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San Pio V Il Papa del Rosario e della vittoriosa Battaglia di Lepanto ed altro ancora

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2017 14:14
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18/12/2009 22:21
 
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Vi ricordiamo anche questo:
S.Pio V con la Bolla Consueverunt Romani Pontifices ufficializza la preghiera del Santo Rosario


Lepanto segnerà la fine dell'invasione dei Turchi in Europa.....accostando anche la Battaglia di Vienna dove anche PER MEZZO DEL ROSARIO le truppe ebbero una vittoria definitiva......

Il Rosario e il culto mariano è prettamente legato alla storia dell'Islam......non è una invenzione della Chiesa, sono fatti realmente accaduti.......e che chiunque con un cuore puro e semplice potrà percepire tale VERITA'......

Maria DIFENDE LA CHIESA perchè la Chiesa E' IL CORPO DI CRISTO......qualsiasi Madre difenderebbe il Figlio.....e Dio ci ha DONATO LA MADRE DEL CRISTO per combattere la "buona battaglia" non con armi o violenza...MA CON LA PREGHIERA: IL ROSARIO......

Prima di parlare di Lepanto diamo uno sguardo ai fatti di Fatima perchè sono legati ed intrecciati fra loro....ben sapendo che la piccola cittadina del Portogallo, Fatima appunto, fu fondata dai Musulmani i quali diedero il nome Fatima in onore della figlia di Maometto.......

Lepanto-Vienna-Fatima.....sono risvolti di una sola medaglia.....proviamo a capirne i fatti.....

Fraternamente Caterina

ISLAM: esiste un legame tra le rivelazioni di Fatima e l'Islam?



"Gli uomini vengono circoncisi, le donne infibulate. I cristiani delle Molucche subiscono mutilazioni dei genitali come segno di appartenenza all'Islam. Gli aguzzini usano lamette rudimentali e le vittime della violenza hanno ferite infette e purulente". E' questa la drammatica testimonianza dell'agenzia missionaria "Fides" (23 dicembre 2000) sulle violenze perpetrate dai musulmani ai danni dei cristiani delle Molucche in questo scorcio di anno.


L'agenzia "Fides" ha raccolto testimonianze dirette, inviate da un gruppo internazionale a favore dei diritti umani, che sta preparando un dossier che sarà pubblicato in questi giorni. Secondo queste testimonianze, negli attacchi della Jihad islamica del 23 e 24 novembre scorsi, diverse persone sono state uccise e una decapitata.


Un capo della Jihad è stato visto tornare dagli attacchi portando come trofeo la testa di un cristiano, Linus R., un uomo che era paralizzato. Il macabro trofeo doveva essere la prova che i musulmani di Kesui avevano compiuto la missione loro affidata dalla moschea Al Fatah per "farla finita con i cristiani a Kesui".


Mons. Petrus Canisius Mandagi, vescovo di Ambon, accusa di queste violenze il gruppo terrorista musulmano Laskar Jihad, che goderebbe dell'appoggio dell'"Internazionale islamica": "Le autorità locali minimizzano, parlando di 800 militanti. Alcuni protestanti dicono 15mila uomini. Secondo noi, essi sono in tutto 7.000, di cui 5.000 ad Ambon e 2.000 nel Nord. Va notato che tra i guerriglieri vi sono soldati stranieri, da Malesia, Sud Filippine, Pakistan, Afganistan, Libia. Ciò fa pensare a un sostegno dell'internazionale islamica in questo conflitto" ("Fides", 7 dicembre 2000).


Si tratta di un'autorevole conferma dell'esistenza di un centro di coordinamento e di propulsione dell'espansione islamica nel mondo, attuata anche, se non soprattutto, con metodi violenti, com'è, del resto, nella tradizione maomettana. L'islam si diffuse in origine sulla punta delle spade e con esse consolidò il suo potere.

Ora, dopo secoli di decadenza, torna a far sentire la sua presenza minacciosa e non cessa di perseguitare i cristiani dove è in maggioranza, mentre attua una politica di prudente attesa dov'è in minoranza.

Dell'esistenza di un' "Internazionale islamica" si cominciò a parlare nell'ormai lontano dicembre del 1984, quando la rivista di cultura musulmana "Mashrek International", edita a Londra, rendeva pubbliche le risoluzioni del Consiglio islamico tenutosi a Lahore (Pakistan) nel 1980, che programmava l'islamizzazione forzata di tutta la regione Mediorientale entro il 2000.


All'alba dell'era cristiana era il paganesimo romano il principale aguzzino dei cristiani. All'alba del terzo millennio, mentre il sangue dei martiri continua ad essere versato copiosamente, questo ruolo sembra essere stato assunto dall'Islam (o meglio da una parte dell'Islam).

