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La Chiesa cattolica ha eliminato un comandamento?

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2009 16:24
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico  (Messaggio originale)Inviato: 24/03/2003 11.51
Altra accusa che i protestanti muovono contro la Chiesa cattolica è la presunta alterazione dei dieci comandamenti, dai quali secondo loro avrebbe tolto un comandamento e cioè quello che proibisce l’uso delle immagini.
Dimostreremo qui di seguito come in realtà non è stato tolto nessun comandamento, ma sia stata presa la versione deuteronomica del decalogo e sia stata usata la divisione e distinzione fatta da
S. Agostino e da altri padri.
La parola decalogo fu usata per la prima volta da S. Ireneo e corrisponde all’espressione biblica
le dieci parole (Es 34,28; Deut 4,10; 10,4), che indica il testo dell’alleanza promulgato al Sinai e scritto su due tavole di pietra. Il decalogo è conservato in due redazioni: Es 20,2-17 e Deut 5,6-21.
Le differenze principali tra le due redazioni riguardano la motivazione del comandamento sul sabato (Es 20,8-11; Deut 5,12-15) e il modo di dividere i comandamenti che proibiscono i desideri illeciti (Es 20,17; Dt 5,21).
Quest’ultima differenza causò una famosa polemica tra cattolici e i riformati.
Seguendo infatti la redazione del Deuteronomio, che distingue il desiderio della donna altrui da quello della casa e delle proprietà, e seguendo la logica interna, che fa corrispondere alle due proibizioni dell’adulterio e del furto la proibizione dei due desideri relativi, di natura ben diversa, i cattolici latini e i luterani, al seguito di S. Agostino, riuniscono in un solo primo comandamento la proibizione di avere altri dèi e la proibizione di fare delle immagini (Es 20,3; Dt 5,7 s.).
Invece i riformati, riprendendo la numerazione dei Padri greci e della Chiesa orientale, distinguono le prime due proibizioni in due comandamenti (di qui l’accusa mossa dai controversisti alla Chiesa cattolica, quasi avesse abolito un comandamento di Dio per favorire il culto delle immagini!)
e uniscono in una sola le proibizioni dei desideri illeciti. Questa numerazione è seguita anche da qualche recente esegeta cattolico, come conforme ad una concezione più antica e tale da dividere i comandamenti in due gruppi di cinque, i primi riguardanti i doveri verso Dio e i genitori, gli altri riguardanti i doveri verso il prossimo.
I due gruppi di cinque comandamenti si distribuivano in modo analogo sulle due tavole, se si suppone che in origine vi fosse solo l’essenziale delle formule imperative o negative, senza le motivazioni.
Il testo biblico che parla dei comandamenti in ambedue le redazioni si mostra nettamente distinto in due parti, a causa delle sanzioni, espresse in Es 20,5b-6; Dt 5,9b-10, e a causa del fatto che solo in questa prima parte Dio si esprime in prima persona. Questa divisione fa sì che la parte antecedente le sanzioni sia un solo e medesimo comandamento, il primo comandamento, che, nel confronto con la formula dei trattati di alleanza, corrisponde all’obbligo fondamentale di fedeltà che il vassallo giura al suo sovrano. Quindi Dio comincia col presentarsi, poi enuncia il comandamento e subito dopo da l'avvertenza, (la spiegazione) per quei comandamenti che sono gli obblighi verso li Lui, e verso i nostri genitori, poi dà pure la punizione per chi non li osserva, ma anche le ricompense per coloro che li osserveranno. Teniamo presente che i comandamenti sulle Tavole della Legge non avevano motivazioni, ne avvertenze, ne punizioni, ma era scritti in maniera semplice e incisiva, le motivazioni e le spiegazioni le diedi Mosè sotto ispirazione, scrivendole nella Bibbia, non certo nelle Tavole Sacre.
Es 20,1-17: Dio allora pronunciò tutte queste parole dicendo: “Io sono Jahve, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, da una casa di schiavitù:
Qui vediamo che Dio si presenta all'uomo
1) Non avrai altri dèi di fronte a me. (ecco il primo comandamento)
Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che vi è nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. (ecco la l'avvertenza,ndr)
Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, (ecco la spiegazione)
(ecco i favori, ndr) ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
2) Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio (ecco il secondo) 
perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
(ecco l'avvertenza)
3) Ricordati del giorno di sabato per santificarlo:
(ecco l'avvertenza) sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. (ecco la spiegazione) Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
4) Onora tuo padre e tua madre
(ecco l'avvertenza) perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dá il Signore, tuo Dio.

 5)   Non uccidere.
 6)   Non commettere adulterio.
 7)   Non rubare.
 8)   Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
 9)   Non desiderare la casa del tuo prossimo.
 10) Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo»
La prima parte del decalogo come abbiamo visto è composta di tre elementi: comincia con la presentazione del sovrano, ossia di Dio, e con un abbozzo di prologo storico (v.2); segue il comandamento fondamentale sviluppato in tre membri (vv.3 s. 5a); quindi la sanzione: punizione per i trasgressori e favori per chi osserva i comandamenti (vv.5b 6).
Quindi "non ti farai alcuna immagine....." è l'avvertenza, la spiegazione, non il comandamento. Il comandamento fondamentale è "Non avrai altri dei di fronte a me"
e la Chiesa cattolica non ha tolto questo comandamento, e nemmeno le sue motivazioni visto che nelle nostre Bibbie cattoliche le spiegazioni e le motivazioni sono inalterate o fedeli all'originale.
Il comandamento "Non avrai altri dei di fronte a me" è molto chiaro, esso proibisce di amare altri dei o persone o cose, più di Dio, ci avverte che non bisogna mettere nessuno o nessunl'altra cosa prima di Dio. Il denaro, certi cantanti, certi attori, certi calciatori, o certi dei come Budda, Astarte, Baal, l'autoesaltazione personale del New Age, il sentirsi autosufficienti e il non aver bisogno di Dio, questa è idolatria.
Il venerare i santi, non è idolatria, è solo rispetto verso coloro che ci portano a Dio, perchè se andiamo a guardare gli insegnamenti di S. Francesco d'Assissi, (ad esempio) questi non mi portano a lui, ma ad amare Dio, se guardiamo gli insegnamenti di S. Paolo della Croce, egli mi porta a Cristo e non a se stesso, se guardiamo S. Gabriele, egli mi porta a Dio, se guardiamo padre Pio, egli mi porta a Dio. Se guardo gli insegnamenti di Budda egli non mi porta a Dio, se guardo gli insegnamenti di Maometto egli mi porta a deviare da Cristo, mettendolo in secondo piano. Se guardo gli insegnamenti indù questi non mi portano a Dio, se guardo gli insegnamenti dei monaci tibetani, questi non mi portano a Dio.
Questa è idolatria, cari fratelli, l'insistenza di certi pentecostali (o protestanti vari) nell'accusarci di idolatria è sinonimo di profonda ignoranza, e di arroganza.
Perchè oltre ad essere ignoranti, essi non essendo coscienti di quello che fanno e che dicono, si sentono pure maestri biblici, puntando il dito contro la Chiesa cattolica, ecco l'arroganza a cui mi riferisco.
Peccano pure di "giudizio" cioè ci giudicano, a tavolino, quasi che sapessero leggere nei nostri cuori, definendoci idolatri. La loro sicurezza nell'accusarci mi sconcerta, mi rattrista, questa è arroganza-ignoranza grave e profonda fratelli.
Non sarà forse Satana a mettere nel loro cuore, cotanta sicurezza e spregiudicatezza nel giudicarci?
Preghiamo per loro fratelli, affinchè i loro occhi vedano!
Pace
Salvatore


