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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Apparizioni della Madonna a Fatima

Ultimo Aggiornamento: 08/12/2009 17:47
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena  (Messaggio originale)Inviato: 21/04/2004 21.48



Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio


i fatti


Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia
di Antonio A. Borelli Machado

Le apparizioni di Fatima, i suoi protagonisti e la "fortuna" del messaggio nella Chiesa
Scheda sintetica su: le apparizioni, l'eco, i protagonisti, la beatificazione di Francesco e di Giacinta, la "fortuna" del messaggio nella Chiesa


commenti autorevoli


prima della rivelazione della III parte del Segreto

Fatima, l'avvenimento più importante del secolo XX
di Antonio A. Borelli Machado

Fatima in una visione d'insieme
di Plinio Corrêa de Oliveira

Un avvertimento miracoloso
di Plinio Corrêa de Oliveira

Il messaggio di Fatima e la crisi nella Chiesa
di Antonio Augusto Borelli Machado

Il messaggio di Fatima e la pace del mondo
di Gonzague de Reynold

Verità su Fatima
di Giovanni Cantoni

dopo la rivelazione della III parte del Segreto

Fatima e la Contro-Rivoluzione del secolo XXI
di Giovanni Cantoni

carteggio Hnilica - Ratzinger dopo la rivelazione della III parte del segreto
(Card. J. Ratzinger: «scorgiamo nel segreto di Fatima il martirologio del secolo scorso, nel quale si riflette però la persecuzione fino alla fine del mondo»)

atti della S.Sede correlati con le apparizioni di Fatima


Pio XII (1939-1958)
Consacrazione della Chiesa e del genere umano al Cuore Immacolato di Maria
(Radiomessaggio al Portogallo, del 31 ottobre 1942)

Pio XII (1939-1958)
Lettera Apostolica Sacro vergente anno
(Consacrazione della Russia al Cuore immacolato di Maria, del 7 luglio 1952)


Giovanni Paolo II
Omelia nella Messa a Fatima
(13 maggio 1982)

Giovanni Paolo II
Atto di affidamento e di consacrazione alla Vergine
(a Fatima il 13 maggio 1982 e a Roma il 25 marzo 1984)

Giovanni Paolo II
Omelia nella Messa celebrata a Fatima
(13 maggio 1991)

Giovanni Paolo II
Atto di affidamento alla Vergine a Fatima
(13 maggio 1991)

Giovanni Paolo II
Omelia nella Messa celebrata a Fatima per la beatificazione dei pastorelli Francesco e Giacinta
(13 maggio 2000)

Congregazione per la Dottrina della Fede

Il messaggio di Fatima
(maggio 2000)

Giovanni Paolo II
Omelia nella Messa celebrata a Roma per il Giubileo dei Vescovi
(8 ottobre 2000)

Giovanni Paolo II
Atto di affidamento alla Beata Vergine Maria a Roma
(8 ottobre 2000)

Giovanni Paolo II
Messaggio all'Ordine del Carmelo
...comprendere come la forma più genuina della devozione alla Vergine Santissima, espressa dall'umile segno dello Scapolare, sia la consacrazione al suo Cuore Immacolato...
(25 marzo 2001)

Fatima raccontata ai bambini

Francesco di Fatima. Una piccola grande storia
di P. Fernando Leite, SJ
(dal sito
Luci sull'est)

Giacinta di Fatima. La pastorella della Madonna
di P. Fernando Leite, SJ
(dal sito Luci sull'est)

varie

Preghiera alla Madonna di Fatima

Luci sull'Est
per trovare altro materiale su Fatima

Fatima
adattamento teatrale a c. della Compagnia della Porta


vai all'indice di «Le grandi apparizioni mariane»



Totus Tuus: il portale, il sito, Çpagine cattolicheÈ



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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/04/2004 22.25
Ora che avete l'indice intero sotto mano, inserirò alcuni messaggi delle apparizioni, il resto andatevelo a leggere.....
Invito Lizzie ad aprire un forum analogo su Lourdes, offrendoci alcune delle pagine del suo sito con i fatti di Bernadette....(se puoi ovvio..)
Quanti non credono alle apparizioni ( ed è una loro libera scelta) non hanno però il coraggio di "non credere" e basta, ma usano delle GIUSTIFICAZIONI per NON ammettere la loro poca fede.....e così si finisce per ACCUSARE  per difendere una propria posizione.....Nel nostro caso si accusa la Vergine a Fatima....di essersi messa al posto di Dio.....
Allora leggiamo a seguire i vari dialoghi durante le apparizioni......tra le parentesi ed in blu...metterò eventuali commenti......
Buona meditazione

Lucia chiese la guarigione di una persona malata.

La Madonna: "Se si converte, guarirà entro l'anno".

Lucia: "Vorrei chiederle di portarci in cielo".

La Madonna: "Sì, Giacinta e Francesco lì porto tra poco. Ma tu resti qui ancora qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la abbraccia, prometto la salvezza; e queste anime saranno amate da Dio come fiori posti da me ad adornare il suo trono".

(La profezia su Giacinta e Francesco si è conclusa al tempo detto dalla Vergine, Lucia è ancora vive ha 96 e gode ottima salute......Notate che dice Maria GESù VUOLE.....non ha detto "io voglio"..)

Lucia: "Rimango qui sola?"

La Madonna: "No, figlia. E tu soffri molto? Non scoraggiarti. Non ti lascerò mai. Il mio Cuore lmmacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio".

Nel momento in cui disse queste ultime parole – racconta suor Lucia - aprì le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso di quella immensa luce. In essa ci vedevamo come sommersi in Dio. Giacinta e Francesco sembravano essere nella parte di questa luce che si elevava verso il cielo e io in quella che si diffondeva sulla terra. Di fronte alla palma della mano destra della Madonna stava un cuore circondato da spine, che parevano conficcate in esso. Comprendemmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati della umanità, che voleva riparazione" (7).

(la nota 7 corrisponde a ):

7. I veggenti mantennero il più stretto riserba su quanto fu loro detto nella apparizione dei mese di giugno, a proposito della devozione al Cuore Immacolato di Maria, giungendo anche a dichiarare che la Madonna aveva loro rivelato un segreto. Nelle sue "Memórias", suor Lucia spiega che la santissima Vergine non chiese loro propriamente il segreto su questo punto. "Ma sentivamo che Dio ci spingeva a questo", aggiunge la veggente (cfr. "Memórias" IV, p. 336).

Terza apparizione:

Lucia: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"

La Madonna: "Voglio che veniate qui il giorno 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare tutti i giorni il rosario in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto lei ve la potrà meritare".

(ATTENZIONE AL PARTICOLARE: Maria NON dice "perchè soltanto IO vi posso salvare", ma parla in terza persona.....e sapete perchè??? PERCHE' NON E' LEI IN PRIMA PERSONA AD OPERARE...e dice "soltanto lei -la Madonna del Rosario- cioè specifico riferimento ad un atto di preghiera e nel Rosario c'è tutta la vita DI GESU', contemplare i misteri della vita del Figlio, preghiera del Padre Nostro raccomanadata da Gesù, il Gloria alla santa Trinità.....soltanto lei in quanto RIVELATRICE DELLA VITA DEL FIGLIO può MERITARCI LA GRAZIA DELLA SALVEZZA NEL FIGLIO, CIOE' CHIEDERE ED OTTENERE....ed il Rosario, preghiera COMPLETA E PERFETTA, OTTIENE DA DIO OGNI GRAZIA)

Quindi proseguì: "Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte e in modo speciale quando fate qualche sacrificio: "O Gesù è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria"

(Attenzione, notiamo bene...Maria non dice "O Maria per amor TUO.." NO..Maria dice "DITE MOLTE VOLTE "O Gesù è per amor vostro...."

Dopo la visione dell'inferno prosegue:

La Madonna: "Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato.

"Se farete quello che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace.

"La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e di persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre (10).

(Attenzione alla sequenza delle parole: Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato...poi aggiunge: Se farete quello che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace.......Dunque L'INIZIATIVA NON E' DI MARIA......DIO VUOLE STABILIRE ED HA DATO UN MEZZO IN PIU' CHE NON SOSTITUISCE CRISTO, MA LO AIUTA IN UNA MAGGIOR COMPRENSIONE....manda la Madre del Cristo....CHI POTRà NON CREDERE AD UNA MADRE??? Dice Maria "se farete ciò che vi dirò"....ciò che ci dirà NON PARTE DA LEI MA PARTE DA DIO.....vediamo ora il Cuore immacolato e prendiamo la profezia di Simeone dove si legge: "E a te una spada trapasserà l'naima AFFINCHE' VENGANO SVELATI I PENSIERI DI MOLTI CUORI" questa profezia si è avverata sotto la Croce da quel momento inizia la collaborazione di Maria NELLA CHIESA.....Maria è importante MA LA CHIESA LO E' DI PIU'.....PER QUESTO MARIA NON PARLERA' ALTRO CHE DELL'AMORE ALLA CHIESA PERCHE' ESSA E' IL CORPO DEL FIGLIO SUO.......Il Cuore Immacolato di Maria è il proseguimento di quella profezia.....AFFINCHE' VENGANO SVELATI I PENSIERI DI MOLTI CUORI....qui Gesù E' AL CENTRO è il protagonista della salvezza che permette a Maria di SOSTENERCI IN QUESTA LOTTA, Ella protegge la Chiesa che è il Corpo del Figlio Suo...è il Corpo di Cristo che è perseguitato, calpestato, inascoltato.....)

Per ora meditiamo poi leggeremo altre frasi....Fraternamente Caterina

O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che a voi ricorriamo. E per quanti a voi non ricorrono, in particolare per i nemici della Chiesa e per quanti a te si sono raccomandati.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 22/04/2004 16.42
Preghiera di un ragazzo che ha ritrovato la fede in Gesù attraverso Maria...i frutti....
... Ave, o Maria, piena di grazia, santissima sposa dello Spirito Santo, Madre dolcissima, beatissima donna immacolata: carità perfetta, purissima vergine: Sì dell'umanità! Il Signore è con te: in te ha rivelato la sua gloria e l'amore che abbraccia tutte le creature nella Santissima misericordia per l'umanità sofferente. Tu sei benedetta fra le donne, Regina dei cieli, abbracciaci e proteggici col tuo bianco manto risplendente di sole. E benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù: Tu soltanto col tuo sì immacolato hai cullato il buon Gesù, Nostro Signore e Santissimo Salvatore dell'umanità peccatrice; Tu soltanto col tuo sì hai permesso tutto questo, e in te il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo si sono compiaciuti. Santa Maria, Madre di Dio: Tu sei Santa, Santissima Vergine Maria, modello di santità, perla del Paradiso e gloria dell'umanità; Dio, che nel suo infinito amore non ci abbandonò nel peccato, ci diede Maria come madre e Gesù come fratello, ci chiede solo il nostro sì. Prega per noi peccatori, e per tutti quelli che non ti conoscono o rifiutano il tuo amore, che sono nelle tenebre e non accettano la Verità e la vera luce. Adesso e nell'ora della nostra morte, Vergine Santa, Madre nostra, allarga il tuo manto, proteggici dal nemico, e con amore chiudici gli occhi dolcemente.
Di: Emanuele (20/7/2000)

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 01/05/2004 17.26
Affidiamo alla Vergine l'aiuto per comprendere l'importanza di quanto è avvenuto a Fatima.......
Vi suggerisco la lettura di questo testo:
qui a seguire scriverò solo alcune frasi.....
Buona meditazione.....
L’appello alla penitenza e alla conversione, espresso nelle parole della Madonna, rimane infatti di drammatica attualità, perché, se la Russia ha cessato di diffondere gli errori del comunismo nel mondo e l’URSS non esiste più, è anche vero che "[...] la Russia non si è convertita e che il secolo dell’odio ideologico non è stato sostituito dall’amore cristiano".
A seguire, don Pietro Cantoni — sacerdote della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, docente e autore di saggi di filosofia e di teologia, fondatore e moderatore dell’Opus Mariae Matris Ecclesiae —, in una comunicazione su Lo "status" teologico del messaggio, ha inquadrato le apparizioni e il messaggio di Fatima all’interno del "luogo teologico" delle "rivelazioni private". Don Cantoni spiega che le rivelazioni cosiddette "private" hanno "un ruolo sussidiario" rispetto alla Rivelazione pubblica giunta a compimento in Cristo, perché la loro funzione non è di completare la Rivelazione, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Infatti "anche se la Rivelazione cristiana si è definitivamente condensata nei testi del Nuovo Testamento e nella Tradizione costitutiva", la comprensione che la Chiesa ha del contenuto della Rivelazione conosce una crescita, i cui fattori umani sono la riflessione teologica, la preghiera, la contemplazione e il Magistero vivente della Chiesa stessa. Tuttavia, di fronte alle rivelazioni private s’impone un’opera di discernimento.
Secondo mons. Caffarra, il cosiddetto "terzo segreto" di Fatima "[...] è un aiuto ad avere una intelligenza di fede della storia umana, il cui senso ultimo ci viene offerto dalla Rivelazione di Cristo". Nel simbolo della croce — che, con la montagna scoscesa e con la città distrutta a metà, caratterizza la terza parte del "segreto" —, e nelle parole pronunciate dalla Madonna — "Infine il mio Cuore Immacolato trionferà" —, mons. Caffarra vede infatti quelle chiavi di lettura che permettono di dare alla storia un significato autenticamente cristiano e, proprio per questo, alieno dalle ideologie "[...] che hanno voluto sapere troppo sul significato della storia o che rifiutano perfino di riconoscerne l’esistenza". La devozione al Cuore Immacolato di Maria — ha concluso mons. Caffarra — assume un’importanza fondamentale nella vita del cristiano e dovrebbe essere ricuperata anche nella liturgia, nella teologia, nella dottrina pedagogica cristiana e in antropologia.
Cantoni ha sottolineato che la devozione al Cuore Immacolato di Maria si traduce nello sforzo di conseguire la purezza del cuore e comporta quindi la purificazione non solo dell’intelletto e della volontà, ma anche della memoria.

Il relatore ha poi spiegato che se la memoria, nella sua accezione di componente fondamentale della virtù della prudenza, è il riconoscimento umile della realtà delle cose, "la sua purificazione è [...] ricordo di cose e di fatti sub specie aeternitatis, cioè ricordo di cose e di fatti così come li percepisce chi si appresta all’incontro con Dio [...] affidando alla Madonna, advocata nostra, il patrocinio della propria causa". Inoltre, Cantoni ritiene che la devozione al Cuore Immacolato di Maria, come rappresenta uno "strumento" di purificazione della memoria dei singoli, così anima anche il processo di purificazione della memoria storica della Chiesa, espresso significativamente nella Giornata del Perdono realizzata da Papa Giovanni Paolo II il 12 marzo 2000.

Alla relazione di Cantoni è seguita quella del dottor Massimo Introvigne — fondatore e direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni — su Fatima nella nuova religiosità e nel "cattolicesimo di frangia". Introvigne ha iniziato prendendo in esame il New Age — all’interno del quale i brani del messaggio relativi ai "castighi" sono reinterpretati come allusioni "a catastrofi ecologiche" — e i culti dei dischi volanti, che paragonano la Madonna di Fatima "[...] a figure femminili apparse a diversi "contattisti" che affermano di avere visto extraterrestri".

Uno spazio considerevole — dopo un accenno a fenomeni verificatisi nelle cosiddette "Chiese iniziate da africani", in particolare nell’area africana di lingua portoghese — è stato dedicato alla messa a fuoco della terza e della quarta ondata pentecostale protestante, influenzata da una teologia — nata in ambiente evangelical all’inizio degli anni 1980 — secondo la quale, nelle principali apparizioni mariane — fra queste anche quelle di Fatima —, sotto le vesti della Madonna si nasconderebbe un diretto collaboratore di Satana. L’ultima parte della relazione ha avuto come argomento il cosiddetto "cattolicesimo di frangia" — comprendente quei movimenti che si dichiarano cattolici pur non essendo in comunione con la Chiesa —, con particolare riferimento alla sua versione "mariano-apocalittica", caratterizzata dall’accettazione di rivelazioni che la Chiesa dichiara non di origine soprannaturale. Introvigne si è concentrato soprattutto sulle vicende relative all’Associazione Madonna di Fatima, diretta dal sacerdote cattolico canadese don Nicholas Gruner, sospeso a divinis nel 1996.

Ha concluso i lavori Cantoni con una comunicazione su Fatima, la teologia della storia nel Magistero della Chiesa cattolica e la Nuova Evangelizzazione.

Cantoni ha illustrato un passo dell’enciclica Sollicitudo rei socialis, del 1987, nel quale Papa Giovanni Paolo II richiama la pendolarità delle scelte umane nella storia. In questa prospettiva, "Fatima ci dice che bisogna ricominciare" per ricostruire la cristianità sulle macerie prodotte dal peccato individuale e sociale. Cantoni, infatti, legge nella promessa della Madonna — "Infine il mio Cuore Immacolato trionferà" — l’invito a un rinnovato impegno missionario, che deve partire dalla conversione personale per tradursi nello sforzo di migliorare il mondo: le parole della Madonna, infatti, suggeriscono che "[...] quanto è stato immaginato come la fine di un mondo è piuttosto, forse, la promessa di un mondo nuovo".

*************

e poi dicono che siamo noi ad accusare gli evangelici......


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 05/05/2004 13.25
Come vedete amici....gli argomenti sul culto mariano s'intrecciano fra loro: La Battaglia di Lepanto e il Rosario
MARIA PORTA A GESU'.......e poichè ammetterlo per taluni evangelici sarebbe come riconoscere il culto mariano....occorre approfondire il tema......
L'Ave Maria (Commento di M.Lutero 1522)
< A proposito di tale preghiera bisogna annotare questo: nessuno dovrebbe porre la propria fiducia o sicurezza nella Madre di Dio o nei suoi meriti, poichè solo Dio è degno di tale fiducia e solo a Lui è dovuto il nobile culto. Piuttosto si dovrebbe lodare e ringraziare Dio per Maria e per la grazia a lei concessa e bisognerebbe stimare e amare lei semplicemente come colei che ha ottenuto tali benedizioni da Dio per sola Grazia, senza merito, come lei stessa confessa nel Magnificat.
Proprio come quando nel vedere il Cielo, il sole e ogni creatura, vengo spinto a lodare il Creatore per queste cose, associandole alla mia preghiera e alla mia lode, col dire: "O Dio, tu che hai fatto queste meravigliose e perfette creature, donami ecc...". Allo stesso modo anche qui la nostra Preghiera dovrebbe inserire la Madre di Dio e dire: "O Dio, quale nobile persona hai tu creato in Maria! Che possa essere benedetta! ecc.... E poichè l'hai così tanto onorata, concedi anche a me ecc...".
Non lasciamo dunque che il nostro cuore si aggrappi a lei, ma che per mezzo di lei arrivi a Cristo e a Dio stesso! Questo infatti dice il testo dell'Ave Maria, cioè che tutta la gloria deve essere data a Dio, con le parole: " Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù Cristo. Amen" (Lc1,28-42)
Come puoi vedere, queste parole non contengono alcuna richiesta, ma semplicemente un rendimento di lode e di onore. Così come non c'è alcuna richiesta nelle prime parole del Padre nostro, ma piuttosto lode e onore di Dio, perchè Egli è il nostro Padre e perchè è nei cieli. Perciò noi non dovremo fare dell'Ave Maria nè una richiesta, nè una invocazione, perchè sarebbe errato interpretare le parole al di la del loro proprio significato e del significato dato ad esse dallo Spirito Santo.
Ma ci sono due cose che noi possiamo fare (quando diciamo l'Ave Maria). In primo luogo possiamo pregare l'Ave Maria come una meditazione, nella quale rammentiamo quale Grazia  Dio abbia concesso a Lei. In secondo luogo possiamo farne anche un desiderio, cioè che lei possa essere riconosciuta e considerata sulla base di tutto ciò, vale a dire come "Benedetta da Dio". >
(Testi teologici e spirituali dal I al XX secolo, a cura della Comunità di Bose Ed. AM - pp.792-793)
.........
Dunque...facciamo un paio di considerazioni...Lutero chiama Maria..."MADRE DI DIO"....e NON nega il concetto dell'Ave Maria quale Preghiera.....anzi....la incoraggia....ovviamente con le dovute CAUTELE.....
Ma se prendiamo, ad esempio i testi specifici mariani della Chiesa..ci accorgeremo come le finalità di tali insegnamenti NON si differenziano nella sostanza...certamente che divergenze ci sono..ma NON nei punti focali.....
Chiamare Maria Madre di Dio...e il NON negare l'uso dell'Ave Maria quale forma di preghiera...di MEDITAZIONE E CONTEMPLAZIONE.........ops aggiungo anche queste parole di Lutero:Non lasciamo dunque che il nostro cuore si aggrappi a lei, ma che per mezzo di lei arrivi a Cristo e a Dio stesso!
Noi Cattolici siamo più sentimentali.........il nostro cuore spesse volte si "aggrappa" invece a Maria......ma se conosciamo ed impariamo sul come "aggrapparci"...proprio per giungere a Dio.....non credo che Gesù se ne avrà a male....specialmente se dopo esserci "aggrappati" al suo cuore per giungere a Dio..faremo però.....anche "Tutto quello che Lui ci dirà di fare".....
Fraternamente Caterina
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 12/05/2004 9.01
Amici....domani 13....ricordiamo le prime apparizioni di Fatima.....al di là di chi voglia credere o meno, proviamo a meditarne gli aspetti fondamentali dei messaggi scaturiti......
Una cosa in comune fra Lourdes, Fatima e mettiamoci anche Medjugrje....è la RICHIESTA DI PREGHIERE E DIGIUNI E SACRIFICI IN FAVORE DELLE CONVERSIONI......
Approfondiamo in poche righe il senso del digiuno poichè sappiamo anche che gli Evangelici condividono questa pratica......
Perchè le Scritture e dalle stesse apparizioni citate ci viene richiesto di dihiunare?
Fraternamente Caterina
Il digiuno cristiano

" Nella Sacra Scrittura il digiuno è il completo orientarsi a Dio e al prossimo ( cf. Is 58,3ss.; Zc 7,8 ss.; Sir 34,30 ss.).
 Con esso l'uomo riconosce Dio più stimabile di sé e delle cose materiali. (...)
Il vero motivo e valore del digiuno sta nel suo servizio alla Fede.
E' semplicemente un mezzo col quale l'uomo verifica e conferma e assicura la
propria padronanza su di sé
. (....)
Nessuno può darsi a un altro, se prima non si possiede. Chiunque è schiavo non si appartiene. E un uomo non è solo schiavo del peccato, ma anche di molte passioni, che facilmente approfittano delle necessità dell'uomo e
catturano l'uomo.(...)
Il digiuno aiuta l'uomo a darsi liberamente a Dio e al prossimo nella Fede e nell'amore. (...)
Il digiuno aiuta la corporeità dell'uomo nella complessità dell'atto di Fede. Questo è il vero senso del digiuno, che il messaggio della Signora a Medjugorje valorizza sotto tutti gli aspetti.""

( Ljudevit Rupcic, Apparizioni della Madonna a Medjugorje, ed. Ancora, Milano 1984, trad. italiana )
Nei Vangeli leggiamo di Battista che digiuna.....e di Gesù che digiuna....ma Gesù ci avverte pure di NON FARCI VEDERE...cioè, di non sbandierare agli altri il nostro digiuno sia esso corporale o sia che sia l'applichiamo a qualche RINUNCIA e si..il digiuno è soprattutto RINUNCIA a qualcosa.....ecco perchè diventa anche personale oltre che "comunitario"....
Anche i Musulmani digiunano e si astengono fin anche dai rapporti coniugali......una volta anche san Paolo lo suggeriva ai coniugi cristiani...... 1Cor.7.4-7.......
Oggi vediamo che i nostri giovani a 16 anni sono già stufi della vita....perchè POSIEDONO TUTTO....e molti hanno anche fatto esperienze sessuali.....quando si ha tutto senza capirne il valore mediante una astinenza...si arriva alla noia, si è insoddisfatti....il digiuno equilibrato e CERCATO E VISSUTO, ci aiuta a comprendere il valore DELL'ASSENZA.....non si cerca ciò che si ha portata di mano, ma si cerca ciò che "manca"....
Digiuno allora diventa TUTTO: dal mangiare, al bere, al fumare, al silenzio, ad una chiacchiera fuori luogo, ad un pettegolezzo, ad un gesto cattivo o di vendetta, digiuno da un desiderio disordinato.....dallo spendere per castigare la vanità.....digiunare, cioè FARE A MENO DI QUALCOSA PER OFFRIRE QUESTO GESTO AL SIGNORE.....offrire per le vocazioni, offrire per le conversioni, offrire per migliorarci......
Tutto moderatamente, anche NASCOSTAMENTE.....
Pensate amici...TUTTE LE RELIGIONI DEL MONDO conoscono la pratica del digiuno....Maria dunque, sia a Fatima che altrove....non ha raccomandato nulla di nuovo, ma è venuta per ricordarcelo e per SOSTENERCI...."Coraggio -sembra dirci- come ero ai piedi della Croce di Gesù, così sono presente ai piedi della tua croce, delle tue rinuncie, delle tue offerte per sostenerle, perchè mai una Madre abbandona il proprio Figlio...."
Fraternamente Caterina

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Da: LuceInviato: 12/05/2004 21.28
Sia lodato Gesù Cristo
Ho letto che se ne sta parlando, sia del demonio come tentatore e tentazioni e sia sui fatti del giorno, i quali ci vedono moralmente coinvolti come cristiani anche inoperosi.
Domani come è stato ricordato è la festa della Vergine di Fatima.

Ave Maria, gratia plena, dominus tecum!

1. Le apparizioni

a. Il ciclo angelico

Nel 1916, in Portogallo, nella frazione di Fatima, comune di Vila Nova de Ourém, oggi diocesi di Leiria-Fátima vivono tre bambini: si chiamano Lúcia de Jesus, di dieci anni, e i suoi cugini, Francisco Marto e Jacinta de Jesus Marto, rispettivamente di nove e di sette anni.

Fra l’aprile e l’ottobre del 1916, ai tre appare per tre volte un Angelo: due volte alla "Loca do Cabeço" e una volta al pozzo nell’orto della casa paterna. In queste apparizioni l’Angelo li invita alla preghiera e alla penitenza.


b. Il ciclo mariano

Il 13 maggio 1917, i tre bambini pascolano un piccolo gregge nella Cova da Iria, frazione di Fatima. Verso mezzogiorno, dopo aver recitato una corona del rosario, come fanno abitualmente, giocano a costruire una piccola casa con pietre raccolte sul luogo, dove oggi sorge la basilica. All’improvviso vedono una gran luce e, pensando si tratti di un lampo, decidono di andarsene, ma sopraggiunge un altro lampo che illumina lo spazio e vedono sopra un piccolo elce — dove ora si trova la Cappellina delle Apparizioni — una "Signora più splendente del sole", dalle cui mani pende un bianco rosario. La Signora dice ai tre pastorelli che è necessario pregare molto e li invita a tornare alla Cova da Iria per cinque mesi di seguito, il giorno 13 e a quell’ora. I bambini ubbidiscono e nei giorni 13 di giugno, luglio, settembre e ottobre la Signora appare di nuovo e parla loro nella Cova da Iria, mentre il 19 agosto l’apparizione ha luogo nella località dei Valinhos, a circa 500 metri da Aljustrel, perché il giorno 13 i bambini sono stati portati dal sindaco a Vila Nova de Ourém. Nell’ultima apparizione, il 13 ottobre, alla presenza di circa settantamila persone, la Signora dice di essere "la Madonna del Rosario" e chiede che venga costruita in quel luogo una cappella in suo onore.

