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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Assunzione della Beata Vergine Maria

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2009 22:32
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Da: Soprannome MSN°Gino  (Messaggio originale)Inviato: 15/08/2003 15.35

Assunzione della Beata Vergine Maria

15 agosto - Solennità

L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell'universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte'. (Conc. Vat. II, 'Lumen gentium', 59). L'Assunta è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina. La 'dormitio Virginis' e l'assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane. Questa antica testimonianza liturgica fu esplicitata e solennemente proclamata con la definizione dommatica di Pio XII nel 1950. (Mess. Rom.)

Maria compare per l'ultima volta negli scritti del Nuovo Testamento nel primo capitolo degli Atti: Ella è in mezzo agli apostoli, in orazione nel cenacolo, in attesa della discesa dello Spirito Santo. Alla concisione dei testi ispirati, fa riscontro l'abbondanza di notizie sulla Madonna negli scritti apocrifi, soprattutto il Protovangelo di Giacomo e la Narrazione di S. Giovanni il teologo sulla dormizione della santa Madre di Dio. Il termine "dormizione" è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria. Questa celebrazione venne decretata per l'Oriente nel VII secolo con un decreto dell'imperatore bizantino Maurizio. Nello stesso secolo la festa della Dormizione viene introdotta anche a Roma da un papa orientale, Sergio I. Ma trascorse un altro secolo prima che il termine "dormizione" cedesse il posto a quello più esplicito di "assunzione".
La definizione dogmatica, pronunciata da Pio XII nel 1950, dichiarando che Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea, ha voluto mettere in rilievo il carattere unico della sua santificazione personale, poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima. L'unione definitiva, spirituale e corporea, dell'uomo con il Cristo glorioso, è la fase finale ed eterna della redenzione. Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.
Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura, nel cosiddetto "Protoevangelo", contenente il primo annunzio della salvezza messianica dato da Dio ai nostri progenitori dopo la colpa, Maria viene presentata come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù. Gesù e Maria sono infatti associati nel dolore e nell'amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la vittoria di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l'assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.


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Buon Ferragosto a tutti



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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 15/08/2003 19.15
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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 15/08/2003 19.29
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Da: luisaInviato: 15/08/2003 21.00
"UNA FESTA CHE SPERIAMO SIA ANCHE NOSTRA"
E' grande festa oggi.
Per tanti è semplicemente "ferragosto": in altre parole, festa del riposo. Pare non ci si riesca a sottrarre al fascino che ha questa parola "ferragosto" e quindi al darsi alla pazza gioia, mettendo in disparte la realtà quotidiana, che è ben altra cosa.
Per noi che crediamo è una festa tutta particolare, quella di
Maria SS. ma, che Dio risparmia dalla morte e porta in cielo...come a continuare per la eternità quella vocazione alla
partecipazione alla felicità di Dio, che è il fine dato ad ogni
uomo.
E anche noi ci lasciamo condurre per mano da questa "donna"
meravigliosa, vissuta tra di noi, come Gesù, Figlio di Dio. Non
si sono sottratti alla ferialità della vita umana, fatta di "gioie e speranze, sofferenze e angosce", che sono proprio di ogni uomo sulla terra. Hanno vissuto insieme una esperienza tra di noi, come noi, ma in modo che a noi tante volte sfugge.
Nel grande disegno della redenzione umana, Dio di fronte al
peccato di Adamo e di Eva che, ingannati da satana, il più
astuto degli animali, avevano scelto di rifiutare addirittura la
ragione della loro esistenza, quella di vivere con Dio e per
Dio, con amore e in totale felicità per sempre, aveva sottratto
Maria al veleno del peccato e l'ha voluta Immacolata.
Maria non conobbe mai il rifiuto del Padre, ma viveva solo per
Dio, come se questa vita fosse solo un grande, continuo atto di
amore che tesseva i giorni e le azioni. Viveva con il cuore sempre in Cielo. Difficile pensare alla Madonna che si lascia inghiottire dal mondo. Sapeva fare la parte di Marta, nella sua realtà di mamma, ma il cuore era quello di Maria che viveva di contemplazione continua, come se Dio fosse il solo interesse della vita. Non si ritira davanti all'annunciazione dell'Angelo che la chiama ad essere Madre di Dio. Un annuncio così grande, irrepetibile, che mette a dura prova la ragione, l'esperienza, tutta se stessa. Non comprende il grande significato della proposta. La sua umiltà, il suo totale abbandono alla volontà del Padre sta tutto in quelle parole: "Si compia in me la sua parola" E così, nel silenzio, nell'umiltà, che sembra avvolgere tutta la sua vita, come non avesse nulla da dividere con gli interessi degli uomini, accoglie tutto, dalla nascita del Figlio nella grotta di Betlemme, alla fuga in Egitto, alla vita
nascosta nella piccola casa di Nazaret dove giorno per giorno
con il Figlio, scrutando le Scritture, tesseva la missione di
Gesù. Lo segue con la trepidazione di una mamma, ma non Gli
impedisce di compiere la Missione per cui Gesù era tra di noi.
Lo segue nella sua predicazione tra gli uomini, che non sempre
Lo accolgono, fino al compiere pienamente la volontà del Padre
nella passione e crocifissione. La troviamo sotto la croce,
silenziosa, a condividere amore e dolore. Mamma in tutto e per
tutto. Meravigliosa mamma! E il sabato santo è il giorno della
speranza: quando in attesa della resurrezione, vedrà finalmente
aprirsi il cielo che Adamo ed Eva chiusero. Sarà stata grande la
sua gioia, immensa nel sapere che tutti gli uomini, anche noi,
ora non viviamo più come "orfani senza domani" ma abbiamo una
Casa piena di felicità, il cielo. E' vicina agli Apostoli nella
Pentecoste. Segue i primi passi della Chiesa che nasceva, facendo compagnia a quei fragili uomini che lo Spirito aveva reso forti nella fede. E attende il suo giorno: il giorno del ritorno a casa: un giorno che Dio ha voluto fosse glorioso, sottraendola alla dura prova della morte e volendola accanto con il suo corpo...come a dire a noi figli, che qui compiamo il nostro pellegrinaggio, che c'è anche per noi il giorno della grande gioia, la gioia della resurrezione, sia pure passando per la prova dura della morte.
E che lei sia viva, con un corpo glorioso, lo possono attestare
le tante apparizioni che lei ha fatto a noi uomini, a Lourdes, a
Fatima. Un corpo vero, glorioso, come a dire che la stessa sorte
tocca a noi. E' davvero una immensa gioia per tutti sapere che
nulla finisce con la morte, ma quel giorno è l'infinita gioia di
entrare nel mondo che ci appartiene, il Cielo, vicino al Padre,
al Figlio, allo Spirito Santo e alla nostra Mamma.
Sappiamo che, come mamma, ci è vicina anche ora, senza vederla.
Recitando il S. Rosario è come se lei contemplando i Misteri,
spiegasse non solo l'amore di Dio, ma ci prendesse per mano per
seguire le vie della luce.
I santi che vivono la vita in attesa di quel giorno, camminano
nella storia come se la strada fosse la scala di Giacobbe che
arriva in cielo.
E' di grande speranza, davvero è grande festa, sapere che anche
se moriremo la nostra vita è disegnata per la gioia. Ma e cosi?
Ma è così?
Diceva: il grande papa Paolo VI, che per me è una vera guida
spirituale: "L'ostacolo al pensiero della eternità è la paura
dell'aldilà. Il mistero della vita futura è profondo e grave; ha
riferimenti pratici sulla vita presente che possono essere
sconvolgenti; ha prospettive non solo attraenti e gioiose, ma
tremende: l'eternità, il giudizio di un Dio che tutto conosce e
di un Dio che ci ha amati ed ha soprattutto domandato a noi di
amarLo, l'eventualità di un castigo tremendo...sono pensieri
troppo forti e troppi esigenti per la mentalità superficiale ed
edonistica dell'uomo moderno, perché egli non tenti di
impugnarli come fantastici e nasconderli come importuni.
Ma chiudere gli occhi davanti a terribili verità non è
certamente un rimedio ragionevole. Anche la sola probabilità,
che tali verità corrispondano alla formidabile realtà di cui
sono l'annuncio, esige responsabilità.
La nostra abituale gravitazione spirituale, è verso il regno
della terra e spesso la preferiamo al Regno dei cieli. Vogliamo
vivere l'oggi.
Vogliamo la felicità nel tempo. Ogni nostro vero interesse e
qui. Questo è l'aspetto più generale del modo di pensare e di
vivere del nostro tempo; la nostra vita è orientata verso gli
interessi temporali, piuttosto che verso quelli spirituali; essa
è curva sul mondo presente, piuttosto che eretta e diretta verso
la vita futura (Card. Montini 15 Agosto 1961)
Non volere orientare la nostra vita verso il futuro dopo la
morte è la stupida e dannosa follia dello struzzo, che nasconde
la testa sotto la sabbia per non vedere ciò che sta per
accadere. Ma noi siamo fatti per guardare verso l'alto che ci
attende.
Tanti di noi certamente hanno fatto l'esperienza di
pellegrinaggi mariani Ho in mente Lourdes, ed in particolare il
S. Rosario recitato in processione con i flambeaux.
E' impressionante vedere quella folla disciplinata che percorre i
viali: ha tutto l'aspetto di una folla in cammino verso il
cielo, tanta è la fede e la speranza. Nel buio, pregando e
viaggiando, viene facile sentirsi attratti verso il Paradiso. E
la preghiera la sera sembra proprio il sospiro dell'eternità.
Ogni volta partecipo mi viene il desiderio di non fermare i
passi, ma nella mente vorrei che continuassero fino al cielo,
senza più fermarsi.
Ed oggi viene da cantare nel cuore: "Al ciel, al ciel, andrò a
vederla un dì..." Chi davvero è abituato a camminare coi piedi
fissi nelle realtà quotidiane, come fece Maria, ma ha il cuore
fisso nella eternità, fa grande festa oggi, perché sa che ci
sono due braccia aperte che lo aspettano, quelle di Dio e di
Maria.
Antonio Riboldi - Vescovo -

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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 16/08/2003 0.53
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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 16/08/2003 3.38
 

E che lei sia viva, con un corpo glorioso, lo possono attestare
le tante apparizioni che lei ha fatto a noi uomini, a Lourdes, a
Fatima.

A posto! Se queste sono le vostre fonti, state freschi.

Ma tu che ne sai? La tua è una pura negazione preconcetta  che deriva da una convinzione che non ha alcun supporto se non nel fatto che la Bibbia non ne parla. Ma di quante altre cose non parla la Bibbia, e per questo non sono credibili?

Le innumerevoli testimonianze sono tutte di persone squilibrate o frutto di allucinazioni collettive?

Chi è più credibile, migliaia di testimoni che hanno assistito a certi fatti, oppure coloro che questi fatti li negano senza avere alcuna prova che supporti la loro negazione?


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Da: Soprannome MSN°GinoInviato: 16/08/2003 7.40
UDIENZA GENERALE DI GIOVANNI PAOLO II
"L'ASSUNZIONE DI MARIA NELLA TRADIZIONE DELLA CHIESA"

Mercoledì 9 luglio 1997

1. La perenne e corale tradizione della Chiesa evidenzia come l'Assunzione di Maria rientri nel disegno divino e sia radicata nella singolare partecipazione di Maria alla missione del Figlio. Già nel primo millennio gli autori sacri si esprimono in questo senso.

Testimonianze, in verità appena abbozzate, si trovano in sant'Ambrogio, sant'Epifanio, Timoteo di Gerusalemme. San Germano di Costantinopoli (+733) pone sulla bocca di Gesù, che si appresta a condurre sua madre in cielo, queste parole: "Bisogna che dove sono io, anche tu vi sia, madre inseparabile dal tuo Figlio..." (Homil. 3 in Dormitionem, PG 98,360).
La medesima tradizione ecclesiale, inoltre, vede nella maternità divina la ragione fondamentale dell'Assunzione.
Di tale convinzione troviamo una traccia interessante in un racconto apocrifo del V secolo, attribuito allo Pseudo-Melitone. L'autore immagina Cristo che interroga Pietro e gli Apostoli sulla sorte meritata da Maria e da essi ottiene questa risposta: "Signore, hai scelto questa tua serva perché divenga per te una residenza immacolata... E' sembrato dunque giusto a noi tuoi servi che, come dopo aver vinto la morte, tu regni nella gloria, tu risusciti il corpo di tua madre e la conduca con te, gioiosa, nel cielo" (De transitu V.Mariae, 16, PG 5,1238). Si può pertanto affermare che la divina maternità, che ha reso il corpo di Maria la residenza immacolata del Signore, ne fonda il destino glorioso.
2. San Germano sostiene in un testo ricco di poesia che è l'affetto di Gesù per sua Madre ad esigere il ricongiungimento in cielo di Maria con il divin Figlio: "Come un bambino cerca e desidera la presenza di sua madre, e come una madre ama vivere in compagnia di suo figlio, anche per te, il cui amore materno per tuo Figlio e Dio non lascia dubbi, era conveniente che tu ritornassi verso di lui. E non era conveniente che, in ogni modo, questo Dio che provava per te un amore veramente filiale, ti prendesse in sua compagnia?" (Hom. 1 in Dormitionem, PH 98,347). In un altro testo, il venerando autore integra l'aspetto privato del rapporto tra Cristo e Maria, con la dimensione salvifica della maternità, sostenendo che: "Bisognava che la madre della Vita condividesse l'abitazione della Vita" (ibid., PG 98,348).
3. Secondo alcuni Padri della Chiesa, un altro argomento che fonda il privilegio dell'Assunzione è desunto dalla partecipazione di Maria all'opera della redenzione. San Giovanni Damasceno sottolinea il rapporto fra la partecipazione alla Passione e la sorte gloriosa: "Bisognava che colei che aveva visto suo Figlio sulla croce e ricevuto in pieno cuore la spada del dolore... contemplasse questo Figlio assiso alla destra del Padre" (Hom. 2, PG 96,741). Alla luce del Mistero pasquale, appare in modo particolarmente chiaro l'opportunità che, insieme col Figlio, anche la Madre fosse glorificata dopo la morte.

Il Concilio Vaticano II, ricordando nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa il mistero dell'Assunzione, attira l'attenzione sul privilegio dell'Immacolata Concezione: proprio perché "preservata immune da ogni macchia di colpa originale" (LG, 59), Maria non poteva rimanere come gli altri uomini nello stato di morte sino alla fine del mondo. L'assenza del peccato originale e la santità, perfetta sin dal primo momento dell'esistenza, esigevano per la Madre di Dio la piena glorificazione della sua anima e del suo corpo.
4. Guardando al mistero dell'Assunzione della Vergine è possibile comprendere il piano della Provvidenza divina relativa all'umanità: dopo Cristo, Verbo incarnato, Maria è la creatura umana che realizza per prima l'ideale escatologico, anticipando la pienezza della felicità, promessa agli eletti mediante la risurrezione dei corpi.

Nell'Assunzione della Vergine, possiamo vedere anche la volontà divina di promuovere la donna.
In analogia a quanto era avvenuto all'origine del genere umano e della storia della salvezza, nel progetto di Dio l'ideale escatologico doveva rivelarsi non in un individuo, ma in una coppia. Perciò nella gloria celeste, accanto a Cristo risorto, c'è una donna risuscitata, Maria: il nuovo Adamo e la nuova Eva, primizie della risurrezione generale dei corpi dell'intera umanità.
La condizione escatologica di Cristo e quella di Maria non vanno certo poste sullo stesso piano. Maria, nuova Eva, ha ricevuto da Cristo, nuovo Adamo, la pienezza di grazia e di gloria celeste, essendo stata risuscitata mediante lo Spirito Santo dal potere sovrano del Figlio.
5. Quantunque succinte, queste note ci permettono di porre in luce che l'Assunzione di Maria rivela la nobiltà e la dignità del corpo umano.

Di fronte alle profanazioni e all'avvilimento cui la moderna società sottopone non di rado, in particolare, il corpo femminile, il mistero dell'Assunzione proclama il destino soprannaturale e la dignità di ogni corpo umano, chiamato dal Signore a diventare strumento di santità e a partecipare alla sua gloria.
Maria è entrata nella gloria perché ha accolto nel suo seno verginale e nel suo cuore il Figlio di Dio. Guardando a Lei, il cristiano impara a scoprire il valore del proprio corpo e a custodirlo come tempio di Dio, nell'attesa della risurrezione.
L'Assunzione, privilegio concesso alla Madre di Dio, costituisce così un immenso valore per la vita e il destino dell'umanità.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 16/08/2003 7.50

Caro YA

Devo dirti con molta tristezza ma sinceramente, che i tuoi interventi n.2-3-4 sono stati di una ironia e di un sarcasmo sprezzante e con toni di saccenteria, che ferisce non solo l’interlocutore ma anche chiunque si sente di condividere e professare la fede della Chiesa Cattolica.

Innanzitutto come puoi verificare, Gino si è limitato a incollare una pagina presa da un sito internet: quindi la critica andava fatta non verso Gino come oggetto di scherno, ma basandosi unicamente sul testo.

Ma ammesso che tu non sapessi che Gino abbia solo incollato un testo o anche perché è stato lui a metterlo e quindi ne condivide il contenuto, non è ammesso nel nostro gruppo che ci si rivolga in tal modo verso altri iscritti (oltretutto verso un gestore), che hanno il pieno diritto di professare quello che vogliono.

Secondo il regolamento, che ti invito a leggere attentamente, i tuoi interventi sono da rimuovere perché li ritengo molto offensivi.

Ti invito a farlo tu stesso, al massimo entro domani, eventualmente chiedendo scusa a Gino; potrai rimetterli con le sole osservazioni ed obiezioni a carattere dottrinale sui quali potremo discutere, ma senza toni sprezzanti. Se vi sono cose su cui vuoi confrontarti devi farlo rispettando la fede altrui. Se invece pensi di avere già le risposte in tasca non c’è motivo di farci perdere tempo.

Saluti.


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Da: luisaInviato: 16/08/2003 8.55
Caro JA,  potevi anche andare a dormire tranquillo e non scrivellarti a contrastare tutti gli scritti cattolici.  Sono iscritta da poco tempo in questa comunità e non ho mai trovato tanta arroganza se non nei tuoi messaggi.
Maria non conobbe mai il rifiuto del Padre, ma viveva solo per
Dio, come se questa vita fosse solo un grande, continuo atto di
amore che tesseva i giorni e le azioni. Viveva con il cuore sempre in Cielo.

Dove sta scritto? Chi ha seguito Maria per poterci riferire queste cose?

Dove sta scritto nella Bibbia la parola Trinità??  Dovresti essere più umile per comprendere il significato di queste parole.


Sapeva fare la parte di Marta, nella sua realtà di mamma, ma il cuore era quello di Maria che viveva di contemplazione continua, come se Dio fosse il solo interesse della vita.

  1. Marta era mamma? Boh.

  2. Maria viveva in continua contemplazione? Non mi pare proprio. Aveva solo capito che prima veniva Gesù ed il Suo Vangelo e poi le cose del mondo. Tutto qui.
  3. Vedi che ti ostini a non capire, te lo ripeto devi leggere i messaggi con umiltà e chiedere allo Spirito Santo più illuminazione.

    Cosa faceva Marta?   Serviva.   Ecco cosa faceva Maria: serviva.  Che c'entra la mamma????

    Obbedisce a Dio rischiando la vita. Tanti altri lo hanno fatto e sono stati dichiarati da Dio e da Gesù beati. Inoltre non è la madre di Dio, ma la madre di Gesù uomo.

    Non è la Madre di Dio???  Secondo te Gesù quando si è incarnato lo ha fatto solo nella sua natura umana??  NO, affatto !!!!!  Gesù è stato Dio fin dal concepimento e se Gesù è Dio, Maria è Madre di DIO. Togli le squame dai tuoi occhi JA.

    Dio abbia misericordia di te JA.



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Da: Soprannome MSN°GinoInviato: 16/08/2003 10.10
Caro John Antony, del tuo sarcasmo non me ne faccio nulla.
Ringrazio Teofilo per il suo intervento e ne approfitto per ribadire che questo forum non serve per discussioni sterili e polemici ma per edificarci vicendevolmente e a meditare gli scritti proposti che per'altro non sono miei anche se la penso alla stessa maniera.
Pertanto ti invito a cancellare anche il tuo 6 messaggio e se hai qualcosa da discutere apri un forum apposta e ne parliamo, ma questo forum non è per le discussioni, te lo ripeto ancora una volta.
E smettila di polemizzare ogni scritto cattolico. Ricorda che quì sei un semplice ospite. Aspetto che sia tu a cancellare i tuoi scritti offensivi entro oggi.
Dio ti benedica.
Gino

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Consiglia Elimina    Messaggio 12 di 64 nella discussione 
Da: nylusInviato: 16/08/2003 12.54
neanche io sono molto d'accordo su alcuni dogmi o su alcuni punti della dottrina della chiesa cattolica.
ma non serve a nessuno, nè tantomeno a chi vuole fare un sano e costruttivo confronto, dileggiare i punti fondamentali della religione come ha fatto il signor j.a.
non rispettare l'altrui credenza consente agli altri non rispettare la propria.
viene spesso a galla il convincimento e l'autocelebrazione di primi della classe di certi evangelici che certamente bene non fanno nemmeno alla loro comunità, quantunque degna di rispetto.
Nylus

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 17/08/2003 21.17

Carissimi,

ho provveduto a togliere i messaggi ironici di YA, però ho voluto riportare qui di seguito i punti di obiezione più significativi, in modo da fornire anche delle risposte ai suoi quesiti, pur se espressi in forma non accettabile.

Ya: La bibbia: Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo.Gv 3:13

Risposta: Eppure la stessa Scrittura ci dice che Elia ed Enoch andarono in cielo, e tra l’altro non si dice che essi passassero attraverso la morte.

JA: In parole povere: Dio è re; Gesù è re. Noi siamo tutti re in Cristo. Non mi risulta che esistano regine

Risposta: Il salmista nel salmo 45 attesta che accanto al re vi è una regina. La Chiesa vede in questa regina la madre del Signore.


JA: Accidenti, sono passati altri 11 secoli. E che cosa è successo nel frattempo? Perché non lo hanno decretato prima ‘sto dogma? Visto che era così chiaro e lampante?

Risposta: Prima della definizione ufficiale, la convinzione dell’assunzione di Maria veniva espressa in modo analogo a quanto fa la Chiesa ortodossa. Pur non avendo il dogma ne ha sempre professato il contenuto con azioni liturgiche e rappresentazioni iconografiche. Un pronunciamento ufficiale si è reso necessario dal momento in cui occorreva dare un parere definitivo ad una prassi ultramillenaria, che celebrava già di fatto questo evento.

JA: Un'informazione, prego: Maria è morta e poi è stata assunta o è stata assunta da viva? Se fosse vera la prima ipotesi, significherebbe che era una peccatrice come tutti noi. Se fosse vera la seconda, perché le Scritture non ci dicono niente di ciò, visto che raccontano sia di Enoc, sia di Elia? Mah

JA: ma se è morta e poi è stata assunta, come ha trionfato sulla morte?

Rispondo

Cristo Signore pur essendo immune da peccato si assoggettò alla morte. E dopo la sua resurrezione corporea fu assunto in cielo. Enoch ed Elia avevano certamente avuto il peccato originale, ma dalla Scrittura risulta che furono assunti da vivi in cielo. Ne consegue che l’assunzione corporea può avvenire sia passando prima per la morte che non passandovi e si può essere assunti sia se immuni da peccato originale sia se non immuni. La decisione spetta a Dio.

Come testimonianza biblica a favore dell’assunzione di Maria, va ricordato espressamente il capitolo XII dell'Apocalisse, nel quale si parla della "donna vestita di sole e coronata di dodici stelle" (12,1). L'attuale esegesi converge nel vedere in tale donna la comunità del popolo di Dio, che partorisce nel dolore il Messia risorto. Ma, accanto alla interpretazione collettiva, il testo ne suggerisce una individuale nell'affermazione: "Essa partorirà un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro" (12,5). Si ammette così, con il riferimento al parto, una certa identificazione della donna vestita di sole con Maria, la donna che ha dato alla luce il Messia. La donna-comunità è descritta infatti con le sembianze della donna-Madre di Gesù.
Caratterizzata dalla sua maternità, la donna "era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto" (12,2). Questa annotazione rimanda alla Madre di Gesù presso la Croce (cf. Gv 19,25), dove Ella partecipa con l'anima trafitta dalla spada (cf. Lc 2,35) al travaglio del parto della comunità dei discepoli. Nonostante le sue sofferenze, è "vestita di sole" - porta, cioè, il riflesso dello splendore divino .


Dicevi anche che nessuno secondo la Bibbia può essere considerato "collaboratore di Dio".

Se Paolo dice di essere un collaboratore di Dio insieme ad altri, perché Maria non dovrebbe essere una collaboratrice di Dio ?.

E’ chiaro che in senso assoluto nulla possiamo senza di Lui. Ma Lui si compiace di servirsi di noi e di renderci suoi collaboratori, chi in misura maggiore e chi in misura minore e il testo di 1Cor 3,9 ce lo conferma:

Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.
10Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento;

Ancora una volta dunque la Scrittura è chiara per chi sa riconoscere in essa tutti gli elementi in gioco;

E' bene precisare che è sempre in gioco l'interpretazione biblica.

Semplicemente l'interpretazione protestante non coincide con quella cattolica in tutti i punti, purtroppo, e per questo siamo qui a voler discutere serenamente.

Con affetto



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Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 17/08/2003 22.20
 Caro Teofilo  tu dici:

Risposta: Eppure la stessa Scrittura ci dice che Elia ed Enoch andarono in cielo, e tra l’altro non si dice che essi passassero attraverso la morte.

Lo sappiamo che Elia ed Enock furono rapiti dal Signore,questo lo dice la scrittura e riteniamo che furono rapiti in spirito e non con il corpo altrimenti c'è un contrasto con quello che dice l'Apostolo Giovanni: Nessuno è salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo  : il Figlio dell'uomo che è nel cielo (Giovanni 3:13). Solo Gesù è andato in cielo con corpo anima e spirito.

Di Maria la madre di Gesù le scritture tacciano, e quindi dove le scritture tacciano non è giusto mettere delle aggiunte. 

Risposta: Il salmista nel salmo 45 attesta che accanto al re vi è una regina. La Chiesa vede in questa regina la madre del Signore.

Scusa Teofilo puoi riportare il verso?

Con affetto.

Alfonso

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 18/08/2003 11.58
Lo sappiamo che Elia ed Enock furono rapiti dal Signore,questo lo dice la scrittura e riteniamo che furono rapiti in spirito e non con il corpo
Caro Cristiano,
cosa intendi per essere "rapito in spirito"?
Non è la sorte di tutti coloro che lasciano la terra?
In ogni caso, se non ricordo male, mi sembra che Eliseo abbia affermato che Elia (e non solo il suo spirito) fu rapito su un carro di fuoco.

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Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 18/08/2003 20.27
Caro Iyvan tu dici:
cosa intendi per essere "rapito in spirito"?
Non è la sorte di tutti coloro che lasciano la terra?
In ogni caso, se non ricordo male, mi sembra che Eliseo abbia affermato che Elia (e non solo il suo spirito) fu rapito su un carro di fuoco.
Essere rapito in Spirito non è la sorte di coloro che lasciano la terra,in quando coloro che lasciano la terra devono passare attraverso la morte fisica e l'anima quindi o va in Paradiso o va all'Inferno.
Essere rapito in Spirito significa che Elia e Enock non sono andati col corpo in cielo  e non hanno vistola morte, altrimenti c'è un contrasto con quello che dice Giovanni e l'Apostolo Paolo
 Nessuno è salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo  : il Figlio dell'uomo che è nel cielo (Giovanni 3:13). 
"Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio; nè la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (I Corinzi 15:50).
Ti ricordi che Paolo fu rapito in spirito? e anche Giovanni?
Sai dove trovare i versi? O te li devo trovare io?
Fraternamente.
Alfonso

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 18/08/2003 23.09

Caro Alfonso,

Nel secondo libro dei Re capo 2,11 troviamo che un carro di fuoco si interpose tra Eliseo ed Elia che rapì quest’ultimo verso il cielo. Eliseo osservava Elia durante questo rapimento finchè non lo vide più.

Lo videro nuovamente Pietro, Giacomo e Giovanni, sul Tabor accanto a Mosè durante la trasfigurazione di Gesù:

Matteo 17

1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia".

Eb 11,5 sul parallelismo di Gen 5,22-24 attesta di Enoch:

Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.

Questi testi dicono che Enoch ed Elia non conobbero la morte corporale e furono portati in cielo.

Non si può quindi argomentare che vi fossero portati solo spiritualmente.

Gesù però afferma in Gv 3,13 che nessuno è salito al cielo se non colui che è disceso dal cielo.

Siamo ancora una volta di fronte ad una apparente contraddizione della Scrittura che deve essere interpretata non scartando nessuno dei versetti in questione ma trovando una logica sintesi.

Paolo afferma in 2 Cor 12, 2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. 3E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - 4fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare.

Paolo dunque dice di essere stato portato "fino al terzo cielo". Cosa intendesse dire con questa espressione è difficile immaginarlo. Voleva forse dire che vi sono "altri cieli", tra le tante dimore della casa del Padre come attesta anche Gesù stesso (in Gv.14, 2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti.)

Possiamo allora pensare che nessuno è salito al cielo fino all’altezza di Gesù Cristo la cui esistenza divina lo poneva al di sopra di tutte le creature terrestri e celesti. Perciò Enoch ed Elia pur essendo stati portati in cielo col corpo, non sono però saliti fino a quel "cielo" inarrivabile della gloria divina da cui Cristo è disceso.

Inoltre Paolo non esclude che possa essere stato portato col corpo fino al terzo cielo.

Anche Paolo fece questa esperienza durante la sua vita (rapimento). Ma poi la testimonianza della tradizione ci dice che fu decapitato a Roma, e il suo corpo vi è stato sepolto. Questo la Bibbia non ce lo dice, così come non ci dice come andò a finire per gli altri apostoli. Ma di quasi tutti, le Chiese, dalle origini, ci hanno tramandato notizie sulla loro fine e il posto dove sono stati sepolti con la cura e l’attenzione espressa in Eb 13,7 Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede.

Paolo, dopo la sua morte, fu portato in cielo solo in spirito e il suo corpo fu venerato a Roma, come quello di Pietro che pure vi fu crocifisso a testa in giù come attesta Tertulliano.

Di Maria invece, le Chiese non hanno mai venerato le sue spoglie mortali, perché non vi è nessun luogo terreno dove il suo corpo riposi. Se il suo corpo fosse rimasto sulla terra, avremmo sicuramente avuto una attestazione diretta o indiretta attraverso la venerazione dei credenti. Ma questo non è avvenuto appunto perché il corpo di Maria non è rimasto sulla terra. Invece troviamo il capitolo 12 di Giovanni che attesta la visione della donna vestita di sole, che ricorda in qualche modo il racconto evangelico della trasfigurazione dove gli apostoli vedono Mosè ed Elia.

Per quanto riguarda il salmo 45 dove si parla di una regina accanto al sommo Re ecco i versetti:

7Il tuo trono, Dio, dura per sempre;
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
8Ami la giustizia e l'empietà detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.

9Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia,
dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.

10Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir.

11Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
12al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.

Ho fatto un mio personale commento (e quindi con tutti i limiti) a questo salmo al seguente collegamento.

LA REGINA

Con affetto




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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 18/08/2003 23.57
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Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 19/08/2003 18.44
Caro Teofilo,
Ci sono molte leggende e molti scritti apocrifi riguardo allamorte della madre del nostro Signore Gesù Cristo e se dovremo leggerli  ogni libro apocrifo racconta la morte della madre di Gesù in maniera diversa.
La Bibbia non parla com'è morta e tantomeno della sua assunzione in anima corpo e spirito. Non credi che se ciò fosse veramente avvenuto, la chiesa cattolica non avrebbe aspettato 1950 anni per proclamare questo dogma? Non vedi che Elia ed Enock sono stati rapiti dal Signore? Il discorso è come sono stati rapiti in Spirito o col corpo?
La Parola di Dio dice che:
"Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio; nè la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (I Corinzi 15:50).
Come vedi Caro Teofilo se Elia ed Enock sono stati rapiti col corpo come ammetete anche Maria,si contraddice questo verso, che carne  e sangue cioè il corpo non può ereditare il Regno di Dio. Ora il paradiso è il Regno di Dio ed Elia ed Enock si trovano lì con l'anima e non col corpo,così pure Maria e tutti i Santi.  
Giovanni fu rapito dallo Spirito e questo lo puoi leggere in 
Apocalisse 1: 
  9 Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. 10 Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: 11 «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea».
La risurrezione dei corpi deve ancora avvenire e questo avverrà quando Gesù ritornerà ed ecco le Parole di Paolo:
1 Corinzi 15 
20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 25 Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 26 L'ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte. 27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto
Elia Enock e Maria stanno anche loro aspettandola resurrezione deilorocorpi altrimenti si contraddice quest'altra parte della scrittura sopracitata.
Maria ha un posto priviligiato accanto a Gesù, in quando è stata la sua madre terrena e Dio l'ha ricompensata come una regina,così ricompensa tutti come suoi figli, il Salmo che tu hai inserito è molto bello come lo sono tutti, e come vedi è sempre il Signore a comandare ad intervenire ad eleggere.
Per quando riguarda la donna che ha la luna sotto i piedi si riferisce alla  Chiesa.
Con affetto.
Alfonso

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 20/08/2003 11.11
Mi è venuto di pensare:
la materia altro non è altro che energia che vibra a basse frequenze,  più le frequenze sono elevate e più la materia tende a ritrasformarsi in pura energia. Tutto è quindi riconducibile all'energia.
Si potrebbe anche dire: più le vibrazioni sono alte e più ci si avvicina al mondo spirituale, più sono basse e più si entra nel mondo materiale.
Ora, supponiamo che un essere vivente raggiunga i vertici della spiritualità per purezza e consapevolezza, tanto che le vibrazioni del suo spirito diventino elevatissime ... tanto da permettere che spirito e materia si fondano in un'unica energia ... Sto solo formulando un'ipotesi, ma neanche tanto astrusa visto quanto poco conosciamo il mondo spirituale.
Perchè dunque escludere che Elia, Enoc e Maria possano aver raggiunto una tale perfezione spirituale da permettere loro, per Legge Divina, di trascendere la corporeità? Ovviamente non esiste un solo piano spirituale e solo Gesù può aver raggiunto quello più eccelso ... In questo senso potrebbe intendersi l'affermazione: "Nessuno può salire in cielo se non chi è disceso dal cielo" ... Qui, per cielo, potrebbe intendersi il piano spirituale più elevato, vale a dire la compenetrazione in Dio stesso.
Il carro di fuoco che rapisce Elia, non potrebbe essere la raffigurazione che si fece Eliseo assistendo ad un'eventuale fusione energetica dello spirito e del corpo di Elia?
Il rapimento dello spirito può essere invece riconducibile ad uno stato estasi, quando cioè lo spirito travalica i limiti imposti dai nostri sensi e vede e sente la realtà divina, pur rimanendo ancorato alla materialità.
Ho solo espresso pensieri ... apparentemente non biblici, ma che nella sostanza tendono a confermare fatti narrati dalla Bibbia (ad eccezione di Maria, per la quale non ci sono dichiarazioni esplicite, ma alla quale si perviene per altre strade). D'altra parte la narrazione biblica non avrebbe potuto usare altro che una terminologia che rifletteva la conoscenza di quel tempo.
Fraternamente
iyvan

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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.20

Carissimi,

ho visto che i miei interventi hanno causato una levata di scudi generale. Forse non avete tutti i torti. Chiedo scusa a tutti quelli che ho ferito, a cominciare da Gino. Se riesco, provvederò a reinserire i miei interventi purgati dalle "offese". Non ho potuto eliminarli di persona perché non mi sono collegato più fino a lunedì.

