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"Portami il Messale Pio V, lo voglio baciare" Le persecuzioni nel dopo Concilio

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2010 10:04
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Sesso: Femminile
30/09/2009 09:23
 
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ATTENZIONE

il seguente articolo NON c'entra  con la FSSPX, anche se si sottolinea che si combatteva la medesima battaglia, le situazioni descritte appartengono ad una situazione insostenibile di dura persecuzione e repressione contro Sacerdoti e fedeli appartenenti ed obbedienti alla Santa Chiesa e non associati a gruppi esterni ad essa, che dopo il Concilio vollero DIFENDERE la Messa antica...

Parliamo di persecuzione in quanto fu una situazione drammatica di ABUSI SPIETATI confermati per altro nel Motu Proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum dove si legge:

Molte persone, che accettavano chiaramente il carattere vincolante del Concilio Vaticano II e che erano fedeli al Papa e ai Vescovi, desideravano tuttavia anche ritrovare la forma, a loro cara, della sacra Liturgia; questo avvenne anzitutto perché in molti luoghi non si celebrava in modo fedele alle prescrizioni del nuovo Messale, ma esso addirittura veniva inteso come un’autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile.
Parlo per esperienza, perché ho vissuto anch’io quel periodo con tutte le sue attese e confusioni
.
E ho visto quanto profondamente siano state ferite, dalle deformazioni arbitrarie della Liturgia, persone che erano totalmente radicate nella fede della Chiesa.


 Sono giunto, così, a quella ragione positiva che mi ha motivato ad aggiornare mediante questo Motu Proprio quello del 1988. Si tratta di giungere ad una riconciliazione interna nel seno della Chiesa. Guardando al passato, alle divisioni che nel corso dei secoli hanno lacerato il Corpo di Cristo, si ha continuamente l’impressione che, in momenti critici in cui la divisione stava nascendo, non è stato fatto il sufficiente da parte dei responsabili della Chiesa per conservare o conquistare la riconciliazione e l’unità; si ha l’impressione che le omissioni nella Chiesa abbiano avuto una loro parte di colpa nel fatto che queste divisioni si siano potute consolidare. Questo sguardo al passato oggi ci impone un obbligo: fare tutti gli sforzi, affinché a tutti quelli che hanno veramente il desiderio dell’unità, sia reso possibile di restare in quest’unità o di ritrovarla nuovamente.      


************************************************************

Ora leggiamo, con questo spirito, il testo che segue.....



"Portami il Messale di Pio V: lo voglio baciare"

Francia, 1987: su richiesta del sacrilego vescovo di Versailles,
la Polizia interrompe la
 
celebrazione di una Santa Messa tradizionale,
trascinando il Sacerdote via dall'altare.


" Portami il Messale di Pio V: lo voglio baciare"

Chi mi ha fatto questa richiesta alcuni anni fa ?

Un lefebvriano? NO

Un irriducibile ed ottuso tradizionalista ? NO

Questa tenera e commovente richiesta mi fu fatta, incredibilmente. da un Sacerdote che era stato un irriducibile e fiero persecutore dell’antica liturgia.

Brillante, intelligente e colto, in piena persecuzione bugniniana quel Sacerdote era riuscito, vantandosene, a far trasferire il Rettore di un Santuario austriaco, che non aveva accettato di mettere nella sua Basilica il solito tavolinetto davanti all’Altare, mantenendo persino l’uso dell’antico Messale.

Al ritorno in Italia dalla gita austriaca il Sacerdote denunciò quel Rettore che fu trasferito dopo pochi giorni.

Pur sapendo che era uno dei più terribili avversari della Tradizione io avevo mantenuto un senso di sincera stima generata anche dal fatto che, a differenza di altri, lui era trasparente nelle sue scelte e nei suoi gesti.

Il Signore volle saggiare la fedeltà di quel Sacerdote infliggendogli una terribile malattia che lo portò prematuramente alla morte.

Poco tempo prima di morire chiamò al telefono: “ Portami il Messale di Pio V : lo voglio baciare”!

“ Vedi cosa succede a chi non tiene più uno in casa il Messale Tridentino ! – scherzai io- Tu prete devi chiedere in prestito un Messale a me …”

Per quel Sacerdote, onestissimo intellettualmente e coerente sino alla fine, quella richiesta aveva il sapore della piena riconciliazione con tutto quello che aveva dovuto avversare per anni ed anni.

Ritornerò su questa figura sacerdotale della mia regione, onestamente coerente nella persecuzione contro la Tradizione, se la Redazione di Messainlatino me lo permetterà in futuro [eccome no! siamo interessatissimi]. Vorrei trascrivere infatti alcuni scritti che quel Sacerdote, in polemica con me, quando avevo appena 19 anni, scagliò contro l’antica liturgia quando io feci celebrare la Messa “proibita” nella sua Cattedrale.