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Consiglia Elimina    Messaggio 2 di 22 nella discussione 
Da: francesco2Inviato: 24/03/2003 13.20
Pace e Bene, Pace del Signore Gesù Cristo.
Sempre partendo dalla mia esperienza che spero possa aiutare a contribuire la crescita delle conoscenze e dell'amore di Dio, confesso che l'aver tolto questo comandamento mette molto in confusione chi, specialmente fra i protestanti, tenta di avvicinarsi alla Chiesa.
Confesso che ho fatto più fatica a comprendere questa questione delle immagini che non il tema affascinante di Maria e confesso altresì che le Icone venerate dagli Ortodossi, mi hanno aiutato molto di più che non il concetto delle statue.
Ma Gesù che è il Buon Pastore eccellente ed insostiubile ci ha lasciati dei pastori delle volte anche complicati come complicato è, ovviamente, ricostruire sempre duemila anni di storia. Tuttavia ho capito che quando diciamo < Non avrai altri dèi all'infuori di ME! > include l'adorazione degli idoli.
Anche Gesù si permise di aggiustare la cronologia dei Comandamenti dando importanza indiscutibile all'amore prima verso Dio e poi verso il prossimo.
Io penso che questa sucessione è una base che Gesù ha voluto rendere ai suoi perchè l'avessero tramandata proprio con la stessa risonanza.
Quando si ama il prossimo, non si può ucciderlo, odiarlo, fare adulterio etc...
Allo stesso modo se devo amare soltanto Iddio e non avere altri dèi, abbiamo il rispetto e l'adorazione completa che dobbiamo a Dio e basta.
Attraverso la mia esperienza debbo ricordare che l'errore protestante è rilegata alla parola di adorazione e ne abbiamo parlato tante volte, ma se ci fate caso ogni volta si rinsiste su questo termine quando devono accusare la Chiesa sulla venerazione dei santi.
Il gioco sottile resta sempre la GIUSTIFICAZIONE: essi debbono giustificare la motivazione che li vede fuori della Chiesa e che non intendono entrarvici perchè se entrassero dovrebbero riconoscere di aver sbagliato!
Ebbi la grazia di scoprire che forma di idolatria è anche quella di anteporre la comunità di appartenenza al di sopra del progetto dell'unità; di anteporre quello che dicono certi pastori al di sopra dello Spirito Santo che spinge invece alla ricerca mentre viene scambiato per opera del demonio; che è forma di idolatria grave e porta a commettere il peccato contro lo Spirito Santo quando l'insegnamento dottrinale si fonda non sulla ricerca della verità nella Parola, ma quando questa ricerca si fonda sul cercare di incastrare a tutti i costi l'insegnamento della Chiesa Cattolica, fra l'altro non riuscendovi e quindi, non riuscendovi, il dialogo è vietato a meno che non si è sicuri dell'interlocutore.
Invito però i fratelli Cattolici ad essere più sobri verso la venerazione di certe statue, perchè come si dice < anche l'occhio vuole la sua parte > e per questo dobbiamo fare attentione all'esempio che diamo. Tuttavia se anche certe persone eccedono, può forse essere invalidata tutta la dottrina? Non credo proprio, ed è su queste cose che dobbiamo concentrare la nostra umile preghiera, perchè l'aiuto può arrivare solo da Dio che si servirà a proprio piacimento di chi vuole per aiutare il prossimo, anche dei suoi santi, santi che già partecipanti della Sua infinita Gloria. Ho citato l'apocalisse, credo che dunque vada bene.
Pregate per me, perchè sono in dialogo con un amico pentecostale avviato su questa stessa strada che precedette la mia conoscenza e conversione alla Chiesa Cattolica, con gratitudine per quanto inserite, Francesco.

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Consiglia Elimina    Messaggio 3 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 24/03/2003 13.31
Il problema del comandamento che la Chiesa Cattolica avrebbe tolto era già stato affrontato in un altro forum parecchio tempo fa. ( Ma non l' ho trovato).
Comunque sia, di fronte all' accusa: "Voi avete tolto un comandamento" provate a chiedere: "Da dove l' avremmo tolto?"
Le possibilità sono:
  1. dalla Bibbia
  2. dal Catechismo della Chiesa Cattolica
  3. dalle letture domenicali ( in modo che i fedeli non ne vengano a conoscenza)

Oppure potrebbe citarmi un' enciclica, una lettera pastorale o un qualsiasi documento ufficiale della Chiesa che affermi che il comandamento è stato tolto.

Mi piacerebbe che un evangelico onesto rispondesse alla mia domanda.


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Consiglia Elimina    Messaggio 4 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 24/03/2003 16.39
Putroppo i fratelli protestanti non possono dimostrare un bel niente, ma non accettano la forma semplice ma BIBLICA "Non avrai altri dei davanti a ME"
ci vorrebbero per forza inserita la specifica, la spiegazione, "non ti farai alcuna immagine....." come se "Non avrai altri dei..." non bastasse!
Si devono pur appigliare a qualcosa, e loro ogni qual volta vedono una forma breve e sintetica (ma non per questo errata) dei comandamenti, partono con l'accusa "ecco hanno tolto un comandamento" ma quello non è il comandamento,  quelle sono le motivazioni le spiegazioni del comandamento.
E' difficile da capire? Sto forse fantasticando nel dire che "non ti farai alcuna immagine..." è la spiegazione del comandamento n.1?
No, qualsiasi persona seria deve ammettere che trattasi della spiegazione del comandamento n.1 cioè "Non avrai altri dei davanti a ME"
ma certi protestanti devono per forza esibirsi in voli pindarici, acrobazie dialettiche, per accusare a tutti i costi la Chiesa cattolica di qualcosa.
Strano però che appena si vedono messa davanti la verità dura e cruda, scappano, svaniscono dai forum, non si fanno più sentire, magari poi dicendo che si sono sentiti offesi da questo o quell'altro, bella scusa......!!!
Noi cattolici invece, che cosa dovremmo fare di fronte alle valanghe di fango che ci riversano addosso diversi protestanti?
Teniamo, la testa alta, usciamo fuori dal fango, ci puliamo con la verità, e dimostriamo dove risiede la verità..... ma il fango continua, quindi siccome noi pur essendo offesi ripetutamente, abbiamo il dovere di combattere l'errore, è meglio che ci compriamo degli stivali da pescatore, così almeno resistiamo meglio.
Noi cattolici non scappiamo mai, e non sto esagerano, nè mi sto applaudendo da solo, e sto applaudendo noi cattolici, ma è la verità verificabile da chiunque; il cattolico porta sempre le prove, resiste, combatte, è abituato alle tante offese continue e dilaganti, ecco perchè non fugge.
Certi pentecostali invece appena vedono che le loro tesi stanno per crollare sotto i colpi della verità, fanno gli schizzinosi, gli offesi, dicendo che loro sono i buoni e noi siamo i cattivi. Basta solo fare una visitina nei loro forum per vedere tutto il fango che riversano contro la Chiesa cattolica, noi ci limitiamo solo a difenderla, eppure secondo alcuni di loro siamo cattivi, perchè dovremmo annuire ad ogni loro frecciata.
O si annuisce o si è cattivi, questa è la realtà!
Il comandamento non lo ha mai tolto nessuno, nelle Bibbie cattoliche abbiamo anche le motivazioni e spiegazioni fedeli all'originale, eppure stanno ancora ad accusarci di aver tolto un comandamento!
Ma i cattolici saremmo così cretini da non accorgerci che avrebbero tolto un comandamento, o sono loro (certi protestanti) a vedere fantasmi inesistenti?
L'ignoranza è una brutta bestia, e l'arroganza biblica pure.
Pace
Salvatore

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 5 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2005 14.12
Ho notato che questo forum è rimasto all'angoletto.....peccato.............riportiamolo su con un bellissimo testo tratto da: IL DECALOGO SECONDO GLI STUDI EBRAICI.......e ci renderemo conto che il testo di apertura di Salvatore indicava semplicemente le stesse cose...inoltre, dal testo ebraico si potrà notare un particolare....gli Ebrei NON USANO LA SOLA SCRIPTURA......
Buona meditazione, fraternamente Caterina
 

Introduzione al Decalogo



"Il Signore pronunciò tutte queste parole, dicendo"

Quando Mosè informò che D-o intendeva dare nel Sinai al popolo ebraico la Torà, il loro entusiasmo fu illimitato. La loro risposta immediata fu: "Tutto quello che il Signore ha detto, faremo ed ascolteremo". Fu così completa la loro fede in D-o e nella bontà delle Sue leggi che essi proclamarono la loro disponibilità ad osservare le norme, prima ancora di aver sentito quale sarebbe stato il loro contenuto.

I figli di Israele avevano però una urgente necessità: "desideriamo vedere il nostro Re". Nonostante che il popolo seguisse Mosè, desiderava una esperienza diretta della rivelazione, attraverso una comunicazione non mediata con D-o stesso. D-o accettò. Anche se i re usano parlare al popolo attraverso loro intermediari, come i ministri, nel Sinai D-o parlò direttamente ad ogni uomo, donna e bambino.

