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Una meditazione al giorno per il Mese di Ottobre

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2009 12:37
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01/10/2009 17:57
 
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Amici....sperando di riuscire nell'intento, vi offriremo da questo mese, e mese per mese, una piccola raccolta di MEDITAZIONI....

Il thread sarà posto in evidenza per tutto il mese, per poi essere cambiato e aggiornato con il mese sucessivo e così via, a Dio piacendo, pregando anche insieme...

OTTOBRE  PREGHIERA A MARIA

da recitarsi durante tutto il mese di Ottobre. 

Beneditemi, o Figlia dell'eterno Padre, in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, Amen; e non permettete che io offenda mai il mio Dio con i pensieri.
Ave Maria. 

Beneditemi, o Madre del divin Figlio, in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, Amen; e non permettete che io offenda mai il mio Dio con le parole.
Ave Maria. 

Beneditemi, o Sposa dello Spirito Santo, in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, Amen; e non permettete che io offenda mai il mio Dio con opere ed omissioni; anzi fate che io l'ami con tutto il mio cuore, e lo faccia anche amare dagli altri; così sia, o dolce, o pietosa, o amabile Maria.
Ave Maria.
 

Santi protettori.
Gli Angeli custodi, san Francesco d'Assisi, santa Teresa, santa Margherita M. Alacoque (17 Ott.). 

Giaculatoria.A voi, o Vergine Madre, che non foste mai macchiata da alcun neo di colpa né attuale, né originale, raccomando e affido la purità del mio cuore (100 giorni d'Indulgenza. Pio IX). 

Virtù da praticare.La santa purità di corpo e d'anima. 


1° Ottobre                
 
MARIA VERGINE DEL ROSARIO (1) 

1. Bellezza del Rosario. Ogni orazione è bella, purché ben fatta, e non è da condannarsi l'una per l'altra; ma il Rosario abbraccia la meditazione e la preghiera vocale. Nei misteri hai un compendio del Vangelo, della vita, passione e morte del Redentore, in cui ricordi le virtù, i patimenti di Gesù per te, e la parte attiva che vi prese Maria. Ma tu forse, recitando il Rosario, nemmeno pensi ai misteri che ne sono la parte più importante... 

2. Potenza del Rosario. Basterebbe ricordare che è invenzione di Maria, e pressoché sua, la preghiera che insegnò a S. Domenico, qual mezzo efficacissimo a togliere gli errori, a bandire i vizi, s ad implorare la divina clemenza. Basterebbe leggere le storie per conoscere i frutti, le grazie, i prodigi che ha ottenuto. Il Rosario con il Poter, dispone per noi il Cuore di Dio... Invocando tante volte Maria, la nostra buona madre, ci lascerà ella inesauditi? 

3. Come recitare il Rosario. Viene detto preghiera noiosa da chi non ha fede, e non pensa a quanto dice. Ma i Pontefici concedono moltissime indulgenze a chi lo recita con devozione, meditando i misteri che si contemplano. Ogni mistero poi può suggerire una virtù da praticare, ed ecco un pascolo alla mente nel recitarlo. Se tu pensassi che, con ogni Ave Maria, mentre saluti la Vergine con le parole d'un Angelo, la incoroni con una mistica rosa, non avresti maggior divozione? PRATICA.

Recita il Rosario; invita altri a dirlo.
(1)  Domenica 1° Ottobre, o al 7 Ottobre. 


2 Ottobre

GLI ANGELI CUSTODI

 1. Sollecitudine dell'Angelo custode. S. Bernardo si meravigliava della bontà di Dio nel dare a noi, così miserabili e piccoli, per compagno e custode, uno spirito di dignità tanto sublime, come sono gli Angeli. Iddio fece questo per amore tuo; dalla nascita, l'Angelo ti si pose accanto, ne più t'abbandona. Di giorno, di notte, peccatore o giusto, tiepido o fervente, grato o sconoscente, finché vivi è con te, sollecito del tuo bene. E tu ci pensi appena!... Quando ti raccomandi a lui? 

