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La bellezza di essere sacerdote storie lontane e vicine

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2018 23:26
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Sesso: Femminile
18/05/2015 16:47
 
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Ultimamente qualcosa sta accadendo in me, Padre; c'è stata anche una ragazza davvero bella, che ammiravo!


Quesito


Salve Padre Angelo,
mi chiamo … e frequento l’ Università.
Frequento attivamente la vita comunitaria nella mia parrocchia e da diversi anni suono durante la Messa, avendo attitudini per la musica ei il canto.
Sono arrivato alla mia età senza mai avere una relazione, senza mai provarci, senza mai aver avuto la voglia di provare. Anzi, più volte mi é capitato di dover dire di No, col cuore in gola perché immagino il dispiacere di un amore non corrisposto. Tutti mi criticano per questo. Mi dicono che non é saggio arrivare ad amare una donna, quella della vita senza mai avuto un'esperienza prima. Nella mia comitiva (parrocchiale),  nessuno la pensa come me, ovvero la non necessità nella propria vita di avere relazioni adolescenziali temporanee. Quando pensavo al mio futuro, lo immaginavo con una fidanzata dai sani principi, con l'unico intento di un matrimonio sacro e fedele in Dio, al meraviglioso dono dei figli, al lavoro onesto, alle piccole gioie e ad un felicissimo funerale in Dio. (…).
Ultimamente qualcosa sta accadendo in me, Padre. C'è stata, ultimamente, una ragazza davvero bella, che ammiravo! Per bella intendo certamente caruccia, ma bella dentro, con un cuore bello, con dei principi sani e controcorrenti rispetto ai teenager d'oggi! Un amico comune mi confidò a marzo scorso che lei desiderava conoscermi e nonostante ciò non ho non ho mai provato minimamente ad instaurare un rapporto, morale della favola ha pensato bene di trovare un altro ragazzo. Durante questi mesi quando la guardavo mi veniva un sentimento più paterno che da partner, più una voglia di carezza protettrice che un bacio. Mi sento così un pò verso tutto il mondo senza distinzione di sesso. Mi sento sempre portato verso l'aiuto, verso la protezione, verso la carezza. Non riuscirei a vivere senza questo mio modo d'essere. Non riesco a vivere senza aiutare.
Mia mamma si arrabbia molto con me dicendo che penso troppo agli altri e poco alla mia vita (studio, casa....) che passo troppo tempo in chiesa. Ma l'equilibrio di pura estasi che riesco a raggiungere quando so di essere d'aiuto o/e a disposizione per qualcuno o per qualcosa non riesco a trovarlo da nessun'altra parte. Peccato che per vivere servano i soldi. Vivrei di volontariato tutta la vita. Vivrei d'aiutare il prossimo tutta la vita. Ed é per questi pensieri Padre che le sto scrivendo!
Perché sento che qualcosa sta accadendo. Che gioisco troppo al pensiero di vivere per gli altri, e non per me stesso!
Poi tanti tasselli iniziano a creare nel mio Cuore il mosaico di Dio. La mia verginità, il mio totale ignorare a pensare di instaurare una relazione, il mio bollore nel sangue alla sola idea di vivere per gli altri! Le sto scrivendo proprio per chiederle se questi accadimenti possono essere il segno di una Vocazione al Sacerdozio, anche se non troverei il coraggio di come poterlo dire ai miei cari. Sto cercando di accostarmi maggiormente alla preghiera, a dialogare, mi sono anche scaricato degli mp3 di alcuni canti liturgici che mi prendono le corde dell'anima, alcuni mi commuovono troppo!
Un ultimo consiglio Padre. Penso che sia giusto affidare queste mie condivisioni ad un direttore spirituale in carne ed ossa. Conosco un sacerdote con cui ho un rapporto molto bello, una persona meravigliosa e disponibile a tutto. (…) Potrei trovare in lui la figura di direttore spirituale?

Padre, grazie del tempo dedicatomi per la lettura e l'eventuale risposta!
Grazie per questa missione che svolge con vero Amore!
Di Cuore l'abbraccio fraternamente


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. sono contento di risponderti la vigilia dell’anniversario della mia ordinazione sacerdotale.
Se avrai la grazia di diventare sacerdote, ogni anno che passa capirai sempre di più a quale ammirabile vocazione il Signore ti abbia chiamato.
Da quanto mi dici ci sono in te i germi della vocazione al sacerdozio.
Ho l’impressione chi il Signore ti stia preparando da tempo anche attraverso il talento artistico e musicale.
Quel talento che tu vuoi mettere a profitto perché la gente viva in Dio con la vibrazione di tutti i sentimenti del cuore, come avviene in modo singolare con il canto e con la musica.