Saluto comunque Teofilo che è andato oltre le "offese" ed ha comunque cercato di rispondere in modo adeguato alle mie osservazioni. Mi scuso con te ancora una volta.

Credo inoltre che sia opportuno rispondere subito ad alcuni interventi successivi.


Lyvan: Le innumerevoli testimonianze sono tutte di persone squilibrate o frutto di allucinazioni collettive?

Chi è più credibile, migliaia di testimoni che hanno assistito a certi fatti, oppure coloro che questi fatti li negano senza avere alcuna prova che supporti la loro negazione?


JA: Io non discuto la buona fede di alcuno, né nego che esistano fenomeni soprannaturali o che vadano oltre i nostri sensi e la nostra comprensione. Ma quello che per me è evidente è che non tutti i fenomeni soprannaturali vengono da Dio. Anzi la mia posizione è la stessa di Paolo: "Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema". Io ritengo che in tutte queste visioni venga annunciato un Vangelo diverso. Tutto qui.


Continua


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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.22

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Luisa: Caro JA ……. Sono iscritta da poco tempo in questa comunità e non ho mai trovato tanta arroganza se non nei tuoi messaggi.

JA: Ne sono dispiaciuto. Ma forse se leggi gli interventi di qualcun altro ……… In ogni modo ti chiedo scusa. D’ora in poi cercherò di evitare l’ironia su certi argomenti.


Dove sta scritto nella Bibbia la parola Trinità??

La parola trinità non c’è. Si tratta infatti di una dottrina derivata da ciò che gli Scritti contengono. Nella Scrittura ci sono MOLTE DICHIARAZIONI da cui si può derivare tale dottrina. Anche se bisogna ammettere che noi non possiamo capire la trinità, ma solo ammetterla. Su Maria invece quei pochi dati che ci sono, appaiono contraddire in pieno i dogmi mariani.


Cosa faceva Marta? Serviva. Ecco cosa faceva Maria: serviva. Che c'entra la mamma????

JA: Forse non hai letto attentamente.


Non è la Madre di Dio??? Secondo te Gesù quando si è incarnato lo ha fatto solo nella sua natura umana?? NO, affatto !!!!! Gesù è stato Dio fin dal concepimento e se Gesù è Dio, Maria è Madre di DIO. Togli le squame dai tuoi occhi JA.

Mia cara, forse ti sei espressa male. Volevi dire un’altra cosa. Gesù è Dio da sempre, non dal concepimento. Maria non è madre della Sua natura divina, ma solo della Sua parte umana. Per questo non può essere definita madre di Dio. Semplice, no?

Dio abbia misericordia di te JA.

L’ha già fatto, ma ti ringrazio per l’invocazione in mio favore. Ricambio con affetto.

Continua


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Consiglia Elimina    Messaggio 23 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.24

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Gino: Ringrazio Teofilo per il suo intervento

JA: Anch’io. Credo però che anche tu dovresti prendere esempio da lui.


questo forum non serve per discussioni sterili e polemici ma per edificarci vicendevolmente e a meditare gli scritti proposti che peraltro non sono miei anche se la penso alla stessa maniera.

Sono d’accordo. Vedrò di darmi una regolata. 


Aspetto che sia tu a cancellare i tuoi scritti offensivi entro oggi.

Purtroppo non posso collegarmi tutti i giorni. Ho visto che ci avete già pensato voi. Fa lo stesso. Ma non ti sembra che vi offendiate un po’ troppo facilmente?

Continua


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Consiglia Elimina    Messaggio 24 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.26

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Nylus: neanche io sono molto d'accordo su alcuni dogmi o su alcuni punti della dottrina della chiesa cattolica.

JA: Saresti così gentile da dirmi quali? Fammi un esempio, per favore.


ma non serve a nessuno, nè tantomeno a chi vuole fare un sano e costruttivo confronto, dileggiare i punti fondamentali della religione come ha fatto il signor j.a.

Può darsi che io abbia dileggiato, ma almeno ci ho messo un po’ di ironia, per sdrammatizzare la situazione. C’è chi in questo forum certe cose le dice seriamente. E senza tanti buoni motivi.


non rispettare l'altrui credenza consente agli altri non rispettare la propria.

Io non mi offendo se qualcuno dileggia la mia fede. Ci penserà Qualcun Altro a difenderla, comunque.

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Consiglia Elimina    Messaggio 25 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.28

Segue.

Teofilo: La stessa Scrittura ci dice che Elia ed Enoch andarono in cielo, e tra l’altro non si dice che essi passassero attraverso la morte.


Il salmista nel salmo 45 attesta che accanto al re vi è una regina. La Chiesa vede in questa regina la madre del Signore.


Risposta: Prima della definizione ufficiale, la convinzione dell’assunzione di Maria veniva espressa in modo analogo a quanto fa la Chiesa ortodossa. Pur non avendo il dogma ne ha sempre professato il contenuto con azioni liturgiche e rappresentazioni iconografiche. Un pronunciamento ufficiale si è reso necessario dal momento in cui occorreva dare un parere definitivo ad una prassi ultramillenaria, che celebrava già di fatto questo evento.


Cristo Signore pur essendo immune da peccato si assoggettò alla morte. E dopo la sua resurrezione corporea fu assunto in cielo. Enoch ed Elia avevano certamente avuto il peccato originale, ma dalla Scrittura risulta che furono assunti da vivi in cielo. Ne consegue che l’assunzione corporea può avvenire sia passando prima per la morte che non passandovi e si può essere assunti sia se immuni da peccato originale sia se non immuni. La decisione spetta a Dio.

JA: Voglio ancora una volta sottolineare il comportamento ineccepibile di Teofilo (a differenza del mio). Credo che sia così che si dovrebbe dialogare. E’ un piacere discutere con te. Vendiamo di rispondere.

  1. E’ vero che Enoch ed Elia sono stati assunti in Cielo, ma qui l’evangelista (che pur conosceva bene gli episodi) vuole sottolineare il fatto che Gesù era Prima disceso e Poi risalito. Il motivo dell’affermazione sta nell’incredulità di Israele anche di fronte alla cose ovvie che Gesù predicava. La Sua condizione era diversa dai due personaggi in questione. Fra l’altro molti esegeti (ed anch’io) ritengono che i due testimoni dell’Apocalisse che saranno uccisi a Gerusalemme siano proprio loro due. Infatti tutti gli uomini sono soggetti alla morte. Dunque resta il fatto che di quei due la bibbia parla, mentre di Maria non parla.

  2. La ccr è libera di vedere nella regina del salmo 45. Ma quale sarebbe la dimostrazione o il ragionamento che dovrebbe farci pensare a Maria?

  3. Non hai risposto. Perché così tanto tempo? 1900 anni per stabilire un dogma così lampante non sono un po’ troppi?

  4. Sono d’accordo. Dio è sovrano in tutto e per tutto (scopro l’acqua calda). Enoch ed Elia avevano ed hanno tuttora la nostra natura umana, ma stanno in questo momento in Cielo con tutto il loro essere.

Continua


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Consiglia Elimina    Messaggio 26 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.34

Segue

Teofilo: Come testimonianza biblica a favore dell’assunzione di Maria, va ricordato espressamente il capitolo XII dell'Apocalisse, nel quale si parla della "donna vestita di sole e coronata di dodici stelle" (12,1). L'attuale esegesi converge nel vedere in tale donna la comunità del popolo di Dio, che partorisce nel dolore il Messia risorto. Ma, accanto alla interpretazione collettiva, il testo ne suggerisce una individuale nell'affermazione: "Essa partorirà un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro" (12,5). Si ammette così, con il riferimento al parto, una certa identificazione della donna vestita di sole con Maria, la donna che ha dato alla luce il Messia. La donna-comunità è descritta infatti con le sembianze della donna-Madre di Gesù.


Caratterizzata dalla sua maternità, la donna "era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto" (12,2). Questa annotazione rimanda alla Madre di Gesù presso la Croce (cf. Gv 19,25), dove Ella partecipa con l'anima trafitta dalla spada (cf. Lc 2,35) al travaglio del parto della comunità dei discepoli. Nonostante le sue sofferenze, è "vestita di sole" - porta, cioè, il riflesso dello splendore divino .

JA: Il testo non dice che tale donna sia stata portata in Cielo. Inoltre c’è il discorso del dolore del parto che è la conseguenza del peccato di Adamo e Eva che secondo la dottrina cattolica non ha riguardato Maria. Le 12 stelle possono indicare solo le 12 tribù di Israele, il popolo di Dio, poiché il Messia viene da Israele. Nello stesso passo si dice che il figlio di lei sarà rapito in Cielo, presso Dio. Chiaro riferimento alla resurrezione e salita al Cielo di Gesù. Poi la donna (sempre figura del popolo di Dio) non è più Israele, ma la Chiesa, seguace del Messia. C’è insomma una trasformazione dell’identità della donna. Infatti il capitolo finisce dicendo: "Allora il dragone s’infuriò contro la donna e andò a far guerra a quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù". La donna quindi ha una discendenza formata dai Giudei che hanno riconosciuto il Messia e anche dai Cristiani di origine gentile. (Ma soprattutto si tratta dei Giudei cristiani).

Il dolore del parto riferito al dolore di Maria sotto la croce è un accostamento piuttostoaudace, di cui mi sfugge francamente la logica. Credo che il dolore sia invece da attribuire al dolore di Israele nel momento in cui Gesù nasce. Terra sottoposta all'Impero di Roma, priva di libertà e priva di profezia da ormai 400 anni (riferimento parallelo ai 400 anni di permanenza in Egitto).

Continua


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Consiglia Elimina    Messaggio 27 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.37

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Teofilo: Dicevi anche che nessuno secondo la Bibbia può essere considerato "collaboratore di Dio". Se Paolo dice di essere un collaboratore di Dio insieme ad altri, perché Maria non dovrebbe essere una collaboratrice di Dio ? E’ chiaro che in senso assoluto nulla possiamo senza di Lui. Ma Lui si compiace di servirsi di noi e di renderci suoi collaboratori, chi in misura maggiore e chi in misura minore e il testo di 1Cor 3,9 ce lo conferma: Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.
10Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento;

JA: E’ vero che la Scrittura dice che possiamo essere collaboratori di Dio, tutti quanti lo possiamo essere. Ma voi sostenete che Maria è "corredentrice". In questo senso la cosa non può essere accettata, poiché antibiblica. Nel passo che tu citi, fra l’altro Paolo dice che i collaboratori di Dio sono nulla perché è Dio che fa crescere. Quindi anche Maria è nulla, mentre Gesù è tutto.

Ancora una volta dunque la Scrittura è chiara per chi sa riconoscere in essa tutti gli elementi in gioco; E' bene precisare che è sempre in gioco l'interpretazione biblica.

Pienamente d’accordo.

Semplicemente l'interpretazione protestante non coincide con quella cattolica in tutti i punti, purtroppo, e per questo siamo qui a voler discutere serenamente.

Con affetto

Sono d’accordissimo. Vorrei solo far notare che abbiamo i nostri buoni motivi per pensarla diversamente. Ricambio l’affetto. Un abbraccio a te e a tutti quelli che partecipano al forum

JA


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Consiglia Elimina    Messaggio 28 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.41

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Alfonso: Caro Teofilo tu dici: Eppure la stessa Scrittura ci dice che Elia ed Enoch andarono in cielo, e tra l’altro non si dice che essi passassero attraverso la morte. Lo sappiamo che Elia ed Enock furono rapiti dal Signore, questo lo dice la scrittura e riteniamo che furono rapiti in spirito e non con il corpo altrimenti c'è un contrasto con quello che dice l'Apostolo Giovanni: Nessuno è salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo che è nel cielo (Giovanni 3:13). Solo Gesù è andato in cielo con corpo anima e spirito.

JA: Ach. Non avrei mai pensato di essere d’accordo con un cattolico ed in disaccordo con un evangelico su una questione qualsiasi. Così è la vita. Ecco i passi in questione:

Genesi 5:24 Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese.

2Re: 2: 11-14 Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand’ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro ed Elia salì al cielo in un turbine. Eliseo lo vide e si mise a gridare: "Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d’Israele!" Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi; raccolse il mantello che era caduto di dosso a Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano; e, preso il mantello che era caduto di dosso a Elia, percosse le acque, e disse: "Dov’è il SIGNORE, Dio d’Elia?" Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero in due, ed Eliseo passò.


Mi pare evidente che sono entrambi saliti al cielo interi, così come erano, spirito, anima e corpo. Se fossero saliti solo in spirito, il loro corpo sarebbe rimasto a terra inanimato, come qualsiasi cadavere.

Di Maria la madre di Gesù le scritture tacciano, e quindi dove le scritture tacciano non è giusto mettere delle aggiunte.

Qui hai perfettamente ragione. Anche perché semmai le Scritture ci dicono non così tanto implicitamente il contrario.
Saluti.

JA


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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.50

Carissimi,

reinserisco i miei interventi purgati da ogni cattiveria. Speroche nessuno si offenda più. Se così fosse fatemelo sapere. Provvederò ad eventuali ed ulteriori correzioni.

Gino: L'immacolata vergine, preservata immune da ogni colpa .....

La bibbia: "..... poiché TUTTI hanno peccato e sono privi della gloria di Dio .... (Rom 3: 23).

Gino: .... fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo .... orig

La bibbia: Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo.Gv 3:13

Gino: … esaltata quale regina dell'universo …

La Bibbia: E mentre degli angeli dice: "Dei suoi angeli egli fa dei venti, e dei suoi ministri fiamme di fuoco", parlando del Figlio dice: "Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. Ebr 1: 7-8

Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; 1 Pt 2:9

Poi il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo si alzarono voci potenti, che dicevano: "Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli". Apocalisse 11:15

Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. Apocalisse 22:5

JA: In parole povere: Dio è re; Gesù è re. Noi siamo tutti re in Cristo. Non esistono regine sedute sul trono accanto a Dio. Solo Gesù è seduto alla destra di Dio.

Continua


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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 14.51

Segue

Gino: L'Assunta è ....... sicura speranza per la chiesa pellegrina.

La bibbia: Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando Egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è. E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com’egli è puro. 1 Gv 3: 1-3

Già designato prima della creazione del mondo, Egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi; per mezzo di Lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e Gli ha dato gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio. 1 Pt 1: 20-21.

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio, nostro Salvatore, e di Cristo Gesù, nostra speranza, 1 Tm 1: 1.

per questo fatichiamo e combattiamo: abbiamo riposto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, soprattutto dei credenti. 1 Tm 4:10.

I cristiani dovrebbero avere una sola sicura speranza: Gesù Cristo.

Continua


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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 15.00

Segue

Gino: Alla concisione dei testi ispirati, …..

JA: credo che in realtà i testi ispirati dicano poco e che quel poco sia contrario a ciò che insegna la chiesa di Roma.

Gino: Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea,

JA: un evento così importante, se si fosse verificato, non sarebbe stato taciuto dalla bibbia.

 Gino: ..... poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima.

JA: ...... TUTTI hanno peccato e sono privi della gloria di Dio .... (Rom 3: 23).

Gino: Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.

JA: Se Maria è morta, ciò significherebbe che era una peccatrice come tutti noi (Rm 5: 18 e 6: 23 e Gc 1: 13-15). Se invece non avesse visto la morrte, perché le Scritture non ci dicono niente di ciò, visto che raccontano sia di Enoc, sia di Elia? 

Gino: Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura ....

JA: Mi pare che, come ho mostrato sopra, la Sacra Scrittura, confuti questa dottrina.

Gino: ... Maria viene presentata come nuova Eva ...

JA: saresti così gentile da dirmi in quale passo biblico?

Gino: ... strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù ....

JA: Gesù è definito secondo uomo e ultimo Adamo. Se vuoi rifletteremo insieme su che cosa intende la bibbia per ultimo Adamo e primo uomo.

Gino: Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice ....

La bibbia: E Maria disse: "L’anima mia magnifica il Signore e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore Lc 1: 46-47.

JA: Maria doveva essere salvata come tutti noi. E come tutti noi, per essere salvata, ha fatto la Sua volontà. Dichiararla cooperatrice (nel senso di corredentrice) non è corretto. Isaia 40: 10-31 è esplicito al riguardo.

Continua



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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 15.05

Segue.

Gino: Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, .... ..... anche sulla morte ...

JA: Gesù ha sicuramente trionfato sulla morte perché ha deposto la Sua vita volontariamente e poi l'ha ripresa. Maria, nella migliore delle ipotesi, avrebbe solo ricevuto un dono. Quindi, comunque la si rigiri, è sempre Dio che trionfa, non Maria.

Gino: ... poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.

JA: almeno su questo siamo d'accordo. Ma ciò avviene mediante la resurrezione. E come tu certamente saprai, ci sono due resurrezioni: quella dei giusti e, dopo 1000 anni (Apocalisse 19-22), quella di tutti gli altri. Maria parteciperà alla prima resurrezione.

Saluti

JA


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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 15.19

Maria non conobbe mai il rifiuto del Padre, ma viveva solo per
Dio, come se questa vita fosse solo un grande, continuo atto di
amore che tesseva i giorni e le azioni. Viveva con il cuore sempre in Cielo.

JA: credo che per affermare certe cose, bisognerebbe avere fonti attendibili. Non mi pare che ne esistano.

Non si ritira davanti all'annunciazione dell'Angelo che la chiama ad essere Madre di Dio.

Obbedisce a Dio, rischiando la vita. Tanti altri lo hanno fatto e sono stati dichiarati da Dio e da Gesù beati. Ribadisco che non può essere madre di Dio, ma solo di Gesù uomo.

E attende il suo giorno: il giorno del ritorno a casa: un giorno che Dio ha voluto fosse glorioso, sottraendola alla dura prova della morte e volendola accanto con il suo corpo...

Leggendo queste righe, sembra che per il vescovo Riboldi, Maria non ha visto la morte. Ma mi pare che il dogma lo contraddica. Inoltre, mi ripeto: è scritto di Enoc e di Elia e non è scritto di Maria?

E che lei sia viva, con un corpo glorioso, lo possono attestare
le tante apparizioni che lei ha fatto a noi uomini, a Lourdes, a
Fatima.

Nessun commento. Sapete come la penso.

ma quel giorno è l'infinita gioia di
entrare nel mondo che ci appartiene, il Cielo, vicino al Padre,
al Figlio, allo Spirito Santo e alla nostra Mamma.

Se leggiamo Apocalisse, vediamo chiaramente che il mondo che ci appartiene è la nuova terra su cui si trova la Gerusalemme che è scesa dal Cielo, perché è Dio che vuole abitare con gli uomini. Non saranno gli uomini ad abitare con Dio in Cielo. E non si parla di Maria come qualcuno di importante, ma l'unica cosa che è descritta e che quindi conta è che "Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate". Vorrei far notare che Giovanni prese in casa sua Maria. Strano che non riferisca nulla, proprio lui, di lei, neanche nella nuova Gerusalemme.

Sappiamo che, come mamma, ci è vicina anche ora, senza vederla.
Dio ha detto che se anche nostra madre ci avesse abbandonato, Egli sarebbe stato per noi madre. Non ha mai detto che ci avrebbe dato una madre. Se Maria è vostra madre e vede e sente tutti quelli che la pregano in tutto il mondo, allora è onnipresente e onnisciente. Questi attributi non appartengono solo a Dio?

Saluti a tutti.

JA

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 20/08/2003 16.24
Io ritengo che in tutte queste visioni venga annunciato un Vangelo diverso. Tutto qui.
Non mi sembra proprio che nel corso delle apparizioni venga annunciato un vangelo diverso, c'è anzi una continua esortazione a seguire il Vangelo e ad affidarsi a Gesù.
Se veramente hai trovato qualcosa di diverso, saresti così gentile di dire quando e dove?
satana deve proprio essere molto stupido per servirsi di questi stratagemmi che avvicinano a Cristo.
Ma perchè vuoi ad ogni costo porre limiti all'opera di Dio? Non pensi che Egli possa servirsi di uno strumento più vicino alla nostra umanità per aiutarci a crescere?
Tu mi risponderai che basta Gesù per questo, e la tua risposta sarebbe anche giusta, ma perchè escludere così categoricamente questo ulteriore aiuto?
Dici che la Bibbia non ne parla ... Dovremmo allora desumere che Dio sia vincolato da ciò che è scritto nella Bibbia?
 Maria non è madre della Sua natura divina, ma solo della Sua parte umana. Per questo non può essere definita madre di Dio. Semplice, no?
Santo cielo, caro J.A, è chiaro che Dio non può essere concepito, ma è altrettanto chiaro che qualsiasi altro spirito non può essere concepito da una donna.
Neppure tua madre può definirsi madre del tuo spirito, in quanto lo spirito viene solo da Dio.
E allora, come possiamo chiamare tua madre ... madre di chi?
Io non mi offendo se qualcuno dileggia la mia fede. Ci penserà Qualcun Altro a difenderla
Ho qualche dubbio. Se qualcuno dileggiasse tua madre come reagiresti? ... Tieni presente che per noi Cattolici Maria è La Madre per eccellenza.
 Enoch ed Elia avevano ed hanno tuttora la nostra natura umana, ma stanno in questo momento in Cielo con tutto il loro essere.
Credo che qui dovresti spiegare molto bene ciò che intendi. Così come ti sei espresso sembrerebbe  che se ne stiano in cielo con tutta la loro materialità, ma sono certo che non è questo che stai affermando, o almeno lo spero.
 

Gino: .... fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo .... orig

La bibbia: Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo.Gv 3:13

Scusa, prima hai ammesso che Elia ed Enoch sono stati assunti in cielo. Ora, parlando di Maria, escludi questa possibilità. E' una svista?

Fraternamente

iyvan




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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 20/08/2003 16.42
Un caro saluto a tutti ... Vado a ritemprare lo spirito per una settimana a Medjugorje.
Che Dio ci benedica tutti .. capoccioni e non (io faccio parte dei capoccioni)
iyvan

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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 17.18
Carissimo Lyvan,
ma tu leggi attentamente quello che gli altri scrivono o vai così veloce da non renderti conto di che cosa vuole dire un'altra persona? Ti dirò che quando leggo i tuoi interventi ho sempre questa impressione.
Lyvan: Se veramente hai trovato qualcosa di diverso, saresti così gentile di dire quando e dove?
JA: Beh, quando uno spirito appare e dichiara, che so, di essere l'immacolata concezione o la Madre di Dio, per me (ripeto, solo per me) si tratta di un altro Vangelo, perché la bibbia dice qualcos'altro.
Dici che la Bibbia non ne parla ... Dovremmo allora desumere che Dio sia vincolato da ciò che è scritto nella Bibbia?
JA: Il problema è che Dio la bibbia aveva previsto il sorgere di questi problemi ed ha fatto scrivere nella bibbia fra le altre cose anche:

"c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo" e "Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.

Mi pare che Dio sia stato chiaro. Non è che Dio è vincolato dalla bibbia. La bibbia ci dice come giudicare i fatti della vita. Non è tutto previsto. Ma ci fornisce gli strumenti per capire che cosa va fatto e che cosa no.  Dai passi citati mi pare evidente che Gesù, essendo vero Dio e vero uomo non è meno distante dalla nostra umanità di Maria, anzi. Possiamo avere piena fiducia. E' questo che vorrei tu capissi.
Neppure tua madre può definirsi madre del tuo spirito, in quanto lo spirito viene solo da Dio.
JA: qui ti sbagli. Secondo le Scritture noi ereditiamo dai nostri progenitori la natura umana decaduta. La ccr lo chiama peccato originale, ma sarebbe più corretto definirlo spirito decaduto. Siamo in partenza tutti figli di Adamo. Mia madre è figlia di Adamo come me. Io ho ereditato da lei lo spirito decaduto o morto (nel senso di incapace di relazione con Dio). Se vuoi potremo parlarne in altra sede della cosa.
Continua 

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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 20/08/2003 17.27
Segue
Lyvan: Così come ti sei espresso sembrerebbe  che se ne stiano in cielo con tutta la loro materialità, ma sono certo che non è questo che stai affermando, o almeno lo spero.
Invece è proprio così. Del resto a Dio nulla è impossibile. Mi pare che tu insista nel concepire Dio in modo molto filosofico. Ti ripeto, Lyvan, che il DIo dei filosofi non esiste. Tu hai una concezione troppo dualistica della realtà. Dio è corpo, mente e spirito, come l'uomo che è stato creato a Sua immagine e somiglianza. Quindi, per quale motivo Enoch ed Elia non possono stare con Dio? E poi la bibbia lo dice esplicitamente. Se discuti le cose esplicite, come farò a spiegarmi con te se ti parlerò di cose non facili e immediate? E come faranno anche gli altri partecipanti cattolici?

Scusa, prima hai ammesso che Elia ed Enoch sono stati assunti in cielo. Ora, parlando di Maria, escludi questa possibilità. E' una svista?

No. Ho già detto che di Enoch ed Elia è scritto. Di Maria stranamente non è scritto. Come mai? Una cosa così importante dovrebbe essere stata scritta. O no?
Buon viaggio e buona vacanza.
JA

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Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 20/08/2003 17.52

Caro JA tu scrivi:

Alfonso: Caro Teofilo tu dici: Eppure la stessa Scrittura ci dice che Elia ed Enoch andarono in cielo, e tra l’altro non si dice che essi passassero attraverso la morte. Lo sappiamo che Elia ed Enock furono rapiti dal Signore, questo lo dice la scrittura e riteniamo che furono rapiti in spirito e non con il corpo altrimenti c'è un contrasto con quello che dice l'Apostolo Giovanni: Nessuno è salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo che è nel cielo (Giovanni 3:13). Solo Gesù è andato in cielo con corpo anima e spirito.

JA: Ach. Non avrei mai pensato di essere d’accordo con un cattolico ed in disaccordo con un evangelico su una questione qualsiasi. Così è la vita. Ecco i passi in questione:

Genesi 5:24 Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese.

2Re: 2: 11-14 Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand’ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro ed Elia salì al cielo in un turbine. Eliseo lo vide e si mise a gridare: "Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d’Israele!" Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi; raccolse il mantello che era caduto di dosso a Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano; e, preso il mantello che era caduto di dosso a Elia, percosse le acque, e disse: "Dov’è il SIGNORE, Dio d’Elia?" Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero in due, ed Eliseo passò.


Mi pare evidente che sono entrambi saliti al cielo interi, così come erano, spirito, anima e corpo. Se fossero saliti solo in spirito, il loro corpo sarebbe rimasto a terra inanimato, come qualsiasi cadavere.

Di Maria la madre di Gesù le scritture tacciano, e quindi dove le scritture tacciano non è giusto mettere delle aggiunte.

Qui hai perfettamente ragione. Anche perché semmai le Scritture ci dicono non così tanto implicitamente il contrario.
Saluti.

Tu ritieni che Elia e Enoch siano stati rapiti in anima corpo e spirito come Gesù da quello che ho capito,invece io ritengo che sono stati rapiti con lo Spirito. Il loro corpo è diventato polvere quando sono stati rapiti come dice Dio: perchè eri polvere e in polvere ritornerai (Genesi : 3:..19)

Altrimenti come si riconciliano questi versi

Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio; nè la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (I Corinzi 15:50).

Come vedi Caro JA se Elia ed Enock sono stati rapiti col corpo si contraddice questo verso, che carne  e sangue cioè il corpo non può ereditare il Regno di Dio. Ora il paradiso è il Regno di Dio ed Elia ed Enock si trovano lì con l'anima e non col corpo,così pure Maria e tutti i Santi.  
La risurrezione dei corpi deve ancora avvenire e questo avverrà quando Gesù ritornerà ed ecco le Parole di Paolo:
1 Corinzi 15 
20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 25 Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 26 L'ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte. 27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto.
Fraterni saluti
Alfonso

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 20/08/2003 18.02
Tu hai una concezione troppo dualistica della realtà. Dio è corpo, mente e spirito, come l'uomo che è stato creato a Sua immagine e somiglianza.
Sono di corsa, quindi ribatto per il momento solo su questa tua affermazione, come del resto ti ho già espresso in un altro post che forse non hai letto:
un corpo presuppone una forma e la forma è ciò che lo circoscrive e lo definisce
Rifletti: come può essere circoscritto e definito ciò che è infinito?
L'immagine e la somiglianza di cui parli è riferita allo spirito che 
può essere solo incorporeo.
Lo spirito altro non è che un consapevole sentire di coscienza. Il corpo e la mente sono solo strumenti che servono a sperimentare per acquisire consapevolezza.
Ma Dio è infinita consapevolezza e non ha bisogno di questi strumenti
Come puoi non comprendere dei concetti tanto semplici? 
Devo quindi dire che è la tua visione ad essere troppo legata alle forme e alla materialità e credo proprio che dovresti cercare di slegarti da questi lacci se vuoi veramente intendere la spiritualità.
Sul resto mi riservo di tornare in argomento non appena possibile
Fraternamente
iyvan
   

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Da: nylusInviato: 20/08/2003 19.44
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Da: nylusInviato: 20/08/2003 19.46

Nylus: neanche io sono molto d'accordo su alcuni dogmi o su alcuni punti della dottrina della chiesa cattolica.

JA: Saresti così gentile da dirmi quali? Fammi un esempio, per favore.



caro  j.a.

sì, non sono un tipo gentile ma ti rispondo lo stesso.

non sono d'accordo con l'abitudine di coastringere i bambini a quei corsi di catechismo che sfociano nell'obbligo di fare prima comunione e cresima all'età di 10-12 anni.

non sono troppo convinto che si debba battezzare alla nascita, anche se non lo ritengo riprovevole,

non sono d'accordo sulla confessione dal sacerdote

non sono d'accordo sulla messa domenicale

non sono d'accordo sull'offerta dei soldi duramte la messa: da un lato abbiamo gesù che offre se stesso e dall'altro abbiamo i fedeli che offrono soldi. un pò come il puparo che passa col piattino dopo lo spettacolo!

non sono d'accordo sulle processioni religiose, meglio sarebbe presentarle come manifestazione folcloristiche per turisti.

non sono d'accordo sulla proibizione dei rapporti sessuali fuori dal matrimonio

non sono d'accordo sul culto dei morti (messe, tombe, ceri, fiori)

non sono d'accordo che le scritture tramandate a noi siano quelle scritte sotto l'ispirazione dello spirito santo..

a altro..

per oggi basta così...

Nylus


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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 20/08/2003 20.04
Bene fratelli ho seguito con interesse i vostri discorsi su questo argomento, e vorrei spiegato da JA o da Alfonso che fine hanno fatto i corpi dei santi che uscirono dalle tombe e apparvero a molti in Mt 27,52-53.
Perchè qui la Bibbia sta parlando chiaramente di corpi non di spiriti.
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 20/08/2003 22.31

Caro Alfonso,

riesco solo ora a darti riscontro, a causa degli impegni di famiglia e di lavoro.

Mi accorgo adesso che il forum è andato avanti di molto rispetto a come lo avevo lasciato l'altro ieri e non ho ancora letto i messaggi successivi all'ultimo post indirizzatomi da te perciò se alcune cose sono state già dette chiedo venia.

Il testo in azzurro è tuo, quello in neretto è mio.

Tu dici:

Ci sono molte leggende e molti scritti apocrifi riguardo alla morte della madre del nostro Signore Gesù Cristo e se dovremo leggerli ogni libro apocrifo racconta la morte della madre di Gesù in maniera diversa.

Non so a quali apocrifi ti riferisci e a quali divergenze. In ogni caso a noi interessa il fatto essenziale dell’assunzione del corpo di Maria trasmessoci oralmente nell’ambito ecclesiale. Nel proclamare questo dogma, con la Munificentissimus Deus, non è stato fatto riferimento a scritti apocrifi.

La Bibbia non parla com'è morta e tantomeno della sua assunzione in anima corpo e spirito. Non credi che se ciò fosse veramente avvenuto, la chiesa cattolica non avrebbe aspettato 1950 anni per proclamare questo dogma?

La Bibbia non parla neanche di quali libri sono da ritenere ispirati e la Chiesa ha aspettato 1550 anni circa per proclamare in forma dogmatica il Canone definitivo. Come mai ha lasciato passare tanti anni?

Per ogni definizione dogmatica vi è sempre qualche buon motivo. A volte serve per dirimere questioni controverse, oppure per confermare nella fede e acclarare definitivamente il generale consenso ecclesiale radicato nella storia della Chiesa.

Dice la bolla di proclamazione dell’assunzione:

Questa stessa fede attestano chiaramente quegli innumerevoli templi dedicati a Dio in onore di Maria vergine assunta al cielo, e le sacre immagini ivi esposte alla venerazione dei fedeli, le quali pongono dinanzi agli occhi di tutti questo singolare trionfo della beata Vergine. Inoltre città, diocesi e regioni furono poste sotto la speciale tutela e patrocinio della Vergine assunta in cielo; parimenti con l'approvazione della chiesa sono sorti Istituti religiosi che prendono nome da tale privilegio. Né va dimenticato che nel rosario mariano, la cui recita è tanto raccomandata da questa sede apostolica, viene proposto alla pia meditazione un mistero che, come tutti sanno, tratta dell'assunzione della beatissima Vergine.

