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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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dal dialogo: TRANSUSTANZIAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2009 07:33
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13/09/2009 07:30
 
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 08/11/2002 11.45
Bravo Gino....vedo che ti censuri da solo.....
 
Dunque...ho consultato anche un amico che in questa materia si definisce di stare alle "elementari"( gli ho rubato quanto diceva a me..rigirandoglielo...perchè lo so che è una persona umilissima....)..tanto è profondo questo MISTERO.........ma a parte gli scherzi....ne sa parecchio....
 
e mi ha dato questi consigli che condivido con voi.....
 
Per prima cosa, se non l'hai gia fatto, puoi cercarti Mysterium Fidei di Paolo VI, ove si concentra un po' tutta la dottrina eucaristica. Il problema, però, è un'altro.
> Non è facile esprimere un mistero "ontologico" in realtà "logica", anzi, direi che è impossibile.
> Le basi filosofiche sono imprescindibili: noi usiamo un linguaggio teologico coniato su termini filosofici,e spesso, questi termini (come omousioos...)  non sono presenti nella Bibbia, ergo, l'evangelico li respinge.
> L'eucarestia è un mistero di fede per noi, un simbolo per loro. Ora il simbolo (dal greco sun-ballo, cioé, metto-insieme) rimanda ad una realtà che non vediamo, ma proprio perché non la vediamo dobbiamo prestar fede alla
> conoscenza che Dio ha di sé e che ha ritenuto opportuno, trasmetterci in parte (la Rivelazione) rispettando i nostri mezzi intellettivi, le nostre usanze, i nostri costumi.
> Il sacerdote che consacra, non è un mago: è il filo elettrico che lega il pane e il vino al cielo: il circuito si attiva nell'epiclesi (chiamar - sopra) rivolta allo S. Santo. Lo S. S. piglia e parte, dall'eternità alla storia e vivifica le offerte divendendo il tramite trinitario per la trasformazione degli accidenti (pane e vino) in sostanza (Gesù Cristo).
> Ovviamente, non si riesce a veder nulla, tanto è vero che gli ortodossi celano con un velo questo particolare momento.
> Una volta che la sostanza cristica è in noi, noi diveniamo la sede inabitativa.
Pensa che ci fu un'eresia che si chiedeva: ma quando andiamo
a fare al bagno.....il pane se ne va per vie naturali, ergo se ne va anche quella sostanza divina (eresia dello "stercoarismo", mi sembra).
> Questo modo di procedere, cioé di cavillare sul mistero,non abdica al mistero di fede, ma si erge sotto le mentite spoglie dell'autonomia scritturistica, contando minuziosamente gli apici e le iota ma sopprimendo il mistero.
Insomma, è tutto legato e connesso: il protestantesimo è come le matrioske: ne apri una e dentro ce n'è un'altra, ti accordi su una virgola e ti azzanni per un punto.
>
> Per quello che riguarda il dialogo ecumenico, beh, è roba complicata. Tommaso d'Aquino (mi pare in una questione) dice che chi non accetta un articolo di fede, non accetta la fede tutta intera.
> Guardati anche il documento "Ad tuendam fidem" e vedrai come la Chiesa è esplicita nel sostenere questo.
> Di più: nel Vat. II la "Unitatis Redintegratio" ammette l'umiltà del confronto coi fratelli separati, ma sconsiglia quel "falso irenismo" (cioé la pace a tutti i costi)che è offensivo sia per noi che per loro.
> Leggila bene, vedrai che troverai una miniera di informazioni.
>
> Scusami ma cito a memoria...
> Non intervengo sia per il poco tempo (preferisco intervenire su questioni
> più umane...) sia perché se dovessi introdurre l'argomento filosofico...non si finirebbe più...e non sarebbe più sufficiente scriversi ma sarebbe necessario e direi indispensabile parlarne con un bel "faccia a faccia"......
 
Grazie all'amico per questi suggerimenti....

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Da: Soprannome MSN°Gino Inviato: 08/11/2002 13.17
L'incredibile realtà dell'Eucaristia

Nell'Eucaristia si rivela l'Umiltà divina

L'umiltà di Dio e l'Eucaristia

Mangiare la Carne di Cristo è accettare tutte le sofferenze che incontriamo nell'esistenza, e accettarle per un amore che distrugge le nostre durezze e ci rende pane vivo sulla mensa degli uomini; bere il suo Sangue è amare tutte le creature che esistono con noi, creatura e creatura, istante e istante. Nella misura in cui ci dischiudiamo agli altri nell'offerta di noi stessi a tutte le fami, con il Pane, il nostro essere si nutre della Carne e del Sangue del Verbo. Al termine dell anostra terrena vicenda, si attuerà in noi l'identificazione dell anostra essenza spirituale con l'essenza spirituale di Cristo, e questa identificazione compirà la trasfigurazione del nostro corpo terreno in quelloglorioso dei risorti. (G.Vannucci, Verso la luce p.150)