2. A questo proposito mi piace riportare alcune affermazioni di sant’Agostino e di San Tommaso.
S. Agostino riconosce che il canto ebbe una parte considerevole all’inizio della sua vita cristiana: “Quando però ricordo le lacrime versate all’udire il canto della tua chiesa nei primordi del mio ritorno alla fede, e la commozione che provo ora non per il canto, ma per le cose cantate quando sono espresse con limpida voce e adatta modulazione, riconosco di nuovo la grande utilità di questa istituzione” (Confessioni, X, 33).
“Quanto piansi tra inni e cantici tuoi, commosso vivamente alle voci della tua Chiesa dal soave canto! Quelle voci si riversavano nei miei orecchi, stillavano la verità nel mio cuore; mi ardevano sentimenti di pietà, le lacrime scorrevano e mi facevano bene” (Ib., IX, 6).
Per questo conclude: “Inclino ad approvare la consuetudine di cantare in Chiesa affinché, con l’aiuto del diletto che entra per le orecchie, l’anima inferma si sollevi al sentimento della pietà” (Ib. X, 33).

3. S. Tommaso: “Se uno canta per devozione, considera più attentamente le parole che dice, sia perché vi si ferma più a lungo, sia perché, come si esprime S. Agostino, ‘tutti i diversi sentimenti del nostro spirito trovano nel canto una loro propria modulazione, che li risveglia in forza di un occulto intimo rapporto’.
Lo stesso si dica per coloro che ascoltano: i quali, sebbene talora non comprendano ciò che si canta, tuttavia comprendono il motivo per cui si canta, cioè per dar lode a Dio; e questo basta per ravvivare in essi la devozione” (Somma Teologica, II-II, 91, 2, ad 5).
Per S. Agostino “il cantare è espressione di gioia e, se pensiamo a ciò con un pò più d’attenzione, è espressione di amore” (Sermo 34,1).

4. Ma i segni più evidenti di una tua possibile chiamata sono i seguenti.
“Vivrei di volontariato tutta la vita. Vivrei d'aiutare il prossimo tutta la vita. (…) Perché sento che qualcosa sta accadendo. Che gioisco troppo al pensiero di vivere per gli altri, e non per me stesso!”.
Il mio pensiero corre a san Paolo: “Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno” (1 Cor 9,22).
Ma penso anche a san Francesco e a san Domenico i quali hanno desiderato spendersi per tutti vivendo non solo di volontariato, ma affidandosi totalmente alla Divina Provvidenza che avrebbe pensato alle loro necessità materiali mentre essi si dedicavano esclusivamente alla salvezza di ognuno del loro prossimo.

5. “Poi tanti tasselli iniziano a creare nel mio Cuore il mosaico di Dio. La mia verginità, il mio totale ignorare a pensare di instaurare una relazione, il mio bollore nel sangue alla sola idea di vivere per gli altri!”.
Indubbiamente la verginità ti aiuta a sentire in  maniera più limpida e toccante la chiamata del Signore.
Mi dici che ci sono state innumerevoli occasioni per instaurare rapporti più stretti con qualche ragazza, anzi in un caso stava maturando qualcosa di particolare. Ma pur stimando il matrimonio, pur avvertendo un certo fascino nei confronti di alcune ragazze, c’è stato qualcosa che ti ha impedito che scattasse quel di più che è caratteristico di chi inizia un fidanzamento.
Sembra quasi che il Signore, facendoti passare attraverso tante belle esperienze e quasi sfiorare un bel fidanzamento, ti riservasse per se stesso.
Ha acceso in te l’amore di qualcosa di più grande, di più vasto, di più duraturo.
Pur ammirando il matrimonio, pur avendone sentito il desiderio negli anni precedenti quando pensando al tuo futuro, lo immaginavi con una fidanzata dai sani principi, con l'unico intento di un matrimonio sacro e fedele in Dio, col meraviglioso dono dei figli, col lavoro onesto, con le piccole gioie e infine con un felicissimo funerale in Dio, adesso sei assetato di cose più grandi.
È come se un’altra Sponsalità si fosse presentata davanti a te, al punto che hai cominciato a sentire la sponsalità umana, pur bella e santificante, come ancora troppo limitata.

6. Penso a questo punto a quanto il beato Giordano di Sassonia dice in una preghiera rivolta al santo Padre Domenico, di cui divenne il primo successore nella giuda dell’Ordine: “Tu, nel fiore della tua giovinezza, hai votato la tua verginità alla bellezza dello sposo dei vergini”.
Adesso anche tu, come san Domenico, sei nel fiore della giovinezza e desideri mettere la tua verginità, simbolo degli affetti che grazie a Dio sono rimasti integri e senza corruzione, a servizio della bellezza dello Sposo dei vergini.
Già lo stai facendo. Penso a quanti ragazzi del tuo gruppo e della tua parrocchia hanno gustato la bellezza della comunione con il Signore e se ne sono tornati a casa con la melodia, con la soavità e la bellezza di quei canti per mezzo dei quali sentivano che Dio riempiva il loro cuore e gustavano dolcemente la Sua presenza.

7. Penso dunque che sia arrivato il momento di parlarne apertamente con il sacerdote di cui mi hai detto e iniziare un cammino personale di discernimento.
Per ora non dire nulla ai tuoi genitori. È prematuro. Hai davanti a te alcuni anni necessari per concludere gli studi.
Quando arriverà il momento, vedrai che il Signore avrà dissodato il terreno e i tuoi genitori saranno più disposti ad accogliere la tua chiamata e a gioirne con te.

Ti assicuro il mio cordiale ricordo nella preghiera, soprattutto in questa giornata così bella per me.
Ti abbraccio e ti benedico.
Padre Angelo
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=4166 






Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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