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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Ecclesia de Eucharistia; oltre la sterile polemica...

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2009 18:08
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13/12/2009 18:06
 
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/05/2003 18.50
mmmmmmmmm.....incredibile Ireneo...mi hai quasi convinta............va bene...concordo e ammetto che a questo punto ho interpretato io male...alcuni punti...comunque ho scritto a padre Riccardo Barile..attenderò anche la sua risposta dal momento che gli ho scritto quale laica domenicana citandogli la nostra Regola di Professione....
quindi....al punto della tua risposta:
7) concordo sul rischio....i lefebvriani sono per noi un triste esempio........comunque non credo che il Papa volesse andare "contro" il Concilio...sappiamo entrambi quanto lui l'abbia sempre sostenuto oltre ad averci partecipato attivamento già come vescovo.....
8) ....giusto...attenderò di approfondire questi particolari...parlare di qualcosa di cui non si conosce nulla non ha senso.....Io penso che il Papa si riferisse proprio ai cattolici......infatti l'Enciclica è indirizzata ai sacerdoti e da loro a tutto il popolo di Dio....credo che egli abbia voluto richiamare proprio i cattolici su questo tema.....NON credo che nell'enciclica il papa volesse obbligare gli Orientali al culto fuori della Messa, ma richiamare NOI.....a che NON ci lasciassimo influenzare da una forma di Ecumenismo.....abbandonando il culto fuori della Messa.....visto da questo aspetto cosa ne pensi? dice anche Enzo Bianchi: la circolarità tra eucaristia e Chiesa, per cui mentre la Chiesa celebra l’eucaristia è l’eucaristia che edifica e plasma la Chiesa. La Chiesa non esiste senza l’eucaristia e il mondo, l’umanità non cristiana, senza eucaristia, non riceve l’energia di trasfigurazione e di salvezza che si sprigionano da questo mistero.
(il resto è nel forum sulla Liturgia che ho appena aperto...)
9) concordo sulla differenza dell'infallibilità...ne prenderò atto..........
Allora il documento è sbagliato? La mia risposta è no!
Poteva essere migliore? La mia risposta è si!
.........
se non si considera che il Papa ha scritto ai cattolici....non credo che poteva fare di meglio..se l'Enciclica avesse avuto valore ecumenico (e non è così) allora avresti ragione....giusto?
10) giustissimo....NON imporre.....ma il punto che vuole sottolineare il papa è che NON dobbiamo rinunciarci noi.........se è vero che NON dobbiamo imporre i nostri "usi e costumi"...si presume che la stessa carità avvenga dal lato opposto..cioè..che non ci si chieda di rinunicare all'Eucarestia con il culto che conosciamo...per favorire un dialogo che arriverebbe ad impoverire l'Unità stessa.....
Carina la chicca di Lutero.....la riporterò........
bè...la si può agganciare alla riflessione del vescovo Jurgen Astfalk, decano della chiesa evangelica luterana in Italia........che ha detto sull'enciclica:
Quanto al fatto che il Papa ribadisca l'adorazione del corpo di Cristo, questo può anche comportare aspetti positivi: pure noi protestanti dobbiamo riflettere sul valore della Santa Cena e rivalutarla, che è il dono di Dio a tutte le chiese.....
Credo che questi due ultumi aspetti ci facciano comprendere anche il desiderio dell'unità......nelle diversità......
In bocca al lupo per gli esami...e sempre a disposizione per un confronto...............
Fraternamente C.

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Da: AlexInviato: 15/05/2003 19.14
Quanti paroloni....
con tutto il rispetto, non credo che nessuno possa accrescere la propria fede discutendo di queste cose....c'è un mondo che muore senza Gesù e noi dobbiamo lasciare l'altare (cattolici) e il pulpito (evangelici) e testimoniare la veracità del Figlio di Dio con forza, potenza e gioia nella nostra vita!
caterina mi dice:

Mio caro Alex.......l'errore di NON credere alla presenza reale di Cristo nell'Eucarestia....è sorto con il Protestantesimo....e nemmeno agli inizi......poichè Lutero ci credeva........vuoi dunque dire che per 1500 anni i cristiani sono stati idolatri? e perchè non asserite mai che anche gli Ortodossi "sbagliano" dal momento che anche loro credono alla presenza reale?

Infatti hai ragione: dire che il pane e il vino nella Santa Cena sono solo simboli è un errore, io penso che Cristo invece sia presente nella Comunione di tutte le chiese...ma non c'è solo nell'ostia cattolica!

Come spiegare le guarigioni durante la Santa Cena che avvengono spesso tra gli anglicani carismatici?

Lutero aveva ragione: consustanzazione è più biblico di transustanzazione.

