È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Approfondiamo il Sacramento della Riconciliazione

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2009 22:51
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 4.551
Sesso: Maschile
10/10/2009 22:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 25 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 30/04/2004 14.31
Qualcuno sostiene che il Sacramento della Riconciliazione NON è definibile in un solo versetto....giustissimo...infatti alla riflessione di Stefano ho fatto seguire più versi...perciò continuiamo su questa scia perchè per comprendere questo sorta di autorità che il sacerdote EREDITA mediante il Sacramento dell'Ordine Sacro....non vi è un solo versetto, ma una serie di fatti....leggiamoli insieme.....
Nostro Signore ha inteso servirsi della Chiesa gerarchica come di mezzo esterno, ordinario, fisico e visibile per comunicare la Grazia salvifica agli uomini.
Riallacciandoci a quanto detto nel paragrafo 8.4.2 (I Sacramenti in generale) ricordiamo che un sacramento è una cosa visibile che significa e produce un effetto invisibile soprannaturale: conferisce o aumenta la grazia...se non comprendiamo questo aspetto del Sacramento e se facciamo come i Protestanti che li hanno dimezzati....allora possiamo tranquillamente fondarci una chiesa nostra, a nostra misura.....
In questo senso, siccome la Chiesa è quella realtà visibile che significa e produce l’unità di tutti i suoi membri in Cristo, si può dire anche che la Chiesa è universale sacramento di salvezza.

Per prima cosa riferiamoci ad alcuni passi della Sacra Scrittura particolarmente significativi nel loro insieme:

A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare quanto io vi ho comandato. Ed ecco: io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo.” (Mat. XXVIII, 19-20)
Andate in tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi non crederà sarà condannato.” (Marco XVI, 15-16)
Non ti domando di toglierli dal mondo, ma di preservarli dal male. Essi non sono del mondo, come neppur io lo sono. Santificali nella verità; la tua parola è la verità. Come tu hai mandato me nel mondo, così anch’io ve li ho mandati.” (Giov. XVII, 15-18)
Gesù allora soggiunse: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, così io mando voi». Detto questo soffiò sopra di essi e disse: «Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi; e saranno ritenuti a chi li riterrete».”  (Giov. XX, 21-23)
Questo è il mio corpo che viene dato per voi; fate questo in memoria di me” (Luca XXII, 19)
Chi ascolta voi ascolta me; chi disprezza voi disprezza me; e chi disprezza me disprezza Colui che mi ha mandato.”  (Luca X, 16)
Chi accoglie voi accoglie me; e chi accoglie me accoglie Colui che mi ha mandato.” (Mat. X, 40)
“[Paolo] da Mileto mandò ad Efeso e fece venire i presbiteri di quella Chiesa. Quando essi arrivarono a lui disse loro: « … abbiate cura di voi stessi e di tutto il gregge in cui, dallo Spirito Santo, siete stati posti quali ispettori per pascere la Chiesa di Dio che egli si è acquistata col sangue del proprio Figlio …»” (Atti XX, 17-18, 28)


Per seconda cosa facciamo alcune considerazioni su come Gesù ha, per così dire, stabilito il compito della Chiesa.
Gesù ha chiamate alla sua sequela gli Apostoli con l’intenzione manifesta che continuassero nel mondo la sua opera anche dopo che Egli fosse scomparso.
Gesù agli Apostoli diede un programma ben definito nel suo contenuto e nel suo svolgimento, (“Andate e istruite tutte le genti … insegnando loro ad osservare quanto vi ho comandato.” (Mat. XXVIII, 19-20), “Andate in tutto il mondo e predicate l’Evangelo ad ogni creatura … chi non crederà sarà condannato.” (Marco XVI, 15-16)).
Gesù indicò i mezzi per l’attuazione del programma: la predicazione del Vangelo (“predicate l’Evangelo” (Marco XVI, 15-16)), e l’uso dei Sacramenti (“battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Mat. XXVIII, 19-20), “a chi rimetterete i peccati saranno rimessi; e saranno ritenuti a chi li riterrete».” (Giov. XX, 21-23), “fate questo in memoria di me” (Luca XXII, 19)). Qui sono segnati già indistintamente e chiaramente TRE SACRAMENTI: Battesimo, Confessione ed Eucarestia....La Cresima è la Confermazione delle promesse Battesimali ed è una sorta di mandato in qualità di laico, membro della Chiesa oramai maturo ed in grado di percepire le responsabilità legate all'accoglienza e all'uso della forza dello Spirito Santo; l'Ordine Sacro è il mandato UFFICIALE  E RESO SACRO perchè appunto è TRAMANDATO DAGLI APOSTOLI  che lo ricevettero da Gesù, ed è quel Sacramento che abilita l'uomo a proseguire nel corso della storia la Missione REDENTRICE DI GESU' MEDIANTE LA CHIESA......il Matrimonio reso Sacramento dalle parole del Cristo quale COMANDO ED ORDINE ad identificare l'unione fra l'uomo e la donna come atto sacro che fa dei due UNA COSA SOLA COME IL CRISTO E LA CHIESA SONO UNA COSA SOLA COME LA TRINITA' E' UN UNICO DIO....infine l'Unzione degli infermi (Gc.5) mediante il quale è sempre lo Spirito L'AGENTE SOGGETTO DELL'AZIONE PRATICATA DAL SACERDOTE......