Dopo l’apparizione tutti i presenti sono testimoni del miracolo promesso ai tre bambini nei mesi di luglio e di settembre: il sole, simile a un disco d’argento, può essere fissato senza difficoltà, gira su sé stesso come una ruota di fuoco e sembra voler precipitare sulla terra; notizia dell’accadimento compare in prima pagina sul quotidiano O Século, di Lisbona, il 15 ottobre 1917.

c. Il ciclo del Cuore Immacolato

Più tardi, quando Lucia era già religiosa di Santa Dorotea, la Madonna le appare nuovamente, in Spagna, anzitutto il 10 dicembre 1925 e il 15 febbraio 1926, nel convento di Pontevedra; e poi ancora nella notte dal 13 al 14 giugno 1929 nel convento di Tuy.

In quelle occasioni la Vergine chiede la pratica della devozione dei primi cinque sabati — recitare una corona di rosario, meditarne i misteri, confessarsi e ricevere la Comunione, in riparazione dei peccati commessi contro il suo Cuore Immacolato — e la consacrazione della Russia allo stesso Cuore Immacolato. Questa richiesta era già stata preannunciata il 13 luglio 1917, nella seconda parte del cosiddetto "Segreto di Fatima".

2. L’eco

Dal 1917, in un continuo crescendo, giungono a Fatima migliaia e migliaia di pellegrini da tutto il mondo, all’inizio il giorno 13 di ogni mese, poi nelle grandi festività, quindi anche ogni fine settimana e, in modo più ridotto, tutti i giorni dell’anno: il numero totale di pellegrini si aggira ormai sui quattro milioni ogni anno.

3. I protagonisti

Lúcia de Jesus

La principale protagonista delle apparizioni è nata il 22 marzo del 1907 ad Aljustrel, nella parrocchia di Fatima. Il 17 giugno 1921 entra nel Collegio di Vilar, presso Porto, diretto dalle religiose di Santa Dorotea. Passa poi a Tuy, in Spagna, dove veste l’abito religioso con il nome di Maria Lucia dell’Addolorata. Fa la professione temporanea il 3 ottobre 1928 e il 3 ottobre 1934 quella perpetua. Il 25 marzo 1948 si traferisce a Coimbra, dove entra nel Carmelo di Santa Teresa con il nome di suor Maria Lucia del Cuore Immacolato. Il 31 maggio 1949 fa la professione solenne. Suor Lucia è stata a Fatima diverse volte: nel maggio 1946; il 13 maggio 1967; nel 1981 per dirigere, nel Carmelo, un lavoro di pittura sulle apparizioni di Fatima; il 13 maggio 1982, il 13 maggio del 1991 e il 13 maggio 2000. 

Francisco Marto

Nasce l’11 giugno 1908 ad Aljustrel. Muore santamente il 4 aprile 1919, nella casa paterna. Molto sensibile e contemplativo, orienta tutta la sua spiritualità e penitenza a "consolare il Signore". I suoi resti mortali sono rimasti tumulati nel cimitero parrocchiale fino al 13 marzo 1952, quando sono stati trasportati nella basilica della Cova da Iria, nella cappella al lato destro dell’altare maggiore.

Jacinta de Jesus Marto

Nasce ad Aljustrel l’11 marzo 1910. Muore santamente il 20 febbraio 1920 nell’ospedale D. Estefânia, a Lisbona, dopo una lunga e dolorosa malattia, offrendo tutte le sue sofferenze per la conversione dei peccatori, per la pace nel mondo e per "il Santo Padre" che "dovrà soffrire molto". Il 12 settembre 1935 la sua salma è stata solennemente trasportata dalla tomba di famiglia del barone Alvaiázere, a Ourém, al cimitero di Fatima, vicino ai resti mortali del suo fratellino Francisco. Il 1° maggio 1951, i resti mortali di Giacinta sono stati deposti, in forma molto semplice, nella tomba preparata nella basilica della Cova da Iria, nella cappella laterale, a sinistra dell’altare maggiore.

4. La beatificazione di Francesco e di Giacinta

Il processo di beatificazione dei veggenti di Fatima, Francesco e Giacinta Marto, dopo le prime indagini svolte nel 1945, è introdotto nel 1952 e si è concluso nel 1979.

Il 15 febbraio del 1988 è stata consegnata a Papa Giovanni Paolo II e alla Congregazione per la Causa dei Santi la documentazione finale, che ha permesso alla medesima Congregazione di dichiararli "venerabili" con decreto del 13 maggio 1989, quindi al Santo Padre di proclamarli "beati" proprio a Fatima il 13 maggio 2000.

5. La "fortuna" del messaggio nella Chiesa

28 aprile1919. Inizio della costruzione della Cappellina delle Apparizioni.

13 ottobre 1921. Permessa per la prima volta la celebrazione della Messa nella Cappellina delle Apparizioni.

3 maggio 1922. Decreto del vescovo di Leiria che introduce il processo canonico sugli avvenimenti di Fatima.

26 giugno 1927. Il vescovo di Leiria presiede per la prima volta una cerimonia ufficiale alla Cova da Iria, dopo la benedizione delle stazioni della Via Crucis, lunga 11 chilometri, da Reguengo do Fetal.

13 ottobre 1930. Con la lettera pastorale A Divina Providência, il vescovo di Leiria dichiara "degne di fede le visioni dei bambini alla Cova da Iria" e autorizza il culto alla Madonna di Fatima.

13 maggio 1931. Prima consacrazione del Portogallo al Cuore Immacolato di Maria fatta dall’episcopato portoghese secondo il messaggio di Fatima.

13 maggio 1942. Grande pellegrinaggio in occasione del venticinquesimo anniversario delle apparizioni.

31 ottobre 1942. Papa Pio XII (1939-1958), in un radiomessaggio al Portogallo, consacra il mondo al Cuore Immacolato di Maria, con menzione velata della Russia, secondo la richiesta della Madonna.

13 maggio 1946. Incoronazione dell’Immagine della Madonna di Fatima, nella Cappellina delle Apparizioni, da parte del legato pontificio card. Benedetto Aloisi Masella (1879-1970).

13 ottobre 1951. Il legato pontificio card. Federico Tedeschini (1873-1959) chiude a Fatima l’Anno Santo universale e rivela che Papa Pio XII, nel 1950, aveva visto in Vaticano il prodigio del sole che si era verificato il 13 ottobre 1917 a Fatima.

7 luglio 1952. Papa Pio XII consacra al Cuore Immacolato di Maria i popoli della Russia.

13 maggio 1956. Il beato card. Angelo Roncalli, patriarca di Venezia, poi Papa Giovanni XXIII (1958-1963), presiede le cerimonie del pellegrinaggio anniversario.

21 novembre 1964. Alla chiusura della terza sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II, Papa Paolo VI (1963-1978) annuncia, davanti a duemilacinquecento Padri conciliari, la concessione al Santuario di Fatima della Rosa d’Oro, dono simbolico segno di particolare stima e benevolenza.

13 maggio1965. Il legato pontificio card. Fernando Cento (1883-1973) consegna la Rosa d’Oro a Fatima.

13 maggo 1967. Papa Paolo VI si reca a Fatima nel cinquantesimo anniversario della prima apparizione della Madonna.

10 luglio 1977. Pellegrinaggio a Fatima del card. Albino Luciani, patriarca di Venezia, poi Papa Giovanni Paolo I (1978).

12/13 maggio 1982. Papa Giovanni Paolo II si reca pellegrino a Fatima in ringraziamento per essergli stata risparmiata la vita l’anno precedente nell’attentato in Piazza San Pietro e consacra al Cuore Immacolato di Maria la Chiesa, gli uomini e i popoli, con menzione velata della Russia.

25 marzo 1984. In Piazza San Pietro, a Roma, davanti all’Immagine della Cappellina delle Apparizioni, Papa Giovanni Paolo II consacra ancora una volta il mondo al Cuore Immacolato di Maria, in unione con tutti i vescovi del mondo.

12-13 maggio 1991. Papa Giovanni Paolo II si reca per la seconda volta pellegrino a Fatima nel decimo anniversario dell’attentato subito in Piazza San Pietro.

12-13 maggio 2000. Papa Giovanni Paolo II si reca a Fatima per la terza volta pellegrino, dove procede alla beatificazione dei veggenti Francesco e Giacinta.

8 ottobre 2000. Papa Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo dei Vescovi, celebra l’Atto di affidamento alla Beata Vergine Maria del Terzo Millennio, alla presenza dell’Immagine della Cappellina delle Apparizioni di Fatima, insieme a circa milleseicento fra vescovi e cardinali.

testo tratto da:Cristianità, 301-302 (2000)

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Da: LuceInviato: 12/05/2004 21.42
E sempre sia lodato Nostro Signore.

Il messaggio di Fatima e la crisi nella Chiesa
di Antonio Augusto Borelli Machado

Il contenuto specifico della devozione alla Madonna di Fatima

Gli autori che hanno scritto su Fatima hanno messo in risalto il fatto che, apparendo per la prima volta la Madonna si presentava con un volto che non era "né triste né allegro, ma serio" con un'aria di dolce rimprovero. Questa espressione fisionomica si combinava perfettamente con la gravità del messaggio che veniva a portare agli uomini. Tuttavia, a partire dalla terza apparizione -- in cui comunicò ai veggenti il famoso segreto -, la Madonna lascia sempre più trasparire la tristezza che le riempie l'anima. E infine, nell'ultima apparizione, dice: "Bisogna che [gli uomini] si emendino che chiedano perdono dei loro peccati". E, assumendo un aspetto più triste, "Non offendano più Dio nostro Signore che è già molto offeso". Questo è l'atteggiamento spirituale che dobbiamo assumere per diventare sensibili all'autentico significato del messaggio di Fatima. La Madonna vuole che partecipiamo della sua serietà, di fronte alla situazione calamitosa in cui si trova il mondo. Ella desidera che partecipiamo della sua tristezza per i peccati del mondo,e della sua apprensione per i castighi che cadranno Sulla umanità. Se ci porremo in questa disposizione di spirito, come premio si prenderà cura delle nostre necessità spirituali e materiali. Quando la Madonna scopriva davanti a Lucia, a Francesco e a Giacinta panorami immensi. annunciando loro che il mondo sarebbe passato attraverso queste e quelle catastrofi, che il comunismo si sarebbe diffuso su tutta la terra, che molte nazioni sarebbero scomparse, non possiamo immaginare che, in quel momento, i veggenti si preoccupassero dei loro problemini spirituali o materiali. Possiamo soltanto pensare che stessero prendendo conoscenza di quanto la Madre di Dio diceva, e commuovendosi a proposito di quanto diceva. I frutti spirituali sarebbero venuti dopo -- o contemporaneamente -, ma come effetto della loro partecipazione a quanto diceva la Madonna. E così accadde realmente. Ciascuno di noi deve agire nello stesso modo. Se la Madre di Dio si intristisce e piange a causa della situazione del mondo, anch'io mi devo commuovere e devo prendere la risoluzione di comportarmi seriamente per fare arrestare queste lacrime. Il resto verrà in sovrappiù, perché la Vergine santissima, Madre di Misericordia, non trascurerà le nostre anime e le nostre necessità, anche materiali. Ma questo sovrappiù è condizionato alla attenzione rispettosa e fedele prestata al suo messaggio. Questo è il contenuto specifico della devozione alla Madonna di Fatima, il tema proprio e adeguato per le nostre preghiere e meditazioni di fronte alle sue sacre immagini.

La Madonna di Fatima, Madonna della Contro-Rivoluzione

Approfondiamo le considerazioni che abbiamo appena fatto. A Fatima, la Madre del Redentore ha denunciato i peccati della umanità, che avrebbero condotto il mondo al comunismo. Come è ovvio, vi deve essere un nesso tra il peccato e il castigo. Quali sono i peccati che, in modo specifico, portano il mondo al comunismo? Nel suo celebre saggio Rivoluzione e Contro-Rivoluzione Plinio Corrêa de Oliveira descrive il plurisecolare processo rivoluzionario che, con la irruzione del Rinascimento e del protestantesimo al tramonto del Medioevo, e dopo essere passato attraverso la sanguinosa tappa della Rivoluzione francese, sta concludendosi nel comunismo (2). In che consiste il processo rivoluzionario,come si presenta attualmente in campo internazionale? Consiste precisamente nella avanzata comunista su tutti i fronti, nella propaganda socialista sfrenata, nello sbracamento delle mode immorali- che, d'altra parte, è stato rivelato esplicitamente dalla Madonna a Giacinta, nelle apparizioni posteriori al 1917-, nella crisi all'interno della Chiesa, nel cosiddetto processo di "autodemolizione" che affligge il corpo mistico di Cristo, ecc.

( Se vi posso aggiungere una nota, la Teologia della Liberazione, di matrice protestante-comunista, è nata alla fine degli anni 1960 ed è stata condannata ufficialmente dalla Chiesa agli inizi degli 1980, dopo aver prodotto ingenti danni alla teologia della Chiesa, dopo aver ingannato ed illuso centinaia di missionari i più colpiti da questa falsa teologia. Nota mia, Rosalba -Lucia-)

Orbene, se la Madonna indica nel comunismo l'esito di una situazione di peccato, in cui è immersa la umanità, è evidente che intende fare riferimento a un processo rivoluzionario come quello descritto da Plinio Corrêa de Oliveira. La Madonna, quindi, ci insegna a esecrare il processo rivoluzionario, e vuole che impegniamo tutte le nostre forze e le nostre risorse nell'allontanare gli avvenimenti che portano al comunismo. In una parola, la Madonna ci invita a lottare per la ControRivoluzione, che è il nome con cui Plinio Corrêa de Oliveira denomina il processo di restaurazione dell'ordine distrutto dalla Rivoluzione. In questo modo, la Mediatrice di tutte le grazie ci invita concretamente a questa forma di amore di Dio attraverso cui siamo più che sensibili agli interessi della santa Chiesa cattolica, apostolica, romana e della civiltà cristiana, infiammati dal desiderio di sbarrare il passo a questa enorme cospirazione che tenta di distruggerle. E non solo sbarrarle il passo, ma fare anche vincere la Chiesa e la civiltà cristiana, cioè la Contro-Rivoluzione, con la instaurazione del Regno di Maria, come lei stessa ha profetizzato a Fatima dicendo: "Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà". A pieno titolo, pertanto, la Madonna di Fatima può essere chiamata "Madonna della Contro-Rivoluzione".

La crisi nella Chiesa, probabibile contenuto della terza parte del segreto

Ci resta da trattare il famoso tema del segreto di Fatima, manifestato ai veggenti nella apparizione di luglio. Come è noto, il segreto consta di tre parti distinte, di cui le prime due sono state rivelate da suor Lucia nel 1941. La terza, anch'essa già scritta da suor Lucia, è in possesso della Santa Sede, che non ha ancora giudicato opportuna la sua divulgazione (il testo è antecedente alla sua divulgazione che come sappiamo è stata pronunciata ufficialmente a Fatima). Questa terza parte mantiene in suspense l'attenzione internazionale. Non ripeteremo a questo punto le fondate congetture che inducono ad ammettere che questa terza parte tratti della crisi interna alla Chiesa (3). Aggiungiamo soltanto una considerazione. Nella seconda parte del segreto, la Madre di Dio ha annunciato un castigo che, per la sua natura, tocca soprattutto la società temporale. Poiché sta avanzando verso il comunismo, questa è minacciata da un castigo tanto terribile, che comporta la scomparsa di diverse nazioni. Riesce difficile credere che la Madonna abbia previsto questa ecatombe dell'ordine civile, e non abbia voluto mettere in guardia gli uomini a proposito di un castigo molto peggiore, come è quello costituito dalla crisi interna alla Chiesa. Prima che questa crisi diventasse notoria, si capisce che uno spirito pietoso sarebbe inorridito di fronte a una tale ipotesi. Ma, a partire dal momento in cui la crisi è diventata pubblica, non vi è ragione per ritirarsi di fronte a questo pronostico. La tiepida accoglienza riservata dalla maggioranza dei cattolici al messaggio di Fatima, oltre al formale rifiuto di una gran parte, a cui si aggiunge questo inimmaginabile -- ma assolutamente inconfutabile -- connubio di tanti ecclesiastici e laici con il comunismo, come potrebbero non meritare un riferimento particolare nel segreto di Fatima? Avendo presente l'atmosfera della Chiesa nel 1917, era naturale che una prospettiva tanto drammatica fosse conservata nel segreto. La presenza di san Pio X si faceva ancora sentire, non solo per il ricordo della sua morte recente, ma anche per la incorruttibilità del suo corpo. Il comunismo stava per arrivare al potere in Russia. La reazione contro il processo rivoluzionario era una possibilità. Nella Chiesa, nonostante i motivi di dolore, vi era molto maggiore compostezza, molto maggiore decoro, tale da rendere inimmaginabile quanto vi succede oggi. La previsione di un panorama come quello che abbiamo attualmente davanti agli occhi, avrebbe potuto turbare innumerevoli anime. Ma, a partire dal momento in cui il male è tanto notorio che il suo annuncio non scandalizza più nessuno, la proclamazione della esistenza del male può soltanto, al contrario, essere benefica per confermare nella fede le anime ancora fedeli. Se questo è, come ci pare di potere congetturare, il contenuto della terza parte del segreto, si capisce perfettamente come la Madonna abbia voluto annunciarlo ai veggenti perché lo rivelassero al momento opportuno.

* * *

Suor Lucia ha compiuto, il 22 marzo scorso [1977]. settant'anni (oggi 87). Ella è stata lasciata su questa terra, dalla Madonna, per compiere una determinata missione. È logico pensare che questa missione includa la dichiarazione di autenticità del testo della terza parte del segreto. Nella atmosfera caotica in cui viviamo, soprattutto di fronte alla crisi interna alla Chiesa, un testo divulgato senza il suo sigillo correrebbe il rischio serio di suscitare perplessità, dubbi, contestazioni. Sono tutti motivi che rendono urgente la divulgazione di questa parte del segreto. Rispettando, quindi, la legittima decisione della autorità ecclesiastica, niente ci impedisce di elevare i nostri cuori fino al trono della Vergine santissima e di gridare come il profeta Samuele: "Loquere Domina quia audit servus tuus" (4). Parlate, Signora, attraverso la bocca di suor Lucia, perché la autenticità del vostro messaggio non possa essere messa in dubbio e commuova i cuori dei giusti.

(1) Cfr. Paolo VI, Allocuzione per il nono anniversario della incoronazione, del 29-6-1972, in Insegnamenti di Paolo VI, vol. X, pp. 707-708.

(2) Cfr. P. Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, 3a ed. it. accresciuta Cristianità, Piacenza 1977.

(3) Cfr. la nota 10.

(4) Cfr. "Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta" (1 Re 3, 10).

tratto da: Antonio A. Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia, Piacenza: Cristianità, 1977; pp. 73-79.

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 13/05/2004 18.56
Cara Luce,
grazie di questo testo che ci hai allegato.
Mi ha fatto ricordare il mio pellegrinaggio a Fatima alcuni anni or sono, con la mia famiglia.
Una esperienza stupenda. In un luogo dove tanti ritrovano la fede e si convertono a Dio, grazie al richiamo della Madonna.
Quando una madre così tenera chiama i figli è possibile che anche i peccatori più incalliti si convertano.
Per questo credo che il SIgnore desideri che la madre sua continui ancora ad invitare noi, che non abbiamo più vino, a fare ciò che LUI ci dirà.
Con affetto

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Da: Soprannome MSN-_-stella-_-Inviato: 13/05/2004 22.09
un vero faro di luce mi sembra l'omelia del Santo Padre il giorno della beatificazione dei pastorelli Giacinta e Francesco (13 maggio 2000)...
La riporto di seguito... e buona meditazionbe a tutti!
Stella

OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II <o:p></o:p>

BEATIFICAZIONE DEI VENERABILI GIACINTA E FRANCESCO,
PASTORELLI DI FÁTIMA,
AL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO DI FÁTIMA <o:p></o:p>

Sabato, 13 Maggio 2000 <o:p></o:p>

1. "Ti benedico, o Padre, (...) perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11, 25).<o:p></o:p>

Con queste parole, cari fratelli e sorelle, Gesù loda il Padre celeste per i suoi disegni; Egli sa che nessuno può venire a Lui se non lo attira il Padre (cfr Gv 6, 44), perciò loda questo suo disegno e vi aderisce filialmente: "Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te" (Mt 11, 26). Ti è piaciuto di aprire il Regno ai piccoli.<o:p></o:p>

Secondo il disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, "una Donna vestita di sole" (Ap. 12,1). Essa parla loro con voce e cuore di mamma: li invita ad offrirsi come vittime di riparazione, dicendosi pronta a condurli, sicuri, fino a Dio. Ed ecco, essi vedono uscire dalle sue mani materne una luce che penetra nel loro intimo, così che si sentono immersi in Dio come quando una persona – essi stessi spiegano - si contempla allo specchio.<o:p></o:p>

Più tardi Francesco, uno dei tre privilegiati, osservava: "Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo sì, che noi non lo potremo mai dire". Dio: una luce che arde, però non brucia. Fu la medesima percezione che ebbe Mosè, quando vide Dio nel roveto ardente; in quell'occasione Dio gli parlò, dicendosi preoccupato per la schiavitù del suo popolo e deciso a liberarlo per mezzo di lui: "Io sarò con te" (cfr Es 3, 2-12). Quanti accolgono questa presenza diventano dimora e, conseguentemente, "roveto ardente" dell'Altissimo.<o:p></o:p>

2. Ciò che più meravigliava il beato Francesco e lo compenetrava era Dio in quella luce immensa che li aveva raggiunti tutti e tre nel loro intimo. Soltanto a lui, però, Dio si fece conoscere "tanto triste", come egli diceva. Una notte, suo padre lo sentì singhiozzare e gli domandò perché piangesse; il figlio rispose: "Pensavo a Gesù che è tanto triste a causa dei peccati che si fanno contro di Lui". Un unico desiderio - così espressivo del modo di pensare dei bambini - muove ormai Francesco ed è quello di "consolare e far contento Gesù".<o:p></o:p>

Nella sua vita si opera una trasformazione che si potrebbe dire radicale; una trasformazione sicuramente non comune per bambini della sua età. Egli si impegna in una intensa vita spirituale, con una preghiera così assidua e fervente da raggiungere una vera forma di unione mistica col Signore. Proprio questo lo spinge ad una crescente purificazione dello spirito, mediante tante rinunce a quello che gli piace e persino ai giochi innocenti dei bambini.<o:p></o:p>

Francesco sopportò le grandi sofferenze causate dalla malattia, della quale poi morì, senza alcun lamento. Tutto gli sembrava poco per consolare Gesù; morì con il sorriso sulle labbra. Grande era, nel piccolo, il desiderio di riparare per le offese dei peccatori, offrendo a tale scopo lo sforzo di essere buono; i sacrifici, la preghiera. Anche Giacinta, la sorella più giovane di lui di quasi due anni, viveva animata dai medesimi sentimenti.<o:p></o:p>

3. "Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago" (Ap 12, 3).<o:p></o:p>

Queste parole che abbiamo ascoltate nella prima lettura della Messa ci portano a pensare alla grande lotta tra il bene e il male, nonché a costatare come l'uomo, mettendo Dio da parte, non possa raggiungere la felicità, anzi finisca per distruggere se stesso.<o:p></o:p>

Quante vittime nel corso dell'ultimo secolo del secondo millennio! Il pensiero va agli orrori delle due "grandi guerre" e quelli delle altre guerre in tante parti del mondo, ai campi di concentramento e di sterminio, ai gulag, alle pulizie etniche e alle persecuzioni, al terrorismo, ai rapimenti di persone, alla droga, agli attentati contro la vita non nata e la famiglia.<o:p></o:p>

Il messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all'umanità affinché non stia al gioco del "drago", il quale con la "coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra" (Ap 12, 4). L'ultima meta dell'uomo è il Cielo, sua vera casa dove il Padre celeste, nel suo amore misericordioso, é in attesa di tutti.<o:p></o:p>

Dio vuole che nessuno si perda; per questo, duemila anni fa, ha inviato sulla terra il suo Figlio a "cercare e salvare quel che era perduto" (Lc 19, 10). Egli ci ha salvati con la sua morte sulla croce. Nessuno renda vana quella Croce! Gesù è morto e risorto per essere "il primogenito di molti fratelli" (Rom 8, 29).<o:p></o:p>

Nella sua sollecitudine materna, la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, per chiedere agli uomini di "non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già molto offeso". È il dolore di mamma che l'obbliga a parlare; è in palio la sorte dei suoi figli. Per questo Ella chiede ai pastorelli: "Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro".<o:p></o:p>

4. La piccola Giacinta ha condiviso e vissuto quest'afflizione della Madonna, offrendosi eroicamente come vittima per i peccatori. Un giorno, quando essa e Francesco avevano ormai contratto la malattia che li costringeva al letto, la Vergine Maria venne a visitarli in casa, come racconta Giacinta: "La Madonna è venuta a vederci e ha detto che molto presto verrà a prendere Francesco per portarlo in Cielo. A me ha chiesto se volevo ancora convertire più peccatori. Le ho detto di sì". E, quando si avvicina il momento della dipartita di Francesco, la piccola gli raccomanda: "Da parte mia porta tanti saluti a Nostro Signore e alla Madonna e dì loro che sono disposta a sopportare tutto quanto vorranno per convertire i peccatori". Giacinta era rimasta così colpita dalla visione dell'inferno, avvenuta nell'apparizione di luglio, che tutte le mortificazioni e penitenze le sembravano poca cosa per salvare i peccatori.<o:p></o:p>

Giacinta potrebbe benissimo esclamare con San Paolo: "Mi rallegro di soffrire per voi, completando in me stessa quello che manca alle tribolazioni di Cristo a vantaggio del suo Corpo, che è la Chiesa" (Col 1, 24). Domenica scorsa, presso il Colosseo a Roma, abbiamo fatto memoria i moltissimi testimoni della fede del secolo XX, ricordando, attraverso le incisive testimonianze lasciateci, le tribolazioni che hanno patito. Una nube innumerevole di coraggiosi testimoni della fede ci ha lasciato un preziosa eredità, che dovrà restare viva nel terzo millennio. Qui a Fatima, dove sono stati preannunciati questi tempi di tribolazione e la Madonna ha chiesto preghiera e penitenza per abbreviarli, voglio oggi render grazie al Cielo per la forza della testimonianza che si è manifestata in tutte quelle vite. E desidero una volta di più celebrare la bontà del Signore verso di me, quando, duramente colpito in quel 13 maggio 1981, fui salvato dalla morte. Esprimo la mia riconoscenza anche alla beata Giacinta per i sacrifici e le preghiere fatte per il Santo Padre, che ella aveva visto tanto soffrire.<o:p></o:p>

