Buona serata a tutti.
Accolgo l'invito a questo testo che condivido se, come è stato fatto notare, facciamo emergere dell'altro che sentiva Lutero nel suo cuore.
Maria non dice: Io magnifico Dio, ma l'anima mia; come se volesse dire: tutta la mia vita e i miei sensi sono come sorretti dall'amore di Dio, dalla sua lode e dalla gioia che è in Lui, tanto che, non più padrona di me stessa, vengo elevata più di quanto io non mi elevi alla lode di Dio, come accade a tutti coloro che, pervasi da una dolcezza divina nello spirito, sentono più di quanto non riescano ad esprimere; lodare Dio con gioia non è, infatti, opera umana, ma è piuttosto un subire gioiosamente un'influenza che deriva solo da Lui, che non si può esprimere a parole, ma che si può percepire solamente con l'esperienza, come dice Davide nel Salmo XXXIII: "Gustate e vedete quant'è dolce il Signore Iddio; beato l'uomo che in lui confida".
Dal mio punto di vista questa frase si può tradurre con tre parole: < Piena di Grazia >.
Lo suggerisce Lutero stesso quando dice: lodare Dio con gioia non è, infatti, opera umana, ma è piuttosto un subire gioiosamente un'influenza che deriva solo da Lui, che non si può esprimere a parole.
E questo ci fa capire un altra cosa che Maria era piena di Grazia per sempre, dal momento dell'Annuncione in poi perchè Dio quando dona qualcosa non se la riprende.
Il suo Canto del Magnificat scaturisce dopo questo evento eccezionale, ed è in questa pienezza della grazia che Lei, la Tuttasanta, può donarci il Magnificat.
Credo che avesse intuito molto bene S. Girolamo quando pensò bene di tradurre quel termine greco intraducibile con il < Piena di Grazia > facendoci capire che Maria stessa nel Magnificat ce lo avrebbe spiegato.
Del resto mi son sempre chiesto se potesse essere diversamente dal momento che in Lei avrebbe dimorato il Verbo Eterno del Padre. Maria è un dono unico della premurosa misericordia del Padre che non lascia il Figlio orfano su questa terra: dona al Figlio un Madre, e chi accoglie il Figlio non può ignorare cotanta Madre.
Credo che questo Lutero lo avesse capito molto bene, infatti dopo la citazione del Salmo aggiunge sull'esperienza di Maria quanto segue: Egli dice prima gustate e poi vedete, perché non Lo si può conoscere senza averlo prima personalmente sperimentato e sentito, cosa impossibile per chi non confida in Lui con tutto il cuore, quando si trova nei luoghi profondi dell'angustia.
Se leggiamo attentamente l'Evangelista S. Luca ci accorgiamo che l'Angelo nel salutarla le dirà che è < Piena di Grazia > prima che Maria accetti, prima del < Si >, Lutero credo fosse consapevole di questo aspetto, sapeva bene che Maria aveva gustato Dio in tutta pienezza, altrimenti non avrebbe potuto dire da sè stessa < Si >.
E per concludere le mie riflessioni vorrei farvi notare quest'altra frase di Lutero quando parla dell'anima:
Mosè fece un tabernacolo con tre diversi edifici (Es. 26:33). Il primo si chiamava sanctum sanctorum, nel quale, in assoluta oscurità, abitava Dio, il secondo era il sanctum nel cui interno c'era un candelabro con sette bracci e sette lampade. Il terzo edificio, che si chiamava atrium, il cortile, stava sotto il cielo aperto, alla luce del sole. In quest'immagine è raffigurato il cristiano. Il suo spirito è il sanctum sanctorum, dimora di Dio nella fede oscura, senza luce, poiché crede ciò che non vede, non sente e non comprende. L'anima sua è il sanctum, ove ci sono le sette luci, cioè ogni specie d'intelligenza, ogni dono di discernimento, sapienza e conoscenza delle cose materiali visibili. Il suo corpo è l'atrium, la parte tangibile, che tutti possono vedere quando agisce ed opera.
La Chiesa Cattolica ha riconosciuto Maria quale Tabernacolo di Dio. Negarlo non ha senso e Lutero lo ha capito. Mosè ha fatto un Tabernacolo che Lutero paragona al cristiano: In quest'immagine è raffigurato il cristiano. Il suo spirito è il sanctum sanctorum, dimora di Dio nella fede oscura, senza luce, poiché crede ciò che non vede, non sente e non comprende. L'anima sua è il sanctum, ove ci sono le sette luci, cioè ogni specie d'intelligenza, ogni dono di discernimento, sapienza e conoscenza delle cose materiali visibili.
E per questo la Chiesa chiama Maria la Tuttasanta, ma vorrei che notaste un particolare dalle parole di Lutero che senza forse volerlo cita i 7 doni dello Spirito Santo e i 7 Sacramenti: L'anima sua è il sanctum, ove ci sono le sette luci, cioè ogni specie d'intelligenza, ogni dono di discernimento, sapienza e conoscenza delle cose materiali visibili.
Questi doni dello Spirito sappiamo essere: 1. Sapienza; 2. Intelletto; 3. Consiglio; 4. Fortezza; 5. Scienza; 6. Pietà; 7. Timor di Dio.
Se qualche evangelico o altri che non credono che Maria è la piena di grazia, ci dica dove Maria ha mancato in questo e chiediamoci se noi possiamo vantare di possedere questi come fece Maria che di sè stessa dice: < Tutti mi chiameranno beata! > Noi possiamo dirlo agli altri di noi stessi?
Sia lodato Gesù Cristo, by Luca