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Quando Mike Bongiorno disse "mi vanto di essere Cattolico"

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2009 18:46
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09/09/2009 15:08
 
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Vogliamo ricordare così il grande Mike Bongiorno....con le sue parole, e ringraziandolo per la sua grande professionalità etica, giornalistica, televisiva... un galant'Uomo d'altri tempi che non ha rinunciato alle novità, ma non si è mai lasciato sepellire da queste...
Sempre corretto CON TUTTI, mai uno scandalo...mai una tifoseria contro la vita, al contrario, quando gli chiesero cosa fosse per lui avere un figlio a 70 anni, rispose: UN FIGLIO E' SEMPRE UN DONO DI DIO...

e quando gli chiesero come avrebbe voluto lasciare questo mondo, rispose: "GRIDANDO: ALLEGRIA!!! PERCHE' IO CREDO IN DIO E CREDO IN QUELLO CHE LA CHIESA DICE DELLA MIA SORTE FUTURA..."

Mike Bongiorno, il popolare personaggio televisivo, in una pagina di “confessioni” pubblicata sul Messaggero (26 marzo 1972), affermava di sentire molto la mancanza di una famiglia essendo egli figlio di divorziati (in U.S.A. da dove proveniva). “Non è che i miei genitori - diceva Mike - non mi volessero bene, ma il loro amore me lo davano al 50% e a turno; e per un figlio l’affetto, quando non viene contemporaneamente dal padre e dalla madre, non è un affetto normale”.


(don Gerlando Lentini)


Arrivederci Mike... Dio ti perdoni ogni imperfezione e ti accolga nella gloria dei Beati!

La morte di Mike Bongiorno. Quando definì Benedetto XVI un Papa da 'Rischiatutto': non sceglie mai la busta sbagliata

Benedetto XVI "è un Papa da 'Rischiatutto', non sceglie mai la busta sbagliata. Lo avevano accolto con una certa freddezza e con un ingiustificato timore, ma con la sua mitezza, la sua linearità, la sua cultura e la forza del dialogo sta smentendo clamorosamente i profeti di sciagura".

Così Mike Bongiorno (foto) rispose a una domanda sul Papa, intervistato un anno fa' dal sito Petrus. Il grande conduttore, padre della televisione italiana, si è spento ieri all'età di 85 anni. "Mike, come vorrebbe morire?", gli venne chiesto. "Gridando: allegriaaa", fu la risposta.

"Certo - spiegò - mi vanto di essere cattolico. Le dirò di più: mi piace a tal punto il pensiero di Antonio Rosmini che mi considero un 'rosminiano'. Sa, senza una salda fede in Gesù e nella religione, non avrei mai e poi mai potuto superare i momenti bui della mia vita. Invece, credendo in Dio ho sempre creduto anche nel riscatto con grande serenità. E le mie preghiere sono state sempre esaudite".

Nell'intervista, rilasciata al giornalista Bruno Volpe, Bongiorno confermò i suoi buoni rapporti con il Servo di Dio Giovanni Paolo II: "non lo nego, ho avuto la fortuna, indegnamente, di conoscerlo di persona: è stato - disse - un gigante del nostro tempo. Sa che le dico? Abbiamo anche sciato assieme. Io sono un amante della montagna, appena posso vado a trascorrere un fine settimana sulla neve, scio e mi piace fare lunghe passeggiate. Bene, sul monte Adamello, un comune amico maestro di sci possiede una baita alpina, e in quel posto molte volte è venuto in incognito Papa Giovanni Paolo II ed abbiamo percorso intere piste uno accanto all'altro, ben camuffati, in modo che nessuno ci riconoscesse
".



Addio a Mike Buongiorno, uomo di Fede e di Spettacolo. A ‘Petrus’ il racconto delle sue sciate ‘top secret’ con Giovanni Paolo II e l’elogio di Benedetto XVI: “Un Papa da Rischiatutto”

Pubblichiamo l’intervista che il compianto Mike Buongiorno rilasciò l’anno scorso in esclusiva al nostro giornale

di Bruno Volpe

CITTA’ DEL VATICANO - "Benedetto XVI? Un Papa da ‘Rischiatutto’: non sceglie mai la busta sbagliata ed è un campione di razza". Parola di Mike Bongiorno, il popolare Re dei quiz televisivi, un vero e proprio monumento nazionale, che ha accettato di farsi intervistare in esclusiva da ‘Petrus’ .

