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A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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EUCARESTIA

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2009 11:55
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07/10/2009 17:53
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2003 11.12
L'EUCARESTIA:
luogo di abitazione
e di insegnamento di Gesù, il Maestro, Via e Verità e Vita
Don Alberione fu sempre molto chiaro sul bisogno di essere fedeli alla visita eucaristica: “I modi di fare la Visita al Santissimo sono tanti, ma il primo modo è di farla, e il secondo modo è di farla; il terzo è ancora di farla, perché, dice san Francesco di Sales, se mi chiedete il modo di camminare, bisogna che vi dica: muovi prima un piede, poi l’altro, poi di nuovo il primo, eccetera.
Alberione spiega bene il senso della visita raccontando il passo biblico dei due discepoli di Giovanni Battista che cominciano a seguire Gesù:
 “Rabbi (che vuol dire Maestro), dove abiti?”.
Egli rispose loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava; e rimasero presso di lui quel giorno. I due divennero discepoli ed apostoli, uno fu Giovanni Evangelista, l’altro (Andrea) per prima cosa condusse a Gesù il fratello, Pietro. Ecco la prima visita a Gesù ...li trasformò. Fu il primo modello di Visita. Indica i preziosissimi frutti che la Visita a Gesù produce in un’anima...così il Paolino, l’apostolo... con belle Visite avranno luce, conforto, grazia, gaudio, perseveranza, santità..."
Il Tabernacolo dentro il quale è racchiuso il Mistero della totale donazione di Dio; del "Dio-con-noi", diventa così la fonte, una delle fonti che racchiude in sè il Mistero ma anche la realtà dell'incontro IMMEDIATO  con Dio!
1) Rabbi (che vuol dire Maestro), dove abiti?”.
2) Egli rispose loro: “Venite e vedrete”.
3) Andarono dunque e videro dove abitava
Il "Maestro" per eccellenza e che il Cristo Signore, abita un pò ovunque: nelle mense dei poveri, nelle case disagiate, fra i barboni, accanto ai letti degli ammalati, fra i popoli oppressi....e questo perchè NESSUNO possa dire "che il Cristo appartiene a qualcuno" in particolare. Egli è la dove "due o più persone si riuniscono nel suo Nome", Egli ci ha insegnato che "si adora Dio in spirito e verità". Nel Tabernacolo c'è tutto questo: un Dio-con-noi che si è fatto Cibo e bevanda di salvezza, che nonostante la preziosità del luogo in cui viene "Conservato" Egli si presta ALL'ATTESA che qualcuno lo vada "a cercare", ad adorare,  A SAZIARSI in tutti i sensi. Nel Tabernacolo si adora Dio in "spirito e verità".
La vera e più fruttuosa adorazione davanti al Tabernacolo non è solo fatta di preghiera vocale, ma si prediliga LA LETTURA DEI TESTI SACRI, si scelga un tema, lo si legga e si resti poi in silenzio affinchè Dio possa istruire colui "che ha fame e sete della verità".
Diceva don Alberione:
" L’adorazione eucaristica o Visita assomiglia a una scuola, ma una scuola speciale, con Gesù Maestro come divino insegnante, che ci riempie di gioia e di saggezza: “L’ora di Visita, l’adorazione, non si deve mai tralasciare...Il privilegio, il gran dono della Congregazione è proprio l’ora di adorazione. La Visita ci porta ad un progresso abituale, continuato, quotidiano... la pace tra gli uomini e negli uomini si realizza a misura che l’umanità entra nella scuola di Gesù Maestro, Via, Verità e Vita. Il Maestro divino questa scuola l’ha aperta nella grotta di Betlemme quando, - deposto nella Mangiatoia - i Pastori e Re dell'Oriente vanno - per adorarlo -; l’ha continuata a Nazareth, nella vita pubblica, nella vita dolorosa, nella vita gloriosa; la continua nel Tabernacolo a vantaggio di ogni generazione che non ha avuto il privilegio di vederLo e di sentirLo, tuttavia Egli ha promesso "Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" e Lui solo che ha parole di vita autentica e che è la Verità assoluta, non può mentirci, allora il quadro generale che si delinea è il seguente:
