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Che cosa è la Santa Messa?

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2009 17:26
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05/09/2009 11:45

LA SANTA MESSA a cura di P.Giulio M. Scozzaro

EDITRICE VITA NUOVA

Hanno collaborato:

Testi: Autori vari

Progetto grafico:Mariano Gemma

Realizzazione grafica: Vittorio Candido

Videoimpaginazione: Danila Zimone

Ottimizzazione: Vincenzo Patricolo

DEDICATO A tutti i Sacerdoti, a tutti coloro che partecipano alla Santa Messa, ma soprattutto, a coloro che non hanno compreso l'infinito valore della Santa Messa



PRESENTAZIONE

Trivento, 25 marzo 2002 (Solennità dell'Annunciazione del Signore)

Purtroppo, nel clima imperante della secolarizzazione, del con­sumismo e dell'edonismo sfrenato molti, anche se battezzati, non si rendono conto della realtà della Santa Messa.

La maggior parte dei cristianì non partecipa più alla Messa domenicale e di quelli che la frequentano, alcuni lo fanno solo per soddisfare ad un obbligo. Per questi la Parola di Dio conta poco, sono distrattì e sperano solo che la Messa sia breve. E' davvero tri­ste che ì discepoli dei Signore vanno a trovare il loro Signore, l'Amico, il Redentore, perché obbligati e che per di più non lo incontrano come Persona presente e viva.

Altri partecipano perché in fondo credono in Qualcuno che bisogna tenersì buono per ottenere favori e per non incorrere nei suoì castighi.

Non mancano persone, religiose a modo loro, che ritengono la Messa loro proprietà ìn quanto l'hanno "pagata": questi sono tanto più soddisfattì quanto più il celebrante nomina con più enfasi il loro defunto. Purtroppo non sanno che la Santa Messa è lo stesso Sacrifìcìo del Calvario, fonte e culmine di tutta l'opera della sal­vezza eterna dell'umanità intera.

Per fortuna ci sono anche cristiani che partecipano in pienezza e riconoscono il Signore allo spezzare del Pane, si riempiano di gioia incontenibile perché incontrano il Risorto e, come ì discepoli di Emmaus, escono dalla Chiesa per correre ad annunciare ii grande evento aì fratelli.

La presente pubblicazione è un umile, ma valido strumento per­ché il numero dei fedeli dalla fede matura cresca e diventi sempre più lievito in mezzo alla comunità: solo così si instaura il Regno di Dio sulla terra.

Per questo benedico volentieri l'iniziativa ed auguro ad essa la più larga diffusione.

+ Antonio Santucci Vescovo di Trivento



LA SANTA MESSA: L'INFINITO MISTERO di Padre Giulio Maria Scozzaro

Con questo libro, si intende dare un contributo per spiegare la Santa Messa. Vuole essere un ulteriore aiuto a tutti coloro che fre­quentano la Chiesa e partecipano alla Santa Messa. Solo istruendo con semplicità e fedeltà al Magistero, potremo aiutare tante anime, allontanatesi per mancanza di conoscenza dei "Misteri della Fede ". Moltissimi cattolici non sanno rispondere correttamente sul significato della Santa Messa; non conoscono le parti e gli effetti tutti soprannaturali di essa; non hanno mai saputo che ogni cele­brazione è la rimiovazione della morte di Gesù, avvenuta duemila anni fa, anche se cambia la modalità: allora Gesù soffrì e morì real­mente, versando il Suo Sangue, quindi, in modo cruento (spargen­do il Sangue); invece, nella Santa Messa, Gesù muore misticamen­te, spiritualmente, cioè, in modo incruento (senza spargimento di Sangue).

Quindi, nella Santa Messa - in ogni Santa Messa - si ripete anco­ra una volta la morte di Gesù, anche se in modo mistico. Nella Santa Messa Gesù è veramente Vittima, è presente, è ancora e sem­pre Sacerdote, che offre al Padre Se stesso.

Per questa ragione, la Santa Messa ha un valore infinito, perché ancora Gesù si offre Vittima sanguinante al Padre; dal Sacerdote viene offerto al Padre il proprio Figlio Divino inchiodato sulla Croce, Vittima dell'ingratitudine degli uomini, Vittima per salvare e redimere l'umanità.