Il Midrash (Shemot Rabba 29:9) enfatizza che in questa occasione quando il Signore parlò tutta la terra era in silenzio e nessun suono distorceva il suono delle Sue parole. Quando il Signore presentò la Torà nel Sinai non c'era un uccello che cinguettasse, nessun bue muggiva, nessun angelo saliva, nessun serafino proclamava la Santità del Creatore. Il mare non si mosse e nessuna creatura produsse suoni; tutto il vasto universo era silenzioso e muto e ciò fu quando la Voce del Signore proclamò: "Io (solo) sono il tuo D-o". Gli ebrei erano stati appena liberati dalla cultura idolatra dell'Egitto dove le forze della natura venivano adorate come deità, in grado di controllare i destini dell'umanità. Nel Sinai D-o fece tacere tutte le forze naturali, in modo da dimostrare che Egli solo è in grado di controllare tutti gli aspetti della creazione.

Rashì nota che il Nome Divino usato in questo passaggio della Torà - Elohim - rappresenta D-o nel suo ruolo di Daian, Giudice, che distribuisce giustizia secondo quanto uno merita nel bene e nel male. L'uso di questo nome nel contesto dei Dieci Comandamenti enfatizza senza compromessi la maniera in cui D-o insiste sull'osservanza di questi precetti: essi non possono essere osservati discrezionalmente, ma devono essere rispettati scrupolosamente.

In questo i Dieci Comandamenti si differenziano da alcune mitzvoth la cui osservanza può dipendere dalle circostanze o dalle necessità personali.

L'intera frase D-o pronunciò tutte queste parole sembrerebbe superflua, in quanto sarebbe stato sufficiente per il versetto dire vaidabber Elohim lemor, e D-o parlò dicendo, indicando poi i Dieci Comandamenti.

Rashì (Mekhiltà) commenta che la presentazione del Decalogo inizia con un miracolo che è incomprensibile in termini umani: D-o pronunciò tutti i Dieci Comandamenti, Tutte queste cose, in una singola espressione.

Il Gur Arieh spiega che lo scopo di questa singola espressione era di dimostrare ad Israele che l'intera Torà è una singola unità inseparabile. Il Decalogo e la Torà non sono una collezione di comandamenti separati, ma sono un tutt'uno, per cui nessuno può dire di poter abrogare o ignorare anche una singola parola o un comandamento senza modificare l'intera Torà.

Secondo il Midrash (Shemot Rabba 28:4), il Creatore disse tutti i Comandamenti in una unica espressione per dimostrare che solo Lui è in grado di fare un numero di cose apparentemente contraddittorie tutte nello stesso tempo. D-o Onnipotente contemporaneamente porta un uomo alla morte, altri alla vita; colpisce uno e cura un altro; chiunque è in pericolo prega a Lui - la donna durante il travaglio, il marinaio nella tempesta, il prigioniero nella cella - uno ad est, un altro ad ovest, uno a nord e un altro a sud, tutti si rivolgono a Lui ed Egli ascolta ciascuno ed ogni personale richiesta.

Il Midrash sottolinea che la parola (Kol), Tutto, ha pesanti implicazioni. Tutto ciò che D-o voleva comunicare ad ogni uomo fu pronunciato nel Sinai; ogni profezia che i profeti avrebbero espresso più tardi fu rivelata nel Sinai; ogni racconto, ogni legge e ogni interpretazione che avrebbe dovuta essere promulgata e rivelata fu pronunciata originariamente sul Sinai.

Questo è quello che D-o disse, ma che cosa realmente sentì il popolo ebraico nei deserto? E un argomento che ha suscitato molta controversia tra i maggiori commentatori.

Il Talmud (Makkot 24a) nota che nel verso (Torà zivvà lànu Moshè), Mosè ci comandò la Torà, il valore numerico della parola Torà è 611; il verso potrebbe quindi essere così interpretato: Mosè ci ha comandato 611 mitzvoth. Aggiungendo i primi due comandamenti del decalogo, che Israele ha ascoltato direttamente dalla voce di D-o, il totale è 613: il numero delle mitzvoth.

Rashì spiega che all'inizio tutti i comandamenti furono pronunciati dal Signore in un unico istante. Successivamente D-o ha iniziato a ripetere i primi due Comandamenti parola per parola; il popolo fu atterrito e spaventato e temendo di non poter sopportare a lungo la Santità e il Timore della voce di D-o, chiese quindi a Mosè di ripetere i rimanenti otto comandamenti.

Secondo Rambam, Israele ha quindi ascoltato dalla voce del Signore solo i primi due comandamenti e non ha sentito gli altri otto comandamenti ed anche nel caso dei primi due il popolo non ha udito chiaramente, ma ha solo percepito dei suoni. Nel Deuteronomio si legge infatti che Mosè disse "Tu sentirai kol devarim il suono delle parole", ciò significa che gli ebrei sentirono dei suoni terreni ma non riuscirono a distinguere le parole. Mosè sentì chiaramente tutte le Parole del Decalogo che ripeté e spiegò.

Rashì e Ramban hanno differenti punti di vista.

La semplice lettura del verso indica chiaramente che D-o disse tutte queste cose simultaneamente al popolo ebraico, ma c'è una significativa differenza tra i primi due comandamenti e tutti gli altri.

Sebbene le persone stessero ascoltando con timore la voce di D-o, ad Israele fu concesso di sopportare e di comprendere tale voce per i primi due comandamenti, perché essi sono fondamentali per l'intera fede ebraica. Sebbene gli ebrei avessero poi ascoltato gli altri otto comandamenti con le loro stesse orecchie, non poterono però né distinguere né comprendere le parole; erano infatti così intimoriti che non riuscirono a capire che cosa volessero dire. Conseguentemente Mosè fu costretto dopo a ripetere gli otto comandamenti affinché il popolo capisse che cosa volevano significare.

Ramban sottolinea che i primi due comandamenti sono stati detti in prima persona, con ciò indicando che D-o parlava direttamente a Israele. Gli altri comandamenti, invece, sono in terza persona e ciò implica che Mosè li diceva agli ebrei con il beneficio di D-o.

Meam Loez osserva che i primi due comandamenti sono contenuti nello stesso paragrafo, mentre ognuno degli altri otto comandamenti è in un paragrafo a se, ciò ad indicare il modo speciale in cui furono trasmessi i primi comandamenti.

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20/11/2009 16:22
 
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Consiglia Elimina    Messaggio 6 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2005 14.40
Sempre dallo stesso studio leggiamo il seguito posto come chiarimento del SECONDO COMANDAMENTO...........noteremo che anche gli Ebrei lo inseriscono in UNA SOLA VOCE CONTENENTE ALCUNI PRECETTI NEGATIVI COME L'ASPETTO DELL'IDOLATRIA.............
 

Secondo comandamento: proibizione di ogni forma di idolatria



"Non avrai altri dei al mio cospetto. Non ti farai alcuna scultura né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra. Non ti prostrare loro e non adorarli perché Io, il Signore tuo D-o, sono un D-o geloso che ricorda il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che Mi odiano. E che uso bontà fino alla millesima generazione per coloro che Mi amano e che osservano i Miei precetti"

Il Secondo Comandamento si compone di quattro versi e contiene quattro separati precetti negativi, tutti che proibiscono vari aspetti dell'idolatria.

....dunque i Cattolici NON HANNO TOLTO NULLA......... ma sempre dal medesimo testo leggiamo:

Il Sèfer Hachinuch spiega: noi non dobbiamo credere in nessun altro D-o se non nel Signore nostro D-o. Il precetto è il grande principio Sul quale si fonda tutta la Torà, come disse un saggio (Sifri, Bamidbar 111): chiunque accetta gli idoli come deità è considerato come se avesse negato l'intera Torà. Si viola questo comandamento se un individuo dichiara di accettare un altra deità; se adora una falsa deità utilizzando i riti degli altri popoli; se adotta uno dei quattro modi in cui la Torà insegna come adorare il Signore (macellazione rituale, olocausto, libagione, prostrazione).

Rashì avverte che non bisogna tradurre il termine Elohim acherim come altri dei, cosa che implicherebbe che vi sono altri dei oltre il Signore (anche se inferiori), ma che bisogna tradurre dei degli altri, ovvero dei delle altre nazioni. Quindi il Comandamento avverte Israele di non dare credito agli dei delle nazioni pagane.

Rashì spiega inoltre Elohim acherim come dei che sono stranieri, che sono cioè come degli stranieri di fronte ai loro adoratori; questo perché quando i pagani sono in pericolo pregano con fervore i loro dei, ma non ottengono risposta: gli dei sono come stranieri assoluti che non ascoltano coloro che si appellano a loro.