Pertanto, la proclamazione del dogma è l’epilogo della trasmissione orale dell’evento che già veniva ovunque celebrato.

La risurrezione dei corpi deve ancora avvenire e questo avverrà quando Gesù ritornerà ed ecco le Parole di Paolo:

1 Corinzi 15

20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta;

Eppure Matteo 27,51 dice:

Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

Cristo è la primizia della definitiva vittoria sulla morte. Grazie alla sua vittoria quei corpi di santi risuscitarono già nello stesso momento che Gesù moriva.

E’ sempre Dio che stabilisce le regole che vuole e le eccezioni alle regole, come vuole. Questa resurrezione anticipata è già una eccezione a quanto espresso da Paolo in 1 Cor 15,20 e nulla vieta pertanto che vi possano essere state altre eccezioni.


La Parola di Dio dice che:

"Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio; nè la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (I Corinzi 15:50).

Come vedi Caro Teofilo se Elia ed Enock sono stati rapiti col corpo come ammetete anche Maria,si contraddice questo verso, che carne e sangue cioè il corpo non può ereditare il Regno di Dio.

Ora il paradiso è il Regno di Dio ed Elia ed Enock si trovano lì con l'anima e non col corpo, così pure Maria e tutti i Santi.

Dai testi della Scrittura che ti ho citato risulta che non sono morti e che quindi sono stati rapiti col loro corpo. Eb 11,5 attesta di Enoch:

Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.


Il commento evangelico del sito Laparola.net dice al riguardo del versetto di Eb.11,5:

"Cotesto trasferimento, analogo a quello di Elia e tipo della trasfigurazione che subiranno i viventi all'avvenimento di Cristo 1Corinzi 15:51 , fu concesso ad Enoc in grazia della sua vita di fede, come segno speciale del divino compiacimento."

Anche il commento evangelico dunque concorda che per divina disposizione, il trasferimento (rapimento) di Enoch ed Elia, sono da considerarsi una anticipazione di quanto profetizzato in 1 Cor 15,51 che dice:

Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.

Sono perciò del parere che tu stia esprimendo una interpretazione del tutto libera sul caso di Enoch ed Elia che non è condivisa non solo in ambito evangelico ma neppure in ambito pentecostale.

Ad Enoch ed Elia è stata riservata la stessa sorte che i credenti vivranno alla fine dei tempi.

Si tratta di una eccezione e questo fa ritenere che vi possono essere anche altre eccezioni come nel caso riferito da Matteo 27,51, oppure l’assunzione (o trasferimento del corpo) di Maria.

Giovanni fu rapito dallo Spirito

Il testo che hai citato dice che Giovanni fu rapito "dallo Spirito" e cioè da Dio, ma non precisa se Giovanni fu rapito nello spirito o anche nel corpo. Perciò questo testo non c’entra con la discussione che stiamo facendo.

Per quando riguarda la donna che ha la luna sotto i piedi si riferisce alla Chiesa.

Ya sosteneva invece che si riferisce al vecchio popolo di Israele, tu dici che si riferisce alla Chiesa, io dico che si riferisce ANCHE a Maria, secondo l’esegesi cattolica come già detto nel mio post precedente.

Come vedi le intepretazioni personali possono essere tantissime; specialmente sull’apocalisse si son formati molti movimenti religiosi alternativi proprio a partire da soggettive interpretazioni.

Maria ha un posto priviligiato accanto a Gesù, in quando è stata la sua madre terrena e Dio l'ha ricompensata come una regina, così ricompensa tutti come suoi figli, il Salmo che tu hai inserito è molto bello come lo sono tutti, e come vedi è sempre il Signore a comandare ad intervenire ad eleggere.

Sì, Maria ha un posto privilegiato e penso anch’io che essa sia col suo corpo glorificato accanto a Gesù.

Non tutti avranno la stessa ricompensa, che sarà commisurata all’esercizio individuale dei talenti.

Con affetto

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Consiglia Elimina    Messaggio 44 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 20/08/2003 23.47

Caro Teofilo tu dici:

Caro Alfonso,

riesco solo ora a darti riscontro, a causa degli impegni di famiglia e di lavoro.

Mi accorgo adesso che il forum è andato avanti di molto rispetto a come lo avevo lasciato l'altro ieri e non ho ancora letto i messaggi successivi all'ultimo post indirizzatomi da te perciò se alcune cose sono state già dette chiedo venia.

Il testo in azzurro è tuo, quello in neretto è mio.

Tu dici: Ci sono molte leggende e molti scritti apocrifi riguardo alla morte della madre del nostro Signore Gesù Cristo e se dovremo leggerli ogni libro apocrifo racconta la morte della madre di Gesù in maniera diversa.

Non so a quali apocrifi ti riferisci e a quali divergenze. In ogni caso a noi interessa il fatto essenziale dell’assunzione del corpo di Maria trasmessoci oralmente nell’ambito ecclesiale. Nel proclamare questo dogma, con la Munificentissimus Deus, non è stato fatto riferimento a scritti apocrifi.

Rispondo:Caro Teofilo basta cercare sulla morte di Maria e scopri tante leggende, chi dice una cosa e chi ne dice un'altra,non è possibile affidarci alla tradizione orale,perciò dobbiamo affidarci a quello che Dio ha rimasto scritto nella Bibbia.

La Bibbia non parla com'è morta e tantomeno della sua assunzione in anima corpo e spirito. Non credi che se ciò fosse veramente avvenuto, la chiesa cattolica non avrebbe aspettato 1950 anni per proclamare questo dogma?

La Bibbia non parla neanche di quali libri sono da ritenere ispirati e la Chiesa ha aspettato 1550 anni circa per proclamare in forma dogmatica il Canone definitivo. Come mai ha lasciato passare tanti anni?

Rispondo:Caro Teofilo qui ti sbagli,il canone del vecchio testamento esisteva già ai tempi di Gesù il nuovo si è formato piano piano le cose più importanti Dio le ha rimaste scritte nella Bibbia,non credi che se l'assunzione di Maria in corpo  anima e spirito fosse vera, Dio l'avrebbe rimasta scritta nella sua Parola? La Bibbia tace e dove tace vuol dire silenzio, preghiera e meditazione e non andare oltre quello che è scritto.

Per ogni definizione dogmatica vi è sempre qualche buon motivo. A volte serve per dirimere questioni controverse, oppure per confermare nella fede e acclarare definitivamente il generale consenso ecclesiale radicato nella storia della Chiesa.

Rispondo: la dottrina deve essere contenuta nella bibbia altrimenti è tradizione

Dice la bolla di proclamazione dell’assunzione:

Questa stessa fede attestano chiaramente quegli innumerevoli templi dedicati a Dio in onore di Maria vergine assunta al cielo, e le sacre immagini ivi esposte alla venerazione dei fedeli, le quali pongono dinanzi agli occhi di tutti questo singolare trionfo della beata Vergine. Inoltre città, diocesi e regioni furono poste sotto la speciale tutela e patrocinio della Vergine assunta in cielo; parimenti con l'approvazione della chiesa sono sorti Istituti religiosi che prendono nome da tale privilegio. Né va dimenticato che nel rosario mariano, la cui recita è tanto raccomandata da questa sede apostolica, viene proposto alla pia meditazione un mistero che, come tutti sanno, tratta dell'assunzione della beatissima Vergine.

Pertanto, la proclamazione del dogma è l’epilogo della trasmissione orale dell’evento che già veniva ovunque celebrato.

Rispondo:Lo dice la Bolla ma non la Bibbia cosa è più importante la bolla o la Bibbia?


La risurrezione dei corpi deve ancora avvenire e questo avverrà quando Gesù ritornerà ed ecco le Parole di Paolo:

1 Corinzi 15

20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta;

Eppure Matteo 27,51 dice:

Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

Cristo è la primizia della definitiva vittoria sulla morte. Grazie alla sua vittoria quei corpi di santi risuscitarono già nello stesso momento che Gesù moriva.

Teofilo quelli che sono risuscitati sono corpi spirituali, (1 Corinzi 15: 44) ma la fase finale della resurrezione della carne uguale a quello di Gesù ancora non è venuta, questo avverrà al suo ritorno.

E’ sempre Dio che stabilisce le regole che vuole e le eccezioni alle regole, come vuole. Questa resurrezione anticipata è già una eccezione a quanto espresso da Paolo in 1 Cor 15,20 e nulla vieta pertanto che vi possano essere state altre eccezioni.


La Parola di Dio dice che:

"Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio; nè la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (I Corinzi 15:50).

Come vedi Caro Teofilo se Elia ed Enock sono stati rapiti col corpo come ammetete anche Maria,si contraddice questo verso, che carne e sangue cioè il corpo non può ereditare il Regno di Dio.

Ora il paradiso è il Regno di Dio ed Elia ed Enock si trovano lì con l'anima e non col corpo, così pure Maria e tutti i Santi.

Dai testi della Scrittura che ti ho citato risulta che non sono morti e che quindi sono stati rapiti col loro corpo. Eb 11,5 attesta di Enoch:

Rispondo: mica ho detto che sono morti, ho detto che non hanno visto la morte e sono in paradiso con i corpi spirituali, in quando la resurrezione della carne deve ancora avvenire quando Gesù ritornerà per rapire la sua Chiesa.

Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.

Rispondo: appunto, ma portare via non significa essenzialmente che l'ha portato col corpo, può anche significare che sono stati rapiti in spirito.

Il commento evangelico del sito Laparola.net dice al riguardo del versetto di Eb.11,5:

"Cotesto trasferimento, analogo a quello di Elia e tipo della trasfigurazione che subiranno i viventi all'avvenimento di Cristo 1Corinzi 15:51 , fu concesso ad Enoc in grazia della sua vita di fede, come segno speciale del divino compiacimento."

Anche il commento evangelico dunque concorda che per divina disposizione, il trasferimento (rapimento) di Enoch ed Elia, sono da considerarsi una anticipazione di quanto profetizzato in 1 Cor 15,51 che dice:

Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.

Sono perciò del parere che tu stia esprimendo una interpretazione del tutto libera sul caso di Enoch ed Elia che non è condivisa non solo in ambito evangelico ma neppure in ambito pentecostale.

Ad Enoch ed Elia è stata riservata la stessa sorte che i credenti vivranno alla fine dei tempi.

Mi piace anche essere libero pensatore, io ragiono con lamia mente e con quello che il Signore midàdi capire.

Rispondo:quello che capisco io e che Elia ed Enock sono stati rapiti in spirito, anche se non hanno visto la morte e come tutti il corpo glorioso uguale a quello di Gesù lo acquisteranno quando Gesù verrà per rapire la sua Chiesa, altrimenti la Parola di Dio si contraddice,quindi è necessario ragionare spiritualmente come lo Spirito Santo ci fa conoscere. Ammesso che molte cose non le conosciamo,li conosceremo alla fine dei tempi in quando ora vediamo come uno specchio, ma quando saremo col Signore vedremo a faccia a faccia.  

Si tratta di una eccezione e questo fa ritenere che vi possono essere anche altre eccezioni come nel caso riferito da Matteo 27,51, oppure l’assunzione (o trasferimento del corpo) di Maria.

Giovanni fu rapito dallo Spirito

Il testo che hai citato dice che Giovanni fu rapito "dallo Spirito" e cioè da Dio, ma non precisa se Giovanni fu rapito nello spirito o anche nel corpo. Perciò questo testo non c’entra con la discussione che stiamo facendo.

E Paoloanche fu rapito enon sa seè stato rpito colcorpo o con lo spirito, quindi ilverso di giovanno conferma che è stato rapito dallo Spirito.

Per quando riguarda la donna che ha la luna sotto i piedi si riferisce alla Chiesa.

Ya sosteneva invece che si riferisce al vecchio popolo di Israele, tu dici che si riferisce alla Chiesa, io dico che si riferisce ANCHE a Maria, secondo l’esegesi cattolica come già detto nel mio post precedente.

Come vedi le intepretazioni personali possono essere tantissime; specialmente sull’apocalisse si son formati molti movimenti religiosi alternativi proprio a partire da soggettive interpretazioni.

Maria ha un posto priviligiato accanto a Gesù, in quando è stata la sua madre terrena e Dio l'ha ricompensata come una regina, così ricompensa tutti come suoi figli, il Salmo che tu hai inserito è molto bello come lo sono tutti, e come vedi è sempre il Signore a comandare ad intervenire ad eleggere.

Sì, Maria ha un posto privilegiato e penso anch’io che essa sia col suo corpo glorificato accanto a Gesù.

Non tutti avranno la stessa ricompensa, che sarà commisurata all’esercizio individuale dei talenti.

La Chiesa comprende anche il popolo del Vecchio Testamente è logico Ora siccome la bibbia non parla dell'assunzione di Maria in Corpo, Anima e Spirito, è meglio tacere e pregare che fantasticare, non ti pare?

Con affetto

Alfonso


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 45 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 21/08/2003 9.48
D'apprima gli evangelicali cominciano col dire che mai nessun fin'ora è stato assunto in cielo anima e corpo, e tutto procede bene (per loro) fino a quando non scatta la fatidica domanda che ricorda i versetti di Mt 27,52-53
Che fine fecero i corpi di quei santi?
La risposta è chiara, gli evangelicali non la vogliono accettare, non la digeriscono bene, ma resta chiara, i corpi di quei santi furono assunti in cielo.
Quindi non è vero che la Bibbia non parla mai di assunzione di santi!
Perchè allora per Maria che morì dopo alcune decine di anni, rispetto a quell'episodio, non è categoricamente possibile che sia stata assunta in Cielo?
La morte di Maria avvenne dopo che i Vangeli furono scritti, e in ogni caso menzionarne l'assunzione nella Bibbia non apportava nulla di nuovo, non era un nuovo insegnamento, proprio perchè già in Mt 27-52-53 troviamo un tale insegnamento, e cioè che i corpi di quei santi furono assunti in cielo, quindi anima e corpo glorioso di quei santi furono assunti in cielo.
Maria fu assunta in cielo con il suo corpo glorioso, proprio come quei santi, non vedo cosa ci sia di così scandaloso, o di anomalo, o di unico, o di antibiblico!
Piuttosto che nega tutti i costi questo ignora e/o calpesta ciò che insegna la Bibbia, e mi sembra che la Bibbia ci insegni proprio a credere in episodi del genere, i corpi dei santi in Mt 27-52-53 furono assunti in cielo, per Mario fu pure un caso del genere.
Ma vedo che gli evangelicali ci mettono molta foga nel negarlo, quasi ne valesse del proprio onore di "cristiani", quasi che fosse una rivalsa contro Maria, cosicchè vincendo contro Maria vincerebbero pure contro la Chiesa cattolica.
Alfonso, mi puoi dire perchè i corpi di quei santi sono stati assunti in cielo, e quello di Maria invece rappresenterebbe un'invenzione cattolica?
Nella Bibbia non troviamo scritta la biografia di ognuno dei personaggi, non c'è scritto nemmeno che tu o io dovevamo nascere e diventare cristiani, eppure sia tu che io esistiamo.
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 21/08/2003 11.31

Caro Nylus, ti ringrazio per la risposta. Adesso però vorrei un ulteriore contributo. Potresti dirmi perché? Non ti chiedo di rispondere a tutti i seguenti quesiti, me ne bastano un paio. Solo per capire meglio come affronti i problemi. A te la scelta.

Ti ringrazio fin da ora. Pace a te.


  1. non sono troppo convinto che si debba battezzare alla nascita, anche se non lo ritengo riprovevole,


  2. non sono d'accordo sulla confessione dal sacerdote


  3. non sono d'accordo sulla messa domenicale


  4. non sono d'accordo sull'offerta dei soldi duramte la messa: da un lato abbiamo gesù che offre se stesso e dall'altro abbiamo i fedeli che offrono soldi. un pò come il puparo che passa col piattino dopo lo spettacolo!


  5. non sono d'accordo sulle processioni religiose, meglio sarebbe presentarle come manifestazione folcloristiche per turisti.


  6. non sono d'accordo sulla proibizione dei rapporti sessuali fuori dal matrimonio


  7. non sono d'accordo sul culto dei morti (messe, tombe, ceri, fiori)


  8. non sono d'accordo che le scritture tramandate a noi siano quelle scritte sotto l'ispirazione dello spirito santo..

Saluti a tutti

JA

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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 21/08/2003 13.10

Caro Lyvan,

rieccomi a te.

Lyvan:

un corpo presuppone una forma e la forma è ciò che lo circoscrive e lo definisce Rifletti: come può essere circoscritto e definito ciò che è infinito?

Questa è una affermazione di tipo filosofico. Dio è oltre la filosofia. E’ oltre le nostre categorie di pensiero. Dio si è rivelato attraverso la Parola e se vuole avere un corpo, può averlo. Se non vuole, non lo ha. E’ lui che decide, non i nostri ragionamenti sulla forma o la sostanza delle cose. Dimentichi poi tutto il discorso della bibbia sul corpo e sul fatto che ciò che distingue il cristianesimo da tutte le altre religioni (ad eccezione dell’Ebraismo che pensa esattamente la stessa cosa) è il credere alla resurrezione della carne, non l’immortalità dell’anima. Se tu non credi alla resurrezione della carne, non sei un cristiano. E’ molto semplice. Non c’è differenza in questo campo fra evangelici e cattolici.

Ti citerò alcuni brevi passi della Scrittura.

Il corpo però non è per la fornicazione, ma è per il Signore e il Signore è per il corpo; Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza.

Strano concetto questo, vero? Il Signore è per il corpo. Non mi pare rientri nelle categorie del pensiero comune. Eppure ………


Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi.

Qui si dice che lo Spirito Santo (che è DIO), dimora in ogni cristiano. Come fa DIO, che come dici tu è infinito, stare nel mio piccolo corpicino?


……… il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.

Qui si dice che il nostro corpo sarà trasformato, in un corpo simile a quello che Gesù ha attualmente.


Ridiventate sobri per davvero e non peccate; perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna. Ma qualcuno dirà: "Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?" Insensato, quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore; ………. …….. Non ogni carne è uguale; ma una cosa è la carne degli uomini, un’altra la carne delle bestie, una cosa quella degli uccelli, un’altra quella dei pesci. …………. ……….. Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale.

Come vedi i nostri corpi naturali diventeranno CORPI SPIRITUALI. Questa è una definizione contraddittoria, dal tuo punto di vista. Come può un corpo essere spirituale? Beh, io non lo so. Ma Dio sì. E questo è quello che avverrà.


L'immagine e la somiglianza di cui parli è riferita allo spirito che può essere solo incorporeo.

Lo spirito altro non è che un consapevole sentire di coscienza. Il corpo e la mente sono solo strumenti che servono a sperimentare per acquisire consapevolezza.

La bibbia però non la pensa così. Queste tue definizioni sono la conseguenza di un pensare che è "altro" rispetto alla rivelazione biblica. Ed è anche "altro" rispetto al cattolicesimo.


Ma Dio è infinita consapevolezza e non ha bisogno di questi strumenti

Invece si è fatto uomo. Forse non aveva bisogno di farsi uomo, ma è un dato di fatto che si è fatto uomo ed è tuttora uomo. E un giorno noi saremo tali e quali a Lui. La grandezza dell’opera di Gesù sta proprio in questo: un giorno saremo come Lui: corpo glorioso, mente gloriosa e spirito glorioso. Non vedo l’ora.


Come puoi non comprendere dei concetti tanto semplici?

Li comprendo benissimo, ma li rigetto perché anticristiani.


Devo quindi dire che è la tua visione ad essere troppo legata alle forme e alla materialità e credo proprio che dovresti cercare di slegarti da questi lacci se vuoi veramente intendere la spiritualità.

Nel 1986 io non pensavo affatto a Dio, ma Egli pensava a me e mi ha tagliato la strada. Io pensavo quasi le stesse cose che tu hai scritto. Ma Gesù mi ha fatto cambiare opinione. Io non sono sicuramente convincente quanto Dio, ma ti auguro di subire lo stesso "agguato" da parte Sua.

Saluti.

JA


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Consiglia Elimina    Messaggio 48 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 21/08/2003 14.47

Caro Salvatore,

ti rispondo subito con piacere.


Bene fratelli ho seguito con interesse i vostri discorsi su questo argomento, e vorrei spiegato da JA o da Alfonso che fine hanno fatto i corpi dei santi che uscirono dalle tombe e apparvero a molti in Mt 27,52-53.

Perchè qui la Bibbia sta parlando chiaramente di corpi non di spiriti.

Pace

Salvatore


Il passo che citi è il seguente:


E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe s’aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti.


La prima considerazione importante è che se un fatto così significativo come una resurrezione accade, la bibbia lo riferisce. Quindi, questi uomini santi che erano morti (e conosciuti a quella generazione, altrimenti nessuno avrebbe potuto sapere che erano risorti), sono risuscitati con i loro corpi. Quindi, se Maria fosse stata assunta in Cielo, la bibbia ce lo avrebbe riferito. Ma così non è.


Seconda considerazione: il testo dice che sono risorti al momento della morte di Gesù, ma che sono entrati nella città santa dopo la Sua resurrezione. Questo è un dettaglio importante. Essendo risorti prima della resurrezione di Gesù Cristo i loro corpi non potevano essere gloriosi come quello di Gesù, quindi la loro resurrezione è da paragonare a quella di Lazzaro. E come Lazzaro sono probabilmente morti successivamente e oggi attendono la vera resurrezione come tutti noi. Se fossero saliti al Cielo come Gesù o Enoch o Elia, l’Apostolo ce lo avrebbe raccontato sicuramente, vista l'importanza del fatto.

Saluti.

JA


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 49 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 21/08/2003 15.22

Caro Alfonso,

è un piacere poter parlare con te su questo sito.


Alfonso:Tu ritieni che Elia e Enoch siano stati rapiti in anima corpo e spirito come Gesù da quello che ho capito,invece io ritengo che sono stati rapiti con lo Spirito. Il loro corpo è diventato polvere quando sono stati rapiti come dice Dio: perchè eri polvere e in polvere ritornerai (Genesi : 3:..19)

Altrimenti come si riconciliano questi versi

Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio; nè la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (I Corinzi 15:50).

Capisco il tuo punto di vista, ma non sono molto convinto di ciò. I passi che ho già citato nei miei precedenti interventi mi pare dimostrino bene che i due uomini di Dio siano stati presi. Dio ha in serbo per loro qualcosa. La mia ipotesi è quella che loro siano i due testimoni di cui parla Apocalisse. Se così fosse andrebbero incontro alla morte come tutti noi e poi risorgerebbero come tutti noi.

Altra considerazione: se il corpo di Elia fosse stato ridotto in polvere, Eliseo non lo avrebbe visto salire in Cielo in un turbine. Inoltre i vestiti di Elia sarebbero rimasti a terra tutti quanti. Invece Elia perse solo il mantello. Questo racconto mi pare che descriva bene un’ascensione fisica. Se fosse stata un’ascensione spirituale, Eliseo non avrebbe visto lo spirito di Elia salire in un turbine perché lo spirito è invisibile ai nostri occhi.

Un saluto fraterno.

JA


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Consiglia Elimina    Messaggio 50 di 64 nella discussione 
Da: nylusInviato: 21/08/2003 18.28
salve john
provo a risponderti senza essere prolisso
2 - della confessione ricordo due metodi standard.
il primo equivale ad un'enumerazione dei varti "reati" e delle varie complicità nel commetterle; seguito dal terrorismo fisico-spicologico del tipo: gesù piabe, finirai bruciato nell'inferno.
il secondo invece una chiacchierata condita da impressioni, consigli, imbonimenti, accordi e transazioni su cosa ritenere peccaminoso e su cosa non può non esserlo.
nel primo caso: una confessione da evitare
nel secondo caso: le chiacchierate me le faccio con chi mi pare.
3 - la messa è la celebrazione di un sacrificio, il perpeturasi di un rapporto intimo con dio. non capisco cosa succede se partecipo a questo rito di mercoledì.
5 - in quel modo di omaggiare i santi, dalla venerazione si sfocia nell'adorazione. la religione si fonde e diventa sottordine della mi sembra eccissivo per persone che si sono conquistate un posto vicino a dio per la loro vita da cristini esemplari.
7 - polvere ero e polvere diventerò, a che serve conservare e onorare un corpo vuoto che altro non è che cibo per vermi?
come affronto i problemi e l'intima visione delle "cose" potrà venire fuori solo da un dialogo lungo e non contraddittorio.

Nylus

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 51 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/08/2003 22.40

Caro YA


Riprendiamo dunque serenamente la nostra discussione dimenticando il piccolo incidente di percorso.

Il colore rosso contrassegnato dal nome "Gino" proveniva da un sito cattolico, quello azzurro è tuo, quello in neretto è mio.

Gino: L'immacolata vergine, preservata immune da ogni colpa .....

La bibbia: "..... poiché TUTTI hanno peccato e sono privi della gloria di Dio .... (Rom 3: 23).

La Bibbia dice anche che Gesù non aveva peccato: dunque troviamo già una prima eccezione alla regola espressa da Paolo. Maria è un’altra eccezione ma per ora proseguiamo con l’assunzione altrimenti andiamo off topic.

Gino: .... fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo .... orig

La bibbia: Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo.Gv 3:13

Quando si cita questo versetto bisogna precisare che vi sono state eccezioni documentate biblicamente e che quindi non deve essere preso in modo assoluto. Abbiamo ricordato l'esempio di Enoch ed Elia, e forse anche Mosè stando alla contesa per il suo corpo, tra Michele arcangelo e il diavolo (richiamato nella lettera di Giuda sulla base della tradizione giudaica)

Gino: … esaltata quale regina dell'universo …

La Bibbia: E mentre degli angeli dice: "Dei suoi angeli egli fa dei venti, e dei suoi ministri fiamme di fuoco", parlando del Figlio dice: "Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. Ebr 1: 7-8

Accanto al Re, il salmo 45 evidenzia la presenza della regina. Per il mio commento a tale salmo puoi vedere il seguente collegamento: LA REGINA

I cristiani dovrebbero avere una sola sicura speranza: Gesù Cristo.

Gesù Cristo è il fondamento assoluto della speranza, senza del quale non vi sarebbe assolutamente NULLA. Ma si compiace di servirsi degli uomini e di associarli alla sua opera di salvezza. Maria entra in questo progetto sotto molti aspetti.

Gino: Alla concisione dei testi ispirati, …..

JA: credo che in realtà i testi ispirati dicano poco e che quel poco sia contrario a ciò che insegna la chiesa di Roma.

Dicono poco e cioè sono appunto concisi ma dicono quanto basta per ritenere che non vi è contraddizione con quanto insegna la Chiesa: i versetti citati come assoluti, non sono poi così assoluti stando ad altre testimonianze bibliche che abbiamo visto e che ci consentono di ritenere che, per quanto riguarda Maria, non solo non vi è contraddizione ma una logica consequenzialità.

Gino: Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea,

JA: un evento così importante, se si fosse verificato, non sarebbe stato taciuto dalla bibbia.

Vedremo meglio il testo di Apoc.12 appena possibile.

Gino: Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.

JA: Se Maria è morta, ciò significherebbe che era una peccatrice come tutti noi (Rm 5: 18 e 6: 23 e Gc 1: 13-15). Se invece non avesse visto la morrte, perché le Scritture non ci dicono niente di ciò, visto che raccontano sia di Enoc, sia di Elia?

Cristo non aveva peccato e si è assogettato alla morte. Perché Maria non potrebbe essere immune da peccato e soggetta come il Figlio alla morte? Gli Atti degli apostoli raccontano fino ad un certo punto e poi si fermano, ma gli apostoli hanno continuato la loro opera. La Bibbia non dice tutto quello che continuò a fare Pietro, Paolo Filippo, Maria ecc. L’argomento del silenzio di per sé non costituisce una prova che un determinato evento non abbia avuto luogo. Ecco perché ci serviamo della tradizione, degli scritti patristici, della liturgia, dei credi, dei concili per arrivare a conoscere altri elementi della fede, che ci consentono di far emergere sempre più profondamente la stessa Scrittura.

Gino: Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura ....

JA: Mi pare che, come ho mostrato sopra, la Sacra Scrittura, confuti questa dottrina.

Abbiamo parlato sufficientemente di alcune ECCEZIONI a certe regole generali enunciati nella Bibbia. Vorrei sottolineare fortemente questo concetto perché solitamente, si citano solo taluni versetti a proprio vantaggio, tacendo o ignorando quelli che possono mettere in difficoltà il ragionamento desiderato. Ma vanno sempre considerati tutti gli elementi per non vanificare la verità biblica.

Gino: ... Maria viene presentata come nuova Eva ...

JA: saresti così gentile da dirmi in quale passo biblico?

E’ la tradizione della Chiesa, concordemente al fatto che Paolo chiama Cristo nuovo Adamo, che ce la presenta come tale. Vedi Ireneo di Lione nella sezione patristica.

Gino: Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice ....

La bibbia: E Maria disse: "L’anima mia magnifica il Signore e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore Lc 1: 46-47.

JA: Maria doveva essere salvata come tutti noi. E come tutti noi, per essere salvata, ha fatto la Sua volontà. Dichiararla cooperatrice (nel senso di corredentrice) non è corretto. Isaia 40: 10-31 è esplicito al riguardo.

Gino: Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, .... ..... anche sulla morte ...

JA: Gesù ha sicuramente trionfato sulla morte perché ha deposto la Sua vita volontariamente e poi l'ha ripresa. Maria, nella migliore delle ipotesi, avrebbe solo ricevuto un dono. Quindi, comunque la si rigiri, è sempre Dio che trionfa, non Maria.

Ognuno di noi collabora con Dio svolgendo il compito secondo le energie e i talenti affidati da Dio. Non bisogna mai confondere l’assoluto col relativo: tutto quello che riguarda Dio è assoluto, quello che riguarda riesce a stare in piedi solo per grazia di Dio. Maria è per grazia quello che è: COLMATA DI GRAZIA, molto prima che l’angelo glie lo comunicasse.

Gino: ... poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.

JA: almeno su questo siamo d'accordo. Ma ciò avviene mediante la resurrezione. E come tu certamente saprai, ci sono due resurrezioni: quella dei giusti e, dopo 1000 anni (Apocalisse 19-22), quella di tutti gli altri. Maria parteciperà alla prima resurrezione.

Come saprai, la questione millenaristica non ha ricevuto una definizione da parte della Chiesa, che ha ritenuto come possibili le ipotesi di S.Agostino; ma il dibattito e la riflessione teologica al riguardo resta aperto. Pertanto, ammesso che vi sia questo millennio, Maria sarà già in cielo col suo corpo per accogliere i risorti.

Non si ritira davanti all'annunciazione dell'Angelo che la chiama ad essere Madre di Dio.

Obbedisce a Dio, rischiando la vita. Tanti altri lo hanno fatto e sono stati dichiarati da Dio e da Gesù beati. Ribadisco che non può essere madre di Dio, ma solo di Gesù uomo.

Non si può dividere l’unica persona di Gesù Cristo nel quale coesistono la natura umana indissolubilmente unita a quella divina. Per cui Egli è uomo e anche Dio nella stessa sua unica persona. Maria è madre di questa unica e indivisibile Persona. L’argomento potrà essere ripreso a parte, volendo.


E attende il suo giorno: il giorno del ritorno a casa: un giorno che Dio ha voluto fosse glorioso, sottraendola alla dura prova della morte e volendola accanto con il suo corpo...

Leggendo queste righe, sembra che per il vescovo Riboldi, Maria non ha visto la morte. Ma mi pare che il dogma lo contraddica.

Probabilmente, come si è espresso tempo fa il papa, Maria non è stata risparmiata dalla morte, ma non è stata trattenuta dalla morte, così come il Figlio.

.ma quel giorno è l'infinita gioia di
entrare nel mondo che ci appartiene, il Cielo, vicino al Padre,
al Figlio, allo Spirito Santo e alla nostra Mamma.

Se leggiamo Apocalisse, vediamo chiaramente che il mondo che ci appartiene è la nuova terra su cui si trova la Gerusalemme che è scesa dal Cielo, perché è Dio che vuole abitare con gli uomini. Non saranno gli uomini ad abitare con Dio in Cielo. E non si parla di Maria come qualcuno di importante…

Apoc.12 presenta una "donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi": vi sono fondate ragioni per ritenere che sia proprio Maria la donna vista da Giovanni, con tutta l’importanza dei significati ad essa connessi.

Con affetto.


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 52 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 21/08/2003 23.51
Caro Teofilo vedo che il discorso adesso si è concentrato sull'Immacolata concezione, per quando riguarda l'assunzione di Maria in anima corpo e spirito,la Bibbia tace, e quando tace significa che dobbiamo tacere anche noi e meditare. Dio sapeva che le persone si avrebbero affidato alla tradizione, per questo ha rimasto scritto tutto le cose essenziali nella sua Parola
Vedi che dicendo che Maria è nata senza peccato, quando la Bibbia non lo dice, equivale a far dire alla Bibbia cose non insegnate,ma insegnate dalla tradizione. Gesù ha condannato la tradizione, perchè i scribi e i farisei avevano aggiunto alla sua Parola dottrine di uomini.
Se Maria è nata senza peccato la rendete uguale a Dio,ed ecco che da qui giustificate il culto a Maria.
Leggo spesso delle pregheire dove trovo scritto Maria salvami, Maria aiutami,Maria proteggimi, e poi quante Marie ci sono? Maria è una sola giusto?  
Ma veniamo al'Immacolata concezione, Maria è nata da Gioacchino ed Anna, quindi da seme corruttibile, solo Gesù è nato senza peccato perchè è disceso dal cielo e si è incarnato nella vergine Maria per la salvezza di noi peccatori..
Se Maria è nata da Gioacchino ed Anna, significa che la sua nascita è stata uguale a tutti gli uomini, e come tutti gli uomini e donne anche Maria è stata sogetta al peccato, fino a che Gesù non l'ha Salvata con la sua morte in croce.
Se Gesù non moriva sulla croce per i nostri peccati, nessuno poteva essere salvato e nemmeno Maria.
Con affetto
Alfonso

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 53 di 64 nella discussione 
Da: nylusInviato: 22/08/2003 12.16
come dice alfonso
maria è nata da seme corruttibile
ella stessa è corruttibile
pertanto
gesù è cresciuto assumendo sostanze corruttibili dal corpo di maria.
sono un pò perplesso.
Nylus

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 54 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/08/2003 22.56
Apoc.12: la Donna e il dragone

Carissimi, inserisco un commento al testo di Apoc. cap.12, messo insieme consultando diversi commentari. Si tratta della convinzione personale che mi sono fatto di questo prezioso testo della Scrittura che è centrale nel libro dell'Apocalisse. La parte scritta in rosso è la traduzione CEI del testo, mentre il neretto è il commento.