5. "Ti benedico, o Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli". La lode di Gesù prende oggi la solenne forma della beatificazione dei pastorelli Francesco e Giacinta. La Chiesa vuole, con questo rito, mettere sul lucerniere queste due fiammelle che Dio ha acceso per illuminare l'umanità nelle sue ore buie e inquiete. Risplendano dunque queste luci sul cammino di questa moltitudine immensa di pellegrini e di quanti altri ci accompagnano tramite la radio e la televisione. Siano Francesco e Giacinta una luce amica che illumina il Portogallo intero e, in modo speciale, questa diocesi di Leiria-Fátima.<o:p></o:p>

Ringrazio Monsignore Serafim, Vescovo di questa illustre Chiesa particolare, per le sue parole di benvenuto e con grande gioia saluto tutto l'Episcopato portoghese e le rispettive comunità ecclesiali che amo di cuore ed esorto ad imitare i loro Santi. Un fraterno saluto ai Cardinali e Vescovi presenti, con menzione particolare per i Pastori delle Comunità dei Paesi di lingua portoghese: la Vergine Maria ottenga la riconciliazione al popolo angolano; porti conforto agli alluvionati del Mozambico; vegli sui passi di Timor Lorosae, della Guinea Bissau, di Capo Verde, di São Tomé e Príncipe; e custodisca nell'unità della fede i suoi figli e figlie del Brasile.<o:p></o:p>

Il mio deferente saluto va al Signor Primo Ministro e alle Autorità che hanno voluto partecipare a questa Celebrazione. Profitto dell'occasione per esprimere, nella persona del Capo del Governo, la mia riconoscenza a tutti per la collaborazione con cui hanno reso possibile questo mio pellegrinaggio. Un abbraccio cordiale ed una particolare benedizione alla parrocchia e alla città di Fatima, le quali oggi si rallegrano per i loro figli elevati agli onori degli altari.<o:p></o:p>

6. La mia ultima parola è per i bambini: Cari bambini e bambine, vedo tanti di voi con addosso vestiti simili a quelli usati da Francesco e Giacinta. Vi stanno molto bene! Il guaio è che, questa sera o forse domani, toglierete questi abiti e... i pastorelli spariranno. Non vi pare che non dovrebbero scomparire?! La Madonna ha bisogno di tutti voi per consolare Gesù, triste per i torti che gli si fanno; ha bisogno delle vostre preghiere e dei vostri sacrifici per i peccatori.<o:p></o:p>

Chiedete ai vostri genitori ed ai vostri maestri di inscrivervi alla "scuola" della Madonna, affinché vi insegni a diventare come i pastorelli, i quali cercavano di far quanto Ella chiedeva loro. Vi dico che "si progredisce più in poco tempo di sottomissione e dipendenza da Maria che durante anni interi di iniziative personali, appoggiati soltanto su se stessi" (San Luigi Maria Grignion di Montfort, Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine, n. 155). E’ stato così che i pastorelli sono diventati rapidamente santi. Una donna che aveva accolto Giacinta a Lisbona, nel sentire i consigli tanto belli e saggi che la piccola dava, le domandò chi era stato ad insegnarglieli. "È stata la Madonna" - rispose. Lasciandosi guidare, con totale generosità, da una Maestra così buona, Giacinta e Francesco hanno raggiunto in poco tempo le vette della perfezione.<o:p></o:p>

7. "Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli".<o:p></o:p>

Ti benedico, o Padre, per tutti i tuoi piccoli, a cominciare dalla Vergine Maria, l'umile tua Serva, e fino ai pastorelli Francesco e Giacinta.<o:p></o:p>

Il messaggio delle loro vite resti sempre vivo ad illuminare il cammino dell'umanità!<o:p></o:p>

 <o:p></o:p>


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 23/06/2004 16.40
Molti ci chiedono se Fatima ha una affinità con la Bibbia...si...le ha...approfondiamo l'argomento.....
Il  significato della profezia secondo la Bibbia
e   la visione profetica di Fatima


La profezia biblica ha soprattutto due significati:

1) predice ciò che Dio stesso ha deciso di fare
2) vuole essere avvertimento e/o
consolazione per gli uomini  per esortarli al cambiamento.

  Il  primo significato della profezia biblica è più chiaro a tutti:
attraverso i Profeti dell'antico testamento, per esempio, Dio predice ciò che ha deciso di fare: la predizione della nascita del Salvatore, la
predizione del suo sacrificio, la predizione della sua resurrezione.

  Il secondo significato della profezia biblica, invece, è meno chiaro per i cristiani e viene spesso confuso con le profezie di tipo magico, come quelle, per esempio, di Nostradamus che costituiscono una sorta di iniziazione demoniaca al fatalismo e alla disperazione: nella profezia di tipo magico  il futuro, infatti, è già stabilito e le nostre opere diventano inutili.

  Al contrario, quando la profezia biblica ci manda un messaggio sugli avvenimenti futuri lo fa per consegnarci un messaggio di speranza: con le nostre opere possiamo cambiare in senso positivo il nostro futuro e il futuro di tutti gli uomini ( è il caso, per esempio, dell'APOCALISSE  il cui compito è quello di aiutare a vivere il vangelo nei "corsi e ricorsi
storici", consegnando un messaggio fondamentale di speranza: il bene vincerà
sul male. )

  Questo tipo di profezia biblica non significa predire il futuro per venire incontro alla curiosità della ragione, non significa consegnare agli uomini una foto anticipata del futuro del quale nulla può essere più cambiato.
Questa profezia avverte su di un futuro possibile in base all'interpretazione del presente fatta alla luce della fede: il futuro nasce sempre dal presente ed è fondamentale interpretare i segni del tempo per intervenire sul presente e, intervenendo sul momento presente, volgere la
storia del futuro in una direzione positiva.

  Quando viene data agli uomini questa proiezione sul futuro, essa viene data per richiamare, sullo scenario che viene presentato, la libertà dell'uomo e per mobilitare le forze del cambiamento in bene.

  Questo tipo di profezia- che vuole essere avvertimento e/o consolazione per gli uomini per esortarli al cambiamento - vuole sottolineare l'importanza della libertà dell'uomo, vuole ricordare che il futuro non è
affatto determinato in modo immutabile e che noi possiamo cambiarlo.


  Il terzo segreto di Fatima, per esempio,  rientra in questo tipo di profezia -rivelazione PRIVATA: vuole essere avvertimento e/o
consolazione per gli uomini  per esortarli al cambiamento

CHE COS' E' LA RIVELAZIONE PRIVATA?
" Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate - private-, alcune delle quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa...Il loro ruolo non è quello... di completare la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica""
(Catechismo della Chiesa Cattolica n.67 )

 La visione profetica della Vergine sintetizza in modo simbolico gli avvenimenti futuri su un
medesimo sfondo: un Vescovo vestito di bianco che sale una montagna ripida e prima di salire, afflitto di dolore e di pena, prega per le anime dei cadaveri che incontra in una città in rovina. Giunto alla cima del monte, in ginocchio ai piedi di una grande croce viene ucciso da un gruppo di soldati e insieme a lui muoiono tanti religiosi.

  La visione profetica descrive in modo simbolico la sofferenza dei testimoni della fede dell'ultimo secolo del secondo millennio: è un'interminabile via crucis guidata dai Papi del ventesimo secolo.

  I martiri cristiani, in duemila anni, sono stati calcolati in 70 milioni.
La gran parte di questi cristiani non sono stati martirizzati nel Colosseo, ma nell'ultimo secolo da parte soprattutto dei comunisti e dei mussulmani: esattamente 45 milioni e 500 mila, circa il 65 per cento del totale.

  Attualmente, nei paesi mussulmani, vengono uccisi circa 160 mila cristiani ogni anno

( cfr Antonio Socci, I nuovi perseguitati, indagine sulla intolleranza anticristiana nel nuovo secolo del martirio, Piemme 2002 ).

  Secondo l'interpretazione della Chiesa, confermata da suor Lucia, il Vescovo vestito di bianco è Giovanni Paolo II: si tratta dell'attentato del 13 maggio 1981, anniversario delle stesse apparizioni della Vergine a
Fatima. Maria avverte i tre pastorelli e avverte la Chiesa: grazie ai sacrifici liberamente accettati da Giacinta e Francesco, vengono mobilitate le forze del cambiamento in bene e - una mano materna interviene guidando la
traiettoria della pallottola-, permettendo al Papa di fermarsi sulla soglia della morte. Le preghiere e i sacrifici dei pastorelli hanno iniziato a mobilitare le forze del cambiamento in bene: qualcosa è stato fatto e qualcosa è cominciato a cambiare.

  Giovanni Paolo II non è morto e un periodo di grazia è stato concesso alla Chiesa.

Il  regime comunista della - Russia che ha diffuso i suoi errori nel mondo- è misteriosamente crollato appena il Papa, come richiesto dalla Vergine, ha consacrato tutto il mondo e la Russia in particolare alla Madonna.

 La Vergine, a Fatima, indica anche un futuro, possibile avvenimento: -infine il mio  cuore Immacolato  trionferà -, cioè potrà nascere una nuova società cristiana, un nuovo periodo di pace se gli uomini faranno penitenza.
Maria  per tre volte ripete la parola - penitenza-.

  Giovanni Paolo II spiega che la penitenza - lungi dall'essere un sentimento superficiale, è un vero capovolgimento dell'anima (.). Fare
penitenza vuol dire (.) ristabilire l'equilibrio e l'armonia rotti dal peccato, cambiare direzione anche a costo di sacrificio (.). L'uomo
contemporaneo sembra far più fatica che mai a riconoscere i propri sbagli e a decidere di tornare sui suoi passi per riprendere il cammino dopo aver rettificato la marcia; egli sembra molto riluttante a dire - me ne pento - o - mi dispiace -; sembra rifiutare istintivamente, e spesso irresistibilmente, tutto ciò che è penitenza nel senso del sacrificio accolto e praticato per la correzione del peccato-

( Gionni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia n.26 ).

   - Infine il mio cuore Immacolato trionferà: con la parola - infine - si intende, probabilmente, un periodo storico, un tempo più o meno lungo e ogni tempo è caratterizzato da uno scontro fra il bene e il male. Dice il
Concilio Vaticano II: - tutta la vita umana, sia individuale che collettiva, presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, tra la
luce e le tenebre- ( Gaudium et spes n.13 ).

  Durante questo tempo saranno possibili nuovi pericoli: su questi pericoli getta una luce il cardinale Joseph Ratzinger che, in un suo saggio del 1992, scrive: - (.) si è sviluppata un'interpretazione rivoluzionaria dell'Islam, che ha molti punti di contatto con le teologie della liberazione in ambito cristiano e ha reso facile la fusione di terrorismo occidentale, d'ispirazione marxista, e terrorismo islamico. (.)

  L'islam viene (.) presentato come il vero soggetto della lotta di liberazione dei popoli oppressi. Su questa falsariga, per esempio, una
personalità come R. Garaudy ha trovato la sua via dal marxismo all'Islam.
Egli vede in quest'ultimo il rappresentante delle energie rivoluzionarie contro il capitalismo dominante-

(Joseph Ratzinger, Svolta per L'Europa?, Paoline, Cinisella Balsamo- MI-
1992, pp.138-139 ).

  Dopo la fusione del terrorismo marxista  con il terrorismo islamico, quali altri pericoli possono esserci per l'occidente cristiano ? Nel messaggio
della Vergine a Fatima c'è una frase misteriosa:    - in Portogallo si
conserverà sempre il dogma della fede
-.

  Qualunque sia la portata che si dà a questa espressione, è evidente che si riferisce a una crisi della fede. Il dogma della fede si perderà in una estensione così grande che è degno di speciale menzione il fatto che si conservi in Portogallo: nei fedeli, nei pastori, in entrambi?
 Ricordo che, quando i Vescovi del Portogallo consacrarono la nazione alla Vergine di
Fatima, questo paese fu preservato miracolosamente dalla terribile guerra civile scatenata dal comunismo che colpì la Spagna.

POSSIBILE QUESTA  CRISI DELLA FEDE?
Ma non è forse quello che sta succedendo? Riflettiamo, per esempio, sull'oscuramento, nei fedeli, ma anche in molti pastori, di un dogma
centrale della fede cattolica: l'indissolubilità matrimoniale.
Se l'amore-sentimento è finito, se il coniuge è stato abbandonato dall'altro, quanti credono ancora nell'indissolubilità senza se e senza ma?

RIPETO:
questa profezia ( la fede che rischia di scomparire, di non conservarsi  in molti popoli cristiani.) avverte su di un futuro possibile in base all'interpretazione del presente fatta alla luce del Vangelo: il futuro nasce sempre dal presente ed è fondamentale interpretare i segni del tempo per intervenire sul presente e, intervenendo sul momento presente, volgere la
storia del futuro in una direzione positiva.

  Quando viene data agli uomini questa proiezione sul futuro, essa viene data per richiamare, sullo scenario che viene presentato, la libertà dell'uomo, in modo che con le nostre opere buone (PREGHIERA, AZIONE,SACRIFICIO,
PENITENZA ) possiamo cambiare  in senso positivo il nostro futuro e il futuro di tutti
gli uomini:


  Il giorno 11 ottobre 1992 Giovanni Paolo II, dopo aver consultato i Vescovi del mondo intero, ha approvato e promulgato Il  Catechismo della Chiesa Cattolica - espressamente scritto per i Vescovi perché serva loro come testo di riferimento sicuro e autentico per l'insegnamento della dottrina cattolica  ( SI TRATTA DI UNA VERA E PROPRIA
GRAMMATICA DELLA FEDE ): è questo un  fatto unico nella storia della Chiesa.
Il Catechismo Tridentino, infatti, era stato scritto per i parroci  e il catechismo di San Pio X era un riassunto del catechismo di Trento per la
diocesi di Roma.

  Monsignor Alessandro Maggiolini, che ha partecipato alla redazione del Catechismo della Chiesa, scrive che sono passati dieci anni
da quell'undici ottobre 1992, quando il
Papa consegnava il testo magisteriale alla Chiesa intera e questa interpretazione completa e sicura della Parola di Dio è stata completamente dimenticata. "" (.) Non si giunge a comprendere il disinteresse per un testo come il Catechismo della Chiesa Cattolica, senza sospettare notevoli lacune di conoscenza in fatto di religione cattolica.

  Una Chiesa che rifiuta o neglige la responsabilità della riflessione è destinata a un rapporto religioso informe e a una unità che può essere politica o di volontariato, ma non è quella prioritariamente voluta da Cristo circa la fede ""

( Alessandro Maggiolini, Il Catechismo dimenticato, Il Giornale, 7 ottobre
2002, pp. 1-8 ).

  Questo disinteresse verso il testo di riferimento sicuro e autentico per l
'insegnamento della dottrina cattolica è sicuramente un - segno preoccupante
del tempo - che stiamo vivendo.

  La Parola di Dio e il Magistero del Papa sono indissolubilmente legati:
senza l'insegnamento del Papa non può esistere una fede autentica e solo chi
segue l'insegnamento del Papa segue Nostro Signore Gesù Cristo.

 CERCHIAMO DI INTERPRETARE I SEGNI DEL TEMPO ALLA LUCE DEL VANGELO:

 Nella Chiesa assistiamo a questo - disinteresse - per il magistero del Papa e nel mondo occidentale e cristiano assistiamo ad un vero e proprio - letargo - della coscienza.


IL CROLLO DELL'IMPERO SOVIETICO NON HA PORTATO AD UNA VERA RICONCILIAZIONE CON DIO.

 Si sono creati spazi di libertà per l'evangelizzazione ma al relativismo aggressivo del comunismo ha fatto seguito un relativismo seduttivo e democratico.

 Il materialismo ideologico ha lasciato il posto ad un diffuso materialismo pratico dove la vita interiore degli uomini è atrofizzata: l'uomo non si chiede più il significato della vita e della morte, non cerca più il vero e il bene, ma è ridotto alle sue sensazioni e sono le sensazioni del momento che determinano le sue azioni.


LA SPAGNA DI ZAPATERO STA DIVENTANDO, COME L'OLANDA, IL LABORATORIO DEL RELATIVISMO: DIVORZIO LAMPO, ABORTO PIU' FACILE, MATRIMONIO GAY.

SI TRATTA DI UNA TENDENZA CHE SI DIFFONDE IN TUTTA EUROPA, IN UN' EUROPA CHE CHIUDE LE PORTE A CRISTO E RECIDE I SUOI
LEGAMI CON IL CRISTIANESIMO.

  Maria, a Fatima, insegna che le guerre, la fame e le persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre sono conseguenza dei nostri peccati.

  Il primo attacco terroristico, che ha colpito l'occidente cristiano l'11 settembre 2001, è stato un vero terremoto in grado di scuotere le coscienze dei popoli che hanno conosciuto il Vangelo ma non sembra che il crollo delle
torri gemelle sia stato fonte di timore di Dio e quindi inizio di saggezza, DI PENITENZA E DI RICONCILIAZIONE CON DIO.

  Sono  sempre attuali e ancora più attuali di allora le parole della beata Giacinta:- le guerre non sono altro che il castigo per i peccati del mondo
(.) i peccati del mondo sono molto grandi - (1)


( Bruto Maria Bruti )



Bibliografia

sul significato della Profezia biblica e sul messaggio di Fatima:
Congregazione per la dottrina della fede, Il Messaggio di Fatima,
supplemento a L'Osservatore Romano n.147 del 26-27 giugno 2000; Avvenire,
supplemento n.147 del 27 giugno 2000, La storia con gli occhi di Fatima;
Cardinale Angelo Sodano, parole pronunciate al termine della Santa Messa
celebrata dal Papa a Fatima il 13 maggio 2000

1) cfr Antonio Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima,
cristianità, Piacenza 1977 p. 49 e 51

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/06/2004 10.12
Fatima e il problema della fede


Nel messaggio della Vergine a Fatima ci sono alcune parole sulle quali si è poco riflettuto.

La Madre di Gesù dice: "" Nel Portogallo si conserverà sempre la dottrina
( doguema, nell'originale lusitano) della fede"".

Se la rivelazione privata di Fatima è stata riconosciuta come "vera" dalla Chiesa Cattolica, le parole di Maria sul "dogma" della fede hanno
un'autorità analoga alle altre parti del messaggio.

Che significa che nel Portogallo si conserverà sempre la dottrina della fede?

Questo sembra indicare, logicamente, che altrove la dottrina della fede rischierà di oscurarsi.

Chi vorrà restare cattolico dovrà, forse, imparare il portoghese per seguire i documenti dei vescovi del Portogallo che, stando alle parole di Maria, verranno messi al riparo da sbandamenti ed errori?

Sulla crisi della fede ci sono delle terribili parole pronunciate da Paolo VI:

Nel 1968 Papa Paolo VI lancia l'allarme: - La Chiesa è colpita pure da chi ne fa parte  (..) Taluni si esercitano (...) perfino nell'autodemolizione -
( Insegnamenti di Paolo VI, vol.VI, p.1188)

 Nel 1969: -proprio dal di dentro della Chiesa nascono inquietudini e infedeltà - ( idem, vol, VIII p.1137-1138  )

Nel 1972: - Da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio - ( ibidem, pp.707-709 )

************

Ci piace ricordare qui anche l'avviso paterno di p.Amorth......il quale pur denunciando questi stessi malanni, ha ribadito che per uscirne fuori occorrono poche cose: BIBBIA, MAGISTERO (CATECHISMO); E I SACRAMENTI..... specialmente Confessione ed Eucarestia.....La cura ce l'abbiamo.... l'obbedienza agli insegnamenti della Chiesa è fondamentale come infatti ci ricorda Paolo quando leggiamo le sue istruzioni a Tito e Timoteo......ma lo vediamo anche nelle famiglie: senza obbedienza ed un piano solido sul quale poggiare un matrimonio, i figli sono allo sbando e i coniugi divorziano....la Dottrina matrimoniale ha le sue fondamenta NEL VANGELO altrimenti sarebbe incomprensibile per l'uomo e la donna vivere insieme fondandosi in una cosa sola pur rimanendo DIVERSI......la dottrina della Trinità è la radice stessa per una corretta catechesi matrimoniale....il divenire "una cosa sola" pur rispettando le specifiche diversità sia dei coniugi come quelle dei figli non può estraniarsi dalle dottrine cristiane....

Fatima ha questa radice evangelica fondamentale perchè da una famiglia veramente cristiana, attenta alle catechesi e obbediente agli insegnamenti ricevuti....derivano poi tutte le altre conseguenze che si riversano poi NELLA SOCIETA': se la famiglia è sana ed è cristiana, la società ne trarrà benefici perchè la Famiglia è il primo nucleo fondamentale di uno Stato...

Ci si sposa perchè SI HA FEDE NELL'ALTRO, SI HA FIDUCIA NEL CONIUGE....si crede in qualche cosa che INSIEME PUO'  e deve essere costruito, non vi è nessuna costrizione alla radice.....ma se questa fede non poggia su qualcosa che è al di fuori della materialità, allora si costruisce sulla sabbia, e al rpimo colpo di vento, di disagio o di problema, la casa CROLLA.....non fiducia nell'uomo, dice il Vangelo, ma attraverso l'uomo preposto da Dio alle catechesi della nostra fede, allora si che si poggiano le radici su DIO.....ed allora la casa NON crollerà....

**********

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 25/06/2004 22.55
"" Nel Portogallo si conserverà sempre la dottrina
( doguema, nell'originale lusitano) della fede"".


Si tratta di una strana profezia su cui mi sono interrogato.
Vuole dire che altrove si smarrirà solo il senso della vera fede, fermo restando che tutti i dogmi verranno conservati dal punto di vista dottrinale ma non pratico,  oppure significa che altrove sarà anche dottrinalmente misconosciuto un dogma particolare?
Sono più propenso ad immaginare che si tratti di un abbandono generalizzato della pratica di fede da parte di tanti credenti il che può essere equiparato ad una apostasia di fatto (e che già possiamo vedere in atto), fermo restando che il Magistero, assistito dallo SPirito Santo continuerà fino alla fine ad indicare la strada giusta affinchè chiunque possa avere un punto sicuro di orientamento, tenuto conto della profezia di Cristo che dice che  le porte degli inferi non potranno prevalere contro la Sua Chiesa.
Per questo si diceva:
....Non si giunge a comprendere il disinteresse per un testo come il Catechismo della Chiesa Cattolica, senza sospettare notevoli lacune di conoscenza in fatto di religione cattolica.

  Una Chiesa che rifiuta o neglige la responsabilità della riflessione è destinata a un rapporto religioso informe e a una unità che può essere politica o di volontariato, ma non è quella prioritariamente voluta da Cristo circa la fede ""

Nella pratica di vita cristiana il Portogallo conserva senza dubbio una maggiore semplicità e aderenza ai dettami del Vangelo.
Potrebbe essere questo che vuole dire la profezia di Fatima?

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/07/2004 16.03
MEMORIA E PROFEZIA DELLA "MARIALIS CULTUS"
A trent’anni dall’Esortazione apostolica di Paolo VI

Corrado Maggioni, S.M.M.

            Trent’anni fa, il 2 febbraio 1974, il Papa Paolo VI indirizzava a tutti i Vescovi l'Esortazione apostolica Marialis cultus. Redatta in uno stile semplice e chiaro, anche quando affronta argomentazioni impegnative, la sua importanza è nota a tutti, sia per il grato consenso mostrato dai Pastori, sia per l'interesse riscosso presso i teologi, sia perché punto autorevole di riferimento in campo mariano in questi anni di recezione del Concilio Vaticano II e della riforma liturgica che ne è sgorgata.

            Fu un pronunciamento autorevole che suscitò universalmente la sensazione di essere la parola giusta, detta al momento giusto, nel modo giusto. In anni particolarmente difficili per la pietà mariana, all'incrocio di tendenze opposte e in una fase di maturazione, la sua pubblicazione fu come l'accensione di una lampada che aiutò tutti a vedere meglio il posto di Maria nella pietà liturgica e non: gli scettici trovarono nelle parole di Paolo VI convincenti indicazioni per una fondata impostazione della pietà verso la Madre di Gesù; i sostenitori vi trovarono la sintesi di quanto avrebbero voluto dire e promuovere circa la comunione orante con la Madre di Cristo e della Chiesa; i timidi vi trovarono validi motivi per una riscoperta della presenza viva di Maria nel mistero del culto cristiano; i nostalgici vi trovarono la spiegazione che col rinnovamento liturgico nulla si era inteso togliere all'alma Madre di Dio, ma solo purificare affinché risplendesse meglio ciò che doveva brillare; i fanatici vi trovarono indicati i limiti di una corretta e fruttuosa devozione verso la Santissima Vergine; gli ostili, infine, vi trovarono il necessario richiamo a stimare, nella preghiera comune e personale, la compagnia e l'esempio di Maria.

L'intento di Paolo VI

            L’Esortazione apostolica, fin dall'Introduzione, si annuncia caratterizzata per: l'armonia con la dottrina conciliare espressa specialmente in Sacrosanctum Concilum n. 103 e Lumen gentium nn. 66-67; la sintonia con i princìpi e le scelte del rinnovamento liturgico, senza trascurare le manifestazioni della pietà popolare; la proposta di riflessioni e criteri di indole teologico-liturgica e pastorale; il valore di magistero mariano del Papa, in una congiuntura ecclesiale ed epocale di mutamenti evidenti.

            Ecco come lo stesso Paolo VI presenta l'intenzione che lo animava: «Giudichiamo, quindi, conforme al nostro servizio apostolico trattare, quasi dialogare con voi, venerabili Fratelli, alcuni temi relativi al posto che la beata Vergine occupa nel culto della Chiesa, già in parte toccati dal Concilio Vaticano II e da noi stessi, ma sui quali non è inutile ritornare, per dissipare dubbi e, sopratutto, favorire lo sviluppo di quella devozione alla Vergine che, nella Chiesa, trae le sue motivazioni dalla Parola di Dio e si esercita nello Spirito di Cristo». Il desiderio sotteso al documento non è soltanto di contrapporsi al "gelo mariano" di quel periodo, quanto di promuovere in positivo l'incremento del culto mariano, indicandone le poste in gioco, la strada maestra della liturgia, le dimensioni irrinunciabili, gli orientamenti da potenziare, i sentieri da percorrere per un sincero rinnovamento della pastorale.

            Il vantaggio della Marialis cultus è d'essere stata pensata e composta alla luce del Concilio Vaticano II e dei libri liturgici del Rito romano già rinnovati (Calendario, Messale, Liturgia delle Ore, Rituali). La sua preziosità sta nell'aver congiunto, in un'unica trattazione, le dimensioni liturgica e non della pietà mariana, mostrando le loro peculiarità, distinzioni, sintonie.