"Cristo nella sua totalità è Carne e Parola, Pane vivo; mangiarlo vuol dire consumare e digerire la sua Carne e la sua Parola. Analogamente alla digestione, mangiare e digerire Cristo, la sua Parola e la sua Carne, significa scomporre la Carne e la Parola nei loro elementi di base ed estrarne quell'alimento che meglio risponde alla nostra individualità. Per utilizzare questi elementi nella costruzione di una personalità conforme alla nostra natura, differente da quella di qualsiasi altra. ..Mangiare e digerire il Pane disceso dal cielo significa sostituire ai ritmi della carne e del sangue, quelli propri dell'uomo celeste"
(G.Vannucci, Verso la luce p.147)

A pensarci bene ci viene chiesto di mangiare un semplice frammento di pane reso sottile nella particola e di bere del vino. L'uomo-Dio è là, presente sotto quelle "specie". Lui, il Creatore di tutto ciò che esiste, si offre continuamente a noi, povere creature, in una forma che appare quasi banale ed estremamente quotidiana. L'umiltà di Dio è sempre molto sconvolgente e disarmante.
Il pane è l'alimento per antonomasia. Dal pane comune a quello eucaristico ci sono molti significati e significanti.

1) Esso indica la fatica che ognuno compie per ottenerlo. E' il frutto del proprio lavoro. Lavorare è un'attività che riflette l'atto creatore di Dio. E' un modo per l'autosostentamento vitale e la solidarietà con gli altri. Il lavoro comporta la promozione umana di ogni persona e di tutta la società.

2) La fabbricazione del pane in sé sottende una serie di operazioni molto significanti: la preparazione del terreno, la semina, l'attesa, la mietitura, la macinazione del grano, l'impasto e la lievitazione, introduzione di vari ingredienti e la cottura. Gesù usa molto frequentemente queste attività per significare nei racconti e nelle parabole il Regno di Dio. Il terreno siamo noi. Se è ben predisposto può accogliere il seme della parola di Dio che lo sparge dove lo Spirito soffia. Dio è paziente ed attende che il seme fruttifichi. Prima, però, ogni seme deve morire. Poi miete le spighe e tutto il grano ripulito dalle imperfezioni verrà macinato per poter ottenere la farina. Ogni chicco di grano, così, viene frantumato l'uno sull'altro. Durante l'impasto il lievito dovrà essere dosato insieme ad altri ingredienti per dare alla focaccia la dimensione voluta. La giusta cottura garantirà la digeribilità dell'alimento che verrà consumato nelle mense più comuni.
Però...non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

3) Il pane viene consacrato da Gesù stesso che lo benedice, lo spezza e lo dà in cibo ai suoi intimi ordinando : "prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo".
Gesù Cristo si lascia "mangiare" nel pane consacrato. Egli è dunque presente in quell'alimento che sintetizza tutte le fatiche di ogni uomo e il suo estremo sacrificio comprendente l'incarnazione, la sua vita in obbedienza al Padre, il suo messaggio, la sua passione e morte, la sua Risurrezione. Si dona ad ogni uomo di buona volontà come alimento corporale e spirituale. Tramite esso ognuno di noi ha così la possibilità di divinizzarsi in Cristo. Assimila il suo corpo, la sua anima e la sua divinità per essere da Lui assimilato e partecipare così alla vita trinitaria come un altro Cristo. Diventa a tutti gli effetti figlio e coerede del Padre che spera la salvezza di tutti.

Anche il vino presuppone molte operazioni significanti che Gesù considera nelle sue gesta e nelle sue parabole. E' Lui la vite e noi i tralci che devono portare frutto. L'uva è a sua volta composta di acini che, dopo la vendemmia, dovranno essere frantumati nel torchio. Il mosto dovrà fermentare in appositi contenitori fino alla trasformazione finale in vino, che richiede costanza, cautela, pazienza. Il vino è presente nelle nozze di Cana per significare la gioia degli invitati. E' chiaro il riferimento allo Spirito. Nell'ultima cena viene indicato come il sangue dello stesso Gesù Cristo versato per noi. E ci viene comandato di berlo. Bere il suo sangue significa ricevere la vera vita di Cristo attraverso lo Spirito, il quale rimette i peccati, rigenera gli animi, ricrea l'interiorità, trasmette la gioia e il senso del dono reciproco, fa della nostra stessa vita un sacrificio perenne gradito a Dio rendendoci simili a Lui e quindi veri figli adottivi.

(Pier Angelo Piai)


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Da: Soprannome MSNStefanoS79 Inviato: 08/11/2002 18.10
Avrei un osservazione da fare: se la presenza reale di Gesù nell'Eucarestia è un dato di fede così chiaro e certo, come mai appartiene solo alla fede di cattolici ed ortodossi e non anche alle altre chiese? ovvero come mai i Riformatori nel XVI secolo erano tutti d'accordo nel ritenere questo Sacramento non come il "vero corpo e il vero sangue" del Signore?
 