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applicare dunque contro il cattolicesimo....l'ingiusta accusa di adorare altri dèi nel culto dei Santi, esprime da parte Pentecostale una gravissima IGNORANZA in termini scritturali......grave perchè loro che sono per la Sola Scriptura ignorano queste verità.........e grave perchè con l'ignoranza pretendono di essere MAESTRI.........

Ma leggiamo ancora un altro passo:

........

La Mekhiltà traduce Elohim acherim come dei differenti, perché gli idolatri costantemente cambiano le figure e le immagini dei loro dei: alcune volte sono di oro, o di argento o di materiale povero. La Torà descrive questi continui cambiamenti in questo modo (Deuteronomio 32:17): nuovi dei che appaiono solo di recente, che i vostri padri non temevano.

Rambam (Yesodè HaTorà 1:6) dice: non dobbiamo considerare la possibilità che vi siano altri dei oltre il Signore, che è l'Unico e solo D-o. Chi non accetta questo principio è come se rifiutasse il principio base della fede ebraica, il principio sul quale tutta l'intera religione ebraica si basa.

.........

questa base...è anche la base CATTOLICA-ORTODOSSA.........dentro la quale insieme al popolo Ebraico riconosciamo L'UNICO VERO D-O........I Comandamenti dati dal Signore intendono PROTEGGERE I SUOI PROPRIO DALLE ALTRE DIVINITA' ESTERNE ALLA BIBBIA..........questo è il vero significato delle immagini e del loro divieto nel contesto del DECALOGO.......

........

L'ingiunzione contro l'idolatria non è limitata solamente nel tempo o nell'occasione in cui il popolo era nel Sinai, ma per tutte le generazioni che verranno. Io sono l'Onnipresente; quindi ovunque l'idolatria è praticata, lo è in Mia presenza.

Ibn Ezra cita un saggio che parafrasa questo avvertimento: o servo, non fare adirare impudentemente il tuo Signore mentre ti sta guardando e D-o ti sta sempre guardando.

Anche se una persona crede nella presenza e nella sovranità di D-o, ma persiste a credere che esistono altre deità di uguale statura, egli sta violando questo comandamento.

........

quanto segue....per noi stessi interessante..deve esere tenuto in considerazione che qui non contempla il Cristo Risorto, per mezzo del quale, per noi cristiani, il CULTO DEI SANTI è altamente BIBLICO.......e si attiva IN CRISTO, CON CRISTO E PER CRISTO.....se non si accettasse questo, allora non siamo più neppure cristiani ma dovremo essere solamente Ebrei in attesa del Messia.......

Buona meditazione fraternamente Caterina

Il Sèfer Hachinuch cita Rambam (Hilkhot Avoda Zara 3:9): uno non deve fare immagini che adorerà, anche se produrrà immagini che non adorerà lui stesso. L'atto stesso di creare delle immagini da adorare è proibito. Non fa nessuna differenza se uno fa le immagini con le sue stesse mani o ordina ad altri che siano fatte. Se uno è causa nella creazione di immagini da adorare ha trasgredito il precetto.

Rambam è in disaccordo, spiegando che questo verso proibisce solamente la creazione di idoli per la propria personale adorazione; la proibizione di fare idoli per altre persone è nell'Esodo (20:23) e nel Levitico (26:1).

Il Talmud (Sanhedrin 61a) desume dal nostro verso che chiunque dichiara se stesso un D-o e cerca di farsi adorare è punibile con la morte, perché è scritto: tu non farai te stesso un idolo.

La Mekhiltà di Rashbi identifica il termine pèsel, con la stessa radice di pasùl (difettoso, non adatto). D-o avverte: colui che fa degli idoli mi rigetta (mi rende non adatto), che stia attento affinché Io non rigetti lui dal mondo.

Or Hachaim usa una simile interpretazione per spiegare come mai alcuni idoli sono chiamati elohim (dei) ed altri sono chiamati immagine ricavate, come nel nostro verso.

Rambam descrive lo sviluppo storico dell'idolatria. (noterete che applica il concetto di idolatria NON AI SANTI come intende il culto cristiano dei primi secoli, ma proprio adorazione di oggetti e cose al di fuori di D-o)

Le prime generazioni di uomini riconobbero che il Signore era il creatore, ma nello stesso tempo le persone iniziarono a predicare che era necessario onorare anche i servi di D-o - il sole, le stelle, la natura e così via - così come uno onora un re mostrando rispetto anche nei confronti dei suoi assistenti.

Questo però non fu sufficiente e la trasgressione fu compiuta nel momento in cui le nuove generazioni iniziarono a credere che gli stessi assistenti erano dei. Quindi troviamo due categorie di dei: una che viene considerata come la vera deità e l'altra che è importante solamente in quanto al servizio della prima deità. Questa seconda categoria di dei può essere distrutta e rimpiazzata a seconda delle circostanze. Per esempio un fiume può essere adorato come fonte di irrigazione e fertilità, ma quando questo diventa secco può essere scartato in favore di un altra fonte sorgiva. Questa specie di dei sono chiamati pèsel dalla parola pasùl (non adatti), perché sono deità servite solo in base alle convenienze, quindi intrinsecamente difettosi.

E nessuna immagine

In contrasto con la parola pèsel, che è un oggetto tridimensionale, temuna (immagine) è una simbolica rappresentazione o un dipinto. Come spiega Chizkuni, uno vorrebbe adorare D-o ma sente la necessità di dover indirizzare la propria devozione verso qualcosa di tangibile; quindi potrebbe creare una forma che simbolizzi la sua fede.

Che sono nel cielo oppure sulla terra

Le immagini di cui si è spiegato prima sono disegni grafici, simili a qualcosa di osservato nel cielo o sulla terra.

Rambam spiega che in passato le persone adoravano il sole, la luna, le costellazioni perché pensavano che il loro culto avrebbe accresciuto la forza degli uomini. Furono per questo costruite figure delle costellazioni (come lo zodiaco) per essere adorate.

Il Talmud insegna che le parole sulla terra includono la proibizione di idolatrare tutto ciò che è sulla terra (mare, colline, fiumi, ecc.); la parola mittàchat (sotto) allude anche al più piccolo animale che striscia.

Nell'acqua e sotto la terra

Nel suo significato più immediato questo verso vieta di adorare immagini di creature marine. Ramban commenta dicendo che ciò si riferisce a forme di idolatria nella quale le persone veneravano forze spirituali diaboliche (shedim), demoni. Alcune di queste forze hanno il potere di danneggiare l'uomo e potrebbero essere controllate solo da maghi o falsi profeti. (I maghi del faraone furono ad esempio in grado di ripetere le prime due piaghe, perché essi possedevano l'arte, oggi perduta, di evocare queste forze negative).

Bàal HaTurim nota che la lettera vav di vecol ha il valore numerico di 6, che allude alle sei principali categorie di immagini - maschio, femmina, quadrupede, volatile, rettile, e pesce - tutte categorie che vengono citate nel Deuteronomio (4: I 6-18), quando la Torà enfatizza il divieto di idolatria.

La Torà ridicolizza quegli ebrei che credevano nelle forze demoniache dicendo (Deuteronomio 32:17): "Loro hanno sacrificato ai demoni, non dei, dei che non hanno conosciuto, nuovi dei che sono apparsi dopo e nei quali i vostri padri non credevano".

Il nostro verso quindi fa riferimento a questi dei che abitano nella acqua e sotto la terra perché sono stati conosciuti lì.

Voi non vi prostrerete a loro

Sefer Hachinuch spiega: non ci si deve prostrare di fronte agli idoli con 1'intenzione di adorarli; prostrarsi significa sdraiarsi con le mani e con i piedi distesi a terra, oppure piegare la testa fino a terra di fronte all'idolo.

Il Talmud (Avoda Zara 12a) insegna che è sbagliato fare qualsiasi azione che appaia vagamente come prostrazione di fronte ad un idolo. Quindi, se una spina si conficca nel piede di una persona o bisogna chinarsi per raccogliere degli oggetti caduti di fronte ad un idolo, bisogna fare queste azioni evitando di apparire come degli adoratori che si prostrano.

Il Talmud (Sanhedrin 61a) insegna che è proibito prostrarsi di fronte ad un uomo che si proclami come un D-o; mentre è permesso davanti ad un re o ad un uomo pio.