1) Rabbi (che vuol dire Maestro), dove abiti?”.
2) Egli rispose loro: “Venite e vedrete”.
3) Andarono dunque e videro dove abitava
e ci aggiungiamo, perchè:
4) Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo
L’adorazione eucaristica è come andare da una persona cara: “La Visita anzitutto non è un complesso di preghiere, è proprio “la Visita”, come se si andasse a trovare una persona cara, per esempio la mamma, e allora si fa uno scambio di saluti, uno scambio di notizie, uno scambio di doni, di promesse, eccetera. La Visita ha lo scopo di stabilire la nostra vita in Cristo Gesù, e cioè vivere in Gesù, per Gesù, con Gesù.."
Quando passiamo per la strada e ci capita magari di passare davanti la casa di un amico non ci viene forse il desiderio di provare a vedere se c'è? Forse non lo vediamo da molto tempo, ecco che suscita in noi magari il desiderio di sapere come sta, se forse ha bisogno di qualcosa, e così si attiva un meccanismo stupendo: il desiderio dell'incontro!
Così deve essere per noi quando passiamo davanti una Chiesa, questo passare davanti deve suscitare in noi il DESIDERIO DELL'INCONTRO con Gesù. Forse non siamo andati per molto tempo a trovarLo, forse stiamo in un periodo critico, forse siamo anche inquietati dalle cose della vita, ecco che deve scattare in me il desiderio dell'incontro con un Amico un pò speciale, ma pur sempre Onnipotente "DIO".....Entrate, anche se non lo fate da molto tempo e sedetevi!
Non fate altro, lasciate che sia Lui a parlarvi se non sapete cosa dire, se non vi siete preparati all'incontro....Non vi aspettate tutto al primo impatto, Egli non vuole shoccarvi, vuole solo AMARVI.....vuole infondervi innanzitutto PACE, la Sua di Pace!
I primi cristiani, dopo l'Eucarestia che ancora non veniva conservata nel Tabernacolo, ne avvertivano l'esigenza, non se ne andavano subito, ma restavano li fermi a cantare, perchè convinti che Cristo fosse ancora li dopo essersi dato in Cibo di salvezza. Quando si rifugiavano durante le persecuzioni, restavano attorno all'Altare dove si era consumato il Sacrificio perfetto, perchè da li traevano la forza e il coraggio, s'inginocchiavano davanti all'Altare e restavano in attesa degli eventi, abbracciati l'uno all'altro.
Don Alberione dà una lunga lista di paragoni che aiutano a capire cos’è l’adorazione eucaristica del Divin Maestro: “La visita è un incontro dell’anima e di tutto il nostro essere con Gesù. E’ la creatura che s’incontra con il Creatore. E’ il discepolo presso il divin Maestro. E’ l’infermo con il Medico delle anime. E’ il povero che ricorre al Ricco. E’ l’assetato che beve alla Fonte. E’ il debole che si presenta all’Onnipotente. E’ il tentato che cerca il Rifugio sicuro. E’ il cieco che cerca la Luce. E’ l’amico che va dal vero Amico. E’ la pecorella smarrita cercata dal divino Pastore. E’ il cuore disorientato che trova la Via. E’ lo stolto che trova la Saggezza. E’ la sposa che trova lo Sposo dell’anima. E’ il nulla che trova il Tutto. E’ l’afflitto che trova il Consolatore. E’ il giovane che trova orientamento per la vita. E’ il segreto per la trasformazione nostra in Cristo: “vive in me Cristo” (Gal 2,20). La Visita vera è un’anima che pervade tutte le ore, le occupazioni, i pensieri, le relazioni, eccetera. E’ una linfa di corrente vitale, che su tutto influisce, comunica lo spirito anche alle cose più comuni. La vita si trasforma in preghiera, la preghiera dà la vita..."

