noi, del Cardinale).
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Arrivato a Piacenza come vescovo, dopo attenta e prudente analisi, ritenne cosa buona e giusta assegnare al gruppo stabile piacentino l'oratorio di San Giorgio per la celebrazione mensile della Messa tridentina (LINK 1) (LINK 2).
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Saperlo alla guida di una Commissione importante come quella dell'educazione dei giovani e degli studenti, che sono il nostro futuro (e tra i quali molti sappiamo essere sensibili e attenti alla liturgia antica) ci dà conforto e speranza!
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Il nostro augurio a Mons. Ambrosio.
"Buon lavoro, Eccellenza! Continui così! Non si faccia intimorire dai "lupi travestiti da agnelli" che cercheranno di ostacolarla (parole di Benedetto XVI!). Perseveri con coraggio e con forza a sostenere il Papa. Dal sito della Sua diocesi, apprendiamo che Ella ha scelto di inserire nel Suo stemma la conchiglia: "...presente anche nello stemma del Santo Padre Benedetto XVI, vuole significare inoltre la devozione filiale del Vescovo verso il Papa che lo ha annoverato tra i successori degli Apostoli". Resti fedele, quindi, a questo proposito! Non lo tradisca! Il Santo Padre confida in Vescovi come Lei, che lo appoggino e lo difendano! Il Papa ha bisogno di Voi! Ad multos annos, Eccellenza!"

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Ma ecco la seconda...
Su segnalazione di un attento lettore, riportiamo, una notizia che dà, ahinoi, motivo di preoccupazione.
Mons. Alceste Catella (vescovo della diocesi di Casale Monferrato), il cui modernismo liturgico è ben noto (è stato docente e preside dell' Istituto di Liturgia Pastorale [?] "S. Giustina" di Padova, fondato nel 1966 dai Monaci benedettini di S. Giustina di Padova, con l'approvazione dell'Episcopato triveneto per formare i sacerdoti, sia diocesani che religiosi, le religiose e i laici sui [nuovi] principi liturgico-pastorali proposti dal concilio Vaticano II), il 26 maggio scorso è stato eletto Presidente della Commissione CEI per la Liturgia!
Chissà?

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fonte:
mons.alceste.catella.blog.com
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le altre nomine.

Per completezza, ecco la lista delle nuove elezioni. (fonte ASCA)


- Mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi, succede a mons. Bruno Forte;

- Mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi, presidente della Commissione per il servizio della carita' e la salute;

- Mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, presidente della Commissione per il clero e la vita consacrata;

- Mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente ecclesiastico dell'Azione Cattolica, presidente della Commissione episcopale per il laicato;

- Mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma,presidente della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, succede a Mons. Giuseppe Anfossi;

- Mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone, presidente della Commissione per l'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese;

- Mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, presidente della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo, succede a mons. Vincenzo Paglia;

- Mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata, presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali;

- Mons. Bruno Schettino, arcivescovo di Capua, è stato confermato presidente della Commissione per le migrazioni.


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Mons. Giuliodori nuovo Presidente della Commissione Cultura della CEI


Il Vescovo di Macerata, Mons. Claudio Giuliodori [nella foto], è stato nominato Presidente della Commissione Cultura della Conferenza Episcopale Italiana. La nomina avviene mentre è in corso l’anno dedicato al missionario gesuita maceratese Padre Matteo Ricci, nel IV centenario della morte. Le celebrazioni “ricciane” sono curate dal Vescovo di Macerata con professionalità e competenza. Per la prima volta, dal Concilio Vaticano II, la città e la diocesi di Macerata si ritrovano protagoniste di un rilancio culturale cattolico.

La cultura, che è stata per decenni ispirata dalle ideologie progressiste, marxiste e illuministe (Cfr. Simonetta Torresi: Un contributo al progresso – La Massoneria a Macerata e nel suo territorio , Macerata 2005 ) grazie alle molte iniziative di Mons. Giuliodori ha ritrovato una collocazione e un’ identità cattolica.