********************


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Da: Soprannome MSNVegaDonDiegoInviato: 14/03/2005 14.50
Ma che è questo D-o? R-e m-i f-a s-o-l l-a s-i

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 14/03/2005 16.59
Non mi sembra che occorrano molte parole o riferimenti per comprendere ciò che deve intendersi con il comandamento:
1) Non avrai altri dèi di fronte a me. (ecco il primo comandamento)
Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che vi è nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. 
E' più che chiaro che questo divieto era stato posto quando l'idolatria era imperante in tutto il mondo e gli stessi ebrei ne subivano l'influsso che derivava dalla loro lunga permanenza in Egitto.
Allora gli idoli erano rappresentati con forme animali terrene, aeree, acquatiche e celesti (gli astri), ecco perchè fu necessario elencarle.
Così come è altrettanto chiaro che il comandamento verte sul disconoscere qualsiasi deità al di fuori dell'Unico Dio.
Gli evangelici si ostinano invece, mi sembra quasi volutamente, a confondere l'idolatria, ovvero un'attribuzione di divinità, con la venerazione, che è solo riconoscimento e rispetto verso individui che hanno lasciato un'impronta indelebile di santità, e che il prostrarsi è solo un segno di umiltà e rispetto.
Confondono un'immagine sacra, che vuole essere solo rappresentativa dell'oggetto che raffigura, con un feticcio al quale si attribuiscono caratteri di divinità.
Avrebbero ragione se si limitassero a disapprovare certi eccessi di esaltazione che a volte sembrano sfiorare la superstizione, ma dimenticano ... o fingono di non sapere ...che anche la Chiesa li disapprova, pur non condannandoli drasticamente, se entro certi limiti,  perchè comunque legati alla fede.
Non comprendendo la "comunione dei santi" sono convinti che non bisogna pregare per le anime che lasciano questa terra, e tanto meno chiedere l'intercessione di chi è in piena comunione con Dio.
Motivo? Perchè non è scritto esplicitamente.
Però dimenticano che, se fosse come loro credono, forse Gesù stesso ne avrebbe fatto presente l'inutilità, visto che non poteva non sapere come si sarebbe sviluppato il culto dei morti, che comunque era già presente fin d'allora.
Per la stessa ragione negano il Purgatorio e così sono costretti a far quadrare le cose attribuendo corone diversificate e discriminatorie a seconda dei meriti, entrando così in contraddizione con l'affermazione che le opere non servono alla salvezza e dimenticando che Gesù stesso ebbe a dire che, pur credendo, la porta è stretta ... tanti i chiamati ma pochi gli eletti.
Tant'è che non avrebbe neppure senso aver detto, a proposito del ricco, che è più facile che un cammello passi per la cruna di un'ago piuttosto che un ricco in paradiso, visto che quel ricco credeva e osservava tutti i comandamenti.
iyvan

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/03/2005 17.12
Diego.....impara..........D-O........... per gli Ebrei ( e forse dovremmo portare più rispetto anche noi) il nome di D-o è appunto impronunciabile.........e per poter scrivere in internet usano mettere il trattino............
Caro Yivan concordo.........specialmente quando parliamo di COMUNIONE DEI SANTI.è assurdo ad esempio che essi nel Credo dicano "Credo LA COMUNIONE DEI SANTI" e poi sostengano che si riferiscono SOLO AI VIVI...........
La Trasfigurazione alla presenza di Mosè e di Elia ci dimostrano che in Cielo C'E' MOLTA ATTIVITA' LA QUALE NON E' AFFATTO DISSOCIATA CON NOI QUAGGIU'.........anzi.....i santi sono proprio coloro che IN CRISTO, CON CRISTO E PER CRISTO ci garantiscono questa UNIONE E QUESTA COMUNIONE CONTINUA e fruttuosa.......
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNVegaDonDiegoInviato: 14/03/2005 17.16
Allora dovresti scrivere G--ù.
Io non sono ebreo e quindi non mi sento di dover censurare "Dio" con un trattino bigotto.
Il nome di Dio è il tetragramma, ed è quello che è impronunciabile.
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Da: Soprannome MSNLepronte_amicoInviato: 15/03/2005 19.39
Faccio un mio primo intervento salutando tutti.  E' un po' che seguo le conversazioni e quindi mi sono fatto un'idea globale dei forum.
Il problema relativo al secondo comandamento è legato alla traduzione della parola che indica le immagini.
Se essa significa semplicemente "raffigurazioni", allora le immagini nel Tempio sarebbero violazioni di questo comandamento.
Se però vogliamo sapere il vero significato della parola ebraica, tuttavia, è ciò che essa significava per gli ebrei dobbiamo chiederlo... agli stessi ebrei.
Quando gli ebrei tradussero la Bibbia in quella che è chiamata la LXX,, tradussero questo termine semplicemente come "eidoloi" , ovvero "idoli." (Eidos invece significa immagine)
Per di più, la corrispondente parola ebraica pesel non viene mai usata in riferimento a qualsivoglia immagine nel Tempio.
Perciò è chiaro che qui ci si riferisce a immagini pagane piuttosto che alle immagini in generale.
Guardiamo più attentamente il passo scritturale abitualmente più citato: "Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prosternerai davanti a loro e non li servirai." (Esodo 20:4-5a).

Ora, se prendiamo questo passo come riferimento a immagini di ogni genere, allora chiaramente i cherubini nel tempio violano questo comandamento. Se ci limitiamo ad applicarlo solo agli idoli, non esiste alcuna contraddizione. Inoltre, se il termine si applica a tutte le immagini - allora anche la foto sulla carta d'identità viola il comandamento, ed è un idolo.
Così, o tutti i protestanti con la carta d'identità sono idolatri, oppure le immagini non sono idoli.

Lasciando da parte, per il momento, le sfumature del termine "immagini", limitiamoci a osservare che cosa ne dice il testo e usiamo la lettera X al posto della parola "immagini"
Non farai x, non ti prosternerai a x, non adorerai x. Se x = immagini, allora il Tempio stesso viola il comandamento. Se x = idoli e non tutte le immagini, allora questo versetto non contraddice le icone nel Tempio e di conseguenza neppure le immagini cattoliche.
.
Questo passo istruisce gli ebrei a non farsi immagini (false) di Dio, poiché essi non hanno visto Dio.
Come cristiani, tuttavia, noi crediamo che Dio si è incarnato nella persona di Gesù Cristo, e così possiamo raffigurare "ciò che abbiamo veduto con i nostri occhi" (1 Gv 1:1).
Come disse San Giovanni Damasceno: "Fin dai tempi antichi, Dio l'incorporeo e l'incircoscritto non fu mai raffigurato. Ora, tuttavia, Quando Dio è stato visto rivestirsi di carne, e conversare con gli uomini, io faccio un'immagine del Dio che io vedo. Io non adoro la materia, adoro il Dio della materia, che per me è divenuto materia, e si è degnato di abitare nella materia, e ha portato la mia salvezza attraverso la materia. Non cesserò di onorare quella materia che opera la mia salvezza. La venero, seppure non come Dio. Come potrebbe Dio essere nato nel mondo da cose senza vita? E se il corpo di Dio è Dio per unione, allora è immutabile. La natura di Dio rimane la stesa di prima, mentre la carne creata nel tempo è vivificata da un'anima logica e razionale."

Come si comportavano i primi cristiani? Non solo si trovano immagini in tutte le catacombe cristiane, ma anche nelle catacombe ebraiche dello stesso periodo.
Ad es empio abbiamo le Icone ebraiche ben conservate di Dura-Europos, in una città sorta verso il 300 a.C.
Ad esempio l'immagine del profeta Ezechiele e delle ossa che riprendono vita ( Ez 37,1-10)è un reperto di Dura-Europos molto ben conservato ed è custodito nel Museo dell'Antichità di Damasco. A tal prposito dal sito http://archeo4.arch.unipi.it/Siria_98/siria_sud.htmltraggo quanto segue:
Gli altri monumenti e musei principali della vecchia Damasco si trovano fra la Grande Moschea e la Cittadella: caravanserragli, mercati, porte enormi, cappelle cristiane. La parte nuova di Damasco invece comprende la moschea Takieh es Sulaynanieh costruita sulla riva del Barada ed alcuni musei, fra i quali il Museo Archeologico Nazionale. Conserva una delle più importanti collezioni archeologiche del Medio Oriente dal III° millennio a.C. al XVIII° secolo d.C. Si trovano oggetti provenienti da Mari, da Ugarit, da Palmira e dipinti di Dura Europos, ma anche mosaici e sculture di arte cristiana.
Sempre su Dura-Europos si può consultare il seguente sito:
L'atteggiamento in generale degli ebrei nei confronti dell'arte religiosa non era neppure di certo contro le immagini
Il Talmud Palestinese narra (in Abodah Zarah 48d) "Nei giorni di Rabbi Jochanan gli uomini incominciarono a dipingere figure sulle pareti, ed egli non lo impedì," e "Nei giorni di Rabbi Abbun gli uomini incominciarono a fare disegni a mosaico, ed egli non lo impedì."
Inoltre, il Targum dello Pseudo-Gionata ripete il comandamento contro gli idoli, ma poi dice "nei vostri santuari potete tuttavia fare colonne di pietra incise con immagini e figure, ma non per adorarle." Quindi mettendo una netta differenza fra immagine e idolo. La stessa differenza che pongono anche i cattolici e che i protestanti non riconoscono.
Inoltre, i libri sacri degli ebrei sono stati illustrati con innagini dui uomini e animali fin dai più antichi esemplari che abbiamo.
Essi contengono illustrazioni di scene bibliche, molto simili a quelle ritrovate nella Sinagoga di Dura-Europos (e anche nella chiesa cristiana che si trovava nelle vicinanze).