Gesù istituì una certa forma di gerarchia distinguendo fra Pietro e gli altri Apostoli e fra sacerdoti e laici (“Come il Padre ha mandato me, così io mando voi … a chi rimetterete i peccati saranno rimessi; e saranno ritenuti a chi li riterrete” (Giov. XX, 21-23), “Siete stati posti quali ispettori per pascere la Chiesa di Dio” (Atti XX, 28)). Vi è dunque una netta distinzione DEI RUOLI....NESSUNO PUO' RIMETTERE I PECCATI SE NON HA RICEVUTO IL MANDATO APOSTOLICO....

Infine concludiamo riportando una seconda volta alcuni passi dell’insegnamento di Pio XII perché sono particolarmente appropriati anche ora :
Come infatti il Verbo di Dio per redimere gli uomini con i suoi dolori e tormenti volle servirsi della nostra natura, quasi allo stesso modo nel decorso dei secoli si serve della sua Chiesa per continuare perennemente l’opera incominciata, [Cfr. Conc. Vat. I, Const. de Eccl., prol.].” (Pio XII, Mystici corporis, I)
Quando dalla Chiesa vengono amministrati con rito esteriore i Sacramenti è lui [il Verbo di Dio] che produce l’effetto interiore [Cfr. S. Thommaso d'Aquino. III, q. 64, a. 3].  Il nostro Salvatore sostenta egli stesso divinamente la società da lui fondata. … Per quella missione giuridica con la quale il divin Redentore mandò nel mondo gli Apostoli come egli stesso era stato mandato dal Padre [Cfr. Ioan. XVII, 18; XX, 21] è proprio lui stesso che battezza, insegna, governa, assolve, lega, offre, sacrifica, per mezzo della Chiesa.” (Pio XII, Mystici corporis, I), (Denz. 3806).
Non bisogna tuttavia credere che il suo governo venga assolto soltanto in maniera invisibile [Cfr. Leone XIII, Satis Cognitum] e straordinaria; mentre al contrario il divin Redentore governa il suo Corpo mistico anche in modo visibile e ordinario mediante il suo Vicario in terra. … Che Cristo e il suo Vicario costituiscano un solo Capo, lo spiegò solennemente il Nostro Predecessore Bonifazio VIII d’immortale memoria con la sua Lettera Apostolica “Unam Sanctam [Cfr. Corp. Iur. Can., Extr. comm. I, 8,1] e la medesima dottrina non cessarono mai di ribadire i suoi Successori. Si trovano quindi in un pericoloso errore quelli che ritengono di poter aderire a Cristo, Capo della Chiesa, pur non aderendo fedelmente al suo Vicario in terra.” (Pio XII, Mystici corporis, I).

*************

Un grazie al sito: www.unavox.it anche se...ogni tanto è un tantino tradizionalista molto più di noi.....