Per questo, S. Alfonso de' Liguori sostiene: "Dio stesso non può fare che vi sia un'azione più santa e più grande della celebra­zione di una Santa Messa".

Il Santo Curato d'Ars afferma: "Tutte le opere buone riunite insieme non possono valere una Santa Messa, perché esse sono opere degli uomini, mentre la Santa Messa è opera di Dio".

È la preghiera più importante davanti a Dio Padre, l'unica pre­ghiera assolutamente più potente, in quanto, chi ancora muore per amore di Dio è lo stesso Figlio di Dio Padre, la Parola, il Verbo eterno.

Giustamente, San Pier Giuliano Eymard suggerisce: "Sappi, o cristiano, che la Messa è l'atto più santo della Religione: tu non potresti far niente di più glorioso a Dio, né di più vantaggioso alla tua anima che di ascoltarla piamente e il più sovente possibile".

Ma non basta essere presenti fisicamente, bisogna disporsi spiri­tualmente, essere raccolti e attenti a quanto avviene durante la Santa Messa. Il Santo Curato d'Ars rimprovera quei fedeli che sono dis­tratti durante la Santa Messa: "Se conoscessimo il valore del Santo Sacrificio della Messa, quanto maggiore zelo porremmo per ascoltarla!".

Occorre tenere presente, che la Santa Messa ci fa ottenere bene­fici e Grazie, nella misura della nostra partecipazione interiore: più attenzione e partecipazione, più preparazione e amore verso la Persona di Gesù e sul Sacrificio che si consumerà sull'altare, e più si ottiene Grazia da Dio. Mentre, più distrazioni, disinteresse e dis­amore alla Santa Messa, e meno Grazia si riceve, forse niente. Chi si comporta distrattamente, non avrà alcuna consolazione divina e lo Spirito Santo non si farà sentire nell'anima.

Occorre prepararsi bene prima della Santa Messa, perché è una questione di disposizione interiore, di amore, non solo di presenza esteriore. San Paolo ammonisce chiaramente, invitando ad un esame di coscienza: "Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo Pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il Corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna" (1 Cor 11,27-29).

Innanzitutto, ci vuole partecipazione devota, perché i fiotti ven­gono solo se si "vive" la Santa Messa, solo se si partecipa attiva­mente. In ogni Santa Messa le Grazie che si possono ottenere sono infinite, perché la Santa Messa ha un valore infinito. Nella Santa Messa si riceve il Corpo e il Sangue di Gesù, cioè, chi mangia l'Eucaristia immette in sé, ciò che appartiene alla Persona di Gesù. Ci si riempie dello Spirito di Gesù. Si riceve maggiore Grazia.

Sono molti i frutti spirituali che si ottengono per mezzo della Santa Messa: 1) si ha maggiore Spirito Santo, che è lo stesso Spirito di Gesù; 2) vengono cancellati i peccati veniali; 3) si dà alle Anime del Purgatorio immenso sollievo nelle loro pene; 4) Dio elargisce benedizioni particolari; 5) si prepara un grado maggiore di Gloria da usufruirne poi in Cielo; 6) la tendenza al male diminuisce; 7) si ha più forza per vincere le tentazioni; 8) si ha superiore capacità a perdonare gli altri; 9) si amerà con più slancio; 10) viene diminui­to l'amor proprio, fonte di ogni cattiveria; 11) aumenta l'Amore Divino, l'Amore di Gesù nella propria anima; 12) ci si unisce più facilmente a Gesù; 13) si ha più Luce Divina che allontana le miserie umane.

Certamente questi flutti saranno più abbondanti, in relazione alla partecipazione interiore del Sacerdote alla Santa Messa. Il Sacerdote che celebra con più partecipazione interiore, quindi più unione a Gesù, più Grazie ottiene per sé e per tutti i fedeli presen­ti, assenti e coloro che sono lontani.

Ricevere la Santa Comunione significa lasciarsi assimilare da Gesù, introdursi nella Vita Divina di Gesù. "La Messa è ad un tempo e inseparabilmente il memoriale del Sacrificio nel quale si perpetua il Sacrificio della Croce, e il sacro banchetto della Comunione al Corpo e al Sangue del Signore. Ma la celebrazio­ne del Sacrificio eucaristico è totalmente orientata all'unione intima dei fedeli con Cristo attraverso la Comunione. Comunicarsi, è ricevere Cristo stesso che si è offerto per noi" (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1382).