Mike, inziamo con il Suo classico ‘allegria’?

"Va bene. Del resto, che cosa sarebbe la vita senza la gioia e la speranza? Lo ha detto e scritto anche il Santo Padre...".

Già, il Pontefice ha dedicato un’intera Enciclica, la ‘Spe Salvi, alla Speranza. Lei che ne pensa?

"Tutto il bene possibile: ritengo che senza la Speranza non sia possibile vivere. Veda, l'uomo deve sperare nel futuro, credere e lottare sempre con fiducia. Io dell'ottimismo ho fatto sempre la mia bandiera, e invito i giovani a credere nei valori positivi, nella lealtà, nell’onestà, nel rigore e nella professionalità".

Mike, ci parli dello stato di salute della televisione d’oggi.

"Guardi, credo che spesso, anzi sempre più spesso, imperino il cattivo gusto, la volgarità, il divertimento grossolano e di scarsa qualità. Purtroppo, frequentemente, sia la Tv pubblica che quella commerciale hanno fatto leva, per correre dietro all'idolo dell'audience, sulle cosiddette ‘veline’, scollacciate e discinte, confezionando prodotti di molto dubbio ed effimero gusto. Per fortuna, le cose ora vanno meglio e mi sembra ci sia una ripresa generale. Tuttavia, della Tv salverei solo i telegiornali, che mi appaiono, nel complesso, seri e ben confezionati, le tavole rotonde, i dibattiti e i documentari. Questi ultimi, in particolare, li considero molto educativi"

E le trasmissioni sportive no?

"Anche. E' innegabile che gran parte della programmazione televisiva punti sugli eventi sportivi e che questi portino molti contatti. Negarlo significherebbe voler ignorare la realtà: piaccia o non piaccia, lo sport tira e mi sembrerebbe assurdo metterlo da parte".

Lei è un  gran tifoso della Juventus...

"Lo sono sempre stato, nel bene e nel male. La Juve ha vissuto un periodo difficile, forse ha pagato per tutti, ma si riprenderà  presto, ne sono più che certo".

Nella Sua splendida autobiografia (a proposito, complimenti!), si legge della Sua formazione cattolica...

"Certo. E mi vanto di essere cattolico. Le dirò di più: mi piace a tal punto il pensiero di Antonio Rosmini che mi considero un ‘rosminiano’. Sa, senza una salda fede in Gesù e nella religione, non avrei mai e poi mai potuto superare i momenti bui della mia vita. Invece, credendo in Dio ho sempre creduto anche nel riscatto con grande serenità. E le mie preghiere somo state sempre esaudite".

Si sa dei Suoi buoni rapporti con il Servo di Dio Giovanni Paolo II...

"Non lo nego. Ho avuto la fortuna, indegnamente, di conoscerlo di persona: è stato un gigante del nostro tempo. Sa che le dico? Abbiamo anche sciato assieme. Io sono un amante della montagna, appena posso vado a trascorrere un fine settimana sulla neve, scio e mi piace fare lunghe passeggiate. Bene, sul monte Adamello, un comune amico maestro di sci possiede una baita alpina, e in quel posto molte volte è venuto in incognito Papa Giovanni Paolo II ed abbiamo percorso intere piste uno accanto all'altro, ben camufatti, in modo che nessuno ci riconoscesse".

E cosa ci dice di Benedetto XVI?

"E’ un Papa da ‘Rischiatutto’: non sceglie mai la busta sbagliata. Lo avevano accolto con una certa freddezza e con un ingiustificato timore, ma con la sua mitezza, la sua linearità, la sua cultura e la forza del dialogo sta smentendo clamorosamente i profeti di sciagura".

Mike, come vorrebbe morire?

"Gridando: allegriaaaaa".






Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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09/09/2009 18:46
 
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Morto Mike Bongiorno, pioniere della televisione in Italia

Il presentatore della poltrona accanto


di Marcello Filotei

La prima cosa che viene in mente a tutti di Mike Bongiorno - il presentatore televisivo per eccellenza - è una gaffe che non ha mai fatto.
È strano perché il grandissimo showman italoamericano, morto ieri a Montecarlo all'età di 85 anni, di gaffe ne ha inanellate una quantità impressionante. Paradossalmente il ricordo va sempre a una frase che non possiamo avere udito né in diretta, né in filmati di repertorio, semplicemente perché non è mai stata pronunciata. Insomma la signora Longari, che non si presentava in ornitologia, avrà pure sbagliato una risposta, ma nessuno glielo ha mai fatto pesare nel modo che tutti siamo sicuri di ricordare.
 
Mike Bongiorno Pio XIIQuest'allucinazione collettiva, che nemmeno smentite pubbliche sono riuscite a smontare, è diventato il segno distintivo di un professionista eccezionale che ha fatto della medietas culturale la sua eccellenza comunicativa. Pur non avendo mai pronunciato la frase incriminata, il re del quiz ha giocato proprio sulla sincerità inopportuna e goffa, autentica o costruita che fosse, facendone un marchio di fabbrica. "La gaffe nasce proprio quando si è sinceri per sbaglio o per sconsideratezza", spiegava all'inizio degli anni Sessanta Umberto Eco nella sua Fenomenologia di Mike Bongiorno, che lungi dall'essere una boutade è ancora oggi una valida analisi del sistema televisivo di quegli anni e un'anticipazione degli sviluppi che hanno portato alla strutturazione attuale dei palinsesti.

L'ostentata e autoironica ignoranza, ovviamente del personaggio televisivo non dell'uomo, la continua sottolineatura della distanza tra lui e l'"esperto" di turno - figura nella quale equiparava la nozione alla cultura - ha fatto di Mike Bongiorno non solo uno dei più grandi presentatori dell'ancor breve storia della televisione, ma anche il primo "uomo comune" a comparire in video nei panni di protagonista assoluto.
 
Una caratteristica presente già in "Arrivi e partenze" (1953-1955), in "Lascia o raddoppia?" (1955-1959) o in "Campanile sera" (1959-1961), ma man mano più definita in "Rischiatutto" (1970-1974), "Scommettiamo?" (1976-1978), nel venticinquesimo anniversario di "Lascia o raddoppia?" (1979), poi evidente dagli anni Ottanta in poi in "Flash" (1980-1982), "Bis" (1981-1990), "Superbis" (1984), "Superflash" (1982-1985), "Pentatlon" (1985-1987), "Parole d'oro" (1987-1988), "Telemike" (1987-1992), o ne "La ruota della fortuna" (1989-2003), fino a "Genius" (2003-2005), a "Il migliore" (2006-2007) o al "Mercante in fiera" (2006).
 
"Bongiorno non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi. Entra a contatto con le più vertiginose zone dello scibile e ne esce vergine e intatto", argomentava Eco, ma non poteva sapere che pochi decenni dopo la sua analisi, proprio il vuoto culturale, autentico o costruito ad arte, sarebbe stato la principale fonte di successo televisivo (nonché letterario, soprattutto nel caso di alcuni best seller). In questo senso Mike Bongiorno, grazie a una eccezionale capacità di essere se stesso davanti alla telecamera, non è stato solo un grande protagonista della televisione del passato, ma è in sé il prototipo dei reality che non ha mai presentato. Lui stesso era un reality, un uomo vero in video, senza mediazioni.

Il gioco in fondo è sempre quello, funziona in tutte le forme di comunicazione, anche quelle artistiche, e consiste nell'accorciare le distanze culturali tra chi parla (suona, scrive, scolpisce, dipinge e così via) e chi ascolta (legge, guarda e così via). Prima in Rai, dove è stato un pioniere, poi nelle reti private, delle quali tra i primi ha intuito le potenzialità, Bongiorno ha avuto l'incredibile capacità di annullare lo spazio fisico che intercorre tra lo studio televisivo e il divano di casa di chi sta di fronte alla televisione. Non ci saremmo stupiti se girandoci ce lo fossimo trovati seduto accanto, anche quando ce l'avevamo davanti che sorvolava in mongolfiera le maggiori vette europee, orgoglioso di portare a quelle altezze la stessa grappa che comodamente noi potevamo trovare nella nostra dispensa.


(©L'Osservatore Romano - 10 settembre 2009)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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