L'Eucarestia è anche legata STRETTAMENTE.....al sacerdozio....AL MANDATO......chi non l'ha ricevuto da un vescovo che è in successione apostolica...NON può rendere autentica tale Comunione perchè di fatto è l'altra parte che si ritiene "fuori".....non si può avere "la botte piena e la moglie ubriaca

Non ho mai visto nella Bibbia queste cose....ci sono solo 3 tipi di sacerdozio:

1-quello di Aronne (oggi inesistente)

2-quello di Melkisedek (esclusivo di Cristo)

3-quello di ogni credente battezzato (personalmente ritengo il battesimo cattolico-romano valido a tutti gli effeti, infatti non mi sono ribattezzato)

Il mandato è per chiunque crede in Cristo (cfr Mr16,16 con Mt 28,20) questo discorso che solo chi ha la successione può celebrare la Cena non l'ho mai visto nella Bibbia, fu probabilmente il risultato di un processo di accentramento del potere ecclesiastico negli episcopi a scapito dei presbiteri.....piaccia o meno nel NT NON E' ESPLICITATA CHIARAMENTE  la struttura gerarchica 

episcopi-presbiteri-diaconi

che c'oggi tra i cattolici, con ciò non voglio dire che preti e vescovi non siano credenti, anzi ne conosce di eccezionali, ma che questa concezione non è ricavata dalla sola Bibbia.

Rigaurdo a quello che dice il papa sul NON FARE la comunione tra i cattolici e i protestanti è inacettabile perchè DIVIDE e le divisioni non vengono da Dio!

Io non ho problemi a prendere la Comunione cattolica, come prendo pure quella evangelica..c'è un solo Signore e una sola fede...(Ef 4,5) sono gli uomini che con i loro peccati hanno spaccato la verità cristiana in due tronconi nella Riforma e nella controriforma

Alex

                                              GESU'CRISTO E'IL SIGNORE!


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 17/05/2003 10.32
Alex...non mi scrivere in corsivo che sò cecata.......
Mi spiace Alex...NON possiamo lasciare l'Altare nel senso che vuoi dare......perchè è dall'Altare che noi prendiamo quel nutrimento che ci renderà poi capaci di testimoniare il "Cristo che è in noi".......Cristo non sarebbe dunque nei Pentecostali? NO!....non generalizziamo....certo che Cristo è anche nei Pentecostali...ma nella Comunione NON è in modo completo...perchè manca il sacerdote ..il quale ha il mandato e il potere di rendere COMPLETO l'ordine lasciato dal Cristo "Questo è il mio corpo/ sangue; fate questo in memoria di me!"......
Alex....Gesù non lo disse a TUTTI i discepoli, ma prese a parte solo i DODICI.....gli Apostoli.....dando loro questo mandato che a loro volta dovevano TRAMANDARE.....NON tutti possono occuparsi di questo compito "NON voi avete scelto me, ma io ho scelto voi".....
Quindi Gesù VIVO E VERO....è soltanto nella Comunione Cattolica di rito Latino (Rona) e Cattolica di rito Orientale.....perchè hanno mantenuto la successione apostolica ininterrottamente....mantenedo la formula evangelica.......attraverso il Sacramento dell'Ordine......il quale rende effettivo il Mistero.....
Se tu vuoi continuare a credere come fai...non posso non avvisarti che la tua è una ILLUSIONE.....ed è un appagamento alla tua coscienza......ed io non posso mentirti!
Le guarigioni sono altra cosa....perchè forse Dio non può operare FUORI della Messa?.....certamente che tali riti DIVERSI.....possono portare AD ENTRAMBI giovamento.....tuttavia non si può mentire la verità, almeno quella già rivelata.....
Lutero aveva pensiero sul nome.....MA CREDEVA NELLA REALE PRESENZA.........mentre oggi i Pentecostali la negano....Se si comprendesse cosa vuol dire Transustanziazione......ci comprenderebbe che altro non è che ribadire la reale presenza......attaccarsi ad un termine...vuol dire soltanto voler escogitare un espediente per negare l'Eucarestia in termini di presenza reale.....
Il sacerdozio...appunto....uno solo " Cristo al modo di MelkisedeK",......ma attenzione...Cristo ha riversato AI SUOI questo potere....che è un servizio.......Paolo è chiaro in proprosito.....TUTTI SIAMO SACERDOTI ....Alex....TUTTI i Battezzati......infatti noi alla Messa...non stiamo seduti in poltrona come a teatro....MA PARTECIPIAMO......attivamente al Sacrificio perenne.....Tuttavia NOI non abbiamo IL MANDATO per esercitare il sacerdozio regale di Cristo.....perchè, come spiaga Paolo....NON tutti possono essere predicatori, dottori, vescovi, ...ecc.......evangelizzatori si...perchè ognuno di noi ha il dovere di testimoniare Cristo......
Alex....Cristo ha IMPOSTO DELLE REGOLE.....gli Apostoli sono stati chiari e precisi.......prendere o lasciare!
Fraternamente C.