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2003 11.42
Ancora don Alberione insegna: nella relazione col Maestro Divino non conta pensare cose sublimi o fare chissà quali pensieri: “Quanto giova alle volte stare in contemplazione davanti al tabernacolo, senza sforzarsi di pensare a cose alte! Dire a Gesù semplicemente: Tu sei il mio Maestro, mi hai dato l’esempio, io voglio fare come hai fatto tu.’ L’incontro col Maestro nell’Eucaristia è utile nelle difficoltà: " Il mezzo più efficace per trovare vie d’uscita nelle nostre difficoltà è sempre la preghiera. Può darsi che si cerchi per mesi e mesi una soluzione e non si riesca a trovarla: si vada allora davanti al Tabernacolo, si abbia questo coraggio nell'osare ciò che per altri è bigottismo, idolatria, sciocchezza, si provi prima di parlare e di negare la verità di questo grande mistero". La relazione personale con Gesù Maestro nella visita eucaristica prende tutta la persona: ‘La devozione al Maestro divino non è una devozione accessoria, non è bigottismo giacchè il Maestro ci dice "Chi si vergognerà di Me, anch'io mi vergognerò di lui!": dal Tabernacolo veniamo investiti in tutta la nostra vita spirituale, in tutti i nostri studi, in tutto il nostro apostolato, in tutta l’attività esterna: tutto, e quando dico TUTTO, intendo quell'affermare l'insegnamento di Gesù "Adorare Dio in spirito e Verità":
1) Nel Tabernacolo Dio è presente mediante la potenza del Suo santo Spirito;
2) Nel Tabernacolo Dio è presente in tutta Verità!
Non vi è altro da dire, nè altro da aggiungere, se non arrivi a capire questo chiediti tu stesso se forse non stai tralasciando qualcosa, se forse non sei distratto da qualcos'altro, se forse la tua ricerca di Dio non abbia secondi fini, se forse sei così superbo da pensare che il tuo grande peccato possa essere una barriera, certo è superbia pensare che Gesù non si riveli a causa dei peccati. Ci sono anime convinte di essere persone umili limitando il loro incontro con il Tabernacolo perchè non si ritengono degni: non è umiltà, è superbia, è istigazione demoniaca che fa apparire buono ciò che buono non è, la vera umiltà consiste nell'andare davanti a Dio anche nella situazione indegna di peccatori perchè è li che avremmo i maggiori risultati: quando la vera umiltà ci farà depositare ai piedi del Tabernacolo ogni nostra miseria quale dono della nostra fragilità umana. Tuttavia questo è un esercio costante che mai deve mancare nella nostra giornata, una visita anche di dieci minuti, poi sarà di quindici, poi di venti, fino a quando passata un'ora diremo con i discepoli "Signore come è bello, non andiamo via, faremo delle tende e dormiremo qua...." Ecco che se cominci a sentire nostalgia nonostante i tuoi peccati, allora un primo incontro è avvenuto, e gli altri saranno più ricorrenti perchè non siamo noi ad istruirci, ma il Maestro che è li presente, vivo e vero, "in spirito e verità"!
Se tu, anima benedetta, interrompi una medicina che il medico ti ha dato e la tua malattia peggiora, non potrai ritenere il tuo medico responsabile del tuo peggioramento, così è davanti al Tabernacolo, il Medico è Gesù, se interrompi la tua visita giornaliera, non prendertela con Lui se la tua situazione spirituale precipita!
Ci sono anime benedette che non trascurano di comprarsi il giornale quotidiano (o massaie che comprano il latte ogni mattina),  e che s'impongono con solerzia di leggerlo ogni giorno, poi dimenticano che al Padre Nostro chiediamo "il Pane quotidiano", cosa vuol dire quel "quotidiano" se non che ogni giorno abbiamo la necessità di nutrirci di Lui per la crescita e la sanità del nostro spirito?
Se allora il Tabernacolo non ci dice proprio nulla, proviamo prima ad eliminare ogni ostacolo che anche inconsapevolmente abbiamo posto  fra noi e Lui e ritentiamo, ogni giorno, ogni giorno ".