La Chiesa insegna che il Sacrificio di Cristo e il Sacrificio dell'Eucaristia sono un unico Sacrificio: "Si tratta infatti di una sola e identica Vittima e lo stesso Gesù la offre ora per il mini­stero dei Sacerdoti, Egli che un giorno offrì Se stesso sulla Croce: diverso è solo il modo di offrirsi". "In questo divino Sacrificio, che si compie nella Messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che si offrì una sola volta in modo cruento sull'altare della Croce" (CCC 1367). "L'Eucaristia è dunque un Sacrificio perché ri-presenta (rende presente) il Sacrificio della Croce, perché ne è il memoriale e perché ne applica il frutto" (CCC 1366).

A ragione, San Tommaso d'Aquino poteva scrivere: "Tanto vale la celebrazione della Santa Messa quanto vale la morte di Gesù in Croce". E tutti i Santi che hanno meditato sul valore e l'effica­cia della Messa, sono stati devotissimi assistendovi come Serafini. Per il Santo Curato d'Ars "la Messa è la devozione dei Santi". Invece, numerosi fedeli non partecipano alla Messa, ma vi assisto­no, come si assiste ad uno spettacolo. Forse perché conoscono pochissimo della Santa Messa?

Essendo convinto di questo, San Leonardo da Porto Maurizio ripeteva di continuo a tutti quelli che lo incontravano: "O popoli ingannati, che fate voi? Perché non correte alle Chiese per ascoltare quante Messe potete? Perché non imitate gli Angeli che, quando si celebra la Santa Messa, scendono a schiere dal Paradiso e stanno attorno ai nostri altari in adorazione, per intercedere per noi?".

Ma già molti secoli prima, Sant'Agostino insegnava: "Tutti i passi che uno fa per recarsi ad ascoltare la Santa Messa sono da un Angelo numerati, e sarà concesso da Dio un sommo premio in questa vita e nell'eternità". La convinzione sull'Angelo era pure del Santo Curato d'Ars: "Com'è felice quell'Angelo Custode che accompagna un'anima alla Santa Messa".

Purtroppo, molti cattolici non hanno amore per la Santa Messa, probabilmente perché non ne conoscono bene il significato, ma è doloroso vedere sempre arrivare fedeli dopo l'inizio della Santa Messa e poi scappano via di corsa o cominciano a parlare in Chiesa subito dopo la fine della Santa Messa. Ma è ancora più triste sentire parlare durante la Santa Messa alcuni fedeli, che forse hanno scam­biato il luogo santo per un luogo di conversazione. Esorto quei fede­li che hanno difficoltà a restare in silenzio in Chiesa, ad approfondi­re la conoscenza della Santa Messa e di pregare di più il Signore Gesù per avere più Amore e più Grazia soprannaturale.

Il Concilio Vaticano II precisa: "La Chiesa si preoccupa viva­mente che i fedeli non assistano come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma che, mediante una comprensione piena dei riti e delle preghiere, partecipino all'azione sacra consapevol­mente, pienamente e attivamente; siano istruiti nella Parola di Dio, si nutrano alla mensa del Corpo del Signore, rendano grazie a Dio; offrendo l'Ostia immacolata, non soltanto per le mani del Sacerdote, ma insieme con Lui, imparino ad offrire se stessi, e di giorno in giorno, per mezzo di Cristo Mediatore" (SC II,48).

Solo con la Santa Messa possiamo rendere convenientemente grazie a Dio dei Suoi doni, per questo Sant'Ireneo scrive: "A que­sto fine è stato istituito il Sacrificio della Messa, perchè noi ren­dessimo grazie a Dio". Non c'è altra preghiera per rendere adegua­tamente grazie alla Santissima Trinità, per i benefici che riversa sul­l'umanità, se non con la Santa Messa. Ma con una partecipazione attenta, devota ed umile.

