A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Sempre cercando la lampada rossa dove Dio ci aspetta. L'Eucaristia il Tabernacolo

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2016 13:36
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
01/03/2011 14:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Cresce la pratica dell’adorazione eucaristica perpetua (I)


Intervista a don Alberto Pacini



di Antonio Gaspari

ROMA, lunedì, 28 febbraio 2011 (ZENIT.org).- L’adorazione eucaristica perpetua è una realtà presente in tutto il mondo e coinvolge ormai milioni di persone.

In Italia è presente in circa 50 parrocchie con oltre 15.000 adoratori che hanno scelto di vivere la propria vita offrendo un’ora settimanale alla presenza di Gesù Eucarestia.

A Roma il 4 marzo prossimo, alle ore 18,00, nella Basilica di S. Anastasia al Palatino si celebrerà il decimo anno di adorazione eucaristica perpetua.

Ma a cosa serve l’adorazione eucaristica? Perchè c’è questo ritorno ad una pratica antica? Qual è il significato per i credenti? E perchè i non credenti dovrebbero prestargli attenzione?

Queste ed altre domande ZENIT le ha rivolte a don Alberto Pacini, predicatore e rettore della chiesa di S. Anastasia a Roma, che dieci anni fa ha iniziato l'adorazione eucaristica perpetua.

Dieci anni di adorazione perpetua. Da dove è nata questa necessità e quali sono stati i risultati?

Don Alberto Pacini: Nell’antica Basilica di S. Anastasia al Palatino, riaperta durante il Giubileo e funzionante come sacrestia durante gli eventi giubilari, nella zona più antica di Roma, a ridosso del Palatino e dei resti del primitivo insediamento dell’antica Roma, il 2 marzo 2001 iniziava l’adorazione eucaristica perpetua.

Giovanni Paolo II, aveva scritto: “Sì, carissimi Fratelli e Sorelle, le nostre comunità cristiane devono diventare autentiche «scuole» di preghiera, dove l'incontro con Cristo non si esprima soltanto in implorazione di aiuto, ma anche in rendimento di grazie, lode, adorazione, contemplazione, ascolto, ardore di affetti, fino ad un vero «invaghimento» del cuore. Una preghiera intensa, dunque, che tuttavia non distoglie dall'impegno nella storia: aprendo il cuore all'amore di Dio, lo apre anche all'amore dei fratelli, e rende capaci di costruire la storia secondo il disegno di Dio”.

Egli accolse con entusiasmo la notizia della nascita di questa adorazione eucaristica perpetua, nella sua diocesi, proprio durante il Giubileo, in attuazione di quanto aveva precedentemente detto a Siviglia, nel 1993, alla conclusione del 45°Congresso eucaristico internazionale: "Spero che questa forma di Adorazione Perpetua, con esposizione permanente del SS. Sacramento continui in futuro. Specificamente, spero che il frutto di questo Congresso si manifesti nell’istituzione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua in tutte le parrocchie e comunità Cristiane nel mondo" e fece pervenire la sua benedizione ai fedeli che la frequentavano. Più tardi lo stesso Benedetto XVI, durante l’annuale incontro col clero di Roma, all’inizio della Quaresima del 2006, ebbe a dire: “Non sapevo e sono grato di esserne stato informato, che adesso la chiesa (di S. Anastasia) è sede dell’adorazione perpetua; è quindi un punto focale della vita di fede a Roma. Questa proposta di creare nei cinque settori della Diocesi di Roma, cinque luoghi di adorazione perpetua la pongo fiduciosamente nelle mani del Cardinale Vicario. Vorrei soltanto dire: grazie a Dio perché dopo il Concilio, dopo un periodo in cui mancava un po’ il senso dell’adorazione eucaristica è rinata la gioia di questa adorazione dappertutto nella Chiesa, come abbiamo visto e sentito nel Sinodo sull’Eucaristia”.

Da quei meravigliosi incoraggiamenti, ci siamo sentiti motivati e spinti a portare avanti la nostra missione: non solo adorare il Signore, ma anche aiutare quanti più possibile ad adorarlo e trovare parrocchie che si aprissero all’adorazione perpetua del SS. Sacramento. Questo è avvenuto attuando un movimento di evangelizzazione eucaristica nella diocesi, in tutta l’Italia ed in alcune nazioni del mondo, con cui siamo collegati al fine di suscitare anche là tanti luoghi di adorazione.