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2003 12.10
Infine per oggi...sennò poi è troppo......, vi lascio una Omelia di Mons. Tadini, morto in odore di santità.....proclamato Beato il 3 ottobre 1999 leggetela perchè è stupenda.....
L'EUCARESTIA

Omelia 

L'EUCARESTIA

Benché il sole sia sempre ammirabile in cielo per la sua gran luce e per i suoi benefici influssi, non mai però è più mirato e più ammirato dal mondo come quando si eclissa, e si oscura.... Or benché Iddio, Sole unico e trino della Divinità, si sia mostrato sempre ammirabile in tutti i suoi attributi ed in tutti i benefici più rilevanti che ha fatto al mondo, tanto più deve ammirarsi da noi quando istituì la SS.ma Eucarestia ed in essa in certa maniera, si eclissò e si nascose sotto i sacri accidenti.

Oh che gran meraviglia fu questa, con cui parve che Iddio mettesse l’ultimo confine alla carità sua infinita verso l’uomo! Parve che Ei si occultasse sotto gli Azzimi sacri, ma allora appunto svelò meglio tutte le sue divine perfezioni! Svela la sua onnipotenza, per i miracoli che l’Eucarestia contiene. Svela la sua sapienza per il modo ammirabile con cui si comunica all’uomo, svela la provvidenza, con cui soccorre ai nostri bisogni, ma sopra ogni altro svela la sua carità per gli eccessi di benignità che il Signore ci dimostra in questo Sacramento....

Ora a me succede come a Mosè sul monte Oreb, quando egli voleva accostarsi al misterioso roveto che andava tutto in fiamme, senza abbruciarsi, e sentì di colà la voce di Dio che disse: fermati, non ti accostare, levati i calzari dai piedi che questa terra è santa. Mosè allora si prostrò a terra, si coprì con ambe le mani il volto e non ardiva alzare un occhio a mirare Iddio in quel roveto nascosto. E potrò io apprestarmi a Dio velato sotto sì gran mistero? Oserò io parlarne, e parlandone che ne potrò mai dire, quando Crisostomo lo chiama Sacramento ineffabile, S. Cirillo incomprensibile, S. Tommaso inesplicabile? Con tutto ciò siccome Gesù Cristo è qui tutto amabilità e dolcezza e si contenta, anzi vuole che conosciamo la finezza dell’amor suo infinito verso di noi, pieni di riverenza e di fede, mettiamoci pure ad esaminare le immense grandezze che in sè contiene questo gran Sacramento …

…A Salomone dopo aver fabbricato il Tempio gli pareva impossibile potesse abitarvi Dio. Or che direbbe vederlo adesso non solo abitare, ma stare dentro l’uomo? E a quali uomini dispensa egli questo incomparabile favore? Forse solo ai Papi? ai re, ai Santi? Tutti, poveri e miserabili.., va a trovarli negli ospedali, nelle carceri, nei tuguri e perché ognuno goda sceglie materia più ovvia e dà a tutti i Sacerdoti la potestà. Di più si contenta di star chiuso... perché vadano in ogni ora a trovarlo. Qual re farebbe, non dirò altrettanto, ma la metà per i suoi vassalli? E poi... comunicarsi anche alle anime tiepide, indisposte, peccatrici, sacrileghe, poiché povertà e miseria non spiacciono a Dio
ma tiepidezza e malvagità gli sono abominevoli -. Ed è giunto a pascere con le sue carni divine e a dissetare col suo sangue anche i peccatori più ingrati …

Dio per dar se stesso a noi adopera e unisce insieme tanti e sì stupendi miracoli, che può ben dirsi come lo chiamò in spirito il santo profeta Davide, un memoriale, un compendio di tutte le opere più meravigliose che abbia mai fatto...

.....E’ certo che la liberalità nel donare è contrassegno di amore di chi dona verso chi riceve il dono, e quanto più è grande e prezioso il dono altrettanto è più sicuro l’amore. Questa verità però che può fallire nell’uomo, che tante volte è diretta da fini interessati, ambiziosi e perversi, non può mancare in Gesù Cristo che è la stessa verità per essenza. Or bene chi sarà capace di misurare l’amore di Gesù Cristo mostratoci nella santa Eucarestia?

Che cosa ci dona? Forse pane che nutrì 5000 nel deserto, forse vesti che santificò col suo tatto? Sarebbero doni preziosissimi
qual pregio il sudano dove è impresso volto’…. Ma ben altro.