Nel cielo apparve poi un segno grandioso:

L’espressione usata e la donna che partorisce rimandano alla profezia di Isaia 7,10 ss in cui il re Acaz ottiene questa promessa: "Il Signore stesso darà a voi un SEGNO: ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio e gli porrà nome Emanuele.

Il Segno raggiunge la sua pienezza che è determinata dall’aggettivo "grandioso". Una DONNA ha come vestito il sole della inscrutabile Divinità. Essa è ricolma dello splendore divino.

Troviamo agli inizi della storia umana, in Gen.3,15 questa promessa da parte di Dio: "io porrò inimicizia tra te e la DONNA tra la tua stirpe e la sua stirpe, questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai i calcagno.

Con queste parole primordiali pronunciate subito dopo il peccato, la DONNA dei disegni salvifici, entra nella storia dell’uomo, dando alla luce Colui che avrebbe schiacciato la testa del serpente.

E’ il segno, che si realizza al di sopra della terra e nello stesso tempo si innalza partendo dalla terra.

una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.

Consideriamo attentamente quella APPARIZIONE della DONNA ammantata della luce del sole. Di fronte a questa DONNA fasciata di luce, sospesa sulla luna, coronata da una costellazione di dodici astri, allusione alle tribù d’Israele e agli apostoli, potremmo domandarci, come si fa nel Cantico dei Cantici davanti a una figura simile: "Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, splendente come il sole?" (6,10).

L’interpretazione più naturale e immediata che è anche quella trasmessaci da coloro che ci hanno preceduto nei secoli trascorsi, è quella che identifica nella donna, Maria che genera il Cristo.

Il primo di cui si conservi il riferimento scritto a questo passo di apoc.12, fu sant’Epifanio, vescovo di Salamina nell’isola di Cipro, nato nei pressi di Gaza in Palestina attorno al 315: Egli ritiene che il passo si riferisca a Maria.

Maria, va considerata, in prima istanza, come il segno grandioso che apparve nel cielo. Anche se con tale segno sono connessi altri significati riferibili al popolo eletto e alla Chiesa, (di cui Maria è figura eminente come singolare figlia di Sion che discende dalla genealogia di Abramo e Davide e diventa la capostipite del nuovo popolo di Dio), non bisogna ignorare quelli materialmente descritti nei Vangeli come avvenuti sul piano individuale nella vicenda terrena di colei che viene espressamente chiamata DONNA da Gesù stesso.

Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.

Lett. grida, essendo in doglie e tormentata per partorire.

Per lunghi secoli Israele portò nel suo seno la promessa del Redentore, promessa che venne assumendo forme sempre più definite e precise per opera dei profeti.

Poichè tale passo è stato interpretato esplicitamente da Mt.1,22-23 in senso messianico-individuale, è da ritenere che Giovanni qui, pensando al Messia-individuo, alluda alla Madre-individuale del Messia stesso, e cioè a Maria....."

Anche l'esegesi "evangelica" non può fare a meno di riconoscere un chiaro riferimento a Maria in questo versetto; così riferisce il commentario di laparola.net:

"A misura che le circostanze esterne del popolo si fecero più tristi con l'esilio, con la perdita dell'indipendenza nazionale, con la persecuzione, l'aspirazione dei credenti verso l'adempimento della "speranza d'Israele" divenne più angosciosa ed è raffigurata qui dalle doglie del parto le quali, fisicamente, non toccarono se non alla vergine israelitica che portò nel suo seno il bambino Gesù. L'aspettazione della "consolazione d'Israele", della nascita del Re dei Giudei, al principio dell'era cristiana, era generale (Luca 2:25,38; Cfr. Michea 4:9-10; 5:1-3; Isaia 8:23-9:6).

Le doglie del parto vengono viste come letterali da parte non cattolica, mentre da parte cattolica sono riferibili alle sofferenze morali e fisiche che Maria dovette affrontare sin dal momento della sua risposta: "Eccomi, sono la serva del Signore": la sofferenza per la possibile incomprensione e rifiuto di Giuseppe e di tutti, la concitazione e il disagio del viaggio per il censimento, la difficoltà di trovare un alloggio, il parto improvviso e in stato di estrema indigenza, la profezia della spada che le avrebbe trafitto il petto, unendosi misticamente al suo Figlio crocifisso.

Maria è la prima credente e quindi Chiesa prima della Chiesa, dal momento che ha portato in grembo il Messia partorendolo nella realtà, è legittimo e doveroso vedere la Madre di Gesù nella Donna del grande segno. Anzi è illogico e fuorviante ignorare questa principale e lampante interpretazione.

Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4 la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. 5

Ricorda innanzitutto sul piano storico, la diabolica furia di Erode che scatena un eccidio violento contro i bimbi di Betlemme pur di eliminare il Bambino Gesù. Rimanda anche all’editto del Faraone di far uccidere tutti i bimbi ebrei tra cui Mosè che si salva per divina disposizione.

Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro,

E’ solo Maria che sul piano fisico ha partorito Cristo il cui riferimento è diretto e chiarito dalla sua speciale missione di Re di tutti i popoli.

e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.

La maggioranza degli esegeti vi vedono l’assunzione di Cristo al cielo, però risulta strano che la visione passi immediatamente all’epilogo della vicenda umana del Messia. Può indicare più verosimilmente un nascondiglio divino preparato per il Figlio di Maria che è al tempo stesso Figlio di Dio, subito dopo la sua nascita. Paolo, riferendosi alla nostra vicenda terrena.di credenti, usa ad esempio una espressione che può rendere l’idea qui espressa: "la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio "(Col 3,3).

6 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Possibile allusione alla sua permanenza in Egitto in attesa che termini la persecuzione di Erode.

7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, 8 ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. 9 Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. 10 Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:

"Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l`accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. 11 Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell`Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. 12 Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo".
Si tratta della lotta e del canto di vittoria contro il diavolo, prima in cielo e poi sulla terra, per mezzo del sangue di Cristo, in mezzo a durissime prove, che continuano fino a che duri il poco tempo previsto.
13 Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio.
Ancora un riferimento alla madre del Messia da cui è stato effettivamente partorito.
14 Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente.
Il versetto 13 è simile al versetto 6, ma è difficile pensare ad una ripetizione dello stesso concetto. Può essere una ripresa del motivo interrotto dal cantico della salvezza. Può anche trattarsi però del trasferimento di Maria in cielo, dal momento che si fa riferimento a "due ali della grande aquila" che la portano nel rifugio preparato per lei che resta un luogo deserto (che in questo caso potrebbe significare che non è ancora abitato dai corpi di altri risorti) e lontano dalle brighe umane e diaboliche. L’espressione: " ali d’aquila" rimanda anche ad Esodo 19,4 in cui Dio aveva liberato Israele portandolo su ali d’aquila lontano dall’oppressione egiziana, e può altresì essere inteso come prefigurazione del rapimento dei credenti durante il regno dell’Anticristo, la cui durata sarebbe appunto di tre anni e mezzo.
15 Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d`acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16 Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
Il tentativo del diavolo di travolgere la DONNA fallisce, in quanto essa è stata portata al sicuro.
17 Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. 18 E si fermò sulla spiaggia del mare

La DONNA è la madre del Messia e dei fedeli. Troviamo che sotto la Croce, Gesù, affida alla madre il discepolo Giovanni che Egli amava, dicendo: DONNA ecco tuo figlio. Proprio durante il momento più atroce dello spasimo per la morte del Figlio e in cui effettivamente la spada le trapassava il petto, come per le doglie di un parto, Maria diventa madre di un altro figlio.

Come Abramo fu padre secondo la fede in Dio Padre, di una discendenza numerosa, Maria, fu madre di una discendenza spirituale, secondo la fede in Dio Figlio, che essa per prima accolse nell’anima, attraverso l’annuncio della Parola, e nel suo corpo, attraverso l’incarnazione della Parola. I veri fratelli di Gesù non possono non essere veri figli di Maria.

Maria, che è in tal senso, madre della Chiesa, diventa anche il segno e la prefigurazione di quanto la Chiesa dovrà sostenere nel suo cammino verso la patria celeste attraversando le tappe e le prove significate nel grandioso segno visto da Giovanni. Dunque è Maria la Donna che viene vista come segno grandioso, nella luce radiosa del sole e circondata dagli altri luminari celesti, è legittimo e consequenziale concludere che essa sia stata assunta in cielo, come lo erano stati già anche Enoch ed Elia.

Con affetto


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16/10/2009 18:16
 
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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/08/2003 23.15
Caro Alfonso,
il tema della Immacolata concezione potrà essere ripresa in altro forum. In questo stiamo trattando dell'assunzione.
Per quanto riguarda la tradizione della Chiesa ti prego di leggerti quanto già detto in questo collegamento in modo da non ripetere il concetto ampiamente spiegato che la Tradizione di origine apostolica è espressamente prevista dalla Scrittura.
Con affetto

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Da: Soprannome MSN°GinoInviato: 23/08/2003 11.57
 

Con Maria nel nuovo millennio

di STEFANO DE FIORES

L’Assunta nel cammino della Chiesa
   

Le ragioni teologiche che hanno contribuito all’affermazione dogmatica dell’assunzione di Maria al Cielo "in corpo e anima" . – Lo sviluppo del dogma nella storia della Chiesa.

Girolamo da Cremona, Assunzione della Vergine – Corale miniato (sec. XV), Duomo di Siena. - Giornata memorabile nella storia della Chiesa cattolica fu quel 1° novembre 1950, quando Papa Pio XII definì il dogma dell’Assunzione di Maria in Cielo.

Allora, alla presenza e in comunione con il Collegio cardinalizio, con 700 Vescovi e con la folla delle grandi occasioni, Pio XII interpretò con indovinate parole dal sapore olistico la solennità del momento: "Come scosse dai palpiti dei vostri cuori e dalla commozione delle vostre labbra, vibrano le pietre stesse di questa patriarcale Basilica e insieme con esse pare che esultino con arcani fremiti gli innumerevoli e vetusti templi, innalzati per ogni dove in onore dell’Assunta […]".

Quel giorno tuttavia non è giunto all’improvviso. Nessuna realtà ecclesiale s’improvvisa, perché la crescita della Chiesa nella verità per opera dello Spirito è frutto di un impegno di tutte le componenti del popolo di Dio.

I tre principali fattori dello sviluppo dei dogmi sono indicati dal Vaticano II: "Questa tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo: cresce infatti la comprensione, tanto delle cose che delle parole trasmesse, sia con la riflessione e lo studio dei credenti, i quali meditano in cuor loro (cfr Lc 2,19;51), sia con l’esperienza data da una più profonda intelligenza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro ai quali con la successione episcopale hanno ricevuto un sicuro carisma di verità (DV 8)".

Questo è valso per l’Immacolata Concezione, che non si spiega senza la fede intuitiva della gente per la quale peccato e Madre di Dio sono realtà incompatibili. E il medesimo processo, sebbene in forma meno polemica e più propositiva, si riscontra nella storia del dogma dell’Assunta.

Anche qui non mancarono le difficoltà, che però alla fine vennero superate dal supremo Magistero della Chiesa.

Giambattista Tiepolo, L’Immacolata assunta tra gli Angeli – Museo del Prado, Madrid.
Giambattista Tiepolo, L’Immacolata assunta tra gli Angeli – Museo del Prado, Madrid.

L’assunzione di Maria nella storia della Chiesa

L’argomento capitale cui si richiama Pio XII per definire l’assunzione di Maria – come aveva già fatto Pio IX per l’Immacolata Concezione – è senza dubbio il fatto ecclesiale (factum Ecclesiae), cioè il sentimento dei fedeli (sensus fidelium) favorevole alla prerogativa finale della Vergine che si tramuta in consenso dei fedeli (consensus fidelium), verificato dal Magistero della Chiesa.

Per la "Munificentissimus Deus", proprio dal consenso universale del Magistero ordinario della Chiesa si trae un argomento certo e sicuro per affermare che l’assunzione corporea della beata Vergine Maria al Cielo – la quale, quanto alla celeste glorificazione del corpo virgineo dell’augusta Madre di Dio, non poteva essere conosciuta da nessuna facoltà umana con le sole forze naturali – è verità da Dio rivelata.

Nell’Allocuzione concistoriale pronunciata due giorni prima della definizione, Pio XII riferendosi alla Lettera inviata a tutti i Vescovi nel 1946, aveva parlato del "coro mirabile e quasi unanime delle voci dei Pastori e dei fedeli, che professavano la stessa fede e chiedevano la stessa cosa come sommamente desiderata da tutti". Poiché "la Chiesa Cattolica tutta non può ingannare né essere ingannata", egli deduce che "tale verità, fermamente creduta dai sacri Pastori e dal popolo, è stata rivelata da Dio e può essere definita con la nostra suprema autorità".

La definizione del 1950 conferma il modello inaugurato nel 1854: non è il Concilio a prendere una decisione in comunione con il Papa e in occasioni di eresie, ma è il Romano Pontefice nella sua responsabilità personale di Pastore supremo della Chiesa a decidere circa una verità posseduta da tempo immemorabile, dopo aver consultato tutta la Chiesa attraverso i Vescovi.

Tuttavia, Pio XII ha cura di richiamarsi, come a fondamento ultimo di una verità di fede, alla Scrittura interpretata dalla tradizione ecclesiale.

Tale tradizione si manifesta in tre componenti della Chiesa che hanno contribuito alla maturazione della verità concernente l’atto finale della biografia di Maria: il popolo, i teologi e il Magistero.

Proclamazione del dogma dell’Assunzione della Vergine da parte di Papa Pio XII (fotomontaggio).
Proclamazione del dogma dell’Assunzione della Vergine da parte di Papa Pio XII (fotomontaggio).

La fede del popolo di Dio

Non dovette tardare a essere posta la questione fondamentale che riguardava la sorte del corpo della Madre di Gesù.

Una prima risposta è data a livello popolare dalla percezione di Maria nel suo stato glorioso, come santa, potente e misericordiosa, quindi in grado di soccorrere nei pericoli. Ne sono testimoni nel II secolo i graffiti di Nazareth, mentre un vivo senso di fiducia nell’intervento della Theotòkos è testimoniato dalla più antica preghiera mariana: il "Sub tuum praesidium", trovato su un papiro egiziano non posteriore al III secolo. L’uso di invocare Maria è testimoniato da Gregorio Nazianzeno (+ 390), che racconta come la bellissima vergine Giustina (III secolo) implorò "supplice la Vergine Maria affinché le recasse aiuto" in un momento di pericolo.

Il vescovo Severiano di Gabala (+dopo 408) offrirà un fondamento teologico alla preghiera dei fedeli a Maria affermando che ella: "…gode, perché si trova in uno splendido luogo, perché è nella regione dei vivi, lei che è madre della salvezza, lei che è sorgente della luce percettibile".

Quale che sia l’origine degli apocrifi dell’assunzione, essi circolavano in mezzo al popolo, dal momento che lo Pseudo-Decreto Gelasiano mette in guardia dal "liber qui appellatur Transitus sanctae Mariae", che nella versione purificata dello Pseudo-Melitone trovò larga diffusione soprattutto in Oriente, dove nessuna obiezione fu sollevata contro il racconto dell’assunzione corporea di Maria.

Oggi, grazie alle scoperte archeologiche e agli studi sugli apocrifi del ‘Transitus’, le origini delle tradizioni sulla fine terrena di Maria hanno ricevuto un’inattesa illuminazione.

Nel 1972 l’inondazione della chiesa del Getsemani, contenente la tomba della Vergine, ha spinto a intraprendere degli scavi, che hanno appurato vari rifacimenti sotto gli Imperatori Teodosio (379-395) e Maurizio (582-602), e al tempo delle Crociate.

Il fatto che i reperti archeologici siano in accordo con varie redazioni del ‘Transitus Virginis’ (circa le tre camere sepolcrali e la tomba nuova di Maria) ha condotto gli studiosi francescani B. Bagatti ed E. Testa ad esaminare gli apocrifi riguardanti gli ultimi eventi della vita della Vergine.

Le varie redazioni del ‘Transitus’ sono fatte risalire ad un prototipo non già del V-VI sec. ma del II sec., e probabilmente al testo di quel Leucio di cui parla il ‘Transitus’ latino attribuito a Melitone di Sardi e che avrebbe corrotto (‘depravavit stilo’) il racconto della ‘dormizione di Maria’.

Poiché alcune redazioni del ‘Transitus’ contenevano dottrine teologiche giudeo-cristiane (scala cosmica e dei sette cieli, Cristo come angelo, rivelazione dei segreti...), B. Bagatti rileva come esse tradiscano un tempo di composizione anteriore al IV secolo, quando furono combattute dai Padri.

Il documento originale della ‘Dormitio’ è una composizione di giudei cristiani – presenti a Gerusalemme fino a tutto il IV secolo –, che trasmette il triplice evento: morte di Maria e affidamento della sua anima agli Angeli Michele e Gabriele, deposizione del suo corpo nella tomba del Getsemani, riunione della sua anima al corpo e trasferimento in Cielo.

Secondo F. Manns, il ciclo apocrifo della "Dormizione di Maria" sarebbe un’emanazione della Comunità primitiva di Gerusalemme e "serviva di testo liturgico nelle celebrazioni presso la tomba di Maria".

In Occidente nel IX secolo, quando inizia la contrapposizione tra i teologi che affermano l’assunzione corporea e quelli che la negano, "la festa liturgica e la fede nell’assunzione di Maria, in qualunque modo intesa, erano radicate nel popolo cristiano e la tomba vuota di Maria a Gerusalemme era nota".

Ludovico Mazzanti, L’Assunta – Museo Santuario di Montevergine (sec. XVIII).
Ludovico Mazzanti, L’Assunta – Museo Santuario di Montevergine (sec. XVIII).

Discussione e precisazioni dei teologi

Nella storia del dogma troviamo diversi momenti di discussione teologica pro o contro l’assunzione corporea di Maria: prima nell’epoca patristica, poi nel Medioevo e, infine, alle soglie della definizione dogmatica.

Riprendiamo, a titolo esemplificativo, qualche frammento dal primo millennio di storia della Chiesa.

1.Il problema dell’assunzione e la sua soluzione in Epifanio

Il primo a porre la questione della fine terrena di Maria è Epifanio di Salamina nel suo ‘Panarion’ (377). Pur essendo profondo conoscitore delle tradizioni palestinesi, confessa di non sapere rispondere.

Egli avanza varie ipotesi, ma preferisce con la Scrittura osservare il silenzio e ammirare la grandezza del prodigio: "La Scrittura ha serbato in proposito il silenzio più completo a causa della grandezza del prodigio; per non suscitare uno stupore eccessivo nell’animo degli uomini. Personalmente non oso parlarne; preferisco impormi un atteggiamento di riflessione e di silenzio. […]".

2.L’omelia del Vescovo Teoteknos di Livia

La situazione cambia nel sec. VI, quando troviamo una chiara testimonianza sull’assunzione della Madre di Dio nell’omelia del Vescovo Teoteknos di Livia, pubblicata da A. Wenger nel 1955.

In essa s’invita a celebrare "la festa delle feste, l’assunzione della Semprevergine" e si afferma esplicitamente che come Enoch "fu assunto da questo mondo, perché piacque a Dio e non vide la morte; a maggior ragione Dio assunse Maria in corpo e anima al paradiso di delizie".

Il termine ‘dormizione’ è evitato, ma l’omelia è ricca di motivazioni teologiche e di intuizioni come quella della presenza protettrice di Maria: "Quand’era in terra, vegliava su tutti, era come una provvidenza universale per tutti i suoi sudditi. Assunta in cielo, costituisce per il genere umano una fortezza inespugnabile, intercedendo per noi presso suo Figlio e Dio".

3.Pascasio Radberto e la lettera ‘Cogitis me’

Tra le monache del Convento di Soissons era sorta verosimilmente una discussione intorno all’oggetto della festa dell’assunzione, cioè se Maria fosse stata assunta in Cielo anche con il corpo. Viene interpellato un autore che si nasconde sotto il nome di Girolamo e poi ravvisato comunemente in Pascasio Radberto (+870), dotto monaco di Corbie presso Amiens in Francia.

Egli risponde con la lettera ‘Cogitis me’, dove afferma bensì il fatto dell’assunzione, ma non precisa se essa avvenne con il corpo della Vergine. Anzi, con senso critico, mette in guardia le monache dall’interpretare un apocrifo del ‘Transito’ come se raccontasse cose reali.

Radberto intende rimanere fedele alla Scrittura che tace sull’assunzione corporea, lasciando aperta la questione: "Cosa accadde del suo corpo, è secondario ed inoltre molto difficile da determinare, perché di una salma di Maria non si trova traccia; soltanto alcuni affermano che essa sia risorta e sia adesso rivestita d’immortalità (c. 9).

La festa dell’assunzione, dunque, dice solo che Maria oggi è stata assunta in Cielo, come la liturgia da tempo celebra in questo giorno. Con altre parole: la Chiesa celebra oggi il ricordo del trapasso della Madre del Signore, come celebra il giorno della morte di tutti i Santi (c. 23)".

4. Ratramno di Corbie e l’enucleazione della verità biblica

Ben presto appare una replica allo Pseudo-Gerolamo sotto il nome di Agostino che finirà per imporsi ai teologi scolastici dei secoli seguenti. Lo Pseudo-Agostino, verisimilmente Ratramno di Corbie (+868), concorda con Radberto sul silenzio della Scrittura e sulla relativizzazione degli apocrifi, ma conferisce grande valore per l’enucleazione della verità alla ragione che porta a conclusione le affermazioni bibliche: "Poiché la Sacra Scrittura ha lasciato diverse cose allo sforzo della ricerca, queste non sono da ritenere superflue, allorché le cose vere sono rese note attraverso la ricerca. L’autorità della verità è infatti feconda; e mentre essa viene accuratamente discussa, uno si rende conto del come essa generi da sé ciò che essa è veramente".

Stefano De Fiores


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Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 23/08/2003 13.35
Caro Teofilo faccio riscontro al tuo post " La Donna eil dragone del cap.12 di apocalisse.
La donna è figura della chiesa
Apocalisse 12

1 Sezione Quarta. Apocalisse 12:1-18. IL FURORE DI SATANA CONTRO CRISTO E CONTRO LA SUA CHIESA

Perchè il regno di Cristo sia effettivo, bisogna che siano vinti tutti i suoi nemici. Il primo in ordine di tempo come pure in fatto di potenza, è Satana, giacchè il conflitto tra il bene ed il male ha le sue origini nel mondo spirituale: è principiato nel cielo ma avrà il suo epilogo sulla terra. Apocalisse 12 ci riporta quindi alquanto indietro ed anche nel mondo invisibile per farci meglio comprendere le manifestazioni estreme del male che saranno descritte nei capitoli seguenti.


Poi apparve un gran segno nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle.

Lo spettacolo che si presenta agli occhi del veggente nell'estasi è chiamato un gran segno perchè è grandioso a vedersi e perchè ha un significato importante. Chi è la donna rivestita del sole? Il fatto ch'essa è incinta e sul punto di partorire un figlio e che questo figlio è indubbiamente il Messia Apocalisse 12:5 ha fatto credere ad alcuni che si trattasse della Vergine Maria, della madre di Gesù; ma gli altri dati, della visione non possono riferirsi a Maria: essa fugge nel deserto (Apocalisse 12:6,13 e segg.) perchè perseguitata dal dragone che le getta dietro come un fiume d'acqua; non potendo distrugger lei, il serpente fa guerra al «rimanente della progenie d'essa» che sono i fedeli cristiani Apocalisse 12:17. Si tratta, secondo altri, della Chiesa cristiana; ma siccome non si può dire che la Chiesa fondata da Cristo sia stata la sua madre, si è dato al simbolo un senso puramente spirituale: la Chiesa con la predicazione fa nascer Cristo nel cuore dei credenti, ovvero ancora la Chiesa degli ultimi tempi affretta coi suoi sospiri angosciosi l'avvento di Cristo qual giudice e re. Questa spiegazione ultra spirituale appare poco soddisfacente di fronte alle allusioni manifeste di Apocalisse 12:5 ai fatti storici della nascita e dell'ascensione di Gesù. Buona parte degli espositori vedono nella donna la personificazione dell'Israele credente dal seno del quale, secondo le profezie, doveva uscire il Salvatore del mondo, il leone della tribù di Giuda, il figliuol di Davide. Il popolo è spesso nell'Antico Testamento rappresentato come la sposa dell'Eterno Isaia 54:66; e la nascita di Gesù in Betleem è celebrata da Maria, da Zaccaria, da Simeone, come il compimento delle antiche promesse divine ad Israele. Questa opinione contiene molti elementi di verità, ma si urta ad una difficoltà grave. Come spiegare la persecuzione della donna (Israele) per parte del serpente, la, fuga di lei nel deserto, i 1260 giorni del suo soggiorno colà? Si parla della dispersione d'Israele fra le genti, ma questa fu la, conseguenza dell'incredulità d'Israele di fronte al Messia; si parla del residuo d'Israeliti credenti nascosti, a dir così, in mezzo ai cristiani etnici; ma la difficoltà sussiste.

Ci sembra perciò meglio fondata l'interpretazione che nella donna vede raffigurato il popolo di Dio nella sua vasta unità, l'Israele di Dio che abbraccia i credenti nel Cristo venturo ed i credenti nel Cristo venuto. L'Apocalisse non fa differenza fra credenti israeliti ed etnici. La Chiesa cristiana è la continuazione sotto forma non nazionale ma più vasta, del popolo di Dio antico. Essa è perciò raffigurata nei centoquarantaquattromila delle tribù d'Israele, negli adoratori del Santuario Apocalisse 11:1-2, nella Gerusalemme che scende dal cielo. Cfr. Galati 4:26. La comunità dei credenti personificata nella donna è rivestita del sole perchè gode della luce della rivelazione divina ch'essa dovrà sparger nel mondo. Ha la luna sotto i piedi perchè la conoscenza della verità religiosa e morale ch'ella possiede è di gran lunga superiore ai pallidi raggi riflessi e mutevoli della sapienza umana e delle religioni pagane. Ha sul capo una corona di dodici stelle che possono rappresentare i patriarchi da cui discendeva l'antico Israele Romani 9:5 ed anche i dodici apostoli che sono i padri spirituali del popolo di Dio sotto il nuovo patto. La nuova Gerusalemme porta i nomi delle dodici tribù sulle sue porte, e i nomi dei dodici apostoli sui suoi fondamenti Apocalisse 21:12,14.

2 Ella era incinta e gridava nelle doglie tormentose del parto.

Lett. grida, essendo in doglie e tormentata per partorire. Per lunghi secoli Israele portò nel suo seno la promessa del Redentore, promessa che venne assumendo forme sempre più definite e precise per opera dei profeti. A misura che le circostanze esterne del popolo si fecero più tristi con l'esilio, con la perdita dell'indipendenza nazionale, con la persecuzione, l'aspirazione dei credenti verso l'adempimento della «speranza d'Israele» divenne più angosciosa ed è raffigurata qui dalle doglie del parto le quali, fisicamente, non toccarono se non alla vergine israelitica che portò nel suo seno il bambino Gesù. L'aspettazione della «consolazione d'Israele», della nascita del Re dei Giudei, al principio dell'era cristiana, era generale (Luca 2:25,38; Cfr. Michea 4:9-10; 5:1-3; Isaia 8:23-9:6).

3 E apparve un altro segno nel cielo; ed ecco un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi.

Di fronte alla donna che rappresenta l'umanità credente, appare il primo e il massimo nemico di essa sotto la figura ben notte dalla Genesi, del serpente. Il dragone non è altro che un enorme serpente. Nei libri poetici dell'Antico Testamento figura talvolta come un mostro marino. E rosso - lett. 'color fuoco' - che può, significare o il suo carattere sanguinario (cfr. Apocalisse 6:4: è omicida fin dal principio, Giovanni 8:44), o la sua sete di distruzione. Fuoco e sangue seguono dovunque le sue orme nella storia. Ha sette teste e sulle teste sette diademi che sono l'emblema dell'autorità regale; e con questo si accenna all'universalità - dell'imperio nefasto del principe di questo mondo e alla varietà e molteplicità delle potenze terrene che sono da lui adoprate come strumenti. La bestia che Giovanni vedrà salir dal mare Apocalisse 13:12 avrà dieci corna e sette teste e di essa si dirà che «il dragone le diede la propria potenza e il proprio trono e grande potestà».

4 E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra.

Con questo vien raffigurata la vasta influenza di seduzione esercitata da Satana nel mondo superiore degli angeli: egli è riuscito a trascinar nella sua ribellione un gran numero di quegli esseri celesti che sono paragonati alle lucenti stelle del firmamento. Si parla in Apocalisse 12:7 del dragone e dei suoi angeli che combattono e sono vinti e gettati sulla terra. A questo deve riferirsi l'espressione: 'le gettò sulla terra' ch'è il risultato; e non l'ultimo, dell'aver seguito il diavolo nella sua ribellione. «Rese terreni, dice un antico annotatore, quelli ch'eran celesti, tenebrosi quei che brillavan come stelle». Altri vede nelle 'stelle del cielo' i dottori della Chiesa trascinati nell'apostasia o fatti strumenti di perversione per altri nel mondo.


E il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, affin di divorarne il figliolo, quando l'avrebbe partorito.

L'inimicizia del serpente antico contro al Cristo si palesa fin dalla nascita del fanciullo. Per mezzo di Erode cerca di farlo sopprimere; più tardi cercherà di ucciderlo moralmente facendolo cader nel peccato con svariate tentazioni; lo circonderà d'insidie e finirà con l'ottenere che Giudei e pagani lo inchiodino alla croce. S'illuderà di aver vinto, ma l'illusione sarà breve.

5 Ed ella partorì un figliuolo maschio,

l'erede regale promesso,


che ha da reggere tutte le nazioni con verga di ferro

Si allude qui manifestamente alle parole del Salmi 2 in cui Dio promette al re messianico da lui stabilito, l'imperio su tutte le nazioni: 'Chiedimi, e ti darò le nazioni per tua eredità, e le estremità della terra per tuo possesso. Tu le fiaccherai (Settanta: pascerai, reggerai) con scettro di ferro...' Salmi 2:8-9; Apocalisse 19:15. L'imperio di Cristo sull'umanità è la fine di quello di Satana; da ciò il suo furore.


e il figliuolo di lei fu rapito presso a Dio ed al suo trono.

Dopo essere stato protetto nel corso della vita terrena finchè ebbe compiuta l'opera sua, il Cristo fu strappato alla morte mediante la risurrezione e innalzato al cielo nell'ascensione. Con questi atti della sovrana potenza di Dio egli fu insediato come re del regno di Dio e fatto partecipe del trono divino.

6 E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, affinchè vi sia nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Questa fuga della donna avviene in seguito alla persecuzione di cui è fatto parola in Apocalisse 12:13 e segg. Israele uscito d'Egitto era stato nutrito di manna nel deserto finchè fosse maturo per entrar in Cancan; Elia aveva cercato rifugio nel deserto contro il furore di Gesabele: i giudeo-cristiani cercarono scampo dagli eserciti romani nella cittadina solitaria di Pella; spesso nel corso della storia i cristiani han dovuto cercare un asilo nelle solitudini e, come nota Allo, 'nei primi secoli, la Chiesa viveva nell'isolamento a cui la condannavano l'odio e le persecuzioni pagane; ma il suo esilio spirituale la protesse contro i furori del dragone'. Per Auberlen il deserto ove la Chiesa ha un luogo preparato da Dio, sono le nazioni pagane. Perseguitata dai Giudei increduli, la Chiesa nascente si rifugia nella terra deserta, dal punto di vista religioso, del paganesimo ove vivrà per un tempo fissato da Dio, sotto la dominazione delle potenze terrestri che a volte la proteggeranno e a volte anche l'opprimeranno. Corrisponderebbe questo al tempo in cui, secondo la parola di Cristo Matteo 21:43, il regno di Dio sarebbe tolto ai Giudei e dato ai Gentili.

La condotta del dragone rispetto al Figlio, l'elevazione sul trono divino di Colui che si è abbassato fino alla morte della croce, segna la condanna del suo grande avversario, la fine del di lui imperio. «Il principe di questo mondo, dice Gesù, è stato giudicato» Giovanni 16:11. E in Giovanni 12:31: 'Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo'. L'annientamento del suo potere è questione ormai di tempo. Gesù stesso alludendo alla cacciata dei demoni per parte dei suoi discepoli, aveva veduto in quelle parziali vittorie sul regno del male, il preludio della vittoria completa sull''uomo forte' ed aveva esclamato: 'Io mirava Satana cader dal cielo a guisa di folgore' Luca 10:18; 11:14-22. L'Apocalisse ci mostra Satana, prima, cacciato dal cielo sulla terra in Apocalisse 12, poi in Apocalisse 20 incatenato e gettato nell'abisso per mille anni, e finalmente, in Apocalisse 20:10 «gettato nello stagno di fuoco e di zolfo». La sua cacciata dal cielo è quella che spiega il suo furore contro la Chiesa di Cristo.

7 E vi fu battaglia in cielo:

L'entrata trionfale del Cristo nel cielo e il suo insediamento qual Re determina la cacciata dell'usurpatore. Le schiere angeliche fedeli sono incaricate di eseguire la sentenza.


Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero; e il luogo loro non fu più trovato nel cielo.

Micael è chiamato un 'gran capo' nel libro di Daniele e vi figura come il difensore del popolo d'Israele Daniele 10:13; 12:1. In Giuda 9 è chiamato 'arcangelo' e il nostro passo lo presenta come il condottiero delle schiere angeliche nella lotta contro i nemici di Dio e del suo popolo.

8 L'Antico Testamento ci mostra Satana come avente libera entrata in cielo per accusare e calunniare i servi di Dio. Così in Giobbe 1:6; 2:1-7; Zaccaria 3:1-2. Cfr. Luca 22:31; Efesini 6:12. La morte espiatoria di Cristo priva l'accusatore dell'arma sua contro i fedeli che hanno, nel Cristo, un Avvocato presso il Padre 1Giovanni 2:1. L'Epistola ai Colossesi dice che per 'mezzo della croce' Cristo ha trionfato sui principati e sulle potestà, li ha spogliati e ne ha fatto un pubblico spettacolo Colossesi 2:15. Satana è stato detronizzato; la sua sfera d'azione sarà ormai limitata alla terra ove tenterà gli estremi, disperati sforzi del malfattore che si vede vinto e costretto a rendere i conti alla giustizia.