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 26 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 30/04/2004 15.29
.....e gli Ortodossi come la pensano?? ......leggiamo dalla loro catechesi.....perchè anche per loro la Riconciliazione è un Sacramento...e vi ricordo che fu Lutero a toglierlo, senza usare nessun Concilio, ma solo una sua interpretazione adoperando la falsa dottrina della Sola Scriptura che fa dire alla Bibbia tutto ciò che uno vuole.....se vuoi negare, troverai di che negare...se vuoi credere, troverai di che credere.....
*************************************
Questo sacramento si realizza durante la confessione. Il cristiano credente nomina davanti al prete i propri peccati – li confessa con un sincero pentimento, provando vergogna di averli compiuti, con una ferma intenzione di non ripeterli in seguito.
La parola “penitenza” ha un’altra sfumatura, che viene dalla parola greca ad essa corrispondente “metanoia” = “cambiamento della mente”. La penitenza non è semplicemente il rimpianto sulle cose fatte; in questo sacramento è data la grazia, che guarisce le debolezze umane.
Nella Chiesa esiste quella che si chiama la successione apostolica - una trasmissione senza interruzioni del dono della grazia per uno speciale servizio. Gli apostoli hanno ricevuto questo dono da Cristo e lo hanno trasmesso a quelli, che sono diventati capi delle prime comunità cristiane. Grazie alla successione apostolica i preti ricevono il diritto di assolvere dai peccati i penitenti (liberarli dalla colpa per un peccato concreto), secondo la promessa di Cristo data ai discepoli: “A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,23). Non di meno, il prete durante la preghiera comune prima della confessione, ricorda che lui è soltanto un testimone davanti a Dio, testimone della penitenza.
La confessione nella Chiesa ortodossa si fa davanti all’analoj, un alto ambone sul quale stanno la croce ed il Vangelo. Se il sacerdote vede una sincera compunzione del cuore, copre il capo chino del penitente con l’estremità dell’epitrachilion (un nastro largo che il prete porta al collo, più largo della stola cattolica) e dice la preghiera di assoluzione, perdonandogli i peccati in nome di Gesù Cristo. Dopo di questo il penitente bacia la croce e il Vangelo, in segno di gratitudine e fedeltà a Cristo.
Il prete aspetta dal penitente il riconoscimento del suo peccato e la compunzione: il penitente dovrebbe chiamare per nome il suo peccato non cercando di giustificarlo. Non è sempre necessario raccontare durante la confessione le particolari circostanze dell’azione peccaminosa. La chiarificazione di queste circostanze è necessaria soltanto quando bisogna aiutare il penitente a vedere le radici della sua malattia spirituale, a capire più profondamente il significato e le conseguenze delle sue azioni.
Il tentativo di ingannare nella confessione, di nascondere un qualsiasi peccato, di trovargli qualche giustificazione oppure la speranza di poterlo ripetere senza punizione (nello spirito di un detto di sapienza mondana “Non peccherai - non ti potrai pentire”) lasciano l’uomo senza la grazia data dal sacramento. I Padri della Chiesa avvertivano che in casi del genere, quando il prete legge la preghiera di assoluzione, il Signore dice: “Io, invece, giudico e condanno”.
A volte il prete, che celebra il sacramento, vede che il penitente dovrebbe con più chiarezza e profondità riconoscere le radici dei peccati, che gli causano in quel dato momento il più serio pericolo spirituale, vede che il penitente ha bisogno di una compunzione più perfetta. Allora il sacerdote può dargli l’epitimia (dal greco “castigo”), un castigo ecclesiastico che ha scopi educativi. Per i laici questo consiste nel leggere qualche preghiera penitenziale o di altro tipo, nel fare un numero stabilito di inchini fino a terra, che lo spingono a ricordare il male compiuto, un digiuno forzato, la proibizione di comunicare per un certo tempo, ecc. Le epitimie per i peccati particolarmente gravi sono previste dai canoni ecclesiastici....
***********
Come abbiamo letto:
Abbiamo LO STESSO IDENTICO SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE.......
Nella sostanza, tranne alcuni particolari di rituale che purtroppo la nostra Chiesa ha abbandonato come il baciare il Crocefisso e il Vangelo.....lo stare in ginocchio perchè è come se si fosse davanti a Cristo e non semplicemente davanti all'uomo....nel resto il Sacramento qui esposto benissimo, è lo stesso che entrambe la Chiesa Cattolica ed Ortodossa praticano da ben 2000 anni.....
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 27 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 30/04/2004 16.03
Ricordandovi che i messaggi 24-25-26 vanno letti INSIEME per poter capire una certa dinamica INTERPRETATIVA......inserisco un ultimo aspetto per ora, perchè citato appunto da Stefano.....
Lasciatevi Riconciliare

17Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. 18Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sè mediante Cristo e ha affidato a noi il servizio della riconciliazione.
19 È stato Dio infatti a riconciliare a sè il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio. (2 Corinti,5)

Gesù agli Apostoli:"23a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi". (Giovanni 20)

"Io mi confesso direttamente con Dio.