Sì, la Santa Messa è poco conosciuta, eppure è principalmente la Santa Messa a propiziarci favori da Dio. "Io credo che se non ci fosse la Messa, a quest'ora il mondo sarebbe già sprofondato sotto il peso delle sue iniquità. È la Messa il poderoso sostegno che lo regge", così affermava S. Leonardo da Porto Maurizio. Mentre S. Teresa d'Avila diceva alle monache: "Senza la Santa Messa che cosa sarebbe di noi? Tutto perirebbe quaggiù, perché soltanto essa può fermare il braccio di Dio". "Sarebbe più faci­le che la terra si reggesse senza sole, anziché senza la Santa Messa", asseriva convinto Padre Pio da Pietrelcina.

La Santa Messa ha un valore propiziatorio oltre che riparatorio, perché "con la preghiera noi domandiamo a Dio le Grazie; nella Santa Messa costringiamo Dio a darcele, diceva San Filippo Neri.

Sappiamo di Sacerdoti che celebravano piangendo. Padre Pio da Pietrelcina diceva: "Che cosa sono quelle poche lacrime di fron­te a ciò che avviene sull'altare? Torrenti di lacrime ci vorrebbe­ro!». Poteva dire questo, per avere lungamente meditato sull'im­portanza della Santa Messa e avere fatto esperienze mistiche duran­te la celebrazione del Sacrificio.

In ogni Santa Messa, Gesù immolato si offre Vittima di "espia­zione per i nostri peccati" (1 Gv. 2,2), versa il suo Divino Sangue "in remissione dei peccati" (Mt. 26,28). Non c'è nulla che si possa mettere alla pari del Sacrificio della Santa Messa. Il Concilio Vaticano II è molto chiaro quando parla della funzione sacerdotale e della Santa Messa: "Nella loro qualità di ministri delle cose sacre, e soprattutto nel Sacrificio della Messa, i Presbiteri agi­scono in modo speciale in Persona di Cristo, il quale Si è offer­to come Vittima per santificare gli uomini; sono pertanto invi­tati a imitare ciò che trattano, nel senso che, celebrando il mistero della morte del Signore, devono cercare di mortificare le proprie membra dai vizi e dalle concupiscenze» (PO III,13c).

Soprattutto nella Messa "se chiederete qualche cosa al Padre nel Mio Nome, Egli ve la darà" (Gv 16,23). "Ogni volta che il Sacrificio della Croce - col quale Cristo, nostro Agnello pasquale, è stato immolato -, viene celebrato sull'altare, si rinnova l'opera della nostra redenzione, afferma il Vaticano II (LG I,3).

I Sacerdoti "esercitano la loro sacra funzione soprattutto nel culto eucaristico o sinassi, dove, agendo in Persona di Cristo e pro­clamando il Suo mistero, uniscono i voti dei fedeli al Sacrificio del loro Capo; e nel Sacrificio della Messa rendono presente e appli­cano fino alla venuta del Signore l'unico Sacrificio della nuova alleanza, cioè il Sacrificio di Cristo che Si offrì al Padre una volta per sempre quale Vittima Immacolata " (LG 28).

Non appena il Sacerdote pronuncia le parole della consacrazio­ne, Gesù si rende presente sull'altare, senza considerare se il Sacerdote è buono o poco buono.

Il Sacerdote nella Santa Messa offre al Padre il Corpo di Suo Figlio morto in Croce; lacerato, con mani e piedi spaccati, avvolto dal Suo Preziosissimo Sangue. È poco tutto questo? Ah, se si com­prendesse un poco cosa significhi offrire a Dio Padre il Figlio morto in Croce in ogni Santa Messa?!

La Santa Messa è lo stesso Sacrificio del Calvario. Nella Santa Messa Cristo viene offerto dal Sacerdote sull'Altare, in memoria e rinnovazione del Sacrificio del Calvario. Ogni giorno, celebrando la Santa Messa, si rinnova misteriosamente la Passione e Morte di Gesù sulla Croce. La Santa Messa non è solo memoria del Sacrificio della Croce, ma è lo stesso Sacrificio della Croce; identi­co l'Offerente, identica la Vittima, cioè, Gesù, Dio Incarnato: Si tratta, infatti, di una sola e identica Vittima... Diverso è solo il modo di offrirsi.