9 E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furon gettati gli angeli suoi.

Giovanni caratterizza la natura e l'attività malvagia del dragone, non solo perchè sia identificato, ma perchè si veda quanto giusta sia stata la sentenza che lo ha sbalzato dal potere e quanto terribile per gli abitanti della terrà sia il furore dell'angelo del male. Lo chiama il serpente antico per allusione al racconto della tentazione di Eva ed Adamo nel paradiso terrestre Genesi 3. Cfr. 2Corinzi 11:3. Diavolo che vale in greco 'il calunniatore', è la traduzione poco esatta data dai Settanta del nome ebraico Satana che significa 'l'avversario' e che occorre in Giobbe 1-2; Zaccaria 3:1-2; 1Cronache 21:1. Il seduttore di tutto il mondo accenna alla vastità dell'opera compiuta da Satana in seno all'umanità per mezzo della menzogna e dell'inganno. Di quest'opera e dei suoi risultati parleranno ancora i capitoli seguenti.

10 Ed io udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora è venuta la salvezza e la potenza e il regno dell'Iddio nostro, e la potestà del suo Cristo,

La voce che echeggia nel cielo con gran forza dev'esser voce d'angeli sebbene il testo non lo dica esplicitamente. Vero è ch'essi chiamano 'fratelli' i fedeli che ancor lottano sulla terra; ma il termine affettuoso si giustifica con la simpatia spirituale che unisce gli uni agli altri i servi dello stesso Dio, che combattono per il trionfo della stessa, causa contro al medesimo nemico e dovranno un giorno formare insieme la grande famiglia di Dio. Essi vedono in questa prima vittoria sul dragone il pegno del trionfo completo del regno di Dio e ne celebrano anticipatamente l'avvento. Ora è venuta la salvezza torna a dire: Ora sta per realizzarsi in tutta la sua ineffabile ricchezza la salvezza che Dio ha preparato in Cristo ai credenti: nessun nemico tenterà più di strapparli al loro Salvatore: godranno in pace dei beni che Dio tiene in serbo per quelli che l'amano. Ora sta per spiegarsi la potenza infinita, e il regno, cioè la gloria regale che appartiene a Dio e la potestà ch'Egli ha delegata al suo Cristo. Cfr. Salmi 2; Filippesi 2:9-11; Matteo 28:18.


perchè è stato gettato giù l'accusatore dei nostri fratelli che li accusava dinanzi all'Iddio nostro, giorno e notte

Finchè non era ridotto al silenzio l'accusatore dei fedeli, finchè poteva invocar contro di loro la legge stessa di Dio, la loro salvezza non poteva dirsi sicura. Nell'Antico Testamento Satana compare come accusatore od anche calunniatore dei fedeli in Giobbe 1-2; Zaccaria 3 e la teologia giudaica aveva dato risalto a quelle indicazioni affermando che il diavolo accusava fedeli tutti i giorni salvo in quelli delle espiazioni. Ma venuto Cristo, il Sommo Sacerdote che offerse se stesso puro d'ogni colpa a Dio qual propiziazione per i peccati del mondo, la legge è stata soddisfatta, le coscienze sono state liberate mediante il perdono divino, e i fedeli possono esclamar con Paolo: 'Non v'è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù... Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel ch'è morto; e più che questo è risuscitato ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi' (Romani 8:1,33-34. Cfr. 1Giovanni 2:1-2.).

11 Infatti, l'inno angelico, contemplando come già finito il combattimento e come già raggiunta la vittoria dei credenti sul loro avversario, prosegue:


Ma essi l'hanno vinto a cagione

ossia in virtù


del sangue dell'Agnello,

sparso per assicurare la remissione dei peccati,


e a cagione della parola della loro testimonianza; e non hanno amata la loro vita, anzi l'hanno esposta alla morte.

Essi si sono appropriata per fede la virtù espiatoria del sacrificio di Cristo Apocalisse 7:14 e con la loro parola hanno reso testimonianza al loro Salvatore davanti agli uomini esponendosi alle persecuzioni ed anche alla morte per non rinnegar la loro fede. Il greco dice lett.: 'e non hanno amato la loro vita fino alla morte'; espressione concisa che ricorda la parola di Gesù riportata da Giovanni 12:25: «Chi ama la sua vita (terrena) la perde (perde la vita eterna), e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna». Essi, esponendosi alla morte del corpo per non perdere la vita superiore hanno mostrato che la vita di quaggiù, i suoi beni e i suoi godimenti, non erano il loro supremo amore. Cfr. Matteo 16:25.

12 Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi.

Gli angeli e gli spiriti dei giusti accolti presso a Dio, sono invitati a rallegrarsi per la sconfitta del dragone e la sua relegazione sulla terra, che segnano il primo atto del suo giudizio definitivo. Ma per gli abitanti della terra si apre il periodo delle supreme lotte.


Guai a voi, o terra, o mare! perché il diavolo è disceso a voi con gran furore, sapendo di non aver che breve tempo.

Il diavolo è furioso per la sconfitta patita: sente che il Re insediato alla destra di Dio gli schiaccerà fra breve il capo e nel breve tempo che gli resta farà ogni sforzo per contrastare al regno di Cristo.

Notiamo qui, di fronte alla solennità dell'inno celeste, quanto inadeguata appare l'interpretazione cosidetta storica di questo passo. Essa vede nella donna vestita del sole la chiesa del principio del quarto secolo innalzata nel cielo politico e avvolta nello splendore conferitole dalla protezione dei due imperatori Costantino e Licinio quando coll'editto di Milano del 313 si dichiararono in favore del cristianesimo. Il figlio della donna rappresenterebbe i cristiani costituiti in corpo politico ed elevati sul trono imperiale con Costantino e più tardi con Teodosio che proclama la supremazia del cristianesimo e l'abolizione del paganesimo. Il dragone sarebbe la figura di Massimino capo del terzo orientale dell'impero e persecutore dei cristiani, ma sconfitto nel 313 e morto in quello stesso anno. L'inno trionfale nel cielo starebbe a rappresentare il giubilo e le azioni di grazie dei critiani per gli eventi ora ricordati. Tutto questo appare meschino e forzato di fronte al carattere grandioso della visione.

13 E quando il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che avea partorito il figliuolo maschio.

Non avendo potuto divorare il figlio rapito da mano più potente presso a Dio, il dragone reso furente dalla sua disfatta, sfoga il suo odio contro la madre di lui, contro la comunità dei fedeli e la perseguita. Persecuzione! parola tremenda che gocciola lagrime e sangue e che accompagnerà la Chiesa di Cristo attraverso tutta la sua storia. Non per nulla il Signore ne parlò spesso coi suoi discepoli. Le persecuzioni sono state uno dei mezzi più frequenti di cui si è servito il diavolo per spegnere, se fosse stato possibile, la voce dei testimoni di Cristo. Dal giorno in cui in Gerusalemme furono carcerati e battuti gli apostoli e lapidato Stefano e dispersi i discepoli, fino a quelli di Nerone e dei suoi successori pagani, fino ai secoli della dominazione papale del Medio Evo ed oltre, fino alla grande tribolazione che sarà cagionata dall'anticristo, va rinnovandosi e intensificandosi l'adempimento della parola: 'il dragone perseguitò la donna...'.

14 Ma alla donna furon date le due ali della grande aquila affinchè se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dov'è nutrita un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo, lungi dalla presenza del serpente.

In Apocalisse 12:6 era stato detto soltanto: 'E la donna fuggi nel deserto dove ha, un luogo preparato da Dio'; qui, dopo il quadro di Apocalisse 12:7-12, veniamo a conoscere non solo la ragione della sua fuga, ma il soccorso e le cure provvidenziali di cui essa è l'oggetto per parte di Dio che non l'abbandona al furore del nemico. In Esodo 19:4 (cfr. Deuteronomio 32:11-13), a raffigurar il potente suo intervento nella liberazione degli Israeliti, Dio dice: 'Vi ho portati sopra ali d'aquila'; qui, a render rapida e sicura la fuga della donna, le son 'date le due ali della grande aquila' che rappresentano tutti i mezzi naturali o sovranaturali di cui la Provvidenza di Dio si serve, per proteggere la sua Chiesa. L'antico popolo di Dio ebbe durante quarant'anni il suo rifugio nel deserto ove Dio lo sostentò con la manna; così la chiesa fedele, pur essendo perseguitata, è da Dio, protetta per modo che le porte dell'Hades non prevalgano contr'essa. Dovranno i credenti disperdersi lungi dal luogo natio come quei di Gerusalemme; dovranno adunarsi nelle catacombe come quelli di Roma, si rifugieranno nei conventi in tempi di prevalente mondanità; dovranno come i Valdesi di Lombardia e di Piemonte adunarsi per secoli in segreto nelle grotte, nei boschi o nelle case private (dal sec. XII fino al 1555); saranno come gli Ugonotti 'la chiesa del deserto'; andranno come i «padri pellegrini» a cercare un rifugio sulle spiaggie inesplorate dell'America del Nord; ma la bontà di Dio che nutrì Elia ed altri profeti al tempo di Acab e protesse i 7000 fedeli, prenderà cura di loro e provvederà alle loro necessità spirituali e temporali, fino al giorno in cui sia ridotto all'impotenza il grande suscitatore di odii e di persecuzioni. Il periodo del soggiorno nel deserto è rappresentato qui da un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo vale a dire da tre anni e mezzo che equivalgono a 42 mesi o a 1260 giorni che consideriamo non come un'indicazione cronologica da prendersi alla lettera, ma come indicazione del periodo fissato da Dio per il faticoso pellegrinaggio della chiesa dei credenti. «Se, nota Alford, i periodi mentovati sono da prendersi alla lettera, la profezia non può riferirsi a lunghe epoche storiche ma deve riferirsi a una limitata successione di eventi concentrati in un dato luogo e nello spazio d'un lustro, da cercarsi nel lontano passato o nel lontano avvenire. Ma fra tutte le profezie che danno luogo ad una questione come questa, la nostra è quella che più difficilmente si presta ad una interpretazione letterale di queste indicazioni di tempo. I suoi attori, la donna e il dragone, sono per consenso di tutti dei personaggi mistici: uno di essi è designato esplicitamente come il diavolo e riguardo all'altro, non v'ha dubbio ch'esso sia la Chiesa di Dio giacchè la progenie d'essa è il popolo fedele a Dio ed al suo Cristo Apocalisse 12:17. Si tratta dunque del conflitto tra Satana e la Chiesa. Il primo anello della catena è la nascita ed il trionfo del Figliuol di Dio ch'è anche il figliuol dell'uomo. E egli verosimile che una profezia che si presenta con un contenuto così vasto si debba svolgere nello spazio di pochi giorni od anni? Confesso che, a parer mio, questa visione, anche se fosse l'unica del genere, sarebbe decisiva contro l'interpretazione letterale dei periodi menzionati».

15 E il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell'acqua a guisa di fiume, per farla portar via dalla fiumana.

Riuscito vano, mercè il soccorso divino, un primo tentativo del serpente di spegnere fin dai suoi inizii la Chiesa di Cristo, soffocandola nella sua culla in Gerusalemme per mezzo delle persecuzioni del Sinedrio, del fanatismo farisaico e di Erode, il dragone tenta un secondo mezzo e lancia dietro alla donna che gli è sfuggita, una fiumana che la sommerga. Questa può rappresentare le persecuzioni scatenate contro la chiesa dei primi secoli, nel mondo pagano. Giovanni aveva dietro di sè quella di Nerone del 64 ed era egli stesso relegato in Patmo da un altro persecutore: Domiziano, a cui dovevano succedere parecchi più feroci ancora e miranti alla estinzione totale del cristianesimo. La terra soccorritrice in questo caso sarebbero le leggi più eque in vigore, gl'imperatori e governatori più umani e pacifici, il senso di giustizia delle popolazioni e infine la protezione concessa ai cristiani dopo il 313. Per altri la fiumana rappresenterebbe le invasioni dei varii popoli barbari lanciate sull'impero romano e che avrebbero potuto sommergere la chiesa cristiana se i popoli invasori non fossero stati essi stessi assorbiti cioè cristianizzati.

16 Ma la terra soccorse la donna, e la terra aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva gettato fuori dalla propria bocca.

Il dragone è sempre considerato come l'autore vero dei tentativi micidiali contro la donna, anche quando si serve di strumenti umani non privi di responsabilità propria.

17 E il dragone si adirò contro la donna, e andò a far guerra col rimanente della progenie d'essa che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù.

Ogni nuovo scacco accresce l'ira di Satana. Non avendo potuto sopprimere il Figlio, si è volto contro la madre, cioè contro la comunità credente; non essendo riuscito a sopprimer questa d'un colpo, nè ad impedire il suo propagarsi nel mondo, non si da per vinto e muove guerra dovunque ai membri più fedeli della comunità cristiana che sono i figli genuini della donna mistica. Il rimanente della progenie d'essa - lett. 'i restanti del seme d'essa' - sono i figli spirituali della donna, all'infuori del figlio per eccellenza rapito presso a Dio, e ch'è il 'primogenito fra molti fratelli' Romani 8:29. In realtà sono parte della donna giacchè non v'è differenza essenziale tra la donna e i suoi figli, i quali nei versi precedenti sono considerati come inclusi in essa. Però, quando Giovanni specifica come progenie della. donna quelli che serbano i comandamenti di Dio e ritengono (lett. hanno) la testimonianza di Gesù, cioè la verità da lui rivelata, egli sembra accennare ad una distinzione da fare tra figli genuini e pii della Chiesa di Dio e figli spurii che porteranno bensì il nome di cristiani e faranno parte della Chiesa visibile, ma non avranno nè fede del cuore in Cristo, nè condotta cristiana. Non a questi figli degeneri, suoi alleati segreti, muoverà guerra il serpente; bensì alle comunità ed agli individui che si manterranno fedeli all'Evangelo. Con quelli, che formano «la progenie della donna» di cui Genesi 3:15, l'inimicizia del serpente non cesserà e lo stato di guerra durerà fino alla fine.

18 E si fermò sulla riva del mare.

Il testo ordinario portava: e mi fermai (1 estaqhn) ma siccome poggia solo sopra due unciali, P. Q, dei secoli IX e X e alcuni minusc., la lezione è stata dalla maggior parte dei critici sostituita dal si fermò (1 estaqh) che si legge nei codici A alef C, nella Vulgata, nella Sir. e in molti minuscoli. Si tratta allora del dragone che si ferma sulla riva del mare, figura delle nazioni sempre agitate e dal seno delle quali ei farà sorgere contro il regno di Dio la bestia dalle sette teste.


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16/10/2009 18:18
 
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Da: Soprannome MSN°CristianoInviato: 23/08/2003 13.38

AMMAESTRAMENTI

1. Sui tre grandi attori del dramma, Apocalisse 12 ci da utili insegnamenti.

Ci mostra anzitutto quali siano il privilegio e la missione della Chiesa dei credenti di tutti i tempi. Essa è avvolta nella luce della verità religiosa rivelatale da Dio, in modo sempre più chiaro e completo nel corso dei secoli; mentre le genti pagane camminano nelle tenebre o, nei casi migliori, alla pallida luce della sapienza umana o di tenui riflessi di una luce primitiva. Al privilegio vanno però connessi dei doveri. Primo fra questi, quello di non trascurare la luce ricevuta, di mantenerla nella sua purezza, di crescere nella conoscenza e nella pratica della verità. Secondo, di non serbar per sé sola la luce ricevuta ma di farla brillar dinanzi agli uomini.

«La Chiesa è nel mondo la depositaria della celeste luce della Rivelazione; essa è in grande, quello che, in piccolo, è... ogni chiesa particolare: un luminare, un candelabro Apocalisse 1:20. Dio 'si ammanta di luce come d'una veste' e lo stesso dev'essere, sebbene in grado inferiore, della Chiesa che divide col suo celeste sposo l'onore di esser chiamata la luce del mondo (Matteo 5:14; Giovanni 8:12...). La sua missione è di illuminare il mondo intero attirando alla verità quelli che sono per la verità...» (Auberlen).


2. Lo stato che si può dir normale del popolo di Dio dal giorno dell'Ascensione a quello del Ritorno di Cristo è uno stato di guerra. Esso è odiato, insidiato, perseguitato a morte dal nemico di Cristo, Satana, che suscita contro ai fedeli l'odio del mondo, e il cui furore cresce a misura che si avvicina l'avvento del regno di Dio. La chiesa credente vive nel deserto, nell'isolamento al quale la condanna l'inimicizia del mondo, giacchè essa, pur vivendo nel mondo, non è 'del mondo', non 'ama il mondo nè le cose che son nel mondo' 1Giovanni 2:15 nè si 'conforma a questo secolo' Romani 12:2. Da ciò la necessità, per i fedeli, di vegliare sapendo che il leon ruggente cerca di divorarli 1Pietro 5:8-9, la necessità di coltivar lo spirito di rinuncia, la necessità se voglion vincere di fondar la loro salvezza unicamente sulla virtù del sacrifizio di Cristo, non sui loro meriti; la necessità di attenersi alla verità quale è stata attestata da Cristo il fedel testimone, la necessità di menare una vita di ubbidienza ai comandamenti di Dio anche se questo debba costare il sacrifizio della vita del corpo.

In questa lotta, non mancano ai fedeli gl'incoraggiamenti: la via ch'essi son chiamati a seguire è quella stessa che fu calcata dal loro Salvatore: essi hanno la certezza della protezione di Dio che non abbandona i suoi nè lascia perire la sua Chiesa; essi hanno il conforto di avere a commilitoni nella buona guerra gli angeli di Dio da lui «mandati a servire a pro di quelli che devono eredar la salvezza»; essi infine hanno la certezza della vittoria. Mentre la voce dell'apostasia sulla terra proclama tramontato il cristianesimo, la grande voce del cielo proclama la disfatta dello spirito del male e il trionfo del regno di Dio e del suo Cristo.


3. Apocalisse 12 presenta il diavolo come il primo e il grande nemico di Dio e del suo regno. Egli è un angelo che si è ribellato a Dio e che ha trascinato nella sua ribellione un numero considerevole di angeli inferiori. Egli ha sedotto con la menzogna i nostri primi progenitori ed è il seduttore di tutto il mondo. Al piano divino della salvezza in Cristo egli contrasta con tutte le forze e con tutti i mezzi. Ha tentato di uccidere e poi di far cadere il Salvatore; accusa i fedeli dinanzi a Dio; ha cercato di soffocar la Chiesa nella sua culla; cerca di perdere i credenti inducendoli con le persecuzioni e con le lusinghe ad abbandonar la verità; si serve per i suoi fini di strumenti umani svariati. L'insegnamento dell'Apocalisse intorno a Satana è dunque in perfetto accordo con quello di Cristo e degli apostoli. Lo è per quanto concerne la natura, la personalità, il carattere, l'azione di quello spirito; ma lo è pure per quel che concerne la sorte di Satana e del suo potere usurpato. L'incarnazione e l'opera salutare del Cristo lo hanno sbalzato dalla sua alta posizione; la potenza e la bontà di Dio proteggono i fedeli contro il furor di esso e li rendon vincitori; presto l'apparizion del Re divino lo relegherà nell'abisso e quindi nella perdizione definitiva. 'Mio Dio, esclamava un pio lottatore, salvami dalle insidie del maligno, salvami dalla potenza e dall'abilità di quel grande avversario!... Dammi d'esser vigilante pensando ai pericoli che mi circondano... Possa io, ó mio Dio, riportar la vittoria sui nemici dell'anima mia, osservando i tuoi comandamenti e ritenendo saldamente la testimonianza di Gesù'.


4. Dal brano che abbiamo studiato balza fuori, sia pure per via di brevi cenni, la figura del perfetto Salvatore. Egli è il Figliuol dell'Uomo promesso "ab antico e atteso con ansietà dolorosa dal popolo credente. Egli è il profeta supremo che ha reso testimonianza alla verità; egli è il sacerdote-vittima, l'Agnello di Dio il cui sangue assicura la remissione dei peccati ai credenti e fa tacer le accuse di Satana e i timori della coscienza; egli è il Re stabilito da Dio, innalzato sul trono celeste per condurre al suo glorioso compimento la salvezza degli uomini e debellare ogni nemico. In lui e con lui vinceranno quelli che gli sono uniti per fede.


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Consiglia Elimina    Messaggio 59 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 27/08/2003 17.19

Carissimi,

visto che tutti qui si cimentano con il commento a questo bel testo, ci provo anch’io, anche se molto rapidamente.


Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.

Nel Cielo apparve, significa che si rende visibile per la prima volta alla vista di un uomo ciò che da sempre era nella mente di Dio: il Suo progetto. Un progetto grandioso. Ma qual è questo progetto? Una donna pura, splendente come il sole. Nella bibbia tutte le immagini di donna pura, casta, o moglie devota, simboleggiano il popolo a Dio fedele. Al contrario della prostituta che rappresenta il popolo infedele. Il popolo fedele a Dio fin da principio con le 12 stelle è una chiara rappresentazione di Israele. E’ evidente fin dal principio che Dio voglia una sposa: l’Israele di Dio.

Israele soffre e partorisce in mezzo al dolore: è senza profeta e sotto lo straniero.

Bisogna considerare che Giovanni ha una visione da parte di Dio. E’ Dio stesso che gli fa vedere questa cosa. Non è Giovanni che costruisce il libro. Questo è un fatto fondamentale da tenere presente se vogliamo capirlo per quello che è. Poi, che abbia paralleli con altre scritture profetiche, è ovvio, ma vorrei sottolineare il fatto che Giovanni qui è un semplice "reporter" a differenza di quanto fa nel Suo Vangelo, dove spiega i pensieri di Gesù. Andare oltre non mi sembra lecito.


Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Contrapposto a Israele, Satana che cerca di uccidere il Figlio di Israele, il Messia che governerà tutte le nazioni. Questo per esempio è un chiaro riferimento al millennio durante il quale Gesù regnerà con i Suoi Santi imponendo la Legge di Dio a tutta la terra prima dell’ultima grande ribellione. E’ abbastanza facile comprendere chi sia il drago rosso che si trascina un terzo degli angeli sulla terra. Satana è coronato. E’ il principe di questo mondo. Ha il potere sui regni della terra e volle essere adorato anche da Gesù. Qui c’è anche l’apparente vittoria di Satana che libera il mondo da Gesù, ucciso sulla croce ma che risorge e gli sfugge e viene portato presso Dio. Come spesso accade le profezie che riguardano Gesù hanno un doppio adempimento. Il deserto non è l’Egitto, ma è l’anticamera della terra promessa e quindi anche del Regno di Dio. Il nuovo Israele (non sono però un sostenitore della dottrina della sostituzione) si rifugia in un luogo sicuro durante la persecuzione che sta per scattare. Infatti:


Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.

Satana viene per sempre escluso dal Cielo di Dio, cioè il terzo Cielo di cui parla anche Paolo, ed è gettato sulla terra. Ormai può muoversi solo nel Cielo della terra (il primo cielo).


Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l`accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell`Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo".

Qui si evidenzia la vittoria che Dio e le Sue schiere hanno ottenuto nel regno spirituale e nei Cieli dell’universo su Satana. Ma la vittoria non è ancora definitiva. La vittoria è anche anticipata sulla terra da tutti i figli di Dio che hanno testimoniato fino in fondo la fede anche a costo della vita. I figli di Dio vincono qui sulla terra spiritualmente anche se perdono fisicamente. I figli di Dio sono giustificati e vincono sempre con lo stesso mezzo: la fede nel sangue di Gesù che lava i peccati del mondo. Ma il mondo fisico è ancora sotto il dominio del nemico.

Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d`acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si fermò sulla spiaggia del mare

Qui si completa la visione di poco prima. Le donna può fuggire in un posto sicuro. Dove starà per circa 3 anni e mezzo. Non si può dire che si tratti del trasferimento di Maria in cielo, dal momento che il Cielo non è certo il deserto né un rifugio e perché dal contesto è evidente che questo luogo si trova sulla terra. Lo stesso non credo si tratti del rapimento dei credenti durante il regno dell’Anticristo, in quanto si trova appunto in un contesto terreno. Il tentativo del diavolo di travolgere la DONNA fallisce, in quanto essa è stata portata al sicuro. Il resto della sua discendenza cioè il resto di Israele di cui tanto parla tutta la bibbia cioè quelli che osservano i comandamenti di Dio e tutti quelli che sono in possesso della testimonianza di Gesù, cioè i cristiani gentili che sono stati innestati sull’ulivo domestico. Tutti i cristiani di tutti i tempi sono discendenza di Israele anche se non sono Israele. Si può osservare quindi il parziale cambiamento di identità della donna: all’inizio del capitolo è Israele (12 tribù, cioè i 12 figli di Giacobbe=Israele), poi diventa l’insieme dei Giudei fedeli a Dio e al Suo Messia e dei Gentili cristiani. Leggere nella donna la rappresentazione di Maria, oltre ad essere una evidente forzatura, non è sostenibile sia per i motivi già detti prima, sia perché ella non ha generato Israele, né la Chiesa.

Anche sostenere un paragone, come fa Teofilo, fra Abramo e Maria mi pare azzardato per il solo fatto che di Abramo è scritto esplicitamente che è Padre dei circoncisi e degli incirconcisi, ma non di Maria. Tutto il ragionamento cattolico su questo capitolo poggia su basi alquanto scricchiolanti.

Come avrete notato non ho approfondito molti dettagli. Ho voluto solo dare uno sguardo d’insieme e mettere in evidenza le cose più importanti di questo passo. Saluto con affetto sia Alfonso col quale (anche se non lo conosco di persona) condivido la fede evangelica, sia Teofilo che stimo perché mi pare l’unico che affronti a viso aperto la Parola.

Pace a voi e a tutti.

JA


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 31/08/2003 15.41

Caro Alfonso,

Dai tre diversi commenti al cap.12 di Apocalisse fatti prima da me, poi dall’autore del commento raccolto dal sito laparola.net riportato da te, e infine da YA , si evidenzia come questo brano sia stato fatto oggetto di svariate interpretazioni.

Tu dici che la Donna sia la Chiesa.

YA dice che la Donna è l’Israele antico e la discendenza è la Chiesa.

Per quanto mi riguarda rimango della convinzione, che il soggetto dell’apparizione sia Maria, e che si può in essa ravvisare come figura, come modello, l’Israele sia del VT da cui essa discende e che dà luogo fisicamente, materialmente al parto del Bambino, sia l’Israele del NT, la Chiesa, di cui Maria è la prima e più significativa figura rappresentativa.

Tale DONNA, stando a quanto Giovanni vede, sta partorendo il Messia, di cui egli stesso conosce esattamente da chi e come sia nato. E’ chiaro e immediato perciò che si sia portati a vedere nella Donna, il riferimento a Maria, tant’è che al punto 2. Il commento da te allegato diceva:

2 Ella era incinta e gridava nelle doglie tormentose del parto.

Lett. grida, essendo in doglie e tormentata per partorire. Per lunghi secoli Israele portò nel suo seno la promessa del Redentore, promessa che venne assumendo forme sempre più definite e precise per opera dei profeti. A misura che le circostanze esterne del popolo si fecero più tristi con l'esilio, con la perdita dell'indipendenza nazionale, con la persecuzione, l'aspirazione dei credenti verso l'adempimento della "speranza d'Israele" divenne più angosciosa ed è raffigurata qui dalle doglie del parto le quali, fisicamente, non toccarono se non alla vergine israelitica che portò nel suo seno il bambino Gesù.

Paolo dice esplicitamente in Gal 4,4: Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge…., e quella DONNA è Maria.

Lo stesso commentatore evangelico si avvede di questo accostamento imprescindibile a Maria anche se poi nel resto del commento lo ignora del tutto, tant’è che al verso 17 dice:

17 E il dragone si adirò contro la donna, e andò a far guerra col rimanente della progenie d'essa che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù.

Ogni nuovo scacco accresce l'ira di Satana. Non avendo potuto sopprimere il Figlio, si è volto contro la madre, cioè contro la comunità credente; non essendo riuscito a sopprimer questa d'un colpo, nè ad impedire il suo propagarsi nel mondo, non si da per vinto e muove guerra dovunque ai membri più fedeli della comunità cristiana che sono i figli genuini della donna mistica. Il rimanente della progenie d'essa - lett. 'i restanti del seme d'essa' - sono i figli spirituali della donna, all'infuori del figlio per eccellenza rapito presso a Dio, e ch'è il 'primogenito fra molti fratelli' Romani 8:29. In realtà sono parte della donna giacchè non v'è differenza essenziale tra la donna e i suoi figli, i quali nei versi precedenti sono considerati come inclusi in essa. Però, quando Giovanni specifica come progenie della. donna quelli che serbano i comandamenti di Dio e ritengono (lett. hanno) la testimonianza di Gesù, cioè la verità da lui rivelata, egli sembra accennare ad una distinzione da fare tra figli genuini e pii della Chiesa di Dio e figli spurii che porteranno bensì il nome di cristiani e faranno parte della Chiesa visibile, ma non avranno nè fede del cuore in Cristo, nè condotta cristiana.

si dice cioè che la Donna sarebbe la Chiesa e che la Chiesa avrebbe partorito Gesù Cristo: non condivido questa interpretazione in quanto ritengo che la Chiesa derivi da Cristo e non viceversa. Il Messia non è stato partorito dalla Chiesa, ma dalla DONNA che nel brano in questione rimane distinta dalla sua discendenza. Questa identificazione che pone sullo stesso piano i discendenti con colei da cui si discende non lo trovo né logico né compatibile con una retta esegesi del testo.

Dice inoltre il commento:

Dovranno i credenti disperdersi lungi dal luogo natio come quei di Gerusalemme; dovranno adunarsi nelle catacombe come quelli di Roma, si rifugieranno nei conventi in tempi di prevalente mondanità; dovranno come i Valdesi di Lombardia e di Piemonte adunarsi per secoli in segreto nelle grotte, nei boschi o nelle case private (dal sec. XII fino al 1555); saranno come gli Ugonotti 'la chiesa del deserto'; andranno come i "padri pellegrini" a cercare un rifugio sulle spiaggie inesplorate dell'America del Nord;

Trovo contraddittorio questa parte di commento alla fuga della Donna che il commentatore ravvisa in una serie eterogenea di movimenti religiosi che hanno professato dottrine alquanto diverse tra loro e che quindi sono secondo me in contrasto con lo splendore di cui la Donna viene vista vestita e che significherebbero secondo lo stesso autore: La comunità dei credenti personificata nella donna è rivestita del sole perchè gode della luce della rivelazione divina ch'essa dovrà sparger nel mondo.

La luce della rivelazione che la Chiesa ha sparso nel mondo è stata trasmessa e conservata nell’unica fede e nell’unico battesimo in seno alla unica Sposa di Cristo e non differenziata in diecine di fedi e di denominazioni.

Perciò, anche se la parte generale può essere condivisibile, mi trovo in disaccordo per quanto riguarda l’individuazione della DONNA che secondo me è innanzitutto Maria, che ha partorito effettivamente Gesù.

Con affetto


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 31/08/2003 15.43

Caro YA

Il tuo commento vede nella Donna il popolo d’Israele ma ad un certo punto dici:

Si può osservare quindi il parziale cambiamento di identità della donna: all’inizio del capitolo è Israele (12 tribù, cioè i 12 figli di Giacobbe=Israele), poi diventa l’insieme dei Giudei fedeli a Dio e al Suo Messia e dei Gentili cristiani. Leggere nella donna la rappresentazione di Maria, oltre ad essere una evidente forzatura, non è sostenibile sia per i motivi già detti prima, sia perché ella non ha generato Israele, né la Chiesa.

Non condivido l’interpretazione di questo cambiamento di identità della Donna la quale secondo me individua un unico soggetto. Che poi questo unico soggetto possa rimandare ad altri significati validi, lo posso anche condividere. Quello che invece mi trova in disaccordo è il tentativo di cercare solo altri significati,, scartando però quella primaria, più evidente e più logica. Basti pensare che si parla di parto del Messia in ben tre versetti (1+5+13); si dice inoltre che la stessa donna che ha generato il Messia è stata messa al sicuro in un rifugio preparato da Dio proprio mentre il dragone va a sfogare il suo odio contro la discendenza della DONNA.

Lo stesso Giovanni, autore dell’Apocalisse aveva anche riportato fedelmente le parole pronunciate solennemente sotto la Croce, da Cristo. A Maria è detto esplicitamente: ECCO TUO FIGLIO. (Gv 19,26…vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". 27Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa).

La premura prioritaria di Cristo, si noti, non è stato di affidare prima la madre a Giovanni, come sarebbe stato logico aspettarsi nel caso di una preoccupazione materiale, bensì il contrario: prima viene affidato il figlio alla madre che viene chiamata non a caso DONNA, quasi a voler stabilire una continuità di tale termine in tutta la Scrittura a partire dal testo di Genesi fino all’Apocalisse. Proprio in Ap 12,17 troviamo indicato dallo stesso autore del quarto Vangelo, e che quindi usa un linguaggio analogo, che la DONNA ha una discendenza: per me i due testi si integrano e si illuminano a vicenda e rendono ragione all’intero testo di Apoc. 12 che si può comprendere solo se non si scarta Maria dall’orizzonte dell’apparizione a Giovanni.

Se ad essa, il Figlio crocifisso, che aveva partorito nella carne, volle dare un nuovo figlio, ciò significa, che qualunque discepolo che egli ama è da affidare alle cure premurose di tale Madre. E’ proprio in quell’ ORA, ormai giunta, che nasce la Chiesa.

Il vangelo di Giovanni è di ordine soprattutto spirituale, anche se non va mai dimenticato l’aspetto materiale. Sarebbe molto riduttivo interpretare il passo dell’affidamento di Giovanni alla madre e viceversa, solo sotto l’aspetto di una preoccupazione di ordine materiale o legale (il che, non dimentichiamolo, sta anche a dimostrare che Gesù era l’unico figlio naturale).

L’esegesi Cattolica tiene conto della implicazione del popolo di Dio nel significato di questo brano, a volte sottolineato anche in modo molto forte da alcuni teologi: tuttavia non viene esclusa Maria. Vale appena il caso di ricordare che la liturgia ha continuato ad accostare questo brano alla Beata Vergine, come espressione di una radicata convinzione circa il significato più immediato ed evidente del testo.