Icona, secondo me, di questa ritrovata fierezza di identità cattolica, che va dai costruttivi rapporti con le forze produttive del territorio alla costante presenza nelle scuole superiori e nell’Università, sarà la grande ristrutturazione dell’Abbazia di Rambona, nel Comune di Pollenza.

La Diocesi, con grande coraggio, a differenza dei pavidi politici locali, non ha esitato ad acquistare dai privati che li avevano messi recentemente in vendita i locali dell’Abbazia che, una volta restaurati, restituiranno la Chiesa nella sua integrità . Dopo la conquista da parte dei piemontesi delle Marche con le relative confische e distruzioni dei beni ecclesiastici, ad oltre 150 anni della parziale distruzione della storica Abbazia si potrà rivedere la chiesa di Rambona così come la volle far costruire la regina longobarda Ageltrude nell’ 891.

Dallo spazio di questo sito mi sento di fare gli auguri a Mons. Giuliodori per questo importante incarico che la Conferenza Episcopale Italiana gli ha assegnato. I miei sono gli auguri di uno dei tantissimi cattolici che hanno firmato l’appello al Papa per un’arte autenticamente cattolica. In migliaia, anche dall’Italia, ci siamo rivolti direttamente al Santo Padre per questo santo e nobilissimo scopo, ignorando la sempre più distante Conferenza Episcopale Italiana.

Gli uffici della CEI, che sentiamo lontani, hanno umiliato il nostro Bel Paese con degli edifici di culto che gli stessi fedeli considerano non adatti alla preghiera e alla diffusione del Vangelo; hanno recentemente afflitto i sacerdoti e i lettori con delle incomprensibili immagini dei nuovi Lezionari (ho visto personalmente un lezionario privo delle immagini perché il parroco le aveva strappate ); hanno continuato ad organizzare grandi e costosi ritrovi per i giovani con le stesse formule , stantie e sterili, del passato.

Quegli stessi uffici hanno ignorato la situazione drammatica della Musica Sacra distrutta dalla non conoscenza musicale dei sacerdoti, cresciuti nei Seminari dove al massimo si canta con l’accompagnamento di una chitarra.

Essendo “ figli di un dio minore” nessuno da quegli uffici ha volto lo sguardo pastorale alle spontanee e povere aggregazioni laicali, per lo più giovanili, che all’ombra del Motu Proprio sono miracolosamente sorte anche nel suolo italico.

Non mi si dica che io sono un vecchio maestro “fissato” con l’arte e la musica sacra, che vivo in un mondo tutto mio, oppure “un pazzo” ( come mi ha definito il Rettore di un antico Seminario in un colloquio con i suoi pochi seminaristi).

Io lavoro con i giovani e per i giovani e mi sposto anche fuori dai confini regionali : più volte ho percepito un senso di diffusa sfiducia da parte di diverse benemerite e storiche istituzioni cattoliche nei confronti degli uffici della CEI. In molti pensano che quegli uffici siano più propensi a “premiare” i non-cattolici che coloro che, con umiltà e fede, servono la Chiesa.

L’augurio che mi sento di fare a Mons. Giuliodori è che la sua presidenza della Commissione Cultura riesca a far ricrescere nei cattolici semplicemente impegnati nella musica e nell’arte sacra la stessa fiducia che ora ripongono nella Santa Sede e in alcune istituzioni vaticane.

Dal secondo atto di Turandot :

TURANDOT
Straniero, ascolta:
"Nella cupa notte vola
un fantasma iridescente.
Sale e spiega l'ale
sulla nera infinita umanità.
Tutto il mondo l'invoca
e tutto il mondo l'implora.
Ma il fantasma
sparisce coll'aurora
per rinascere nel cuore.
Ed ogni notte nasce
ed ogni giorno muore!"

CALAF
Sì! Rinasce! Rinasce!
E in esultanza
mi porta via con sè,
Turandot: "la speranza"!


Andrea Carradori



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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