In questo libro sono riportate due meditazioni: una meditazione molto interessante ed approfondita di Francisco Fernàndez­ Carvajal, mentre l'altra è di Padre Gnarocas. Inoltre, ci sono due schemi di due Sacerdoti, che spiegano le varie parti della Santa Messa. La chiara e bella meditazione di Francisco Femàndez­ Carvajal aiuta il lettore a valorizzare la Santa Messa, ad approfon­dire la conoscenza di essa, che mai prima aveva scoperto. La medi­tazione di Padre Gnarocas è più breve, concreta e molto importan­te come la prima.

Alla luce di questi nuovi approfondimenti la Santa Messa avrà un significato nuovo, diverso e tutto spirituale, perché ci si sarà convinti che essa è il Santo Sacrificio di Gesù del Calvario, che continua dopo duemila anni a offrirsi Vittima Innocente inchiodato in Croce sull'altare per la salvezza dei peccatori.

Scoprire la Santa Messa, significa arrivare in Chiesa almeno dieci minuti prima dell'inizio per prepararsi, per liberare la mente dalle preoccupazioni e da tutto ciò che è in contrasto con l'Amore di Gesù. Chi arriva prima, mostra certamente interesse per la Santa Messa, si dispone mentalmente e spiritualmente meglio, ma non basta: ripeto che bisogna conoscere il significato della Santa Messa per parteciparvi con molto amore ed attenzione. Per parteciparvi efficacemente. Arrivando prima, ci si concentra su quello che avver­rà sull'altare; chi si sacrificherà, per quale motivo e per chi; si rin­noverà nella mente il ricordo che la Santa Messa è lo stesso Sacrificio di duemila anni fa sul Calvario, e per questo bisogna esse­re composti ed attenti, perché Gesù realmente sente e vede tutto.

Per ricevere Grazie durante la Santa Messa, occorre disporsi interiormente, preparare l'anima all'incontro con Gesù, meditare anche per cinque minuti sulla Passione e Morte di Gesù, che si rin­noverà misticamente (spiritualmente) sull'altare, per il Santo Sacrificio che celebra il Sacerdote.

Scoprire la Santa Messa significa dare alla propria vita un nuovo orientamento; cambiare la vecchia mentalità, abbandonando e rifiu­tando ogni affetto al peccato; non essere più egoista e non sperare più di ottenere qualcosa in cambio, quando si aiuta una persona.

Scoprire la Santa Messa provoca nella persona una trasforma­zione sostanziale, perché la partecipazione e il cibarsi del Corpo di Gesù, riempie di Grazia l'anima e trasforma la vita, trasforma la mente. Conduce la persona a rifiutare ogni opera disonesta, ad avere terrore di commettere falsificazioni, a fuggire come la peste tutto ciò che offende il Signore Gesù. Questo significa scoprire la Santa Messa. E bisogna stare attenti, perché scoprire la Santa Messa non è tanto andarci spensieratamente la domenica o in altre occa­sioni: ma vivere la Santa Messa nella propria vita. Significa imi­tare Gesù Cristo, Colui che nel Santo Sacrificio si sacrifica nel silenzio, con Amore, sopportando insulti e calunnie, e perdona i Suoi nemici, anzi, ancora di più, li scusa: "Padre... non sanno quel­lo che fanno" (Lc 23,34). Significa imitare in ogni momento della propria vita la Sua misericordia, la Sua bontà, la Sua preghiera men­tre riceveva disprezzi e umiliazioni; la carità, morendo in Croce per salvare i peccatori; l'abbandono al Padre come segno di incondizionata fiducia alla Volontà del Padre; l'adempimento della Volontà del Padre, nonostante avesse dinanzi migliaia di nemici; la sopporta­zione amorosa di indicibili torture e sofferenze, della crocifissione con le mani e i piedi spaccati e trafitti. Vivere la Santa Messa signi­fica mettere in pratica le virtù di Gesù durante la Sua Passione.

