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10/12/2009 10:59 | |
Osservazione sul 'prete ingrato' di Don Pier Luigi
Osservazione sul 'prete ingrato'
Sono alquanto stupito della lettera inviatavi dal Presbitero N.N.,
io seguo il vostro sito da quando è nato, lo trovo molto utile, e Vi ringrazio per il servizio che fate.
Non è mia intenzione rispondere e controbattere alle numerose critiche - a dire il vero il termine più adeguato sarebbe 'accuse' -, già lo ha fatto con delicatezza Francesco Colafemmina.
Vorrei solo ricordare che un criterio ermeneutico di comprensione degli enunciati di un concilio: quello di leggere tali enunciati alla luce dei testi dei concilii precedenti.
Ritengo che tale criterio non sia così secondario.
Non capisco questa 'rabbia' nei confronti della liturgia che per molti secoli ha nutrito la pietà dei fedeli fino all'attuale riforma. Al di là del rito precedente o attuale, coloro che si affidano all'uno o all'altro rito non sono forse figli della Chiesa?
Vorrei solo ricordare al Presbitero N.N. che siamo noi presbiteri a volte, con i nostri atteggiamenti e i nostri modi di pensare, che siamo causa di divisione... purtroppo... e non mi dilungo...
Ho raggiunto il traguardo di 25 anni di vita presbiterale... molte cose sono cambiate... e mi convinco sempre più della sapiente affermazione di Agostino: "per voi infatti io sono vescovo, con voi sono cristiano" (Disc. 340, 1; PL 1483-1484); forse vale la pena sottolineare che l'essere presbitero non rende esenti dall'impegno, comune a tutti i cristiani, di ricercare sempre la perfezione personale. Questa affermazione del grande Dottore mi stimola, giorno per giorno, a mettermi a fianco dei molti cristiani che conosco per camminare con loro, senza dimenticarmi le responsabilità che mi competono. Questo atteggiamento mi aiuta a vincere la tentazione di quella 'onnipotenza clericale' che colpisce ogni categoria di persone nella Chiesa - ordinati e laici -.
A questo giovane Presbitero mi permetto di indicare un piccolo consiglio: sostituire quella 'veemenza' che serpeggia dal tono della sua lettera con la pazienza e l'umiltà che aiutano a capire e comprendere le persone di ogni età, di ogni ceto e di ogni 'rito'.
A questo giovane presbitero desidero augurare una serenità interiore... che onestamente non intravedo dal tenore delle sue parole.
Solo una cosa bisogna temere: l'ignoranza...
A Voi voglio dire: non scoraggiatevi! Continuate in questo servizio puntuale e prezioso!
Godete la stima di molti, ma di molti!
Don Pier Luigi
www-maranatha-it.blogspot.com/
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |
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