Dici anche:

Anche sostenere un paragone, come fa Teofilo, fra Abramo e Maria mi pare azzardato per il solo fatto che di Abramo è scritto esplicitamente che è Padre dei circoncisi e degli incirconcisi, ma non di Maria. Tutto il ragionamento cattolico su questo capitolo poggia su basi alquanto scricchiolanti.

Per quanto riguarda il mio accostamento di Maria ad Abramo, faccio solo alcuni paragoni, desunti dalla Scrittura:

Abramo lasciò la sua terra per una terra promessa ma non ancora posseduta

Maria rinunciò a tutto per Dio dicendo "Eccomi, sono l’ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola…

Abramo dovette credere che avrebbe avuto un figlio a cent’anni.

Maria dovette credere addirittura che l’avrebbe avuto senza concorso d’uomo.

Abramo fu chiamato a sacrificare il suo unigenito.

Maria sotto la Croce vide sacrificare il Figlio Unigenito di Dio, che era anche il suo unico figlio, per mano di peccatori.

Abramo non vide morire il figlio, ma lo riebbe subito salvo, senza sofferenza e senza spargimento di sangue.

Maria non solo lo vide morire ma partecipò alla sua passione di sangue e morte mentre una spada le trafiggeva l’anima.

Sono convinto dalla Scrittura che la fede di Maria non fu per nulla inferiore a quella di Abramo, anzi maggiore, e che la sua maternità spirituale si può desumere dai già riferiti testi di Gv 19,26 e Ap.12,17

Se può essere altrettanto vero che anche la Chiesa è madre e genera i credenti in Cristo secondo il modello di Maria, non bisogna dimenticare che Maria è stata la prima credente in Gesù Cristo venuto nella carne, nella sua stessa carne e quindi come tale, essendo Chiesa prima della venuta alla fede di altri credenti, non può che esserne la capostipite.

Concludendo con una espressione di Isacco della Stella :

"…. Per questo, nelle Scritture divinamente ispirate, ciò che si dice in modo universale della Vergine Madre Chiesa, lo si intende in modo singolare della Vergine Madre Maria"

Con affetto



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Da: Soprannome MSN777JohnAnthony888Inviato: 21/10/2003 1.30
Caro Teofilo,
adesso sono molto stanco, ma ne riparleremo. Per il momento ti auguro ogni bene.
JA

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/10/2003 12.09
Se può essere altrettanto vero che anche la Chiesa è madre e genera i credenti in Cristo secondo il modello di Maria, non bisogna dimenticare che Maria è stata la prima credente in Gesù Cristo venuto nella carne, nella sua stessa carne e quindi come tale, essendo Chiesa prima della venuta alla fede di altri credenti, non può che esserne la capostipite.
.........
Invito ad aggiungere a queste meditazioni la frase specifica di Genesi.....che non a caso è definito anche "protovangelo giovanneo", nell'identità dell'Incarnazione del Verbo di Dio, ennesima dimostrazione che la questione abbraccia TUTTA la Bibbia e non singoli versetti, qui cliccate per l'approfondimento e per farne UNA UNICA meditazione....
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/10/2003 14.51
Scusate ho sbagliato collegamento...quello inserito tratta dei Padri che hanno scritto di Maria nel primo secolo......., l'attenzione di cui parlava,
era in questo:
.......
Tutta la catechesi, o gran parte di essa, su Maria per come la identifica la Chiesa.....nasce anche da queste poche parole ma chiare di Genesi.....
Inserisco qui, nel suo contesto, cioè con quanto riportato da Teofilo perchè i due testi SI COMPENSANO....
Buona meditazione, Caterina
MARIA E LA SACRA SCRITTURA
Dopo aver aperto questo argomento, approfondiamolo per capire se la Chiesa ha preso un granchio
Cosa dice la Chiesa in proposito?
Ora leggiamo ciò che esattamente afferma il Concilio Vaticano II in proposito:
– “Sotto questa luce, essa (= la Madre del Redentore) viene già profeticamente adombrata dalla promessa, fatta ai progenitori, caduti in peccato, circa la vittoria sul serpente (cf Gen 3,15).
Parimenti, questa è la Vergine che concepirà e partorirà un Figlio, il cui nome sarà Emmanuele (cf Is 7,14; Mic 5,2-3; Mt 1,22-23).
– Essa (= la Vergine Maria) primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da Lui la salvezza.
– E infine, con Lei «eccelsa Figlia di Sion», dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si instaura una nuova Economia, quando il Figlio di Dio assunse da Lei la natura umana, per liberare, coi «misteri della sua carne», l’uomo dal peccato” (Lumen Gentium 55).
Fin qui il testo dottrinale della Costituzione Conciliare. La prospettiva, secondo la quale dobbiamo leggere i brani citati, è già stata indicata precedentemente dal Concilio, con queste parole: “Questi primi documenti, come sono letti nella Chiesa e sono capiti, alla luce dell’ulteriore e piena rivelazione, progressivamente mettono sempre più in luce la figura di una Donna”, misteriosa e straordinaria: la Madre del Messia......
Dunque...questa PROFEZIA di Genesi chiamata anche "vaticino", la troviamo espressamente appoggiata DA TUTTA LA CHIESA DI ALLORA con il riferimento del PROTOVANGELO DI GIOVANNI. ossia prima promessa di salvezza, primo lieto annunzio.
Possiamo ora domandarci legittimamente:
chi è quella “Donna” di cui si parla nel vaticinio?
È Eva?
È Maria?
È Eva e Maria insieme?
La fede della Chiesa rimanda ulteriormente a Maria, perché la “stirpe” della donna che vincerà il serpente (= Satana) è Cristo Redentore, dunque la Donna, di cui si parla, è la Madre del Redentore, e non può essere Eva dalla quale abbiamo invece avuto la morte e il peccato...
Se – come molti studiosi pensano – la redazione del testo è da collocare al tempo dell’esilio (Sec. VI a.C.), il versetto 15 può opportunamente considerarsi una rilettura di Is 7,14.
La Donna in tal caso, è una persona ben precisa: l’attesa Madre del Messia
. Tale comunque appare, alla luce del Nuovo Testamento, dove Maria è designata con l’appellativo di “Donna” (cf Gv 2,4; 19,26) che non era affatto dispregiativo come studiosi dell'Università Ebraica di Gerusalemme ci hanno confermato! Se a questo ci uniamo  la conferma della Chiesa attraverso l’intera Tradizione cristiana, il quadro profetico è completo........
Ma leggiamo altre conferme:
Is.7,14 Il quale NON viene erroneamente citato insieme:
Due re, quello di Damasco (Aram) e quello di Samaria (Israele), invadono la Giudea e minacciano di sterminare la stirpe regale di Davide per mettere sul trono il figlio di Tabeel.
Il re di Giuda (Acaz) è preso dal terrore, ma, invece di porre la sua fiducia in Dio, la ripone in soccorsi umani e cerca alleanze con l’Assiria...... Allora Dio gli invia il profeta Isaia a rassicurarlo che l’iniquo progetto dei due re non riuscirà. Isaia, per confermare quanto ha detto, invita Acaz a chiedere un “segno” a Dio, ma il re ipocritamente si rifiuta “per non tentare Dio”, in realtà perché non crede in Dio.
Nonostante il rifiuto del re, Dio conferma la sua fedeltà a Davide e promette che conserverà la stirpe regale di Davide, la libererà dal pericolo incombente. Pegno e segno di ciò è il verginale concepimento e
la nascita verginale dell’Emmanuele dalla stirpe di Davide
. Malgrado l’infedeltà degli uomini, ci sarà un erede per Davide. Questo aspetto ci riporta a Genesi ed alla promessa di Dio nonostante Adamo ed Eva avessero disobbedito e dunque mancando di fedeltà.....
San Matteo, nel suo Vangelo, registra puntualmente l’adempimento di questa profezia. Ecco perché il testo di Isaia è letto dall'intera Chiesa  come profezia mariana che si riallaccia alla promessa letta da Genesi....
Abbiamo anche il profeta Michea 5,1-4:
E tu Betlemme...
Il profeta Michea, aggiunge alla profezia del suo contemporaneo Isaia, una circostanza notevole: il luogo della nascita del futuro Messia, ossia Betlemme di Efrata, in Giudea.
Con le parole “fino a che partorisca Colei che deve partorire” il profeta Michea allude  alla profezia di Isaia sulla Vergine che concepisce e partorisce un figlio chiamato Emmanuele del quale, specificherà Matteo: è Dio-con-noi.
Il testo di Michea, con il riferimento alla partoriente e alla pace, può dunque considerarsi una “rilettura” del testo di Isaia, che rimane il testo fondamentale. Anche l’avverarsi di questo vaticinio di Michea è stato registrato da Matteo, nel suo Vangelo, nel contesto dell’episodio dei Magi.
In conclusione, leggendo questi primi documenti come sono letti nella comunità cristiana e come sono compresi, alla luce della piena rivelazione che si compie in Gesù Cristo, noi impariamo a conoscere la Vergine Maria, fin dagli inizi della divina rivelazione.
Comprendiamo, perciò, quanto insegna il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 488: “Dio ha mandato suo Figlio (Gal 4,4), ma per preparargli un corpo, ha voluto la libera collaborazione di una creatura. Per questo, Dio da tutta l’eternità, ha scelto, perché fosse la Madre del Figlio suo: – una figlia di Israele –, una giovane giudea di Nazareth, in Galilea, – “una vergine promessa sposa di un giovane della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria” (Lc 1,26-27). Cf Lumen Gentium n. 56.
Per ora fraternamente Caterina
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Assunzione. Un prodigio dell'amore di Dio
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena  (Messaggio originale)Inviato: 12/08/2004 11.09
Ne abbiamo così tanto parlato di questa Festa che forse sarebbe il caso di affrontare questo tema da un lato che poco abbiamo sondato...quello di UN ATTO D'AMORE DI DIO....
Già sappiamo che l'Amore in sè cambia gli eventi, unisce, perdona, commuove, intenerisce, è sommo Bene, e così via, e quando Dio AMA stravolge, sconvolge, lascia senza parole....come quando per amore verso l'uomo non disdegna di mandare a noi il Suo Figlio a MORIRE SULLA CROCE.....stoltezza per chi non comprende questo amore, ma vanto per chi comprende, come dice Paolo.....
NULLA E' IMPOSSIBILE A DIO......
partendo da questa verità fondamentale delle Scritture, la stessa Assunzione al Cielo di Maria ha dunque un significato che non è fine a sè stesso......l'Assunzione è qualcosa che RIGUARDA OGNUNO DI NOI così come avvenne per l'Incarnazione attraverso quel FIAT che non fu solo di Maria, ma anche nostro......
Maria assume così un ruolo unico che però ci coinvolge PERSONALMENTE, tutto ciò che è di Maria, appartiene anche a noi.....

Maria è assunta in cielo anima e corpo, questo proclama la Chiesa, questo essa celebra il 15 agosto di ogni anno. Ma cosa si cela dietro a questo mistero, la cui popolarità è più legata al folclore e al periodo estivo in cui si celebra che non alla sua comprensione?
L'assunzione di Maria è la conseguenza dell'unione perfetta di Maria col Figlio
. Dio, inoltre, non poteva permettere la corruzione del corpo di Colei che fu l'arca vivente del Figlio Suo. Questo felice esito della vita terrena di Maria non riguarda, tuttavia, lei sola: in lei ha avuto principio quell'opera di redenzione che deve, nel disegno misericordioso e buono di Dio, raggiungere ogni uomo.

(Ogni UOMO,ogni persona, deve propendere a quella UNIONE PERFETTA: non cercate le cose di quaggiù, dice Gesù, ma cercate PRIMA LE COSE DI LASSU' il resto è in più....)

"In te misericordia, in te pietate in te magnificenza in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate," canta Dante. Tutto ciò che di buono Dio ha pensato per le sue creature, in Maria si è realizzato con pienezza e perfezione grazie alla sua fedeltà a Cristo, perciò il suo destino si lega indissolubilmente a quello del Figlio, "come in terra, così in cielo"...(e di conseguenza lega NOI...al mistero dell'Amore di Dio).

 E come l'ascensione del Signore rivela che "un corpo abita nella Trinità" (Varillon) così l'assunzione di Maria realizza quello che sarà il destino di ogni credente.

Un cantore di questo singolare evento della Vergine Maria fu Tiziano Vecellio.
Nel vasto interno della chiesa gotica dei Frari dedicata, appunto, a Santa Maria Gloriosa, Tiziano dipinse in tempo brevissimo, dal 1516 al 1518, la tela monumentale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria.

Uno spazio tripartito narra l'evento: la terra gremita di apostoli e discepoli del Signore, il cielo che s'apre al passaggio della Vergine e i cieli dei cieli dai quali Dio Padre, solenne e compiacente, discende per accogliere Maria.
L'osservatore pur indugiando brevemente nella selva di forme e colori armoniosamente composti si trova spontaneamente portato a dirigere lo sguardo verso il volto della Giovane Donna che liberata da ogni legame terreno s'innalza verso l'alto fra stupore e commozione.

Una corona di angeli delimita il confine tra la terra e il cielo; la profondità non è narrata, ma intuita dentro la solare luminosità del giallo oro.

In basso il cielo è di tutt'altro segno, incombe sul gruppo dei discepoli rendendo ancora più esiguo lo spazio angusto entro il quale essi si muovono concitati.
E qui ci riconosciamo noi tutti, così lontani dalla chiarità del mistero che ha avvolto Maria, così lontani eppure così partecipi. Ci riconosciamo nello sgomento che pervade certi volti per aver perso dall'orizzonte quotidiano una tanto eloquente trasparenza del Cristo; ci riconosciamo nel desiderio profondo di affidamento a lei, discepola perfetta e fedele, al fine di giungere anche noi alla mèta; ci riconosciamo, ancora, nel volto orante dell'anziano apostolo in primo piano, così vuoto di sé e così pieno del mistero che sotto i suoi occhi si consuma. Siamo qui in questo spazio angusto quale è la vita, prezioso, ma sempre inadeguato alla sete di eternità che alberga nel nostro cuore.

La sacralità dell'evento è interamente affidata alla composizione classica e solenne e al profilo, in controluce, dell'Eterno Padre. La sua ombra dilata la luminosità dello sfondo e la calda luce dorata colpisce lo sguardo dell'osservatore spalancandogli il cuore al divino.
Uomini e angeli sembrano accomunati dallo stupore, gli uni pieni di sgomento gli altri al colmo del tripudio. Ma nel turbine dei gesti e dei colori un dialogo fatto di sguardi fissa l'attimo eterno: la Vergine solleva lo sguardo al suo Dio e un angelo, alla destra del Padre, come sorpreso indugia con la corona in mano. È proprio lei? È questa? È una creatura che dobbiamo accogliere nella vasta santità del Cielo? Ma Dio Padre guarda la Vergine: "È proprio lei."
"Umile ed alta, più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio."

Fraternamente Caterina


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 12/08/2004 11.36
Riflessioni sulle Letture della Liturgia
15 agosto 2004
Solennità dell'Assunzione - Anno C
di padre  Gianmarco Paris

Un invito a guardare il cielo

La solennità dell’assunzione di Maria in corpo e anima al cielo ha al centro la celebrazione della Resurrezione di Gesù e delle sue conseguenze concrete per l’umanità.

I vangeli ci permettono di seguire passo a passo gli ultimi giorni e ore della vita terrena di Gesù, per poi raccontarci come i discepoli hanno incontrato il Risorto e la loro vita ha preso definitivamente un destino nuovo.

Non è così per l’assunzione di Maria: essa ci è data dalla Chiesa come una verità della nostra fede. Non è un “fatto” che si possa raccontare o che si debba spiegare, ma è una verità che possiamo celebrare e contemplare: di fatto in Maria noi crediamo concretamente realizzata per tutti gli uomini la promessa di Gesù: vado a prepararvi un posto, tornerò e vi prenderò con me.

Per questo le letture della liturgia non parlano dell’assunzione di Maria come un fatto, ma la commentano, la contemplano nel quadro ampio della storia della salvezza, il cui centro è il mistero della Pasqua di Gesù.

Questa festa, nel pieno dell’estate, è un invito a guardare il cielo… Forse nelle lunghe sere d’estate, in montagna o al mare, lontano dalle luci che la città accende per non fermarsi, ci può capitare di contemplare il cielo e gli astri che lo illuminano riflettendo la luce del sole.

Una notte di luna piena mi sono meravigliato nel vedere quanto la luce illuminava: “questa è la nostra luce”, ha commentato un ragazzo africano della missione in cui vivo. Qui in Africa il cielo stellato è così acceso che sembra più vicino, sembra che lo puoi toccare con le mani.

Ascoltate con gli occhi pieni delle luci del cielo, le letture di questa festa hanno una risonanza più forte. Sembrano dirci: guardate ogni notte il cielo con fede, e potrete guardare ogni giorno la terra e la vostra vita con amore.

Lo sguardo fisso su Gesù

Il primo quadro che la liturgia offre alla nostra contemplazione è tratto dalla lettera ai Corinti, in cui Paolo sta dimostrando la verità della risurrezione di Gesù nella sua interezza di anima e corpo. Egli è la primizia dei morti: Cristo resuscitato è il fondamento e la garanzia della risurrezione di tutti coloro che credono in Lui. Gesù Cristo reintegra l’intera creazione (segnata dal peccato) secondo il piano iniziale di Dio (dare la vita). Il tempo presente si trova tra la risurrezione di Gesù, già avvenuta, e la risurrezione dei credenti, al ritorno di Cristo, quando Egli consegnerà il Regno al Padre. Il presente è il tempo in cui Gesù sottomette i suoi nemici, compresa la morte. Si tratta di una lotta che Cristo combatte in favore dell’umanità intera e di cui Egli è già il vincitore. Abbiamo già la promessa e non ancora il suo pieno compimento.

Uno sguardo al cielo

La visione dell’apocalisse ci invita a guardare il cielo, per contemplare ancora una volta il trionfo pasquale di Cristo, che realizza la salvezza dell’umanità (il santuario aperto, 11,19, l’inizio dell’inno 12,10). La certezza della vittoria non impedisce di riconoscere la fatica dell’umanità e la continua minaccia del male. La visione della donna e del mostro del caos rappresenta la lotta sempre aperta tra l’umanità, creata da Dio, esposta al peccato e salvata dalla misericordia fatta a Israele. L’umanità porta in sé la promessa della vita (il bambino che nasce) e soffre la minaccia del caos che mette in pericolo la vita. Il neonato rapito presso Dio e la donna mandata con protezione nel deserto indicano il tempo della storia: la vita di Dio è una promessa certa, ma c’è un tempo limitato in cui il male minaccia ancora la vita, senza poterla annientare.

Uno sguardo alla terra

Il vangelo ci riposta sulla terra, senza una apparente relazione con le due letture. Esso ci presenta la maniera più vera con cui i primi cristiani hanno conservato il ricordo di Maria e la base su cui è iniziato il culto alla madre di Gesù. Dopo aver ricevuto da Dio la vocazione e la missione di essere madre del suo figlio, Maria affronta un lungo viaggio per visitare la parente di cui l’angelo aveva parlato. Il centro del racconto è occupato dall’incontro di queste due donne incinte, che è l’incontro tra l’attesa di Israele e il compimento che Dio opera. Le parole delle due donne occupano quasi tutto il testo. Elisabetta, e attraverso di lei lo Spirito Santo, dichiara Maria “benedetta”, insieme al frutto “benedetto” del suo grembo; e la riconosce “beata” per la sua fede e Madre del NOSTRO DIO E SIGNORE. È il riconoscimento divino del valore di Maria, che sta tutto nell’accordare credito a Dio che realizza il suo progetto attraverso la collaborazione libera di chi si dispone a servirlo. Tutta la vita di Maria, fino alle ultime conseguenze della passione e della presenza materna nella Chiesa, sono già comprese nel suo “sì” iniziale a Dio. La risposta della fede di Maria è la lode a Dio: quello che Egli fa nella sua semplice serva conferma quello che fa nella storia dell’umanità, che vuole riunire a sé nell’amore.

Gesù Cristo, Maria e noi

La festa dell’assunzione non ci spinge a cercare spiegazioni, ma a contemplare il destino di vita piena che Gesù, con la sua risurrezione, apre a tutti gli uomini. Di questo destino Maria è resa partecipe per noi prima del ritorno di Cristo. Se è vero che Maria ha una relazione singolare con Gesù Cristo, non dobbiamo però pensare che abbia una relazione “speciale”, come se fosse diversa da quella che, nella fede, ogni credente può avere con Gesù.

La festa di oggi ci aiuta ad amare di più Maria, che sta totalmente della parte dell’umanità (non è una dea…), dal quel FIAT Ella si è posta dalla nostra parte, e che già partecipa della pienezza di vita che Dio vuole per tutte le persone. Ma ci aiuta ancora di più a fissare in nostro sguardo su Gesù, grazie al quale ci è stata di nuovo aperta la strada della piena relazione con Dio.



In Questa Festa dunque, non cerchiamo spiegazioni, ma contempliamo CON Maria il mistero dell'Amore di Dio che si attua IN CRISTO, PER CRISTO E CON CRISTO......rievocando la fede di Elisabetta in quell'incontro nel quale riconosciamo NOI con Lei la Madre del nostro Dio e Signore....e con Lei cantare quel Magnificat di lode nel quale è esplicito CHE NULLA E' IMPOSSIBILE A DIO....e seguendo questa Madre premurosa ed amorosa, accogliere l'invito costante "FATE TUTTO CIO' CHE GESU' VI DIRA' DI FARE", scatta la fede assoluta in Cristo che ci rivela il Padre e tutto l'Amore di cui questo nostro Dio è capace....ne saggiamo solo parzialmente i benefici per contemplarli poi nell'eternità al suo cospetto.....In questo senso Maria, insegna la Chiesa da sempre CI PORTA AL FIGLIO, ci vuole vedere legati a Gesù in una fede incontestabile, genuina, sofferta ma anche amata...Maria fece tutto quanto Dio le chiese di fare, per questo Ella si fa promotrice di questo fare e dice a noi alle Nozze di Cana "Fate tutto ciò che Egli vi dirà di fare", in sostanza Maria ci suggerisce da sempre: se volete essere santi, immacolati, se volete condividere la gloria dei santi in cielo, grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente, mi chiamerete tutti beata....ma sarò felice solo se FARETE COME ME TUTTO QUANTO GESU' VI DIRA' DI FARE......

Fraternamente Caterina

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22/10/2009 22:28
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 12/08/2004 16.35
Ciao Lizzie tutto bene?....un abbraccio......
Vorrei che meditassimo in questa Festa....un grande vescovo, o meglio, attraverso i suoi scritti....S. ALFONSO M. DE LIGUORI.....nato in piena riforma Protestante, nel 1696.....
dunque la sua predicazione specie su Maria acquista per noi un grande valore contemplativo e di meditazione perchè le sue famosissime "Le Glorie di Maria", sono state ispirate molto prima di questo Dogma del quale quest'anno ricorre il 150* anniversario e certamente staremo con il Papa a Lourdes il quale ha chiesto la preghiera della Chiesa perchè in quella Eucarestia che celebrerà chiederà una speciale suoolica a Dio per tutte le necessità della Chiesa......
Dicevamo dunque, s.Alfonso, un grande vescovo e predicatore missionario DELLA MISERICORDIA DI DIO......dell'Amore del Cristo......
Fin dagli anni della sua adolescenza "lo Spirito del Signore scese su di lui e lo mandò ad annunciare ai poveri il lieto messaggio... a predicare un anno di grazia nel Signore" (Lc 4,18-19). In quest'ardua impresa che abbraccia l'intero arco della sua esistenza, si possono distinguere quattro tappe, ognuna delle quali si presenta con caratteristiche proprie. La prima tappa include gli anni della sua giovinezza. (1713-1726), periodo nel quale Alfonso cominciò a sentire l'appello dell'apostolato. Egli lo accolse come attuazione del carattere profetico del suo battesimo, e lo realizzò con la testimonianza di vita cristiana, con la frequente partecipazione ai sacramenti, con l'assidua adorazione eucaristica; lo esercitò nella sua professione di avvocato che svolse con onestà e con rispetto della verità, superando i pericoli morali che vi erano annessi; lo attuò come membro della congregazione dei nobili di Santa Maria della Misericordia, che aveva per programma l'esercizio delle opere di misericordia, quali la visita ai carcerati, l'ospitalità ai pellegrini, la cura degli infermi. Questa dedizione al prossimo divenne più intensa nella seconda tappa della vita missionaria di Alfonso (1726-1732) quando, consacrato sacerdote, si applicò totalmente all'evangelizzazione del popolo. Svolse il suo apostolato nei rioni più poveri di Napoli, superando i pregiudizi di classe, poiché egli discendeva da una famiglia nobile; facendosi coadiuvare dai laici, fondò l'opera delle "Cappelle serotine" con le quali riuniva in vari luoghi della città la gente umile, gli artigiani, gli ambulanti, i pescatori, i facchini, insegnando loro il catechismo e la pratica della vita cristiana. L'opera raggiunse una rapida diffusione e divenne una scuola di educazione civile e religiosa. Come membro delle " Apostoliche Missioni " Alfonso si recò in molti paesi e città della Campania e delle Puglie predicando le verità eterne soprattutto alla gente abbandonata. Man mano però che egli allargava il suo raggio d'azione e prendeva coscienza della situazione religiosa e morale del popolo, si andava accorgendo che da solo era impari alla vastità dell'impresa, e che occorrevano forze più numerose e attive. Spinto da questa esigenza e ispirato da Dio, nel 1732, fondò a Scala, un piccolo centro in provincia di Salerno, la congregazione dei Redentoristi, che segnò l'inizio della terza tappa del suo viaggio missionario, la quale si protrasse fino al 1762. Con tale fondazione Alfonso volle, in un certo senso, partecipare all'universalità e alla perennità della Chiesa, rivelando un profondo senso ecclesiale. Assegnò come fine specifico ai suoi religiosi la predicazione delle missioni ai poveri, agli abbandonati, ai lontani. Egli fu il primo missionario della sua congregazione svolgendo per un trentennio un'attività instancabile di evangelizzazione delle popolazioni del meridione, specialmente di quelle che erano nelle campagne e maggiormente sprovviste di aiuti spirituali...
Sant'Alfonso nei suoi scritti ha lasciato un altro messaggio di rilevante importanza alla Chiesa: il significato di Maria nella storia della salvezza. Lasciò questo messaggio soprattutto nel libro Le glorie di Maria, che pubblicò nel 1750, dopo molti anni di studio e di riflessione. Iniziò la ricerca nel 1734, e ci lavorò a lungo e con grande impegno perché voleva fare un'opera degna di Maria. In realtà per sedici anni ascoltò e scrutò il ricco patrimonio della tradizione in tutte le sue componenti: padri e teologi, liturgia e preghiere, scrittori spirituali e popolo di Dio, antichità, medioevo e tempi moderni, con l'interesse di uno storico, con la serietà di un teologo, con la sapienza di un santo. Le sue fonti immediate erano generalmente di seconda mano: Raccolte, Catene, Somme, Epitomi, Selve, degli ultimi duecento anni; ma sapeva maneggiarle con precisione quando si trattava di stabilire una dottrina, e con libertà intelligente di cuore quando si trattava invece di esprimere la pietà il libro non è soltanto l'esposizione di una ricerca erudita, una trattazione teologica a volte polemica; è anche espressione della grande devozione di Alfonso e un segno di riconoscenza a Maria per l'aiuto da lei ricevuto in tutto il corso della sua vita, come risulta dalla dichiarazione che si trova nella Supplica dell'autore, posta all'inizio del libro: " A te poi mi rivolgo, o mia dolcissima Signora e Madre Maria; tu ben sai che dopo Gesù in te ho posto tutta la speranza della mia eterna salvezza; poiché tutto il mio bene, la mia conversione, la mia vocazione a lasciare il mondo, e tutte le altre grazie che ho ricevute da Dio, tutte riconosco che mi sono state date per mezzo tuo"...
...
In questo stesso periodo.....abbiamo un altro grande santo, s.Luigi M.Grignon de Montfort che scriverà "Il  trattato della vera devozione a Maria"...   proprio per liberare il campo dalle tante devozioni che facevano scandalizzare i Protestanti del momento......Questi due santi s'impegnarono per sgombrare il campo dalle incomprensioni.....e dalle deviazioni del culto alla Vergine......come non leggere nei loro scritti la potenza dello Spirito Santo che con pazienza e amore cura, corregge, istruisce, illumina...quanti devotamente e con cuore libero da ogni avversità si lasciano guidare?
Maria non è un'opera astratta di Dio....ma è il suo Progetto perfettamente riuscito e perfettamente portato a termine......Maria è il progetto d'Amore di Dio verso l'uomo di ogni tempo, per questo le generazioni la proclamano BEATA, perchè in Lei e con Lei ognuno di noi può ritrovarsi, può rispecchiarsi.....Ogni santo, ci ricorda Paolo è IMMAGINE E RIFLESSO DI DIO...."non sono più io che vivo,ma Cristo vive in me", ecco che in Maria TUTTO QUESTO E' ESPRESSO ALLA PERFEZIONE.......per questo nel culto mariano guardando a Lei, pregando con Lei, invocandola quale Madre del Varbo.... noi ritroviamo attraverso di Lei ed in Lei....i lineamenti affettivi del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo......
La pubblicazione de Le glorie di Maria, secondo Giuseppe De Luca, grande studioso della storia della spiritualità, fu un evento, " una delle date più importanti nella storia del culto di Maria Santissima... [Le glorie di Maria] è l'ultimo grande libro europeo scritto in gloria di Maria". E uno specialista della storia della Chiesa in Italia, Gregorio Penco, ne dà il seguente giudizio: " Pur raccogliendo a piene mani tra i detti e le opinioni degli scrittori ecclesiastici di tutti i tempi, sant'Alfonso ha saputo penetrare in profondità negli aspetti devozionali dei misteri da lui considerati; in modo particolare nel cuore di Maria Santissima, nelle sue gioie, nei suoi dolori, nelle sue glorie. E come uno sguardo che l'autore riesce a gettare nell'anima della Vergine, leggendo i suoi sentimenti e indovinando i suoi pensieri". Naturalmente il libro risente del tempo in cui fu scritto, perché, come ogni grande scrittore, Alfonso fu uomo della sua epoca, e venne condizionato dalla situazione culturale e religiosa del Settecento. E nel Settecento il culto di Maria era in crisi, contestato da alcuni scrittori cattolici, come Ludovico Antonio Muratori con il libro Della regolata devozione, e rifiutato dai giansenisti, i quali ritenevano che esso potesse mettere in ombra la persona di Cristo, unico mediatore presso Dio. Perciò la devozione verso Maria deve essere " regolata ", controllata dalla ragione, moderata nelle manifestazioni. Il Liguori rifacendosi alla tradizione della Chiesa e all'insegnamento dei teologi, reagì con lucidità e con coraggio a tali correnti di pensiero, e si impegnò a presentare il mistero di Maria nella sua verità, sviluppando fino alle ultime conseguenze il privilegio della maternità divina. C'era in lui lo spirito dei santi padri, i quali si avvicinavano alla rivelazione con rispetto e con riverenza, ma anche con confidenza e familiarità sorprendenti. Questo atteggiamento è stato sottolineato da Giuseppe De Luca: " Protestanti e giansenisti ci avevano istillato mille scrupoli e mille esitazioni che, nostro malgrado, non riuscivamo a vincere. Non si poteva più tornare al candore miracoloso con cui si era amata la Madonna nei secoli antecedenti. Si aveva come un ritegno, una cautela, una paura. Sant'Alfonso con la sua dottrina di teologo e di formidabile teologo; con la sua fiammante e ardente anima di devoto incomparabile; col suo genio di scrittore popolare, ha spazzato via gran parte di quelle esitazioni, ha ricondotto l'anima cristiana dinanzi a Maria, a quella felice libertà d'amore, che ebbero i nostri fratelli di fede nel Medioevo". Fu questo l'impegno costante del Liguori nello studio del mistero di Maria: non chiudersi nei limiti della ragione, ma aprirsi nella fede all'onnipotenza e all'amore di Dio. Si può vedere un esempio di tale apertura in quello che egli chiama " il mio sentimento ", così formulato: " Quando un'opinione onora in qualche modo la santa Vergine, ha un certo fondamento e non ha nulla di contrario né alla fede né ai decreti della Chiesa, né alla verità, il non accettarla e il contraddirla perché anche l'opinione opposta potrebbe essere vera, denota poca devozione verso la Madre di Dio. Io non vorrei essere annoverato tra questi spiriti poco devoti né vorrei che lo fosse il mio lettore" Sant'Alfonso ebbe "molta devozione ", che espresse in una mariologia nuova e insieme fedele alla tradizione, pervasa dalla gioia della redenzione, in cui mise in giusto risalto " le cose grandi fatte dall'Onnipotente nella sua Madre " (Lc 1,48). Anche il titolo del libro, Le glorie di Maria, in dica una presa di posizione contro i protestanti e i giansenisti che accentuavano la theologia crucis; nello stesso tempo manifesta una visione giusta e liberante della storia della salvezza, come affermazione della gloria di Dio che opera la redenzione nell'umanità per mezzo di Maria......
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/08/2004 21.31
GIAMPAOLO MATTEI
 