La persona che vive seriamente la Santa Messa nella propria vita, si convertirà decisamente, rifiuterà ogni forma di peccato. Il drogato vincerà questa grave debolezza e non si bucherà più; chi odia, comincerà ad amare; chi conosce poco Gesù si unirà con il tempo a Lui, metterà al primo posto Gesù nella scala dei valori; pre­gherà con umiltà e devozione il Santo Rosario per chiedere aiuto all'Immacolata, Madre ed Avvocata dell'umanità; osserverà i 10 Comandamenti con attenzione; avrà un alto senso del peccato; chi è malato potrà guarire o ricevere la Grazia di sopportare serena­mente le sofferenze; chi non perdona, andrà a cercare l'altra parte per un abbraccio di pace; l'usuraio smetterà di farlo; chi ha rubato, non ruberà più e provvederà a restituire ciò che non gli appartiene; chi bestemmia imparerà a lodare il Signore; chi è schiavo del pec­cato avrà molta forza per liberarsi dalle catene e dalle reti della schiavitù; il povero troverà facilmente aiuti; il ricco aiuterà i pove­ri; l'amore regnerà nella persona; otterrà il dominio dei propri istin­ti, che non saranno più violenti ed insistenti; non sarà più avido di accumulare denaro; avrà una sensibilità squisita per aiutare i biso­gnosi; avrà un basso concetto di sé, cioè, sarà umile e rinnegato; non cercherà di prevalere sugli altri nelle discussioni, ma presente­rà i suoi pareri con semplicità; si sforzerà di trovare armonia ed unità con marito o moglie, con figli o genitori; espierà su questa terra i peccati, cioè, le pene da espiare diminuiranno; otterrà le Grazie che desidera, se servono per la sua santificazione; si impe­gnerà nella parrocchia, dando il suo contributo nelle opere; avrà una particolare attenzione per la propria vita spirituale, così farà ogni giorno la meditazione e l'esame di coscienza; chiederà al Padre Spirituale consigli; penserà alla vita eterna, a vivere per raggiunge­re il Paradiso; avrà maggiore delicatezza nel "trattare" amorosamente con il Padre celeste; raggiungerà la convinzione che Gesù è Risorto, è in mezzo a noi, opera ancora miracoli come duemila anni fa, aiuta sempre coloro che a Lui si rivolgono; adorerà lo Spirito Santo con completo abbandono; ed altro ancora sgorgherà nella propria persona: sarà, appunto, una persona nuova.

Sì, sarà una persona nuova, con più forza e più Grazia Divina, proprio perché la Santa Messa è un canale speciale per ricevere Grazie ed aumento della Grazia santificante.

Tante altre cose potrei scrivere dei frutti spirituali che scaturi­scono dalla devota ed attenta partecipazione alla Santa Messa, ma sono sicuro che ognuno riflettendo in cuor suo su se stesso, farà memoria delle Grazie ricevute, delle gioie provate durante il Santo Sacrificio, della pace ritrovata dopo avervi partecipato, dei senti­menti nuovi, diventati come quelli di Gesù.

Potenza della Santa Messa, chi potrà mai dare una spiegazione sufficiente ad essa? Gli Angeli meglio degli uomini comprendono la Santa Messa, ma neanche loro la comprendono fino in fondo, tanto è mistero infinito.

Anche noi, partecipando alla Santa Messa con devozione e unio­ne spirituale con Gesù che si offre al Padre in ogni celebrazione, possiamo aiutare Gesù, offrendocí insieme a Lui, in unione con Lui come vittime al Padre per i bisogni della Chiesa Cattolica, la con­versione dei peccatori e per aiutare le Anime del Purgatorio.

Diventiamo anche noi piccoli corredentori, figli della Corredentrice, di Colei che "per disposizione della divina Provvidenza fu su questa terra l’Alma Madre del Divino Redentore, generosamente associata alla Sua opera a un titolo assolutamente unico, e umile Ancella del Signore, concependo Cristo, generando­lo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel Tempio, soffrendo col Figlio Suo morente in Croce, Ella cooperò in modo tutto speciale all'opera del Salvatore, con l'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo Ella è diventata per noi Madre nell'ordine della Grazia" afferma il Concilio Vaticano II (LG VIII,61).

Ritornando ai significati all'interno della Santa Messa, se è importante sapere che essa è lo stesso Sacrificio di duemila anni fa sul Calvario che si rinnova sull'altare, è anche importante conosce­re i significati dei riti nella celebrazione, per partecipare con mag­giore convinzione ed amore.