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 17/05/2003 10.45
Quindi Gesù VIVO E VERO....è soltanto nella Comunione Cattolica di rito Latino (Rona) e Cattolica di rito Orientale.....perchè hanno mantenuto la successione apostolica ininterrottamente....mantenedo la formula evangelica.......attraverso il Sacramento dell'Ordine......il quale rende effettivo il Mistero.....
Ops......e aggiungo per onestà......che tale comunione se pur in forma diversa....è presente là dove alcune Chiese storiche della Riforma, hanno mantenuto mediante i vescovi tale successione...è il caso della Chiesa Anglicana (ma non tutta) e il caso della Chiesa Luterana (ma non tutta)......
Inserisco ora un documento che mi ha inviato un teologo.....
il quale leggendo questo forum mi ha scritto quanto segue:
"...e fai presente che l'Enciclica del Papa sull'Eucarestia, se è vero che non dice nulla di nuovo, ciò che dice ha in sè una enorme carità dal momento che il Diritto Canonico si esprime in forma molto più severa sull'uso dell'Eucarestia. Inserisci se puoi questo testo...."
Eccolo:
 

Pontificium Consilium de Legum Textibus Interpretandis

(Aus L'Osservatore Romano vom 9. Juli 1999)

Tutela della Santissima Eucaristia

In merito all’interpretazione autentica circa i canoni 1367 del C.I.C. e 1442 del C.C.E.O., che si pubblica oggi su "L’Osservatore Romano", si fa presente che:

1. Con una espressione tanto lapidaria come ricca e pregnante il Concilio Vaticano II ha affermato: "In Sanctissima Eucharistia totum bonum spirituale Ecclesiae continetur" (Decreto "Presbyterorum Ordinis", n. 5). E il Codice di Diritto Canonico, sintetizzando l’abbondante insegnamento conciliare in merito e il perenne ammaestramento della Chiesa, sancisce: "Augustissimo Sacramento e la Sanctissima Eucaristia nella quale lo stesso Cristo Signore è presente, viene offerto ed è assunto, e mediante la quale continuamento vive e cresce la Chiesa" (can. 897); pertanto "i fedeli abbiano in sommo onore la Santissima Eucaristia (...) ricevendo con frequenza e massima devozione questo sacramento e venerandolo con somma adorazione" (can. 898).

Si comprende perciò la cura e l’impegno dei Pastori della Chiesa perché questo inestimabile Dono sia profondamente e religiosamente amato, tutelato e circondato di quel culto che esprima nel miglior modo possibile alla limitatezza umana la fede nella reale Presenza di Cristo – corpo, sangue, anima e divinità – sotto le Specie eucaristiche, anche dopo la celebrazione del Santo Sacrificio.

2. Come i credenti sono sollecitati ad esprimere tale fede con geste, preghiere e oggetti nobilmente decorosi, cosi è raccomandato che qualsiasi sciatteria o trascuratezza, segno di diminuita consapevolezza della divina Presenza eucaristica, sia bandita accuratamente dal coportamento dei sacri ministri e dei fedeli. Anzi, appare necessario che nella nostra epoca, caratterizzata dalla fretta anche nel rapporto personale con Dio, la catechesi riconduca il popolo cristiano al completo culto eucharistico, che non si riduce alla partecipazione alla Santa Messa comunicando con le dovute disposizioni, ma comprende anche la frequente adorazione – personale e comunitaria – del Santissimo Sacramento, e la cura amorosa perché il tabernacolo – in cui si conserva l’Eucaristia – sia collocato in un altare o luogo della chiesa ben visibile, davvero nobile e debitamente ornato, in modo da costituire il centro di attrazione d’ogni cuore innamorato di Cristo.

3. In contrapposizione a così profonda venerazione verso il Pane vivo disceso dal cielo possono capitare, e qualche volta sono capitati e capitano, non solo deplorevoli abusi disciplinari, ma perfino atti di disprezzo e di profanazione da parte di persone che, quasi diabolicamente ispirate, presumono di combattere in tal modo quanto di più sacro la Chiesa e il popolo fedele custodiscono, adorano, amano.

Allo scopo di dissuadere chi da siffatti sentimenti si lasciasse fuorviare, la Chiesa, insiema con l’esortazione ai credenti perché evitino ogni forma di deprecabile noncuranza e trascuratezza, contempla anche il caso spiacevolissimo di atti che deliberamente siano compiuti in odio e ad oltraggio del Santissimo Sacramento. Questi gesti costituiscono senza dubbio – a ragione della materia – gravissima colpa morale di sacrilegio. Ricorda, infatti, il Catechismo della Chiesa Cattolica che il sacrilegio "è un peccato grave soprattutto quando commesso contro l’Eucaristia, poiché in questo sacramento ci è reso presente sostanzialmente il Corpo stesso di Cristo" (n. 2120).