2. Vantaggi che ti reca. Non è solo S. Pietro che veniva sciolto dalle catene per cura dell'Angelo; da quanti pericoli, a nostra insaputa, il nostro Angelo salva anche noi per comando di Dio! Ci scuote nel momento del peccato, ci sveglia il rimorso dopo le cadute, ci consola nelle afflizioni, ci difende nei pericoli, c'illumina, ci soccorre; nessun affetto di padre, di fratello o di amico, può superare l'amore che ci porta l'Angelo Custode. Tu come lo ringrazi? 

3. Amore all'Angelo custode. Si ama 1° col non fargli cosa alcuna che possa spiacergli; 2° con l'imitare la purezza, l'ubbidienza, lo zelo per Dio, e l'amore per gli altri, dell'Angelo; 3° con l'invocarlo nelle azioni principali e raccomandarci a lui negli affari importanti; 4° con il protestargli la nostra riconoscenza dopo la santa Comunione, 5° con il pregarlo a supplire per noi nell'amare Gesù e Maria. Che fai tu di tutto questo? Dov'è la tua devozione? PRATICA.

Recita nove Angele Dei agli Angeli custodi; non disgustare il tuo Angelo che ti vede sempre.
 


3 Ottobre                
DUE PESI E DUE MISURE 

1. Due pesi nel giudicare. Lo Spirito Santo maledice chi è ingiusto nelle sue bilance e truffatore nel peso; questa sentenza a quante cose può applicarsi! Considera come tu ami di essere giudicato favorevolmente, come t'adiri contro chi interpreta male le cose tue, come pretendi che si pensi bene di te: questo è il peso per tè; ma perché per gli altri sei tutto sospetto, facile a giudicare male, a condannare tutto, a non compatire?... Non hai, così, un peso doppio e ingiusto? 

2. Due pesi nel parlare. Adopera parlando con gli altri la carità che vuoi usata a te stesso, dice il Vangelo. Tu certo la pretendi per tè! Guai se altri mormora di te; guai se la sbaglia nelle parole; guai se altri non ha un fare caritatevole con tè! Scatti subito a gridare alla bugia, all'ingiustizia. Ma tu perché mormori del prossimo? Perché ne afferri ogni difetto? Perché gli mentisci e lo tratti con tanta durezza, asprezza e superbia?... Ecco il doppio peso condannato da Gesù. 

3. Due pesi nelle opere. È sempre illecito usare frode, recare danno, arricchire a spese altrui, e tu gridi che ormai la buona fede non si trova più, desideri gli altri graziosi, compiacenti, caritatevoli con tè; detesti nel prossimo il furto... Ma tu qual delicatezza usi negli interessi? Quali pretesti cerchi per appropriarti la roba altrui? Perché ricusi un favore a chi te lo chiede? Ricordati che il doppio peso viene condannato da Dio. PRATICA.
 
— Esamina, senza amor proprio, se tu non abbia due misure; fa un atto di carità.
 


4 Ottobre
LA PIU’ BRUTTA DELLE MORTI 

1. Non è il morire. Riesce sempre duro il morire, in qualunque età c'incolga. Per un istinto infuso da Dio nelle nostre membra, sentiamo amore alla vita, e il separarsene, anche per il giusto, è. un sacrifizio. Eppure, se pensi alle tante miserie che ti assediano, ai pericoli di perderti; se rifletti che tosto o tardi devi morire; che la morte è un passaggio al Cielo, al godimento, non se ne addolcisce il pensiero? Oh quanti Santi dissero: Non credevo così dolce il morire!... 

2. Non è il morire improvviso. Fa colpo una tale morte, e la Chiesa ci mette in bocca: Liberaci, o Signore, dalla morte subitanea e improvvisa! Per chi vive vigilante con la lucerna in mano, come le vergini della parabola evangelica, disposto ad incontrare lo Sposo in qualunque ora giunga; per chi sta con il cuore senza peccato: non gli è eguale qualsivoglia morte? S. Andrea Avellino fu colpito all'altare, san Venceslao pregando: e sono Santi. E tu come ti prepari? Se giungesse oggi la morte, non sarebbe improvvisa per te? 