Quindi, dopo questa mia meditazione che serve anche da prefa­zione, ci saranno le due meditazioni. Farà molto bene conoscerle e leggerle con grande attenzione, leggerle lentamente e rimanere a rifletterci anche per lungo tempo. Penso, che dalla buona lettura e meditazione che si farà, la vita dovrà cambiare e tutto dovrà avere un senso diverso e nuovo, spirituale e sublime. Si capirà se la medi­tazione è stata fatta bene o male, dal desiderio che si avrà o non si avrà di partecipare alla Santa Messa spessissimo (anche ogni gior­no secondo le possibilità), e rimanere attenti, devoti e umili durante la celebrazione.

Ci sono molti fedeli assidui alla Santa Messa quotidiana, ed è una pratica molto efficace, non solo e primariamente per lodare e ringraziare Dio, ma anche per il guadagno spirituale che si riceve. Le Grazie che si ricevono sono numerose, e tutto dipende dalla nostra disposizione interiore. Certamente, la protezione divina sarà più forte sopra di noi, oltre le Grazie di ordine materiale che si pos­sono ricevere: guarire da una malattia, trovare un lavoro, non fare un'azione pericolosa, guidare la macchina ed evitare un incidente grave, non subire avversità da chi è contro, superare momenti criti­ci con facilità, avere pace in famiglia, andare d'accordo con le per­sone difficili, svolgere i propri compiti con successo. Sono comun­que innumerevoli le Grazie che si ottengono, partecipando con devozione alla Santa Messa. Ciò che bisogna ricordare, è la mag­giore presenza di Gesù nell'anima che partecipa alla Santa Messa: maggiore Grazia avrà chi incontra in amorosa visita il Figlio di Dio, l'Amore stesso venuto in mezzo a noi. Non bisogna d'altronde mai dimenticare, che partecipare alla Santa Messa è una necessità tua, che sei tu ad avere bisogno e quindi, in Chiesa ci devi andare essen­zialmente per adorare Gesù, per ringraziarlo e per lodarlo.

Sarà Lui poi a donarti le Grazie che ti occorrono dietro la tua preghiera, ma prima devi adorarlo, ringraziarlo e lodarlo. Ogni volta che entri in Chiesa, ogni volta che passi dinanzi una Chiesa, ma sempre quando ti trovi dentro la Chiesa o per la Santa Messa o per i tuoi momenti di preghiera.

Purtroppo, c'è chi scambia la Chiesa per un luogo di ricreazio­ne, per mormorare e anche calunniare, chi per illudersi di essere cattolico solo perché è amico di un Sacerdote, chi permette di fare delle cose che solitamente si fanno nei bar, chi per un luogo profa­no e chi per un luogo di azioni perverse. C'è chi sfoga la sua per­versione e c'è chi entra in Chiesa illudendosi che basta questo per amare Gesù. Ma non dimentico tutti coloro che entrano in Chiesa con vero amore per Gesù, che partecipano alla Santa Messa con devozione e vera partecipazione interiore ed esteriore, che conside­rano seriamente la Chiesa come la Casa di Dio, il luogo del Santo Sacrificio e la dimora di Gesù Eucaristico.

Oggi c'è perdita di amore verso la Santa Messa festiva, figuria­moci per quella feriale. È chiaro che la frequenza giornaliera indi­ca un particolare stato spirituale di chi vi si reca: amore a Gesù; devozione alla Santa Messa; una Grazia da chiedere; un conforto che si trova in Chiesa durante la Santa Messa; sofferenze negative scoperte nella propria persona e che solo l'Onnipotenza di Gesù potrà allontanare; anche abitudine creatasi nel tempo. Sono del parere, che chi si reca alla Santa Messa giornaliera, è spinto dall'a­more per Gesù e per i bisogni spirituali che si hanno.

Partecipare alla Santa Messa giornaliera è un impiegare il pro­prio tempo nel migliore dei modi. Quanto tempo si spreca inutil­mente nella giornata? Non si ha mezz'ora per lodare e ringraziare Gesù, per chiedere aiuti e protezioni per sé e per la famiglia? Quanto tempo davanti alla televisione? E per quale ragione: per vedere telenovele e certi films che allontanano da Gesù, tendono a fare dimenticare l'Amore di Dio, portano il cuore ad essere insensi­bile, duro e malvagio verso gli altri.