Gesù Cristo sotto le speci del pane e del vino ci dà tutto se stesso, corpo, sangue e anima….

E che può mai l’uomo desiderare più di questo! Sorte invidiabile per Maddalena, lavare i piedi di Gesù. Maggior per Tommaso che con un dito toccò le piaghe. Più ancora per Giovanni che poté adagiare il capo sul petto di Gesù. Ma che è mai questo in confronto al ricevere Gesù Cristo mentre possiamo dire: Tutto Dio è fatto mio, tutto Dio sta dentro di me.

E notate o miei cari il tempo in cui ci fece questo dono.

Non quando il popolo gli correva dietro.... Non quando il popolo lo acclamava... Non quando entrò in Gerusalemme…

Ma quando si tramava alla sua morte…

E non solo la grandezza del dono, e la circostanza del tempo ci provano l’eccesso dell’amore di Gesù nella santa Eucarestia, ma pure il modo da Lui pensato nell’istituzione di questo Sacramento. Chi non vede che per istituirlo gli convenne sorpassare con un cumulo di prodigi tutte le leggi della natura, impiccolendo la sua sovrana grandezza, eclissando la sua infinita maestà, e nascondendo la sua gloria sotto il velo di pochi oscuri accidenti?

MOLTIPLICAZIONE DEI PANI

Gesù riempita tutta la Galilea della fama dei suoi prodigi, aveva ispirato ai popoli una grande fiducia nell’efficacia del suo potere e nella tenerezza della sua bontà, che non poteva più in nessun luogo mostrarsi senza che quei popoli non accorressero a Lui in gran folla da tutte le parti. Per cui non ci dobbiamo meravigliare se, come racconta san Giovanni nel suo Evangelo al capitolo 6, appena ebbe il Signore valicato il mare di Tiberiade, noi lo vediamo tosto, attorniato da una moltitudine immensa di popolo. Questa gente sapeva per prova i grandi miracoli che il Salvatore aveva operato a pro di tanti infermi, ed era sempre certa di ottenerne dei nuovi. Invano perciò Egli si ritira sul prossimo monte: non si era ancor posto un istante a sedere in compagnia dei discepoli, che alzando gli occhi si vide attorniato da un gran popolo. Erano circa 5.000 uomini; il sole declinava e si faceva sera. L’occasione parve propizia a Gesù che per mezzo d’un miracolo voleva prepararci a crederne a un altro ancor più strepitoso. Onde si rivolse a Filippo dicendo:
- Come faremo a comperare il pane per satollare tanta gente?- In verità - o Signore - risponde Filippo - duecento denari non basterebbero per dame un pochino a ciascuno. – Eppure - riprende Gesù - questa gente bisogna che mangi.-Allora Andrea si fece avanti a dire: - E’ qui un fanciullo che ha seco cinque pani e due pesci; ma questo che cosa è mai per tanta gente?- Bene - soggiunse Gesù - portate a me quei pani e quei pesci e fate sedere tutto questo popolo.

Come tutti ebbero preso posto G. Cristo prese quei pani, alzando gli occhi al cielo e rendendo grazie al suo Divin Padre lo benedice, lo spezza e comincia a passarlo agli Apostoli, perché gli Apostoli lo distribuiscano al popolo. E, oh ammirabile portento! Questo pane benedetto ed infranto dal Signore si moltiplica nelle sue mani divine. Sempre egli ne porge agli Apostoli, e gli Apostoli ne danno sempre al popolo, e le mani del Signore e degli Apostoli ne sono sempre colme.

Lo stesso fa pure dei pesci; li prende in mano, li benedice, li divide, li moltiplica e dagli Apostoli li fa distribuire al popolo, sicché tutta quella gran turba non solo mangiò del pane e del pesce prodigioso ma ne rimase mirabilmente confortata e satolla. Allora riprese a dire il Signore ai discepoli:
- Via raccogliete tutto ciò che è avanzato perché non vada a male.- E si riempirono dodici cesti fino al colmo; eppure non erano stati che cinque pani e si era di già saziato un gran popolo. Attonita ne resta la moltitudine davanti a sì grande prodigio. Ella è fuori di sé dalla meraviglia. E questo deve succedere anche a noi. Portentoso è il miracolo. Ma non dobbiamo fermarci alle meraviglie, dobbiamo penetrare più dentro e vedervi il fine per il quale fu operato. Gesù Cristo volle disporre la nostra fede a credere a un altro portento ancor più meraviglioso qual’è quello della santa Eucarestia.