Io avevo favorito infatti, giocandomi ogni inserimento nei seminari locali, la celebrazione della Messa antica in una Cattedrale approfittando della presenza del Coro Gregoriano di Una Voce-Roma.

Il Capitolo di quella Cattedrale aveva dato parere favorevole, con entusiasmo… ed i Canonici vollero assistere in rocchetto…

Il Potere fu poi spietato.

L’Arcidiacono del Capitolo venne trasferito nel giro di due settimane in un istituto assistenziale nel Sud Italia, dove poi, in preda ad un esaurimento, procurato dalla spietata reazione del Potere, continuava a dire, alzando inutilmente le mani: “Non ho fatto celebrare una funzione protestante … è la nostra Messa… “.

Quando lo chiamai , alcune volte, al telefono notai con commozione che la sua voce tremava .

“Sorella morte“ lo liberò dopo pochi anni da tante sofferenze spirituali.

Io considero quell’Arcidiacono uno dei tanti martiri della persecuzione post conciliare.

Il quindicinale diocesano commentò, con inaudita ferocia, la scelta liturgica del Capitolo mettendo i Canonici e i Parroci in uno stato di paura permanente…

Al sottoscritto - ero all’inizio della carriera scolastica - non fu rinnovato l’incarico di docente, che pur mi spettava per punteggio, nella locale scuola media… mi fu invece assegnata una sede montana dove mi beccai una bella bronchite… ma anche in quel paese montano riuscii ad organizzare la celebrazione della Messa antica.

Non fu difficile, per la verità, proporre nel territorio montano la messa tradizionale. Nelle feste patronali i bravi “montagnoli” esigevano la Messa in terzo, con diacono e suddiacono.

Nelle feste estive dell’AVIS, all’aperto, i Canonici locali, messo il manipolo, celebravano “Introibo ad altare Dei” …

La Messa tradizionale sopravvisse nelle montagne dell’Appennino marchigiano fino agli anni ’90. Persino i Monsignori di Curia quando tornavano d’estate nei loro paesi d’origine celebravano la Messa antica … ("Qua comando io – gridò un Monsignore in paonazza – e celebro come i miei vecchi Parroci, che nessun mi rompa …" – espressione romanesca che censuro anche nel ricordo).

Ho voluto scrivere questi aneddoti marchigiani nel momento in cui la nuova persecuzione contro coloro che hanno una diversa sensibilità liturgica si sta facendo pesante.

Vorrei sottolineare ai lettori che noi poveracci non trascuriamo mai di assistere, convinti, alla Santa Messa, nella forma ordinaria, aiutando, come doveroso, le nostre Parrocchie di appartenenza.

La frequentazione della Messa domenicale vespertina nell’antico rito è un ulteriore segno di fedeltà, di devozione e di amore nei confronti di Santa Madre Chiesa. Noi siamo veramente i “migranti” liturgici e stiamo dando, con fierezza, una parte del nostro tempo e dei nostri soldi per la “buona causa”.

Questo non viene incredibilmente preso in considerazione da alcuni nostri Pastori le cui primarie preoccupazioni sembrano orientarsi verso l’osservazione critica di tutto quanto facciamo.

Neppure per l’ultima messa servita domenica da Nicolas e da Matteo si è avuta una particolare dimostrazione di affetto e di carità da parte di chi avrebbe dovuto. Nicolas oggi è partito per il Seminario dell’Istituto Buon Pastore in Francia, Matteo per il Nord Italia…

Un amico Sacerdote mi ha chiamato: “ Andrea, sai che il mio vescovo è fortemente contrario alla messa in latino, io debbo pur vivere… non posso venire…”

Il “solito” professore di religione, che aveva annunciato la sua presenza, se n’è scappato in Umbria per non farsi vedere a Campocavallo …

Mi vengono seri dubbi circa altre assenze: ma non vorrei confessarmi nuovamente a causa dei miei cattivi pensieri…

Su una cosa sono convinto che i nostri attuali persecutori prima o poi dovranno presentarsi, come tutti, al Giudizio di Dio. Il Sacerdote di cui ho parlato sopra ha avuto l’onestà intellettuale e la forza spirituale di riconciliarsi con la sana Tradizione prima di morire: “ Portami il Messale di Pio V : lo voglio baciare” !

Noi assicuriamo a tutti, soprattutto ai nostri persecutori. le nostre sincere preghiere e la nostra collaborazione: se siamo meritevoli di essere ripresi e/o censurati aspettiamo in ginocchio che i nostri amati Pastori lo facciano con i mezzi che la Chiesa riserva loro.

Le frasi ad effetto, con riferimenti culinari, non si addicono ai Pastori d’anime !


Andrea Carradori


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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