È importante notare che le più antiche immagini delle catacombe erano per la maggior parte scene dell'Antico Testamento, e ritratti di Cristo.
Il predominio di scene dell'Antico Testamento mostra come questa non era una pratica pagana cristianizzata dai convertiti, ma una pratica ebraica adottata dai cristiani.
Se dovessimo domandarci se nelle Sacre Scritture ci sono immagini dovremmo rispondere di sì.
Noi infatti le troviamo nel Tabernacolo e quindi nel Tempio. C'erano immagini di cherubini:
Sull'Arca - Esodo 25:18
Sui veli del Tabernacolo - Esodo 26: 1
Sul velo del Santo dei Santi - Esodo 26:31
Due grandi Cherubini nel Santuario - 1 Re 6:23
Sulle pareti - 1 Re 6:29
Sulle porte - 1 Re 6:32
E sul mobilio - 1 Re 7:29,36

In breve, c'erano immagini dovunque uno si girasse il che dimostra che l'accusa che i protestanti formulano nei confronti dei cattolici non è fondata nè biblicamente, nè storicamente, nè semanticamente,

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Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 12 di 22 nella discussione 
Da: nylusInviato: 17/03/2005 17.30
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Da: nylusInviato: 17/03/2005 18.53
Indovinate di chi era il mess.12 ???
Ho capito la lezione.
Qui non si discute, si concorda.
Buona Pasqua.
Io

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Da: Soprannome MSNRoy-Bean1Inviato: 17/03/2005 19.40
Come si fa a non dare ragione a Vega quando si lamenta di Nylus? Perchè questo strano individuo ci deve tediare con le sue batture assolutamente cretine ( era cretina la tua "battuta" nel messaggio cancellato)?
Per di più  inserite in un forum dove si cerca di fare un discorso serio.
Questo tuo atteggiamento dimostra poco rispetto per la sensibilità degli altri.
Se, come fai capire, non te ne frega niente di questi discorsi perchè non te ne vai semplicemente e in silenzio?
E, se decidi di restare, perchè non la pianti di comportarti come un bambino?
Ti sei accorto che ormai hai rotto?

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 17/03/2005 20.34
Ho capito la lezione.
Qui non si discute, si concorda.
Buona Pasqua.
..............
Infatti Nylus..........qui non si discute di cose INUTILI....ma si cerca di concordare CIO' CHE CREDIAMO.....CON CIO' CHE IL VANGELO CI INSEGNA......ossia la Chiesa......
a presto, fraternamente Caterina

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Da: nylusInviato: 18/03/2005 7.15
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.
Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 17 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 18/03/2005 9.16
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Consiglia Elimina    Messaggio 18 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 18/03/2005 9.27
Ho preso questa decisione:
Da questo momento in poi, ogni messaggio non inerente al tema ai vari forum sarà cancellato senza un preavviso ed invito a fare le vostre dimostranze in questo forum creato appositamente per chiarire gli eventuali equivoci.........
.....................
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Da: Soprannome MSNIoFrancesco21Inviato: 22/03/2005 15.05
Pace a tutti,
vorrei un vostro parere.
Venerdì scorso ho accettato una discussione con due persone sulla questione delle immagini, uno di loro è valdese ma che per causa del matrimonio ai gay, sta prendendo la decisione di entrare in un altra chiesa evangelica, allora parlando delle immagini gli ho dimostrato come anche i valdesi le hanno:
questa foto è il monumento, nella Valle Valdese che essi fecero dopo la loro adesione al Protestantesimo del 1600
Angrogna Monumento sul prato di ChanforanI menhir valdesi, così si chiamano questi monumenti: Chanforan. Questo menhir è stato eretto nel prato della val d'Angrogna dove si svolse lo storico sinodo che ratificò l'adesione dei Valdesi al movimento di riforma originatosi in Europa nel XVI° secolo. Ogni un tot di anni i valdesi vi si recano per commemorare, ci portano i propri figli e lo insegnao nelle catechesi.
Prarostinoqui abbiamo un monumento che ricorda i caduti Valdesi, ogni tot di anni si commemora la memoria e si proatno fiori.
Questo amico valdese mi ha detto che lui non vi ci andava, ma resta il fatto che altri monumenti ci sono dello stesso tenore.
questo:
 è invece il monumento ai Riformatori che si ha a Ginevra. Ci vengono portati i ragazzi del culto domenicale e viene letto un Salmo.
Ogni sito Pentecostale ha poi un logo di riconoscimento, è una immagine che è segno di identificazione della denominazione, al posto del Crocefisso si è andato pian piano a sostituirsi ogni altro simbolo. I simboli allora ci sono e non sono meno importanti, per loro, dei simboli cattolici.
Questo amico allora è rimasto molto perplesso, ora gli sto facendo questo forum che avevo precedentemente stampato, se avete altro da aggiungere sarò lieto di farglielo sapere.
Sia lodato Gesù e Maria

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 23/03/2005 20.03
Pace a voi tutti fratelli, vi auguro una santa Pasqua,
vedo con piacere che l'argomento del comandamento perduto è stato ripreso,
quindi continuo ciò che allora cominciai.
Il prologo storico. Come in Es 19,4, c’è connessione tra la grazia dell’esodo, la liberazione dall’Egitto e la proposta dell’alleanza. In più vi è la presentazione: Io sono Jahve, che esprime la personalità di colui che propone l’alleanza. Anche nel formulario dei trattati di alleanza di carattere politico vengono in primo luogo il nome e i titoli del sovrano quale espressione della sua autorità. In questo i formulari di alleanza coincidono con le antiche raccolte legislative, come i codici di Lipit-Istar e di Hammurabi. Ma qui il contesto di alleanza, più che di sola imposizione di una legge è messo in evidenza dall’espressione Dio tuo, che puntualizza già il rapporto particolare stabilito tra Dio e il popolo, come in Dt 29,9-12: Oggi voi state tutti quanti al cospetto di Jahve… per entrare nell’Alleanza di Jahve, tuo Dio, e nel giuramento imprecatorio, che Jahve, tuo Dio, sancisce oggi con te, al fine di costituirsi oggi come suo popolo, e per essere lui il tuo Dio, come ti disse e come giurò ai tuoi padri, ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe. Questo Dio ha delle benemerenze verso il popolo diventato suo, che si compendiano nei fatti meravigliosi dell’esodo, per i quali Israele è diventato un popolo libero. Appunto tutti questi benefici richiama in modo brevissimo il prologo del decalogo con le parole: Che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, da una casa di schiavitù (v.2).
La prima  espressione ricorrerà poi tante volte, come la ripetizione di un articolo del “credo” israelitico. Ma qui è il suo contesto storico immediato.
Il comandamento primo. La formulazione del comandamento primo si traduce letteralmente: Non esisteranno per te altri dèi di fronte a me. L’espressione qui tradotta di fronte a me (‘al pànay) può avere diverse sfumature di senso. Il senso dato dal catechismo all’infuori di me è certo possibile.
In una frase negativa la proposizione presso, che pure può essere indicata da ‘al pànay, diventa sinonimo di all’infuori: se nessuno deve essere presso di me, vuol dire che in quel luogo io sono solo e che nessuno vi si trova all’infuori di me.
Una seconda formulazione del comandamento primo (v.4) riguarda la proibizione degli idoli (pèsel:scultura) e di ogni rappresentazione (temùnà) che potesse significare un essere nel quale la divinità si pensava abitare o incorporasi. Così restano esclusi non solo gli idoli delle divinità dell’Egitto o del Canaan e i loro simboli sacri, ma anche le immagini che pretendessero di rappresentare o di incorporare Jahve. L’enumerazione delle immagini di ciò che vi è nel cielo in alto,…di ciò che vi sulla terra in basso,…di ciò che vi è nelle acque al di sotto della terra allude al fatto che spesso gli idoli o i simboli in cui si pensava risiedesse un forza divina non erano solo figure umane. Il commento a questa formulazione di trova in Dt 4,15-19. “…Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull’Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, 16perché non vi corrompiate e non vi facciate l’immagine scolpita di qualche idolo, la figura di maschio o femmina, 17la figura di qualunque animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, 18la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra; 19perché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l’esercito del cielo, tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a servirle; cose che il Signore tuo Dio ha abbandonato in sorte a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli.”

