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BREVIARIO ROMANO (MESSA E LITURGIA ORE) ON-LINE e scaricabile

Ultimo Aggiornamento: 18/09/2015 21:34
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07/05/2010 22:39
 
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Septies in die laudem dixi tibi



 

Dal sito New Liturgical Movement riportiamo un interessante articolo di Shawn Tribe dedicato ad un argomento di cui in genere si parla poco, quale La recita dell’Ufficio Divino da parte dei laici:



Ogni volta che NLM scrive in merito all’Ufficio Divino, noto un aumento di interesse, di solito espresso dalle domande su come pregare l’Ufficio Divino anche in parrocchia o in casa. Questo è molto incoraggiante. A proposito delle varie forme di preghiera da adottare come parte della loro vita spirituale, l’ufficio divino dovrebbe salire in cima alle preferenze, in quanto è parte del corpus della preghiera liturgica della Chiesa. Detto ciò, nel corso degli anni in qualche occasione ho sentito dire che il breviario semplicemente implicherebbe un eccessivo dispendio di tempo per i laici. Trovo che questo sia un mito, popolare da dire, ma generalmente non vero.

Occorre osservare, innanzitutto, che pregare l’ufficio non significa necessariamente recitarne tutte le ore. L’ideale sarebbe almeno pregare le Lodi (preghiera del mattino), i Vespri (preghiera della sera) e Compieta (preghiera notturna); ma se uno è impossibilitato, anche solo una o due di queste sarebbero di grande merito, aiutandoci a santificare la nostra giornata e incorporando giorno dopo giorno i salmi di David e gli elementi della Sacra Scrittura e della poesia cristiana nella nostra vita di preghiera.

Per quanto riguarda il problema del tempo, una singola “ora” dell’ufficio può essere pregata, e direi devotamente, più o meno in dieci minuti – che difficilmente è un investimento di tempo impossibile o irragionevole. Se uno considera che pregare devotamente una corona di misteri del Santo Rosario richiede all’incirca lo stesso tempo, credo che ciò sia una risposta sufficiente all’obiezione per cui i laici, soprattutto quelli che hanno una famiglia, sarebbero impossibilitati alla preghiera dell’ufficio divino (è evidente che ci possono essere alcuni casi in cui ciò non è fattibile, per ragioni particolari e specifiche circostanze, ma non si tratta della maggioranza dei casi). Merita di essere ricordato che la Chiesa stessa ha incoraggiato i laici nella preghiera dell’Ufficio divino: “Si raccomanda che anche i laici recitino l'ufficio divino o con i sacerdoti, o riuniti tra loro, e anche da soli” (Sacrosantum Concilium, n. 100). Evidentemente la Chiesa non lo vede come un compito impossibile, anzi lo incoraggia.

Stabilire l’abitudine e il ritmo della preghiera


La maggiore difficoltà per la preghiera dell’ufficio è, come qualsiasi altra forma di preghiera, stabilirne l’habitus. Per esperienza personale, si potrebbe stabilire con successo un ritmo di preghiera – e questo vale sia per l’ufficio divino che per il santo rosario. Ad esempio, ci potrebbe essere un momento, o una sequenza di eventi, come pregare le Lodi subito dopo essersi preparati ogni mattina, o i Vespri la sera subito dopo cena. Qualunque sia il ritmo prescelto, un tempo o una sequenza di eventi, il perseguimento di questa “assuefazione” (come la definirebbero Aristotele o l’Aquinate) può essere di grande aiuto nello stabilire e mantenere una prticolare disciplina di preghiera. Un suggerimento che considero particolarmente utile allo scopo comunque è acquistare un calendario liturgico, da muro o da scrivania. Questo ti fornirà rapidamente una panoramica del tempo e delle stagioni liturgiche, che ti sarà di grande aiuto.

Quale breviario?

A questo punto la domanda successiva è “sono interessato, ma quale breviario dovrei usare?” Non è facile rispondere , e bisogna tener conto che in alcune circostanze prevale la considerazione delle leggi liturgiche. Per il nostro attuale scopo, tuttavia, consideriamo il problema dalla prospettiva del lettore “standard”, cioè un laico che vuole recitare privatamente il breviario. In tal caso godiamo di ampia libertà e una vasta gamma di opzioni. Te ne presenterò alcune.

 

Quale forma del breviario?


Bisogna prima determinare quale forma del breviario (usus antiquior, usus recentior) ciascuno preferisce usare, anche in base a varie considerazioni personali (per quanto mi riguarda, preferisco tanto il breviario romano usus antiquior, quanto il breviario monastico, per due ragioni: l’uso dell’antico calendario liturgico, con la sua corrispondenza alle stagioni liturgiche, come pure la struttura di questa forma delle Ore che include più salmi rispetto al breviario dell’usus recentior).
In secondo luogo si determinerà se pregare l’Ufficio in latino, in volgare, o in entrambe le lingue. Immagino che molti laici vorranno pregare l’ufficio divino in lingua corrente, almeno per le antifone proprie, salmi e letture o capitoli, e usare il latino per le parti fisse come il Deus in adjutorium, il Gloria Patri, il Benedictus, Magnificat, Pater noster, e così via.


 

L'autore termina fornendo alcuni "consigli per gli acquisti" specificamente rivolti al pubblico anglofono. Qui ci limitiamo a rinviare, per la forma extraordinaria, ai siti Divinum Officium e Officium Divinum (quest'ultimo è privo del mattutino, ma vi si trovano anche il Martirologio, il Piccolo Ufficio della Vergine Maria e l'Ufficio dei Defunti). Per l'acquisto dei libri liturgici tradizionali - o anche di singoli estratti - sia nella versione romana sia in quella monastica, segnaliamo la "boutique en ligne" dell'Abbazia di Le Barroux.

 

 

 


[Modificato da Caterina63 01/08/2015 16:52]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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