Il culto di Maria nella liturgia

            La parte prima (nn. 1-23) può definirsi un'esposizione sintetica, a livello di contenuto e di metodo, del rapporto che intercorre tra Maria e la liturgia. Paolo VI aiuta a cogliere la luce concentrata nel gioiello rappresentato dal n. 103 della Sacrosantum Concilium: di questo breve ma intenso testo vengono, per così dire, dispiegati i fondamenti teologico-liturgici, sviluppati i contenuti impliciti, illustrata in concreto la verità delle sue asserzioni, mostrato come la professione ecclesiale del cap. VIII della Lumen gentium (carico della genuina tradizione della Chiesa in ascolto della Rivelazione) trovi riscontro ed espressione privilegiata nei momenti e testi della celebrazione del mistero di Cristo. La liturgia, vien riconosciuto e confermato, è il luogo naturale e proprio per venerare Maria e fare esperienza dei frutti della comunione orante con lei.

            Il primo punto: La Vergine nella restaurata liturgia romana, offre anzitutto una lettura interpretativa della commemorazione di Maria nell'Anno liturgico. Sulla base della revisione del Calendario, che «ha permesso di inserire in modo più organico e con un legame più stetto la memoria della Madre nel ciclo annuale dei misteri del Figlio» (n. 2), sono passati in rassegna i tempi dell'Anno, le solennità, le feste e le memorie mariane. L'Avvento (nn. 2-4) è da considerare «un tempo particolarmente adatto per il culto alla Madre del Signore»; il tempo di Natale «costituisce una prolungata memoria della maternità divina, verginale, salvifica, di colei la cui illibata verginità diede al mondo il Salvatore» (n. 5); di ogni solennità viene evidenziato il fulcro del mistero celebrato, così come delle feste e memorie, tanto nel caso di commemorazione di eventi evangelici che di espressione di sensibilità locali od orientamenti di pietà irradiatisi nel tessuto ecclesiale.

            Sono quindi considerati alcuni aspetti e temi contenuti nei principali libri liturgici: il Messale (nn. 10-11), il Lezionario (n. 13), la Liturgia delle Ore (n. 13), altri Rituali (n. 14). Il frequente ricorso a espressioni tratte dalla liturgia risulta un'indicazione importante, poiché invita a valutare e valorizzare i testi liturgici (pericopi bibliche, orazioni, prefazi, antifone) quale fonte eccellente per cogliere l’operativa presenza di Maria nella celebrazione dei santi misteri ed interiorizzare così il sentire che la Chiesa in preghiera nutre per la Vergine Maria (memoria, lode, comunione, supplica).

            Nella linea del Concilio di promuovere il culto, specie liturgico, verso la santa Madre del Signore, nel secondo punto: La Vergine modello della Chiesa nell'esercizio del culto (nn. 16-23), è approfondito un aspetto particolare del rapporto tra Maria e liturgia. L'esposizione relativa a «Maria quale modello dell'atteggiamento spirituale con cui la Chiesa celebra e vive i divini misteri» (n. 16) è organizzata intorno alle celebri quattro qualificazioni con cui Paolo VI connota l'esemplarità: Maria è la Vergine in ascolto (n. 17), la Vergine in preghiera (n. 18), la Vergine Madre (n. 19), la Vergine offerente (n. 20).

            Celebrare i misteri di Cristo con e come Maria, educa a viverli in comunione con lei e sul suo esempio; a credere, sperare e amare come lei; a lodarla, invocarla, sentirla Maestra di vita spirituale, Madre che guida i figli a vivere nello Spirito di Cristo.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/07/2004 16.05
CONTINUA.....

Corrado Maggioni, S.M.M.

Per rinnovare la pietà mariana

            Nella parte seconda (nn. 24-39), l’Esortazione raccoglie l'invito di LG 67 a considerare, come meritano, le forme non-liturgiche di devozione mariana. Mentre ribadisce la stima sincera per le molteplici pratiche di pietà sviluppatesi accanto al culto liturgico, secondo le circostanze di luogo e di tempo, della sensibilità e tradizione dei vari popoli, la Marialis cultus si mostra preoccupata che i pii esercizi siano sottoposti ad opportuna revisione, in modo tale che appaiano pervasi da ricchezza dottrinale, bellezza di forma, rispetto della tradizione ed insieme apertura alle istanze meritevoli del nostro tempo. Per inquadrare e facilitare tale compito, affidato alle Conferenze episcopali, diocesi, famiglie religiose, comunità dei fedeli (n. 24), Paolo VI formula alcuni principi e orientamenti pratici.

            In primo luogo è sottolineata l'importanza della nota trinitaria, cristologica ed ecclesiale nel culto della Vergine. La pietà mariana deve rispecchiare ed esprimere la relatività di Maria a Dio Padre, che l'ha scelta come Madre e cooperatrice del suo divin Figlio e nostro Redentore, colmandola senza misura del dono del suo Santo Spirito. Particolare accento è dedicato al nesso tra lo Spirito di Dio e la Vergine di Nazaret (nn. 26-27). Insieme alla prospettiva trinitaria e all’indissolubile vincolo che associa Maria alla persona e all'opera del Figlio, la pietà mariana deve manifestare in modo perspicuo la dimensione ecclesiale: essa «permetterà ai fedeli di riconoscere più prontamente la missione di Maria nel mistero della Chiesa» (n. 28).

            In secondo luogo, non senza novità di vedute particolarmente feconde, l’Esortazione sosta su quattro orientamenti da tener presenti nell’opera di revisione e nel creare eventuali nuove pratiche di pietà.

            Con l'orientamento biblico si chiede che la pietà mariana sia lievitata dalla Parola della Rivelazione. L'impronta biblica non può limitarsi all'uso di testi e simboli tratti dalla Scrittura, ma «richiede che dalla Bibbia prendano termini e ispirazione le formule di preghiera e le composizioni destinate al canto; ed esige, sopratutto, che il culto della Vergine sia permeato dei grandi temi del messaggio cristiano, affinché, mentre i fedeli venerano colei che è Sede della Sapienza, siano essi stessi illuminati dalla luce della divina Sapienza...» (n. 30).

            Trattando dell'orientamento liturgico, Paolo VI ricorda l'impegno di tradurre nella pratica le sagge parole di Sacrosanctum Concilium n. 13 sul rapporto "liturgia e pii esercizi". Non si tratta di disprezzare le devozioni, quanto di armonizzarle, sintonizzarle e subordinarle alle azioni liturgiche; neppure si tratta di sovrapporre o mescolare i pii esercizi con le celebrazioni liturgiche, prassi chiaramente da disapprovare: «Avviene talora che nella stessa celebrazione del sacrificio eucaristico vengano inseriti elementi propri di novene o altre pie pratiche, con il pericolo che il memoriale del Signore non costituisca il momento culminante dell'incontro della comunità cristiana, ma quasi occasione per qualche pratica devozionale» (n. 31).

            Significativo interesse deve prestarsi all'orientamento ecumenico: la pietà mariana non può misconoscere «l'ansia per la ricomposizione dell'unità dei cristiani» ed è pertanto chiamata ad assumere «un'impronta ecumenica» (nn. 32-33).

            Infine, quattro numeri (34-37) sono dedicati a promuovere l'orientamento antropologico, ossia «l'attenta considerazione anche delle acquisizioni sicure e comprovate delle scienze umane». Quanto scritto da Paolo VI conserva ancor oggi la sua efficacia: si noti ad esempio lo stimolo a riflettere sul rapporto tra la Vergine di Nazaret e la donna di oggi, chiamata in causa sia nell'ambito domestico che nel campo politico, sociale e culturale (n. 34). Sensibilità, intelligenza, lucidità contraddistinguono queste pagine, tese a far incontrare gli uomini e le donne di oggi col mistero dell'umile e alta più che creatura, come la loda Dante.

            La sollecitudine del Papa non dimentica, inoltre, di richiamare l'attenzione su deviazioni e atteggiamenti cultuali erronei: esagerazioni, vana credulità, pratiche puramente esterioriste, sterile sentimentalismo, «non devono esistere nel culto cattolico» (n. 38).

continua........


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 07/07/2004 16.06

Angelus Domini e Rosario

            Nella parte terza dell'Esortazione, Paolo VI offre delle indicazioni su due pii esercizi molto diffusi in Occidente: l'Angelus Domini (n. 41) e il Rosario (nn. 42-54). Sopratutto a quest'ultimo riservava una diffusa trattazione, per porne in risalto il valore, il significato, l'indole evangelica, la fecondità spirituale, la fisionomia particolare consegnataci dalla tradizione ecclesiale. Correvano tempi non facili per il rosario. L’argomento è stato ampiamente ripreso e rilanciato con sapienza da Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (2002), aprendo ulteriori prospettive alla contemplazione di Cristo con gli occhi e il cuore di Maria. E’ ancora viva l’eco dell’Anno del Rosario.

            Tra i vari aspetti, la Marialis cultus sostava sul rapporto tra liturgia e rosario: «Se in tempi non lontani poté sorgere nell’animo di alcuni il desiderio di vedere annoverato il rosario tra le espressioni liturgiche, ed in altri, per la preoccupazione di evitare errori pastorali del passato, un’ingiustificata disattenzione verso il medesimo rosario, oggi il problema si può facilmente risolvere alla luce dei principi della Costituzione Sacrosanctum Concilium: le celebrazioni liturgiche e il pio esercizio del rosario non si devono né contrapporre né equiparare. Ogni espressione di preghiera riesce tanto più feconda, quanto più conserva la sua vera natura e la fisionomia che le è propria. Riaffermando quindi il valore preminente delle azioni liturgiche, non sarà difficile riconoscere come il rosario sia un pio esercizio che si accorda facilmente con la sacra liturgia. Come la sacra liturgia, infatti, esso ha un’indole comunitaria, si nutre della Sacra Scrittura e gravita intorno al mistero di Cristo. Sia pure su piani di realtà essenzialmente diversi, l’anamnesi della liturgia e la memoria contemplativa del rosario hanno per oggetto i medesimi eventi salvifici compiuti da Cristo»(n. 48).

           

Valore teologico-pastorale del culto mariano

            Nella Conclusione (nn. 56-58), l’Esortazione si sofferma sul valore teologico e pastorale del culto della Vergine Maria, quasi a voler sintetizzare i motivi di fondo, nel culto cristiano, della pietà verso la Vergine e a far riecheggiare, in modo mirabile, l'amore che il popolo cristiano le ha incessantemente tributato nel corso dei secoli. Si veda, esemplarmente, la trasparenza del seguente passaggio: «La pietà della Chiesa verso la Vergine Maria è elemento intrinseco del culto cristiano. La venerazione che la Chiesa ha reso alla Madre di Dio in ogni luogo e in ogni tempo - dal saluto benedicente di Elisabetta (cf Lc 1,42-45) alle espressioni di lode e di supplica della nostra epoca - costituisce una validissima testimonianza che la norma di preghiera della Chiesa è un invito a ravvivare nelle coscienze la sua norma di fede. E, viceversa, la norma di fede della Chiesa richiede che, dappertutto, si sviluppi rigogliosa la sua norma di preghiera nei confronti della Madre di Cristo» (n. 56).

            Conoscere, celebrare e sperimentare la presenza viva di Maria e la sua missione nel popolo di Dio è formidabile fermento di efficacia pastorale per il rinnovamento del vivere in Cristo. «La pietà verso la Madre del Signore diviene per il fedele occasione di crescita nella grazia divina: scopo ultimo, questo, di ogni azione pastorale. Perché è impossibile onorare la Piena di grazia senza onorare in se stessi lo stato di grazia, cioè l'amicizia con Dio, la comunione con lui, l'inabitazione dello Spirito» (n. 57).

Un insegnamento da custodire

            Alla domanda che cosa è stato effettivamente recepito della Marialis cultus non esistono risposte univoche: la linea per una realistica risposta proviene dal confronto tra i principi-orientamenti lì enunciati e la concreta prassi delle nostre comunità.

            In questi trent’anni, dal punto di vista liturgico, ulteriori sviluppi si sono avuti con la pubblicazione delle Messe della Beata Vergine Maria: l'Introduzione, specie i nn. 12-18, costituisce un prolungamento di riflessione sul celebrare i misteri di Cristo con e come Maria; l’aver disposto le messe secondo i tempi dell'Anno liturgico è segno del naturale inserimento del ricordo di Maria nella dinamica sacramentale che scandisce il pellegrinaggio della Chiesa.

            Un significativo approfondimento esplicativo e propositivo, anche pratico, sulla memoria di Maria nella pietà liturgica, con attenzione pure alla pietà popolare, è stato offerto nella Lettera Orientamenti e proposte per la celebrazione dell'Anno mariano, pubblicata dalla Congregazione per il Culto Divino nel 1987. Del medesimo anno, illuminato dall’Enciclica Redemptoris Mater di Giovanni Paolo II, è l'Istruzione della Congregazione per le Chiese Orientali: L'enciclica "Redemptoris Mater" e le Chiese Orientali nell'Anno mariano. Il pensiero delle tradizioni d'Oriente, dà occasione di osservare che un fratello ortodosso non avrebbe difficoltà a sottoscrivere che «la pietà della Chiesa verso la Vergine Maria è elemento intrinseco del culto cristiano» (MC n. 56, espressione ripresa nel Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 971). Sarebbe probabilmente anche difficile oggi trovare qualche fratello protestante che dissenta in blocco sulle linee portanti della Marialis cultus.

            Se, a livello liturgico, la pietà ecclesiale verso Maria ha avuto il suo rinnovamento (vedi i libri liturgici, compreso la editio tertia del Missale Romanum), non mancano oggi indicazioni per un rinnovamento anche della pietà popolare in suo onore, esposte nel Direttorio su pietà popolare e liturgia, pubblicato dalla Congregazione per il Culto Divino nel 2002. Anche in questa rilevante materia la Marialis Cultus ha il merito di aver tracciato la strada.

            C'è chi dice che l'abbondante produzione di documenti magisteriali provochi inflazione, o chi sostiene l'idea che, dopo trent'anni, un documento sia ormai superato, o chi si accontenta di conoscere l’insegnamento pontificio solo attraverso le presentazioni che ne vengono fatte di seconda mano. Ritornare a meditare sulle sapienti ed elevate parole di Paolo VI non è solo rinfrescare la nostra conoscenza della figura di Maria nel mistero del culto cristiano, ma anche trarne rinnovate luci per un'esperienza viva di lei, raccogliendo in tal modo la voce del Concilio là dove «esorta tutti i figli della Chiesa, perché generosamente promuovano il culto, specialmente liturgico, verso la beata Vergine e abbiano in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso di lei» (LG 67). E' questa l'esortazione che Paolo VI avrebbe voluto «vedere dappertutto accolta senza riserve e tradotta in pratica con zelo» (n. 23).

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 09/07/2004 17.13
Stefano sta sputando tanto di quel veleno contro Maria in CE che sembra l'abbia mozzicato una vipera...ed è morta la vipera ovviamente...... I coogestori congolano...perchè credono d'aver trovato con Stefano...LA GALLINA DALLE UOVA D'ORO.....sembra istruito perchè spara nomi sui fatti cattolici ma in verità è anche presuntuoso dice "IO SO TUTTO", MA NON SA NULLA, MA HA LA PRESUNZIONE DI INSEGNARE......e scrive:
Pensa che la "signora di Fatima" profetizzò questo:
SU TUTTA L'UMANITÀ' CADRA' UN GRANDE CASTIGO, non oggi, e neppure domani, ma nella SECONDA META' DEL 
DEL VENTESIMO SECOLO.
 
quindi dal 1950 al 2000....sta di fatto che non è capitato NESSUN CASTIGO su TUTTA L'UMANITA' nel corso del XX secolo!!!
-Deuteronomio 18,22- Quando il profeta parlerà in nome del SIGNORE e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il SIGNORE non ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione; tu non lo temere.
Se ora uno gli dice che è IGNORANTE COME ......è offensivo?
No direi che più ignorante è proprio INQUIETO come direbbe s.Agostino ed anche in malafede..perchè il testo citato di Fatima CONTINUANAVA E DICEVA:
SE LA RUSSIA NON SI CONVERTIRA'......SE NON VERRANNO DENUNCIATI GLI INSEGNAMENTI FALSI DEL COMUNISMO...ALLORA CI SAREBBE STATO QUEL CASTIGO CHE NON è AVVENUTO......
Tuttavia poichè effettivamente la Russia in sè stessa prosegue con i suoi sbandamenti......dire che ilmondo non abbia castighi è da stolti.....non mi sembra che l'Aids sia una cosuccia da nulla.....in fondo è una malattia il cui contagio e divulgazione sono IL FRUTTO DELLE ABERRAZIONI di un certo insegnamento comunista come l'amore libero, divorzio, adulterio e così via.....
A meno che Stefano non immaginava di vedere una mano come dalla mitologia greca, uscire dal monte Olimpo e gettare giù saette...mi pare che un castigo c'è stato.....
L'Aids ha fatto la sua comparsa in Africa ai primi degli anni '50 e si è scoperta negli anni '70 ufficialmente......da allora sono morte milioni e milioni di persone, donne vecchi e bambini......
Ma tanto si sa...non c'è cosa peggiore di chi vede e fa finta di non vedere.....
Dio ti perdoni Stefano per ......

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 09/07/2004 19.27
Mio caro Stefano i tuoi insulti continueranno a scivolarmi sulle robuste spalle...... rimarrà sempre il fatto che sei ignorante nella materia che presuntuosamente e pretestuosamente intendi portare avanti.....lo dimostra il fatto che non rammenti che le apparizioni FURONO 13 e per noi contengono si diversi messaggi ma un unico scopo: CONVERSIONE E PREGHIERA.....tu continui ad estrapolare UN SOLO MESSAGGIO DI FATIMA ignorando tutto il resto...questa si chiama IGNORANZA  quando con un solo messaggio si vuole poi emettere un giudizio.....
e dice il caro Stefano:
 
La vecchia Tea, si permette di criticarmi su dvf, come al solito SENZA PERMESSO, copia e storce i miei interventi da qui, vediamo ora il testo del terzo segreto di Fatima:
Ascolta e ricorda bene ciò che ti dico:
Gli uomini devono divenire migliori. Essi devono implorare
la remissione dei peccati che hanno commesso e che continuano
a commettere.
Gli uomini non saranno mai migliori finchè Cristo non tornerà...ecco l'ingenuo ottimismo cattolico..in realtà il mondo andrà sempre peggio finchè andrà in completo dominio dell'anticristo

Tu mi domandi un segno miracoloso, affinchè tutti possano comprendere
le parole che per tuo mezzo, io rivolgo all'umanità.
Tu hai appena visto il miracolo. 
Si trattava del grande miracolo del Sole, 
Tutti l'hanno visto, credenti e non credenti, contadini e
cittadini, sapienti e giornalisti, laici e preti.

Ed ora proclama in Mio Nome: SU TUTTA L'UMANITÀ' CADRA' UN GRANDE 
CASTIGO, non oggi, e neppure domani, ma nella SECONDA META' DEL 
DEL VENTESIMO SECOLO. 
******
e il resto Stefano DOVE STA?............anche tu hai estrapolato un verso da Ireneo e nessuno t'ha detto nulla ed hai copiato l'intervento sulla reincarnazione perchè evidentemente non sai come andare avanti li nei dialoghi........ignori però la risposta che hai letto sull'Aids...se poi anche il fatto delle due Torri e dell'odio che ha condotto alla guerra in Iraq, delle stragi che ogni tanto avvengono.... per te non sono segni di castighi che provengono DAL NOSTRO COMPORTAMENTO INSANO cioè dalla non conversione......allora sei proprio cieco Stefano...UN GRANDE CASTIGO caro Stefano è la stessa chiusura di cuore e di mente che Dio stesso operò con il suo popolo perchè avevano RIFIUTATO LA RIVELAZIONE......la profezia di Gesù infatti dice che quando si convertiranno ALLO CADRA' IL VELO.........ma mischi Fatima con la Salette dove metà dei messaggi NON FURONO RICONOSCIUTI autentici...........
si....effettivamente con te è tempo perso non si può dialogare con chi ODIA ED HA IL CUORE INQUIETO.......questa volta faccio il tifo per le vipere che ti stiano alla larga onde prendersi un tuo mozzico velenoso.....
e che sia proprio laVergine, magari all'ultimo istante della tua vita, ad aprirti gli occhi..che se non vuoi credere, almeno non renderti vittima di odio.....

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 12/07/2004 11.43
quindi dal 1950 al 2000....sta di fatto che non è capitato NESSUN CASTIGO su TUTTA L'UMANITA' nel corso del XX secolo!!!

Nel mondo vi sono stati e vi sono tanti di quei mali, invece, che sembra che i quattro cavalieri dell'apocalisse si siano scatenati tutti insieme.
Solo se chiudiamo gli occhi non ci accorgiamo di quanto sia accaduto e sia accadendo.
Aprendo un giornale leggo alcuni dati sulla sola Africa:
15 guerre in corso
30 mila morti AL GIORNO
6000 morti AL GIORNO di sola AIDS per un totale di 12 milioni di morti dagli anni 80 in cui è scoppiata l'epidemia provocando:
13 milioni di ORFANI
11 mila contagiati AL GIORNO
250 milioni senza acqua
200 milioni di denutriti
13 milioni di PROFUGHI
Ma se consideriamo anche il resto del mondo vedremmo che i conflitti in corso sono stati e sono molto di più, i malati di AIDS raggiungono ora cifre da capogiro, intorno ai 40 milioni. Molti milioni di donne sono state ridotte in schiavitù e avviate alla prostituzione. Molti bambini, strappati alle famiglie e avviati al terrorismo e alla guerra.
Miglioni le piccole vittime innocenti dell'egoismo dei grandi
Innumerevoli disastri naturali che non hanno risparmiato nessun continente.
Mi fermo qui perchè altrimenti la lista sarebbe purtroppo ancora lunga e dolorosa.
Se tutto questo non rappresenta nessun castigo allora cosa è il castigo?

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 12/07/2004 12.26
Io non mi rifarei tanto all'AIDS, visto che nella storia dell'umanità si sono sempre verificate epidemie che hannodecimato intere popolazioni, quali la peste, il vaiolo, il colera, la Spagnola etc, così come da sempre sono avvenuti eventi meteorologici che hanno seminato morte e distruzione.
Anche le guerre e la fame ci sono sempre state, e in misura non indifferente.
Certo è che lo sfruttamento indiscriminato che l'uomo ha fatto e sta facendo della natura porta sicuramente a disequilibri ambientali che non mancheranno di avere effetti devastanti.
Io penso che le profezie indichino in genere una POTENZIALITA' IN ATTO, ma non necessariamente un evento certo, dato che il libero arbitrio dell'uomo può anche mutarlo o rallentarne l'esecuzione.
Non dimentichiamo neppure che le apparizioni condizionano spesso questi eventi alla conversione dei cuori.
Ora, non si può neppure negare che, pur con il persistere e anche l'acuirsi di tante brutture, non si siano verificate parallelamente anche molte conversioni, e non dimentichiamo neppure che sono sorti tanti gruppi che si sono dedicati alla preghiera tanto auspicata da Maria. Questi fatti potrebbero aver fatto sì che la Misericordia Divina abbia mitigato o sospeso temporaneamente gli eventi annunciati.
Dire che la Vergine ha toppato le previsioni significa non tener conto che accanto a queste ci sono sempre state anche esortazioni alla preghiera come mezzo per allontanarle.
Fraternamente
iyvan

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 13/07/2004 22.57
Questi fatti potrebbero aver fatto sì che la Misericordia Divina abbia mitigato o sospeso temporaneamente gli eventi annunciati.

Caro lyvan
E' certamente da tenere sempre presente il fatto biblico del profeta Giona, il quale fu mandato a dare un annuncio preciso e un termine preciso.
"fra quaranta giorni Ninive sarà distrutta"
Ma questo non avvenne perchè il SIgnore vide la loro penitenza e annullò l'annuncio che profeticamente Giona aveva fatto, e per la qual cosa Giona si rammaricò molto.
Non per questo Giona fu considerato mai un falso profeta. Quindi è vero quello che dicevi a proposito del fatto che una minaccia può essere modificata dal comportamento umano conseguente.
.
Resta comunque il fatto che l'AIDS è stato uno dei grandi mali che si è diffuso proprio dalla seconda metà del secolo XX e la causa è da imputare alla degradazione morale dell'uomo.
Che anche in altre epoche vi siano state epidemie e catastrofi è indubbio.
Non è da escludere tuttavia che anche quelle siano state dei castighi per una umaninità sempre bisognosa di correzione.
Non si può in ogni caso con tanta facilità liquidare la profezia di Fatima dicendo che non si è avverato quanto annunciato. SI è liberi dal credere o non credere ad una profezia perchè basta la Scrittura e il retto insegnamento della Chiesa, ma neppure è bene disprezzare le profezie perchè lo dice S.Paolo il quale raccomanda che i profeti devono essere sottoposti ai profeti.
Siccome la CHiesa è un popolo profetico e si è espresso favorevolmente su questa profezia, ritengo che essa vada accolta con apertura di mente e di cuore come un richiamo accorato alla conversione, e a saper fronteggiare le prove che potrebbero essere chieste ai credenti.
Con affetto

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Consiglia Elimina    Messaggio 22 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 01/12/2004 12.55

Problemi attuali di mariologia

di GIUSEPPE DAMINELLI

Le virtù teologali nella preghiera del Rosario

Le tre virtù teologali della fede, speranza e carità esprimono l’atteggiamento fondamentale della preghiera del Rosario.

La corona di cinque poste è ogni volta idealmente preceduta da un esordio attraverso il quale il credente si dispone alla recita del Santo Rosario, esprimendo la preghiera di ottenere quelle forze fondamentali dell’esistenza cristiana che la Chiesa chiama ‘virtù teologali’. Di queste San Paolo parla nella prima lettera ai Corinti dove le contrappone, come ciò che è propriamente importante, alle manifestazioni straordinarie dello Spirito Santo: "Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza, la carità, ma la più grande di esse è la carità" (1Cor 13, 13).

In esse si esplica la più grande forza dello Spirito e del cuore umano, ma la loro più profonda radice è in Dio. Sono maniere in cui si esprime nell’uomo la ‘virtù’, ossia la perfezione vivente di Dio: la sua santa veracità si fa fede, la sua volontà realizzante speranza; quanto alla carità, a cui Paolo dà il primato, essa è il modo con cui il cuore umano risponde a Colui "che ci ha amati per primo" (1Gv 4, 19).

Il Santo Rosario accresca in noi la fede

Quando Maria attraversò i monti per andare dalla cugina Elisabetta in cerca di una persona a cui poter parlare, questa, ripiena di Spirito Santo, ricevette la giovane parente con parole di amore e dì venerazione: "Beata te che hai creduto, perché si compiranno le cose dette dal Signore" (Lc 1, 45).

Il fatto unico avvenuto in Maria potrebbe farci credere che tutta la sua vita sia intessuta di eventi straordinari; ma con ciò sottovaluteremmo il vero significato profondo della sua esperienza.

La parola di Elisabetta ci chiarisce questa situazione con l’elogio alla sua fede; poiché tale fu la sua grandezza: l’aver creduto e l’essere rimasta fedele alla Parola del Signore fino al termine della sua vita.

La fede è veramente un’esperienza straordinaria. Infatti, non senza una precisa intenzione, il Vangelo racconta come l’Angelo stesso che portò l’annunzio a Maria, andò anche da Zaccaria, il quale, dopo averlo riconosciuto come il messaggero di Dio, pur tuttavia non ha accolto il suo messaggio, così che lo ha reso muto, "perché non aveva creduto alle sue parole" (Lc 1, 20).