Una terza formulazione (v.5) riguarda gli atti di culto agli dèi stranieri. E’ stato notato che il binomio prostrarsi davanti e servire (cioè farsi schiavo, prendere l’atteggiamento di schiavo) appare sempre in connessione con divinità straniere e con culti proibiti, ma non con la menzione di immagini. Da ciò di deduce che il v.4, contrariamente alle apparenze, si riferisce agli altri dèi del v.3 più che agli idoli del v.4, e ciò conferma che siamo sempre nell’argomento di un unico comandamento, variamente specificato.
Specialmente il comandamento primo è commentato in Dt 5,6-10 e arricchito di nuove formulazioni, che rispondono a situazioni speciali e si contrappongono a pericoli diversi di peccare contro il dovere fondamentale dell’alleanza.
Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. 7Non avere altri dei di fronte a me. 8Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 9Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, 10ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Un’altra formulazione è quella che si esprime nella parole : Temi Jahve tuo Dio, che è il tema dominante di tutta l’esposizione di Dt 5 s.: al tema del timore è legata l’osservanza degli altri comandamenti (dt 6,2,24).
Contro la tentazione del benessere, in seguito alla conquista della terra promessa, e alla tentazione di attribuire questa prosperità alla propria forza, appare la formulazione: Non dimenticare Jahve, tuo Dio, che viene sviluppata in Dt 8 (spec. vv.11. 14.19)
Vi è poi una tentazione più sottile: l’osservanza dei comandamenti unita alla persuasione della propria giustizia di fronte a Dio. E’ la giustizia dei farisei contro cui mette in guardia il Vangelo. E’ l’impossibile giustificazione per le opere delle legge contro cui polemizza S. Paolo in Galati e in Romani. Contro questa tentazione il Deut. 9 sviluppa il concetto della gratuità del dono divino dell’alleanza e della patria promessa.
Non c’è una formula netta, ma è ancora il comandamento primo che è oggetto dell’argomentazione del Deut. 9: Non dire in cuor tuo: Jahve mi ha condotto al possesso di questo paese per la mia giustizia…Tu non entri in possesso del loro paese per la tua giustizia né per la rettitudine del tuo cuore; ma Jahve, Dio tuo, scaccia quelle genti davanti a te per la loro malvagità e per mantenere la parola giurata ai tuoi padri. (Dt 9,4 s.)
Il grande peccato d’Israele, secondo la storiografia del deuteronomista e la predicazione dei grandi profeti, sarà appunto la rottura di questo rapporto con Jahve.
Visto che molti protestanti amano interpretare alla lettera molti passi della Bibbia viene da chiedersi come mai alcuni passi invece li interpretano in modo simile o uguale alla Chiesa cattolica romana.
Considerato la loro presunta ispirazione e guida saprebbero spiegare i molti fedeli protestanti il significato di ogni animale menzionato nei precetti per le carni proibite?
Pace
Salvatore

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Consiglia Elimina    Messaggio 21 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 23/03/2005 20.07
Ne dubito, l’ho chiesto a diversi fratelli pentecostali e non mi hanno dato molte spiegazioni, alcuni hanno dato qualche spiegazione superficiale, ma nessuno di loro è sceso in spiegazioni dettagliate.
Nella antica lettera di Barnaba troviamo ad esempio una spiegazione sui versetti che parlano delle carni proibite di Lv 11,1-29:
Le carni proibite
“Mosè nel dire: «Non mangiate né maiale, né aquila, né sparviero, né corvo, né pesci che non abbiano squame» aveva in mente  tre  precetti. Infine dice loro nel Deuteronomio: «Comunicherò al mio popolo le mie decisioni». Dunque, non è precetto divino il non mangiare, e Mosè parlava nello spirito. Quanto alla carne di maiale è da intendere: non unirti agli uomini che sono tali da rassomigliare ai porci. Quando gozzovigliano si dimenticano del Signore, quando, invece, hanno bisogno si ricordano di lui. Proprio come il maiale che quando mangia non conosce il padrone, quando poi ha fame grugnisce, e smette se riceve <il mangiare>. «Non mangerai  l'aquila, né lo sparviero, né il nibbio, né il corvo» significa: non unirti, né essere simile a uomini tali che non sanno procurarsi il cibo con la fatica e il sudore, ma rubano iniquamente la roba d'altri e stanno spiando mentre sembrano camminare con aria innocente e osservano chi spogliare per cupidigia. Sono come questi uccelli, i soli che non si procurano il nutrimento, ma oziosi, appollaiati, cercano di divorare la carne altrui, pestiferi per la loro malvagità. Inoltre: «Non mangerai né murena, né polipo, né seppia». Significa: non sarai simile, né ti unirai agli uomini che sino alla fine sono empi e vengono giudicati per la morte, come questi pesci, i soli che nuotano nelle profondità e non emergono come gli altri, ma vivono nei fondali giù nell’abisso. Ma anche: «Non mangerai la lepre». Come mai? Vuol dire di non farti corruttore, né simile ad essi, perché la lepre ogni anno cambia sesso. Quanti anni vive, tanti fori ha. «Non mangiare la iena»: significa non diventare adultero né seduttore né simile ad essi. Perché? Questo animale cambia natura e diventa ora maschio ora femmina. Ha detestato a ragione anche la faina. E significa che non devi essere di quelli che sappiamo commettere impurità con la bocca, né unirti alle donne perverse che commettono tali impurità. Questo animale, invero, concepisce con la bocca. Mosè, avendo ricevuto tre precetti sui cibi, parlò in senso spirituale. Quelli, invece, li ricevettero secondo la passione della carne, nel senso materiale di alimento. David comprese il senso dei tre comandamenti e dice similmente: «Beato l'uomo che non ha camminato nel consiglio degli empi», come i pesci che camminano nell'oscurità degli abissi, e non si ferma nella via dei peccatori, come coloro che mostrano di temere il Signore e poi peccano come il maiale, e non si è seduto sulla cattedra delle pestilenze, come i volatili appollaiati per la rapina. Avete il significato pieno sul nutrimento. Mosè dice pure: «Nutritevi di ogni animale che ha il piede diviso e che rumina». Perché lo dice?: (è l'animale) che quando prende il cibo conosce chi lo nutre e quando riposa sembra che gioisca in lui. Disse bene guardando al precetto. Cosa dice dunque? Siate uniti a quelli che temono il Signore, a quelli che meditano nel cuore il senso esatto della parola che hanno appreso, che parlano dei comandamenti del Signore e li osservano, che sanno che la meditazione è di letizia e che ruminano la parola del Signore. Quale il senso del piede diviso? Che il giusto cammina in questo mondo e aspetta la beata eternità. Considerate come ebbe a legiferare saggiamente Mosè. Ma come è possibile per loro cogliere e penetrare tutto ciò? Noi, avendo capito esattamente i precetti, li esprimiamo come ha inteso il Signore. Per questo ha circonciso i nostri orecchi e i nostri cuori, perché comprendessimo queste cose.”
Da quanto mi risulta molti fratelli separati mangiano la carne di maiale, come anche pesci che non hanno squame, come polipi, seppie e frutti di mare vari, come mai visto che la Bibbia apparentemente proibisce tali cibi?
I fratelli separati sanno spiegare perché loro non seguono alla lettera tali prescrizioni?
Perché nel comandamento che proibisce le immagini e le sculture, non ammettono alcuna interpretazione, mentre nella prescrizione dei cibi immondi e in altri passi biblici interpretano e spiegano?
La lettera di Barnaba fa parte della Tradizione ecclesiastica, essa spiega molto bene il significato simbolico degli animali proibiti.
I fratelli separati (quando gli torna comodo) non attingono forse anche loro dalla Tradizione, per spiegare molti versetti difficili da capire a primo approccio?
Come mai allora denigrano continuamente la Tradizione cattolica, quando anche loro vi attingono in molti casi?
I semplici fedeli protestanti sono a conoscenza di questi particolari?
E’ giusto raccontare sono una parte di verità tenendo nascosta quella più scomoda?
Come mai per rispondere a queste domande i fratelli separati vanno a citare la frase che disse Gesù: “Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!”  e invece non danno il giusto peso alla frase di Gesù che circa il più grande comandamento?
Gesù disse: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.
Se un cristiano ama il nostro Dio con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutta la sua mente, è normale che non ama altri dèi, e anche se usa sculture o immagini raffiguranti Cristo o alcuni santi della Chiesa la sua mente è sempre rivolta a Dio, il cristiano sa che i santi portano a Dio, se andiamo a leggere gli insegnamenti dei molti santi cristiani, ci accorgiamo che insegnano ad amare Dio, non sono paragonabili agli insegnamenti buddisti, induisti, newage ecc., che portano all’idolatria e all’esaltazione delle capacità umane. I fratelli separati sono proprio sicuri che i cattolici amano i santi più di Dio? Gli atteggiamenti devozionali verso i santi sono idolatria?
Dato che Gesù disse “i veri adoratori adoreranno Dio in spirito e verità” come mai S. Paolo non cacciava i discepoli che gli si avvicinavano per essere guariti? Perché quando Pietro passava  e guariva con la sua ombra, non esortava i discepoli ad adorare Dio in spirito e verità, piuttosto che cercare lui (Pietro), per essere guariti? Rimandiamo il lettore al capitolo relativo “all’intercessione dei santi” che spiega in maniera più ampia il significato della frase “adorare in spirito e verità”.
Gli uomini hanno sempre avuto un linguaggio e un modo di ragionare diverso da quello di Dio, agli uomini servono segni per credere meglio, agli uomini serve sapere che chiunque crede nella potenza di Dio e segue i suoi insegnamenti può operare miracoli nel suo nome, i santi operano miracoli nel nome di Dio, e questo insegnano nei loro scritti, come questo insegna la Chiesa cattolica.
I primi discepoli adoravano forse Paolo e Pietro visto che essi operavano molti miracoli?
Qualcuno forse era indotto a farlo, ma gli apostoli erano molto meticolosi nell’insegnare che tutto ciò avveniva per la gloria di Dio e grazie alla sua potenza!
La Chiesa cattolica ha sempre insegnato che i santi non vanno adorati, ma solo rispettati (venerati), anche i primi cristiani veneravano Pietro, Paolo, gli altri apostoli e la stessa Maria, e non furono certo accusati di idolatria.
Sarebbe meglio che molti fratelli separati cercassero la verità nel vero senso della parola, senza credere ciecamente nei loro pastori, come se solo questi ultimi sarebbero in grado di capire e discernere; ogni cristiano ha il dovere di indagare, studiare e ricercare la verità.
Lo Spirito guida chi con cuore puro cerca la verità, cercare la verità però non significa avere dettate tutte le spiegazioni utili dallo Spirito di Dio, ma adoperarsi a capire tramite lo studio e il confronto; se la verità mi venisse dettata in un sogno siamo sicuri che l’indomani mattina ci crederei ciecamente o non comincerei a pensare che ciò potrebbe essere frutto della mia fantasia?
Pace
Salvatore