Abbiamo sperimentato quanto sia vero che “La Chiesa vive dell’Eucaristia”, come ebbe a dire nella sua ultima enciclica Giovanni Paolo II, infatti tutte le parrocchie in cui si apriva l’adorazione eucaristica perpetua, sono oggi luoghi di una straordinaria vitalità e rinascita spirituale. I fedeli partecipano alla vita liturgica, catechetica, caritativa, missionaria con uno slancio ed uno zelo del tutto diversi. Le parrocchie sono rigenerate dal di dentro non dai carismi del pastore, ma dallo stesso autore di tutti i carismi: Gesù il Vivente.

Oggi, come disse in una udienza del mercoledì Benedetto XVI, “stiamo assistendo ad una nuova primavera eucaristica”. L’Anno sacerdotale, che è stato un grande richiamo a noi sacerdoti e a tutti i pastori della Chiesa, ci ha messo di fronte alla prospettiva di un modo nuovo ed al tempo stesso assai tradizionale di fare pastorale: collocare Gesù al centro delle nostre parrocchie, come polo gravitazionale di tutta la vita ecclesiale.

Giovanni Paolo II diceva che ogni programmazione pastorale dovrebbe essere fatta in vista della santità dei fedeli, lo ha detto e personalmente lo ha realizzato in pienezza e ci ha dato lo spunto per realizzarlo anche noi, in comunità centrate nell’Eucaristia, non soltanto ben celebrata, ma anche adorata e collocata al cuore della vita pastorale e dei singoli fedeli. Oggi, con il diffuso secolarismo assistiamo ad un grande ritorno ai valori dello spirito e la gente si sofferma volentieri nella meditazione e nell’ascolto. I pastori che desiderano essere al passo con i tempi si orientano proprio a questa nuova tendenza: Cristo al centro.

Cristo è presente in modo sostanziale proprio nell’Eucaristia e così chi lo celebra, adora ed ascolta, si troverà ben orientato verso la santità e la vera attuazione dei valori dello Spirito Santo, che non ha mai cessato di alimentare la Chiesa. “L’Eucaristia è una pentecoste perpetua”, disse Benedetto XVI ai giovani e tale si dimostra nelle parrocchie che con coraggio la sanno collocare al centro della vita pastorale.

Quante sono le parrocchie in Italia che svolgono l’adorazione perpetua e quante nel mondo?

Don Alberto Pacini: Oggi in Italia ci sono una cinquantina di adorazioni eucaristiche perpetue, di cui due in ospedali, ed in quasi tutte le regioni del Nord, Centro, Sud, mentre nel mondo sono oggi più di 9.500. Il risveglio eucaristico è un fenomeno in grande crescita ed è fortemente incoraggiato e promosso personalmente dal Papa Benedetto, ci ha detto il Card Piacenza in un incontro privato, che ci ha concesso nella sede della Congregazione del Clero ed è il vero antidoto alla crisi della Chiesa e del Clero. Non a caso le iniziative dell’Anno sacerdotale e la lettera per promuovere in tutto il mondo una cordata di adorazione eucaristica per la santificazione del Clero (8 dicembre 2007), sono centrate nel Sacramento dell’Eucaristia.



                   Gesù Carità Ostia Santa

Cresce la pratica dell’adorazione eucaristica perpetua (II)


Intervista a don Alberto Pacini


di Antonio Gaspari

ROMA, martedì, 1° marzo 2011 (ZENIT.org).- Porre l’Eucaristia al centro genera in tutti i parrocchiani “un grande risveglio” ed “un rinnovato slancio” ad una più viva partecipazione. E' quanto afferma a ZENIT don Alberto Pacini, predicatore e rettore della chiesa di S. Anastasia a Roma.

Cosa pensa il Pontefice dell’adorazione perpetua? Ed in che modo questa pratica sta entrando nella vita ordinaria delle parrocchie?

Don Alberto Pacini: Il Papa Benedetto scrive in Sacramentum Caritatis 66: « Già Agostino aveva detto: «nemo autem illam carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando – Nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo». Nell'Eucaristia, infatti, il Figlio di Dio ci viene incontro e desidera unirsi a noi; l'adorazione eucaristica non è che l'ovvio sviluppo della Celebrazione eucaristica, la quale è in se stessa il più grande atto d'adorazione della Chiesa. Ricevere l'Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo.

