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A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Il dramma dell'educazione

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2016 10:40
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25/03/2010 23:44
 
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Giovanni XXIII Radiomessaggio auguri di Pasqua aprile 1963:

Siamo vicini agli uomini di cultura e di studio, chiamati a una missione,
che comporta fatica spesso incompresa e nascosta, rinuncia a
facili soddisfazioni, dominio costante di sè.
Siamo vicini con aperta fiducia ai rappresentanti della stampa e delle
tecniche radiotelevisive, dalla cui opera dipende in parte la formazione
o la deformazione dell'opinione pubblica.
Noi li scongiuriamo di porsi a servizio del buono e del bello, e di
eliminare le pericolose suggestioni, da cui vengono talora attratti i
giovani e i semplici.
Nel nome di Dio giusto giudice, invitiamo i responsabili a respingere
la tentazione del facile successo
.



(Acta Ioannis Pp. XXIII Anno 1963 pag.403)


*********************************************************

Ultima visita di Giovanni XXIII al Quirinale 1963


Excellentissimo Viro Antonio Segni, Reipublicae Italicae Praesidi, ceterisque
adstantibus habita, in Aedibus Quirinalis collis, ubi magno honore
Beatissimus Pater est exceptus, postridie quam Ipsi praemium « Balzan »
traditum est. *


Signor Presidente,
Le siamo grati per le espressioni del Suo nobile indirizzo. Grati e
commossi, mentre le vediamo applicate non tanto alla Nostra Persona,
pur sensibile a ogni tratto di delicatezza e di bontà, quanto piuttosto alla
missione che la Chiesa Cattolica svolge nei secoli, in obbedienza al mandato
del suo Divino Fondatore.


Signor Presidente,
Ella può immaginare con quanta commozione il Vescovo di Roma,
l'umile Papa della Chiesa universale, è venuto a questa residenza della
suprema autorità dello Stato Italiano. È sempre vivo in Noi il ricordo
dell'incontro che, pochi giorni prima di iniziare il Nostro ministero
pastorale di patriarca di Venezia, in esecuzione delle norme concordatarie,
avemmo il 5 marzo 1953, qui al Quirinale, giusto dieci anni or
sono, con il Suo Predecessore, il Senatore Luigi Einaudi.

Oggi, ancora, una lieta coincidenza vuol essere ricordata, perchè
esattamente un anno fa, Ella, Signor Presidente, fu insediato nella altissima
carica che tanto La onora, e di cui la recente distinzione dell' Ordine
di Cristo ha voluto essere, da parte Nostra, amabile coronamento.

Signor Presidente,
Accogliendo di buon grado il cortese invito a sostare alcun poco
in questa sontuosa e storica dimora, Ci allietiamo della soave deferenza,
di cui si è fatta eco l'opinione pubblica. La Nostra persona per altro si
ripiega sopra Nostro Signore Gesù Cristo, che indegnamente ma con
generoso e sommesso sforzo di imitazione, Noi fummo chiamati a rappresentare
sulla terra.
Questa Nostra presenza, qui, prende di fatto particolare significazione
dall'antico riconoscimento di servizio, che si irradia su tutta la
Chiesa, e splende al di sopra dei clamori contingenti e delle contrastanti
variazioni, che in tempi passati vollero interpretare o limitare i gesti
dei Nostri Predecessori. Ricordiamo Benedetto XV, Pio XI, Pio XII e
tutta l'opera che il Romano Pontificato ha svolto a tutela della pace,
particolarmente nelle tragiche vicende che hanno contrassegnato il
secolo ventesimo.

Sì, la Chiesa Cattolica è artefice e maestra di pace. Lo diciamo con
tranquilla coscienza
.

Essa continua nel mondo la missione del suo Fondatore
Gesù Cristo, che il profetico eloquio chiama Principe della pace.1
« Vicina a Lui — come ha detto il Nostro Predecessore Pio XII di v. m.—
la Chiesa respira il soffio della vera umanità, vera nel senso più pieno
della parola, perchè è la umanità stessa di Dio, suo Creatore, suo Redentore
e suo Restauratore » . 2
Riflettendo sul significato del gesto compiuto dalla Fondazione
Eugenio Balzan, abbiamo voluto che la somma rimessa nelle Nostre
mani venga destinata a un fondo perpetuo in favore della pace. In questa
circostanza, pertanto, amiamo far risonare ancora una volta il Nostro
invito, qual è contenuto nella Lettera Enciclica del Giovedì Santo,
Pacem in terris, richiamante alle sorgenti, alla tutela e al consolidamento
della pace tra i popoli. Pace fondata non sul timore, sul sospetto,
sulla diffidenza reciproca; assicurata non sulla minaccia di terribili distruzioni,
che sarebbero la rovina totale del genere umano, creato per
dare gloria a Dio, e per la mutua edificazione nell'amore fraterno ; ma
stabilita sul retto ordine dei rapporti umani, « ordine fondato sulla
verità, costruito secondo giustizia, vivificato e integrato dalla carità, e
posto in atto nella libertà » . 3

Questa è la pace, a cui le umane genti anelano, come a dono divino
preziosissimo, senza il quale non si può aspirare a costruttivo progresso,
a duraturo benessere, all'avvenire sicuro delle giovani generazioni, delle
famiglie, delle Nazioni.

Signor Presidente, Venerabili Fratelli e figli, cari Signori,
Il consentimento che traluce dai vostri occhi, che sale dai vostri
cuori, esprime lo stato d'animo ch'è vostro, e di tutti i popoli. Il Nostro
voto è che questo consentimento continui; si rafforzi sempre più sopra
il laborioso e generoso popolo d'Italia e sopra tutti i popoli del mondo,
a Noi egualmente diletti ; produca frutti di promettente fecondità, affinchè
su tutti gli uomini, consacrati alle pazienti conquiste del sapere, alle
opere del lavoro, alle cure della famiglia, splenda luminosa la stella
della pace, a indicare il sicuro cammino su le vie della serenità, della
comprensione, dell'amore.

Questo è il voto che, nella sosta fatta or ora nella Cappella Mariana
dell'Annunciazione, abbiamo confidato con tenerezza alla Madre di Gesù
e nostra; questo voto vi esprimiamo con cuore commosso e ferma speranza,
per nulla sorpresi delle difficoltà immancabili che si frapporranno
al raggiungimento del santo ideale; e ne attendiamo l'esaudimento
dalle propizie benedizioni del Signore, da cui invochiamo sui reggitori dei
popoli, e sull'intera umana famiglia, i doni copiosi di saggezza e generosità,
di operosa concordia, di lietissimo incremento di giustizia, equità
e amore.
Dominus pacis det semper nobis pacem.4


Acta Ioannis Pp. XXIII 457

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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