A Lourdes tutti noi siamo stati visitati da Qualcuno molto grande. Tutti. Lourdes è un fatto storico che non riguarda solo santa Bernadette Soubirous, ma ciascuna persona, in ogni luogo e in ogni tempo.
In quel piccolo paese dei Pirenei, fino all'11 febbraio 1858 "più attraversato che conosciuto", siamo stati tutti visitati da Qualcuno molto grande. "Una finestra", ebbe a dire il beato Giovanni XXIII, "si è spalancata improvvisamente verso il Cielo".
Sabato 14 e domenica 15 agosto Giovanni Paolo II compirà un pellegrinaggio apostolico in quel luogo benedetto, nella Casa della Mamma, per vivere il centocinquantesimo anniversario della definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione, proclamata dal beato Pio IX l'8 dicembre 1854 con la Bolla "Ineffabilis Deus".
Appena quattro anni dopo, per diciotto volte a partire appunto dall'11 febbraio 1858, la Vergine apparve alla piccola Bernadette a Lourdes presentandosi, il 25 marzo, proprio come l'Immacolata Concezione:  "Que soy era Imaculada Councepciou" disse alla piccola nel suo dialetto.
Il pellegrinaggio del Papa abbraccia i due grandi misteri mariani:  l'Immacolata Concezione e l'Assunzione in cielo in corpo e anima, che si celebra appunto il 15 agosto. C'è in questi due fatti storici l'inizio e la conclusione della vita terrena di Maria di Nazareth, figlia di Gioacchino e Anna, sposa di Giuseppe, madre di Gesù.
È la Vergine stessa che ha raccomandato di andare in processione alla Grotta. Ora vi sta per tornare il Successore di Pietro che qui venne nel 1983 durante l'Anno Santo della Redenzione:  c'è un legame profondo tra i Papi e ciò che è l'esperienza di Lourdes. Un legame nato nel Cenacolo di Gerusalemme duemila anni fa.
Giovanni Paolo II a Lourdes compirà tutti i gesti tradizionali del pellegrino:  berrà l'acqua alla Grotta, reciterà il Rosario, parteciperà alla processione "aux flambeaux", celebrerà l'Eucaristia. Rivolgendosi, mercoledì 11 agosto, ai pellegrini presenti all'udienza generale il Santo Padre ha chiesto di accompagnarlo con la preghiera.
La prima e più ardente risposta è stata quella dei sofferenti che conoscono Lourdes per averla visitata e perché la custodiscono sempre nel santuario del loro cuore. Il Magistero di Giovanni Paolo II impartito dalla Cattedra della Sofferenza è una incalzante testimonianza di conversione.
In queste ore c'è tutta la Chiesa in cammino verso la Grotta di Massabielle, "in processione" come chiese la Vergine a Bernadette. "Porterò nel mio cuore i ringraziamenti e le suppliche di tutta la Chiesa e, direi, del mondo intero, che solo in Dio può trovare pace e salvezza" ha affermato il Papa nella catechesi dell'udienza.
Lourdes, "città mariana", è la capitale della sofferenza vissuta cristianamente, è la dimostrazione di ciò che è il valore salvifico del dolore. È così perché proprio a Lourdes la Mamma ha scelto per sorridere ad una piccola figlia. Era un giovedì piovigginoso quell'11 febbraio 1858:  una ragazzina di nome Bernadette Soubirous, semianalfabeta e già minata dalla tubercolosi, sentì "un colpo di vento, come un tuono".
Possedeva solo un Rosario e quello strinse vedendo nella cavità di un grotta, sporca e sperduta, "Aquerò" che nel dialetto di quelle parti significa "Quella cosa". È proprio alla piccola che la Vergine si è presentata sorridendo maternamente:  "Que soy era Imaculada Councepciou" - "Io sono l'Immacolata Concezione".
A Lourdes si sentono a casa quanti hanno un debole per tutto ciò che è "piccolo", almeno agli occhi degli uomini. Si sentono a casa perché avvolti nella semplicità della povertà, dell'umiltà, del nascondimento:  null'altro che il Vangelo allo stato puro. È la logica del Magnificat.
I pellegrini, a Lourdes, non li osservi e basta. Non puoi assumere l'atteggiamento di chi è spettatore. Ecco allora che li contempli con la solidarietà complice di uno come loro e anche con la curiosità del cronista che, da cristiano, si pone le domande centrali e ineludibili.
Nella Grotta delle Apparizioni c'è sempre, ad ogni ora e ogni giorno, una piccola fila di persone che si riforma di continuo e che, nelle occasioni solenni, si ingrossa come un fiume in piena. Un fiume di preghiera e di grazia.
Camminano lentamente i pellegrini per respirare il più a lungo possibile la vicinanza di quelle rocce rese sante dalla presenza di Maria; rese lucide da milioni di mani di generazioni di cristiani. Le mani toccano le pietre e le bocche le baciano. Molti cercano con le labbra le gocce d'acqua che scorrono sulla roccia.
Tutti su quelle pietre sfregano corone del Rosario, medagliette mariane, fotografie di persone care ammalate o defunte. Giunti al centro della Grotta gettano un biglietto con un messaggio in un contenitore che custodisce il dolore e la speranza del mondo.
Eccolo l'uomo del terzo millennio in ginocchio davanti al Mistero, a Lourdes, fidandosi della parola di una ragazzina che non sapeva né leggere né scrivere, che non aveva fatto un'ora di catechismo e che ha conosciuto la notte povera della fame, delle privazioni, delle malattie, del disprezzo, del lavoro più umile. È davvero la logica del Magnificat.
Eccolo l'uomo del terzo millennio a tu per tu con l'intramontabile forza del pellegrinaggio, con le mani giunte e la testa china a invocare teneramente la Mamma, con un filo di voce, con gli occhi chiusi.
Eccolo qui, l'uomo del terzo millennio, pellegrino da solo o con una comunità di persone.
Eccolo a sfregare il Rosario contro la roccia per raccogliere schegge di grazia e di speranza, a riempire bottiglie con l'acqua scaturita miracolosamente, ad accendere candele, a scrivere biglietti.
Il vero e continuo miracolo quotidiano che avviene a Lourdes dal 1858 è la conversione, maturata nella preghiera e nella penitenza. Per miracolo si intende, solitamente, solo quello fisico che pure c'è:  sono tante le guarigioni documentate scientificamente e umanamente inspiegabili. A Lourdes si praticano un numero incalcolabile di confessioni e nessuna statistica potrà mai registrare la "metanoia", il cambiamento di vita che avviene nelle persone. Preghiera, penitenza e conversione:  è il "cuore" del messaggio di Lourdes.
È proprio in questa nascosta, quotidiana forza il vero e grande miracolo che avviene all'ombra della Grotta. Un giovane prete romano ci confida che uno dei doni più grandi dei suoi dieci anni di sacerdozio è stato proprio confessare a Lourdes perché "mi sono sentito a tu per tu con la grazia di Dio al lavoro nel cuore degli uomini".
È il miracolo di Dio, teneramente spinto dalla Mamma, capace di piegare silenziosamente l'anima di quegli uomini che spesso è rigida più del ferro.
A Lourdes vige la legge, la logica del Magnificat:  gli ultimi sono davvero i primi, chi è chiuso nel proprio dolore è strappato alla solitudine, tutti gli uomini - poveri e ricchi, malati e sani - formano una sola umanità perché si riconoscono figli della stessa Mamma. A Lourdes tutto è possibile.
Ogni parola umana assume un significato nuovo, più alto. Anche la parola "pace" scandita sotto la Grotta di Massabielle ha un'eco diversa. E raggiunge, accarezzandoli, i cuori più duri.
È indissolubile il rapporto che esiste tra Lourdes e il mondo della sofferenza, fisica e spirituale. Alla Grotta di Massabielle quanti sono nel dolore sono da sempre i primi protagonisti, gli ospiti d'onore della Mamma. È là, del resto, il centro fisso della Giornata Mondiale del Malato, splendida intuizione paterna di Giovanni Paolo II.
Quella "polla" d'acqua sgorgante dalla terra, alla quale la Vergine invitò Bernadette a bere, richiama alla mente la potenza dello Spirito di Cristo che risana integralmente l'uomo e gli dona la vita che non conosce la morte.
Ecco che Lourdes è davvero un luogo della vita e della speranza proprio perché i suoi "cittadini" sono coloro che, stando alle corte logiche umane, dovrebbero sperimentare la difficoltà a vivere e a sperare. Nella Grotta si tocca con mano come la legge del Magnificat capovolga le logiche degli uomini. È un luogo di verità pura.
Un pellegrinaggio a Lourdes non si conclude mai. Non termina quando si bacia per l'ultima volta la roccia, si beve ancora un sorso d'acqua o quando ci si volge per contemplare, per un istante in più, la Grotta povera scelta da Maria per rivelarsi ad una ragazzina.
Non si conclude perché la grazia non si esaurisce con il passare del tempo e perché ogni respiro a Lourdes profuma di eternità. Restano, poi, le amicizie solidali e cristiane con tante persone - ammalati, volontari, sacerdoti - che sono una indistruttibile forza di comunione.
Il fatto, ecclesiale e storico, è che Lourdes costringe a vivere in stato di pellegrinaggio permanente, fisico e spirituale.
È la tenerezza della Mamma che "in fretta" - riferisce il Vangelo di Luca - corre da Elisabetta, quasi con le ali ai piedi, dopo l'Annunciazione. Lourdes con il suo silenzio di stupore mette "fretta", nella gioia, di testimoniare nella concretezza povera del quotidiano la verità di Dio sull'uomo. Lourdes non ammette riposi né rimandi.
Così, davanti alla Grotta di Massabielle, entusiasma ancora di più la notizia che domenica 5 settembre Giovanni Paolo II, sempre pellegrino, busserà di nuovo alla Porta della Mamma nel Santuario della Santa Casa di Loreto.

(©L'Osservatore Romano - 14 Agosto 2004)
Vi invito tutti, domenica, a rivolgere una preghiera in comunione con tutta la Chiesa, affinchè il Signore accolga la supplica della Chiesa per la vera Pace nel mondo e per le nostre necessità spirituali,.....ricordando a noi stesse le parole di Paolo: SIAMO MEMBRA DI UN UNICA CHIESA, SE UN MEMBRO SOFFRE, SOFFRIAMO TUTTI, SE UN MEMBRO GIOISCE, TUTTI NE APPRENDIAMO I BENEFICI.....

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/08/2004 23.46
Amici...sto vedendo il servizio su Lourdes su Rete4.....volevo condividervi che mi ha colpito molto l'universalità di questa fede....gruppi da Thaiti, dall'India, Africani......si vedono persone di ogni posto della terra, cinesi, giapponesi....
universalità......e al centro di questi pellegrinaggi non è vero che tutto finisce con Maria, ma con Maria TUTTO INIZIA.....per confluire NEL CUORE DEL PELLEGRINAGGIO....L'EUCARESTIA......
Popoli di ogni razza, nazione e lingua, proprio come le parole di Paolo l'apostolo, sono li riuniti a professare la medesima FEDE IN GESU' SALVATORE DELL'UOMO E PORTATORE DI PACE E SERENITA'.......
Si vive il cuore stesso del Vangelo: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue dato per tutti voi, fate questo in memoria di me......
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 14/08/2004 10.43
Maria. Un oceano di silenzio e di vita si espande da questa tenda in cui si accampa il Verbo. L'immensità di un deserto che fiorisce. La quotidiana esperienza di un'attesa, la gioia del farsi da parte perché si espanda il Mistero fa sì che la sua vita si riempia di bellezza. 
Si compia... parole "magiche", modulate giorno nelle cose di sempre, parole di vita nell'ombra che catturano l'attenzione dell'Ombra dell'Altissimo. Eccomi, sono la serva del Signore: quale appellativo migliore per amare? Servo di...: un amore che non pretende di essere ricambiato perché è consapevole di esistere unicamente come "servo"... una vita e un amore che si dà perché dovuto quasi non avesse nulla di proprio ma fosse solo appartenenza... un amore che non chiede mai il grazie, e quando lo riceve si stupisce perché è in più... un amore che gioisce di essere accanto, di essere appena sbirciato, di stare finché c'è bisogno e di allontanarsi quando l'utilità non è più.. un amore che non ha parole, ma è presenza... Un amore così raggiunge le altezze perché Dio cerca chi è simile a Lui, servo dell'uomo! Maria si stupisce per il saluto dell'angelo, e nella sua unità profonda chiede il come avverrà... per non essere di ostacolo alla parola pronunciata su di lei. In quel suo chinarsi di fronte al Mistero è già il compimento dell'andare passo passo dietro al Figlio di Dio, fino a Betlemme, fino alla croce, fino alla gloria: "Avvenga di me quello che hai detto". 
A tutti l'augurio di entrare nel silenzio che custodisce la Vita, il silenzio del tempo che porta i segreti del suo Nome santo scritto nella storia della nostra esperienza umana, scrutato con la tenera attesa di chi è ancora e sempre innamorato di Lui...      
sr teresa della +  ocarm.

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Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/08/2004 16.43
un grazie al sito: www.avvenire.it
per seguire la preghiera comunitaria....(cliccate sul logo)

RISORSE

1 Il focus del sito vaticano

1 Il sito del Santuario di Nostra Signora di Lourdes

1 Il sito ufficiale della vista del Papa ( Lourdes 2004)

8 La webcam davanti alla grotta

Il vero miracolo? TORNARE A SPERARE......
 
 
Il rettore del Santuario di Notre Dame di Lourdes, padre Raymond Zambelli, è di origini italiane, esattamente bergamasche. Discendente di quella nostra gente così numerosamente emigrata in Francia, in passato, non parla l’italiano, ma conserva la cordialità lombarda nei modi. È a Lourdes da dodici mesi. Viene da un altro grande santuario, quello di Teresa di Lisieux. Ma qui la folla di pellegrini è un oceano inarrestabile: oltre sei milioni l’anno. Eppure dal 1987 non si verifica una guarigione miracolosa. Il fiume di sani e malati, di carrozzelle, e giovani e vecchi, e gente di ogni colore, non accenna tuttavia a diminuire. 

Padre Zambelli, cosa chiama ancora con tanta forza, a ben 146 anni dalle apparizioni, tanti uomini a Lourdes?
Zambelli ha un accenno di sorriso, certo della semplicità delle sua risposta: «La Madonna  ha detto un giorno: desidero che veniate qui. E gli uomini, semplicemente, rispondono prima di tutto a questa domanda a questa domanda. Vengono per supplicare, per confidare ciò che di più profondo hanno nel cuore, molto spesso solo  per ringraziare di ciò che hanno già ricevuto. Ma la cosa fondamentale è che vanno dalla Madre: tutti abbiamo l’esperienza umana che la madre è colei che comprende, e che si può dire tutto, alla madre. E dunque qui si viene a domandare, a confidare, a supplicare, come alla propria madre, come figli, figli fiduciosi».
Ad accogliere i pellegrini malati si alternano ogni anno migliaia di volontari, gli Hospitalier delle diverse Hospitalité di Lourdes, i volontari diocesani, gli scout, le bénévoles, un esercito silenzioso che complessivamente raggiunge le 95 mila persone in un anno. Che accompagna, accudisce, serve, gratuitamente.

Chi sono gli Hospitalier di Notre Dame, l’antica Hospitalitè fondata nel 1885 che accoglie i malati e li accompagna alle piscine?
«Sono oltre settemila uomini e donne di ogni parte del mondo e di ogni estrazione sociale, animati da un desiderio profondo di mettersi al servizio dell’altro. So che a volte, segretamente, dietro a questa scelta, c’è un voto: qualcuno in casa era malato ed  è guarito, venire qui ad assistere altri malati è un modo di dire grazie».

Fra sacerdoti e religiosi, quante persone vivono stabilmente nel Santuario?
E come  fate, voi che siete qui sempre, a affrontare ogni giorno la vista di tanta sofferenza, file di uomini in barella, bambini malati, gente venuta qui da lontano in un’ultima speranza?
«Siamo in trenta, fra sacerdoti e religiosi, residenti stabilmente nel Santuario, cui si aggiungono 150 ausiliari esterni. Quanto allo stare di fronte alla sofferenza, posso dirle della mia personale reazione, un anno fa: all’inizio, di fronte a tanti malati gravi, viene spontaneo ringraziare Dio di essere in buona salute, e domandarsi come vivresti tu quella prova, e pensare che probabilmente non la vivresti tanto bene. Poi, ti rendi conto che la piena salute, e la forza che Dio ti ha dato, costituiscono un preciso dovere. Come un mettersi sull’attenti: l’ordine di mettersi al servizio dei più deboli».

Lei vede tanta gente che viene qui sperando di guarire. Come guarda alle madri che se ne tornano a casa con il figlio malato? Accanto alla speranza, non c’è la delusione?
«Di miracoli, è vero, la Chiesa non ne riconosce da molti anni. Ma a Lourdes, glielo dirà il responsabile del Bureau Medical, si verificano ogni anno guarigioni non riconosciute come miracoli, e però avvenute in seguito al pellegrinaggio. Seimila, queste guarigioni senza timbro di miracolo, a tutt’ oggi. E ancora adesso, numerose. I pellegrini scrivono, mandando cartelle cliniche e lastre. Sono sbalorditi, vorrebbero testimoniare, aprire una causa: mancano però tutti i requisiti severi richiesti dalla Chiesa perché si parli di miracolo.

Ma è importante?
Padre Zambelli sorride, ammicca: «Se lei fosse seriamente malata, venisse qui, guarisse, le importerebbe molto di un timbro ufficiale, o non se ne andrebbe piuttosto in giro, ringraziando Dio? C’è un piccolo monumento qui dentro il Santuario, con sopra una scritta: Ritrovare la fede è più che ritrovare la vista. Quel monumento l’ha donato un italiano cieco, che qui ha ritrovato la vista, ma ha scoperto che la fede era più importante. Di Lourdes si parla sempre come luogo di guarigione, ma è, prima di tutto, un luogo di guarigioni spirituali e di conversione. Qui ogni anno si confessano milioni di persone, e molti magari non lo facevano da una vita. Il vero miracolo di Lourdes, è il cuore che cambia. Come ha detto il Papa, Lourdes è una sorgente bevendo alla quale l’anima trova, o ritrova, la sua limpidezza».
Una storia che, in quest’anno, le è rimasta in mente.
«La storia di mia sorella. Ho un’unica sorella, che non è mai stata praticante. Ammalata  di cancro, l’anno scorso ha deciso di venire qui. Io non le ho chiesto niente. Ha scelto lei di partecipare alle funzioni, di fare il bagno alla piscina, di fare il "cammino della fede". È passato un anno, il cancro è sempre lì, stabilizzato. Ma mia sorella è cambiata. È come se le si fosse aperto il cuore, qui, in due giorni. Come se avesse intravisto qualcosa. Io, non le avevo detto proprio niente».
Pochi guariscono fisicamente a Lourdes, almeno ufficialmente. Tuttavia, venendo qui e stando in silenzio, smettendo di pensare e di "fare", e lasciando campo libero alla Madonna, pare che qualcosa accada. Non si spiega altrimenti perché le mura della basilica siano completamente coperte di ex voto. Dal pavimento alle volte,  uno sbalorditivo, infinito ripetersi di tre sole parole: Je vous remercie.

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22/10/2009 22:29
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/08/2004 16.58
8 La webcam davanti alla grotta
17.30 fino alle 19.00 :
Video indisponibile
Rosario meditato

La preghiera del S. Rosario si svolge sotto forma di processione con cinque tappe, una per ogni mistero. Il Santo Padre vi partecipa con il papamobile, accompagnato da persone che rappresentano le varie categorie di pellegrini.

Dalle 17,30, anche noi dalla nostra Parrocchia ci unireme in preghiera con Lourdes...chi può si unisca spiritualmente specialmente coloro che più si sentono soli in questi giorni di festa.....affidiamo al Cuore misericordioso di Dio ogni preoccupazione......come figli....proviamo ad avere fiducia in questo Padre amorevole e in questa Madre umile e servizievole....e proviamo a fare..."tutto ciò che il Figlio suo Gesù, ci dirà di fare...." per il nostro stesso bene......

Il Santo Padre introduce la preghiera del Rosario dalla Grotta
1° mistero della luce: Il Battesimo di Gesù
dinanzi alle piscine con ospedalieri e malati.
2° mistero della luce: Le nozze di Cana
dinanzi alla tenda dell'adorazione con i giovani e le religiose.
3° mistero della luce: L’ Annuncio del Regno
dinanzi alla chiesa di Santa Bernardetta con i pellegrini malati e con handicap.
4° mistero della luce: La Trasfigurazione del Signore
dinanzi alla cappella della Riconciliazione, vicino alla statua del Curato di Ars, con i sacerdoti
5°mistero luminoso: L'istituzione dell'eucaristia
sul sagrato di Nostra Signora del Rosario con i chierichetti e i ministri dell'eucaristia

Ringraziamo il Signore di questa opportunità di preghiera comune.....

Ave Maria......


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/08/2004 21.57

I FIGLI DEI SESSANTOTTINI

Lourdes invasa dai giovani

Marina Corradi www.avvenire.it

C'è una sorpresa nella Lourdes che attende Giovanni Paolo II. Ci si immaginava quella folla dolente di pellegrini che sempre riempie con la sua speranza la cittadina dei Pirenei, e carrozzelle e barelle in colonne interminabili ad aspettare un Papa sofferente come loro, in coraggiosa lotta coi suoi mali. E invece, imprevedibilmente, Lourdes trabocca, sì, di fedeli, ma soprattutto di ragazzi, che con il camminare baldanzoso e il vociare allegro dei loro diciott'anni colmano i vicoli della città di una letizia mai vista. Non sono qui per chiedere la grazia di una salute che già hanno, basta guardarli, nel pieno del vigore, e forse sono ancora troppo giovani per sapere quanto bisogno ci sarà comunque, sempre, di domandare.
Sono venuti lo stesso, in tanti, e - ciò che più meraviglia - sono venuti in maggioranza dalla Francia. Le parrocchie, gli scout, quella Francia cattolica data cento volte per sparita da autorevoli sociologi, o almeno ben avviata all'estinzione, stanno in realtà immettendo per le vie della città mariana un numero di ragazzi che imbarazza gli stessi adulti francesi.
Ma da dove saranno venuti fuori tutti questi pellegrini adolescenti, in un Paese che da anni s'appassiona all'eliminazione dei crocefissi dalle aule di scuola, ed è il capofila nella battaglia per la rimozione delle "radici cristiane" dalla Costituzione europea? Di chi sono figli, questi giovani francesi con lo zaino, e cosa vanno a fare in un luogo che è il cuore della pietà popolare in Occidente?
Quanto alla prima questione, è possibile che gli adolescenti di Lourdes siano figli di quella generazione che circa trent'anni fa proprio dalla Francia cominciò a ribaltare l'intera Europa, lasciando in piedi allora ben poco. Le generazioni dei figli, si sa, da sempre si sentono in dovere di contraddire i padri; è un fatto istintivo e insieme una dialettica vitale, ma chissà quanti genitori francesi, oggi, sono di pessimo umore.
E cosa vanno a fare, a Lourdes, i loro figli? Probabilmente, come accade in queste grandi manifestazioni giovanili, a dire: ci sono e, in qualche modo, ci credo. Sono anch'io dentro quell'onda cristiana di cui magari faticosamente, frammentariamente, mi giunge traccia.
Lourdes poi non è un luogo qualsiasi della cristianità, è il sito mariano in cui ogni anno passano oltre sei milioni di pellegrini. La serie infinita di "je vous remercie" che lastrica la basilica fino alle volte ammutolisce il visitatore casuale. Lourdes è la fede popolare, in tutta la sua forza incrollabile. I preti che confessano i pellegrini spiegano che qui si viene semplicemente come dalla propria madre, sapendo che la madre capisce tutto, e perdona tutto. Notre Dame di Lourdes è la madre, e qui dicono anche che questa semplicità è quella che potrebbe salvare la fede, quand'anche tutto venisse dimenticato. Dicono ancora, i preti che confessano i ragazzi a Lourdes, che questo senso di essere figli permane, profondo. Nonostante tutto. Dato ancestrale, come inciso interiormente.
E non sono a Lourdes per chiedere miracoli di cui probabilmente non hanno per ora bisogno. Forse per ringraziare di esserci, coi loro diciott'anni, in questa vecchia ma benedetta Europa. Per stringersi attorno al Papa, che appare loro, con certezza, un uomo. Piuttosto, che siano in tanti è - direbbe Hannah Arendt - già "miracolo", non nel senso di evento soprannaturale, ma di "inatteso imprevisto", di interruzione cioè del prevedibile, della normalità statistica annunciata, e quindi di sorprendente inizio di qualcosa di nuovo.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/08/2004 22.04

IL VANGELO di www.avvenire.it

Assunta, la nostra comune «migrazione»

Di Ermes M. Ronchi

Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». (Luca 1, 39-56)


Vergine,\ anello d'oro\ del tempo e dell'eterno,\ tu porti la nostra carne in paradiso\ e Dio nella nostra carne (D. M. Turoldo). Anello d'oro, dove il tempo e l'eternità si innestano l'uno nell'altra, dove si passano le frontiere: carne di donna in paradiso, carne di Dio sulla terra. L'assunzione di Maria intona oggi il canto del valore del corpo. Dio non spreca le sue meraviglie e il corpo dell'uomo, che è un tessuto di prodigi, avrà, trasfigurato, lo stesso destino dell'anima, e Dio occuperà cuore e corpo e "sarà tutto in tutti" (Col 3,11). Questo corpo così fragile, così sublime, così caro, così dolente, sacramento d'amore e talvolta di violenza, in cui sentiamo la densità della gioia, in cui soffriamo la profondità del dolore, diventerà, nell'ultimo giorno, porta aperta, soglia spalancata alla comunione, trasparenza di cristallo, sacramento dell'incontro perfetto. Maria è la sorella che è andata avanti, il suo destino è il nostro, e già da ora. "Vidi una donna vestita di sole, era incinta e gridava per le doglie del parto" (Ap 12,2).
Immagine bellissima della Chiesa, dell'umanità, di Maria, di me, piccolo cuore ancora vestito d'ombre. Che rivela la nostra comune vocazione: essere nella vita, datori di vita. Essere creature solari, generanti vita, e in lotta. Contro il male, il grande drago rosso che divora la luce, che mangia i frutti della vita. Avere un cuore di luce, mandare solo segnali di vita attorno a sé, e non arrendersi mai. Perché il futuro del mondo non è gravido di morte, ma di vita. Il vangelo racconta che "Maria si mise in viaggio, in fretta, verso la montagna". Lei è la donna del viaggio compiuto in fretta, perché l'amore ha sempre fretta, non sopporta ritardi; va', portata dal futuro che prende carne e calore in lei. Donna in viaggio, che è sempre figura di una ricerca interiore, di un cammino verso un mondo nuovo sulle tracce di Dio e sulle speranze del cuore. Donna in viaggio verso altri: Maria non è mai da sola nel Vangelo, non si è mai ritagliata uno spazio per quanto esiguo, da riservare a sé. Va continuamente verso altri, creatura di comunione, nodo di incontri. Donna in viaggio da casa a casa, che lascia la sua casa di Nazaret, e va da Elisabetta, dagli sposi di Cana, a Cafarnao, alla camera alta a Gerusalemme, quasi la sua casa si fosse dilatata e spalancata e moltiplicato il cerchio del cuore. Donna in viaggio con gioia, gioia e paura insieme, gioia che all'incontro con Elisabetta si fa abbraccio e poi canto. Perché la gioia, come la pace, come l'amore, si vivono solo condividendoli.
L'Assunta è la festa della nostra comune migrazione verso la vita. Siamo umanità dolente, ma incamminata; umanità ferita, caduta, eppure incamminata; umanità che ben conosce il tradimento, ma che non si arrende, che ama con la stessa intensità il cielo e la terra.

(Letture: Ap 11,19; 12,1-6.10; 1Cor 15,20-26; Lc 1,39-56)


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/08/2004 9.06
Assunzione di Maria: simbolo della Chiesa in cielo

Maria, figlia di Adamo e nostra sorella, è la " stella del mare" che ci indica il porto del Paradiso ed è la "stella del mattino" che annuncia anche per noi  il giorno della
risurrezione.

 Che cosa significa Assunta in cielo?
Insegna Giovanni Paolo II: - E' possibile che Maria di Nazaret abbia sperimentato nella sua carne il dramma della morte? Riflettendo sul destino di Maria e sul suo rapporto con il
divin Figlio, sembra legittimo rispondere affermativamente: dal momento che
Cristo è morto, sarebbe difficile sostenere il contrario per la Madre.(.)
E' vero che nella Rivelazione la morte è presentata come castigo del peccato. Tuttavia il fatto che la Chiesa proclami Maria liberata dal peccato originale per singolare privilegio divino non porta a concludere che Ella abbia ricevuto anche l'immortalità corporale. La Madre non è superiore al Figlio, che ha assunto la morte, dandole nuovo significato e trasformandola
in strumento di salvezza.

  Coinvolta nell'opera redentrice e associata all'offerta salvatrice di Cristo, Maria ha potuto condividere la sofferenza e la morte in vista della redenzione dell'umanità. Anche per Lei vale quanto Severo d'Antiochia afferma a proposito di Cristo:" Senza una morte preliminare, come potrebbe aver luogo la risurrezione?" (.). Per essere partecipe della risurrezione di Cristo, Maria doveva condividerne anzitutto la morte.-

( Giovanni Paolo II, la dormizione della Madre di Dio, L'osservatore Romano, ed. settimanale n.26, 27 giugno 1997, p.11, n. 2 e 3 ).

-  Questo coinvolgimento speciale di Maria nell'opera e nella vita del Figlio fa sì che Lei, per intervento prodigioso di Cristo che la resuscitò dalla morte, ci preceda nella resurrezione dei corpi : singolare partecipazione alla risurrezione di Gesù.-
 ( cfr Giovanni Paolo II, ivi, n.2 ).

  Maria, ricevendo Gesù nel suo seno, precede e anticipa la Chiesa, nello stesso modo la precede nella resurrezione dei corpi.

  Maria è simbolo della Chiesa in terra perché per prima ha ricevuto Gesù nel suo corpo ed è simbolo della Chiesa in cielo perché per prima ha avuto quel corpo glorioso che anche noi avremo.

  - Per noi che avanziamo con fatica in mezzo alle prove del tempo presente, la gloriosa Vergine risplende come stella del mattino che annuncia il giorno, come stella del mare che indica il porto ai naviganti:" Brilla quaggiù come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio che è in cammino, fino a quando arriverà il giorno del Signore"- ( Cei, La
verità vi farà liberi, catechismo degli adulti, n.790).

  Maria, figlia di Adamo e nostra sorella, brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per noi suoi fratelli che siamo in - esilio- e camminiamo in questa - valle di lacrime -:  essendo stata assunta in cielo
con l'anima e con il corpo annuncia anche per noi il giorno della risurrezione e, nello stesso tempo, - l'esperienza della morte ha arricchito
la persona della Vergine: passando per la comune sorte degli uomini, Ella è in grado di esercitare con più efficacia la sua maternità spirituale verso coloro che giungono all'ora suprema della vita - ( Giovanni Paolo II, op.
cit. n.4 ).

 ( Bruto Maria Bruti )

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/08/2004 9.41
Dopo quanto abbiamo letto su questo fatto, l'Assunta....che per noi è un prodigio.......affrontiamo per un attimo una obiezione protestante, degli evangelici...di quanti non credono perchè, sostengono, non c'è traccia scritturale che Maria sia stata assunta in cielo in anima e corpo.......
Non dimentichiamo innanzi tutto che CRISTO E' LA PRIMIZIA DI COLORO CHE RISORGONO DAI MORTI.....
Cristo è veramente risorto.......da questa verità che è il cuore del Vangelo dalla cui notizia parte la predicazione degli apostoli e si forma la Chiesa....ci fa pensare subito che dunque la Risurrezione di Cristo, essendo appunto LA PRIMIZIA di coloro che muoiono in Cristo....non è la fine...MA IL PRIMCIPIO.......
- principio della nostra stessa risurrezione;
- principio dell'evangelizzazione nella Chiesa;
- principio della fede cristiana;
- principio di una ferma speranza e di una fede retta.......
e tanto altro.....
- principio della COMUNIONE DEI SANTI;
- principio della COMUNE INTERCESSIONE DEI SANTI PER NOI in Cristo, con Cristo e per Cristo, il risorto.......
Questa primizia è dunque per noi IL PRINCIPIO......
Maria è Colei che, Progetto d'Amore del Padre, ci rivela nei dettagli quanto abbiamo sondato......
Dunque Maria E' REALMENTE MORTA........Maria ha terminato la sua vita terrena addormentandosi in Cristo Gesù, nel Suo Figlio diletto......
Ora...dal momento che questo Figlio è la primizia di tutto, chi può dubitare che il Figlio non abbia realizzato in Lei, la Madre, Colei che lo ha portato nel grembo, LA PERFEZIONE DI QUANTO EGLI STESSO AVEVA SPERIMENTATO?
Ma come possiamo affermare una cosa del genere?
Leggiamo Mt. 27, 45-54, in particolare il verso 52:
45 Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. 46 Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 47 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 48 E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. 49 Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». 50 E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
51 Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53 E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. 54 Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
....52 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53 E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti....
.........
Gesù era appena morto.....non era ancora resuscitato e già leggiamo che morendo compie un prodigio......i sepolcri si aprirono e MOLTI CORPI DI SANTI RISUSCITARONO....
Ora, a maggior ragione, come non credere che in Maria, la Madre del Verbo, possa essere accaduto subito la morte di essere stata RESUSCITATA DAL FIGLIO E ASSUNTA IN CIELO?
Nel brano di Matteo leggiamo di questi MORTI SANTI RESUSCITATI CHE PRIMA ANCORA DELLA RISURREZIONE DI GESU'....appaiono a molti nella Città santa......ma molti poi non si capisce perchè negano a Maria tale glorificazione e le stesse apparizioni che invitano alla conversione ed alla preghiera......
Maria è...LA TUTTASANTA, LA THEOTOKOS.....
impensabile il NON crederle.....dal momento che fin anche l'amore verso i genitori è portato nei Comandamenti da osservare, come non pensare che il Figlio Gesù, giunto nell'Ascenzione al Cielo accanto alla destra del Padre, non abbia onorato questo Amore verso Colei che le fu Madre, innalzandola alla Gloria del Paradiso?
Lo ha fatto quando,morendo,  ha resuscitato coloro che definiti santi erano dentro i sepolcri.....perchè non può averlo fatto con la Madre ?
Le Scritture contengono prodigi..... e non tabelle di regole matematiche.....ecco perchè Gesù parla di cuori induriti accostandoli ALL'INCOMPRENSIONE........per capire le Scritture non occorre saper leggere, ma occorre CREDERE E AVERE FEDE.....anche in ciò che non è scritturale ma in esso è contenuto......
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 15/08/2004 9.53
da , Inediti, di Neofito il Recluso 
Da parte nostra, studiamoci di onorare coi fatti e con le parole la sua Dormizione veneranda, degna d`onori divini, davvero beata e immacolata. Coi fatti onoreremo la Tutta pura e intemerata, mediante una vita intemerata e un comportamento puro; con le parole poi, proclamandole: Ti diciamo beata, noi, generazioni tutte, o Madre della vita, come tu stessa hai profetizzato. Ti diranno sempre beata, ma soprattutto oggi, le schiere degli angeli e le folle dei mortali. Tutto il corso della tua vita si svolse beato e immacolato: in modo beato, mirabile, per dono di Dio sei stata concepita, generata e nutrita; in modo beato e ineffabile hai pure concepito il Verbo beato, e dopo aver dato alla luce l`Inenarrabile al di là di ogni parola ed intendimento, sei rimasta prodigiosamente Vergine come prima del parto. Giustamente dunque, o Beatissima, tutte le generazioni ti dicono beata. Poiché dunque fu tutto beato, e immensamente beato, quanto ti riguardava, ti toccò in sorte una fine ugualmente beata e veneranda: ricevesti un premio celeste dal tuo Signore, che per grazia ti era Figlio; per onorare la tua salma si riuní in aria il coro degli apostoli, mentre scendevano dal cielo, volando, gli eserciti degli angeli insieme al tuo Figlio e Signore, nelle cui sante mani consegnasti il tuo spirito. Quale mortale dunque potrebbe degnamente lodare te, che il Dio Verbo glorificò e le potenze celesti e i cori degli apostoli, ieri, ora e sempre dicono beata, perché Madre di Dio?