Proprio così e soltanto così diventiamo una cosa sola con Lui e pregustiamo in anticipo, in qualche modo, la bellezza della liturgia celeste. L'atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga ed intensifica quanto s'è fatto nella celebrazione liturgica stessa. Infatti, «soltanto nell'adorazione può maturare un'accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale di incontro col Signore matura poi anche la missione sociale che nell'Eucaristia è racchiusa e che vuole rompere le barriere non solo tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto le barriere che ci separano gli uni dagli altri».

Inoltre specificamente sull’adorazione perpetua dice in Sacramentum Caritatis 67: « A questo proposito, di grande giovamento sarà un'adeguata catechesi in cui si spieghi ai fedeli l'importanza di questo atto di culto che permette di vivere più profondamente e con maggiore frutto la stessa Celebrazione liturgica. Nel limite del possibile, poi, soprattutto nei centri più popolosi, converrà individuare chiese od oratori da riservare appositamente all'adorazione perpetua. Inoltre, raccomando che nella formazione catechistica, ed in particolare negli itinerari di preparazione alla Prima Comunione, si introducano i fanciulli al senso e alla bellezza di sostare in compagnia di Gesù, coltivando lo stupore per la sua presenza nell'Eucaristia».

L’iniziativa portata avanti dalla Congregazione del Clero, di promuovere una cordata di adorazione perpetua per la santificazione dei sacerdoti, mostra con chiarezza la linea del Papa. Questa linea è stata rafforzata anche dall’Anno sacerdotale, in cui la figura del Santo Curato D’Ars è stato il riferimento della Chiesa intera per un ritorno al culto eucaristico, vissuto con profonda intensità in tutte le parrocchie, dopo un notevole raffreddamento nel post-Concilio.

Se dovesse spiegare ad un non credente o a un cattolico che non frequenta i sacramenti l’importanza della adorazione perpetua, cosa direbbe?

Don Alberto Pacini: Il Sacramento dell’Eucaristia istituito da Gesù durante la sua ultima Cena Pasquale con gli apostoli, lo rende presente in persona, secondo le sue parole: “questo è il mio corpo… questo è il mio sangue”. Pertanto Gesù si dona a noi e continua ad essere presente nelle specie del pane consacrato. Quando esponiamo una particola consacrata e ci soffermiamo a fissare

lo sguardo su di essa, nel silenzio di una chiesa, nel raccoglimento della meditazione, troviamo che quel silenzio si riempie di “presenza”. Questo silenzio è molto eloquente anche per chi non crede, è un fatto oggettivo, come il senso di pace indicibile che si prova in un luogo dove tanti pregano a lungo… in questo silenzio e questa pace incontriamo Colui che riporta la pace nei nostri cuori e parla nel silenzio, in modo più eloquente di ogni altra voce.

Quali i frutti di questa devozione così decisiva per la fede cristiana? Può riportarci qualche commento di persone che praticano l’adorazione perpetua?

Don Alberto Pacini: In una “normale” parrocchia, la presenza dell’adorazione perpetua, non tanto la classica adorazione settimanale, il giovedì, o mensile il primo venerdì del mese, suscita un grande cambiamento, una vera rivoluzione copernicana della vita pastorale. Il fatto di aver collocato l’Eucaristia al centro, genera in tutti i parrocchiani un grande risveglio, specialmente se accompagnati e stimolati dall’esempio e dalla preghiera del pastore. La vita liturgica, catechistica, caritativa, dei movimenti più o meno presenti nella parrocchia in questione, vengono totalmente rinnovati. Nasce un grande impulso ed un rinnovato slancio ad una più viva partecipazione nel cuore di tutti, insomma, ognuno trova in Colui che è esposto solennemente sull’altare, il Buon Pastore che ancora oggi pasce il suo gregge e dona la vita per le sue pecorelle.

Qui di seguito offro alcune testimonianze, che possiamo trovare nel nostro sito, insieme a molte altre, incluse quelle di parroci che hanno scoperto questo modo per rigenerare la loro parrocchia, proprio come successe nel villaggio di Ars, ai tempi del santo Curato.

• I ragazzi ai quali faccio catechismo hanno sperimentato una nuova vita. Mentre all’inizio, quando gli ho proposto di fare dieci minuti di adorazione, molti di loro erano assai perplessi e dubbiosi su quanto avrebbero retto in silenzio, poi, passato il tempo della loro adorazione, sono venuti a dirmi di averci preso gusto e di voler riprovare. È nato il progetto girasole.

