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S.Pio V con la Bolla Consueverunt Romani Pontifices ufficializza la preghiera del Santo Rosario

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2011 08:33
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01/10/2009 18:50
 
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Scrive Paolo VI nella sua Esortazione Apostolica del 1969 sull'importanza della Preghiera del Rosario:
RECURRENS MENSIS OCTOBER Esortazione di Paolo VI per l'efficacia del Rosario


3. Un anniversario inoltre ci invita a far ciò con maggior confidenza, il quarto centenario della Bolla Consueverunt Romani Pontifices (Bull. Ord. Praed., t. V, p. 223, 17 settembre 1569), con la quale S. Pio V definiva la forma del Rosario ancora oggi in uso, in un’epoca di turbamenti per la Chiesa e il mondo. Fedeli a questa eredità così santa, da cui il popolo cristiano non ha mai cessato di attingere forza e coraggio, Noi esortiamo il clero e i fedeli a chiedere insistentemente a Dio per l’intercessione di Maria Vergine la pace e la riconciliazione fra tutti gli uomini e fra tutti i popoli.

Leggiamo la Bolla...tenete conto del linguaggio che è proprio del suo tempo....



CONSUEVERUNT ROMANI  

Papa V di Pius  

-----------------------------

  

I Pontefici romani, e gli altri Padri Santi, i nostri predecessori quando loro furono pigiati in su da guerre temporali o spirituali, o agitati dalle altre prove, in ordine che è probabile che loro scappino più facilmente da questi, ed avendo realizzato la tranquillità, quietamente e ferventemente sian liberi per dedicarsi a Dio, era avvezzo loro per implorare l'assistenza divina, attraverso suppliche o Litanie per provocare l'appoggio dei santi, e con David avendo fiducia con ditta spera di alzare sui loro occhi alle Montagne, che per questo motivo ricevono aiuto.  

1. Incitò dal loro esempio, e, come è creduto piamente, dall'anima del Santo, il fondatore Benedetto ed inspirato dell'Ordine di Frati Predicatori, (di chi istituti e domina, noi professammo espressamente quando  eravamo in ordini minori) (san Pio V era un frate Domenicano - Nota mia), in circostanze simile a quegli in che noi ora ci troviamo, quando parti della Francia e dell'Italia fu agitato infelicemente dall'eresia dell'Albegenses che accecò così molto del mondano che loro stavano andando su tutte le furie più selvaggiamente contro i preti di Dio ed il clero, elevò i suoi occhi su al cielo, a quella montagna della Vergine Gloriosa Maria, Madre amorosa di Dio. Per lei dal suo seme ha schiacciato la testa del serpente torto, e ha distrutto tutte le eresie da solo, e dal frutto benedetta del suo grembo un mondo condannato dall'autunno di nostro primo genitore ha salvato. Da lei, senza mano umana quella pietra tagliata era che, colpì da legno, versò avanti le acque abbondantemente fluenti delle grazie.

E così Dominico guardò a quel semplice modo di pregare e Dio implorante, accessibile a tutti e completamente pio che è chiamato il Rosario o Salterio della Vergine Benedetta Maria in che lo stesso più Vergine Benedetta è venerata dal saluto angelico ripetè cento e cinquanta volte, ovvero, secondo il numero del Salterio di Davide, e dalla Preghiera del Dio con ogni decàde. Frammesso con queste preghiere e le certi meditazioni che mostrano avanti la vita intera di Dio Nostro Gesù Christo, mentre completando così il metodo di preghiera concepito  dai Padri della Chiesa romana e Santa.

Questo stesso metodo che San Dominico ha propagato, ed era sparso dai Frati di Dominico Benedetto, vale a dire dell'Ordine summenzionato. Cristo fedele, infiammò con queste preghiere, e immediatamente cominciarono ad essere cambiati (gli Albigesi) in uomini nuovi. L'oscurità dell' eresia cominciò ad essere dispersa, e la luce della fede cattolica poteva essere rivelata. Un sodalizio per questa forma di preghiera cominciò ad essere istituito in molti luoghi dai Frati dello stesso Ordine, legittimamente deputato a questo lavoro dal loro Superiore e tanti confratelli cominciarono ad essere iscritti insieme ai fedeli nelle nascenti Confraternite. 

 

2. Seguendo l'esempio dei nostri predecessori, vedendo che la Chiesa militante, quale Dio ha messo nelle nostre mani, in questi tempi è afflitta da così molte eresie, ed è  agitata ed afflitta da così molte guerre, e dalla depravazione immorale di molti uomini, noi c'eleviamo anche gli occhi, mentre piangendo ma pieno della speranza, a quella stessa montagna donde ogni aiuto viene avanti, e noi incoraggiamo ed ammoniamo ogni membro di Cristo fedele a fare similmente nel Dio. 

 

[Pius segue a confermare l'indults, le indulgenze, ecc. quale i suoi predecessori avevano accordato a quelli che pregano il Rosario, ed ad explicitate molto di queste indulgenze.] 

 

Dato a Roma a San Pietro, sotto l'anello del Pescatore 17 settembre 1569, nel quarto anno del nostro Pontificato.