Maria invece "ha creduto": si è inchinata davanti a Dio, Signore della storia, sicura che avrebbe mantenuto la sua parola, superando ogni possibilità della natura; ha percorso la via ignota per la quale Dio la chiamava.

Questa via l’ha condotta sempre più attraverso il mistero; perciò Maria di Nazareth ha potuto percorrerla solo con la fede. La fede è dunque il fondamento della nostra esistenza cristiana e si manifesta davanti alla Rivelazione di Dio; deriva anzi dalla stessa origine, poiché la forza nella quale Dio si manifesta a noi ci rende anche capaci di ascoltare la sua Parola e di restargli fedeli.

Non appena la fede vacilla, accade a noi ciò che accadde a Pietro sulle acque: affondiamo. Della fede abbiamo sempre più bisogno, poiché quanto più si avanza nella vita, tanto più occorre un fondamento solido e certo, perché ci rendiamo conto dei nostri limiti e delle nostre debolezze: perciò chiediamo al Signore che "accresca in noi la fede".

Il Santo Rosario fortifichi in noi la speranza

Elisabetta chiama beata la Vergine perché ha creduto, in quanto si sarebbero compiute le promesse annunciate dal Signore: sarebbe diventata Madre del Salvatore per la forza dello Spirito Santo, e in ciò avrebbe trovato il compimento della sua salvezza.

Non le è stato sempre facile sentirsene sicura: quando la Scrittura parla di Maria e di suo Figlio si sente sempre un grande amore, ma anche una certa distanza. La risposta del fanciullo dodicenne nel tempio (cfr. Lc 2, 49), le parole rivolte da Gesú alla Madre alle nozze di Cana (cfr. Gv 2, 4) e quelle con le quali lui risponde a coloro che gli riferiscono che la Madre è alla porta a cercarlo (cfr. Mc 3, 33), quello che dice alla donna che proclama beata sua Madre (cfr. Lc 2, 28) e la sua ultima volontà con la quale la affida al discepolo (cfr. Gv 19, 26): tutto questo lascia intendere qualcosa che, per così dire, allontana Gesù dalla madre, e ogni volta si intravede la possibilità che Maria si senta disorientata dalla condotta di Dio.

Al contrario, la fiducia della Vergine cresce sempre più: ella si lascia guidare dal Signore. Maria ha vissuto fidando interamente nella potenza di Dio, che è capace di portare tutto a buon fine attraverso ogni oscurità e contraddizione.

La speranza è fiducia nella potenza di Dio, poiché egli ci ha promesso che diventeremo uomini nuovi e che la creazione diverrà "un nuovo cielo ed una nuova terra" (Ap 21, 1).

A ciò sembra contraddire l’apparenza delle cose di questo mondo, le circostanze della vita, le opinioni della gente che ci sta intorno, le quotidiane esperienze della nostra limitatezza e del nostro peccato, tutto.

La speranza è il perseverare della fede contro l’evidenza; nonostante tutte le contraddizioni la nuova vita è in noi e Dio la porterà a compimento per quante difficoltà le si oppongano, purché noi fidiamo in Lui. Questo però è difficile, talvolta quasi impossibile. E perciò dobbiamo continuare a pregare che Dio ‘fortifichi in noi la speranza’.

Il Santo Rosario ravvivi in noi la carità

Quando la Sacra Scrittura parla della carità, non dobbiamo mai dimenticare che le sue parole sono di rivelazione. Non solamente essa ci ammaestra su ciò che è già familiare alla nostra natura, ma ci dà notizia di quanto non potremmo sapere da noi: la carità di cui parla ha origine in Dio.

L’Apostolo lo dice chiaramente: "In ciò sta la carità: non nel nostro amore per Dio, ma nell’amore che Egli ha avuto per noi, fino a mandarci il suo Figlio come propiziazione per i nostri peccati" (Gv 4, 10).

Queste parole ci sono così familiari, che non ci rendiamo più conto della loro grandezza. È facile capire che Dio desideri il nostro bene, ma che ci ami fino a darci suo Figlio, dunque se stesso, questo è pura rivelazione.

L’amore di Dio lo porta a sacrificarsi; e non per una oscura necessità, ma nell’assoluta libertà della sua eterna sovranità: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3, 16).

Il messaggio dell’Angelo a Maria era l’ordine di accogliere questo amore nel suo cuore e vivere di esso. In quell’ora è incominciato sulla terra l’Amore cristiano. La risposta che Maria ha dato al messaggio è un trascendimento di se stessa, in virtù della disposizione all’obbedienza: di qui è scaturita la sua felicità – vedi il gaudioso canto di lode che le sale alle labbra al saluto di Elisabetta (cfr. Lc 1, 46-55) – ; ma di qui è sorto anche il suo sacrificio permanente.

Sempre di nuovo la Vergine Maria doveva perfezionare, in Colui che per lei era l’uno e il tutto, la dedizione spontanea di Dio. Il Figlio, secondo la volontà del Padre, le è stato di continuo strappato in quella lontananza di cui abbiamo già parlato, fino all’ultima ora in cui non le è stato più concesso nemmeno d’essere sua madre, allorché Egli le disse: "Ecco tuo figlio" (Gv 19, 26-27).

Il senso della sua vita si è manifestato in questa accettazione, nel continuo persistere, nel crescere sempre più nell’amore. Quando si parla dell’amore per Dio, noi tendiamo inconsciamente a comprenderlo a modo nostro, come compimento e santificazione del nostro amore; in realtà è il compimento dell’amore di Dio, quando noi osserviamo i suoi comandamenti>> (cfr. 1Gv 5, 3).

L’amore rimane poi sempre obbedienza; solo che quest’obbedienza, che da principio era forzata, si fa sempre più libera e lieta.

Di qui sorge il vero significato della nostra esistenza: che in essa la volontà di Dio conti più della nostra propria. Le parole della lettera ai Romani ci fanno intravedere come ciò sia da intendere: "Io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né virtù, né cose attuali né future, né potestà, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’Amore di Dio in Cristo Gesù Signore Nostro" (Rm 8, 38-38).

È su questi parametri che nella preghiera del Santo Rosario, meditando i misteri di Cristo e l’intima partecipazione ad essi della Vergine Maria, è come se noi chiedessimo al Signore di accrescere in noi fede, fortificare la speranza e ravvivare la carità.

Giuseppe Daminelli

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/02/2005 11.33
Ritornata alla Casa del Padre, suor Lucia....i media stanno facendo quel che possono per ritornare sul Terzo Segreto.......... quanta pazienza che deve avere il Signore con noi!!
Leggevo un bellissimo commento stamani.....
" Nulla serve a colui che si rifiuta di credere. Credere è una conseguenza di quel lasciarsi andare verso la strada che Dio in qualche modo fa vedere. Sempre a seguire la morte di una persona se ne intravede la sua missione, se ne comprendono i misteri, tutto si svela, o quasi.
Sr. Lucia, durante le apparizioni da bambina, riceve dalla Vergine anche una profezia che la riguarada "tu non morirai, dovrai restare ancora MOLTO tempo, ma non preoccuparti io sarò con te..." Sempre secondo la profezia i due cuginetti muoiono, lei resta sola ad affrontare tutto il peso di un segreto grande che più che segreto, è il peso di una unione fra cielo e terra.
Da quel momento la vita di Lucia diventa una vita comune a tante ragazze che scelgono di consacrarsi al Signore.....una suora.....Suora di Clausura per giunta e non perchè come lingue maligne sostenevano che fosse stata obbligata, ma lei stessa passa da una vita attiva (era suora e stava con i bambini) ad una vita di clausura perchè "la gente continuamente, di giorno e di notte, la cercava per una consolazione".
La Clausura la protegge per molto tempo, ma solo dalle telecamenre, perchè nella sua quotidianit la Clausura le concederà di regolare il suo rapporto con gli altri. Ad orari studiati per non disturbare la quiete della Preghiera, riceverà per oltre 60 anni la gente, persone semplici e persone "importanti", insieme ad una consorella che a turno con le altre, sosterrà suor Lucia in questo rapporto quotidiano, fatto di lamenti, di pianti sinceri, di suppliche a Dio, di richieste di guarigioni, posti di lavoro da trovare, arti da guarire, coscienze da ripulire.
Arriva l'attentao al Papa, Giovanni Paolo II, nel 1980 il 13 Maggio, giorno delle apparizioni. Il Papa che fino ad allora non si era mai interessato a Fatima in termini di approfondimenti, rivela senza dubbio "La mano della Vergine ha deviato il proiettile". Inizia con Giovanni Paolo l'approfondimento di Fatima, è lo scoop: il Terzo Segreto di Fatima, cosa conterrà?
Ma il Papa scopre un particolare incontrando suor Lucia per la prima volta: l'Atto di Affidamento non era piaciuto perchè, dirà suor Lucia, disse la Vergine (le continuò ad apparire fino a dopo la diffusione del terzo segreto) che NON TUTTI I VESCOVI L'AVEVANO SOTTOSCRITTO COME PROGRAMMA PASTORALE. Come faceva a sapere questo particolare suor Lucia?
Il Papa approfitterà per il Giubileo del 2000 nella giornata dedicata a TUTTI I VESCOVI DELLA TERRA.....ripetendo ufficialmente e solennemente l'Affidamento, per l'occasione la Statuetta originale venerata a Fatima e che tiene incastonata nella corona il proiettile che ferì il Papa, viene portata a Roma. Suor Lucia conferma personalmente a Giovanni Paolo nella sua ultima visita al convento, che il Signore aveva accolto ora questo affidamento.
Da notare alcuni aspetti:
da quel 2000 la Chiesa sta vivendo una nuova seppur lenta primavera. Da quel 2000 si stanno registrando nuove vocazioni in leggero aumento, le parrocchie stanno riscoprendo la loro importanza. Ma soprattutto da quel 2000 sono scomparse le centinaia di contestazioni di molti vescovi verso anche la figura malandata del Papa del quale da più parti si chiedevano le dimissioni.
Sono cessate le contestazioni, assistiamo oggi ad una unità dei vescovi della Chiesa intera come mai si era veduto in passato. Anche la Chiesa americana ha cambiato atteggiamento, da ogni parte del mondo i vescovi si sono stretti come non mai attorno al loro vescovo, servo dei servi di Cristo.
Certo, segni insignificanti per chi non vede e non sa ascoltare, ma è un prodigio grande per chi vive dentro la Chiesa.
Suor Lucia giunge così al termine della sua missione.
Perchè la Madonna le aveva detto che sarebbe rimasta ancora a lungo sulla terra?
Nulla di eretico leggere in questo le parole che Gesù rivolge a Pietro, visto il legame che suor Lucia ha avuto con i Papi del suo tempo, le parole sono queste: "Quando sarai vecchio e stanco un altro ti cingerà i fianchi e ti condurrà dove tu non vuoi" è il martirio lento di suor Lucia la quale aveva chiesto alla Vergine di andare anche lei con i cuginetti, cioè di morire, ma la Vergine le rivela che la sua missione è un altra: dovrà testimoniare e garantire i fatti. Terminata la sua missione ora suor Lucia può riposare nella Pace eterna fra le braccia amorose di quello Sposo che liberamente scelse di abbracciare per tutta la vita senza mai lamentarsene, senza mai dare uno scandalo, ISTRUENDO LEI STESSA IL PAPA sui fatti, ma senza mai prevaricare sulle mille linguacce che si sono sollevate nel corso di questi ultimi tempi contro la sua testimonianza. Un giorno le chiesero un parere su di un articolo che tentava di smontare pezzo per pezzo la sua esperienza con i cuginetti, lei candidamente rispose: " Dobbiamo pregare immensamente per queste persone, sono quelle che rifiutando fanno soffrire maggiormente il Cuore di Gesù e fanno piangere la Madre. Se ci fosse dietro un bene maggiore, direi serenamente di essermi inventata tutto, ma non posso farlo, ho promesso a Gesù di essergli fedele fino alla fine, perchè me lo ha chiesto Lui, me lo ha chiesto sua Madre. Il progetto di Dio sull'umanità vale enormemente il patire per amore della Chiesa che lo custodisce e lo diffonde".
Suor Lucia è tornata così al Padre senza portarsi nessun segreto, ma offrendoci nella semplicità e fra le mura di un Convento la Verità sconcertante facendosi umilmente strada fra la stolta scienza dei sapienti, fra gli increduli, fra i semplici. Ci ha offerto la Verità su di un piatto d'argento. Qualcosa di simile è accaduto tanti anni fa ad una altra sua consorella claustrale sempre carmelitana: santa Teresa del Bambin Gesù ".
***********************

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 24 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 17/02/2005 10.32

“Fatima luogo speciale per i russi (otodossi o cattolici)”

Parla il Direttore per la comunicazone della Conferenza dei Vescovi della Russia

MADRID, mercoledì, 16 febbraio 2005 (ZENIT.org).- Il santuario di Fatima è un un “luogo molto speciale per la Russia, sia per i cattolici che per gli ortodossi, i quali sono convinti che Nostra Signora abbia contribuito a convertire il popolo russo”, ha affermato a ZENIT Victor Khroul, Direttore del Centro di Informazione della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Russia.

Khroul, nato in Bielorrusia, sposato e con tre figli, professore di giornalismo presso la Facoltà dell’Università Statale di Mosca ha spiegato: “Sebbene non abbia mai conosciuto personalmente suor Lucia, stimo molto la sua testimonianza il suo incoraggiamento al popolo russo, e le siamo molto grati poiché grazie a lei molte persone hanno pregato per decenni per la conversinoe della Russia”.

Il Direttore del settimanale russo cattolico “Svet Evangelia” (“La luce del Vangelo”) specifica che quando si tratta della “conversione della Russia” si deve intendere “il passaggio dalla non credenza alla fede cristiana” e non si deve confondere con l’essere o no cattolici.


 


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Da: Soprannome MSNCattolico2Inviato: 17/02/2005 22.58
salve a tutto il groups,
tra poco su rai uno,andra' in onda il programma porta a porta .il progremma riguardera' il segreto di suor Lucia e gli altri misteri che girano attorno alla  questioneFatima...E' presente l'arcivescovo di Genova,Sgarbi ed altre importanti personalita'.Non scrivo altro perche' sta ad iniziare.
Con affetto
Cattolico

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Da: nylusInviato: 18/02/2005 7.54
Il santuario di Fatima è un un “luogo molto speciale per la Russia, sia per i cattolici che per gli ortodossi, i quali sono convinti che Nostra Signora abbia contribuito a convertire il popolo russo”,
questa è una notizia che sinceramente non conoscevo:
il popolo russo si è convenrtito?
che vuol dire?
da dove lo si capisce?
è una buona notizia ma davvero non ne sapevo nulla.
Chi mi illumina?
Nylus

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Da: nylusInviato: 18/02/2005 7.59
Quanto a Fatima
non nascondo, anzi mi piace dirlo, che certi misteri affascinano e fa piacere parlarne e anche vedere i film che ad essi sono dedicati. Anche se per motivi di spettacolo sono poco riconducibili alle cose reali.
Di Fatima però mi è rimasta una cosa in mente che non collima.
Lucia ha avuto la visione dell'inferno.
Anime in pena tra le fiamme, lamentose tra sbuffi id fumo, corpi bruciati a volte neri a volte bronzei.
Come mai  ha avuto una visione dell'inferno così come lo si descrive, o descriveva sicuramente a quei tempi, ma che non è?
Nylus

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 18/02/2005 10.14
questa è una notizia che sinceramente non conoscevo:
il popolo russo si è convenrtito?
che vuol dire?
da dove lo si capisce?
è una buona notizia ma davvero non ne sapevo nulla.
Chi mi illumina?
..............
Se seguivi il Porta a Porta di ieri sera..finito all'una di notte (arg.) il card. Bertoni lo ha spiegato..........
NON  E' IL POPOLO...russo, attenzione, ma LA RUSSIA...intesa come ENTITA' POLITICA........
Il popolo russo E' SEMPRE STATO UN POPOLO CONVERTITO che porta in sè i semi di una devozione ed un culto mariano molto profondo.la storia Ortodossa e i santi cattolici ce ne danno amia prova........
I tre pastorelli NON CONOSCEVANO NEPPURE IL NOME di questa nazione tanto che alla domanda se fossero a conoscenza di che cosa fosse la Russia, risposero che "CREDEVAMO FOSSE UNA DONNA, MA NON ABBIAMO CAPITO A COSA E A CHI SI RIFERIVA LA VERGINE".......
Questa genuinità ed umiltà fece convincere ancor di più dell'onestà dei racconti dei tre bambini........
Dunque cosa voleva dire il messaggio esplicito alla RUSSIA?
NON intendeva il popolo MA LA POLITICA RUSSA...........non dimentichiamo che a chi disonestamente dice che le profezie non si sono avverate, la Russia ha invece seminato LE SUE IDEOLOGIE: L'ABORTO, IL DIVORZIO, L'EUTANASIA, IL NICHILISMO, L'OMOSESSUALITA'....SONO FRUTTI DI QUELLA PARTE COMUNISTA CHE NEGA DIO E PORTA L'UOMO A SOSTITUIRSI A LUI..........
La profezia si è dunque avverata.......... le persecuzioni CONTRO LA CHIESA IN TERMINI DI ETICA-MORALE SONO UNA ATTUALITA' CHE STIAMO VIVENDO, per esempio la fecondazione artificiale..........ed altro........
IL MAGISTERO SOCIALE DELLA CHIESA CHE E' NATO ANCHE PER CONTRAPPORSI ALLE TESI MARXISISTE VIENE OGGI SNOBBATO, CRITICATO, RIFIUTATO.........
L'errore che facciamo quando si parla di martiri e persecuzioni è quando le releghiamo solo AL SANGUE, AL FISICO UCCISO.dimenticando che nel termine biblico il martire è anche colui CHE SACRIFICA SE STESSO IN TERMINI DI VOLONTA', ETICA, TEOLOGIA ECC....... A VANTAGGIO DEL PROGETTO DI DIO.........in tal senso LA CHIESA E' DI FATTO PERSEGUITATA........
secondo messaggio Nylus chiede:
Di Fatima però mi è rimasta una cosa in mente che non collima.
Lucia ha avuto la visione dell'inferno.
Anime in pena tra le fiamme, lamentose tra sbuffi id fumo, corpi bruciati a volte neri a volte bronzei.
Come mai  ha avuto una visione dell'inferno così come lo si descrive, o descriveva sicuramente a quei tempi, ma che non è?
..............
Intanto.....chi ti ha detto che così NON E'?
Ne parlammo se ricordi......... L'INFERNO NESSUNO LO HA VISTO....... qualcosa ci ha dato di sapere Gesù nel racconto di LAZZARO E IL RICCO che invito a leggere.........
Cosa è avvenuto a Fatima? I TRE PASTORELLI VIDERO L'INFERNO......era quello che hanno descritto?
il card Bertoni ieri ha detto una cosa interessante:
" Normalmente ad un cristiano attento i PARTICOLARI DI UNA VISIONE SONO SEMPRE LETTI IN CHIAVE TEOLOGICA, cosa vuol dire? La durezza delle immagini che i tre pastorelli hanno veduto può sicuramente essere collegata AD UNA INTERPRETAZIONE DI QUESTO ALLONTANAMENTO DA DIO CHE ABBRUTTISCE, FA PAURA, METTE ANGOSCIA E TERRORE, UN LUOGO DOVE L'ANIMA CHE RIFIUTA DIO E' TRISTEMENTE COSCIENTE PER L'ETERNITA' DI QUESTO RIFIUTO."
La Vergine ha voluto DARE UNA PROVA CHE SE NON PREGHIAMO E NON FACCIAMO SACRIFICI PER I PECCATORI AFFINCHE' SI CONVERTANO, QUELLA è LA SORTE DI CHI RIFIUTA DIO.......
Aggiungere dell'altro non è da saggi perchè il messaggio centrale è PREGATE PER I PECCATORI: CONVERTITEVI E PREGATE, FATE PENITENZA...........
Fraternamente caterina

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Da: Soprannome MSN4783AceroInviato: 18/02/2005 10.25

Caro Nylus, tu dici:

"Di Fatima però mi è rimasta una cosa in mente che non collima. Lucia ha avuto la visione dell'inferno. Anime in pena tra le fiamme, lamentose tra sbuffi id fumo, corpi bruciati a volte neri a volte bronzei. Come mai ha avuto una visione dell'inferno così come lo si descrive, o descriveva sicuramente a quei tempi, ma che non è?"

Anche a Medjugorie la Santa Vergine ha portato due dei veggenti a vedere l'Inferno e la loro descrizione collima con quella di Suor Lucia.


Marco 9:43 Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile

Matteo 13:42 e li getteranno nella fornace del fuoco. Quivi sarà il pianto e lo stridor dei denti.

Questi sono solo due dei molti riferimenti contenuti nella Bibbia che parlano dell'Inferno.

Un caro saluito a tutti. Adriana


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 18/02/2005 10.39
Domanda rivolta al vescovo di Lisbona dopo i funerali di suor Lucia:
D: Tra Fatima e il Papa si è creato un legame speciale dopo che è stato svelato il terzo segreto...
R: «Certo, ma è un legame che esisteva anche prima. Non dobbiamo dimenticare che la figura del Papa è fondamentale anche nel secondo segreto: è al Santo Padre infatti che viene affidata la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria. E, come ha lasciato scritto suor Lucia nelle sue Memorie, anche la piccola Giacinta aveva avuto due visioni che riguardavano il Papa, insultato e preso a sassate mentre è inginocchiato a pregare la Vergine. Fatima è la coscienza viva dell'autorità suprema che esiste nella Chiesa cattolica».
***************
Il resto dell'intervista la trovate qui:
questa frase mi ha colpito molto........:  il Papa, insultato e preso a sassate mentre è inginocchiato a pregare la Vergine.........attraverso internet certamente le sassate sono altri strumenti.LE PAROLE (che uccide più di una spada dice la Bibbia) con l'uso della tastiera........non credo ci sia altro da aggiungere........
Fraternamente Caterina
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 18/02/2005 12.14

I testi di Suor Lucia costituiscono una testimonianza fondamentale per la Chiesa

Parla il Presidente della Commissione Scientifica del Congresso di Fatima

COIMBRA, giovedì, 17 febbraio 2005 (ZENIT.org).- Il vasto patrimonio documentale di suor Lucia non farà forse scoprire aspetti nuovi a livello di contenuto sul miracolo di Fatima, ma aiuterà a venire a conoscenza di elementi nuovi sulla vita della religiosa, come il fatto che abbia continuato ad avere apparizioni mariane anche negli anni successivi al 1917.

A pochi giorni dalla morte dell’ultima testimone delle apparizioni della Vergine del Rosario a tre pastorelli della cittadina portoghese di Fatima, padre Jacinto Farias, Presidente della Commissione Scientifica del Congresso di Fatima, ha affermato che i testi di suor Lucia sono una testimonianza fondamentale per la Chiesa.

“L’esperienza di suor Lucia è un’esperienza di continuità ed ella è stata fedele – ha detto il sacerdote all’agenzia portoghese “Ecclesia” –: penso che ciò che il futuro ci riserva sia uno sviluppo ancora più profondo”.

“Novità non ne dovremmo incontrare”, ha proseguito. “La ricchezza del messaggio di Fatima è di un’estrema semplicità, e allo stesso tempo dà grandi frutti a livello pastorale e teologico”.

Quanto agli scritti definiti “Fatima 1” e “Fatima 2”, testimonianze di suor Lucia scritte in periodi successivi della sua vita, secondo padre Farias si è verificata una “interiorizzazione” degli avvenimenti, “perché una bambina di dieci anni e una donna di 40 hanno una percezione diversa delle cose”, anche se c’è una continuità “in una rilettura interiore”.

Per il sacerdote l’evoluzione non dipende dalla congiuntura politica, nazionale ed internazionale, come più volte è stato affermato. Questo, infatti, presupporrebbe “un’estrema preparazione intellettuale di suor Lucia per seguire questi avvenimenti e farne una lettura critica, il che non mi sembra verosimile”.

“Nella questione concreta del messaggio di Fatima con l’ateismo militante del marxismo e del materialismo dialettico, ci sono documenti in cui si dice che suor Lucia pensava che la Russia fosse una donna o una persona della quale era richiesta la conversione. C’era un messaggio che oltrepassava la consapevolezza della stessa veggente”, ha spiegato.

Il fatto che ora il messaggio sia stato contestualizzato e che nel quadro del cattolicesimo si sia stabilita una serie di rapporti e di interpretazioni nel senso di una strategia pastorale è per padre Farias “perfettamente legittimo”. “Lo stesso cardinal Cerejeira diceva che non è stata la Chiesa ad imporre Fatima, ma Fatima ad imporsi alla Chiesa”, ha ricordato citando l’ex cardinal patriarca di Lisbona.

E’ stato solo a partire dagli anni ‘30, del resto, che la Chiesa ha riconosciuto il miracolo di Fatima, “in virtù della massiccia adesione popolare non solo in Portogallo, ma in tutto il mondo”.

Circa il fatto che suor Lucia possa essere considerata un simbolo nazionale, per padre Farias “dipende dalla prospettiva dalla quale si considera la questione”, ma secondo lui è Fatima ad essere un simbolo, “perché è un riferimento per il Portogallo”.

Non a caso, il Paese iberico è conosciuto come lo Stato delle tre “F”: Futebol (il calcio, sport molto seguito), Fado (il canto tipico portoghese) e, appunto, Fatima. Questi tre elementi “sono esempi di tre tradizioni diverse – sportiva, culturale e religiosa – che mostrano la nostra identità”, ha aggiunto il sacerdote.

Quanto all’analisi del messaggio di Fatima, si è ormai “sul piano dell’ermeneutica”, perché “l’analisi storica è chiusa”.

“E’ necessario fare ancora un’analisi teologica, approfittare del potenziale latente nel contenuto del segreto”, ha continuato.

“Francisco all’inizio non sentiva né vedeva, Jacinta vedeva e sentiva, ma non parlava – ha quindi affermato padre Farias riferendosi agli altri due pastorelli ai quali la Vergine apparve a Fatima –. Lucia era la voce, la protagonista, per cui la sua spiritualità sarà sempre all’interno di queste esperienze”.

Dopo la morte dell’ultima testimone delle apparizioni mariane, ha concluso il sacerdote, dal punto di vista teologico non ci saranno “grandi novità”, ma probabilmente Fatima avrà un maggiore sviluppo “in termini della sua irradiazione spirituale e pastorale”.