Narra san Giovanni che il giorno dopo in cui il Signore con cinque pani satollò quasi dodicimila persone, mentre i Giudei erano ancora sotto l’impressione di questo portento e avevano, dirò così, in bocca il sapore del pane miracoloso, Gesù Cristo vedendoseli ancora intorno, disse: - In verità io conosco donde venga questo vostro trasporto per me; è tutto interessato e terreno. Voi mi cercate non già perché i miracoli che mi avete veduto fare vi hanno fatto credere in me; ma perché avete mangiato il mio pane e ne siete stati soddisfatti e satolli. Vi avverto però a procurarvi prima che il cibo del corpo il cibo dell’anima, prima che il cibo materiale onde vivere nel tempo, l’alimento spirituale che vi farà vivere per l’eternità, ed io ve lo darò questo cibo misterioso; poiché colla moltiplicazione dei pani il Padre mio ha voluto darvi come il suggello ed il pegno del pane spirituale e divino che io vi prometto.

Notate quanto magnifica e preziosa è questa espressione del Salvatore per farvi conoscere che il miracolo della moltiplicazione dei pani è la figura del miracolo ancor più grande della moltiplicazione del suo SS.mo Corpo nell’Eucarestia. Il Padre celeste mise il sigillo. Il sigillo serve e a darci l’impronta, e ad autenticarci le carte sopra cui s’imprime. Dunque col mettervi il sigillo ce ne diede la figura, l’immagine e insieme la prova della verità. Ha voluto che il pane materiale gratuitamente dispensato ad un popolo intero nel deserto, fosse la somiglianza di un pane incorruttibile, eterno, immortale che Egli darebbe agli uomini nel deserto di questa vita. Ed infatti questo pane che conservando la sua unità sazia dodicimila persone rimane intero; un pane dico che, dopo essere stato mangiato da una sì grande moltitudine, non si consuma ma resta, sussiste ancora.

Quale immagine più fedele, quale figura più espressiva dell’Eucarestia nella quale il Corpo SS.mo di Gesù pane spirituale, celeste e divino, restando incorruttibile né soffrendo diminuzione e spartimento di sorta alcuna conserva la sua unità, la sua integrità e serve a saziare tutto il popolo cristiano. Oh bella figura che ci rende sì chiaro ed evidente il miracolo della moltiplicazione del suo Corpo. Inoltre non creò dal nulla un nuovo pane, ma moltiplicò lo stesso e medesimo pane che dagli Apostoli aveva ricevuto. E così nell’Eucarestia, non aveva già Egli nuovi Corpi uguali al suo, ma moltiplica il suo medesimo corpo in tutte le ostie. Come le dodicimila persone saziate col pane miracoloso non si cibarono d’un pane fantastico e immaginario, ma di quel pane medesimo che il fanciullo portava seco apprestato dagli Apostoli e moltiplicato da Gesù, così i fedeli nell’Eucarestia non prendono un corpo ideale somigliante, ma lo stesso identico Corpo del Signore moltiplicato dalla stessa potenza Divina che moltiplicò il pane. E perciò questa moltiplicazione fu ancora una prova autentica della verità dell’Eucarestia....

...Un Dio prigioniero nel Tabernacolo è tale prodigio che tiene sospesi i Cherubini con le ali.

Gesù che discende obbediente si immola. Noi Io vediamo tutti i giorni nella 5. Messa.... E quell’uscire dal Tabernacolo per entrare nel nostro petto è cosa sì stranamente nuova che al primo udirlo gli Apostoli rimasero atterriti
Maestro noi mangiare vostre carni?...…Chi è là in quell’ostia? Un principe abbandona la reggia e sta in carcere. Un Dio lascia il trono e si fa prigioniero e dai cancelli invita: devo parlarvi di me - abbiate fiducia - venite soli, - a piene mani parlatemi di voi – esponete - querelatevi - sono Padre, insistete - battete - non cessate neanche quando intimerò di perdere gli empi - Cederò.