Nella visione dalle tinte apocalittiche della terza parte del segreto di Fatima, rivelato nella sua interezza solo nel giugno scorso, suor Lucia vede una grande Croce, ai piedi della quale, prostrato in ginocchio, sta il Santo Padre, che viene ucciso da un gruppo di soldati e con lui "altri Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni". Sotto i due bracci della Croce, prosegue la visione, "c'erano due Angeli ognuno con un innafiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio" (cfr. Il Messaggio di Fatima, a cura della Congregazione della Dottrina della Fede, Città del Vaticano, Giugno 2000).

Alcuni hanno voluto scorgere un legame misterioso tra le rivelazioni mariane del 1917, avvenute a Fatima, località (guarda il caso) che porta il nome della figlia di Maometto, e l'Islam. Non è dato sapere, al momento, se questo legame esista. C'è da dire che l'Islam non è del tutto indifferente alle apparizioni di Fatima sostendo però, che non fu la Vergine ad apparire, ma la figlia di Maometto, Fatima, appunto! Affermazione questa veramente inconciliabile con i messaggi ricevuti da quelle apparizioni e alle persone ai quali essi vennero affidati, nulla a che vedere con il Corano.

Quello che si può dire è che, ove esistesse, non potrebbe non essere, per il contenuto stesso delle rivelazioni, un legame di sangue; ma, al tempo stesso, per l'esito del messaggio, che si inserisce in un contesto di speranza perfettamente cristiano, sarebbe un legame di trionfo e di conversione: " ... infine, il mio Cuore Immacolato trionferà!".

C'è da annotare l'insistenza delle apparizioni in alcuni momenti molto importanti per la storia del Mondo, attraverso questi messaggi la Vergine non fa altro che ripetere di Pregare e di recitare il Rosario per la conversione dei peccatori; lo stesso pontefice non fa altro che calcare i toni su questa preghiera mariana raccomandandola come catechesi; la storia di Lepanto e la coincidenza del suo anniversario nella strage delle Torri gemelle e questo incessante appello a ricorrere al Rosario, non possono far altro che metterci in guardia di fronte ad un nemico che odia radicalmente colui che è di Cristo!


ISLAM: le drammatiche testimonianze delle persecuzioni dei cristiani nelle Molucche



Fonti attendibili di "Fides" in Ambon e Giakarta confermano il fenomeno delle conversioni forzate e delle mutilazioni genitali sui cristiani, cattolici e protestanti, nelle isole Keswui e Teor, Molucche centrali, a Sud-est dell'isola di Ceram .


Il centro di crisi della diocesi di Amboina riferisce di giorno in giorno di nuovi casi accertati ed anche il governatore di Ambon, Saleh Latuconsina, responsabile dello Stato di Emergenza Civile nelle Molucche, ha riconosciuto che "è innegabile che a Kewui e Teor stia avvenendo un'islamizzazione forzata".


Il governatore ha detto di avere ricevuto notizie dai rifugiati che hanno lasciato le isole. Dopo gli attacchi ai loro villaggi, i cristiani sopravvissuti sono stati raccolti in varie moschee. Qui, sotto la minaccia di morte, venivano forzati a seguire i rituali di conversione all'Islam.


Dapprima sono stati costretti a seguire un bagno di purificazione, poi a proclamare per tre volte la dichiarazione di fede in Allah e in Maometto. Sotto la minaccia delle armi dovevano rispondere alla domanda: "vi convertite volontariamente?".


Costantinus, Vincent e Christina, alcuni dei testimoni ascoltati, sono fuggiti da Kesui su un barcone verso Ambon. Essi hanno raccontato che il 3 e il 4 dicembre molti uomini e donne sono stati forzati alla circoncisione come prova della loro conversione all'islam. Senza anestetico o disinfettante, uomini e donne sono stati circoncisi usando una lametta da barba.


All'inizio le donne hanno pensato che la loro circoncisione sarebbe stata solo simbolica. Christina racconta di essere stata portata in una stanza piccolissima dove é stata fatta sedere su un panno bianco. Una donna musulmana ha poi lavato i suoi genitali, incidendoli con un coltello.


Il panno bianco macchiato di sangue era il segno della sua circoncisione. Come per tutti gli altri, uomini e donne, anche per lei nessun anestetico, né disinfettante. Le donne si sono bagnate nell'oceano per lavare e curare le loro ferite.


Le persecuzioni nelle Molucche sono iniziate un anno e undici mesi fa, ricorda mons. Mandagi. Da allora si sono verificate numerose violazioni dei diritti umani e delle leggi civili, da parte della popolazione locale, delle autorità governative e delle istituzioni musulmane.


"Ci sono stati un'infinità di atti di ferocia, depravazioni e criminalità, come torture, stupri di donne e altri abusi sessuali, persecuzioni, massacri, saccheggi e distruzioni delle proprietà, tutti perpetrati dagli appartenenti alla maggioranza religiosa ai danni delle minoranza. La maggior parte delle vittime sono persone semplici, indifese e innocenti" ("Fides", 28 dicembre 2000).




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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