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Da: Soprannome MSNORTODOSSO1Inviato: 18/02/2005 16.33
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Da: Soprannome MSN°ClaudioInviato: 18/02/2005 16.40
X Ortodosso
se vuoi condividere la tua fede ortodossa bene. Questo è un thread che riguarda Fatima e non gli UFO, attieniti al regolamento.
Pace e Bene
Claudio

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Da: Soprannome MSNSoloGesùSalvaInviato: 18/02/2005 23.47
Pace  da Michele.
Da fratelli evangelici mi è stata posta una domanda: cosa ne penso di fatima, ho dato la risposta che viene, a voi cattolici chiedo allora, come mi aiuterste a capire se esiste un messaggio di unità?
Intanto io sono simpatizzante della chiesa luterana, poi seguo il suggerimento di Paolo: < siate unanimi nel parlare, che non vi siano divisioni fra di voi...> 1Cor.1:10, poi non ho voglia di muovere guerra ai fratelli che credono Gesù venuto nella carne, cerco di trovare qualcosa che ci tnga uniti nel nome di Gesù Cristo.
Sulle apparizioni a fatima ti posso parlare da cristiano e da colui che partecipa delle notizie che sente dai media.
Come cristiano di debbo dire che da due mesi sto ristudiando la questione mariana meditando il Magnificat di Lutero dove la chiama < Madre di Dio > e sto cercando di capire come e quando e perchè oggi noi che ci diciamo cristiani non la riconosciamo Madre di Dio, ma solo madre di Gesù come se Gesù non sarebbe Dio.
Sto leggendo molte testimonianza su fatima per capire quello che altri ci provano. Pero ra veramente sono indifferente ai fatti, ma interessanto ai frutti che fa.
Come persona che ascolta le notizie dai media credo che la strumentalizzano molto.
Se esistesse veramente sotto un messaggio dal Cielo, dalle notizie dei media per me viene tutto offuscato.
Alla fine per questo sono perplesso, non accetto ancora fatima come messaggi dal cielo ma non ho elementi per fargli io una guerra.
DTB
Pace

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Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 19/02/2005 3.34
La Pace di Cristo!
Stendendo un velo pietoso  su quelle che Pergamena nel Messaggio numero 28 considera frutti di quella parte comunista che nega Dio e porta l'uomo a sostituirsi a lui, vorrei dare una risposta sul problema della visione dell'inferno.
Ma prima di tutto, è necessario precisare che:
- l'aborto era conosciuto e praticato già nella società greca ben prima che Ippocrate lo vietasse ai medici della sua scuola (e ricordo che il giuramento di Ippocrate è stato vincolate nei secoli successivi e non nella usa epoca).
- il divorzio è diventato norma civile moderna per la prima volta nel Codice Civile Napoleonico, primi anni del 1800, quando ancora il buon (si fa per dire ) vecchio Marx non era ancora neanche stato concepito, e comunque restava possibile come norma religiosa già dalla Riforma Protestante.
- L'eutanasia come fatto moralmente lecito è stata una propaganda nazista che ha addirittura prodotto film  e romanzi che tendevano a presentarla come un fatto di misericordia, prima di applicarla indiscriminatamente a tutti i malati mentali (un po' di storia in più e di ideologia in meno farebbe bene)
- il Nichilismo, se si sapesse cosa significa veramente questa parola, ha poco a che vedere con il comunismo. Ah, e Nietsche, che in genere è considerato il primo michilista (da studente di filosofia, su questa cosa avrei i miei dubbi) è stato per decenni tacciato di nazismo e non di comunismo (in realtà oggi si sa che fu la sorella ad essere una pazza nazista e a dipingere suo fratello tale).
- L'omosessualità è stata perseguitata dai sovietici con i Gulag, al pari di quanto fatto dai nazisti nei campi di sterminio (gli omosessuali portavano come segno distintivo un triangolo rosa sopra le camicie).
Ed ancora oggi l'omosessualità è reato in Cina, Vietnam  ed a Cuba, le tre principali dittature comuniste ancora in piedi. In Cina si rischia anche la castrazione chimica (dunque, oltre alla storia, serve anche più informazione sulle leggi degli stati comunisti contemporanei e meno ideologia).
MA questa voleva solo essere una parentesi (Caterina, per favore non replicare a quanto su scritto, so che agivi in perfetta buona fede, ed io ho voluto solo precisare alcune cose sull'origine di quei mali che tu fai risalire al comunismo... poi hai tutte le ragioni di questo mondo, quindi pensiamo alle cose serie e non alle polemiche, concentriamoci sulle rivelazioni di fatima).
     
Arrivo ora al problema della visione dell'Inferno.
Per capire bene il signficato di queste descrizioni derivanti da una rivelazione privata, consiglio la lettura del Capitolo 2 del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Citando san Giovanni della Croce esso afferma: "Dal momento in cui ci ha donato il Figlio suo, che è l sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola, e non ha più nulla da dire" (CCC 65)
Questo ci fa capire che quanto detto sull'inferno non è una nuova "rivelazione di particolari" offertaci da Dio per mezzo di Maria o altri Santi ... il messaggio delle rivelazioni private è sempre simbolico e non va letto tanto nella letterarietà di ciò che si vede, ma nel significato, messaggio che vuole portare.
Ancora d'aiuto può essere il primo capoverso di CCC 67: "Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate private, alcune dell quali sono state riconosciute dall'autorità della Chiesa [come quella di Fatima ndIreneo]. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede [dunque nessun dogma o verità proclamata in modo definito può basarsi su una rivelazione privata, ma solo su quella Pubblica, che è La Sacra Scrittura e la lettura di essa fatta dai Padri ndIreneo].
Il loro ruolo non è quello di migliorare o di completare la Rivelazione definitva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica.
Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Crosto o dei suoi santi alla CHiesa."
Così, ciò che importa delle visioni di fatima non è COME SIA L'INFERNO.
Se Dio avesse voluto rivelarcelo, ce lo avrebbe descritto punto per punto nella Sacra Scrittura.
Occorre guardare al Magistero della Chiesa, che ha parlato di Fatima per capire cosa sia veramente il suo messaggio, quale quella verità che tra tanti simboli e visioni ci può giungere per aiutarci a vivere meglio la fede cristiana.
Così, la visione dell'inferno pieno di dannati che bruciano nelle fiamme, più che un FATTO è da considerarsi UNA PROSPETTIVA, del tipo di quella di Gesù che nel vangelo, parlando alle folle diceva "Vi rocordate di quelli che morirono sotto la torre ... ebbene io vi dico che, se non vi convertirete, morirete tutti allo stesso modo".
Certo Gesù non voleva dire che chi non si convertiva sarebbe morto schiacciato da una torre ... così penso che le visioni, non solo di Fatima, ma anche quelle avuto da Teresa D'Avila, Margherita Maria Alacoque e altri santi sull'inferno stiano appunto a ricordarci la responsabilità che abbiamo nei riguardi del nostro destino e che, "se non ci convertiremo, moriremo tutti allo stesso modo".
Spero di poter essere stato d'aiuto ed interesse prima di tutto a Nylus e poi a tutto il Gruppo.
Ireneo 

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Da: quovadisInviato: 19/02/2005 9.09

Un caro saluto.

Non ho ben compreso quando parli di "Prospettiva" , vuoi dire che l'Inferno è una prospettiva ( una minaccia ?) o una realtà attuale e presente ? Abbiamo più volte nei forum affrontato la questione dell'Inferno vuoto  e della conclusione di alcuni teologi che tutto sommato manipolando la Misericordia lo svuotano e lo spengono . Io penso sempre che la Dannazione sia un dato oggettivo e che molti di quelli che ci hanno preceduto , che hanno rifiutato la Misericordia, vi siano . La Madre, che è la prima Catechista, si limita a ricordarlo . Come pure non va escluso il Castigo divino perchè molte volte le Guerre , i Terremoti , le Epidemie sono castighi , perchè Dio è buono e quindi non è indifferente e quindi castiga pure quando si rifiutano i suoi doni ad iniziare dal perdono e dalla conversione.

Pace a tutti Quovadis


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Consiglia Elimina    Messaggio 37 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 10.12
Stendendo un velo pietoso  su quelle che Pergamena nel Messaggio numero 28 considera frutti di quella parte comunista che nega Dio e porta l'uomo a sostituirsi a lui,
..............
Caro Ireneo stai stendendo un velo pietoso su diversi teologi cattolici che hanno interpretato i fatti di Fatima............prenditela con loro visto che a soli 24 anni hai la presunzione di essere più saggio di loro............
Ma prima di tutto, è necessario precisare che:
- l'aborto era conosciuto e praticato già nella società greca ben prima che Ippocrate lo vietasse ai medici della sua scuola (e ricordo che il giuramento di Ippocrate è stato vincolate nei secoli successivi e non nella usa epoca).
RISPONDO:  ANCHE LA PEDOFILIA ERA NON SOLO RICONOSCIUTA MA LEGALIZZATA.........io parlavo di una cultura A LIVELLO SOCIALE come non c'era mai stata prima in passato..a meno che tu non mi trovi UNA LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO COME LEGGE DELLO STATO...........
- il divorzio è diventato norma civile moderna per la prima volta nel Codice Civile Napoleonico, primi anni del 1800, quando ancora il buon (si fa per dire ) vecchio Marx non era ancora neanche stato concepito, e comunque restava possibile come norma religiosa già dalla Riforma Protestante.
RISPONDO: il divorzio concepito dal comunismo è ben altra cosa caro Ireneo.........il Comunismo NON CONCEPISCE IL VALORE DELLA FAMIGLIA........ nel forum sul comunismo dove non hai aggiunto altro c'è tanto di prova dallo Statuto del comunismo ITALIANO...rileggetelo......
- L'eutanasia come fatto moralmente lecito è stata una propaganda nazista che ha addirittura prodotto film  e romanzi che tendevano a presentarla come un fatto di misericordia, prima di applicarla indiscriminatamente a tutti i malati mentali (un po' di storia in più e di ideologia in meno farebbe bene)
RISPONDO:  il nazismo non dimenticarti che si chiama NAZIONAL-SOCIALISMO..........
- il Nichilismo, se si sapesse cosa significa veramente questa parola, ha poco a che vedere con il comunismo. Ah, e Nietsche, che in genere è considerato il primo michilista (da studente di filosofia, su questa cosa avrei i miei dubbi) è stato per decenni tacciato di nazismo e non di comunismo (in realtà oggi si sa che fu la sorella ad essere una pazza nazista e a dipingere suo fratello tale).
RISPONDO:  Leggiti il libro di Giovanni Paolo II al capitolo NICHILISMO..........
- L'omosessualità è stata perseguitata dai sovietici con i Gulag, al pari di quanto fatto dai nazisti nei campi di sterminio (gli omosessuali portavano come segno distintivo un triangolo rosa sopra le camicie).
Ed ancora oggi l'omosessualità è reato in Cina, Vietnam  ed a Cuba, le tre principali dittature comuniste ancora in piedi. In Cina si rischia anche la castrazione chimica (dunque, oltre alla storia, serve anche più informazione sulle leggi degli stati comunisti contemporanei e meno ideologia).
RISPONDO: nazismo= NAZIONALSOCIALISMO..non dimenticarlo...... oggi è sempre LA SINISTRA CHE STA SOSTENENDO L'OMOSESSUALITA'.........e soprattutto il diritto ad essere riconosciuti una coppia........a tutti gli effetti..........
...............
Se vuoi replicare ti chiedo solo di FARE UN COPIA INCOLLA IN UN ALTRO FORUM.............e di non proseguire qui........
Ringrazio Quovadis per le dovute spiegazioni e richieste..............
Credo che il termine di PROSPETTIVA  vada inteso come leggiamo nella parabola del Ricco Epulone e di Lazzaro..........
Fraternamente Caterina

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Da: Crociato2Inviato: 19/02/2005 11.11
Buon giorno a tutti.
Michele ha chiesto:
a voi cattolici chiedo allora, come mi aiuterste a capire se esiste un messaggio di unità?
Francamente mi ha deluso la risposta di Ireneo incentrata sulla sterilità di quel che dice. Mi astengo come richiesto dal regolamento del resto ho già aperto un forum per chiarire il mio disappunto su ciò che Ireneo ha detto.
Vengo ala tua domanda Michele sperando di poterti aiutare.
Abbiamo da Fatima tre componenti di unità non solo principalmente fra noi cristiani, ma anche con gli altri, essi sono:
- Conversione
- Pentinza e Preghiera
- Pregare per la conversione degli altri.
Come vedi questo programma di Fatima, ma anche di Lourdes lo possiamo accogliere tutti anche senza dover credere per forza ai fatti che sono avvenuti.
A riguardo ti suggerisco un approfondimento anche della Milizia dell'Imaccolata di san Massimiliano Kolbe, senza lasciarti spaventare dal termine "Immacolata" ma guardando ai contenuti del programma di catechesi e di preghiera.
Solo così potrai capire che i cattolici non adorano Maria, non la metto sopra Dio, ma con Maria cerchiamo di andare verso Gesù.
Auguri di cuore per i tuoi approfondimenti.
by,  Luca
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Consiglia Elimina    Messaggio 39 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNSoloGesùSalvaInviato: 19/02/2005 12.19
Pace al fratello Luca da Michele.
Ti ringrazio per le brevi e buone parole che mi hai spiegato, ci penserò su, ma se qui avete intanto un programma catechistico di questa immacolata concezione come associazione di preghiera, ti sarò grato perchè così tenterò di approfondire personalmente.
Pace

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Consiglia Elimina    Messaggio 40 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNLeonardo5479Inviato: 19/02/2005 12.28
E' buffo notare come coloro che criticano così aspramente le apparizioni riconosciute dalla Chiesa Cattolica, msenza neppure sapere di cosa parlano, siano stati invece prontissimi a difendere  un pastore guaritore ( quello smascherato da Striscia) che invece si era da subito rivelato un impostore.
La Pace
Leo

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Consiglia Elimina    Messaggio 41 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNRoy-Bean1Inviato: 19/02/2005 12.31
Almeno le apparizioni di fatima hanno avuto un lungo processo di analisi....

Rispondi
Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 42 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 19/02/2005 15.27
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Consiglia Elimina    Messaggio 43 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 19/02/2005 15.30
CHIEDO SCUSA
La Pace di Cristo!
Cara Caterina, ho fatto un errore, al posto di aprire un altra discussione ho inserito qui il mio post.
Non sono bravo con Internet e chiedo scusa.
Fai ciò che credi meglio con quanto scritto
Ireneo

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 44 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 15.54
Scusa Ireneo ma il Regolamento è per tutti, avevo detto di aprire un nuovo forum.....fallo........grazie.....questo è per commentare Fatima.......
Fraternamente Caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 45 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 15.58
Scuse accettate Ireneo...nulla di male.............
Piuttosto.se puoi, dai una risposta anche tu a Michele alias soloGesùsalva..........
Fraternamente caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 46 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 16.19
Incredibile................a questo quadro......
Vengo ala tua domanda Michele sperando di poterti aiutare.
Abbiamo da Fatima tre componenti di unità non solo principalmente fra noi cristiani, ma anche con gli altri, essi sono:
- Conversione
- Pentinza e Preghiera
- Pregare per la conversione degli altri.
............
Un cristiano evangelico risponde:
Questo non è scritturale, leggi cosa rispose Abrahamo a quel ricco che era all'inferno e gli chiedeva di mandare Lazzaro ad avvertire i suoi fratelli:
Abrahamo rispose: "Hanno Mosè e i profeti, ascoltino quelli".
Quello disse: "No, padre Abrahamo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno".
Allora egli gli disse: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti"». - Luca 16:29-31
.................
 Signore mio..davvero questi sono i nuovi evangelizzatori???
- Conversione
- Pentinza e Preghiera
- Pregare per la conversione degli altri.
............
NON SONO SCRITTURALI?????
NO COMMENT...SOLO PREGARE............
Rispondi
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Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 19/02/2005 16.37
La Pace di Cristo!
Cara Caterina, ti prometto una risposta per domani.
Ma hai cancellato definitivamente il mio messaggio? Mica me lo ricordo e non ho tempo di riscriverlo, ti prego, dato che sei l'unica in possesso ora del mess, non puoi inserirlo tu da un altra parte, o almeno farmi capire la tua risposta a quanto scritto.
Se prprio non ti va, almeno rendimi il testo ... conosci la mia mail,
Ireneo

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 48 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 19/02/2005 16.56
La Pace di Cristo!
1) Crociato, le precisazioni sono un po' come le tautologie, non volevo dire nulla di nuovo ma solo precisare. Dunque la sterilità non è sempre una virtù negativa, l'imprtante è che non abbia detto cose false (e non ne ho dette).
Comunque: ti sei fermato alla prima parte del mio post? Che ne pensi della seconda?
Per il resto, ho risposto al forum da te aperto e spero che finalmente sia chiaro che non sono comunista nè aspirante tale.
2) A quovadis. Prima di tutto l'ipotesi dell'inferno vuoto non è solo di teologi che manipolano la misericordia. Ma è un tema presente in molti padri orientali dei primi secoli ed in molte omelie sul Sabato Santo pervenuteci anonime.
Per chi volesse approfondire consiglio:
Sabino Chialà, monaco di Bose, "Discese agli Inferi", Edizioni Qiqajon, Magnano (BI) 2000.
Un libro brevissimo (75 pagine formato tascabile) ma esaurientissimo sull'ipotesi dei padri per quanto riguarda l'inferno vuoto/svuotato dal Signore Gesù.
Comunque, quando io parlavo di prospettiva non mi riferivo tanto all'Inferno in sè, ma all'immaginazione delle sue pene.
Il fatto che sia apparto a Lucia come un fuco in cui abbrustolivano i reprobi è un immagine che nulla ci dice di come sia veramente l'inferno, solo un'orribile prospettiva di dolore per la perdita della salvezza. Tutto qua, non volevo arrivare ad altro nè (Dio me ne scampi) affermare una inesistesta di fatto dell'inferno.
3) Non ho esattamente capito la domanda di SoloGesùsalva ... e dunque non so rispondere. Mi puoi chiarire la cosa, Caterina?
Ok, per il momento è tutto,
Ireneo

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Da: Soprannome MSN4783AceroInviato: 19/02/2005 17.17

E' un errore gravissimo pensare che l'inferno sia vuoto o svuotato. Non sappiamo chi c'è,ma sappiamo che non è dio che manda all'inferno,ma è l'uomo che sceglie la dannazione con il suo comportamento e con l'impenitenza finale.

Pace e bene. Adriana


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 17.24
Ireneo....ti pare che cestino definitivamente i tuoi messaggi?? MAI!!
MA ..era politico e non c'entrava nulla..........
la domanda di soloGesùsalva che è Michele io la interpreto così:
esiste dai fatti di Fatima un messaggio di unità fra tutti i cristiani?
(Michè se ho capito male correggimi)
Fraternamente caterina............
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08/12/2009 17:42
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 17.32
Prima di tutto l'ipotesi dell'inferno vuoto non è solo di teologi che manipolano la misericordia. Ma è un tema presente in molti padri orientali dei primi secoli ed in molte omelie sul Sabato Santo pervenuteci anonime
.............
attento Ireneo..questa affermazione è quella secondo cui, appunto per la Chiesa Ortodossa NON ESISTE IL PURGATORIO..perchè per mezzo dell'Eucarestia le anime DALL'INFERNO ESCONO E SI SALVANO...........questa tesi avvalorata al Conc. di Firenze insieme alla questione del Filloque completò lo scisma..... naturalmente ho abbreviato all'esssenziale.......
L'INFERNO ESISTE ED E' ABITATO........innanzi tutto dai demoni.........seconda cosa anche da chi ha rifiutato Dio solo che noi, giustamente NON LO SAPPIAMO........
A tal proposito ti suggerisco di farti una chiacchierata con padre Amorth.......è molto più istruttivo di 10 teologi impazziti............
Fraternamente caterina
(l'Espresso) P. Amorth: ”Se nel diavolo non si crede più, lui è contentissimo”
Data: Venerdì, 09 luglio @ 07:00:00 CEST
Argomento: Pubblicazioni


Dalle messe nere alla black metal: l’ultima tentazione di Satana

Culti infernali, droga, delitti: il satanismo giovanile miete vittime in Italia. Le sue organizzazioni e la sua subcultura. Gli esorcismi del papa e l’opinione di un esorcista famoso, padre Gabriele Amorth

di Sandro Magister



 ROMA – Fabio, 16 anni, si era messo con le Bestie di Satana, si imbucava a Milano nelle birrerie dark dietro Porta Romana, cantava black metal nel Circus of Satanis e sul suo diario scriveva che “risorgeranno gli antichi con a capo il signore delle tenebre”.

Invece, da una fossa nei boschi di Somma Lombardo, è uscito il suo corpo martoriato, accanto a quello di Chiara, 19 anni, anche lei del gruppo. Quando scomparvero era il 17 gennaio 1998. Ci sono voluti più di sei anni e un’altra ragazza, Mariangela, uccisa con una pistolettata e un badile lo scorso 24 gennaio, e altre quattro morti sospette, e la cattura di Andrea con la sua confessione, e poi quella di Nicola e Pietro e Mario ed Elisabetta, perché si scoperchiasse l’inferno.

Satana è tornato. Ma a modo suo c’è sempre stato. Il 6 giugno 2000 è stata un’altra delle sue giornate più nere ed ambigue, in Italia. A Chiavenna tre ragazzine tra i 16 e i 17 anni, Ambra, Veronica e Milena, con tanta voglia di rompere la noia, infatuate dalle canzoni di Marilyn Manson e attratte da satanismi alla moda, tendono un agguato alla suora più benvoluta del paese, suor Maria Laura Mainetti, e l’uccidono con diciannove coltellate: per sbaglio una in più della regola che dice sei più sei più sei, il numero simbolo del principe delle tenebre.

Lo stesso giorno, a Modena, il tribunale commina da due a quattordici anni di carcere a quindici uomini della Bassa Padana per riti satanici con violenze a bambini. Un prete, don Giorgio Govoni, amatissimo dai suoi parrocchiani, era anche lui tra gli accusati, ma era morto d’infarto poco dopo l’arringa del pubblico ministero. L’anno seguente, la corte d’appello di Bologna l’avrebbe totalmente scagionato. Caduta a pezzi la montatura dei riti satanici di gruppo, s’era accertato che il solo vero delitto erano le violenze ad alcuni bambini commesse da sette dei condannati, non nei cimiteri ma in casa e in famiglia.

Satana è il principe dell’inganno. Anche quando compare, non sai mai se è autentico. Charles Manson, uno dei più celebri suoi adoratori, l’uomo che nel 1969 uccise l’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, tirò in mezzo Satana solo dopo il delitto, per magnificare col suo marchio la strage. E in effetti il suo processo ottenne un memorabile trionfo sui media.

Un altro caso d’intreccio tra verità e propaganda è quello di Marco Dimitri, fondatore e capo, a Bologna, dei Bambini di Satana. Richiamandosi come a proprio maestro al mago inglese Aleister Crowley, sedicente “uomo più perverso del mondo”, Dimitri esalta un Satana simbolico più che personale: “denaro, orgasmo, musica, lesbismo e tradimento”. I suoi riti si svolgono tra casolari diroccati e appartamenti di città, con tende nere, teschi e figure diaboliche. I suoi adepti ricevono il marchio di sangue, col 666 della Grande Bestia. Il sesso sfrenato è la regola, incesto compreso. Nel 1992 i carabinieri fanno irruzione nel pieno di un rito. Processo, assoluzione, pubblicità. Dimitri diventa ospite richiestissimo nei talk shaw televisivi: in Italia è l’unico satanista dichiarato e pubblico, i suoi adepti balzano da un paio di dozzine a duecento. Ma è anche più osservato di prima. Nel 1996 è denunciato per atti di violenza carnale su una donna e un bambino, e per sacrifici umani. È arrestato, processato e assolto per questi delitti, ma subisce una condanna per evasione fiscale: faceva pagare per assistere ai suoi riti, e intascava senza dare la ricevuta. Nel 1999 altra perquisizione poliziesca. Dimitri accusa i circoli cattolici attivi contro le sette di perseguitarlo ingiustamente, e scendono in campo in sua difesa gli anonimi libertari bolognesi che si firmano Luther Blisset. Oggi i suoi Bambini di Satana sono pur sempre il gruppo satanista più organizzato e folto d’Italia, ma gli adepti sono scesi a meno di cinquanta. La pubblicità ha giocato per lui a doppio taglio, più contro che a favore.

C’è un satanismo alto e uno basso. Il primo è organizzato con sedi, pubblicazioni e giornali. In Italia, oltre alla setta di Dimitri, ci sono due Chiese di Satana tra loro scismatiche e un pugno di gruppuscoli minori. In tutto con poco più di duecento affiliati, che nel mondo intero diventano un migliaio. È il satanismo più elaborato, ma anche il più controllabile. È quello che passa nei libri di storia, a cominciare dai suoi esordi alla corte del Re Sole, a metà del Seicento. Fu un’aristocratica parigina, Catherine La Voisin, a inventare le messe nere, perversa parodia della messa cattolica, con esercizi di sesso e sacrifici di bambini sull’altare. Stroncò tutto il gelido capo di polizia di Luigi XIV, Nicholas de la Reynie.

Un secolo dopo entrarono in scena i vampiri, con la Chiesa cattolica in testa agli scettici. A metà del Settecento, mentre tra i circoli illuminati facevano furore i reportage dalla diabolica Transilvania, a Roma Benedetto XIV, il colto papa Lambertini, denunciava il falso e metteva in guardia i vescovi dal cadere nella macchinazione. Oggi il vampirismo sopravvive in qualche ramo della Chiesa di Satana. Ma gli adepti non succhiano il sangue conficcando i canini nel collo della vittima designata: se lo prelevano e scambiano con poco romantiche siringhe da ospedale.

Il satanismo odierno ha il suo antesignano in Aleister Crowley e il suo atto di nascita a San Francisco nel 1966, con fondatore il cineasta fallito Anton Szandor LaVey. A Hollywood va subito di moda, e tra i suoi primi aderenti ha l’attrice Jayne Mansfield. LaVey non crede nell’esistenza di Satana, il suo motto è “indulgenza in luogo dell’astinenza”, trionfo dei piaceri sregolati, col diavolo come pura metafora. Ma proprio per questo il suo satanismo razionalista produce uno scisma ad opera dei credenti nel Satana vero, capeggiati da Michael Aquino. Questi nel 1975 fonda il Tempio di Set, che con i suoi circa trecento membri è oggi la più grossa setta satanista mondiale.

Intanto però la fortuna è girata. Sui media del mondo il satanismo non va più nelle pagine delle bizzarrie innocue, ma nelle cronache del terrore planetario. Uno psichiatra cattolico canadese, Lawrence Pazder, porta in Vaticano una sua paziente, Michelle, che sotto terapia ha ripescato dalla propria memoria d’essere stata violentata, quand’era bambina, da satanisti di una setta di dimensione mondiale, d’aver assistito ad atti di cannibalismo e d’aver visto il diavolo comandare il tutto. La tesi di Pazder è che questi ricordi, ricorrenti sotto ipnosi in migliaia di casi analoghi, corrispondano tutti al vero. Il suo libro “Michelle Remembers”, del 1980, diventa un best seller. Ma in Vaticano non gli danno retta. Per una volta danno ragione a Freud, che aveva liquidato simili ricordi come fantasie.

Non è il satanismo alto, ma quello basso, che più preoccupa la Chiesa: il satanismo disordinato e selvaggio che non ha organizzazioni, né indirizzi, né ideologie, ma permea circuiti di pedofili, gang criminali, club sadomaso, soprattutto bande giovanili. Non è il satanismo di Charles Manson, ma piuttosto del suo quasi omonimo Marilyn Manson. Non delle messe nere, ma della musica black metal.