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 08/11/2002 20.26
Domanda interessante.....
 
Se leggi Lutero...Lutero credeva nella reale presenza di Cristo nell'Eucarestia....dopo aver affondato con il concetto della Sola Scriptura.....cominciò ad infastidire il termine TRANSUSTANZIAZIONE......che come abbiamo visto, comunaue...ha lo stesso identico sgificato del dire e credere che "accade un cambiamento nella sostanza delle specie"...come diceva Lutero....
 
a cominciare a cambiare parere non fu Lutero...e nemmeno Calvino....dal momento che Calvino eredità la "teologia" di :

Huldrych Zwingli

.......che fu il Fondatore del protestantesimo svizzero...da dove Calvino gli successe dopo che Zwingli....morì sul campo di battaglia.....A Zurigo Zwingli introdusse la Riforma in maniera graduale, inizialmente addirittura con il consenso delle autorità cattoliche romane. Anzi, nel 1523 egli ricevette un'affettuosa lettera da parte del papa! Nel 1522 produsse il primo dei suoi numerosi scritti riformati, con cui le sue idee si diffusero in lungo e in largo per tutta la Svizzera. Entro la fine del 1525, la Riforma a Zurigo  era stata quasi del tutto portata a termine: la messa era stata abolita e sostituita da un semplice servizio eucaristico. Poiché anche altri cantoni svizzeri decisero di appoggiare la Riforma, la mèta di Zwingli di avere una Svizzera evangelica unita sembrava raggiungibile.(classica bramosia di superiorità...^_^) A tale scopo, egli formò un'alleanza di cantoni evangelici; ma i cantoni cattolici, sentendosi minacciati, formarono un'alleanza contrapposta. Ne scaturì una guerra, nel 1529. Dopo una breve tregua, i combattimenti ripresero nel 1531, e Zwingli stesso fu ucciso sul campo di battaglia, a Kappel. ...

In pratica, Zwingli scoprì che cercare di ascoltare sinceramente la Parola di Dio non necessariamente poneva fine a ogni disaccordo. Si trovò infatti coinvolto in una controversia con altri due gruppi riformati riguardo alla natura dei sacramenti. Per cominciare, a Zurigo vi erano alcuni che volevano una riforma più radicale: non soddisfatti di una chiesa di stato riformata, chiedevano una chiesa libera, composta da cristiani impegnati, di cui si potesse entrare a far parte attraverso il battesimo da adulti. All'inizio, Zwingli e questi radicali avevano molto in comune; ma nel 1525 le cose precipitarono, e il consiglio municipale di Zurigo, con il consenso dello stesso Zwingli, istituì nei loro confronti delle misure repressive.(misure repressive?? eppure sono contestazioni mosse alla Chiesa Cattolica...e loro..con quale autorità imponevano misure restrittive? in base a che cosa? ad una interpretazione libera della Bibbia??^_^

.....La seconda controversia — quella con Lutero — riguardava la presenza di Gesù Cristo nella Cena del Signore. Lutero, pur rifiutando la dottrina cattolica romana della  transustanziazione. continuava a credere nella presenza reale del corpo e del sangue di Cristo "in, con e sotto" le specie del pane e del vino. ( che in pratica è la stessa cosa...^_^)

Nel 1524 Zwingli fu convinto dall'olandese Cornelius Hoen (Honius) ad abbandonare questo modo di pensare.(Dunque, si accusa la Chiesa Cattolica di interpretare la Bibbia, ma si accolgono pensieri di altri uomini..purchè contro la Chiesa??!!  Convinto da chi..da un Apostolo? e chi lo istruiva , quale autorità aveva??)

Da allora in poi, infatti, rinnegò la dottrina della presenza reale e sostenne che il pane  e il vino sono semplici simboli del  corpo e del sangue di Cristo, chiudendo in definitiva ogni rapporto con Lutero.  Mediante l'azione dello Spirito Santo. Gesù Cristo è presente al servizio  eucaristico — ma quanto al suo corpo e al suo sangue, cioè la sua umanità, essi rimangono in cielo, alla destra del Padre. La Cena del Signore è una commemorazione di ringraziamento con la quale possiamo guardare all'opera di Gesù Cristo compiuta sulla croce. (Faccio notare che nei Vangeli si parla di MEMORIALE..prendete il vocabolario e guardate la differenza che c'è fra i due termini....perciò una traduzione volontaria del termine per convalidare una personale decisione.... )........

 
Ora...Calvino ereditò queste teorie....se Zwingli non fosse morto...il Calvinismo si sarebbe chiamato: Zwinglianesimo....
 
Comunque sia....caro Stefano...a rigor di logiga...spero che saprai guardare allstoria con onestà prima di cuore e poi di mente...come nasce realmente L'Eucarestia fin dagli inizi della Chiesa e con i Padri che la sostengono...e come è nato il dissenso dal quale lo stesso Lutero si dissociò.....
 
Sia Lodato Gesù Cristo
 
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