Tratto da questo thread dove troverete il testo integrale sull'Inferno, Paradiso e Purgatorio- la misericordia di Dio, infine, non consiste affatto in ciò: che Dio non punisca il male e che non dia la retribuzione adeguata; la Sua Misericordia consiste nel dar tempo al peccatore di far penitenza, di pentirsi, nell'aiutarlo ad emendarsi, nell'accoglierlo come il Figliol Prodigo. Acciocché Dio perdonasse i dannati, sarebbe quindi necessario che si pentissero e s'emendassero, e a ciò bisognerebbe che tornassero ad essere com'erano quando hanno peccato; ma abbiamo una sola vita da vivere e Dio non sbaglia nel Suo giudizio, colui che muore ha terminato la sua corsa terrena, ha terminato il suo tempo, Dio non commette errori: se in quell'anima c'era un seme di pentimento Egli lo avrà di certo accolto, ma se in quell'anima non c'era ombra di pentimento, anche tornando indietro egli non si pentirebbe per il semplice fatto che si dolerebbe non del male commesso ma per le conseguenze che troverebbe dopo morto, la misericordia di Dio non può accoglierli e giustificarli "dopo" aver provato perché Egli ci ha dato questo tempo della vita nella quale sperimentare la Sua misericordia e la Sua giustizia, la Sua bontà e la Sua infinita pazienza, questo è il tempo della Sua misericordia, ion questo tempo ha mandato il Suo Unigenito, dopo è il tempo della Sua giustizia.
L'eternità delle pene infernali è anche un postulato della stessa umana ragione, la quale deve ammettere un termine finale alla lotta fra il vizio e la virtù, e un abisso che separi definitivamente il male dal bene. Imperciocché le pene infernali non sono date a tutti i dannati in eguale maniera, la misericordia, la giustizia di Dio tengono conto delle differenze dei peccati commessi e sono proporzionate al reato: "Quantum glorificavit se et in deliciis fuit, tantum date illi tormentum et luctum. / Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso, restituiteglielo in tanto tormento e afflizione". (Apoc.18,7).
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)