Il satanismo selvaggio non sa nulla degli elaborati dell’occultismo. Naviga su internet, abita le discoteche, consuma droga, ascolta e riproduce una musica molto particolare. È la musica della Dark Wave: l’ondata tenebrosa, “gotica”, partita negli anni Settanta dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti con Alice Cooper e i Black Sabbath e presto divenuta una subcultura impastata di sangue, di morte, di macabro, con un suo gergo, un suo abbigliamento rigorosamente sul nero, le sue riviste tipo “Propaganda” e “Ghastly”, i suoi scrittori horror tipo Anne Rice, le sue band. Una di quelle più di successo è la Venom, con la compilation “Welcome to Hell”, del 1997: “Sono in lega con Satana / Sono cresciuto all’inferno / Cammino per Salem / Tra i morti viventi / Nessuno può dirmi / Cosa è giusto o sbagliato / Bevo sangue di bimbi / Faccio prede la notte”.

Oppure “Carnage” dei Mayhem, nel cd “Live in Leipzig” del 1990: “Magia, sangue, Satana / Faccia a faccia con la morte / Sangue / Fuoco / Tortura / Dolore / Uccidi! / Venti di guerra, venti di odio / Armageddon, voci dall’inferno / Voglia di massacro, voglia di peccato / Vieni e ascolta i canti di Lucifero”.

La black metal è nazistoide, antiebraica, sfrenatamente anticristiana. Un cd del 1995 dei Marduk, svedesi, ha per titolo “Fuck Me Jesus” e per immagine una giovane donna che si masturba con un crocifisso. Specie nell’Europa del nord i suoi fan bruciano chiese, scoperchiano tombe nei cimiteri. Nel 1992 un membro della band black metal Emperor uccide per strada un gay, a Lillehammer, semplicemente perché non sopporta di vederselo passare vicino.

Giovanni Paolo II intravede questa nuvola tenebrosa, infernale, quando decide, quasi per istinto a metà del suo pontificato, di dedicarsi anima e corpo alle masse giovanili. Le giornate mondiali della gioventù sono la sua crociata contro il fumo di Satana a difesa della purezza delle nuove generazioni. Figli della luce contro figli delle tenebre. Nella Chiesa lo seguono freddi, il diavolo e l’inferno sono capitoli in disuso, gli esorcismi men che meno. Ma anche qui il papa tiene alta la fiaccola. Pratica lui stesso esorcismi, e non in segreto. Affinché il mondo sappia.

Il primo è del 1978, su richiesta di un famoso esorcista romano che operava alla Scala Santa presso la basilica di San Giovanni in Laterano, padre Candido Amantini.

Il secondo è del 27 marzo 1982. Il vescovo di Spoleto accompagna dal papa una giovane, Francesca, che al vederlo si agita e grida, ma si acquieta quando Giovanni Paolo II promette: “Domani dirò messa per te”. Un anno dopo Francesca tornerà a trovarlo col marito, tranquilla e felice, in attesa di un bambino.

Il terzo è del 6 settembre 2000. Una ragazza di 19 anni, già sottoposta a esorcismi, esplode come una furia al termine dell’udienza pubblica col papa. Giovanni Paolo II la vuole vicino a sé e le dedica una mezz’ora di preghiere e benedizioni. Anche per lei promette di dire una messa.

L’indomani, con l’esorcista che l’ha in cura, padre Gabriele Amorth (vedi sotto), la ragazza darà voce cavernosa al demonio: “Nemmeno il papa è stato capace di vincermi”. Tre mesi prima, nel segno di Satana, suor Maria Laura era stata accoltellata, a Chiavenna. E Chiara e Fabio erano già sotto terra, nel bosco di Somma Lombardo. La sfida continua.


__________



”Se nel diavolo non si crede più, lui è contentissimo”

Intervista con padre Gabriele Amorth


Gabriele Amorth (nella foto in alto), 80 anni, è l’esorcista ufficiale più famoso del mondo. Il suo libro “Un esorcista racconta” è stato tradotto in quattordici lingue. Opera a Roma dal 1986, ogni giorno alle prese con Satana. “All’inizio pregai la Madonna: avvolgimi nel tuo manto protettivo. Mi ha esaudito. Dal demonio ho avuto tante minacce, ma mai nessun danno”.

D. – Padre Amorth, prima le tre ragazze di Chiavenna, poi Erica e Omar, e adesso la banda giovanile di Somma Lombardo. È Satana che agisce in loro?

R. – “Sicuramente sì, i due primi casi li ho studiati bene. Quei ragazzi erano dediti al demonio, leggevano libri satanici. E che ferocia inaudita nei loro atti! Quando una figlia dà novantasette coltellate alla propria madre non si può non vedere all’opera il principe delle tenebre”.

D. – Ci sono tempi in cui Satana è più attivo che in altri?

R. – “In via ordinaria Satana è sempre attivo. È tentatore fin dal principio. Fa di tutto perché l’uomo pecchi e ogni volta che viene compiuto del male c’è sempre lui dietro, fermo restando che è l’uomo a decidere liberamente i suoi atti. Ma poi c’è anche un’azione straordinaria del maligno: e questa è il possesso diabolico”.

D. – Sono frequenti i casi di possessione?

R. – “No, sono rari. Ma mi è impossibile dare cifre precise. I casi di vera possessione diabolica che ho in cura sono parecchi, ma è perché a me arrivano i casi più difficili, non risolti da altri esorcisti. Nei primi anni della mia attività, quando accoglievo tutti senza filtro, la stragrande maggioranza erano malati psichici, senza il demonio di mezzo”.

D. – Da che cosa capisce che uno è indemoniato?

R. – “Lo capisco durante la cura, non prima. Un sintomo inequivocabile è la violentissima, viscerale avversione a tutto ciò che è sacro. Ricordo un padre che temeva d’avere un figlio posseduto dal demonio e un giorno, mentre erano assieme a tavola, disse mentalmente per lui un’Ave Maria. Il ragazzo proruppe in un grido: ‘Papà, no, taci!’. Poi c’è il parlare in lingue sconosciute, c’è l’esplodere di una forza sovrumana, c’è la levitazione: tutte cose che avvengono durante gli esorcismi”.

D. – Tra una crisi e l’altra un indemoniato come vive?

R. – “In un modo normale. Va al lavoro e nessuno lo sa. Tiene ben nascosto il suo stato. Quando sente arrivare una crisi si allontana, si chiude in bagno, smania, e poi torna impassibile al suo posto. Questo vale a maggior ragione per gli indemoniati in cura, ai quali l’esorcismo dà la forza per tornare pienamente a una vita normale. Una cosa va sottolineata: la possessione diabolica non è ereditaria, né contagiosa”.

D. – Che cosa lega gli indemoniati ai satanisti?

R. – “Capita di frequente che un indemoniato diventi tale dopo esser entrato in una setta spiritica o satanista. Tra quelli che ho in cura ce ne sono pochi così, perché a chiedere l’esorcismo vengono solo i satanisti pentiti. Ma tra di loro penso che siano molti di più. Nelle sette sataniche è facile entrare ma è difficilissimo uscire. In certi casi si rischia la vita”.

D. – E i satanisti che legame hanno col demonio?

R. – “Ce ne sono di due tipi: quelli che adorano il demonio, celebrano messe sataniche, hanno loro sacerdoti e una gerarchia; e quelli che nell’esistenza personale di Satana non credono affatto, ma si danno ad azioni turpi e contro natura. Quest’altro satanismo è il più pericoloso”.

D. – Giovanni Paolo II ha pronunciato esorcismi su tre indemoniate. Sono guarite?

R. – “La terza no. L’ho in cura dal 1998 ed è un caso davvero doloroso”.

D. – A parte il papa, nella Chiesa com’è la credenza nel diavolo?

R. – “Molto in ribasso. E il demonio ne è contentissimo, perché così ha mano libera per fare il suo lavoro. La Chiesa è andata da un eccesso all’altro. Per rimediare alla pazzia della caccia alle streghe, che invece d’essere esorcizzate venivano bruciate, ha cancellato tutto, diavolo ed esorcismi. Il risultato è che intere regioni cattoliche non hanno più un solo esorcista: Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Svizzera. Io ammiro i vescovi italiani. Non ne capiscono niente, ma almeno li esorcisti li nominano. L’anno scorso noi italiani ci siamo riuniti: eravamo centosettanta”.

D. – Spieghi meglio, in che senso i vescovi non ne capiscono niente?

R. – “Perché anche loro, come tutti i preti, hanno studiato in seminario. E da tempo in seminario non si insegna più niente degli angeli e dei demoni, più niente degli esorcismi, più niente dei peccati contro il primo comandamento, ‘Non avrai altro Dio fuori che me’: magia, spiritismo e satanismo”.

D. – E la curia vaticana?

R. – “Stessa incompetenza. Ha dato il via libera a un nuovo rituale che per noi esorcisti è un disastro. Vieta di operare in caso di maleficio, quando il 90 per cento dei casi di possessione derivano proprio da lì. Vieta di operare se non c’è la certezza previa dell’azione diabolica, quando lo si può capire solo esercitando. Per fortuna continua a valere anche il vecchio rituale. Io uso quello, altrimenti dovrei chiudere”.


[Da “L’espresso” numero 24 dell’11-17 giugno 2004]

__________


Un’intervista più ampia con padre Gabriele Amorth, sugli stessi temi, è apparsa su “30 Giorni” del giugno 2001:

> Il fumo di Satana nella casa del Signore

__________


Sui culti di Satana e il satanismo, un’eccellente fonte di documentazione è il CESNUR diretto da Massimo Introvigne:

> Center for Studies on New Religions


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Consiglia Elimina    Messaggio 52 di 77 nella discussione 
Da: nylusInviato: 19/02/2005 17.35
Adriana
l'inferno è tutta un'invenzione.
E' come quando i genitori dicono: "io ti ho messo al mondo e io ti tolgo dal mondo", ma non si sognano mai di farlo davvero.
Così l'inferno.
Puoi mai pensare che Dio abbia creato qualcosa di così terribile per i suoi figli che ama tanto?
E non dare retta a chi dice che l'inferno è opera del diavolo, ché nulla esiste senza la volontà di Dio.
Tranquilla.
Nylus

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Consiglia Elimina    Messaggio 53 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlizzie9821EInviato: 19/02/2005 17.51
Caro Nylus,
Dio è un Dio di giustizia oltre che di misericordia!
L'inferno non solo esiste, ma è necessario!
Oppure Cristo sarebbe morto per nulla!
Se tutti andassimo in paradiso, a che pro far morire un sacrificio vivente?
Credi sia giusto premiare con lo stesso premio chi ha accettato Cristo e l'ha servito anche chi non l'ha accettato e non l'ha servito ma oltraggiato??
Oh no, l'inferno esiste. Ed è giusto che ci sia!
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08/12/2009 17:45
 
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Consiglia Elimina    Messaggio 54 di 77 nella discussione 
Da: nylusInviato: 19/02/2005 18.01
Sarà...
Se esiste è come il battipanni di mia nonna:
minacciava ma non piacchiava mai nessuno.
Nylus

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Consiglia Elimina    Messaggio 55 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 18.03
E' come quando i genitori dicono: "io ti ho messo al mondo e io ti tolgo dal mondo", ma non si sognano mai di farlo davvero.
Così l'inferno.
.............
ti rammento che è in crescita il numero delle mamme che lo fanno.....basta solo pensare ai 30.MILIONI di aborti da quando esiste la legge..........
Ma a parte questo particolare naturalmente INSIGNIFICANTE.....ti rammento un altra cosa Nylus:
L'ONESTA' INTELLETTUALE..sai che cosa è?
quando io NON credo in qualcosa e qualcuno mi propone il contrario ( penso ai buddisti, ai musulmani ecc...) se vedo che non c'è dialogo.MI ASTENGO ANCHE DAL COMMENTARE COME SE IL MIO RIFIUTO FOSSE LA VERITA'.......
Tu  cosa fai?
dici di non credere, e mi sta bene.è una tua scelta, ma LA IMPONI COME VERITA' senza mai tessere una trama alla comprensione del tuo rifiuto.....questo atteggiamento si chiama: ASSENZA DI ONESTA' INTELLETTUALE...........
O ti proponi con i tuoi rifiuti ad un dialogo per farci capire........o ti pregherei di NON GIOCARE TROPPO SU QUESTI TEMI........sono per noi una cosa seria....
i due pastorelli di Fatima, che tu ci creda o no........ sapevano che da li a poco sarebbero dovuti moriri...la Vergine glielo aveva preannunciato...essi, rassicurati dalla Vergine a non aver paura.ACCETTARONO LA PROFEZIA PER LA CONVERSIONE DEI PECCATORI......
Ora Nylus....IL MARTIRIO DI GIACINTA E FRANCESCO, così si chiamavano questi due pastorelli.....è servito ANCHE PER LA MIA CONVERSIONE........perciò in rispetto al loro martirio di fronte al quale a differenza tua hanno veduto ed hanno creduto...........ti inviterei a parlare di questi temi con un pò più di rispetto........sei d'accordo? credo di si!
Se non hai capito qualcosa te la rispiego..........
Fraternamente caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 56 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNRoy-Bean1Inviato: 19/02/2005 18.16
l'inferno è tutta un'invenzione.
Se lo dici tu.....

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 57 di 77 nella discussione 
Da: nylusInviato: 19/02/2005 19.12
Il caso dell'aborto è diverso.
In quella circostanza dicono "io ti ho concepito e io ti ..." che non so qual'è il verbo corrispondente.
Non sapevo che Francesco e Giacinta fossero martiri.
Scusami ma non impongo niente.
E a chi poi? Non capisco.
Io dico che la penso così.
Sono fermamente convinto che non c'è motivo di pensare che esista dopo la morte un luogo di penitenza. Tantomeno esiste come lo ha "visto" Lucia.
Non induco nessuno a crederlo o a convincersene perchè non servirebbe a niente.
E non sto giocando. Ne sono convinto, perchè Dio è Padre e un padre non danna per l'eternità un figlio.
Così, ribadisco, per lo stesso motivo non credo assolutamente nel peccato originale.
Non credo che l'errore di chi sa chi possa ricadere eternamente sui suoi discendenti, e tutto questo per decisione di colui che ama.
Incredibile.
Lizzie dice:
Credi sia giusto premiare con lo stesso premio chi ha accettato Cristo e l'ha servito anche chi non l'ha accettato e non l'ha servito ma oltraggiato??
No, non lo credo, ma questo non giustica l'esistenza dell'inferno.
Il rapporto con Dio è molto più semplice di come moltissimi ritengono.
Ma non dirmi che  impongo queste mie idee. Devo pur dirle per farle conoscere.
Non rinnego Dio.Non rinnego l'opera di Gesù sulla Terra, i suoi insegnamenti.
Nylus

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 58 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°ClaudioInviato: 19/02/2005 19.26
Caro Nylus la pace di Cristo sia con te e con tutti i tui cari.
E' chiaro che Dio non desidera che il peccatore muoia andando all'inferno, tuttavia è lo stesso peccatore che sceglie di andare all'inferno perchè non si pente per esempio.
Oppure è diventare tutt'uno con il proprio peccato.
Questi sono per me il peccato contro lo Spirito Santo che Gesù diceva.
In questo caso se Dio dona la libertà a noi in vita di fare ciò che vogliamo, lo dona anche nell'aldilà.
Se tuo figlio ti rifiuta cosa fai? Lo leghi e lo costringi ad accettarti? Non credo, lo lasci libero di non accettarti. Allo stesso modo Dio rispetta molto la nostra libertà e il nostro libero arbitrii. Con questo non lo fa un Padre peggiore ma lo fa perfetto come Egli è perchè sa rispettare la volontà dei propri figli che siamo noi.
Un caro saluto in Gesù e Maria e
Pace e Bene
Claudio

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Consiglia Elimina    Messaggio 59 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNVegaDonDiegoInviato: 19/02/2005 19.31
Gesù ha anche detto "Meglio entrare nella vita monco che con due piedi essere gettato nella Gehenna"...
Nylus, se rinneghi l'inferno rinneghi anche questa frase qua...

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Consiglia Elimina    Messaggio 60 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 19/02/2005 19.39
In quella circostanza dicono "io ti ho concepito e io ti ..." che non so qual'è il verbo corrispondente.
.............
io ti ho concepito.ED IO TI ELIMINO.semplice no?

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Consiglia Elimina    Messaggio 61 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNGil_Brethil2Inviato: 19/02/2005 19.49
ma va bene anche E IO TI UCCIDO... l'embrione è comunque vivo...
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 62 di 77 nella discussione 
Da: Soprannome MSNCattolico2Inviato: 19/02/2005 20.19
l'inferno è tutta un'invenzione.

L’INFERNO ESISTE!... GESU’ NE HA PARLATO MOLTISSIME VOLTE

(Lc. 16, 19-31)

Scrive il noto scrittore Vittorio Messori: "Per ogni uomo, per me stesso, c’è la possibilità terribile e concreta del totale fallimento; questa possibilità è chiamata inferno".

Dio non vuole l’inferno: Dio è infinitamente buono e perciò – come dice la Bibbia – "vuole che tutti gli uomini si salvino" (1). Cristo Dio si è fatto uomo ed è morto in croce perchè nessuno andasse dannato: Lui stesso ha detto: "Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi" (2). E S. Paolo esclama: "Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io" (3).

Non è Dio a creare l’inferno. Scrive un celebre teologo Gesuita: L’inferno è frutto del peccato. È l’uomo a entrarvi di sua volontà (contro la volontà di Dio). "Il Cielo (il paradiso) è già iniziato per noi dal nostro battesimo, ma cominciamo a goderlo solo dal giorno della morte. La stessa cosa accade dell’inferno: nel momento in cui uno commette il peccato mortale, l’inferno già penetra in lui: l’inferno non è altro che la privazione di Dio. Col peccato io creo l’inferno... Se io prendo l’autobus per andare a uccidere qualcuno, nessuno dirà mai che l’autista è responsabile di un assassinio. Che cosa c’entra lui? Lui fa il suo dovere. Così, se io salgo sull’autobus del peccato, e non scendo alla stazione dell’attrizione con la confessione, o della contrizione perfetta se non è possibile la confessione, l’effetto è questo: la morte eterna ossia l’inferno" (4).

1. È NECESSARIO PARLARE DELL’INFERNO. Con dolce insistenza Paolo VI ci ha rivolto questo invito: "Parlate e meditate sulla scienza delle cose ultime che il Concilio Vaticano II chiama escatologia (dal greco éscatos che significa ultimo) e che comprende gli ultimi destini umani oltre la morte: quelli che il catechismo e la predicazione chiamano i novissimi cioè morte, giudizio, inferno, paradiso. Dei novissimi pochi ne parlano e, quei pochi, ne parlano poco. Il Concilio però ci ricorda le solenni verità escatologiche che ci riguardano, compresa quella terribile d’un possibile eterno castigo che chiamiamo l’inferno" (5).

Se tutti meditassero sull’inferno, innumerevoli peccatori e increduli farebbero il dialogo con l’anima, che fece l’anticlericale filosofo Diderot: "Anima mia, se tu continui a vivere così, non solo sarai infelice in questa vita, ma anche dopo morte, nell’inferno". E l’anima: "Ma chi ha detto che c’è l’inferno?" Il filosofo: "L’inferno è una cosa così orrenda, che anche solo il pensiero che ci possa essere, ti dovrebbe costringere a mettere giudizio". L’anima ardì rispondergli: "Io sono certa che l’inferno non c’è". Gridò il filosofo: "Anima mia, non dir bugie! Dicendo questo tu sai di mentire".

Poveri Sacerdoti che credono di essere moderni facendo completo silenzio sui nuovissimi, sull’inferno! Si deve anche a questo colpevole silenzio se l’umanità di oggi si è tanto allontanata da Dio e corre verso la catastrofe. Sono quanto mai attuali le parole di S. Caterina da Siena: "Ahimè! Non più tacere! Gridate con cento, con migliaia di lingue! Veggo che per tacere il mondo è guasto!"

Tutti i Padri e Dottori della Chiesa ne hanno parlato chiaramente. S. Agostino ci esorta: "Discendiamo (con il pensiero) nell’inferno ora che siamo vivi affinché non abbiamo a discendervi quando saremo morti". E supplica il Signore che gli mandi su questa terra tutti i dolori immaginabili purché impedisca che vada dannato per sempre: "qui brucia, qui taglia, qui non risparmiarmi nessuna sofferenza, purché tu mi abbia a salvare per l’eternità".

Lo Spirito Santo ci ammonisce: "In tutte le opere pensa alla tua fine (ossia alle ultime realtà: morte, giudizio, inferno, paradiso) e non peccherai mai" (6).

E Gesù stesso ci ha comandato: "Andate e predicate il Vangelo ad ogni creatura": ebbene, l’inferno e le altre verità taciute, sono parte essenziale del Vangelo. Anzi, come afferma un noto predicatore di Esercizi spirituali, "di nessun’altra cosa ha tanto parlato Cristo nel Vangelo come dell’inferno: più di 60 volte: trenta volte del fuoco (ossia di un tormento orribile) e , trentasei volte della eternità. Su nessun’altra cosa ha insistito tanto, e noi non abbiamo il diritto di diminuire il contenuto del Vangelo" (7).

2. L’INFERNO ESISTE DAVVERO: Lo negano – dice S. Agostino – coloro che hanno interesse che non esista perchè se esiste è fatto per loro. Ma esiste; e per andarvi non è necessario credere alla sua esistenza, anzi, chi ostinatamente lo nega può ritenersi sicuro di precipitarvi.

Tutta la Sacra Scrittura ne parla, in modo esplicito o implicito, circa 600 volte.

Gesù, non solo ne ha parlato tante volte, ma ha pure usato delle parabole impressionanti, come, per esempio, le seguenti:

Il ricco cattivo, e il povero Lazzaro: quel ricco egoista, gaudente morì e precipitò "nell’inferno tra i tormenti" e invano, tra l’arsura e le torture delle fiamme, chiedeva una sola goccia d’acqua. Anche Lazzaro morì, ma la sua anima fu "portata nel seno di Abramo", espressione ebraica che significa paradiso. (8).

La zizzania seminata in mezzo al buon grano, al momento della mietitura, dovrà essere bruciata. "Così – dice Gesù – avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo (Cristo) manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come sole nel regno del Padre loro" (9).

Gesù per descriverci l’esistenza e l’orrore dell’inferno ha usato immagini violente e spietate: qualche esempio:

a) A coloro che usano i doni di Dio per offenderlo, grida: "Se la tua mano o il tuo piede ti è di scandalo, tagliali e gettali via da te: è meglio per te entrare nella vita con una sola mano e un solo piede, che avere due mani e due piedi e essere gettato nel fuoco. E se l’occhio tuo ti è di scandalo, cavalo e gettalo via: è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo che avere due occhi ed essere gettato nel fuoco" (10), "dove il verme non muore e il fuoco non si spegne" (11).

b) Gesù a coloro che si dicono cristiani, ma vivono da pagani, dirà: "Non vi conosco" (12).

c) Gesù bollerà così ogni cristiano che non ha utilizzato i talenti ricevuti: "Servo malvagio e infingardo!... gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti" (13).

d) Cristo, al giudizio universale "dirà a quelli che saranno alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, al fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi seguaci... E se ne andranno questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna" (14).

S. Giovanni, l’apostolo dell’amore, scrive: "Il fumo dei loro tormenti salirà per i secoli dei secoli" (15).

3. L’INFERNO È ETERNO: l’eternità costituisce l’inferno dell’inferno: quando si sa che una atroce sofferenza avrà termine, si acquista coraggio, ma quando si è certi che non terminerà mai, non resta che la più cupa disperazione. Ebbene, l’inferno non terminerà mai, mai. La Bibbia parla molte volte di questa eternità disperata.

S. Bonaventura, Dottore della Chiesa, per darcene una pallida idea, usa la seguente immagine: Un uccello passa una volta ogni cento anni, toccando delicatamente, con la punta delle sue ali, una immensa palla di bronzo. Quando questa sarà completamente consumata, sarà terminato l’inferno? No! Sarà appena al suo inizio, poiché incomincia sempre e non finisce mai.

A S. Tommaso d’Aquino, una delle menti più alte del mondo, quando era ormai in fin di vita, fu chiesto: Tu che hai insegnato nelle più celebri cattedre d’Europa e che hai tanto predicato e tanto scritto, da che cosa, nella tua vita, sei rimasto più impressionato? Rispose: Ciò che più mi ha impressionato è questa triste realtà: che ci siano tanti cristiani i quali sono sicuri che Gesù è Dio e che Gesù ha parlato chiaramente dell’inferno e perciò sono certi ch’esso esiste, eppure vivono per un’ora nel peccato mortale: in quell’ora potrebbero morire all’improvviso correndo il rischio di precipitare per sempre nell’inferno. Che dire di molti cristiani che nel peccato mortale vivono non un’ora soltanto, ma intere giornate e notti e settimane e mesi?

Dante Alighieri: immagina scritte sulla porta dell’inferno queste parole: "Dinanzi a me non fur cose create/ se non eterne e io eterno duro:/ lasciate ogni speranza, voi ch’entrate". (Inf. III, 7 ss.)

Gesù ci ripete: "State preparati! Vegliate e pregate perchè non sapete né il giorno, né l’ora...; la morte viene come un ladro di notte. State preparati!" (16).

Se la morte ci sorprende in peccato grave, non resterà per noi altro che la disperazione eterna; mentre se ci trova preparati ossia in grazia di Dio, ci spalancherà le porte della felicità senza fine.

ESEMPIO: La Madonna a Fatima nel 1917, per 6 volte è apparsa a tre pastorelli: Lucia, Francesco, Giacinta. Nella terza apparizione, il 13 luglio, dopo aver assicurato i tre fanciulli che li avrebbe accolti in paradiso, concesse a loro la spaventosa visione dell’inferno. Ecco le precise parole della veggente Lucia: "Quando la Signora disse: Fate sacrifici per i peccatori, aprì le mani. Il fascio di luce che ne scaturì sembrò penetrare nella terra, e noi vedemmo come un gran mare di fuoco, e in esso, immersi, neri, in forme orribili e schifose, i demoni, e anime somiglianti a braci trasparenti che, trascinate in alto dalle fiamme, ricadevano giù da ogni parte, fra grida di disperazione che facevano inorridire e tremare per lo spavento".

La Madonna commentò: Questa è appena una pallida immagine dell’inferno. Molti vivono nel peccato mortale, e quindi sono in pericolo di andare dannati per sempre; pregate perchè i peccatori si convertano.

PROPOSITO. Riflettiamo seriamente sull’accorato e drammatico appello della Madonna a Fatima: Molti vanno all’inferno perchè i buoni non pregano e non offrono sacrifici e dolori e fatiche e non recitano ogni giorno il S. Rosario per ottenere che i peccatori si convertano.

Mettiamo in pratica, senza indugio, queste urgentissime richieste della Madre di misericordia e Rifugio dei peccatori.

(1) 1 Tim. 2, 4

(2) Lc. 5, 32

(3) 1 Tm. 1, 15

(4) I. Iparraguirre, "Alla luce del tuo Volto" (Elle Di Ci)

(5) Paolo VI, 8. XI.71 Cfr. L.G. 6, 8, 25. Ad Gentes, 9. G.S. 18, 38

(6) Sir. 7, 36

(7) Iparraguirre, o.c.