La madre pensa al bambino, lo sposo alla sposa; ma Gesù li sorpassa nel voler star con noi. E così muore, vuoi stare insieme perché madre, perché fratello. Rompiamo il velo, perché vuoi star con noi, ma noi non siamo buoni. Oh mistero!

Può la mente fissarsi un istante e non perdersi? Può il cuore sentire questo amore e non fremere? Là è Gesù che ripete come alla Samaritana
- se tu sapessi il dono di Dio - Parliamo di Lui, ci sente, ci vede, e quella certa commozione che proviamo è Gesù che ci parla. I discepoli di Emmaus dicevano che a parlar con questo pellegrino si ha gioia - non volevano staccarsi, non sapevano di parlare con Gesù, non io conobbero.

Gesù ci vede, ci sente, ma che dico, noi formiamo l’unico suo pensiero e premura, il nostro amore lo trattiene La nostra vicinanza lo incatena

Non stanchiamoci di contemplare il mistero che non è solo d’amore ma d’umiliazione, Ieri ammirammo la sua umiliazione nel nascondersi sotto le sembianze di un bambino, ma lì c’era qualche cosa:  si scorgeva la vita. Là nell’ostia gli batte il cuore, la mente pensa sia ben quello che si mostrò tante volte sotto le sembianze di un tenero bambinello; tanti santi ebbero la gioia di vederlo.

Si, Gesù vive glorioso, ma fa un miracolo perché al di fuori non compaia nessun segno di vita e qui consuma il maggior dei prodigi per nascondersi.

Sapete trovare dove Dio si nasconde in terra più che nell’Eucarestia? in nessun luogo è così nascosto come nell’Eucarestia. Perché altrove è un Dio che intima legge, qui è un Padre che sfoga il suo amore, altrove vuoi far dei credenti, qui siede per aver degli amanti; altrove è vita di potenza e di gloria, qui d’amore e d’umiliazione.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2003 15.08
E' vero...non mantengo le promesse......, avevo detto che era l'ultimo per oggi, ma sto riordinando alcuni testi e questo credo che in fondo possa completare il quadro di quanto è stato inserito....leggete cosa scrive Padre Amorth (preso dal Libro "Dialogo con un esorcista")....due battute durante UN ESORCISMO, ma eloquenti le risposte......

“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”. Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”. (Gv. 6,51) “Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati”. (Mt. 26,2)

Esorcista: "Perché è importante adorare l'Eucarestia?

Demonio: "Tutto!"

Esorcista: "E' importante quindi perché si ottiene tutto? Perché Gesù è vero che è presente come 2000 anni fa? Rispondi in nome di Dio Onnipotente e della Madre della Verità!".

Demonio: "Sìì!"

Padre Amorth spiega le risposte: "Uno dei segni più forti che il Signore ha dato ai nostri tempi della sua presenza reale nell'Eucarestia è quello della mistica francese, Marthe Robin, che visse per 50 anni nutrendosi esclusivamente dell'Eucarestia e posta sotto severi controlli medici dei quali abbiamo vasta documentazione. Il Signore ha dato questo segno alla Chiesa del nostro tempo: dal mese di ottobre del 1930 fino al mese di febbraio del 1981, proprio in questi anni in cui l'Eucarestia ha subito un declino a causa di quanti insegnano l'errore, Marthe Robin non mangiò niente, non si nutrì eccetto che della comunione settimanale…" E qui bisogna fare un' osservazione, e cioè come tante volte i cristiani non capiscano il valore enorme dell'Eucarestia sorridendo con sufficienza e presa in giro a chi recita il Santo Rosario o legge quotidianamente la Bibbia. Eppure tutta la Bibbia insegna ad amare il prossimo, il Santo Rosario è la massima espressione della misericordia di Dio in un compendio evangelico e l'Eucarestia fa abitare dentro di te Dio, che è Amore. Se anche i demoni la temono, vuol dire che abbiamo del materiale su cui riflettere!

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