3. È il morire in peccato! Dopo la morte, non vi è più tempo per pentirsi, non più Sacramenti, non più mezzi per tornare sulla buona via; dove cadrà l'albero, ivi starà in eterno!... Se un peccato mortale macchia l'anima tua, quando cadi in seno alla Giustizia divina, è decisa la tua sorte di perdizione!... Come puoi tu vivere un'ora sola in peccato? Come puoi scherzare e ridere rasentando l'inferno?... Se ci pensi, come osi commettere anche un solo peccato? 

PRATICA. — Pensa cinque minuti che hai da morire: ascolta che cosa ti rimprovera il cuore. 


5 Ottobre                
IL PECCATORE AL GIUDIZIO 

1. Il peccatore vedrà e s'adirerà. Così dice il profeta Davide, ispirato da Dio. Vedrà quel Dio che disprezzava o credeva indifferente alle azioni dell'uomo; vedrà e conoscerà i benefizi ricevuti e le calde premure di Dio per salvarlo; vedrà quel Gesù da lui trafitto con i peccati, con le bestemmie, con lo sfogo delle passioni; vedrà il numero e la gravità delle proprie colpe... allora si adirerà contro se stesso : " Oh stolto che fui! Che insensato!... ”. Che servirà, allora, il pentimento? Troppo tardi!... 

2. Il peccatore fremerà. Se per il peccatore non fosse stato facile il convertirsi, se avesse ignorata la via, se non fosse stato avvertito, se l'esempio altrui non l'avesse stimolato al bene, se potesse dire: Dio mi voleva dannato; si consolerebbe nell'impossibilità di salvarsi; ma nulla di ciò... Qual fremito nel conoscere che tutto dipendeva da lui, e fu volontario e libero il vivere da peccatore!... Pensaci mentre sei in tempo. 

3. Perirà il desiderio del peccatore. Sperava di godersi due paradisi, in questo e nell'altro mondo : vedrà d'averla sbagliata; desidererà pietà dal suo Giudice: ma la giustizia è subentrata alla misericordia; desidererà convertirsi, riparare con la penitenza, soddisfare agli enormi debiti contratti con Dio; ma, allora, tale desiderio è inutile! Piombati nell'eternità, sotto i fulmini di Dio, la sentenza sarà tremenda, irrevocabile. Tutto dipende da te... Che risolvi? 

PRATICA. — Vivi sempre in grazia di Dio, per essere sempre pronto a presentarti al giudizio; recita il Miserere. 


6 Ottobre

IL FIGLIO PRODIGO

 1. Partenza del figlio prodigo. Che ingratitudine, che superbia, che arroganza ostenta questo figlio presentandosi innanzi al padre e dicendogli: Dammi la mia parte, voglio andarmene, voglio godermela!,.. Non è forse il tuo ritratto? Dopo tanti benefizi di Dio, non dici anche tu: Voglio la mia libertà, voglio fare a modo mio, voglio peccare?... Un dì eri praticante, buono, con la pace in cuore; forse un falso amico, una passione t'invitava al male: e tu hai lasciato Dio... Sei forse più contento ora? Che ingrato e infelice! 

2. Disillusione del prodigo. La tazza del piacere, del capriccio, dello sfogo delle passioni, ha miele sull'orlo, in fondo amarezza e veleno! Lo provò il prodigo, ridotto povero ed affamato, ad esser guardiano di animali immondi. Non lo provi anche tu, dopo il peccato, dopo l'impurità, dopo la vendetta, e anche dopo il peccato veniale deliberato? Che agitazione, che delusione, che rimorso! Eppure seguiti a peccare! 