• Da Dio abbiamo ottenuto molte grazie, alcune strepitose. La fatica nel mettersi in adorazione e nel portare avanti l’impegno per tre anni è stato pienamente ripagato.

• È Nata una più profonda conoscenza del Signore, che molti hanno seguito e poi si sono impegnati a testimoniarlo presso i loro amici e conoscenti.

• L’adorazione è stata per me una fonte di vita rinnovata, che ha riempito e rigenerato il vuoto che il mondo lascia nei cuori. È stata un forte aiuto nel vivere i rapporti con gli altri; ho iniziato ad intercedere per il mondo giovanile.

• L’adorazione è un punto di riferimento importante per persone provenienti non solo da questa parrocchia ma anche da tanti luoghi diversi, è un luogo dove attingere e dove “scaricarsi” dei propri pesi. Specie la notte ha una ricchezza straordinaria, avevo molte paure, ma varcata la soglia di casa le mie paure sono finite nel nulla per lasciare il posto ad una indicibile gioia, via, via che mi avvicino alla cappella di adorazione.

• È una “valvola di sfogo” dove posso dire tutto al Signore, senza timore e senza essere giudicato da lui. Non posso più fare a meno di adorarlo di trascorrere il mio tempo con lui.

• È Dio stesso che provvede a comporre il mosaico della vita e dei tempi di adorazione, interviene quando ci sono problemi di riempimento di ore rimaste vuote. Ho ritrovato la forza nella mia sofferenza e nel dramma della malattia sentendomi avvolta dalla preghiera dei fratelli e dall’amore di Dio che ha alleviato le mie sofferenze.

• Nei momenti critici della vita, se non hai la fede non c’è niente da fare. Ho trasformato in preghiera i miei problemi.

• Bisognerebbe inventare l’adorazione eucaristica perpetua, se non ci fosse. Un’ora solo è poco.

• Gesù ha esaudito i desideri del mio cuore. La mia è una lode continua, intercedo perché Dio raggiunga tutti i cuori.

• Esperienza entusiasmante.

• Ha cambiato la mia vita ed il mio modo di pormi con Dio. Gioia interiore grande, mai provata prima.

• Sono passato da una preghiera egoistica ad un’attenzione agli altri.

• Ho scoperto l’amore di Dio e la sua misericordia.

• Se hai fede Dio ti ascolta e soddisfa anche le tue esigenze materiali. La fede è la chiave. Me lo hai promesso… lo devi dare.

• Tante guarigioni fisiche. Mi costringo a pubblicizzare l’adorazione. Non riesco ad ascoltare, ma parlo sempre io.

• Ho fatto una vita di turni, e mi sono detto che non avrei mai più fatto una notte! Sono adoratore della notte, non posso più farne a meno.

• In un paese come questo… comunista, non avrei mai creduto!

• Mi ha cambiato interiormente, sento di avere un amico che mi ama. Niente mi fa più paura. Vado avanti dritta, Gesù trova la strada.

• Mi sembrava di salire una montagna, in tre anni e tre mesi non sono mai mancata, niente mi può fermare.

Esistono realtà ecclesiali ufficialmente riconosciute dalla Chiesa che promuovono l’adorazione perpetua?

Don Alberto Pacini: La Federazione Mondiale delle Opere Eucaristiche, nata in Spagna originariamente per promuovere l’adorazione notturna, è stata riconosciuta con approvazione ufficiale dal Pontifico Consiglio per i Laici, il 22 gennaio 2009. A questa federazione possono aderire tutte le associazioni laicali locali che hanno lo scopo di promuovere il culto reso all’eucaristia. È interesse della Federazione promuovere un coordinamento in ogni nazione, che renda sempre più capillare e diffuso il Movimento Eucaristico.

In Italia il nostro coordinatore nazionale è don Giovanni Lo Sapio, parroco della Diocesi di Nola, che ha felicemente accolto la proposta dell’adorazione perpetua, ne è diventato strenuo promotore ed è anche ideatore del nostro Convegno Nazionale Adoratori. Siamo felicemente giunti al terzo Convegno Nazionale Adoratori, che quest’anno si svolgerà a Loreto dal 28 al 30 giugno e già in varie regioni italiane sono stati celebrati, o si celebreranno Convegni regionali: Campania, Toscana, Lazio, Triveneto, Emilia-Romagna.
 
Queste ed altre informazioni si possono attingere nel sito www.adorazioneperpetua.it.








Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com