4. Anzi, in determinati casi questi sacrilegi costituiscono veri e propri delitti, secondo i canoni della legislazione ecclesiastica, sia latina che orientale, ai quali pertanto è annessa una pena. E quanto stabilisce il can. 1367 del Codice di Diritto Canonico, cui corrisponde, con i mutamenti propri di quella legislazione, il can. 1442 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

Il testo del can. 1367 è il seguente: "Qui species consecratas abicit aut in sacrilegum finem abducit vel retinet, in excommunicationem latae sententiae Sedi Apostolicae reservatam incurrit; clericus praeterea alia poena, non exclusa dimissione e statu clericali, puniri potest."

5. Attese le varie traduzioni che sono state eseguite del Codice di Diritto Canonico, con le conseguenti sfumature diverse che le parole proprie di ciascun idioma presentano, a questo Pontificio Consiglio è stato posto il dubbio se la parola "abicit" debba intendersi unicamente nel senso proprio – ma riddutivo – di "gettar via" le Specie Eucaristiche, o nel senso troppo generico di "profanare". Ferme restando, quindi, le due fattispecie di delitto consistenti nell’asportazione (abducit) e nella conservazione (retinet) delle Sacre Specie – in ambedue i casi "a scopo sacrilegio" –, è stata chiesta un’interpretazione autentica della prima fattispecie, espressa con il verbo abicit. Questo Pontificio Consiglio, dopo attento studio, ha dato la seguento interpretazione autentica, confermata dal Santo Padre che ne ha ordinato la promulgazione (cfr. C.I.C., can. 16, § 2; C.C.E.O., can. 1498, § 2).

Il verbo abicit va inteso non solo nel senso stretto di gettar via e nemmeno genericamente nel senso di profanare, ma nel significato più ampio di disprezzare, spregiare, umiliare. Pertanto commette grave delitto di sacrilegio contro il Corpo e il Sangue di Cristo chi asporta e/o conserva le sacre Specie con fine sacrilego (osceno, superstizioso, empio) e chi, anche senza sottrarle dal tabernacolo, dall’ostensorio o dall’altare, ne fa oggetto di un qualsiasi atto esterno, volontario e grave di disprezzo. A colui che si fa colpevole di questo delitto è comminata, nella Chiesa latina, la pena della scomunica latae sententiae (cioè automatica) la cui assoluzione è riservata alla Santa Sede; nelle Chiese orientali cattoliche la scomunica maggiore ferendae sententiae (cioè inflitta).

6. Non sarà inutile ricordare, come del resto si è già accennato sopra, che non va confuso il peccato di sacrilegio con il delitto di sacrilegio; infatti, non tutti i peccati commessi in materia si configurano come delitti. La dottrina canonistica insegna che il delitto è una violazione esterna e imputabile di una legge ecclesiastica, cui è ordinariamente annessa una sanzione penale. Valgono, quindi, tutte le norme e le circostanze attenuanti o scusanti, riportate nei rispettivi Codici latino e orientale. In particolare, va notato che il delitto di sacrilegio, di cui stiamo trattando, deve contemplare un atto esterno, ma non necessariamente pubblico.

7. La Chiesa, anche quando è, per così dire, costretta a comminare delle pene, è mossa sempre dalla necessità di salvaguardare l’integrità morale della comunità ecclesiastica e procurare il bene spirituale e la correzione dei delinquenti, ma in questo caso lo fa anche, e primariamente, per tutelare il Bene più grande che ha ricevuto dalla divina misericordia, cioè lo stesso Cristo Signore, fatto "pane di vita eterna" (cfr. Gv 6, 27) nella Santissima Eucaristia.

+ JULIÁN HERRANZ
Arcivescovo titolare di Vertara, Presidente

Patres Pontificii Consilii de Legum Textibus Interpretandis, in plenaria coetu diei 4 iunii 1999, dubio, quod sequitur, respondendum esse censuerunt ut infra:

D. Utrum in can. 1367 CIC et 1442 CCEO verbum "abicere" intelligatur tantum ut actus proiciendi necne.

R. Negative et ad mentem.

Mens est quamlibet actionem Sacras Species voluntarie et graviter despicientem censendam esse inclusam in verbo "abicere".

Summus Pontifex Ioannes Paulus II in Audientia diei 3 iulii 1999 infrascripto Praesidi impertita, de supradicta decisione certior factus, eam confirmavit et promulgari iussit.

+ IULIANUS HERRANZ
Archiepiscopus titularis Vertarensis, Praeses

+ BRUNO BERTAGNA
Episcopus titularis Drivastensis, a Secretis

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