La televisione è una cosa buona, ma è usata male. Oggi, prevalentemente è usata per portare dissipazione, per distruggere le fami­glie e per rendere immorale la società. Un genitore che venisse a sapere che la propria figlia è continuamente disturbata da altri uomini per condurla alla prostituzione, cosa fa, non la difende?

E guardare, lasciare che gli altri familiari guardano quella tele­visione immorale, non significa lasciare educare i propri figli e tutta la famiglia a comportamenti immorali?

E’ proprio la televisione oggi uno dei mezzi più diabolici esi­stenti. C'è la televisione buona e che può seguire tutta la famiglia, ma è troppo poca. Trionfa e schiaccia tutto, quella televisione matrigna, che continua a uccidere i propri figli che rimangono per ore a guardarla, a guardare come è facile calpestare i Comandamenti e gli insegnamenti di Gesù Cristo; come si diventa obbedienti a messaggi demenziali, che inneggiano ad una falsa libertà, all'odio, all'adulterio, agli scandali sessuali, alla pornogra­fia, alle lotte fratricide, ad una cultura di morte e di violenza, allo sconvolgimento della famiglia, al divorzio, agli amori facili, alla corruzione, all'esaltazione della droga, degli aborti e di tutto ciò che disprezza il Vangelo di Gesù Cristo.

La televisione ha due aspetti: uno buono e uno cattivo, dipende dall'utente che sceglie le cose buone da guardare o le cose non buone. Da ciò che si vede in televisione ci si forma di conseguenza la propria mentalità, si agisce condotti da ciò che si vede e da ciò che si sente, e questo il più delle volte avviene in modo inconscio, senza che la persona se ne renda conto. Questo avviene a numero­se persone. Quante persone dicono tante frasi ridicole dopo avere visto telenovele e certi films? Proprio perché sono trasportate dalla propria debolezza a identificarsi con un dato personaggio. E se invece quel dato personaggio fosse una persona sana moralmente e virtuosa? Chi guarda la televisione sarebbe portato e probabilmen­te diventerebbe come quel personaggio sano moralmente e virtuo­so. Uno diventa ciò che vede e dice ciò che sente. È vero che non è una regola generale e non la prendiamo per tale, ma il più delle volte è proprio così.

La televisione cattiva predica continuamente e sottilmente la distruzione della famiglia, il rinnegamento dei valori morali e la perversione morale e sessuale. Quante persone seguono la televi­sione con spirito critico, mettendo in discussione quello che viene detto? Da come vanno le cose nel mondo, sembra che siano molte le persone che prendono ogni cosa che viene detta in televisione come oro colato.

Ogni parola che si ascolta dalla televisione deve essere valutata, esaminata alla luce del Vangelo, alla luce dell'insegnamento della Chiesa. Non si può credere a tutto quello che si ascolta, non si può dare credito a chi vuole con le sue parole e con le sue opere portar­ti a rinnegare Gesù, a non amare la Madonna e a distruggere la tua famiglia. Ci vuole molto a capire che oggi ci sono molte belve, che con dolci parole vogliono mangiare la tua libertà, la tua vita spiri­tuale e ogni tuo valore cristiano?

La Santa Messa potrà diventare una riparazione giornaliera a tutto quello che è contro Dio e che segue la morale cristiana. Basta convincersi dell'importanza della Santa Messa, del bisogno che se ne ha, della mezz'ora che doverosamente si deve dedicare a Dio, dato che Lui si dedica da sempre totalmente a noi.

È importante da parte dei fedeli, mettere un'intenzione prima dell'inizio della Santa Messa. Il Sacerdote offre al Padre il Figlio Divino immolato nella Santa Messa e chiede al Padre con un'inten­zione (per i defunti o per i vivi) di aiutare la persona o le persone per cui viene celebrata la Santa Messa. Mentre i fedeli possono mettere l'intenzione di offrire al Padre la loro partecipazione alla Santa Messa.

La partecipazione dei fedeli è attiva, e chi ne è consapevole, offre l'innocente Gesù al Padre chiedendo Grazie e il perdono per i peccati commessi, ma la Grazia arriva secondo la sua partecipazio­ne interiore, secondo le sue disposizioni spirituali. I fedeli offrono anche la Santa Comunione che mangiano per chiedere Grazie o per riparare i peccati che si commettono contro i Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria.




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