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Consiglia Elimina    Messaggio 22 di 22 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 02/06/2005 16.45
Riporto su questo forum per un ulteriore chiarimento........
prendo lo spunto da questo sito ecumenico fra Ebrei e Cattolici (un sito serio)
nel quale leggiamo la questione dei NOACHIDI.........
perchè prendo questa storia? Perchè se gli evangelici ci accusano di aver tolto UN comandamento dalla Bibbia......(cosa fra l'altro falsa come abbiamo dimostrato).......per gli EBREI BIBLICI I COMANDAMENTI SONO SOLO 7.....e dunque i cristiani CATTOLICI dal momento che gli evangelici vengono nel 1900....NE AVREBBERE INCLUSI, AGGIUNTI TRE.......
Naturalmente noi non siamo Noachidi......e per noi i Comandamenti sono DIECI.......ma leggiamo un passo del testo:

Dio, prima di siglare l'alleanza benedice Noè e i suoi figli e dà loro alcuni precetti (Gen 9,1-7). Tali precetti sono entrati nella tradizione ebraica come ''precetti noachici" o "noachidi" destinati a tutte le genti, che sono considerate "giuste", se li mettono in pratica. Qual è il contenuto di questa legge? Nel trattato Sanhedrin (56-60) del Talmud babilonese ci sono diverse enumerazioni dei precetti noachidi. La tradizione più comune è che siano sette, uno positivo e sei negativi. Quello positivo prescrive l'obbligo della giustizia (di istituire giudici e tribunali), gli altri proibiscono: l'idolatria, la bestemmia, le relazioni sessuali illecite, l'omicidio, il furto, il consumo delle membra di un animale vivo. Non esiste, però, l'unanimità fra i maestri. Il Talmud riporta l'opinione secondo la quale "i figli di Noè accettarono trenta precetti"4. Questo è dovuto anche al fatto, come gli stessi maestri ebrei sottolineano, che non si tratta di precetti puntuali, ma di categorie giuridiche ciascuna delle quali comprende diverse prescrizioni, anzi, la loro caratteristica è proprio quella di essere delle indicazioni passibili di sempre nuove interpretazioni e applicazioni ai diversi tempi 5. Di fatto, "le sette leggi noachidi sono più che sette rigidi pronunciamenti"6. Benamozegh scrive: "Quale che sia il numero dei precetti noachidi, è certo che ciascuno di essi rappresenta non un comandamento unico, ma tutto un gruppo di obbligazioni della stessa natura" 7.

Non si deve guardare alla legge noachide come se fosse un codice basato sulla ragione umana, poiché è anch'essa, come la Torà di Mosè, una rivelazione divina.

(ci chiediamo allora: quanti sono i Comandamenti sette o dieci? e se gli evangelici non accettano il Canone Cattolico perchè ritengono ABBIANO RAGIONE GLI EBREI con il Canone dell'A.T. corto, come mai NON APPLICANO LA TORA' DI MOSE').

Dice Maimonide: "Chiunque accetti i sette comandamenti e li osservi con cura è considerato un gentile devoto, e ha parte alla vita eterna, a condizione, però, che riceva e segua tali precetti perché Dio li ha imposti nella sua Legge e ci ha rivelato tramite Mosè, nostro maestro, che quelli sono i comandamenti ricevuti in origine dai figli di Noè"8. La distinzione tra gli obblighi ai quali è tenuto chi appartiene al popolo ebraico e quelli che sono propri degli appartenenti agli altri popoli, anche se non si parlava ancora esplicitamente di precetti noachidi, risale ad epoca assai precedente alla stesura del Talmud.

Ne abbiamo un'eco nel capitolo 15 degli Atti degli Apostoli dove nel cosiddetto concilio di Gerusalemme l'assemblea degli apostoli e degli anziani decide di non chiedere ai credenti in Cristo provenienti dal paganesimo di farsi circoncidere, ma di seguire solo quattro precetti fra quelli della Torà obbligatori per tutti i figli di Israele: "astenersi dalle sozzure degli idoli (cf Lv 17, 3-9), dall'impudicizia (cf Lv 18), dagli animali soffocati (cf Lv 17, 15-16) e dal sangue (cf Lv 17, 10-14)" (At 15,20).

(allora cari evangelici....già gli apostoli COMMISERO UNA IMPRUDENZA E TOLSERO DALLA SCRITTURA ALCUNI PRECETTI........sempre secondo il vostro ragionamento.......)

Legge mosaica e legge noachide non sono in contrasto, i precetti contenuti in quest'ultima fanno parte dei 613 precetti, che gli ebrei sono obbligati ad osservare per compiere la missione particolare loro affidata da Dio in vista del bene di tutta l'umanità: "In te si benediranno tutte le famiglie della terra" (Gen 12,3). "Ecco perché l'ebraismo vede nella figura di Noè la fonte di salvezza per tutti i popoli, e la premessa a tutte le successive alleanze bibliche...

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Fraternamente Caterina

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