3. Ritorno del prodigo. Chi è questo padre che aspetta il prodigo, che gli corre incontro, lo abbraccia, lo perdona e con gran festa si rallegra del ritorno d'un figlio tanto ingrato? È Dio, sempre buono, misericordioso, che dimentica i suoi diritti, purché torniamo a Lui; che cancella in un istante le tue colpe, sebbene innumerevoli, ti adorna della sua grazia, ti ciba delle sue carni... Non confiderai in tanta bontà? Stringiti al Cuore di Dio, e non dipartirtene mai più. 

PRATICA. — Ripeti lungo il giorno : Gesù mio, misericordia. 

7 Ottobre                
IL NOSTRO TEMPERAMENTO 

1. Il temperamento è sovente un difetto. Ogni persona porta dalla natura una disposizione di spirito, o di cuore, o di sangue, detta temperamento. Esso è ardente o apatico, irascibile o pacifico, tetro o giocondo: il tuo qual è? Impara a conoscerti. Ma il temperamento non è virtù, è ben sovente di peso a noi, e origine di patimenti per gli altri. Se non viene represso a che non può condurti! Non senti i rimproveri del tuo brutto temperamento? 

2. Correggi il tuo temperamento. E’ cosa difficile assai; ma con il buon volere, con il combattere, con l'aiuto di Dio, non è impossibile; S. Francesco di Sales, S, Agostino, non vi riuscirono? Ci vorrà del tempo assai, molti esami e pazienza; ma hai tu almeno cominciato a disciplinarlo? In tanti anni, quali progresso hai fatto su te stesso? Non si tratta d'annientare, bensì di dirigere al bene il tuo temperamento, volgendo il tuo ardore in amor di Dio, la tua irascibilità, in odio al peccato, ecc. 

3. Sopporta il. temperamento altrui. A contatto con tanti, svariati e strani temperamenti, sai farti dei meriti con il tollerarli, con il compatirli, con il sopportarli? È vero, sono uno scoglio per la nostra superbia, e per la nostra scarsa virtù; eppure, la ragione ci dice di sopportare gli altri perché sono uomini e non angeli; la carità consiglia di chiudere un occhio per mantenere la pace e l'unione; la giustizia intima di fare agli altri quanto pretendi per te; il proprio interesse dice: Tollera e sarai tollerato. Quale argomento di serio esame e di vigilanza! 

PRATICA. — Recita tre Angele Dei, e prega gli altri di avvertirti quando sbagli per temperamento. 


8 Ottobre
I PICCOLI ATTI DI VIRTÙ 

1. Facilità delle piccole virtù. Le anime chiamate a grandi virtù, a grandi eroismi, sono ben rare. La maggior parte dei cristiani deve santificarsi con la vita nascosta. in Dio, cioè con l'esercizio di molte virtù, piccole in apparenza, ma grandi dinanzi a Lui. Quanto è facile l'occasione delle piccole mortificazioni, dei piccoli atti d'umiltà, di pazienza, dei piccoli sacrifizi, delle piccole preghiere... Ma vi attendi tu? È il mezzo per santificarti. 

2. Fedeltà alle piccole virtù. Paiono di nessuna consistenza, quasi neppure curate da Dio... Ma Gesù ha detto che neppure un bicchiere d'acqua, dato per amore di Lui, rimane senza ricompensa. Intendi da ciò quanto Dio stima le piccole virtù! Sono piccole, ma congiunte insieme come grani d'arena, non formeranno una montagna di meriti? Sono piccole; perciò le sprezzi?!... Ma parliamoci chiaro, che fai tu per il Cielo? Se non le curi, andrai al giudizio a mani vuote anzi, non rafforzandoti nelle virtù, rischi di cadere in colpe gravi e di morire in esse. 

3. Chi è fedele nel poco, lo è nel molto. Credi di potere, nelle occasioni gravi, esercitare la pazienza, l'umiltà, la purezza, se nelle piccole occasioni non sai praticarle? L'esperienza luttuosa ti ricorda il tuo... valore?!,,. Chi è fedele nelle cose piccole, si dispone alle più grandi; e il Signore eleva insensibilmente l'anima alla santità, in premio alla sua fedeltà. E tu che stima ne fai? Come proponi di regolarti? 