Sembra che funzioni meglio! niente preti a curiosare nella mia coscienza, a fare da intermediari. Del resto come intermediario è venuto lui stesso,Dio, nella persona del suo Figlio. Cosa c'è di meglio? E poi è più semplice! Il prete non sempre è disponibile, non sempre è accogliente, non sempre è facile farsi capire da lui...., Dio invece..."

Sembra che sia proprio così. Eppure la Parola di Dio non dice proprio in questo modo. Chissà se questo modo di ragionare è presunzione, arroganza o, semplicemente vergogna...!

Ma vergogna di cosa, poi? Di avere commesso peccati? Ma tutti commettiamo peccati, anche il prete che ci confessa ("chi è senza peccati..."), anche il Papa ha il dovere e l'obbligo di confessarsi da un prete. E allora non sarà la paura di dover riflettere che certe scelte non sono poi così buone, belle, significative per la mia crescita? Di dover decidere di cambiare vita perché quello che io vivo non è Gesù Cristo ma una "specie di Gesù Cristo" che mi sono fabbricato io secondo le cose che del suo messaggio condivido o no. Sono io, cioè, che ho deciso quale sua Parola vale e quindi è da mettere in pratica e quale no.

Paura di confrontarmi davvero con la "Parola di Dio"?

E pensare che per la sua Parola, "tutta intera" Lui ha dato la propria vita e che quindi il perdono dei miei peccati passa attraverso il sangue, il suo sangue. Forse proprio perché il sangue in fin dei conti è suo che...ho alla fine "paura di confrontarmi". Ma qui scatterebbe la presunzione, scatterebbe una falsa visione della Chiesa e della stessa salvezza. Nessuno può fare a meno dell'altro. Gli stessi Protestanti che negano questo Sacramento, hanno necessariamente conservato la figura del pastore al quale si rivolgono, il quale risolve i problemi della comunità, al quale si rimettono le decisioni verso uno o l'altro componente che può creare disagi alla comunità. Non l'hanno accettato il pastore perchè è scritturale nella Bibbia, ma perchè è necessario. Se la figura così del pastore è necessaria per un Protestante, il sacerdote lo è ancora di più perchè in sè porta i segni dell'Ordine Sacro tramandato dagli Apostoli. Effettivamente un pastore non potrebbe esercitare il Sacramento della penitenza, commetterebbe un sacrilegio nei confronti della persona perchè privo dell'Ordine Sacro che lo legherebbe all'autorità apostolica la quale derviva da Cristo, per questo parliamo di TRADIZIONE APOSTOLICA ininterrottamente. Alcune Chiese protestanti l'hanno mantenuta, ma oggi la confusione è tanta, tanti che si spacciano pastori ma non si conosce la loro provenienza, la nascondono, non lo dicono. Altri vengono negati da una chiesa, altri hanno appena fondato una chiesa aprendo un locale senza nessuna consultazione sinodale. Tutto questo è contro la Tradizione Apostolica. Il Sacramento della Riconciliazione è stato affidato da Cristo agli Apostoli i quali è nel mandato dell'Ordine che lo trasmettono da tempi memorabili. Chi nega la Chiesa Cattolica (o la Chiesa ortodossa) non può avere la pienezza di questo servizio. I pastori che nelle comunità pentecostali moderne lo attuano quando parlano in privato con un fedele per saggiare la loro preparazione e danno una specie di assoluzione, stanno commettendo un abuso contro l'apostolicità della Chiesa e non può essere in nessun modo confuso con il Sacramento della Riconciliazione. Inoltre in queste comunità non c'è il segno della Trinità nel rito del segno della Croce, ma di questo ne parleremo in un altro intervento.

Sia lodato Gesù Cristo

Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:15. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com