O Sposa beata, intatta, immacolata, divinamente accetta del Padre immortale, o ricettacolo del divino Paraclito, o Madre del Re della gloria, ricordati di quanti celebrano la memoria della tua santa traslazione; e in questo giorno della tua vivificante Dormizione supplicalo - tu che hai confidenza materna - per tutti noi, perché addormenti, per tua intercessione, o Purissima, le nostre insonni passioni e risvegli la nostra mente a vigilare sui suoi comandamenti, affinché - per tua mediazione, cooperazione e grazia - possiamo anche noi aver parte tra i suoi eletti ed essere trovati degni di inneggiare con loro in modo degno e per sempre a quel santissimo, uno e trino Splendore: a cui conviene ogni gloria, onore e adorazione, ora e sempre e per i secoli dei secoli.

Amen.



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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/08/2004 10.08
.....e ci sono altri passi nelle Scritture che ci dicono che l'Assunzione di Maria non è fantascienza....ma un atto, un prodigio realizzabile da Dio......Egli lo aveva già fatto......

Genesi 5:24 Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese.

2Re: 2: 11-14 Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand’ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro ed Elia salì al cielo in un turbine. Eliseo lo vide e si mise a gridare: "Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d’Israele!" Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi; raccolse il mantello che era caduto di dosso a Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano; e, preso il mantello che era caduto di dosso a Elia, percosse le acque, e disse: "Dov’è il SIGNORE, Dio d’Elia?" Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero in due, ed Eliseo passò.

Matteo 27,51 :

Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

Eb 11,5, scrive san Paolo :

Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.

Infine Giovanni vede in cielo  una "donna vestita di sole" (Apoc.12)

il particolare di Apocalisse ci fa soffermare che Giovanni non dice "vidi un anima...un fantasma...o uno spirito....." bensì identifica QUALCUNO....UNA DONNA.......cioè una PERSONA che ha assunto in sè ora che è nella Gloria di Dio, diversi significati: Chiesa, Israele, popolo credente........
Insomma, fra l'altro anche  il Maccabei ci dice qualcosa interessante che ritroviamo nel 2Re.....
mettiamo a confronto i due riferimenti:
il 1Macc.2,58 scrive:
58 Elia, poiché aveva dimostrato zelo ardente per la legge, fu assunto in cielo.
..........

Eb 11,5, scrive san Paolo :

Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.....

....

Insomma....per chi vuole credere nell'Assunta in Cielo, le prove ci sono...... e sono scritturali.....

Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 15/08/2004 15.38

PELLEGRINAGGIO
DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
A LOURDES IN OCCASIONE DEL 150.MO ANNIVERSARIO
DELLA PROMULGAZIONE DEL DOGMA
DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Prairie de la Ribère
Domenica, 15 agosto 2004

      

1.    “Que soy era Immaculada Councepciou”. Le parole che Maria rivolse a Bernadette il 25 marzo 1858 risuonano con intensità tutta particolare nel corso di questo anno, nel quale la Chiesa celebra il 150° anniversario della solenne definizione del dogma, pronunciata dal Beato Pio IX con la Costituzione apostolica Ineffabilis Deus

Ho desiderato vivamente di compiere questo pellegrinaggio a Lourdes, per ricordare un evento che continua a rendere gloria alla Trinità una e indivisa. La concezione immacolata di Maria è il segno dell'amore gratuito del Padre, l'espressione perfetta della redenzione operata dal Figlio, l’inizio di una vita totalmente disponibile all'azione dello Spirito.  

2.    Sotto lo sguardo materno della Vergine, saluto di cuore tutti voi, cari Fratelli e Sorelle, convenuti presso la Grotta di Massabielle per cantare le lodi di Colei che tutte le generazioni chiamano beata (cfr Lc 1,48). 

Saluto innanzitutto i pellegrini francesi con i loro Vescovi, in particolare il Presidente della Conferenza Episcopale e Mons. Jacques Perrier, Vescovo di Tarbes e Lourdes, che ringrazio per le cordiali parole rivoltemi all'inizio della celebrazione. 

Saluto il Signor Ministro dell'Interno, che rappresenta qui il Governo francese, e le altre Autorità civili e militari presenti. 

Il mio pensiero beneaugurante si rivolge poi ai pellegrini qui convenuti da diverse parti d’Europa e del mondo e a tutti coloro che sono a noi spiritualmente uniti mediante la radio e la televisione. Con speciale affetto saluto voi, carissimi ammalati, che siete venuti in questo luogo benedetto a cercare sollievo e speranza. La Vergine Santa vi faccia sentire la sua presenza e dia conforto ai vostri cuori!  

3.    “In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna…” (Lc 1,39). Le parole del racconto evangelico ci hanno fatto rivedere con gli occhi del cuore la giovane fanciulla di Nazaret in cammino verso quella “città di Giuda ove abitava la cugina, per offrirle i suoi servizi. 

       Ci colpisce in Maria innanzitutto l’attenzione colma di tenerezza verso la parente anziana. Il suo è un amore concreto, che non si limita a parole di comprensione, ma si fa carico in prima persona della fatica dell’assistenza. Alla cugina la Vergine non dona semplicemente qualcosa di sé; dona se stessa, senza nulla chiedere in cambio. Ha perfettamente capito che il dono ricevuto da Dio più che un privilegio è un compito, che la impegna verso gli altri con la gratuità che è propria dell’amore.  

4.        “L’anima mia magnifica il Signore…” (Lc 1,46). I sentimenti che Maria vive nell’incontro con Elisabetta erompono con forza nel cantico del Magnificat. Sulle sue labbra s’esprime l’attesa piena di speranza dei “poveri del Signore” e insieme la consapevolezza del compimento delle promesse, perché Dio “s’è ricordato della sua misericordia (cfr Lc 1,54).

Proprio da questa consapevolezza scaturisce la gioia della Vergine Maria che pervade l’intero cantico: gioia per sapersi “guardata” da Dio nonostante la propria “bassezza” (cfr Lc 1,48); gioia per il “servizio” che le è possibile rendere, grazie alle “grandi cose” a cui l’ha chiamata l’Onnipotente (cfr Lc 1,49); gioia per il pregustamento delle beatitudini escatologiche, riservate agli “umili” ed agli “affamati” (cfr Lc 1,52-53).

Al Magnificat segue il silenzio: sui tre mesi di permanenza accanto alla cugina Elisabetta nulla ci è detto. O forse ci è detta la cosa più importante: il bene non fa rumore, la forza dell’amore s’esprime nella quiete discreta del servizio quotidiano. 

5.    Con le sue parole e col suo silenzio la Vergine Maria sta davanti a noi come modello per il nostro cammino. E' un cammino non facile: per la colpa dei progenitori, l'umanità porta in sé la ferita del peccato, le cui conseguenze continuano a farsi sentire anche nei redenti. Ma il male e la morte non avranno l'ultima parola! Maria lo conferma con tutta la sua esistenza, quale vivente testimone della vittoria di Cristo, nostra Pasqua. 

I fedeli lo hanno capito. Per questo accorrono in folla presso questa grotta per ascoltare i moniti materni della Vergine, riconoscendo in lei “la donna vestita di sole” (Ap 12,1), la Regina che risplende accanto al trono di Dio (cfr Sal. resp.) ed intercede in loro favore. 

6.    Oggi la Chiesa celebra la gloriosa Assunzione al Cielo di Maria in corpo e anima. I due dogmi dell'Immacolata Concezione e dell'Assunzione sono tra loro intimamente legati. Entrambi proclamano la gloria di Cristo Redentore e la santità di Maria, il cui destino umano è già da ora perfettamente e definitivamente realizzato in Dio. 

“Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io”, ci ha detto Gesù (Gv 14,3). Maria è il pegno del compimento della promessa di Cristo. La sua Assunzione diventa così per noi “segno di sicura speranza e di consolazione” (cfr Lumen gentium,68)

7.       Carissimi Fratelli e Sorelle! Da questa grotta di Massabielle la Vergine parla anche a noi, cristiani del terzo millennio. Mettiamoci in ascolto! 

Ascoltate innanzitutto voi, giovani, che cercate una risposta capace di dare senso alla vostra vita. Qui la potete trovare. E' una risposta esigente, ma è la sola pienamente appagante. In essa sta il segreto della gioia vera e della pace. 

Da questa grotta parte uno speciale appello anche per voi, donne. Apparendo nella grotta, Maria ha affidato il suo messaggio ad una ragazza, quasi a sottolineare la particolare missione che spetta alla donna in questo nostro tempo, tentato dal materialismo e dalla secolarizzazione: essere nella società di oggi testimone di quei valori essenziali che si vedono solo con gli occhi del cuore. A voi, donne, il compito di essere sentinelle dell'Invisibile! A tutti voi, fratelli e sorelle, lancio un pressante appello perché facciate tutto ciò che è in vostro potere affinchè la vita, tutta la vita, sia rispettata dal concepimento sino alla sua fine naturale. La vita è un dono sacro, di cui nessuno può farsi padrone.

La Vergine di Lourdes ha infine un messaggio per tutti. Eccolo: siate donne e uomini liberi! Ma ricordate: la libertà umana è una libertà ferita dal peccato. Ha bisogno essa stessa di essere liberata. Cristo ne è il liberatore, Lui che “ci ha liberati perché restassimo liberi” (Gal 5,1). Difendete la vostra libertà! 

Carissimi, noi sappiamo di poter contare per questo su Colei che, non avendo mai ceduto al peccato, è la sola creatura perfettamente libera. A Lei vi affido. Camminate con Maria sulle strade della piena realizzazione della vostra umanità!

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Da: Soprannome MSN°ClaudioInviato: 15/08/2004 18.47
A me piaceva condividere convoi questo brano che mi è arrivato da una mailinglist! Lo trovo magnifico:
La Voce - Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce ...
 
 

SOLENNITA' DELL'ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE IN CIELO

IN ANIMA E CORPO



MARIA

IL CAPOLAVORO DI DIO

Maria è realmente il Capolavoro di Dio. È Colei che sola è rimasta inalterata da come Dio l'aveva pensata e creata. Né Adamo ed Eva prima del peccato originale, né Noè e i Patriarchi, né Abramo e Mosè, né Davide e tutti i Profeti, né gli Apostoli e tutti i Santi di tutti i tempi raggiungono l'infinitesima parte di Santità pari a quella di Maria, anzi, tutti questi messi insieme, sono sempre immensamente lontani dalla Santità di Maria, come il Cielo dista dalla terra. La Madonna è l'Onnipotenza supplicante. È Onnipotente per Grazia, perché è Madre di Dio e Tabernacolo della Santissima Trinità. È la Vergine sempre in preghiera.

Lei ha autorità su tutti i Doni e Grazie dello Spirito Santo, e distribuisce Grazie ai Suoi devoti come meglio crede, in quanto queste Grazie sono il prezzo di quel Sangue che Gesù ha ricevuto da Lei, Sua Genitrice. Andiamo a Gesù, ma occorre la Grazia, per avere la Grazia ci vuole Maria. Dio ha radunato in Maria tutte leGrazie. E’ la Vergine. E’ l'Unica. E’ la Perfetta. E’ la Completa. Pensata così da Dio, generata così, rimasta così, incoronata così, eternamente così: Santissima.

Dio per formare Maria, raccolse il meglio che si trova negli Angeli, nei Santi e nel creato adornandoLa di ciò che mai occhio vide e mai orecchio udì.

"O Vergine, quello che Dio può per la Sua Volontà, Tu lo puoi per la Tua preghiera", dice Sant’Agostino.

E Sant' Antonio continua: "La preghiera della Madre di Dio ha carattere di comando, e non è che non sia esaudita".

San Pier Damiani scrive: "Avvicinati, o Vergine, all’altare del perdono, non già per supplicare, ma per comandare come Regina, poiché nelle Tue mani sono tutti i Tesori della Misericordia di Dio".

E San Bonaventura non esita a dire: "Nessuno entra in Cielo, se non per mezzo di Maria".

San Bernardo consiglia: "Andate a Maria, ve lo dico senza esitare, Ella sarà sempre ascoltata, per ragione della Sua Dignità; l'Angelo Le disse che aveva trovato Grazia ed effettivamente Maria sempre trova Grazia".

"Al comando di Maria - afferma San Bernardino da Siena - tutti obbediscono, anche lo stesso Dio! Basta che la Vergine voglia e tutto sarà fatto".

Maria è Colei che solo amò, la Creatura delle Delizie di Dio, il Sole del Suo Sole, il Fiore del Suo giardino, il Tabernacolo Santo di Dio, la Carezza dell’Eterno, la Perla del Paradiso, la Vergine che non conosce che il bacio del Signore, il Capolavoro della creazione universale, l'Immagine e la somiglianza perfetta di Dio, destinata a divenire l' Arca del Verbo, la Pace di Dio, la Colomba Soave di Dio, Colei che da sola sa amare più di tutta l'umanità messa insieme, inferiore in santità solo a Dio, la Creatura più grande dopo Dio, la gioia del Paradiso, ma ancora, Maria è la Rosa di Dio.

Maria è la Mediatrice universale di tutte le Grazie, è Portatrice di Grazia, perché Lei diede la Vita fisica alla Grazia stessa: a Gesù. Maria, perché Madre del Signore è la Vergine Madre, l'Assunta in Cielo in Anima e Corpo, la Regina degli Angeli e dell'universo, la Corredentrice del genere umano, la Madre spirituale dell'umanità, la Regina del cielo e della terra, la Madre della Chiesa, Colei che innamora la Santissima Trinità, la Misericordia del Padre: è l'Immacolata. Ma tutte queste prerogative scaturiscono dalla Maternità Divina: Maria è Madre di Dio. La Maternità Divina è la base e il motivo di tutti i privilegi di Maria Santissima. Immacolata perché non poteva essere macchiata da alcun peccato e quindi in potere di Satana, Colei che doveva ospitare nel proprio Grembo il Vincitore del peccato e del demonio. Vergine Madre perché ha concepito Gesù per opera dello Spirito Santo, ed è rimasta Vergine, perché ciò era conveniente alla Madre di Dio. Assunta in Cielo perché "occorreva che la Madre della Vita (Gesù) condividesse la dimora della Vita”.

Maria è Creatura tutta singolare, si trova tra Dio e noi. Vuole che Dio sia conosciuto, amato ed adorato, ma vuole anche che noi ci salviamo, andiamo in Paradiso, e ci riusciremo solo se conosceremo, ameremo ed adoreremo sempre più Dio. Ella ha ricevuto da Dio quelle perfezioni che convengono solo a una Madre di un Dio, per questo Maria è grandissima. La Sua Santità è così alta che sfiora l'infinito. "Dio Si fa Uomo, l'uomo diventa Dio - dice Cornelio A Lapide -; il Cielo si abbassa, la terra s'innalza. Dio ha una Madre, una Vergine ha Dio per Figlio; gli Angeli stupiscono, la terra esulta, freme l'inferno. Tutto è salvo...

Un Fiat di Dio crea il mondo; un Fiat di Adamo lo perde; un Fiat di Maria permette l’Incarnazione del Verbo Eterno e salva l'universo".

Il Beato Duns Scoto afferma, che "Maria è vera Genitrice di Dio, in forza della sostanziale unione del Verbo eterno alla Carne da Lei generata". Tra tutte le donne, Maria è la Donna eletta, tanto che l'Immortale Creatore Si nutrì al Suo petto. Dice San Bernardo che "nella Passione, Maria soffrì nel Cuore tutte le pene che Gesù soffrì nel Corpo: per questo Dio L'ha tanto esaltata".

Dice lo pseudo Alberto Magno, che "Maria ebbe in grado superlativo tutte e singole le virtù, a differenza dei Santi, i quali ebbero solo qualche virtù eminente". È Madre di Gesù, e se Gesù concede grandi Grazie ai Santi, quante più deve concederne alla Madre, che è Piena di Grazia?

È la Donna bellissima, che innamorò la Santissima Trinità. È lo Specchio del Signore, perché Ella rimanda sempre al Figlio Divino; è la Maestra dei Santi, come lo fu del Santissimo, Uomo unico ed irripetibile; la Luce del mattino o l’Aurora, perché dopo Lei viene il Sole, che illumina le tenebre.

Maria fu L'obbediente, la Maestra di obbedienza, perché la Sua risposta a Dio, fu sempre "Sì". La Vergine Maria fu "Colei che per la Sua Fede ed Obbedienza generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre, senza contatto con uomo, ma adombrata dallo Spirito Santo", come è scritto nella “Marialis Cultus”. "Se il peccato di Eva fu quello della disubbidienza, la novella Maria, con la Sua perfetta ubbidienza, riparò questo peccato", sostiene Sant'Agostino. Fra tutti i più grandi Santi, solo l'ubbidienza di Maria fu perfetta.

"Gesù La onorò dall'eternità e La onorerà per l'eternità - afferma San Massimiliano Maria Kolbe -. Nessuno si avvicina a Lui, si rende simile a Lui, si salva, si santifica, se non onora Maria: nessuno, né un Angelo, né un uomo, né un altro essere".

Maria è l’Altissima, e mente umana non può comprendere quanto sia Potentissima. Sant'Anselmo dice: "Dio che creò ogni cosa, fece Se stesso da Maria e così tutto rifece".

La Vergine Madre ha detto alla mistica, Venerabile Maria d'Agreda: "Fui preparata dall'Altissimo per essere la Madre dell'Unigenito, e da questa Santa Maternità provengono alla Mia Anima tutte le perfezioni, le Grazie e i Doni. Appresi l'arte della perfetta Maternità quando nel Mio Seno il Mio dolce Bene dava istruzioni al Mio Cuore e insegnava alla Mia Anima; talvolta in colloqui dolcissimi Mi intrattenevo con Lui, e il Mio Amato si accostava alla "Fonte sigillata", e alle Mie orecchie sussurrava parole divine che nessun udito umano mai ha udito". Maria Santissima è l’Amata da Dio e la Prediletta di Dio da tutta l’eternità, la più grande di tutte le creature, perché Dio riversò su di Lei come pioggia fertile Grazie, Privilegi ed infinito Amore.

La Santa Chiesa, dice che non reca meraviglia, se presso i Santi Padri, c'era l'uso di chiamare la Madre di Dio: "La Tutta Santa; immune da ogni macchia di peccato; dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova Creatura; adornata fin dal primo istante della Sua Concezione dagli splendori di una Santità tutta singolare".

Precisa Sant'Agostino, che "pur essendo così grande, Maria fu tanto umile, che meritò di diventare l’arcana Scala per la quale Dio discese in terra".

"Sembra quasi che tra Maria e Dio si stabilisca una gara: più Dio innalza Maria più Lei Si abbassa nella Sua umiltà", afferma San Bernardo.

Maria è il Mare delle virtù di Dio, Colei che porta ogni bene, l'Ostensorio di Dio, la Porta del Cielo, l'Arca di Dio, l'Inno dei Cieli, il Tempio dello Spirito Santo, l'Avvocata nostra, la Mediatrice e Dispensiera di Grazie. Le meraviglie compiute da Dio in Maria sono state più numerose delle stelle del Cielo e più luminose del sole.

Per San Massimiliano "la Madonna è la più perfetta tra le creature, è stata elevata al di sopra delle creature, ed è una Creatura Divina in un modo ineffabile. Ella è strumento di Dio. Con piena consapevolezza Si lascia volontariamente condurre da Dio, Si conforma alla Sua Volontà, desidera solo ciò che Dio vuole. Opera secondo la Sua Volontà nel modo più perfetto possibile, senza il minimo difetto, senza alcuna deviazione della propria Volontà, dalla Volontà di Lui". "

O Maria, il Figlio di Dio aspettava alla porta della Tua Volontà che Tu Gli aprissi - dice Santa Caterina da Siena -. Bussava alla Tua porta il Dio Eterno; ma se Tu non avessi aperto, Dio non si sarebbe Incarnato in Te".

"Tutte le generazioni Mi chiameranno Beata" (Lc.1,48), profetizzò Maria, ma il popolo di Dio La invoca Beatissima, Santissima, Onnipotente per Grazia, Regina dell'universo e Madre di Dio. Infatti, ogni cuore innamorato di Maria ripete insieme a Sant'Elisabetta: "Beata Te che hai creduto" (Lc.1,45).

In Maria la Grazia ricevuta, corrisponde ad una santità quasi infinita, ed è proporzionata all’Amore che Ella ebbe verso Dio. E Dio essendo Onnipotente, adornò Maria di incalcolabili gemme preziose. Come Creatore Egli poteva creare una Creatura così Altissima sopra tutti gli Angeli; volle avere per Madre una Donna grandiosa; creò senza alcun interrogativo una Madre, che è Santissima ed umilissima: Maria di Nazareth.

Sì, Maria è la Casa d'oro e vivente dell'Incarnazione Divina. Maria è la Casa di santità, del sacrificio, di preghiera, la Casa di Dio. Ella è il Tesoro di tutti i beni celesti; il Tesoro di bontà e di Grazia. Maria è Creatura specialissima, creata con potenza, sapienza e bontà da Dio. Maria è la mistica Città di Dio, la Tesoriera del Cuore di Dio e la prima degli Eletti. È la Misericordia di Dio, in cui trovano riparo e salvezza i figli disperati. È il Giardino fiorito, da dove germogliò il Fiore più prezioso e più bello: Gesù. È l'Orto fruttuoso, che produsse quel Frutto Divino dolce e sazievole, che è l'Uomo-Dio.

Sì, per nostra consolazione e conforto, la Grandezza e la Dignità di Maria è senza uguale, fino a toccare i limiti dell'infinito, perché Lei è la MADRE DI DIO.


Estratto dal libro “MARIA, MADRE DI DIO”

PER RICHIESTE:

ASSOCIAZIONE CATTOLICA "GESU’ E MARIA”

Via Oreto, 192

90127 PALERMO

Tel. 091.8711669

www.gesuemaria.it



http://www.lavoce.an.it/indice%20main/MARIA,%20il%20capolavoro%20di%20Dio.htm




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Da: Soprannome MSN°ClaudioInviato: 15/08/2004 18.59
UFFICIO DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

C. Il Signore sia con voi.

A. E con il tuo spirito.

C. O Dio, vieni a salvarmi.

A. Signore, vieni presto in mio aiuto.

C. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

A. Com'era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluja.

Antifona:

Maria Assunta in cielo; godono gli angeli: lodano e be­nedicono il Signore.

SALMO 94

Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza: accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia.<o:p></o:p>

Maria Assunta in cielo; godono gli angeli: lodano e benedi­cono il Signore.

Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei: nella sua mano sono gli abissi della terra: sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani  hanno plasmato la terra.

Lodano e benedicono il Signore.

Venite, prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore: che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo. Il gregge che egli conduce.

Maria Assunta in cielo; godono gli angeli: lodano e benedi­cono il Signore.

Ascoltate oggi la sua voce, non indurite il cuore, come a Me­riba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi ten­tarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere.

Lodano e benidicono il Signore.

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie; perciò ho giurato nel mio sdegno: non entreranno nel luogo del mio riposo.

Maria Assunta in cielo; godono gli angeli: lodano e bene­dicono il Signore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, com'era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

INNO

Colui che terra, mare e cielo amano, onorano e cantano che regge il triplice regno nacque nel sen di Maria. Colui che la luna e il sole e sempre serve il creato portò il ventre di Maria colmo di grazia divina. Per grazia madre beata nell'arca del cui seno s'incarnò il Creatore nelle cui mani sta il mondo. Beata colei dal cui ventre feconda per Spirito Santo venne per nuncio del cielo l'atteso da tutte le genti. Gloria a te Gesú Cristo nato da Maria Vergine a te sia lode col padre lo Spirito Santo in eterno. Amen. <o:p></o:p>

Antifona:

Maria entra nella dimora del cielo, dove il re siede su un trono di stelle.

SALMO 8

O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra. Sopra i cieli s'innalza, la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza con i tuoi avversari: per ridurre al silenzio nemici e ribelli. Se guardo il cielo opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate. Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi? Che cosa è l'uomo perché tu te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato: gli hai dato potere sulle opere delle tue mani. Tutto hai posto sotto i suoi piedi, tutte le greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna. Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare. O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, com'era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona:

Maria entra nella dimora del cielo, dove il re siede su un trono di stelle.

 <o:p></o:p>

Ia LEZIONE

V. Fa, Signore, che sia benedetto.

R. Ci benedica assieme ai nostri figli, la Vergine Maria.

A. Amen.

Oggi l'arca sacra del Dio vivente, la quale concepí nel ventre il suo creatore, abita nel tempio del Signore, non co­struito da mano di uomo. Davide, suo antenato, gioisce e con lui gli Angeli diriggono i cori: gli Arcangeli rendono omaggio, le Virtú rendono gioia. I Principati esultano, le Potestà si rallegrano, le Dominazioni gioiscono, i Troni fanno festa, in­neggiano i Cherubini e i Serafini annunziano la sua gloria. Oggi l'Eden genera un paradiso vivente nel nuovo Adamo; in esso è pagata la condanna perché in esso è stato piantato l'albero della vita ed in esso la nostra nudità è stata coperta. E tu, Signore, abbi pietà di noi.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

IIa LEZIONE

V. Fa, Signore, che sia benedetto.

R. La stessa Vergine delle Vergini interceda per noi presso  il Signore.<o:p></o:p>

A. Amen

Oggi la Vergine Immacolata, non contaminata da alcun legame terreno, ma dedita alla meditazione di Dio, non è ri­tornata alla terra: ma essendo riaperto il cielo, è assunta nei tabernacoli celesti. Da lei, infatti, venne la vera vita per tutti, come poteva allora sfiorarla la morte? Ma colui che fu generato da lui, cedette ampiamente alla legge; e come la figlia del vecchio Adamo subí l'antica condanna (infatti anche suo figlio, che è la stessa vita, non la ricusò); cosí anche la ma­dre di Dio vivente giustamente la assunse con sé in cielo.

E tu, Signore, abbi pietà di noi.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

IIIa LEZIONE

V. Fa, Signore, che sia benedetto.

R. Per intercessione della Vergine Madre, il Signore ci co ceda salute e pace

A. Amen.

Eva, che diede retta alla suggestione del serpente, è con­dannata a partorire tra i dolori e alla pena di morte, ed è posta ad abitare nelle dimore degli inferi, cosí questa, vera­mente beata, per aver dato ascolto alla parola di Dio, ed è stata piena di grazia per opera dello Spirito Santo al saluto dell'angelo, concepí il figlio di Dio senza volere o concorso umano e lo partorí senza alcun dolore, consacrandosi tutta a Dio, perché doveva subire la morte? Perché doveva conoscere il disfacimento del sepolcro il suo corpo? Nel quale ebbe ori­gine la vita? A lei è stata aperta nel cielo una via diretta, piana e facile. Se infatti Cristo, verità e vita, ha detto: «Dove sono io, là sarà anche il mio servo, perché sua madre non poteva essere con lui?».

E tu, Signore, abbi pietà di noi.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

Canto d'ingresso: Noi ti lodiamo, o Dio: - Ti proclamiamo, Signore. O eterno Padre: - tutta la terra ti adora. A te cantano gli Angeli: - e tutte le potenze dei cieli. A te i Cherubini e i Serafini: - acclamano con voci infinite. Santo, Santo, Santo il Signore: - Dio dell'universo. I cieli e la terra: - sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli Apostoli: - e la candida schiera dei martiri. Le voci dei profeti si uniscono nella tua lode: - la santa Chiesa proclama la tua glona. Padre - di immensa maiestà. Adora il tuo unico Figlio: - e lo Spirito Santo Paraclito. O Cristo, re della gloria: - eterno Figlio del Padre. Tu nascesti dalla Vergine Madre: - per la salvezza del mondo. Vincitore della morte: - hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio: - nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo: - alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore,: - che hai redento col tuo san­gue prezioso. Accoglici nella tua gloria: - nell'assemblea dei santi. Salva il tuo popolo, Signore: - guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, - lodiamo il tuo nome per sem­pre. Degnati, oggi Signore: - di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: - in te abbiamo sperato. Pietà di noi, Signore: - pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, - non saremo confusi in eterno.

Canto all'Offertorio

INNO

O gloriosa delle vergini, alta sopra le stelle, tu nutri sul tuo seno il figlio che ti ha creato. La gioia che Eva ci tolse ci rendi nel tuo figlio e dischiudi il cammino verso il regno dei cieli. Sei la via della pace, sei la porta regale: ti acclamino le genti redente dal tuo figlio. Gesú dalla Vergine nato a te si canti la lode al Padre e allo Spirito per i secoli eterni. Amen.

Comunione: BENEDETTO Benedetto il Signore, Dio d'Israele: - perché ha visitato e redento il suo popolo. E ha suscitato per noi una salvezza potente, - nella casa di Davide suo servo. Come aveva promesso, - per bocca dei suoi santi profeti di un tempo. Salvezza dai nostri nemici, - e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri: - e si è ricordato della sua santa alleanza. Del giuramento fatto ad Abramo, nostro Padre, - di concederci, liberati dalle mani dei nemici, Di servirlo senza timore; in santità e giustizia: - al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato: - profeta dell'Altissimo. Perché andrai innanzi al Signore, - a preparargli le sue strade. Per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza, - nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, - per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge. Per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre - e nell'ombra della morte. E dirigere i nostri passi - sulla via della pace. Gloria al Padre e al Figlio - e allo Spirito Santo, Com'era nel principio ora e sempre, - nei secoli dei secoli. Amen. <

MAGNIFlCAT

L'anima mia magnifica il Signore - e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore. Perché ha guardato l'umiltà della sua serva: - d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente - e Santo è il suo nome. Di generazione in generazione la sua misericordia - si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, - ha disperso i superbi nel pensiero del loro cuore. Ha rovesciato i potenti dai troni. - ha innalzato gli umili. Ha ricolmato di beni gli affamati, - ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele suo servo, - ricordandosi della sua misericordia. Come aveva promesso ai nostri Padri, - ad Abramo e alla sua discendenza per sempre. Gloria al Padre e al Figlio - e allo Spirito Santo; Com'era nel principio ora e sempre - nei secoli dei secoli. Amen


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Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 16/08/2004 9.10
In riguardo all'Assunzione vi invito a leggere e meditare questo scritto che ho inserito nella bacheca 
dal titolo
Buona meditazione.
Gino

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 21 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 17/08/2004 12.29
http://wwwasianews.it/view.php?l=it&art=1285
13 Agosto 2004
PAPA - LOURDES - CINA
Cattolici cinesi dell’Henan domandano l’acqua di Lourdes

Durante l’emergenza Sars un medico cattolico la usava per i malati, che sono guariti numerosi

Pechino (AsiaNews) – Per i cattolici cinesi l’acqua benedetta di Lourdes è un bene straordinario e ricercato. In occasione del viaggio del Papa a Lourdes, molti cattolici cinesi hanno condiviso il loro legame speciale con il santuario e l’acqua di Lourdes. Per gli ammalati, il regalo più prezioso non sono i fiori, i dolci o i cestini di frutta prelibata, ma l’acqua santa della grotta di Massabielle.

Durante i mesi della Sars, l’acqua benedetta era molto ricercata dai cattolici cinesi come fonte di vita e di guarigione. Un medico ha raccontato ad AsiaNews la sua straordinaria esperienza. Al culmine della diffusione del virus, era stato destinato per 2 mesi alla prima linea dell’emergenza. Prima di partire, sua madre gli ha consegnato una piccola bottiglia con l’acqua benedetta di Lourdes: “Quando tuo papà e tua sorella sono stati ammalati, quest’acqua li ha sostenuti e salvati – gli ha detto. Portala con te, la Madonna di Lourdes ti accompagnerà e ti aiuterà sempre”. In 2 mesi di lavoro, il medico ha salvato la vita a numerosi pazienti.

Molti giornali cattolici della Cina, di Hong Kong e Taiwan hanno riportato l’esperienza di questo medico. Un giorno, egli ha ricevuto una lettera da un villaggio della provincia di Henan: “Carissimo fratello nel Signore - era scritto nella lettera - ho letto su Xinde (“Fede”, giornale cattolico di Hebei, ndr) la tua esperienza. Sono rimasto molto commosso. Posso chiederti un grande favore? La comunità cattolica del nostro villaggio è piccola, siamo pochi, ma abbiamo un grande sogno: avere un po’  di acqua benedetta di Lourdes. Dal giornale abbiamo saputo che tu e tua madre ne avete: potreste inviarcene un po’? Vi ringraziamo e preghiamo il Signore di benedirvi per sempre”.

Subito dopo il medico ha cercato in tutti modi di inviare alcune bottiglie di acqua di Lourdes a questa comunità dell’Henan. Le Poste cinesi però non accettano la spedizione di oggetti contenenti liquidi. Ma il medico e sua madre stanno cercando in tutti i modi di soddisfare questa richiesta.

Nel frattempo hanno mandato alcune immagini e medagliette della Madonna di Lourdes ai cattolici dell’Henan, ricevendo una risposta di ringraziamento: “Abbiamo ricevuto le immagini e le medagliette con grande gioia. Alla notizia che state per inviarci l’acqua di Lourdes, abbiamo fatto una grande festa”.

AsiaNews ha chiesto al medico cosa rappresenta per lui il viaggio del Papa a Lourdes: “Sono sicuro che quando Papa benedirà la folla con l’acqua benedetta, anche noi riceveremo questa benedizione” ha risposto. “Chiediamo ai cattolici di tutto il mondo: potete portarci un po’ di acqua benedetta da Lourdes? Così potremmo soddisfare altri fedeli cattolici cinesi che la cercano”.
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