PRATICA. — Non lasciare sfuggire oggi alcuna occasione di praticare piccole virtù, specialmente la pazienza. 

9 Ottobre                
CONSEGUENZE DELLE PICCOLE COSE 

1. Conseguenza d'un atto virtuoso. Pare un mistero il dire che la santità, il Paradiso dipende sovente da una piccola cosa. Ma Gesù non ha detto che il Regno dei Cieli è simile al piccolissimo grano di senapa che poi cresce e diviene un albero? Non si vede in S. Antonio abate, in S. Ignazio, principiare la loro santificazione dal seguire una santa ispirazione? Una grazia, bene accolta, è anello a cento altre. Ci pensi tu? 

2. Conseguenze d'un peccato veniale. Dire che una solo di questi può disporti alla dannazione, sembra una stranezza; eppure, non basta una scintilla a svegliare un gran fuoco? Non basta un piccolissimo microbo, trascurato, a condurre alla tomba? I peccati si succedono con troppa facilità; sul pendio d'una montagna la caduta è troppo facile. L'esperienza altrui e la tua stessa ti dicono che il peccato mortale dista appena un passo dal veniale. E tu moltiplichi senza riguardo le venialità! Cosi dunque vuoi averne a piangere un giorno? 

3. Cautele dei Santi sulle piccole cose. Perché mai i cristiani ferventi mettono tanto impegno a moltiplicare le piccole giaculatorie, i piccoli sacrifizi, a guadagnare le Indulgenze? Per arricchire con ogni piccola gemma la nostra corona celeste, essi dicono. E tu non puoi imitarli? Perché fuggono, fino allo scrupolo, i peccati veniali, e protestano di morire prima di farne uno solo deliberatamente? Sono offese a Gesù, essi dicono; e come offenderlo, mentre Egli ci ama tanto?... Se tu amassi Gesù, non l'offenderesti? 

PRATICA. — Ripeti nel giorno : Gesù mio, voglio essere tutto vostro, e non offendervi mai più. 


10 Ottobre
I PICCOLI PECCATI 

1. Il mondo li chiama inezie. Non solo i cattivi che, avvezzi al peccato, vivono senza tanti scrupoli, com'essi dicono; ma gli stessi buoni con che facilità scusano e si permettono i piccoli peccati deliberati! Chiamano inezie le bugie, le impazienze, le piccole trasgressioni; inezie e malinconie il guardarsi dalle piccole malignità, dalle mormorazioni, dalle distrazioni... E tu come le chiami? Come te ne guardi? 

2. Gesù li condanna come peccati. Una trasgressione della legge, sebbene piccola, ma di volontà deliberata non può essere cosa indifferente a Dio. Autore della legge, che ne intima la perfetta osservanza. Gesù condannava le cattive intenzioni dei farisei; Gesù diceva: Non giudicate, e non sarete giudicati; anche d'una parola oziosa renderete ragione al Giudizio. A chi dobbiamo credere, al mondo o a Gesù? Vedrai sulla bilancia di Dio se erano inezie, scrupoli, malinconie. 

3. In Paradiso non entrano. Sta scritto che nulla di macchiato entra lassù. Sebbene siano piccoli, e Iddio non condanni all'Inferno i piccoli peccati, noi, piombati nel Purgatorio vi staremo finché sussista l'ultimo briciolo, tra quelle fiamme, tra quei dolori, tra quelle pene cocenti; quale conto faremo allora dei piccoli peccati? Anima mia, rifletti che toccherà a te il Purgatorio, e chi sa per quanto tempo... E vuoi seguire a peccare? E dirai ancora inezia un peccato punito da Dio cosi severamente? 

PRATICA. — Fa un atto di sincera contrizione; proponi di evitare i peccati volontari. 

CONTINUA....
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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