(8) Cfr. Lc. 16, 19–31

(9) Cfr. Mt. 13, 24–43

(10) Mt. 18, 8 ss.

(11) Mc. 9–48 s.

(12) Mt. 25, 12

(13) Mt. 25, 26–30

(14) Mt. 25, 41–45

(15) Ap. 14, 11

(16) Mt. 24, 42 s.; 25, 13

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08/12/2009 17:46
 
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Da: Soprannome MSN4783AceroInviato: 19/02/2005 22.18

Nylus, sei libero di pensarla come vuoi; però l'Inferno, come il Purgatorio e il Paradiso sono verità di Fede. Con affetto. Adriana


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Da: Soprannome MSNRoy-Bean1Inviato: 19/02/2005 23.04
Non credo che sia utile per nessuno continuare questo dialogo tipo di dialogo con un non credente.
Tanto alla fine ognuno resta della sua idea, no?

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Da: nylusInviato: 20/02/2005 6.49
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Da: nylusInviato: 20/02/2005 6.52
 
Roy Bean 1,
non essere cosi intransigente.
Definirmi "non credente" mi sembra eccessivo.
In fin dei conti la differenza tra me e voi è che io non credo che Dio dannerebbe mai uno di noi alle fiamme eterne dell'inferno.
Credo che la differenziazione tra "buoni" e "cattivi" sarà fatta in modo diverso.
Tutto qui.
Non so come.
Però i diavoli con i lanciafiamme li escludo.
Nylus
p.s.:
ogni tanto trovo delle frasi prese pari pari dal vangelo, come questa:
"non continuare il dialogo con un non credente"

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 20/02/2005 11.31
Scusate Amici.........perchè ridurre il forum ad un dibattito che rischia di perdere il suo fulcro?
Caro Nylus..non ti offendere......il NON CREDENTE è colui che NON crede a ciò che CI (attenzione al CI ).CI viene INSEGNATO.come ho già detto il CRISTIANESIMO è una fede che si APPRENDE.........NON LA SI DISCUTE, MA LA SI APPRENDE, POI PRENDERE O LASCIARE........
Ci sono verità di fede che NON VANNO DISCUSSE questo ha dato modo agli apostoli di tramandarci quelle Lettere che costituiscono IL NOSTRO PATRIMONIO DI FEDE...........discuteresti probabilmente anche se prendere o lasciare UNA EREDITA' CHE UNO ZIO D'AMERICA TI LASCEREBBE, caro Nylus.......il CRISTIANO che tale VUOLE DEFINIRSI, non discute questa eredità........tutto qui.......la discussione ruota attorno A COME COMPRENDERE E NON A COME RIFIUTARE........chi NON crede dunque RIFIUTA.......
Ora torniamo a Fatima...NON AVEVAMO BISOGNO DI FATIMA per sapere se l'inferno esiste....perchè lo troviamo nella Bibbia e le parole di Gesù a questo luogo SONO CHIARE E INDISCUTIBILI........
L'Inferno ESISTE.....Fatima ha dato solo UN OCCASIONE IN PIU' ALLA SUA COMPRENSIONE......E CI CONFERMA IL COMPITO DEL CRISTIANO........
Questo è ciò che si vuole discutere qui..........restiamo perciò nell'argomento e se Nylus vuole condividerci IL PERCHE' NEGA L'INFERNO, lo ringraziamo perchè ci darà modo di approfondire CON LUI, se lo vuole.........LE SCRITTURE.....
Buon lavoro a tutti, fraternamente caterina

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 20/02/2005 11.38
Dice Nylus:
In fin dei conti la differenza tra me e voi è che io non credo che Dio dannerebbe mai uno di noi alle fiamme eterne dell'inferno.
Credo che la differenziazione tra "buoni" e "cattivi" sarà fatta in modo diverso.
Tutto qui.
Non so come.
Però i diavoli con i lanciafiamme li escludo.
................
Vogliamo fare dei passi avanti? Abbiamo infatti detto che DIO NON DANNA NESSUNO, NON UCCIDE NESSUNO..NON CONDANNA........ la questione dell'inferno legata ALLA CONDANNA DELL'ANIMA(=MORTE DELL'ANIMA) è LEGATA AL NOSTRO PERSONALE RIFIUTO DI DIO....in tal senso Dio, lasciandoci gestire il libero arbitrio, lo fa fino in fondo RISPETTANDO LA SCELTA DELL'UOMO.....per questo Gesù definisce i peccatori delle persone MALATE...........BISOGNOSE DI CURE...Gesù è la cura.......
Nylus...se esiste LA BEATITUDINE ETERNA.....ESISTERA' ANCHE IL SUO OPPOSTO......... la NON beatitudine........
Non soffermarti sui lanciafiamme o sul genio degli artisti nel come hanno descritto l'inferno, leggiti la parabola del ricco e di Lazza e avrai la scena così come Gesù ce l'ha trasmessa.......... UN LUOGO DOVE SI E' COSCIENTI DEL RIFIUTO DI DIO E DOVE SI SOFFRE TERRIBILMENTE..........
Se la realtà dell'Inferno fosse solo simbolica, anche LA STOLTEZZA DELLA CROCE SAREBBE SIMBOLICA.........accettare la croce E' EVITARE L'INFERNO.........ma se l'inferno NON esistesse, NON ESISTEREBBE NEPPURE LA CROCE, SAREBBE TUTTA ILLUSIONE COME DICE LA NEW-AGE.......
Fraternamente caterina

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Da: Soprannome MSNGil_Brethil2Inviato: 20/02/2005 12.23
L'inferno è per l'anima che per tutta la sua vita ha fuggito Dio.. una volta morta, la creatura continuerà a fuggirlo, dove andra? vedi nell'inferno non vi sono anime che vorrebbero pentirsi ma non possono, vi sono anime che proprio non vogliono pentirsi... che Dio lo hanno odiato e continuano a farlo... non hanno alcuna volontà di pentimento, se così fosse non starebbero là ma in purgatorio... questo per dire non che possiano scegliere ance dopo morti, ma che la morte fotografa il nostro cuore in quel momento, se in quel momento vuole o non vuole stare con Dio... e lì c'è il giudizio, se i tuo cuore vuole stare con Dio ma ci sono molti peccati di cui non ti sei pentito per X ragioni, perchè non ne eri cosciente etc... purgatorio, periodo di purificazione più o meno lungo... ma se il tuo cuore non vuole stare con Dio, l'anima appena trapassata fuggirà da Lui... e dove non c'è Lui, c'è Morte, dove non c'è Cristo c'è il diavolo... un luogo che è l'inverso di tutto ciò che appartiene a Dio... amore-odio, speranza- disperazione, gioia-dolore etc...

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 20/02/2005 12.29
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Da: Soprannome MSNVegaDonDiegoInviato: 20/02/2005 12.31
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 20/02/2005 12.32
Scusate rimetto il testo legandolo a Fatima
 

1Giovanni 5:15-17

15 E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già quello che gli abbiamo chiesto.
16 Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare. 17 Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte.

************

Giovanni è chiarissimo: morte dell'anima s'intende la sua dannazione eterna dal momento che l'anima E' IMMORTALE.....e dal momento che Gesù ha SCONFITTO LA MORTE, per "morte" s'intende colui che NON ACCOGLIE QUESTA SALVEZZA E LA RIFIUTA.........

Cosa ci dice FATIMA?

La Vergine non fa altro che ripetere il concetto di Giovanni:

PREGATE PER LA CONVERSIONE DEI PECCATORI....se NON si convertiranno, dice la Vergine, andranno all'inferno, e di fatto Giovanni parla appunto di peccati IMPERDONABILI CHE CONDUCONO ALLA MORTE, indubbiamente non parliamo di morte fisica, quella la passiamo tutti, anche i santi, anche Gesù è morto....., dobbiamo dunque pregare perchè L'ANIMA NON SI DANNI, LONTANO DA DIO E' LA VERA MORTE.....

Fatima dunque ci trasmette un messaggio che è contenuto NELLA BIBBIA, nulla di nuovo, ma ci assicura che la Madre di Dio cammina al nostro fianco per sostenerci nella Verità......

Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNRoy-Bean1Inviato: 20/02/2005 12.33
Credo che la differenziazione tra "buoni" e "cattivi" sarà fatta in modo diverso.
Detto francamente quello che credi tu mi lascia assolutamente indifferente. Credi pure a quello che vuoi basta che non attribuisci le tue idee a Dio.
ogni tanto trovo delle frasi prese pari pari dal vangelo, come questa:
"non continuare il dialogo con un non credente"
Evidentemente tu leggi il tuo vangelo "personalizzandolo" così come hai "personalizzato" anche il mio messaggio che non dice affatto quello che scrivi tu.
E' comodo e bello farsi una lettura "creativa" di ciò che dicono gli altri. Se ti serve per autoconvincerti che hai ragione tu, allora fai bene.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/02/2005 11.54


PREGHIERE DELL'ANGELO DI FATIMA

Primavera 1916 a Loca do Cabeço di Fatima (Portogallo).

1° apparizione dell'Angelo ai tre pastorelli (Lucia, Giacinta e Francesco).

"Dopo aver fatto colazione e aver pregato, cominciammo a vedere a qualche distanza, sopra gli alberi, una luce più bianca della neve, dalla forma di un giovane trasparente, più brillante che un cristallo attraversato dai raggi di sole.

A mano a mano che si avvicinava, noi potevamo distinguerne i lineamenti.

Arrivato vicino a noi disse:

<< Non temete! Io sono l'Angelo della pace. Pregate con me!>>

E, inginocchiandosi in terra, curvò la fronte fino al suolo dicendo:

<<Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo.

Io vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano,non sperano e non vi amano>>.

Dopo aver ripetuto tutto ciò tre volte, si alzò e disse:

<<Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche>>.

E scomparve".

Autunno 1916: 3° apparizione dell'Angelo ai tre pastorelli.

I bambini avevano iniziato le preghiere quando apparve la luce e videro l'Angelo che portava in mano un calice e sopra di esso un'ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue.

L'Angelo, lasciato il calice e l'ostia sospesi per aria, inginocchiatosi, fece ripetere tre volte:

" Santissima Trinità, Padre, Figlio, Spirito Santo,

vi adoro profondamente

e vi offro il preziosissimo

Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo,

presente in tutti i tabernacoli del mondo,

in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze

con cui è offeso.

E per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore

e del Cuore Immacolato di Maria,

vi chiedo la conversione dei poveri peccatori."


Dopo alzatosi prese il calice e l'ostia rimasta sospesa e la diede a Lucia, mentre il contenuto del calice a Giacinta e Francesco dicendo:

" Prendete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo

orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati.

Riparate i loro crimini

e consolate il vostro Dio."

Nuovamente si prostrò a terra e ripeté con noi, ancora tre volte, la stessa orazione:

<<Santissima Trinità, ecc.>>, e scomparve.

http://www.trinitas.info/

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08/12/2009 17:47
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/02/2005 13.47
Maria segno della Misericordia di Dio
   

Rivolgendosi alla Vergine con l'appellativo di Madre di Misericordia, i credenti sono introdotti alla vera fonte della misericordia, Dio Padre.

Scriveva San Luigi Grignion da Montfort sul rapporto di Maria con il Padre: "Maria ebbe (durante la sua vita) delle così grandi crescite nella grazia e nella sapienza di Dio, una fedeltà così perfetta al suo amore, da strappare l’ammirazione... a Dio stesso. La sua umiltà profonda fino all’abbassamento totale lo affascinò, la sua purezza tutta divina lo attirò, la sua fede viva e le sue preghiere frequenti e amorose lo forzarono. La Sapienza è amorosamente vinta da così amorose ricerche... Oh, quale fu l’amore di Maria che ha vinto l’Onnipotente!" (cfr. Amore Eterna Sapienza 107).

Maria ha per noi un particolare significato: donna del popolo dell’Alleanza, ha corrisposto fedelmente al piano salvifico di Dio, ridonando all’umanità la capacità di sperare nella salvezza, nella manifestazione del volto materno di Dio, che spinge a fare la sua volontà (cf Lc 1,38): "Volle il Padre delle misericordie che l’accettazione della predestinata madre precedesse l’incarnazione, perché così, come una donna aveva contribuito a dare la morte, una donna contribuisse a dare la vita". (cfr. LG 56)

Nella tradizione cattolica, Maria è l’Immacolata, la creatura preservata da ogni macchia di peccato per pura misericordia di Dio. A tale proposito M.D. Philippe affermava: "La misericordia, dunque, l’avvolge fin dal punto di partenza, totalmente e completamente; tutta la sua vita non cessa dal ricevere con pienezza la misericordia di Dio.Questa misericordia è destinata a introdurla nell’amore, ma è un amore che prende una sfumatura speciale poiché, quando l’amore di Dio è comunicato ad una creatura, prende necessariamente la forma d’un amore di misericordia [...].

Se comprendiamo come Maria è il capolavoro di questa misericordia, avremo in qualche modo la chiave per penetrare in tutte le misericordie del Padre per viverle".La scelta di Maria da parte del Padre si fonda sull’estrema gratuità del suo amore paterno, che la rende "piena di grazia" (cfr. Lc 1,28). Il Padre ha riversato in lei la pienezza della sua misericordia, in vista della sua maternità messianica. Maria è stata colmata di grazia a priori, in quanto scelta per essere madre del Figlio di Dio incarnato. La pienezza di grazia è indice della sua santità, della sua consacrazione da parte di Dio, della sua missione.

Sandro Botticelli, Madonna del Magnificat, Galleria degli Uffizi, Firenze.
Sandro Botticelli, Madonna del Magnificat, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Maria, la più umile delle creature

Il "sì" e il Magnificat sono la risposta di Maria alla misericordia del Padre. Nel Magnificat Maria proclama: "Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono [...]. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia" (Lc 1,50.54).

Etienne Binet, uno dei mariologi più noti del secolo XVII, fa pronunciare a Maria parole di lode alla misericordia di Dio: "Dio, vedendo la mia umiltà o, piuttosto, la mia bassezza, preso da compassione, m’ha riempita di tutti i suoi favori; si è compiaciuto di mettere tutto in chi era nulla, e l’immensità delle sue misericordie nell’immensità delle mie miserie. Più mi colma di grazie, più rientro nel mio nulla e confesso ingenuamente la mia indegnità e debolezza. Per questo tutte le generazioni mi proclameranno beata. Non è per motivo delle mie personali qualità, no; di me infatti non ho che me, ed è ben poca cosa; ma mi si dirà beata perché ho ricevuto dalla carità infinita del mio Dio un mondo di misericordie".

Il tema del Magnificat è fondamentalmente quello dell’amore del Padre verso gli umili e i poveri. Per questo Dio ha scelto per il suo disegno salvifico una vergine povera e umile. E Maria, col Magnificat, diventa segno della misericordia del Padre verso tutti gli uomini.

Il Magnificat è il cantico della donna forte, che rivendica i diritti di Dio e che fa intravedere il nuovo ordine che si instaurerà alla venuta del regno.

Maria diventa profetessa della misericordia del Padre e anche sua icona: infatti, ella conosce come nessun altro il mistero della misericordia che raggiunge il suo culmine sul Calvario.

La Vergine che a Natale è diventata Madre di Gesù, permettendo alla misericordia di Dio di incarnarsi, sul Calvario diventa Madre della Chiesa, dilatando le sue viscere di misericordia verso tutti i figli: anche per questo la misericordia del Signore si estenderà di generazione in generazione, assumendo in Maria una connotazione doppiamente materna e concreta.

Bradi Barth, Maria Auxilium Christianorum.
Bradi Barth, Maria Auxilium Christianorum.

Maria, Madre di misericordia

È, quindi, a partire dal dato scritturistico che la Chiesa si è appellata con fiducia alla protezione misericordiosa di Maria, come testimonia l’invocazione della fine del III secolo: "Sotto la tua misericordia, ci rifugiamo". Nel primo millennio troviamo numerose testimonianze circa la clemenza, la bontà e la misericordia di Maria.

Sembra che sia stato Giacomo di Saroug (+ 521) ad attribuire per primo a Maria il titolo di "Madre della misericordia", titolo che poi sarà diffuso in Occidente soprattutto nel Medioevo latino, come dimostra la preghiera mariana della Salve, Regina (secolo X). Romano il Melode (prima metà del VI secolo) canta in un suo inno che "al Misericordioso conviene una madre misericordiosa".

Nella vita di Maria di Massimo il Confessore (+ 662), pubblicata solo nel 1986, a proposito degli ultimi anni della Beata Vergine si dice: "La sua misericordia non era solo per i parenti e i conoscenti, ma anche per gli estranei e i nemici, perché era veramente la Madre della misericordia, la Madre del Misericordioso [...], la madre di colui che per noi s’incarnò e fu crocifisso, per effondere su di noi, nemici e ribelli, la sua misericordia".

In alcuni tropari mariani di Andrea da Creta (+ 740) si prega: "Con occhio misericordioso guarda la mia anima peccatrice: io dalle opere non traggo salvezza, o Signora immacolata". / "Dopo aver irrigato, o Pia, col rivo della tua misericordia l’anima mia resa arida dai peccati, rendimi fecondo nella virtù". / "Solleva con la ricchezza della tua misericordia l’anima mia resa misera dai peccati, o Genitrice di Dio".

Giuseppe Studita (+ 832), fratello del più noto Teodoro, in un’ode a Maria prega: "Quale misericordiosa Madre di Dio guarisci le anime ed i corpi resi gravemente malati dalle passioni del peccato".

Giovanni di Paolo, Madonna del manto misericordioso, San Clemente dei Servi, Siena. A sinistra: Madre della Misericordia, Berlino, Museum Ehemalige (1480 circa).
Giovanni di Paolo, Madonna del manto misericordioso
, San Clemente dei Servi, Siena. 
A sinistra: Madre della Misericordia, Berlino, Museum Ehemalige (1480
circa). 

"Gli occhi di Maria sono rivolti verso i giusti e verso i peccatori"

Commentando l’invocazione "Rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi", Sant’Alfonso chiama Maria la madre che è "tutta occhi, al fine di sovvenire noi miseri su questa terra". Riporta anche un detto di Riccardo di San Lorenzo per il quale, se gli occhi di Dio sono rivolti verso i giusti (cfr Sal 33,16), quelli di Maria sono rivolti verso i giusti e verso i peccatori: "Poiché gli occhi di Maria sono occhi di madre, e la madre non solo guarda il suo fanciullo perché non cada, ma ancora perché caduto lo vada a sollevare".

E ancora: "Scrisse San Bernardo che Maria si è fatta ogni cosa a tutti e a tutti apre il seno della sua misericordia, acciocché tutti ne ricevano, lo schiavo il riscatto, l’infermo la salute, l’afflitto il conforto, il peccatore il perdono, Dio la gloria; e con ciò non vi sia, giacché ella è sole, chi non partecipi del suo calore".

A sua immagine e somiglianza, la Chiesa, la quale contempla l’arcana santità di Lei e ne imita la carità e adempie fedelmente la volontà del Padre, per mezzo della parola di Dio accolta con fedeltà, diventa essa pure madre, poiché con la predicazione e il Battesimo genera a una vita nuova e immortale i figlioli, concepiti per opera dello Spirito Santo e nati da Dio (cfr LG 64).

Giuseppe Daminelli


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/02/2005 14.10

Maria suscita e forma i Santi
   

La storia bimillenaria della santità è sempre storia della maternità spirituale di Maria.

Nel suo lungo Pontificato Giovanni Paolo II ha già beatificato e canonizzato, tra martiri e confessori della fede, ben più di mille discepoli di Cristo. La festosa spettacolarità di questi eventi religiosi, intesi a celebrare particolari trionfi della grazia di Dio - si pensi, ad esempio, ad una Roma pervasa, il 16-17 giugno u.s., dalla fede del popolo cristiano pellegrinante per la canonizzazione di Padre Pio ! - , non deve, tuttavia, distogliere lo sguardo dalla cosiddetta santità "feriale", cui tutti siamo chiamati, e di cui Maria è modello perfetto. Ella, infatti, "mentre viveva sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro, era intimamente unita al Figlio suo, e cooperava in modo del tutto singolare all’opera del Salvatore" (AA 4).

Queste brevi annotazioni vorrebbero semplicemente ricordare come la molteplice missione di Maria sia orientata, in subordinata cooperazione con lo Spirito Santo, ad un medesimo ed unico fine: quello di riprodurre nei figli i lineamenti spirituali del Figlio primogenito: quello, cioè, della santità cristiana.

1. Maria, madre e maestra di vita spirituale. - Il 15 agosto 1933, festa dell’Assunzione di Maria, Pio XI tenne un discorso ai pellegrini presenti alla lettura del Decreto De tuto per la canonizzazione della beata Antida Thouret. Tra l’altro, disse loro: "Anche riguardo ai Santi si può dire che Maria è con Dio in quanto li suscita, li forma e li incorona... E’ sempre Maria che, per il suo posto speciale nella gloria e nella santità, è vera ispiratrice e suscitatrice di Santi, perché in tutti gli stadi della vita il pensiero di Maria è un pensiero ispiratore di santità ... ".

Paris Bordone, Maria "Regina di tutti i Santi", nella gloria del Paradiso, Venezia, Accademia delle Belle Arti.
Paris Bordone, Maria "Regina di tutti i Santi", nella gloria del Paradiso
,
Venezia, Accademia delle Belle Arti.

Maria, Regina di tutti i Santi

Quasi riprendendo a suo modo le riflessioni di Pio XI, il Concilio Vaticano II afferma che Maria, con la sua molteplice intercessione, continua ad ottenere le grazie della salvezza eterna, e che con il suo materno amore si prende cura dei fratelli del Figlio suo, che sono ancora pellegrini e posti fra tanti pericoli ed affanni, fino a che non sono condotti nella patria beata.

Ma poiché è piaciuto a Dio di non manifestare solennemente il mistero della salvezza umana prima di aver effuso lo Spirito Santo promesso da Cristo, noi vediamo gli Apostoli prima della Pentecoste perseveranti d’un sol cuore nella preghiera con Maria, e anche Maria implorante con la sua preghiera il dono dello Spirito. Ora "spiritualmente la Chiesa è sempre nel Cenacolo, che porta nel cuore: essa persevera nella preghiera con Maria. Questa unione della Chiesa orante con la Madre di Gesù fa parte del mistero della Chiesa fin dall’inizio: noi la vediamo presente in questo mistero, come è presente in quello di suo Figlio" (Giovanni Paolo II, in DEV, 66). È dire così che la storia bimillenaria della santità diventa storia della maternità spirituale di Maria, sempre operante nella vita della Chiesa e di ogni singolo cristiano, "secondo la multiforme grazia di Dio"..

2. Lasciarsi possedere e guidare da Maria. - "Non ho mai letto - scrive San Bonaventura - che ci sia stato un Santo che non abbia avuto una particolare devozione verso la gloriosa Vergine.... La corona di 12 stelle, posta sul capo della Donna vestita di sole, significa l’universalità dei Santi. Ebbene, attribuendo a Maria la propria corona, e deponendola ai suoi piedi, i Santi formano la corona di Maria: di Colei dalla quale, dopo Dio, essi riconoscono d’essere stati coronati".

A conferma di ciò potremmo addurre i discorsi tenuti da Giovanni Paolo II per la canonizzazione degli ultimi sei Santi: "Questi luminosi testimoni del Vangelo, che oggi la Chiesa ci addita, ci invitano a volgere lo sguardo verso la Madonna".

Alberto Rum

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 09/03/2005 14.31

I richiami materni della Vergine di Fatima
   siti: Madre di Dio

Nel contesto di annebbiamento dell’intelligenza umana del secolo XX, la Madonna ci ricorda, innanzi tutto, la verità della vita eterna: l’al di là esiste!

Nei messaggi consegnati ai bambini di Fatima nel 1917 e resi pubblici al completo nell’anno 2000, è facile avvertire una preoccupazione materna che si concretizza in un richiamo accorato a prendere sul serio il Vangelo di Gesù: gli interventi della Vergine Maria si muovono sempre in questa direzione.

La Madonna, innanzi tutto, ci ricorda la verità della vita oltre questa vita: l’al di là esiste!

"Vengo dal Cielo", "Sì, verrai in Cielo", "Li porterò in Cielo": tutti i dialoghi della Madonna con Lucia sono illuminati da questa meravigliosa certezza, che è come un faro che rischiara tutto il cammino dell’esistenza umana.

Perché questo richiamo insistente della Vergine di Fatima?

Il secolo XX è quello nel quale il materialismo del Novecento si è riversato sul mondo come un fiume limaccioso ed ha prodotto la scristianizzazione di massa, con uno stile di vita che viene chiamato ‘consumismo’: cioè, nervosa frenesia di godere (fino a rubare continuamente ore anche alla notte!) e fretta di consumare divertimenti… perché tutto finisce quaggiù!

L’affermazione di Jean Paul Sartre: "L’uomo è una passione inutile"; la sfida di Albert Camus: "L’ipotesi più ragionevole è il suicidio"; la rigida dichiarazione di Richard Dawkins: "In questo universo di elettroni non c’è alcun senso"; la conclusione sconsolata di Jean Rostand: "L’uomo è un atomo ridicolo, sperduto nel cosmo inerte e smisurato; e la sua febbrile attività è soltanto un piccolo fenomeno locale, effimero, senza significato e senza scopo"; la deriva amara di Eugenio Scalfari: "Personalmente non credo che il ruolo della specie alla quale io appartengo sia superiore a quella delle api o delle formiche o dei passerotti…", sono frutto dello smarrimento della meta della vita: paradossalmente l’intelligenza umana, nel momento in cui ha presunto di capire tutto escludendo Dio, è precipitata nel vuoto: questa è la fine d’ogni avventura dell’orgoglio!

Aveva ragione Martin Heidegger, quando esclamò: "Nessuna epoca ha compreso meno della nostra che cosa sia l’uomo!".

Tre bambini portoghesi, vestiti da pastorinhos come i tre veggenti, offrono fiori alla Vergine in Piazza San Pietro, in occasione della consacrazione e affidamento dell’umanità alla Madonna di Fatima, l’8 Ottobre 2000.
Tre bambini portoghesi, vestiti da pastorinhos come i tre veggenti,
offrono fiori alla Vergine in Piazza San Pietro, in occasione della consacrazione
 e affidamento dell’umanità
alla Madonna di Fatima, l’8 Ottobre 2000.

La limpida verità del Vangelo

La Madonna di Fatima, in questo contesto di annebbiamento dell’intelligenza umana, ci ha riproposto la limpida verità del Vangelo, che è questa: "Non accumulate tesori sulla terra […], ma nel Cielo, dove né tignola né ruggine consumano e dove i ladri non scassinano" (Mt 16, 19-20); oppure: "Quale vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? Che cosa l’uomo potrà dare in cambio della sua anima? Poiché il Figlio dell’Uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi Angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni" (Mt 16, 26-27).

Il primo richiamo di Fatima è questo: il Paradiso esiste, il Paradiso è la festa della vita, il "meglio" deve ancora venire! Se si dimentica questa stupenda verità, ci si accartoccia sul presente… che non può riempire il cuore dell’uomo e non può renderlo felice.

La Vergine tutto questo lo sa bene, e lo ricorda a noi…smemorati!

Mons. Angelo Comastri

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