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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30/10/2009 16:12
 
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CON IL LIBRO, IL CALICE E IL ROSARIO
questo era SAN PIO V



Era solo un ragazzo, Antonio Ghislieri, di 14 anni e quel giorno si trovava all’aperto nella campagna di Bosco (Alessandria) dove era nato nel 1504. Vide passare due frati con bianco saio e manto nero. Domandò: “E quelli chi sono?” . Gli fu risposto: “Sono i Predicatori, i Domenicani”. Poco tempo dopo, affascinato dalla loro vita, entrò nel convento di Voghera, vestì il loro abito, chiamandosi fra Michele. Si fece subito notare per la sua particolare affezione alla Madonna. Intelligente, studioso, completò la sua formazione teologica sulla “Summa theologiae” di S. Tommaso d’Aquino, maturando sulle orme di San Domenico e dei santi domenicani un’intensa unione con Dio e un grande zelo per la salvezza eterna dei fratelli.

Giovanissimo sacerdote, si meritò subito tanta stima che fu mandato a insegnare teologia nello “Studium” di Bologna… Fu poi priore del convento domenicano di Alba (Cuneo), predicatore appassionato sui pulpiti e nelle piazze dell’alta Italia, difensore della fede cattolica nel suo difficilissimo tempo in cui eretici e ribaldi come Lutero, Calvino, Zuinglio e Enrico VIII°, separavano dalla Chiesa Cattolica intere nazioni. P. Michele Ghislieri era l’apostolo della Verità nella fedeltà piena a Gesù Cristo e alla Chiesa.

Presto diventò Vescovo di Nepi e Sutri, subito dopo cardinale, infine Vescovo di Mondovì… con un prestigio sempre più grande nella Chiesa che stava celebrando il grande Concilio di Trento per definire la Verità e ristabilire la disciplina cattolica, noto a tutti come il “Cardinale Alessandrino”.

Il 7 gennaio 1566, fu eletto Papa e volle chiamarsi Pio V. Sulla cattedra di San Pietro, mantenne la stessa vita austera e orante che gli era propria. Il suo primo decreto, otto giorni dopo l’elezione, lo fece per operare una grande “pulizia”, buttando fuori dalla sua cerchia viziosi e avidi di denaro. Subito si dedicò ad attuare le direttive del Concilio di Trento sulla Liturgia, la catechesi, la santificazione dei sacerdoti e del popolo cristiano.

Nel 1566, per i “tipi” di Aldo Manuzio, il celebre stampatore e artista, editò il Catechismo Romano, sintesi della Fede Cattolica per tutta la Chiesa, pietra miliare per la trasmissione della medesima Fede. Nel 1570, rielaborò il Messale Romano allora in uso e, in quanto sicuramente cattolico, lo introdusse dovunque come norma e regola per la celebrazione della Santa Messa. Questo Messale (detto comunemente “di S. Pio V”) da lui promulgato con la bolla Quo primum tempore (14 luglio 1570), rimane a garantire la regola della preghiera e della fede (“lex orandi, lex credendi”), la “patria comune” della Liturgia per i credenti dei secoli.

In difesa del Cattolicesimo e dell’Europa cristiana, Pio V organizzò una campagna che si concluse con la vittoria di Lepanto contro i turchi, il 7 ottobre 1571, che egli attribuì alla protezione della Madonna e alla preghiera del Rosario, così che ne istituì la festa nel calendario, appunto il 7 ottobre.

“Era sì devoto della Vergine –scrive il suo biografo G. Catena (Vita del glorioso Pio V, Roma, 1587) – e si raccomandava talmente al suo aiuto che non lasciò mai di dire, essendo Papa e occupato in tanti problemi, il Rosario intero”. Già all’inizio del suo pontificato, aveva pubblicato una bolla sul Rosario, cui ne fece seguire un’altra (“Consueverunt romani Pontifices”) il 17 settembre 1569, che è la “magna charta” del Rosario: Pio V vede nel Rosario il compendio del Vangelo e lo strumento idoneo per far giungere a tutti il messaggio di Cristo: “Con il Rosario –afferma- i cristiani diventano migliori, le tenebre dell’eresia si diradano e si apre la luce della Fede cattolica”.

Egli stesso era solito ripetere che aveva più fiducia nella grazia di Dio e nella preghiera alla Madonna che non nelle fortificazioni militari e negli eserciti. Il sultano, Solimano il Magnifico, una volta disse: “Io temo più le preghiere di questo papa che tutte le milizie dell’imperatore”. Fu lui a introdurre nelle litanie della Madonna, l’invocazione “Maria Auxilium christianorum, ora pro nobis”.

Morì il I° maggio 1572. Fu canonizzato nel 1712 da Papa Clemente XI.

Uno dei più grandi Pontefici della Chiesa, davvero roccia incrollabile della Verità



PAOLO RISSO
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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23/05/2011 08:33
 
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[SM=g1740733] Oggi si parla tanto di TRADIZIONE che spesso diventa motivo di attrito anzichè di gioiosa CONDIVISIONE....

Vi offriamo allora questo pro-memoria....un brevissimo Documento che sta alla sorgente della pia pratica del Rosario e che da allora ha sempre trovato il sostegno di tutti i Pontefici. Parliamo della Consueverunt Romani Pontifici di san Pio V firmato nel 1569 e che costituisce il primo Documento Ufficiale (una Bolla) sulla eccellente pratica del santo Rosario. Il Papa che dopo la Vittoria a Lepanto indisse la Festa della Madonna del Rosario...

Questa Tradizione sta anche alla sorgente delle parole della Madonna di Fatima: Sono la Madonna del santo Rosario....DITE IL ROSARIO OGNI GIORNO... [SM=g1740722]

www.gloria.tv/?media=159776

Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org




[SM=g1740717]


[SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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